CAPITOLO 1 LA GESTIONE ASSICURATIVA. Il contratto assicurativo consente di trasferire alla società di
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- Mattia Vitale
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1 CAPITOLO 1 LA GESTIONE ASSICURATIVA 1.1 ASPETTI GENERALI Il contratto assicurativo consente di trasferire alla società di assicurazione un rischio, che non si può o non si vuole sostenere direttamente. Il rischio può riguardare eventi legati alla persona o al suo patrimonio, e in ogni caso determina conseguenze di natura patrimoniale. La compagnia assicurativa fornisce all assicurato un servizio complesso che si compone di un servizio principale e una serie di servizi ausiliari. Il servizio principale consiste nell obbligo dell assicuratore di versare una somma di denaro, di risarcire un danno, di prestare una certa assistenza al verificarsi di un determinato evento, verso corrispettivo di un pagamento di un premio di tariffa da parte dell assicurato. I servizi ausiliari integrano quello principale e sono prestati in occasione delle varie fasi in cui si svolge la prestazione assicurativa. Possiamo individuare quattro fasi: - fase antecedente la stipula del contratto assicurativo; - fase di sottoscrizione del contratto; 3
2 - momento in cui si verifica l evento assicurato; - concretizzazione della prestazione prevista dal contratto per il verificarsi dell evento assicurato. Nelle prime due fasi si ha un servizio soprattutto di consulenza, finalizzato ad individuare i bisogni del cliente e a far comprendere le caratteristiche dei prodotti assicurativi adatti alla sua esigenza. Se in seguito, l evento assicurato non si verifica, il cliente avrà usufruito solo in parte dei servizi e dell organizzazione messi a disposizione; viceversa nel momento in cui l evento si realizza la compagnia assicurativa presterà gli altri servizi, quali la constatazione, la verifica, la quantificazione, la liquidazione del danno, l assistenza legale e le attività post-vendita. La breve esposizione dell attività normalmente attuata dalle società assicurative, evidenzia la peculiarità del processo produttivo rispetto alle altre aziende di produzione. Il ciclo produttivo, che di regola, prevede il sostenimento dei costi per l acquisizione dei fattori produttivi anticipatamente all ottenimento dei ricavi per la vendita dei prodotti realizzati, nell impresa di assicurazione è invertito. Considerati i costi di carattere organizzativo necessari per dare avvio all attività (immobili, arredamento, organizzazione della forza di vendita ecc.), non bisogna sostenere nessun altro acquisto di fattori 4
3 produttivi per realizzare il prodotto assicurativo, cioè il contratto con il quale si assume il rischio. In ogni contratto assicurativo il ciclo produttivo inizia con l acquisizione di un ricavo e termina con il sostenimento di un costo, che può anche non verificarsi. I ricavi (c.d. premi) possono essere acquisiti per intero alla stipula del contratto, oppure, in modo frazionato, come si verifica spesso nelle polizze sulla vita; i costi sono rappresentati dal risarcimento dei sinistri o dal pagamento di un capitale o una rendita. Soprattutto i primi (che riguardano i rami danni) sono incerti sia per il momento in cui si possono verificare (che può anche mancare), sia per l ammontare. La fase iniziale del processo produttivo è rappresentata dalla distribuzione dei prodotti assicurativi, da parte dell organizzazione di vendita. Essa si compone di dipendenti della compagnia o di liberi professionisti legati da un rapporto di agenzia che, di solito, si avvalgono di collaboratori liberi. Una volta creato il contatto con il potenziale cliente, la compagnia procede nella fase di assunzione del rischio, che consiste nel valutare l idoneità ad assumere il rischio proposto. Solo se il parere è favorevole si emette la polizza e si stipula il contratto. Da quel momento inizia una fase di gestione di tutti i contratti omogenei che costituiscono il portafoglio di uno 5
4 specifico ramo. Si tratterà di aggiornare, di volta in volta, i contratti alle variazioni delle condizioni contrattuali (es. variazione dei benefici concordati, modifica modalità di pagamento, ecc.) o alle variazioni di rischio (es. cambio di professione dell assicurato). Nel momento in cui si verifica l evento assicurato inizia la fase di erogazione delle prestazioni assicurate; si procederà all individuazione del danno, alla valutazione del risarcimento e alla sua liquidazione da parte degli organi preposti a tali funzioni. Le compagnie assicurative non sempre assumono il rischio, specificato in contratto, per intero o direttamente. Esse possono dividerlo con altre compagnie oppure trasferirlo. Entrambe le operazioni costituiscono fasi tipiche del processo di produzione assicurativo: la coassicurazione e la riassicurazione attiva o passiva. La coassicurazione consiste nell assumere solo una quota di rischio, la rimanente quota é assunta, invece, da altre compagnie. Ciò si verifica quando il rischio da assicurare è particolarmente elevato e non può essere sostenuto da una singola compagnia (es. rischi tecnologici). La particolarità della coassicurazione è nella molteplicità dei rapporti instaurati fra assicurato e imprese assicuratrici; non esiste fra queste alcun tipo di solidarietà in caso di indennizzo, in quanto il rischio trattato, pur essendo unico, fa sorgere tanti 6
