"Norme per la tutela del percorso nascita e del parto naturale nelle \ strutture ospedaliere, nelle case maternità e a domicilio"
|
|
- Amerigo Bianco
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Regione Umbria Consiglio Regionale Palazzo Cesaroni Piazza Italia PERUGIA Tei Fax e-mai!: atti@crumbria.it Il Presidente ATTON.317 PROPOSTA DI LEGGE di iniziativa dei Consiglieri STUFARA E GORACCI "Norme per la tutela del percorso nascita e del parto naturale nelle \ strutture ospedaliere, nelle case maternità e a domicilio" Depositato alla Sezione Protocollo Informatico, Flussi Documentali, Archivi e Protezione dei dati personali i/ Trasmesso alla III e I Commissione Consi/iare Permanente i/
2 RELAZIONE l'oms da anni conduce valutazioni scientifiche sulle procedure utilizzate a livello ospedaliero durante la gravidanza e sulla base dei risultati ottenuti negli ultimi anni ha proposto per le gravidanze fisiologiche un modello di assistenza sanitaria più "leggero". Ciò è dovuto al fatto che negli ultimi decenni in tutti i paesi sviluppati si sia verificata una crescente "medicalizzazione" della gravidanza e del parto, senza un'evidente prova scientifica dell'effettiva necessità ed efficacia di alcune pratiche mediche che vengono adottate oramai come prassi durante la gravidanza, compreso un esteso ricorso al taglio cesareo. Tali pratiche, oltre a non avere riscontri a livello scientifico, determinano un sovra utilizzo delle risorse, sia sanitarie che finanziarie. Per tali ragioni numerosi sono stati i documenti e le risoluzioni adottate dall'oms al fine di indurre gli stati ad adottare volte alla tutela dei diritti della donna e del bambino o della bambina. A partire dal 1985 con il rapporto "Having a baby in Europe", il "Mother-baby package" del 1994 e il "Care in norma I birth", de11996, evidenziano come il luogo più adatto per partorire è quello in cui la donna partoriente si sente al sicuro, dove l'attenzione è focalizzata sui suoi bisogni, il più vicino possibile alla sua casa e alla sua cultura. Il luogo più adatto è quello quindi in cui la donna, con i suoi bisogni, i suoi sentimenti, e le sue necessità è al centro dell'evento parto, libera e consapevole. I dati delle recenti indagini definiscono la nascita in Italia come un evento sempre più medicalizzato, caratterizzato da una crescente delega allo specialista e da un eccessivo ricorso alle indagini diagnostiche, applicate senza particolari differenze alle donne con gravidanza a rischio e a tutte le altre e da un'altissima percentuale di ricorso al cesareo, con una media nazionale del 37,8%, contro il 15% raccomandato dall'organizzazione Mondiale della Sanità. Non va dimenticato che il taglio cesareo appropriato, è un intervento che salva la vita di madre e bambino o bambina, ma che praticato in assenza di indicazioni cliniche, complica o addirittura peggiora gli esiti materno-infantili. Gli effetti prodotti da diverse Leggi Regionali in materia, adottate nel corso degli ultimi anni, sono stati tangibili, avendo portato in molti casi ad una modifica del lavoro anche all'interno delle strutture ospedaliere, attraverso l'umanizzazione degli ambienti ed una specifica formazione degli operatori volta a de-medicalizzare il parto. La presente proposta di legge intende rispondere alla necessità di de-medicalizzazione del parto, perseguendo l'obbiettivo di una reale umanizzazione del percorso nascita, che pone al centro dell'attenzione la persona e la naturalità dell'evento del parto. Il principio fondamentale su cui si articola la presente proposta di legge è, dunque, che la nascita è un evento naturale; per parto naturale si intende il parto che, oltre ad essere fisiologico, è rispettato nei tempi e nei modi dell'espletazione, ponendo al centro dell'evento la donna e il suo bambino o la sua bambina. Il parto naturale è un evento ricco di implicazioni personali e sociali, pertanto deve essere valorizzata e garantita libertà di scelta della donna e la qualità dell'esperienza vissuta dalla donna e dal bambino o dalla bambina. In quanto processo fisiologico non deve essere trattato come patologia ma assistito in ambienti non medicalizzati e idonei ad evitare qualsiasi tipo di intervento e di disturbo che interferisca con la sua naturale realizzazione. A tal proposito imprescindibile è il riferimento alle Raccomandazioni dell'oms "Tecnologia appropriata per la nascita" del Alla luce di tali argomentazioni appare evidente come il garantire la qualità dell'esperienza del percorso di nascita equivalga alla garanzia dei diritti della persona umana. La presente proposta di legge detta, quindi, disposizioni in materia di diritti della donna e del bambino o della bambina, relativi al parto, in tutti i luoghi in cui esso può avvenire (strutture ospedaliere, case maternità e al domicilio) attraverso l'individuazione di diversi obiettivi. a)operare per la salutogenesi e la de-medicalizzazione del parto: operare per la riduzione del numero di parti cesarei e di parti indotti, per l'umanizzazione degli ambienti, per l'assistenza continuativa al percorso nascita rispettosa della volontà della donna e delle esigenze del bambino o della bambina. b)garantire la salute ed il benessere psico-fisico della donna e del neonato o della neonata durante il percorso di nascita, con cui è da intendersi l'insieme di gravidanza, parto e puerperio, riconoscendo l'innata competenza femminile nella gestione dell'evento nascita.
3 c)riconoscere il ruolo dell'ostetrica come professionista della gestione della gravidanza fisiologica e dell'assistenza alla nascita naturale, differenziandola dalla figura del ginecologo, professionista specializzato nelle gravidanze a rischio e nelle patologie. d)assicurare la libertà di scelta da parte della donna circa i luoghi dove partorire, e circa l'organizzazione assistenziale e sanitaria dell'evento, ferme restando le esigenze primarie della sicurezza e della riduzione dei fattori di rischio ambientali, personali e sanitari. e)restituire consapevolezza e autonomia alla donna nel percorso nascita. In particolar modo in relazione all'importanza del percorso nascita, la presente proposta di legge fa riferimento al Piano Sanitario regionale , nella parte in cui affronta i temi inerenti ai servizi dell'area materno - infantile; le azioni prioritarie relative al percorso nascita sono individuate nel paragrafo "La salute delle donne", che fa riferimento al "I Rapporto sullo stato di salute delle donne in Italia" realizzato nel 2008 dal Ministero della Salute. Le indicazioni che il piano individua per il triennio riguardano l'umanizzazione di tutto il percorso di nascita con l'adeguamento tecnico e scientifico del personale coinvolto, attraverso la massima integrazione con i consultori familiari nell'organizzazione dipartimentale; l'informazione e l'educazione alla salute delle donne sulla gravidanza attraverso corsi di accompagnamento alla nascita; la promozione della riduzione dei tagli cesarei; la prevenzione delle situazioni di emergenza ostetrica e neonatologica attraverso la regionalizzazione dell'assistenza perinatologica integrata e l'attivazione ed organizzazione del servizio di trasporto assistito materno e neonata le; il miglioramento del benessere psico-fisico della donna e del neonato o neonata, anche attraverso l'aumento dell'offerta di visite domicili ari, la promozione dell'allattamento materno e in particolare dell'allattamento al seno nelle strutture intensive e sub intensive neonatali. Particolare rilievo assume la previsione normativa, nell'ambito della presente proposta di legge, del parto extraospedaliero, nelle case maternità e domiciliare: la percentuale di parti a domicilio in Italia è ancora molto bassa, si attesta, infatti, intorno allo 0,4%, nel resto d'europa è mediamente del 2%, mentre nei paesi più attenti ad una cultura della nascita naturale le percentuali salgono fino al 14%, per raggiungere il 32% in Olanda. La presente proposta di Legge getta, dunque, le basi per avviare un concreto percorso di crescita culturale e di progresso nel recupero della dimensione naturale e fisiologica del parto, intesa come miglioramento del benessere della donna e del bambino o della bambina; tutto ciò rappresenta un guadagno in termini sociali e un risparmio in termini economici. LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE SI COMPONE 0113 ARTICOLI: Art. 1: indica i principi cui fa riferimento nascita. la presente Legge afferenti ai vari aspetti del percorso della Art. 2: indica l'oggetto e le finalità della Legge in termini di diritti della donna e del bambino e, o della bambina relativamente al percorso nascita. Art. 3: indica i luoghi in cui la donna può scegliere di effettuare il parto naturale. Con l'arta si definiscono le modalità di informazione e le garanzie per la popolazione in generale e nello specifico per le donne, relativamente al puerperio ed al percorso di nascita. Art. 5: disciplina le modalità del parto nelle strutture ospedaliere al fine di garantire tutte le condizioni ambientali, strutturali e organizzative necessarie per il parto naturale ed il puerperio, Art. 6: disciplina le modalità di assistenza al percorso di nascita nelle Aziende USL e definisce nello specifico il ruolo dell'ostetrica come figura professionale preposta al parto all'assistenza al parto naturale durante tutto il percorso nascita. Art. 7: disciplina le modalità del parto nelle case di maternità, prevede inoltre la sperimentazione di
