REF 2011 VOLUME III (ACQUACOLTURA, ORTAGGI, OVICAPRINI, VINO)

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2 VINO REPORT ECONOMICO FINANZIARIO Indice EXECUTIVE SUMMARY 0.1. LE TENDENZE RECENTI La filiera vitivinicola in Italia 0.2. LO SCENARIO ATTESO Le principali tendenze dello scenario internazionale I principali driver di cambiamento L outlook di breve periodo per il settore vino in Italia 1. IDENTIFICAZIONE DEL SETTORE 1.1. INDIVIDUAZIONE DELL ATTIVITÀ Corrispondenza con la classificazione statistica 1.2. I SISTEMI AZIENDALI DI RIFERIMENTO 2. LA FILIERA 2.1. LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI I rapporti di filiera I flussi di prodotto 2.2. LE TENDENZE IN ATTO 3. LE REGOLE DEL GIOCO 3.1. LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO Le implicazioni della normativa sul mercato 4. I FATTORI COMPETITIVI 4.1. ANALISI DELLA COMPETITIVITÀ La rivalità interna I fornitori I clienti I nuovi entranti I prodotti sostitutivi 4.2. I PRINCIPALI FATTORI CRITICI DI SUCCESSO 4.3. I PUNTI DI FORZA E I PUNTI DI DEBOLEZZA 5. L OFFERTA 5.1. L OFFERTA Le caratteristiche dell offerta 5.2. LE PRINCIPALI AZIENDE DEL SETTORE 6. LA DOMANDA 6.1. LA DOMANDA FINALE Le tendenze della domanda Gli acquisti domestici Il profilo del consumatore 7. LA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE 7.1. LO SCENARIO INTERNAZIONALE 18 ISMEA-IPSOA

3 7.2. GLI SCAMBI CON L ESTERO DELL ITALIA 7.3. LA POSIZIONE COMPETITIVA DELL ITALIA IN AMBITO INTERNAZIONALE I principali paesi clienti dell Italia nel settore del vino L internazionalizzazione per le imprese del settore 8. IL MERCATO 8.1. I PREZZI ALLA PRODUZIONE 8.2. I COSTI DI PRODUZIONE 8.3. L ANDAMENTO DELLA REDDITIVITÀ 9. RISULTATI E STRATEGIE 9.1. I PRINCIPALI CLUSTER 9.2. I RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI Le società agricole ed industriali del settore vitivinicolo Le società cooperative del settore vitivinicolo 10. OUTLOOK DI SETTORE MINACCE ED OPPORTUNITÀ LE TENDENZE RECENTI ISMEA-IPSOA 19

4 EXECUTIVE SUMMARY 0.1. Le tendenze recenti La filiera vinicola in Italia L offerta L Italia è il terzo Paese per superficie vitata, preceduta da Spagna e Francia. Nel corso degli ultimi venti anni si è assistito ad un progressivo impoverimento del patrimonio viticolo nazionale fino ad arrivare alla soglia dei 650 mila ettari. Le estirpazioni con premio, disciplinate dalla nuova Ocm, sono state una delle prime cause della riduzione di superficie degli ultimi due anni. Gli ultimi dati relativi a numero di aziende con vite ne evidenziavano 473 mila. In tema di vinificazione c è da segnalare che le aziende operanti in questa fase della filiera sono notevolmente inferiori a quelle produttrici di uve, a testimonianza del fatto che molte aziende viticole finiscono il proprio processo produttivo conferendo le uve a strutture più grandi, in genere cooperative. Nel 2009, secondo i dati delle dichiarazioni di produzione, le aziende vinificatrici in Italia erano complessivamente 63 mila circa. Da segnalare il forte peso della cooperazione la cui quota sul totale prodotto è del 54% a livello nazionale. Parallelamente alle superfici vitate, anche la produzione italiana è tendenzialmente in flessione. L Italia, con circa 46 milioni di ettolitri copre il 17% della produzione mondiale e oltre il 28% della UE. Un risultato che, se da una parte, conferma la costante flessione dei volumi produttivi assoluti, dall altra registra una crescita dell incidenza delle produzioni di qualità. Circa i 2/3 della produzione vinicola italiana, infatti, è Doc-Docg o Igt. Concorrono a questo una serie di motivi, molti dei quali legati anche al nuovo assetto normativo che regola il settore del vino. Con il progressivo smantellamento delle misure di mercato le produzioni che non riescono a trovare mercato non avranno le collocazioni di «salvataggio», come ad esempio la distillazione. Sarà quindi il mercato, la commercializzazione, l unico obiettivo perseguibile dai produttori. La domanda Il consumo di vino in Italia continua a calare: dagli anni 70 ad oggi l indicatore pro capite è passato da 100 a poco meno di 40 litri e nel 2009 è addirittura sceso sotto tale soglia. In questa situazione si evidenzia che i vini a denominazione hanno raggiunto in volume l insieme dei vini comuni e Igt. Ipermercati e supermercati sono sempre più i negozi di fiducia delle famiglie italiane anche per il vino. Secondo i dati del panel di famiglie Ismea, ipermercati e supermercati, infatti, si aggiudicano il 65% del totale degli acquisti domestici. Quota che sale al 70% per i vini a denominazione Anche a livello mondiale, il consumo globale di vino ha mostrato una leggera pausa legata alla crisi economica degli ultimi anni. Nel 2009 e nel 2010, secondo stime Oiv, si è fermato poco al di sotto dei 240 milioni di ettolitri, mentre nei tre anni 20 ISMEA-IPSOA