5 rapporti autonomi tra assicurato e assicuratori. Si avranno pertanto premi distinti pagati alle singole compagnie e anche i risarcimenti saranno pagati secondo la quota da ciascuna assunta. Secondo la legge 772/86, la coassicurazione relativa a polizze contro i danni stipulate per la copertura dei rischi nel territorio italiano, si può effettuare anche con compagnie che hanno la sede legale in altri paesi della CEE, purché la delega per la gestione spetti ad un impresa italiana. La riassicurazione consiste nel cedere ad altre compagnie quote di rischi assunti (riassicurazione passiva) o acquisire da altre compagnie quote di rischi ceduti (riassicurazione attiva). Tale possibilità consente alla compagnia di assicurazione di migliorare l equilibrio della gestione e rendere omogenei i portafogli. Essa potrà cosi trasferire ad altri, i rischi ritenuti non consoni alla struttura del suo portafoglio e allo stesso tempo acquisire da altri i rischi che le consentono di raggiungere l equilibrio desiderato. La riassicurazione produce effetti diversi nei confronti degli assicurati, in quanto il rapporto che s instaura è tra assicurato e un solo assicuratore. Egli avrà contatti con un unica compagnia, ad essa pagherà il premio per intero e ad essa chiederà il risarcimento al verificarsi dell evento previsto in contratto. Ovviamente, l impresa che si è riassicurata pagando un premio al riassicuratore, riceverà da questi la parte di risarcimento ad esso spettante in base al rischio trasferitogli. 7
6 L inversione del ciclo economico-finanziario che vede l entrata d ingenti capitali anticipata rispetto all uscita di mezzi monetari, consente alle compagnie di disporre di notevoli mezzi finanziari che vanno investiti per far fronte agli impegni presi. La gestione finanziaria è così intimamente connessa a quella caratteristica, rappresentando un completamento della attività tipica. La compagnia deve investire i premi raccolti in modo da coprire le somme da corrispondere agli assicurati al momento opportuno. Il presupposto economico-tecnico da rispettare per una corretta e redditizia gestione consiste nell incassare un ammontare di premi in ogni singolo ramo capace di coprire il totale dei costi, che secondo una probabilità statistica si potranno verificare in quel ramo. Realizzare tale obiettivo significa attivare una gestione patrimoniale capace di far fruttare i premi raccolti e attuare una corretta aggregazione dei rischi che li renda omogenei e utilizzabili statisticamente. La compagnia ha la possibilità di ridurre l aleatorietà che accompagna un singolo evento se tratta un gran numero di eventi contemporaneamente. Applicando la legge dei grandi numeri, infatti, è possibile ipotizzare che numerosi rischi individuali e indipendenti siano rappresentabili secondo una distribuzione normale o di Gauss, il che consente di prevedere con ragionevole approssimazione il numero di sinistri che si potranno verificare in un certo intervallo di tempo. Ecco che, se per un singolo evento (es. 8
7 l incendio di uno specifico appartamento) è quasi impossibile prevedere quando si verificherà, per una serie di eventi omogenei (es. l incendio degli appartamenti) la previsione diventa molto più attendibile. La società assicurativa per stimare con un buon grado di approssimazione i possibili costi, deve operare con un adeguato portafoglio, che le consenta sia di ridurre al minimo i rischi sia di rendere costante nel tempo le entrate e le uscite. Queste caratteristiche della gestione le troviamo nei due rami di cui si compone l attività assicurativa: il ramo vita e il ramo danni (o elementare), anche se sono molto diversi tra loro. Il ramo vita riguarda contratti stipulati su eventi collegati con la persona dell assicurato. In questo caso, dietro pagamento di un premio ricorrente o unico, la persona si garantisce la corresponsione di un capitale o di una rendita ad una certa data futura per se o per altri beneficiari in caso di vita, oppure una prestazione in caso di morte (capitale o rendita). Il ramo danni riguarda, invece, contratti stipulati su eventi che possono colpire direttamente o indirettamente il patrimonio dell assicurato. Esempi del primo tipo possono essere le polizze incendio o furto sull abitazione, con le quali si tutela la propria casa dai danni economici derivanti da tali eventi; esempi di tutela indiretta possono essere le polizze di responsabilità civile che tutelano l assicurato dai risarcimenti 9