4 almeno una casa maternità per ogni Azienda USL entro un anno dall'entrata in vigore della Legge. Art. 8: indica l'impegno per la Regione Umbria, attraverso il Servizio Sanitario regionale, di garantire le condizioni di assistenza alle donne che decidono di effettuare il parto a domicilio. Art. 9: disciplina le modalità organizzative del parto a domicilio e la copertura economica tramite rimborso delle spese sostenute dalla donna. Con l'art. 10 si definiscono le modalità di sostegno e promozione dell'allattamento al seno come alimentazione normale e ideale del neonato o della neonata, e i compiti cui devono provvedere le Aziende USL e ospedaliere in tale direzione. Art. 11: indica le finalità degli specifici programmi per la formazione, qualificazione e aggiornamento, che la Giunta regionale individua per il personale sanitario. Con l'art. 12 si indicano i criteri di istituzione del comitato tecnico scientifico per l'applicazione e la verifica di applicazione della Legge. Art. 13: definisce i criteri, del rapporto sui parti in Umbria, che la Giunta regionale inoltra annualmente al Consiglio regionale e ne disciplina i contenuti. Art. 14: concerne la norma finanziaria per gli adempi menti previsti dalla Legge. F.to i Consiglieri Regionali: Damiano Stufara Orfeo Goracci
5 d) assicurare la libertà di' scelta da parte della donna circa i luoghi dove partorire e circa l'organizzazione assistenziale e sanitaria dell'evento, ferme restando le esigenze primarie della sicurezza e della riduzione dei fattori di rischio ambientali, personali e sanitari incidenti sui tassi di morbilità. e mortalità materna e neonatale; J)' I "NORME PER LA TUTELA DEL PERCORSO NASCITA E DEL PARTO NATURALE NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE. NELLE CASE MATERNITA' E A DOMICILIO" Art. 1 Principi 1. La Regione Umbria riconosce la nascita come un evento naturale; ai fini della presente legge, per parto naturale si intende il parto che, oltre ad essere fisiologico, è rispettato nei tempi e nei modi dell'espletazione, ponendo al centro dell'evento la madre e il suo bambino e o la sua bambina. Il parto naturale è un evento ricco di implicazioni personali e sociali, che richiede la garanzia della libertà di scelta della donna e della qualità dell'esperienza vissuta dalla donna e dal bambino o dalla bambina. 2. Ogni donna ha il diritto di ricevere un'assistenza prenatale appropriata, ha il diritto di fornire il proprio consenso e di valutare l'efficacia dell'assistenza, ha il dovere di svolgere un ruolo centrale in tutti gli aspetti della nascita. 3. La Regione Umbria recepisce nell'ambito della presente Legge le 15 raccomandazioni definite nel documento "Tecnologia appropriata per la nascita", emanato dall'organizzazione Mondiale della Sanità, di seguito OMS, il9 maggio La Regione recepisce quanto stabilito nell'ambito del rapporto OMS: "Havyng a baby in Europe", Copenhagen La Regione Umbria, in coerenza con i documenti OMS, assume come obiettivo delle cure perinatali il seguente principio: "il fine di una moderna medicina perinatale è quello di ottenere una mamma e un bimbo in perfetta salute con il livello di cure più basso compatibile con la sicurezza" (documento OMS "Care in Normal Birth: a praticai Guide", Ginevra 1996) Art. 2 Oggetto e finalità 1. La presente legge detta disposizioni in materia di diritti della donna e del bambino o della bambina relativi al percorso di nascita, al fine di: a) operare per la salutogenesi e la de-medicalizzazione del parto: operare per la riduzione del numero di parti cesarei e di parti indotti, per l'umanizzazione degli ambienti, per l'assistenza continuativa al percorso nascita rispettosa della volontà della donna e delle esigenze del bambino o della bambina; b) garantire la salute ed il benessere psico-fisico della donna e del neonato o della neonata durante il percorso di nascita, con cui è da intendersi l'insieme di gravidanza, parto e puerperio, riconoscendo l'innata competenza femminile nella gestione dell'evento nascita; c) riconoscere il ruolo dell'ostetrica come professionista della gestione della gravidanza fisiologica e dell'assistenza alla nascita naturale, differenziandola dalla figura del ginecologo, professionista specializzato nelle gravidanze a rischio e nelle patologie;
6 e) garantire consapevolezza e autonomia alla donna nel percorso nascita; f) assicurare alla donna cui sono riconosciute le condizioni di gravidanza e travaglio fisiologici naturali la capacità e la possibilità di vivere l'esperienza del parto naturale. Art. 3 Luoghi dove effettuare il parto naturale 1. La donna può, al fine di favorire il graduale superamento della ospedalizzazione generalizzata, debitamente informata sull'evento e sulle tecniche da adottare, scegliere liberamente di partorire: a) nelle strutture ospedaliere; b) nelle case di maternità; c) a domicilio. Art. 4 Informazione e garanzie 1. AI fine di garantire l'informazione, la tutela della donna e la conoscenza sulle modalità di assistenza, sulla qualità dell'esperienza basate sulle evidenze scientifiche e le pratiche sanitarie in uso presso le strutture del Servizio sanitario regionale, fatte salve le iniziative che la Regione vorrà assumere, le Aziende sanitarie predispongono ed attivano strumenti informativi specifici, anche in collaborazione con associazioni di volontariato ed organizzazioni del privato sociale interessate, tesi a diffondere sia tra la popolazione che tra gli operatori sociosanitari le evidenze scientifiche in tema di parto naturale e la valorizzazione delle competenze delle donne sul percorso nascita. 2. La Giunta regionale, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, definisce con apposita delibera criteri e modalità attuative del percorso nascita, comprensivo della gravidanza, del parto e del puerperio, sotto il profilo tecnico-organizzativo e prevedendo, nel caso di parto extraospedaliero, indicazioni a garanzia di un adeguato collegamento con le strutture ospedaliere e con i servizi di emergenza-urgenza. 3. Nella delibera di cui al comma precedente vengono indicati, nel rispetto della normativa vigente, i requisiti minimi, strutturali, tecnologici e organizzativi della casa maternità. 4. Sulla base di tale atto, le Aziende USL sono impegnate ad attivare percorsi organizzativi ed amministrativi per garantire su tutto il territorio regionale l'assistenza alle gestanti che richiedono di partorire a domicilio o in casa di maternità, fatte salve le condizioni di sicurezza minima previste dalla normativa vigente in materia, per la madre e il bambino o la bambina. In particolare devono essere assicurati: a) la disponibilità di personale ostetrico nel periodo previsto per il parto, garantendo comunque la continuità del rapporto assistenziale; b) il collegamento con le strutture ospedaliere e con i servizi di emergenza-urgenza; c) l'adeguata assistenza alla donna nei primi giorni del puerperio; d) la visita pediatrica nella prima giornata di vita e l'esecuzione degli screening neonatali. 5. La Giunta regionale cura la pubblicazione e la divulgazione di un rapporto annuale che tenga conto degli aspetti clinici, tecnico-organizzativi e normativi dell'assistenza alla nascita e dei dati annuali relativi ai tassi dei parti cesarei, dei parti indotti, dei parti operativi, dell'analgesia, delle episiotomie, dell'uso di farmaci e delle percentuali relative all'allattamento esclusivo al seno alle dimissioni.
