Fare agricoltura conservativa con tecniche sostenibili

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1 PROGETTO INIZIATO NEL 213 E DI DURATA QUADRIENNALE Fare agricoltura conservativa con tecniche sostenibili di Stefano Brenna, Stefano Piazzi Life HelpSoil è un progetto finanziato dalla Comunità europea attraverso lo strumento Life + Politica e gestione ambientale che si propone di dimostrare e promuovere tecniche di agricoltura conservativa abbinate a pratiche innovative di gestione dei terreni agricoli al fine di: aumentare la sostenibilità e la competitività dell attività agricola anche attraverso la riduzione dei costi aziendali; migliorare le funzioni ecologiche del suolo, prevenendo possibili minacce e attenuando gli impatti dell attività agricola sull ambiente. Il progetto, iniziato a luglio 213 e di durata quadriennale, coinvolge l intera Pianura Padana e le limitrofe aree collinari del margine appenninico e alpino, dove sono state individuate 2 aziende agricole dimostrative in cui si sviluppano le azioni progettuali. La Regione Lombardia è capofila del progetto, che vede come partner: Regione Piemonte, Regione Veneto, Regione Emilia-Romagna, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Ente regio- 2 aziende agricole con diversi ordinamenti colturali sparse nell intera Pianura Padana sono state coinvolte in Life HelpSoil, un progetto che promuove l agricoltura conservativa. Di seguito si riportano i primi risultati in termini di resa, consumi idrici ed energetici, stock di carbonio organico e biodiversità edafica nale per i servizi all agricoltura e alle foreste (Ersaf), Centro ricerche produzioni animali (Crpa), Veneto Agricoltura. Cofinaziatore è Kuhn Italia srl. Come sono state impostate le prove Le 2 aziende agricole dimostrative sono così distribuite: 3 in Piemonte, 5 in Lombardia, 5 in Veneto, 4 in Emilia-Romagna e 3 in Friuli Venezia Giulia. I suoli hanno un contenuto in argilla variabile dal 7 al 49% e valori di ph da 5,6 a maggiori di 8. Nella tabella 1 sono riassunti gli ordinamenti colturali delle aziende dimostrative. I sistemi colturali principali sono costituiti da cereali autunno-vernini, in particolare frumento e orzo, erba medica, colture estive come mais (da granella e trinciato), soia e sorgo. La rotazione colturale principale nei tre cicli annuali consiste nell avvicendamento tra mais, frumento e soia. Il riso è coltivato in un azienda dimostrativa. Colture di copertura (cover crop) autunno-vernine, costituite da un miscuglio di specie diverse (loiessa, rafano, segale, veccia, triticale, avena, ecc.), sono state seminate nei siti di studio a gestione conservativa. Le pratiche di agricoltura conservativa sono costituite principalmente da: semina su sodo (18 aziende), minima lavorazione (5 aziende) e strip tillage (2 aziende), unitamente a una maggiore ricorso alla rotazione delle colture e alla copertura permanente del suolo, realizzata con colture di copertura o con i residui della coltura precedente. Classificazione aziende Le aziende dimostrative possono essere raggruppate in tre classi, a seconda della data di implementazione TABELLA 1 - Ordinamenti colturali delle aziende dimostrative Ordinamento Aziende (n.) Cerealicolo 17 (di cui 8 zootecniche) Viticolo-cerealicolo 2 (di cui 1 zootecnica) Risicolo 1 Totale 2 5 L Informatore Agrario 34/216

2 FIGURA 1 - Schema di campionamento nelle campagne di monitoraggio 214 e 216 Life HelpSoil - schema di campionamento delle pratiche conservative nei campi test presi in esame: aziende dove le pratiche di gestione conservativa sono applicate da più di 8 anni (il 25% circa del totale delle aziende dimostrative); aziende dove le pratiche di agricoltura conservativa sono applicate da un periodo variabile da 3 a 6 anni (circa il 45% del totale); aziende dove l agricoltura conservativa è praticata a partire dal 214 (circa il 3% del totale). In ogni azienda dimostrativa sono state attuate due modalità di gestione alternativa per tre cicli colturali consecutivi: da una parte il mantenimento delle operazioni aziendali correnti, dall altra le tecniche agricole migliorative, basate su pratiche di gestione dei terreni agricoli afferenti ai principi dell agricoltura conservativa (minimo disturbo del suolo dovuto alle lavorazioni, copertura permanente e diversificazione colturale). Cosa