La trasferta Il tempo di viaggio Il trattamento economico Il trasfertismo. 11/03/2014 Studio B. Bravi 1

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1 LE TRASFERTE DEL LAVORATORE La trasferta Il tempo di viaggio Il trattamento economico Il trasfertismo 11/03/2014 Studio B. Bravi 1 Il luogo di lavoro D.Lgs , n 152, art. 1, modificato dall art. 40, c. 1, del D.L. 25/6/2008, n 112 Il datore di lavoro è tenuto a fornire al lavoratore, prima dell inizio dell attività lavorativa (precedentemente la scadenza era entro 30 gg.), le seguenti informazioni: il luogo di lavoro; in mancanza di un luogo di lavoro fisso o predominante, l indicazione che il lavoratore è occupato in luoghi diversi, i.. 11/03/2014 Studio B. Bravi 2

2 L invio del lavoratore in trasferta Nel caso in cui la facoltà del datore di lavoro di inviare i il lavoratore in trasferta t non sia prevista dal contratto individuale o collettivo, egli può comunque esercitare tale facoltà quando possa considerarsi implicitamente contemplata t dal contratto tt individuale id per la natura delle mansioni dedotte ovvero per le caratteristiche ti dell organizzazione i aziendale 11/03/2014 Studio B. Bravi 3 Nozione di trasferta Per trasferta si intende lo spostamento del lavoratore dall originario luogo di lavoro a seguito di fatti occasionali e contingenti (Cass. n del ) Esecuzione di un ordine aziendale Temporaneità Irrilevanza del consenso del lavoratore 11/03/2014 Studio B. Bravi 4

3 La temporaneità La temporaneità è requisito essenziale per la trasferta al fine di distinguerla dal trasferimento. Temporaneità non significa necessità di predeterminare il periodo di trasferta, t ma implica il rientro presso la sede di lavoro Può risultare difficile operare distinzioni con il trasferimento Cass. 19/11/2001, n 14470: modalità di adempimento dell obbligo originario, non recidendo il vincolo di appartenenza fra il lavoratore e l unità originaria 11/03/2014 Studio B. Bravi 5 La temporaneità La definitività della destinazione va accertata avendo riguardo alle concrete vicende del rapporto, piuttosto che all originaria volontà di inviare il dipendente in altra sede. 11/03/2014 Studio B. Bravi 6

4 La temporaneità L invio in trasferta reiterato e disposto presso una medesima unità, qualora nasconda in concreto una definitiva dislocazione, darà diritto al lavoratore di far valere la condotta illegittima del datore di lavoro ex art c.c. ed invocare la tutela prevista dall art cod. civ. 11/03/2014 Studio B. Bravi 7 L esecuzione di un ordine aziendale La trasferta discende da un ordine aziendale: oltre allo spostamento del luogo di svolgimento dell attività lavorativa, potrebbe anche essere richiesta una modifica delle mansioni Se, viceversa, è un aspetto strutturale della prestazione, connesso alla causa tipica del contratto, siamo in un ipotesi di trasfertista (Cass. 22 maggio 2005, n 8468) 11/03/2014 Studio B. Bravi 8

5 Il consenso del lavoratore La trasferta rientra nell ambito del potere organizzativo e direttivo del datore di lavoro, quindi non è soggetta al consenso del lavoratore ed ai limiti previsti dall art c.c. in materia di trasferimento 11/03/2014 Studio B. Bravi 9 Il tempo di viaggio e la trasferta Fin dal 1996, la Corte di Cassazione ha precisato che il tempo impiegato per raggiungere il luogo in cui è richiesto lo svolgimento della prestazione lavorativa rimane estraneo all attività lavorativa vera e propria; p non deve, quindi, sommarsi al normale orario di lavoro, così da essere qualificato come lavoro straordinario, a meno che il tempo del viaggio sia connaturato alla prestazione lavorativa (Cass. 7 giugno 1996, n 5323) 11/03/2014 Studio B. Bravi 10