7 Art. 5 Parto nelle strutture ospedaliere 1. Le strutture ospedaliere, come previsto dall'art. 1 comma 3 della presente legge, realizzano le condizioni ambientali, strutturali ed organizzative affinché il parto naturale non sia considerato soltanto l'espulsione di un bambino sano da parte di una donna sana, ma un evento ricco di implicazioni personaii e sociali e sia consentito il più stretto rapporto tra genitori e neonato, con particolare riferimento alla permanenza nel medesimo ambiente di madre e bambino o bambina, ai fini della continuità del rapporto familiare affettivo anche durante il periodo di ospedalizzazione. 2. Le strutture ospedaliere della Regione operano per la riduzione, da conseguire entro il 2012, del tasso di tagli cesarei e di quello dei parti indotti per contenerli entro la misura rispettivamente del 20% e del 10% rispetto al numero totale dei parti. 3. Alla donna deve essere assicurata la presenza di una persona di sua scelta e la possibilità di ricevere visite nel periodo postatale. A tutte le donne che partoriscono in una struttura ospedaliera deve venir garantito il rispetto dei propri valori, della propria cultura e della propria religione. 4. All'interno dei reparti di ostetricia e ginecologia, al fine di favorire l'instaurarsi della innata relazione tra bambino, bambina e genitori sin dai primi momenti di vita, qualora le condizioni di salute della donna e del bambino o bambina lo consentano, è prevista la compresenza nel medesimo ambiente di degenza della madre con il bambino e, o la bambina. Il personale ostetrico e infermieristico deve essere formato adeguatamente per l'assistenza alla madre e al bambino,alla bambina, giorno e notte, soprattutto nel sostegno all'allattamento al seno. 5. Le strutture ospedaliere realizzano le condizioni strutturali ed organizzative per destinare, all'interno del reparto di ostetricia e ginecologia, una sala travaglio-parto dedicata all'assistenza di tutti i parti naturali, diretta e gestita dalle ostetriche. AI fine di salvaguardare la libertà di scelta della donna dei luoghi e delle modalità di parto, la struttura ospedaliera dovrà attivare percorsi organizzativi e amministrativi affinché vengano accolte e assistite partorienti che hanno optato per il travaglio domiciliare o il parto domiciliare, e per soprawenute complicazioni si sono rivolte all'ospedale, garantendo ne la continuità dell'assistenza ostetrica. 6. Le strutture ospedaliere, laddove consentito dalle condizioni di salute di mamma e bambino o bambina, assicurano la dimissione celere, di norma entro 24 ore dal parto. 7. La Regione, recependo quanto stabilito da MFCI (Mother Friendly Coalition Initiative) nei "Dieci passi dell'ospedale Amico delle Mamme" e da BFHI (Baby Friendly Hospital Initiative) nei "Dieci passi per l'ospedale Amico del Bambino", favorisce, in collaborazione con le Aziende USL e le Aziende ospedaliere, la certificazione OMS-UNICEF dei punti nascita presenti negli ospedali umbri. Art. 6 Assistenza al percorso nascita nelle Aziende USL 1.Le Aziende USL garantiscono l'assistenza continuativa alle donne durante la gravidanza, il parto e il puerperio, anche nella modalità del travaglio domiciliare. Il ruolo dell'ostetrica nell'assistenza alla gravidanza e parto naturali è autonomo e distinto dal ruolo dei ginecologi, preposto per le gravidanze a rischio e le patologie. 2. Le aziende sanitarie adeguano la dotazione di personale ostetrico al fine di garantire l'assistenza alle gestanti e alle mamme durante tutto il percorso nascita, anche nel puerperio, assicurando la libera scelta della donna di travaglio o parto domiciliari e garantendo assistenza ostetrica domiciliare alla neo mamma nella prima settimana dopo il parto. 3. L'ostetrica è la figura professionale preposta all'assistenza al parto naturale durante tutto il percorso nascita, tanto all'interno di strutture del servizio sanitario che a domicilio. E' riconosciuto il ruolo ~~ _0011,P_""o do'" ~...". """'mp 'o,""'. o o." M.' ~ "'"0 m,mmo
8 e dei loro bambini o delle loro bambine. Art. 7 Parto nelle case maternità 1. E' considerata casa di maternità, di cui al comma 3, art. 4, la struttura sanitaria di accoglienza extraospedaliera, accreditata ai sensi della normativa vigente, che offre un ambiente idoneo allo svolgersi dell'evento parto in una dimensione logistica, affettiva e psico - relazionale riconducibile, al parto a domicilio. 2. La casa di maternità garantisce condizioni di sicurezza per l'espletarnento dei parti fisiologici al di fuori delle strutture ospedaliere. È costituita da spazi individuali collegati tra loro da locali comuni debita mente attrezzati per le esigenze di assistenza al parto. Deve essere salvaguardato il rapporto più stretto tra genitori e neonato/a e l'accesso di persone liberamente scelte dalla partoriente. 3. La casa di maternità è diretta da un'ostetricalo ed opera in stretta integrazione con gli altri servizi socio- sanitari che si occupano di maternità e parto. All'interno della casa di maternità, il personale ostetrico dell'azienda USL, ovvero personale ostetrico operante in regime libero professionale, adeguatamente formato, garantisce alla donna l'assistenza durante la gravidanza fino al puerperio. 4. La donna che intende partorire o portare a termine il travaglio nelle case maternità, ne dà comunicazione all'azienda unità sanitaria locale di residenza entro e non oltre l'ottavo mese di gravidanza. 5. Alla comunicazione devono essere allegati, nei termini e con le modalità stabiliti dalla delibera di cui al comma 2 dell'art. 4, i seguenti documenti: a) dichiarazione di presa in carico con cui l'ostetricalo o il medico ginecologo-ostetrico di fiducia della donna si assume la responsabilità assistenziale; c) certificato sullo stato di salute della gestante rilasciato dal medico di base o dal ginecologo-ostetrico di fiducia; d) consenso informato da parte della donna secondo le modalità indicate dalla delibera di Giunta di cui al comma 2 dell'art. 4; e) segnalazione dell'opzione tra le due modalità previste al comma 2 dell'art. 8, indicazione del domicilio prescelto per il parto ed eventuale richiesta di rimborso nel caso di assistenza da parte di personale operante in regime libero-professionale. 6. Le Aziende sanitarie, secondo le indicazioni definite dalla delibera regionale di cui al comma 2 dell'arta, stabiliscono, mediante appositi protocolli, forme di collaborazione con le organizzazioni del volontariato e del privato sociale, all'interno delle case di maternità. 7. La Regione promuove, in collaborazione con ciascuna Azienda USL la sperimentazione di case maternità entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge. Art.8 Parto a domicilio 1. La Regione attraverso il Servizio sanitario regionale garantisce le condizioni di assistenza alle gestanti che richiedono di espletare il parto a domicilio. 2. Sulla base dei criteri e delle modalità attuative previste dalla delibera di Giunta di cui all'art. 4, comma 2 le Aziende USL garantiscono il servizio di parto a domicilio e travaglio a domicilio, attraverso: a) rimborso alla donna delle spese sostenute, in caso di assistenza al parto a domicilio e travaglio a domicilio da parte di personale operante in regime libero-professionale, secondo le modalità di cui all'art 9, comma 4; b) l'erogazione diretta del servizio, anche attraverso forme di convenzionamento. P'9f~ ~ 3. Nell'approssimarsi del parto o del travaglio, l'ostetrica che ha in carico la gestante deve informare i servizi di emergenza-urgenza della struttura ospedali era di riferimento, anche ai fini di un eventuale