prevede il progetto 2 campi test per azienda (agricoltura conservativa VS pratiche convenzionali) 3 aree di campionamento in ogni campo test fino a 9 punti di prelievo in ogni area In 1 aziende dimostrative per valutare l efficacia delle tecniche di fertilizzazione e irrigazione, una volta all anno, dopo la raccolta dell ultima coltura annuale estiva, vengono prelevati campioni di terreno dagli strati -3, 3-6 e 6-9 cm (3 ripetizioni per ogni campo test) per il controllo del contenuto in nitrati residui, parametro correlato al rischio di lisciviazione. In 6 aziende dimostrative è svolta un attività di monitoraggio delle avversità delle colture (infestanti, fitofagi ipogei, limacce, funghi-micotossine). In particolare, nell ambito di produzioni cerealicole viene testata l efficacia dell applicazione di un prodotto biostimolante a base di consorprelievo po di monitoraggio strato di suolo stock di carbonio organico + fer lità biologica -3 stabilità stru urale frazionamento della sostanza organica densità apparente del suolo x massa e carbonio dei residui colturali presenza di microartropodi -1 presenza di anellidi -25 Il progetto prevede il monitoraggio dei dati agronomici, tecnico-gestionali, della funzionalità dei suoli e di quelli relativi alle prestazioni agroambientali delle tecniche attuate nelle aziende dimostrative (irrigazione, fertilizzazione, difesa fitosanitaria, controllo dell erosione). In ogni azienda e per ogni ciclo colturale vengono monitorate rese produttive, assorbimento dei nutrienti da parte delle colture, impiego delle macchine agricole e consumi energetici per le operazioni colturali. I dati acquisiti saranno utilizzati per valutare il contributo delle pratiche agricole testate all adattamento al cambiamento climatico e il loro impatto ambientale e socio-economico. In ogni azienda lo studio è condotto in due campi test, rispettivamente gestiti con pratiche conservative e convenzionali; in alcuni siti aziendali sono state messe a confronto più di due tesi agronomiche. Ogni campo test prevede 3 aree di campionamento; in ogni area di campionamento sono individuati 9 punti di prelievo disposti secondo uno schema a croce (Stolbovoy et al., 27), già testato in precedenti progetti a scala regionale. Attività di monitoraggio In ogni area l attività di monitoraggio prevede i seguenti campionamenti (vedi schema in figura 1): suolo minerale nello strato -3 cm per la determinazione dello stock di carbonio organico (Batjes, 1996) e l elaborazione dell indice di fertilità biologica (Benedetti et al., 26).; suolo minerale a diverse profondità per la determinazione della densità apparente del suolo, in particolare: nei terreni gestiti in modo tradizionale (terreni arati) si preleva 1 unico campione indisturbato a una profondità compresa tra 1-2 cm; nei terreni gestiti con tecniche conservative si prelevano 2 campioni indisturbati in successione verticale a profondità comprese rispettivamente tra -15 e 15-3 cm; suolo minerale negli strati -15 e 15-3, per la valutazione del frazionamento della sostanza organica e la stabilità strutturale degli aggregati; residui colturali nei siti a gestione conservativa; suolo minerale a diverse profondità per la valutazione della biodiversità edafica, in particolare: prelievo nello strato -1 cm per la stima dell indice di qualità biologica del suolo secondo il metodo QBS/ar, basato sul numero e specie di microartropodi (Parisi et al., 25); prelievo nello strato -25 cm per la stima del numero di anellidi presenti. Dove la tipologia di campionamento prevede più punti di prelievo, i sub-campioni ottenuti vengono miscelati in modo omogeneo in un unico campione composito da destinare alle analisi di laboratorio. Sono previste due campagne di monitoraggio (una completata nel 214, l altra in programma nel 216) da eseguirsi a fine ciclo colturale, prima delle lavorazioni e delle concimazioni relative alla coltura successiva (mesi settembre-ottobre). In caso di doppia coltura, dopo la raccolta di quest ultima. Per tale motivo ogni area di campionamento è stata geograficamente localizzata con l ausilio di sistemi di rilevamento GPS ad alta precisione, identificando sul campo il punto corrispondente al suo centro, in modo da poter individuare i siti di prelievo nella seconda campagna di monitoraggio. Campionamenti 34/216 L Informatore Agrario 51