6 Il tempo di viaggio e la trasferta Orario normale di lavoro qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell esercizio della sua attività lavorativa (art. 1, c. 2, D.Lgs. n 66/2003) Ai fini del computo dell orario di lavoro è necessario che sussistano tutti i tre i requisiti 11/03/2014 Studio B. Bravi 11 Il tempo di viaggio e la trasferta Il Consiglio di Stato, con sentenza n 3990 del 12/7/2007, ha deciso che il tempo necessario agli spostamenti non può essere computato t ai fini i del lavoro straordinario i in quanto non vi è l esercizio dell attività lavorativa tipica i e viene compensato con una speciale indennità (l indennità di missione i o di trasferta) t commisurata allo spostamento stesso. 11/03/2014 Studio B. Bravi 12

7 Il tempo di viaggio e la trasferta La Cassazione (sentenza n 5496 del ) ha ritenuto che il tempo necessario per raggiungere il luogo di lavoro rientra nell attività lavorativa vera e propria (e, quindi, va sommato al normale orario di lavoro come straordinario) i allorquando lo spostamento sia funzionale rispetto alla prestazione; in particolare, sussiste il carattere di funzionalità nei casi in cui il dipendente, obbligato a presentarsi presso la sede aziendale, sia poi di volta in volta destinato in diverse località per svolgervi l attività lavorativa. 11/03/2014 Studio B. Bravi 13 Il tempo di viaggio e la trasferta Esempio: Lavoratore che viene comandato a rendere la prestazione lavorativa in luogo diverso dalla normale sede di lavoro: Caso 1: Conosce già la destinazione: il tempo occorrente per recarsi da casa al luogo di lavoro indicato dal datore di lavoro (tempo di viaggio) non rappresenta orario di lavoro anche se potrebbe (contrattualmente) essere considerato tempo retribuito Esempio da casa al luogo di lavoro 2 ore prestazione lavorativa 8 ore dal luogo di lavoro a casa 2 ore Totale 12 ore Prestazione lavorativa rientrante nel concetto legale di orario di lavoro: 8 ore Tempo viaggio: 4 ore (da retribuire se previsto contrattualmente. Ad. es., il ccnl Alimentari Industria prevede che le ore di viaggio coincidenti con il normale orario giornaliero di lavoro debbano essere retribuite al 100% e quelle non coincidenti con tale orario, con il 65% della retribuzione) 11/03/2014 Studio B. Bravi 14

8 Il tempo di viaggio e la trasferta Caso 2: La destinazione gli viene comunicata all arrivo presso la normale sede di lavoro: Il tempo di viaggio casa-lavoro non rappresenta mai orario di lavoro, mentre il tempo di viaggio dalla normale sede di lavoro al luogo dove dovrà rendere l effettiva prestazione lavorativa rientra nell orario di lavoro Esempio Da casa alla sede ordinaria di lavoro 1 ora In sede in attesa di istruzioni 1 ora oa Trasferta in luogo indicato dal datore di lavoro: - tempi di viaggio 2 ore - prestazione lavorativa 5 ore - tempi di viaggio i rientro in sede 2 ore Dalla sede ordinaria di lavoro a casa 1 ora Totale 12 ore Prestazione lavorativa rientrante nel concetto di orario di lavoro 10 ore (1 ora a disposizione in sede + 4 ore di viaggio in orario di lavoro + 5 ore di effettiva prestazione lavorativa) Le due ore di viaggio da casa alla sede di lavoro non contano né ai fini dell orario di lavoro né ai fini della retribuzione 11/03/2014 Studio B. Bravi 15 Il trattamento economico in trasferta Retribuzione ordinaria Retribuzione ore viaggio Rimborso spese sostenute Indennità di trasferta 11/03/2014 Studio B. Bravi 16