9 Art. 9 Modalità organizzative del parto a domicilio 1. La donna che intende partorire o portare a termine il travaglio a domicilio ne dà comunicazione all'azienda unità sanitaria locale di residenza entro e non oltre l'ottavo mese di gravidanza. 2. Alla comunicazione devono essere allegati, nei termini e con le modalità stabiliti dalla delibera regionale di cui al comma 2 dell'art. 4, i seguenti documenti: a) dichiarazione di presa in carico con cui l'ostetricalo o il medico ginecologo-ostetrico di fiducia della donna si assume la responsabilità assistenziale; b) attestazione del rispetto delle condizioni di sicurezza e di garanzia per la donna e per il bambino,bambina rilasciata da chi prende in carico la gestante; c) certificato sullo stato di salute della gestante rilasciato dal medico di base o dal ginecologo-ostetrico di fiducia; d) consenso informato da parte della donna secondo le modalità indicate dalla delibera di Giunta di cui al comma 2 dell'art. 4; e) segnalazione dell'opzione tra le due modalità previste all'art. 8, comma 2, indicazione del domicilio prescelto per il parto ed eventuale richiesta di rimborso nel caso di assistenza da parte di personale operante in regime libero-professionale. 4. Per le spese inerenti alla nascita a domicilio comprendenti tutte le prestazioni ad esso connesse, dalla presa in carico al termine del puerperio, nella fattispecie di cui alla lettera a) del comma 2 dell'art. 8, l'azienda unità sanitaria locale eroga un rimborso pari alla spesa documentata, per un importo massimo non superiore all'80% della tariffa DRG regionale, prevista per il parto fisiologico senza complicanze. Art. 10 Sostegno e promozione del/'al/affamento al seno 1. La Regione promuove l'allattamento al seno come alimentazione normale e ideale del neonato, anche nel caso di neonate o neonati prematuri. 2. Le Aziende USL e la Aziende ospedaliere, fatta salva la libertà di scelta della donna, per il perseguimento delle finalità di cui al comma precedente, prowedono a: a) iniziare l'allattamento al seno prima di lasciare la sala parto ed entro la prima mezz'ora dalla nascita; b) evitare il ricorso alla somministrazione di latte artificiale prima della dimissione ospedaliera, fatta salva l'impossibilità di allattamento materno a causa di problemi di salute della madre elo del bambino o della bambina; in tal caso, e nei casi di nascita prematura, la somministrazione deve essere giustificata nella cartella clinica; c) garantire l'alimentazione con il latte materno ai neonati e alle neonate prernature, anche nell'impossibilità di un allattarnento al seno diretto; d) attivare percorsi sistematici di informazione ed educazione sull'allattamento al seno alle gestanti; e) attivare forme di collaborazione con le Associazioni di sostegno alle mamme presenti sul territorio per consentire l'attivazione di percorsi di mutuo aiuto nell'allattamento al seno; 3. Le Aziende ospedaliere riconoscono e promuovono le banche del latte. 4. Le Aziende USL e ospedaliere fatta eccezione per le nate o i nati prematuri, disincentivano da forme di alimentazione diverse dall'allattamento al seno. Art. 11 Formazione, qualificazione ed aggiomamento del personale 1. Nell'ambito delle attività di riqualificazione ed aggiornamento del personale sanitario, la Gi unta regionale individua specifici programmi che perseguano le seguenti finalità: a) qualificazione del personale addetto all'assistenza socio-sanitaria della donna durante il percorso ~1
10 nascita (gravidanza, travaglio, parto, puerperio e allattamento) in funzione del parto naturale negli ospedali, del parto nelle case di maternità e del parto a domicilio; b) formazione pluridisciplinare degli operatori anche rispetto agli aspetti culturali e relazionali dell'evento nascita; formazione per ostetriche professionali e assistenti alla nascita, il cui compito è di prendersi cura della gravidanza normale, del parto "naturale" e del dopo-parto; sostegno all'allattamento al seno; c) aggiornamento dei medici specialisti e di medicina generale, al fine di adeguare la cultura e la disponibilità ad informare correttamente le donne in merito alla scelta del parto in ambiente extraospedaliero; d) formazione ed aggiornamento degli operatori socio- sanitari sulle pratiche di mutilazione genitale femminile, con particolare attenzione alle conseguenze dell'infibulazione e reinfibulazione sulla gravidanza e sul parto ed alle tecniche di intervento più adeguate a fronteggiare tali problematiche, per la tutela della madre e del nascituro; e) informazione e sensibilizzazione degli operatori riguardo alla promozione dell'accesso di donne straniere ai servizi sanitari e sociali, così da favorire l'incontro tra la donna e l'operatore socio-sanitario, ai fini della salvaguardia della salute della donna e della sicurezza della maternità. Art. 12 Comitato tecnico-scientifico 1. È istituito, presso l'assessorato regionale alla Salute, un Comitato tecnico sul percorso nascita, con la funzione di supporto alla Giunta regionale e monitoraggio nel perseguimento delle finalità della presente legge. 2. In particolare il Comitato di cui al comma 1 esprime i propri pareri in ordine ai seguenti aspetti: a) valutazione della qualità dell'assistenza alla gravidanza ed al parto, relativamente alla tempestività di accesso ai servizi, alla continuità dell'assistenza, all'appropriatezza delle procedure, allo stato di salute della donna e del bambino, al gradimento espresso dalle donne riguardo alle diverse modalità assistenziali e di espletamento del parto; b) qualità delle informazioni ricevute dalle donne relative al percorso nascita ed alla scelta dei modi e dei luoghi del parto; c) monitoraggio delle tipologie dei parti avvenuti nelle strutture ospedaliere pubbliche e private, e analisi statistica dei parti avvenuti nelle case maternità e a domicilio; d) comparazione dei costi derivanti dalle diverse tipologie del parto nelle Aziende sanitarie; e) elaborazione di protocolli relativi all'attuazione delle più appropriate ed efficaci modalità organizzative per l'assistenza ostetrica. 3. Il Comitato, nominato con delibera della Giunta regionale entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, resta in carica tre anni ed i componenti possono essere nuovamente nominati. Esso è presieduto dall'assessore regionale alla salute o da un suo delegato. È composto da esperti del settore, assicurando la presenza di almeno un rappresentante delle seguenti categorie e figure professionali: ginecologo-ostetrico, ostetrico, epidemiologo, psicologo, neonatologo, esperto in organizzazione dei servizi, igienista, medico di medicina generale, pediatra di base, pediatra di comunità, assistente sanitario, sociologo, assistente sociale, esperto di comunicazione- informazione. È altresl garantita la presenza di un rappresentante delle Aziende USL della Regione, delle organizzazioni del terzo settore. 3. Il Comitato attiva, di norma annualmente, momenti di partecipazione di tutti i soggetti che a vario titolo operano nell'ambito delle materie oggetto della presente legge, così da mantenere un costante confronto con la società regionale. Art. 13 Rapporto Annuale La Giunta Regionale, trasmette annualmente al Consiglio regionale, sulla annualmente dalle Aziende USL e ospedaliere, un rapporto sui parti in Umbria. \r(' G' \, L/ base dei dati forniti
11 Il rapporto dovrà contenere informazioni relative agli aspetti di cui al comma 1 dell'articolo 12, con particolare riferimento a: a) morbilità e mortalità perinatale e neonata le; b) morbilità e mortalità materna; c) modalità di espletamento dei parti ed in particolare dei parti strumentali; d) complicanze in gravidanza; e) appropriatezza delle procedure di monito raggio ed intervento farmacologico utilizzate durante il travaglio ed il parto; f) diffusione e modalità dell'allatta mento al seno; g) diffusione del parto a domicilio e nelle case di maternità. Art. 14 Norma finanziaria 1. Agli adempimenti di cui alla presente legge le Aziende sanitarie fanno fronte con risorse proprie. 2. La Regione Umbria istituisce un apposito fondo, alimentato con i risparmi di spesa conseguiti in virtù dell'applicazione della presente Legge, destinato al sostegno di tutte le iniziative intraprese da soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro, per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla presente Legge. F.to i Consiglieri Regionali: Damiano Stufara Orfeo Goracci