8 che questi sia tenuto a corrispondere a terzi per fatti a lui imputabili. Le componenti, aleatoria e finanziaria, si presentano in maniera diversa nei due rami. Il ramo vita si caratterizza per un basso rischio, facilmente prevedibile attraverso le tavole statistiche di mortalità, ed un elevata componente finanziaria determinata soprattutto dal carattere pluriennale delle polizze. Il ramo danni, al contrario, presenta una componente di rischio prevalente rispetto a quella finanziaria, dato che non è importante la redditività nelle polizze. Tali diversità hanno spinto il legislatore (L.742/86) a stabilire il divieto di esercizio congiunto delle assicurazioni vita e di quelle dei rami elementari per tutte le nuove imprese, mentre quelle che alla data del 15 marzo 1979 svolgevano entrambe le attività devono adottare, anche sotto il profilo contabile, una gestione separata. A tale divieto si aggiungono poi norme specifiche che impongono alle compagnie di effettuare precisi investimenti, garantire determinati rendimenti, evitare di utilizzare somme del ramo vita per pagare risarcimenti del ramo danni. 10
9 1.2 LA GESTIONE TECNICA Nelle imprese di assicurazione, sia la gestione tecnica che quella patrimoniale svolgono un ruolo importante, data la peculiarità del ciclo produttivo, nel processo di produzione reddituale. La gestione tecnica (o industriale) comprende le operazioni tipiche dell attività assicurativa: assunzione dei rischi, incasso dei premi, gestione del portafoglio polizze, pagamento delle somme spettanti agli assicurati per risarcimenti, oppure per capitali o rendite maturate su polizze vita. Tali attività possono riguardare un singolo ramo, se la compagnia ha deciso di specializzarsi per massimizzare i vantaggi derivanti dalla concentrazione di rischi a struttura omogenea; più rami assicurativi, se la compagnia giovandosi della sua organizzazione, che necessariamente deve essere capillare, cerca di ridurre i costi commerciali su una produzione più ampia. In questo secondo caso, è possibile che siano gestiti anche rami che non interessano direttamente la gestione tecnica, ma che sono comunque necessari per offrire alla clientela una gamma completa di prodotti. Si evita, così, di ingenerare nei clienti un idea di scarsa dotazione patrimoniale per affrontare i diversi rischi esistenti. La riassicurazione, che rientra nella gestione tecnica, consente d altra parte di riequilibrare il portafoglio 11
10 assicurativo. La società potrà cedere i rischi relativi ai rami marginali ad un riassicuratore specializzato e, a sua volta, ricevere da assicuratori non specializzati riassicurazioni attive nel ramo che maggiormente interessa. L impresa riesce così a moltiplicare il numero di rischi assunti convertendo, attraverso un doppio contratto di riassicurazione, i contratti che non interessano con quelli di rami preferiti. La riassicurazione, come già visto, consiste nel trasferire ad altri o accettare da altri, contratti assicurativi, al fine di migliorare la propria attività assicurativa. Essa assume un significato diverso a seconda che si riferisce al ramo danni o al ramo vita. Inoltre, esiste una maggiore complementarietà tra attività diretta e riassicurazione passiva. Nel ramo danni si pratica, normalmente, per trasferire rischi che possono compromettere l equilibrio tecnico del portafoglio (es. possono aggravare la sinistrosità complessiva del ramo) o essere incompatibili con la dotazione patrimoniale (es. un eccedenza di rischi rispetto alla capacità di ritenzione). Nel ramo vita, invece, la riassicurazione passiva è utilizzata per ridurre l esigenza di finanziamento connessa all acquisizione di nuovo portafoglio (si trasferisce ad un altra impresa l esigenza di finanziamento degli investimenti, delle riserve matematiche e delle provvigioni anticipate). 12
11 La riassicurazione attiva può essere esercitata come attività autonoma non collegata funzionalmente ad altre decisioni relative alla gestione tipica, mentre, come detto vi è una stretta connessione fra attività diretta e riassicurazione passiva. La prima, dal punto di vista economico, si definisce come un abituale attività assicurativa, che garantisce un margine di gestione tecnica, dei proventi legati agli investimenti e comporta costi per provvigioni d acquisto a favore della compagnia riassicurata che rimane titolare del rischio. La riassicurazione passiva, invece, genera un uscita dovuta ai premi ceduti, controbilanciata da entrate a titolo provvigionale e rimborsi dei sinistri ceduti. La compagnia, in sostanza, rinuncia a flussi di proventi patrimoniali derivanti dall investimento diretto dei premi raccolti e li scambia con provvigioni di vendita e rimborsi. E ipotizzabile che la compagnia di assicurazione modifichi la percentuale di rischi riassicurati al viariare del risultato del lavoro diretto (saldo tecnico lordo); se questo peggiora per via di un incremento della sinistrosità, la compagnia incrementerà le cessioni, trasferendo al riassicuratore un rischio maggiore. Ciò determina un incremento di risultato della riassicurazione passiva (saldo delle cessioni) e una contestuale riduzione del risultato della gestione ordinaria patrimoniale. Un simile 13