9 Il trattamento economico in trasferta NEL COMUNE TRASFERTA FUORI COMUNE 11/03/2014 Studio B. Bravi 17 Rimborso spese nel comune Le indennità o i rimborsi di spese per le trasferte nell ambito del territorio comunale, tranne i rimborsi di spese di trasporto comprovate da documenti provenienti dal vettore, concorrono a formare il reddito (art. 51 Tuir) 11/03/2014 Studio B. Bravi 18

10 Rimborso spese nel comune TERRITORIO COMUNALE = COMUNE DELLA SEDE DI LAVORO Secondo la circ. Minfinanze n 326/1997, il territorio comunale è quello rilevabile dalla documentazione relativa all assunzione. La medesima circolare ribadisce inoltre che non assume rilevanza l ampiezza del comune in cui il dipendente ha la sede di lavoro, né l eventuale ripartizione del territorio in entità subcomunali, come le frazioni, dovendosi comunque aver riguardo al territorio comunale. 11/03/2014 Studio B. Bravi 19 Rimborso spese fuori comune I rimborsi analitici delle spese di viaggio, anche sotto forma di indennità kilometrica, e di trasporto non concorrono a formare il reddito quando le spese stesse siano rimborsate sulla base di idonea documentazione (Circ. Minfinanze n 326/1997) 11/03/2014 Studio B. Bravi 20

11 Rimborso km. fuori comune Al fine di consentire l esclusione dalla formazione del reddito di lavoro dipendente dell indennità kilometrica per le trasferte fuori dal comune, non è necessario che il datore di lavoro provveda al rilascio di un espressa autorizzazione scritta che contenga i dati relativi alla percorrenza ed al tipo di auto ammessa per il viaggio (Circ. Minfinanze n 326/1997). E, invece, necessario che, in sede di liquidazione, l ammontare dell indennità sia determinato avuto riguardo alla percorrenza, al tipo di automezzo utilizzato, ed al costo kilometrico secondo il tipo di autovettura (tabelle ACI). Detti elementi dovranno risultare dalla documentazione interna conservata dal datore di lavoro. (Circ. di cui sopra) 11/03/2014 Studio B. Bravi 21 Rimborso km. fuori comune Per quanto riguarda la documentazione del viaggio e trasporto, mentre le spese per i viaggi compiuti con mezzi pubblici (ferrovie, aerei, ecc.) sono direttamente documentabili mediante l'esibizione da parte del dipendente dei relativi biglietti, quelle per i viaggi compiuti con propri mezzi devono essere determinate dallo stesso datore di lavoro sulla base di elementi concordanti, sia diretti che indiretti. (C.M. 326/1997) 11/03/2014 Studio B. Bravi 22

12 Indennità trasferta fuori comune - indennità giornaliera forfait - Non concorrono a formare il reddito, le indennità percepite per le trasferte o le missioni fuori del territorio comunale per la parte non eccedente l importo di 46,4848 al giorno, elevato a 77,47 per le trasferte all estero, al netto delle spese di viaggio e di trasporto (Art. 51 Tuir). Non esiste una previsione di rivalutazione automatica degli importi. 11/03/2014 Studio B. Bravi 23 Indennità trasferta fuori comune - rimborso misto - In caso di rimborso delle spese di alloggio, ovvero di quelle di vitto, o di alloggio o vitto fornito gratuitamente, il limite di esenzione dell indennità di trasferta è ridotto di 1/3. (esente, quindi, fino a 30,99/gg. elevati a 51,65/gg. per l estero). - (Art. 51 Tuir) Il limite è ridotto di 2/3 (quindi a 15,49/gg elevati a 25,82/gg. per l estero) in caso di rimborso sia delle spese di alloggio che di quelle di vitto (Art. 51 Tuir) 11/03/2014 Studio B. Bravi 24