CI;liIJ Regione Umbria CHIl [I:.I;IJ Cons;/Tlio Regionale
CI:l:l] CI;liIJ Regione Umbria CHIl [I:.I;IJ Cons;/Tlio Regionale Cl:t:Y] -o Il Presidente Palazzo Cesaroni Piazza Italia, 2.0612] PERUGIA Te!. 075.576.3380. Fax 075.576.3283 http://www.crumbria.il e-mail:
FUCCI, CIRACÌ, POLVERINI, VIGNALI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3095 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI FUCCI, CIRACÌ, POLVERINI, VIGNALI Norme per la promozione del parto fisiologico Presentata
Proposta di legge regionale, n
Proposta di legge regionale, n. 7040. Norme per il parto nelle strutture ospedaliere, nelle case di maternità e a domicilio. Presentata da MANICA GIULIANA, SUINO MARISA. Art. 1. Oggetto e finalità 1.La
Art. 1 Finalità. - soddisfare i bisogni di benessere psico-fisico della donna e del neonato durante la gravidanza ed il parto-nascita;
L.R. 20 gennaio 1988, n. 1 (1). Tutela della salute psico-fisica della donna e del nascituro. (1) Pubblicata nel B.U. Basilicata 25 gennaio 1988, n. 2. Art. 1 Finalità. La Regione Basilicata, al fine di
Il ginecologo e gli altri operatori del territorio nella salute perinatale. Lavoro di équipe e competenze specifiche
Il ginecologo e gli altri operatori del territorio nella salute perinatale. Lavoro di équipe e competenze specifiche "La tutela della salute in ambito materno-infantile costituisce un impegno di valenza
GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
Progr.Num. 983/2010 GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Questo giorno Lunedì 12 del mese di Luglio dell' anno 2010 si è riunita nella residenza di la Giunta regionale con l'intervento dei Signori: via
Il neonato al centro del futuro
Il neonato al centro del futuro Chi siamo La SIN - Società Italiana di Neonatologia è la società scientifica che si occupa della cura del neonato. Nata nel 1994, è da sempre impegnata nel promuovere e
IL PARTO EXTRAOSPEDALIERO IN EMILIA-ROMAGNA. ALESSANDRO VOLTA
IL PARTO EXTRAOSPEDALIERO IN EMILIA-ROMAGNA ALESSANDRO VOLTA alessandro.volta@ausl.re.it promuove e garantisce i diritti della donna e della coppia sulla scelta del luogo e della modalità del parto e della
IL SISTEMA REGIONALE PER IL PERCORSO NASCITA
Allegato A IL SISTEMA REGIONALE PER IL PERCORSO NASCITA Con la DGR 298/2012 e la successiva DGR 1226/2012 la Regione Toscana ha disciplinato l'organizzazione del sistema dei servizi pediatrici ed ha istituito
Proposta di Legge n. 240/X di iniziativa dei Consiglieri M. Mirabello e C. Guccione recante:
Proposta di Legge n. 240/X di iniziativa dei Consiglieri M. Mirabello e C. Guccione recante: Relatore: Michelangelo Mirabello Il dirigente F.to avv. Giovanni fedele Il presidente f.to On. Michelangelo
Il primo Centro Nascita gestito esclusivamente dalle ostetriche dell'ospedale Sant'Anna di Torino compie
Il primo Centro Nascita gestito esclusivamente dalle ostetriche dell'ospedale Sant'Anna di Torino compie Torino, 11 maggio 2016 COMUNICATO STAMPA Il primo Centro Nascita gestito esclusivamente dalle ostetriche
DETERMINA DEL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4 N. 608/AV4 DEL 13/11/2014 IL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4
1 DETERMINA DEL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4 N. 608/AV4 DEL 13/11/2014 Oggetto: [ rimborso spese parti a domicilio E.M. S.D. ] IL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4 -. -. - VISTO il documento istruttorio,
PROGETTO DI LEGGE N. 193
PROGETTO DI LEGGE N. 193 Disposizioni in materia di assistenza alle donne in stato di gravidanza e di diritti della partoriente e del bambino ospedalizzato Capo I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1. (Princìpi).
ASSISTENZA ALLA GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO: IL PIANO DI CURA DAY-SERVICE AUSL Rita Vessichelli-Marilena Toscani Modena 31 marzo 2012
ASSISTENZA ALLA GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO: IL PIANO DI CURA DAY-SERVICE AUSL Rita Vessichelli-Marilena Toscani Modena 31 marzo 2012 ASSISTENZA ALLA GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO Modello Tecnologico Tecnologico
Relatore: Michelangelo mirabello
PROPOSTA Di legge n. 240/X Di Iniziativa dei consiglieri regionali m. mirabello e c. Relatore: Michelangelo mirabello Il dirigente F.to avv. Giovanni fedele Il presidente f.to On. Michelangelo mirabello
REGIONE SICILIA AZIENDA OSPEDALIERA PAPARDO. Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia. Direttore: Dott: S. Caudullo
REGIONE SICILIA AZIENDA OSPEDALIERA PAPARDO Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia Direttore: Dott: S. Caudullo L U.O.C. rappresenta un punto di riferimento per la patologia complessa sia
L allattamento al seno in Regione Emilia-Romagna
Direzione Generale Cura della persona, Salute e Welfare C O N V E G N O R E G I O N A L E L allattamento al seno in Regione Emilia-Romagna Sabato 30 settembre 2017 PRESA IN CARICO DEL NEONATO SANO DA PARTE
Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014
Le politiche per ridurre le nascite premature in Lazio Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014 Epidemiologia delle nascite pretermine (I)
AREA OSTETRICIA E GINECOLOGIA DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE
AREA OSTETRICIA E GINECOLOGIA DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE 1/10 Attività L area Ostetricia e Ginecologia, in accordo con quanto previsto dalla normativa regionale, offre presso le diverse strutture dell
CONSULTORIO FAMILIARE E PERCORSO NASCITA
Sono strutture preposte alla tutela della salute della donna, del bambino e della famiglia. Si caratterizzano per le attività di promozione, informazione e prevenzione. Comprende le seguenti macroaree
Direttiva alle Aziende sanitarie in merito al programma percorso nascita.
Direttiva alle Aziende sanitarie in merito al programma percorso nascita. LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Visti: la Legge regionale 27/89 Norme concernenti la realizzazione di politiche di sostegno
IL FUTURO DEGLI INFERMIERI IN NEONATOLOGIA
CONGRESSO NAZIONALE S.I.N. - ROMA 9-11 OTTOBRE 2014 11 Ottobre Sessione Infermieristica ASPETTI CLINICO ASSISTENZIALI TRA SICUREZZA E QUALITA' DELLE CURE PER IL LATE PRETERM Graziella COSTAMAGNA Infermiera
PERCORSO NASCITA: ASPETTI SOCIALI. Dott.ssa Angela Germano Assistente Sociale Specialista Consultorio Familiare Policoro
PERCORSO NASCITA: ASPETTI SOCIALI Dott.ssa Angela Germano Assistente Sociale Specialista Consultorio Familiare Policoro 1 SALUTE P.O.M.I EMPOWERMENT PERCORSO NASCITA CONSULTORIO La sanità pubblica ha ragione
LA TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA E DEL NEONATO
Versione del 29 novembre 2006 Gruppo redazionale: Giovanni Serra, Sandro Trasino, Stefano Macciò, Giovanni Ragazzini LA TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA E DEL NEONATO La tutela della salute, in ambito materno
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
RELAZIONE ILLUSTRATIVA L esigenza di un disegno di legge che promuova la tutela dei diritti della partoriente, il parto fisiologico e la salvaguardia della salute del neonato nasce dalla convinzione che
IL SAN GIOVANNI DI DIO (FIRENZE) RICONOSCIUTO DALL UNICEF OSPEDALE AMICO DEI BAMBINI. OGGI LA CONSEGNA DELLA TARGA
Comunicato Stampa in allegato le foto consegna targa e operatori COMUNICATO STAMPA UNICEF e AZIENDA USL TOSCANA CENTRO IL SAN GIOVANNI DI DIO (FIRENZE) RICONOSCIUTO DALL UNICEF OSPEDALE AMICO DEI BAMBINI.