12 comportamento consente solo nel breve periodo alla società riassicurata di ammortizzare il peggioramento del risultato tecnico. Infatti, il tasso fissato in anticipo rispetto al periodo di copertura dal riassicuratore verrà rettificato in occasione della successiva negoziazione dei contratti riassicurativi, sulla base delle nuove statistiche di sinistrosità, a discapito dell economicità della compagnia riassicurata. Il riallineamento, che non si produce in tempi brevi date le caratteristiche della negoziazione del mercato riassicurativo, è comunque necessario per garantire il regolare funzionamento del sistema. La combinazione della gestione diretta e della riassicurazione (attiva e passiva) determina il risultato tecnico di gestione, che rappresenta un indicatore importante sia della capacità di creare utile da parte della compagnia e sia per il raffronto fra compagnie assicurative. Tale risultato non considera i contributi provenienti dalla gestione patrimoniale che non sono tanto influenzati dalle decisioni attinenti alla gestione corrente, quanto da altri fattori quali le politiche di bilancio, l anzianità della compagnia, la stabilità della proprietà, le condizioni del mercato mobiliare e dei tassi. Ovviamente, i risultati d esercizio sono strettamente legati a quell insieme di eventi aleatori negativi, che rappresentano il rischio principale che corre l impresa di assicurazione e che 14
13 possono determinare ricavi di vendita incapaci di coprire i costi per indennizzi e gli altri costi di gestione. Compito della gestione assicurativa è, quindi, analizzare distintamente i rischi e cercare di ridurre al minimo le conseguenze negative da essi prodotte. Si classificano, tradizionalmente, tre categorie di eventi aleatori: - rischi di gestione (o interni), - rischi di mercato (o esterni), - rischi di negoziazione. Il rischio di gestione, può scaturire da errate previsioni sui sinistri, da rendimenti degli investimenti inferiori a quelli utilizzati per fissare le tariffe, da spese per l amministrazione non coperte dall addizionale di premio, che determinano un ammontare di premi insufficienti a garantire gli impegni verso gli assicurati. Il risultato della gestione tecnica è influenzato dal processo di formazione dei premi, dalla sinistrosità degli eventi, dalla presenza o meno di una pluralità di assicurati. Per determinare il premio di tariffa di una polizza è necessario partire dal premio puro che rappresenta il corrispettivo del rischio e aggiungere i caricamenti che servono a coprire le 15
14 spese amministrative e commerciali e a permettere un certo utile. Il premio puro è frutto dell applicazione di principi statistici e della legge dei grandi numeri, che consentono di fissare un prezzo notevolmente inferiore al danno ipotetico assicurato. Le ipotesi che stanno alla base dell applicazione di tali principi sono: l omogeneità, normalità e numerosità dei rischi assicurati. Tuttavia, tenere presente questo nella determinazione dei premi non esclude la possibilità che gli eventi rilevati a posteriori siano discosti da quelli stimati e utilizzati nel calcolo. Gli scostamenti tra frequenza stimata e rilevata possono essere dovuti: - alla dispersione della distribuzione dei sinistri rispetto alla normalità; - al cambiamento dei fattori che possono influenzare la frequenza o l ammontare dei sinistri e rendere non più attendibili le aspettative di sinistrosità; - alla disomogeneità degli eventi aleatori del portafoglio; - alla scarsità dei dati statistici. Tale situazione non si può eliminare completamente e 16
15 rappresenta il rischio di gestione tipico, anche se ci sono differenze fra il ramo vita e il ramo danni. Lo scostamento che si può verificare nel ramo vita è di regola molto lieve. Nel calcolo del premio puro le compagnie tengono conto di due fattori: le tavole di mortalità e un tasso d interesse prudenziale. L esistenza di dati storici analitici relativi alla mortalità e l equiprobabilità dei fattori che possono causarla, consentono stime molto accurate che minimizzano gli scostamenti. Nel ramo danni il calcolo è più difficile per via di una sinistrosità che può essere irregolare nel tempo per via di una disomogeneità del portafoglio rischi. Qui il calcolo del premio puro, oltre a considerare le serie statistiche, si basa anche su analisi empiriche che cercano di individuare il grado di verificabilità di un evento. Le compagnie cercano in vari modi di limitare i rischi e rispettare i presupposti statistici: - trattando un numero elevato di rischi; - rendendo omogenee le classi di rischio; - scartando i rischi che presentano caratteristiche diverse da quelle del portafoglio. 17
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