13 Indennità trasferta fuori comune - rimborso misto - La quota di indennità che non concorre a formare il reddito non subisce alcuna riduzione in relazione alla durata della trasferta e, pertanto, anche nell'ipotesi di trasferta inferiore a 24 ore o, più in generale, di trasferta che per la sua durata non comporti alcun pernottamento t fuori sede, la quota di franchigia esente resta fissata a lire al giorno per le trasferte in Italia e a lire al giorno per quelle all'estero. (C.M. 326/1997) 11/03/2014 Studio B. Bravi 25 Trasferta fuori comune - rimborso a piè di lista - In caso di rimborso analitico delle spese per trasferte o missioni fuori del territorio comunale non concorrono a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all alloggio, al viaggio ed al trasporto, nonché i rimborsi di altre spese, anche non documentabili, eventualmente sostenute dal dipendente, sempre in occasione di dette trasferte o missioni, fino all importo massimo di 15,49 al giorno, elevato a 25,82 per le trasferte all estero estero. (Art. 51 Tuir) 11/03/2014 Studio B. Bravi 26

14 Trasferta fuori comune - rimborso a piè di lista - E' inoltre escluso da imposizione il rimborso di altre spese (ulteriori i rispetto a quelle di viaggio, i trasporto, t vitto e alloggio, ad esempio, la lavanderia, il telefono, il parcheggio, le mance, etc.), anche non documentabili, se analiticamente attestate dal dipendente in trasferta, fino ad un importo di lire al giorno, elevato a per le trasferte all'estero. L'eventuale corresponsione, in aggiunta al rimborso analitico, di una indennità, indipendentemente dall'importo, concorre interamente a formare il reddito di lavoro dipendente. (C.M. 326/1997) 11/03/2014 Studio B. Bravi 27 Trasferta fuori comune - rimborso a piè di lista - Come è agevole rilevare, la nuova disciplina rende quasi irrilevante il la scelta tra il sistema di rimborso misto e quello analitico, in quanto una volta rimborsate le spese di vitto, alloggio, viaggio e trasporto, possono essere corrisposte, in esenzione da imposte, soltanto lire da attribuire o quale indennità (quindi, prescindendo dal sostenimento di altre spese) o quali ulteriori spese, anche non documentabili, ma comunque analiticamente attestate dal dipendente. (C.M. 326/1997) 11/03/2014 Studio B. Bravi 28

15 Trasferta fuori comune - disposizioni generali - E' opportuno precisare, tuttavia, che la scelta per uno dei sistemi sopra esposti (con o senza rimborso spese a piè di lista) va fatta con riferimento all'intera trasferta. Non è consentito, pertanto, to, nell'ambito di una stessa trasferta ta adottare criteri diversi per le singole giornate comprese nel periodo in cui il dipendente si trova fuori dalla sede di lavoro (C.M. 326/1997) 11/03/2014 Studio B. Bravi 29 Trasferta fuori comune - quadro riepilogativo - 11/03/2014 Studio B. Bravi 30

16 Es.: CCNL Commercio art. 116 L'azienda ha facoltà di inviare il personale in missione temporanea fuori della propria residenza. In tal caso al personale - fatta eccezione per gli operatori di vendita - compete: 1) il rimborso delle spese effettive di viaggio; 2) il rimborso delle spese effettive per il trasporto del bagaglio; 3) il rimborso delle spese postali, telegrafiche ed altre, sostenute in esecuzione del mandato nell'interesse dell'azienda; 4) una diaria non inferiore al doppio della quota giornaliera della retribuzione di fatto di cui all'art. 187; qualora non vi sia pernottamento fuori sede la diaria verrà ridotta di un terzo. 11/03/2014 Studio B. Bravi 31 Es.: CCNL Commercio art. 116 Per le missioni di durata superiore al mese verrà corrisposta una diaria ridotta del 10%. Analogamente si procederà quando le attribuzioni del lavoratore comportino viaggi abituali. In luogo delle diarie di cui al n. 4) del secondo comma, nonché della diaria di cui al terzo comma del presente articolo, il datore di lavoro ha facoltà di corrispondere il rimborso a piè di lista delle spese di vitto e alloggio, con trattamento uniforme per tutto il personale. Per brevi trasferte in località vicine verrà rimborsata la spesa effettiva del viaggio e quella di soggiorno. 11/03/2014 Studio B. Bravi 32