L AUTONOMIA DELL OSTETRICA NELLA GESTIONE DELL AMBULATORIO DI GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO
L AUTONOMIA DELL OSTETRICA NELLA GESTIONE DELL AMBULATORIO DI GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO Dott.ssa Claudia Monari Coordinatore Area materno-infantile Salute Donna Distretto Ovest - Ausl Ferrara IL PERCORSO
MEDICINA INTEGRATA per la qualità di vita delle donne. Percorso Nascita. Carla Dazzani ArOA Consultoriale Bologna
MEDICINA INTEGRATA per la qualità di vita delle donne Percorso Nascita Carla Dazzani ArOA Consultoriale Bologna Aula Magna Ospedale Maggiore 14 dicembre 2010 Il Percorso Nascita nel Dipartimento di Cure
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE PERINATALE: UNA PROSPETTIVA MULTIDISCIPLINARE
Collegio Provinciale delle Ostetriche di Roma LA PROMOZIONE DELLA SALUTE PERINATALE: UNA PROSPETTIVA MULTIDISCIPLINARE SALA DELLA PROTOMOTECA IN CAMPIDOGLIO Roma, 12 novembre 2015 Ostetrica Dottoressa
Le Cure amiche della madre
Le Cure amiche della madre P.R. Prosperi Porta Verbania 19 o:obre 2012 Una madre ed un bambino formano una unità biologica e sociale indivisibile; non è possibile considerare la salute e l alimentazione
Progetto regionale MISURE AFFERENTI ALLA DIAGNOSI, CURA E ASSISTENZA DELLA SINDROME DEPRESSIVA POST PARTUM. Regione Emilia-Romagna
Progetto realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute - CCM Progetto regionale MISURE AFFERENTI ALLA DIAGNOSI, CURA E ASSISTENZA DELLA SINDROME DEPRESSIVA POST PARTUM Silvana Borsari
La salute riproduttiva delle Donne Aspetti sanitari, sociali e demografici. Centralità dei consultori e ruolo dell ostetrica nel percorso nascita
La salute riproduttiva delle Donne Aspetti sanitari, sociali e demografici Centralità dei consultori e ruolo dell ostetrica nel percorso nascita Stefania Guidomei Responsabile DATeR Percorso Nascita e
STRUMENTI DELL ASSISTENZA OSTETRICA E LORO UTILIZZO
STRUMENTI DELL ASSISTENZA OSTETRICA E LORO UTILIZZO SCELTA PER IL PARTO BOLOGNA 12 Ottobre, 2 Novembre, 16 Novembre ostetrica Giovanna Troiano, AUSL Romagna-Forlì Nel 1985 l Organizzazione Mondiale della
Il percorso nascita del piano sanitario della regione Lazio. Sara Farchi e Simona Asole, Laziosanità-ASP
Il percorso nascita del piano sanitario della regione Lazio Sara Farchi e Simona Asole, Laziosanità-ASP Il percorso Nascita Fasi Il periodo pre concezionale La gravidanza Il travaglio e il parto Il puerperio
PUERPERIO IL RUOLO DEL TERRITORIO DOPO LA GRAVIDANZA
PUERPERIO IL RUOLO DEL TERRITORIO DOPO LA GRAVIDANZA Dott.ssa Daniela Stoppa Coordinatore Area Materno-Infantile Salute Donna Distretto Sud Est - Ausl Ferrara Profilo Professionale D.M. 740/1994 DM del
Legge 23 dicembre 1993, n. 548
Legge 23 dicembre 1993, n. 548 "Disposizioni per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica" (Pubblicata nella G.U. 30 dicembre 1993, n. 305) Prevenzione della fibrosi cistica. 1)Le regioni e le province
. Come e quando si diventa Comunità Amica dei Bambini per l Allattamento Materno (BFCI)?
L Iniziativa si basa sull adozione dei Sette Passi, basati su standard supportati da evidenze scientifiche, riadattati alla situazione italiana da UNICEF Italia per consentire una migliore pratica nei
Giunta Regionale della Campania. Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 12 del 6 marzo 2006 IL CONSIGLIO REGIONALE.
Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 12 del 6 marzo 2006 LEGGE REGIONALE N. 2 del 2 marzo 2006 Norme per la promozione del parto fisiologico. La seguente legge: IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato
ANDAMENTO NASCITE
L ATTIVITA DELL OSTETRICIA E GINECOLOGIA DEL S. PAOLO Negli ultimi 25 anni la pratica ostetrica ha subito cambiamenti radicali con risultati eclatanti soprattutto in termini di riduzione della mortalità
Allattamento Materno: le alleanze per crescere 4-5 ottobre 2004 Chianciano Terme (SI)
3º convegno nazionale della Rete Ospedali Amici dei Bambini Allattamento Materno: le alleanze per crescere 4-5 ottobre 2004 Chianciano Terme (SI) LA VISIONE E LE ATTIVITÀ DELL ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
RACCOMANDAZIONI DI COMPORTAMENTO CLINICO SUL PERCORSO NASCITA COLLEGIO PROVINCIALE DELLE OSTETRICHE DI ROMA
RACCOMANDAZIONI DI COMPORTAMENTO CLINICO SUL PERCORSO NASCITA COLLEGIO PROVINCIALE DELLE OSTETRICHE DI ROMA 1 Il D.L.C.P.S. n 233/46, istitutivo degli Ordini e Collegi Professionali, costituisce la norma
U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA OSPEDALE RAMAZZINI CARPI (MO)
U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA OSPEDALE RAMAZZINI CARPI (MO) Obiettivo dell assistenza perinatale è una mamma ed il suo bambino in perfetta salute, che ha ricevuto il minimo livello di cure compatibile
Unità Operativa di. Pediatria e Patologia Neonatale. Ospedale di Bussolengo. Carta dei Servizi rev. 1 del 2 gennaio 2009
Carta dei Servizi rev. 1 del 2 gennaio 2009 Unità Operativa di Azienda ULSS n. 22 Bussolengo VR Dipartimento Materno Infantile Unità Operativa di Ala Est Terzo piano Direttore: dott. Alberto Dall Agnola
NATALITÀ NEL LAZIO 2016
NATALITÀ NEL LAZIO 2016 Tasso di natalità nel Lazio e in Italia. 1973-2016 Il tasso di natalità nel Lazio ha raggiunto il minimo storico. Nel 2016 si sono registrati 46.970 nati vivi. Le cause di tale
GIUNTA PROVINCIALE DI BIELLA Seduta del 23/05/2006
GIUNTA PROVINCIALE DI BIELLA Seduta del 23/05/2006 ATTO n. 174 OGGETTO: Rinnovo e Approvazione del Protocollo di Intesa tra la Provincia di Biella e l Associazione La Persona al Centro - Consultorio Familiare
LA DANZA DELLA VITA. Allattamento e puerperio: le buone pratiche. Ost. Mariacristina Lottici. Parma, 19 maggio 2018
LA DANZA DELLA VITA Allattamento e puerperio: le buone pratiche Parma, 19 maggio 2018 Ost. Mariacristina Lottici DONNA NEONATO COPPIA PUERPERIO VISSUTO DEL PARTO MEDICALIZZAZIONE CONSAPEVOLEZZA DISAGIO
Dal test di gravidanza positivo all'affidamento al punto nascita:... l'ostetrica sul territorio
Dal test di gravidanza positivo all'affidamento al punto nascita:... l'ostetrica sul territorio Giovanna Faggiano L'OSTETRICIA E LE EVIDENZE 2014: PRESENTE E FUTURO PER SCELTE EFFICACI... con uno sguardo
Dall organizzazione ai risultati materno-neonatali. Il punto di vista di
L ASSISTENZA OSTETRICA IN AUTONOMIA: QUANDO SI PASSA DALLA POESIA ALL EFFICACIA CLINICA Dall organizzazione ai risultati materno-neonatali. Il punto di vista di Francesca Irina Moretti Ostetrica di Carpi