5 precedenti tale soglia era stata ampiamente superata. A differenza di quanto accade in Italia, ma più in generale nei Paesi tradizionalmente consumatori, il consumo mondiale si sta ampliando. Il vino si sta conquistando spazi anche laddove non c è una cultura legata a questo prodotto. Il mercato Il settore del vino ha vissuto due anni particolarmente difficili sul fronte delle quotazioni all origine. Dopo un 2009 per il quale l indice Ismea dei prezzi ha registrato una flessione superiore al 20%, il 2010 è stato caratterizzato da una prima fase ancora discendente mentre con l inizio della nuova campagna i listini hanno ripreso a crescere. Questo ha permesso di chiudere l anno sostanzialmente in linea con l anno precedente. I primi sei mesi del 2011 sono ancora caratterizzati una tendenza crescente. Gli scambi commerciali Il 2010 ha visto la ripresa degli scambi internazionali, dopo due anni in cui avevano subito una battuta d arresto. Si è verificata, infatti, un aumento sia sul fronte dei volumi che dei valori. In una fase di crisi economica sono risultati in aumento gli scambi di vini sfusi, risultando più conveniente imbottigliare nel Paese di destinazione piuttosto che in quello di origine. L Italia, grazie anche alle buone performance del 2009 e soprattutto del 2010, consolida la propria leadership tra i Paesi fornitori in volume, mentre resta seconda dietro la Francia in termini di valore, sebbene il gap si stia assottigliando. I primi mesi del 2011 sembrerebbero dare un ulteriore decisivo impulso alla ripresa degli scambi internazionali già evidenziata nel Considerando la somma delle importazioni, infatti, da gennaio a marzo i volumi scambiati hanno registrato un incremento del 10% in volume e del 15% in valore. A trainare il mercato sono anche in questo periodo i vini sfusi cresciuti del 17%, a fronte di un +6% dei confezionati Lo scenario atteso Le principali tendenze dello scenario internazionale Il consumo di vino nel mondo sta aumentando, sebbene i ritmi siano abbastanza lenti. Nel 2007 sono stati sfiorati i 250 milioni ettolitri, mentre nei tre anni successivi si è avuta una battuta d arresto dovuta essenzialmente alla crisi economica. L aumento tendenziale è da attribuire essenzialmente a Paesi nuovi consumatori o a Paesi, come gli Stati Uniti, dove il vino non ha ancora espresso tutte le proprie potenzialità. Chiaramente i competitor sui mercati internazionali stanno facendo di tutto per mantenere innanzitutto e poi per guadagnare ulteriori quote di mercato. A spartirsi il mercato restano sostanzialmente i tradizionali paesi esportatori, Italia, Spagna e Francia nell ordine, da una parte e dall altra quelli del Nuovo Mondo, che continuiamo a chiamare così anche se nell ultimo decennio si sono spartiti il 26% del totale delle esportazioni mondiali, contro il 14 del decennio precedente. Anche per questi Paesi comunque ci sono stati problemi di scarsa redditività, di sovrapproduzione. Cresce, in generale, la competitività sui prezzi, ma anche sulla qualità, visto che molti consumatori stanno comunque affinando le proprie preferenze. ISMEA-IPSOA 21