17 Es.: CCNL Commercio art /03/2014 Studio B. Bravi 33 Comunicazioni all INAIL Con due lettere rivolte alle proprie strutture territoriali nell Aprile e nell Agosto 2008, l Inail ha espresso alcuni chiarimenti in merito all obbligo di comunicare all Istituto l invio in trasferta dei lavoratori, in ossequio alle norme del D.P.R. n 1124/1965 ed alle previsioni contenute nelle Modalità di Applicazione della Tariffa (MAT) approvate con D.M. 12/12/ /03/2014 Studio B. Bravi 34

18 Comunicazioni all INAIL Conseguentemente gli adempimenti risultano essere: - il datore di lavoro è obbligato ad effettuare la comunicazione dell invio in trasferta solo nel caso in cui il lavoratore divenga soggetto a rischi diversi rispetto a quelli tipici delle lavorazioni per le quali risulta già assicurato all Inail; - il datore non è tenuto ad effettuare alcuna comunicazione quando la trasferta riguarda personale che continua a svolgere lavorazioni che corrispondono ai rischi specifici di cui alla PAT già accesa dalla ditta presso l Istituto assicuratore. 11/03/2014 Studio B. Bravi 35 Le indicazioni dell Agenzia delle Entrate D.L. 11/2008 Circ. 53/2008 Detraibilità IVA Dal 1 settembre 2008 Inerenza Prestazione alberghiera Somministrazione alimenti e bevande Fattura con doppia intestazione (??) Registrazione complessiva se di importo singolo inferiore a 154,94 in documento riepilogativo 11/03/2014 Studio B. Bravi 36

19 Le indicazioni i i dell Agenzia delle Entrate t Secondo l Agenzia delle Entrate (circolare n. 53/E del ), 09 ai fini del riconoscimento della detrazione, è necessario che la fattura rechi una doppia intestazione: t i sia l intestazione t i del soggetto che fruisce della prestazione (dipendente, collaboratore, amministratore) che del soggetto committente il servizio (impresa e/o professionista). Pare non sia sufficiente, secondo l Agenzia delle Entrate, la mera annotazione del nominativo nel corpo della fattura. 11/03/2014 Studio B. Bravi 37 Trasferta o Trasfertismo? Ministero del Welfare: nota 20 giugno 2008, n Trasferta Occasionale Temporanea Strutturale Si sede di lavoro No sede di lavoro Trasferta Trasfertismo 11/03/2014 Studio B. Bravi 38

20 Il trasfertismo I trasfertisti non hanno un luogo di lavoro determinato, in quanto è la natura stessa della prestazione che impone che questa sia eseguita di volta in volta in luoghi diversi. 11/03/2014 Studio B. Bravi 39 I trasfertisti Per i trasfertisti di professione il disagio derivante dal fatto di operare fuori sede è strutturalmente inerente alla prestazione professionale che sono tenuti a prestare e, come tale, viene retribuito mediante l assegnazione di una voce specifica che fa parte della loro retribuzione ordinaria (allo stesso modo in cui altri lavoratori godono di voci retributive specifiche per altri generi di disagi o di rischi inerenti le rispettive attività). 11/03/2014 Studio B. Bravi 40

21 Maggiorazione trasfertisti Tale indennità, ai sensi dell art. 51 del Tuir, concorre a formare il reddito del lavoratore dipendente nella misura del 50% dell ammontare erogato, sia ai fini i previdenziali che fiscali. 11/03/2014 Studio B. Bravi 41