Aree funzionali gestite dalle ostetriche nelle linee di indirizzo del CPNn Tiziana Frusca Direttore Clinica Ostetrica e Ginecologica AOU Parma
Aree funzionali gestite dalle ostetriche nelle linee di indirizzo del CPNn Tiziana Frusca Direttore Clinica Ostetrica e Ginecologica AOU Parma Nascita della Vergine, Giovanni Da Milano, 1365 Percorsi assistenziali
CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI CAMERA DEI DEPUTATI N. 3573 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI D INCECCO, AMATO, BENI, PAOLA BOLDRINI,
di iniziativa dei Consiglieri SPADONI URBANI, GILIONI,
CivicI] DIJlllJ Reigione Umbria DEllJ CUIJ Consiulio Regionale C'~'~f:J -o 11Presidente Palazzo Cesaroni Piazza Italia, 2-06121 PERUGIA TeL 075.576.3380 - Fax 075.576.3283 http://wwv...crumbria.it e-mail:
TABELLE DATI REGIONALI
INDAGINE CONOSCITIVA SUL PERCORSO NASCITA, 2002 ASPETTI METODOLOGICI E RISULTATI NAZIONALI Michele Grandolfo, Serena Donati e Angela Giusti Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione
DETERMINA DEL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4 N. 512/AV4 DEL 17/07/2013 IL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4
1 DETERMINA DEL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4 N. 512/AV4 DEL 17/07/2013 Oggetto: [rimborso spese per parto a domicilio assistita P.H.K.J.] IL DIRETTORE DELLA AREA VASTA N. 4 -. -. - VISTO il documento
Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza
Referente per quanto comunicato Tel. 0982/491235-44 Fax 0982/427968 e-mail: consultorioamantea@libero.it PROGRAMMA DI ATTIVITA PER L ANNO 2016 Il Progetto Obiettivo Materno Infantile (POMI), adottato con
IL PERCORSO NASCITA. Franca Rusconi Lorenza Borgatta
IL PERCORSO NASCITA Franca Rusconi Lorenza Borgatta Il Dipartimento Donna Bambino viene deliberato dall ASL 1 Imperiese nell anno 2003. Nasce quindi l esigenza di favorire il più possibile il benessere
XVI LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI
XVI LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI N. 1353 PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia
SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE
SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità la promozione
ATTIVITÁ DI ANESTESIA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
ATTIVITÁ DI ANESTESIA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA Dipartimento Servizi 1/9 Attività Le unità operative Anestesia e Terapia Intensiva forniscono il supporto specialistico anestesiologico alle Chirurgie
La Gravidanza fisiologica o presunta tale: il ruolo del territorio
La Gravidanza fisiologica o presunta tale: il ruolo del territorio 17 giugno 2016 Dott.ssa M.R.Giolito Dott.ssa P. Ghiotti Coordinamento Regionale dei Consultori Assessorato Tutela della Salute e Sanità
PROPOSTA DI LEGGE N Presentata dal consigliere Ciriani. <<Disposizioni regionali in materia di parto indolore>>
PROPOSTA DI LEGGE N. 308 Presentata dal consigliere Ciriani Presentata il 19 febbraio 2008 Presidente, Colleghi, con la presente proposta di legge si intende porre all avanguardia la Regione Friuli Venezia
L.R. 11 aprile 1990, n. 35 ([1]). Norme per la tutela della salute e del benessere psicofisico della donna partoriente e del neonato.
.R. 11 aprile 1990, n. 35 Norme per la tutela della salute e del benes... 1 di 5 16/05/17, 13:41 L.R. 11 aprile 1990, n. 35 ([1]). Norme per la tutela della salute e del benessere psicofisico della donna
Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali
Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Teresa Petrangolini 23 giugno 2014
La medicalizzazione della gravidanza e del parto
Università degli Studi del Sannio Facoltà di Economia La medicalizzazione della gravidanza e del parto Tesi di Maria Giovanna Esposito Relatore: Prof. Paola Mancini a.a. 2008-09 INTRODUZIONE Il fenomeno
DECRETO DEL DIRETTORE GENERALE N. 106 DEL 07/12/2016
ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO MATERNO INFANTILE BURLO GAROFOLO TRIESTE Ospedale ad alta specializzazione e di rilievo nazionale per la salute della donna e del bambino DECRETO DEL
Consultori familiari
Consultori familiari Le prestazioni del consultorio corsi di accompagnamento alla nascita rivolti ad entrambi i genitori assistenza a domicilio a mamma e neonato dopo il parto (Servizio di Dimissione protetta):
ALLEGATOF alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/6
giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOF alla Dgr n. 4535 del 28 dicembre 2007 pag. 1/6 TITOLO DEL PROGETTO Sensibilizzazione del personale sanitario delle Aziende UU.LL.SS.SS. della Regione del Veneto
uno sguardo di insieme
uno sguardo di insieme Ogni anno circa 530 mila donne muoiono durante la gravidanza o il parto, più di 3 milioni di bambini nascono morti, più di 4 milioni non superano le prime settimane di vita e 10,6
PROGETTO FORMATIVO AZIENDALE. Titolo del progetto: Promozione e sostegno dell'allattamento al seno
PROGETTO FORMATIVO AZIENDALE Titolo del progetto: Promozione e sostegno dell'allattamento al seno Destinatari: Pediatri, Ginecologi, Infermieri pediatrici, Infermieri, Ostetriche, Assistenti sanitari ed
Modello Standard CAN. 27 Settembre 2013 Novara
Modello Standard CAN. 27 Settembre 2013 Novara ASL NO - 2013 LAVORO di GRUPPO Il lavoro di gruppo dei corsisti ha prodotto il Modello definitivo per la conduzione del CAN articolato in 12 incontri dei
XVII LEGISLATURA DISEGNO DI LEGGE N.461 DATA NORME PER LA TUTELA DEI DIRITTI DELLA PARTORIENTE E DEL NEONATO
XVII LEGISLATURA DISEGNO DI LEGGE N.461 DATA 29.11.18 NORME PER LA TUTELA DEI DIRITTI DELLA PARTORIENTE E DEL NEONATO Onorevoli colleghi, il presente disegno di legge mira a promuovere il rispetto dei
Positivo. A chi si può rivolgere. Ambulatorio della gravidanza (servizio che segue solo le donne in gravidanza)
Donna in età fertile Effettua il test di Positivo Esame ematico Beta-HCG Conferma della A chi si può rivolgere Distretto Consultorio Ambulatorio della (servizio che segue solo le donne in ) Ginecologo
DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 346
Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 346 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore DE POLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 29 MARZO 2013 Norme per la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia
PROGETTO. Casa maternità Prima Luce. Associazione di Promozione sociale. via S. Massimo, 17 Torino C.F P.