6 In tutto questo, soprattutto negli anni più recenti tutti i Paesi produttori hanno dovuto fare i conti con la crisi, con le mutate esigenze dei clienti e con una capacità di spesa ridotta rispetto a prima. E iniziato ad aumentare la quota di sfuso esportata, perché questo permette all acquirente di ridurre i costi. Ormai da più di due anni si riscontra questa tendenza. TAVOLA 1 SCENARIO INTERNAZIONALE Nord America - Gli Stati Uniti sono il principale Paese importatore per valore, e' tra i principali produttori mondiali e secondo le ultime statistiche si avvia ad essere il primo mercato per consumo di vino, con ancora margini di crescita. Mercato molto interessante per i paesei esportatori anche quello canadese. UE 27 - Con il 62% della produzione mondiale resta l'area leader, sebbene tale peso sia diminuito nel tempo e forse sarà ulteriormente destinato a diminuire. - Le nuove regole comunitarie hanno delinato una politica volta al contenimento delle produzioni per un maggior equilibrio tra domanda e offerta. - Sono comunitari e primi tre Paesi esportatori di vino ed è la prima area per consumo di vino. Asia - A trainare le importazioni asiatiche è stato sicuramente il Giappone, seguito da Cina, Hong Kong e Singapore. La Cina, sta diventando un mercato attraente per tutti i Paesi esportatori per il numero di potenziali nuovi consumatori. La Cina potrebbe imporsi anche come produttore. Sud America - Argentina e Cile sono i principali esponenti a livello produttivo anche grazie ai numerosi investiment esteri. Il Cile, è uno dei principali esportatori mondiali. Africa - E' soprattuto il Sud Africa a rappresetnare il continente nel settore vinicolo. Il Paese è tra i principali produttori, 7 sia tra i Paesi produttori che esportatori. Oceania - L'Australia è ormai una realtà consolidata dello scenario vinicolo nonostasnte le difficoltà degli ultimi periodi. La sovrapproduzione prima, la crisi economica poi hanno un po' ridimensionato i programmi. Anche l'australia ha conosciuto un notevole incremento delle esportazioni di vino sfuso. Altra realtà in costante crescita la Nuova Zelanda. Fonte: Ismea 22 ISMEA-IPSOA

7 I principali driver di cambiamento TAVOLA 2 I PRINCIPALI DRIVER DI CAMBIAMENTO E GLI EFFETTI SUL MERCATO DEL SETTORE VINICOLO Driver Principali effetti Opportunità Minacce Politiche commerciali internazionali Ocm e normativa comunitaria aumento del grado di liberalizzazione degli scambi tra le diverse aree economiche mondiali smantellamento delle misure di mercato e tendenza a ridurre lo squilibrio di mercato tramite il contenimento dell offerta. Maggiore promozione sui paesi terzi. crescita dei consumi mondiali e possibilità di raggiungere nuovi mercati di sbocco fine della logica delle reti protettive e affinamento delle capacità manageriali aumento dell offerta mondiale e della pressione competitiva uscita dal circuito produttivo delle aziende marginali o che fanno fatica a fare i cambio di passo Evoluzione delle politiche commerciali della Dm concentrazione e globalizzazione della Dm più agevole individuazione dei canali di sbocco riduzione del potere negoziale dei produttori e necessità di maggiori capacità manageriali e finanziarie Intensificazione della domanda Ricerca e Sviluppo Fonte: Ismea intensificazione degli scambi anche con Paesi non tradizionalmente consumatori ottenere una gamma ancor più ampia di prodotti; ottenere produzioni a minor impatto ambientale crescita dei consumi mondiali raggiungere un numero sempre maggiore di consumatori aumento della pressione competitiva per l ingresso di potenziali nuovi produttori non essere al passo con gli altri paesi produttori L outlook di breve periodo per il settore vino in Italia TAVOLA 3 GLI ELEMENTI CHE POTREBBERO INCIDERE NEL BP NEL MERCATO DEL VINO IN ITALIA Effetti positivi domanda - maggior consapevolezza relativamente al prodotto e maggiore segmentazione delle preferenze offerta - approfondimento della gamma e continuo miglioramento della qualità scambi internazionali - raggiungimento di nuovi mercati di sbocco e consolidamento delle posizioni già acquisite nei mercati tradizionali Fonte: Ismea Effetti negativi domanda - aumento dei prezzi al dettaglio offerta - contrazione scambi internazionali - maggior pressione competitive e riduzione dei margini ISMEA-IPSOA 23