PROGETTO Casa maternità Prima Luce Associazione di Promozione sociale via S. Massimo, 17 Torino C.F. 97781190018 P.IVA 11562840014 www.casaprimaluce.it info@casaprimaluce.it Tel: 342 9869124 Perché e cos
CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI CAMERA DEI DEPUTATI N. 3839 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI NICCHI, GREGORI, COSTANTINO, DURANTI,
Appendice 1. Criteri universali per l Iniziativa Ospedale Amico del Bambino
Appendice 1. Criteri universali per l Iniziativa Ospedale Amico del Bambino Passo 1: Definire una linea di condotta scritta per l allattamento al seno e farla conoscere a tutto il personale sanitario.
Consiglio Regionale della Puglia
LEGGE REGIONALE 8 OTTOBRE 2014, N. 40 Disposizioni per la tutela delle donne affette dall endometriosi 2 LEGGE REGIONALE Disposizioni per la tutela delle donne affette dall endometriosi Il Consiglio regionale
PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA MORTE MATERNA CORRELATA AL TRAVAGLIO E/O PARTO
Pag.: 1 di 5 PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA MORTE MATERNA CORRELATA AL TRAVAGLIO E/O PARTO Indice delle revisioni Codice Documento Revisione
Una serena attesa e un dolce inizio
Una serena attesa e un dolce inizio Il benessere al Centro. 2019-2020 CORSO ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA Accompagnare alla nascita significa rispondere ai bisogni informativi, di appoggio e di condivisione
La tutela della partoriente e la tutela del bambino in ospedale (1)
LEGGE REGIONALE 8 maggio 1987, N. 16 La tutela della partoriente e la tutela del bambino in ospedale (1) (BURL n. 19, 1º suppl. ord. del 13 Maggio 1987 ) urn:nir:regione.lombardia:legge:19870508;16 Titolo
UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO
UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO 1/10 Attività L attività delle unità operative di Geriatria dell Azienda USL di Bologna è diretta a garantire la cura della persona anziana nelle diverse
Il PAZIENTE ha il diritto:
AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA La Carta dei Diritti e dei Doveri del Paziente è stata elaborata dall U.O. Comunicazione e URP Anno 2018 Il PAZIENTE ha il diritto: ad essere assistito e curato con premura
Curriculum Vitae. Informazioni personali. Via Tito Zaniboni Parma. Telefono
Curriculum Vitae Informazioni personali Nome / Cognome MARTINA ZERBINI Residenza Via Tito Zaniboni 10 43126 Parma Telefono 3421790440 E-Mail Cittadinanza Data e luogo di nascita Sesso m.zerbini89@gmail.com
DELL OMO JENNIFER Via Piave 65, Monterotondo (RM)
C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo DELL OMO JENNIFER Via Piave 65, 00015 Monterotondo (RM) Telefono 3290114342-3459308336 Fax 069065542 E-mail jennifer.dellomo@gmail.com
Corso di Medicina transculturale. * L accoglienza della donna straniera nei servizi territoriali.
Corso di Medicina transculturale MATERA * L accoglienza della donna straniera nei servizi territoriali. 3 aprile 2014 Marcella Coccia La donna e la famiglia: nascere e crescere in realtà socioculturali
Relatore: Michelangelo mirabello
PROPOSTA Di legge n. 15/10^ Di Iniziativa del consigliere REGIONALe G. Giudiceandrea, recante: DISPOSIZIONI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA RILEVANZA SOCIALE DELL ENDOMETRIOSI ED ISTITUZIONE DEL REGISTRO REGIONALE.
AMBULATORIO DI MEDICINA INTEGRATA PER LA SALUTE DELLA DONNA
AMBULATORIO DI MEDICINA INTEGRATA PER LA SALUTE DELLA DONNA PREMESSE L OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) ha stabilito che alla salute delle donne deve essere dato il più elevato livello di visibilità
1. recepire gli indirizzi tecnici contenuti come allegato alla relazione introduttiva, disponendo che divengano quindi parte integrante dell'atto;
Deliberazione della Giunta Regionale 11 febbraio 2005, n. 344. Indirizzi per il diritto della partoriente ad un parto fisiologico indolore. (Bur n. 31 del 22/03/2005) La Giunta regionale (omissis) delibera
OSPEDALE DI SAN BONIFACIO UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA PEDIATRIA E PATOLOGIA NEONATALE
OSPEDALE DI SAN BONIFACIO UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA PEDIATRIA E PATOLOGIA NEONATALE Direttore: Dott. MAURO CINQUETTI Coordinatore Infermieristico: ARMANDA ANTONELLI Ospedale di San Bonifacio piano 3 Segreteria:
IL PROGETTO G.R.A.P.P.O.L.I.
Convegno Card Triveneto Con il patrocinio dell Azienda ULSS 20 di Verona Aas n 2 Bassa Friulana-Isontina Distretto Est e Ovest Consultori Familiari di Cervignano, San Giorgio di Nogaro e Latisana IL PROGETTO
(istituita con D.P.G.R. Calabria 8 febbraio 1995 n. 170) OGGETTO: Approvazione Progetto Operativo STEN Servizio di Trasporto in Emergenza del Neonato.
(istituita con D.P.G.R. Calabria 8 febbraio 1995 n. 170) DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 127 DEL 08.06.2016 OGGETTO: Approvazione Progetto Operativo STEN Servizio di Trasporto in Emergenza del
DOTT. FRANCESCO LA GROTTA DIRETTORE DIPARTIMENTO DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA ASL TARANTO
DOTT. FRANCESCO LA GROTTA DIRETTORE DIPARTIMENTO DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA ASL TARANTO L'ANALISI DEI DATI CEDAP RILEVA COME LA PREVALENZA DEI PARTI CHIRURGICI SIA SIGNIFICATIVAMENTE PIÙ ALTA NEI PUNTI
Il ruolo dell ostetrica nel percorso nascita territoriale
Corso Depressione post-partum. Focus sulle mamme adolescenti e analisi del PPDSS Il ruolo dell ostetrica nel percorso nascita territoriale Andreina Monti Pistoia 28/01/2015 INTRODUZIONE La Depressione
L ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità
L ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità garantendo continuità assistenziale durante tutto il percorso gravidanza, parto, puerperio
PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA ASSOCIAZIONE INSIEME PER LA FAMIGLIA
Allegato n. 2 alla Del. n. 461 del 30/12/2013 PROTOCOLLO D INTESA TRA L ASL DI CREMONA E L AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE MAGGIORE DI CREMA ASSOCIAZIONE INSIEME PER LA FAMIGLIA KRIKOS SOCIETA COOPERATIVA
proposta di legge n. 30
REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 30 a iniziativa dei Consiglieri Marconi, Rapa presentata in data 8 febbraio 2016 ATTIVITA CONSULTORIALI: CONVENZIONE CON SOGGETTI PRIVATI E ASSOCIAZIONI
UNITÁ OPERATIVA ANESTESIA E TERAPIA INTENSIVA AREA NORD - TERAPIA INTENSIVA BENTIVOGLIO DIPARTIMENTO SERVIZI
UNITÁ OPERATIVA ANESTESIA E TERAPIA INTENSIVA AREA NORD - TERAPIA INTENSIVA BENTIVOGLIO DIPARTIMENTO SERVIZI 1/9 Attività L'unità operativa di Anestesia e Terapia Intensiva Area Nord eroga le proprie prestazioni
Ministero della Salute
Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Comitato Percorso Nascita nazionale ANALI AL 31 DICEMBRE 2014 DELL ATTUAZIONE DELLE
La mortalità perinatale è un evento sentinella che richiede audit clinico per valutare la quota di mortalità evitabile. E un buon indicatore della
INDICATORI CONSIDERATI 1. Mortalità perinatale e neonatale 2. Nati non malformati di peso < 1000 g 3. Gravidanze in età adolescenziale (< 16 anni) 4. Proporzione di taglio cesareo Daniela Celin Azienda
Modelli di attuazione dei flussi informativi
Modelli di attuazione dei flussi informativi Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) fonte dati per il registro nascita collegamento con altri Registri rilevazioni ad hoc Il Certificato di Assistenza