3 GRAFICO 1 - Rese aziendali di mais e frumento registrate negli anni 214 e zi di microrganismi per proteggere le piante in fase di crescita, favorire lo sviluppo degli apparati radicali e indurre una maggiore resistenza agli attacchi da micotossine. Infine, in due aziende dimostrative situate in ambito collinare viene condotta un attività di rilievo di evidenze di fenomeni erosivi con lo scopo di valutare, al termine di tre anni di monitoraggio, gli effetti della protezione del suolo dovuta alla copertura vegetale. Volumi irrigui (m3/ha) Strip-till Mais (t/ha s.s.) : 6 aziende 214: 1 aziende Agricoltura conservativa GRAFICO 2 - Volumi d acqua distribuiti nel corso delle irrigazioni e relativi consumi energetici registrati nell azienda Carpaneta nel 215 Sodo Strip-till Sodo Sub-irrigazione Aspersione Nelle prove con sub-irrigazione sono stati distribuiti 223 m 3 /ha per aspersione in 1 intervento. Durante il primo anno di attività si è registrata una diminuzione dei consumi di gasolio agricolo intorno al 5% nella gestione ad agricoltura conservativa rispetto alle pratiche convenzionali adottate in azienda. Consumo gasolio (L/ha) Frumento (t/ha s.s.) : 6 aziende 214: 4 aziende Agricoltura tradizionale Primi risultati degli indicatori agroambientali Rese colturali Nel grafico 1 vengono rappresentati i dati di resa aziendale per frumento e mais da granella ottenuti nel 214 e nel 215. Sulla base dei risultati dei primi due anni di prove, le rese ottenute con le tecniche conservative innovative sono state analoghe a quelle usualmente ottenute con lavorazioni tradizionali, in qualche caso anche superiori, in particolare laddove da più anni è stata adottata la semina su sodo con il ricorso a cover crop. In altre situazioni, dove le condizioni pedoclimatiche o più probabilmente agronomiche hanno dato problemi, le tecniche conservative hanno denotato maggiori difficoltà nell assicurare rese comparabili alla gestione convenzionale. Registrazione dei consumi idrici ed energetici Nel commentare sinteticamente i dati, va osservato che il 214 è stato un anno particolarmente piovoso anche nel periodo estivo. Ciò ha comportato minori interventi irrigui rispetto alla normalità e in qualche caso anche assenza di irrigazione. Tuttavia, i consumi idrici rilevati sono stati inferiori nei campi test gestiti secondo tecniche irrigue innovative come la subirrigazione rispetto ad altre metodiche convenzionali, quali l irrigazione per scorrimento o per aspersione, dato confermato in modo particolare durante il 215. Nel grafico 2 vengono rappresentati a titolo di esempio i dati (volumi irrigui e consumi di gasolio) relativi alle irrigazioni effettuate nel corso del 215 con diverse tecniche nell azienda Carpaneta (Bigarello, Mantova), dove vengono messe a confronto la semina su sodo con la lavorazione per bande (strip till), abbinate a due differenti metodiche irrigue: sub-irrigazione e irrigazione per aspersione. I volumi di acqua distribuiti sono stati più elevati nel caso del sistema di irrigazione per aspersione; allo stesso modo i consumi energetici sono stati inferiori in entrambi i campi test che utilizzavano la tecnica innovativa della subirrigazione. Stock di carbonio organico Una prima valutazione in merito al contenuto di carbonio organico nei suoli aziendali può essere dedotta da risultati della prima campagna di monitoraggio eseguita nel 214. Il grafico 3 riporta la variazione percentuale che esiste tra lo stock di carbonio organico nei suoli a regime conservativo e quello nei terreni a gestione convenzionale. Si osserva un incremento nel contenuto di carbonio organico contenuto nei suoli nella gestione di agricoltura conservativa, maggiormente evidente nei casi in cui tali pratiche sono condotte da più di 8 anni. Nessuna variazione esiste per le aziende che hanno adot- GRAFICO 3 - Stock di carbonio organico nei primi 3 cm di suolo: confronto tra gestioni conservativa e convenzionale ( 1 ) Stock C org. (t/ha) % +5% 8-1+ anni AC 3-6 anni AC Agricoltura conservativa (AC) Pratiche tradizionali ( 1 ) Risultati della prima campagna di monitoraggio, 214. La gestione conservativa dei terreni per più di 8 anni garantisce un maggiore contenuto di carbonio organico nei primi 3 cm di suolo. 52 L Informatore Agrario 34/216

4 GRAFICO 4 - Indicatori di biodiversità edafica, valore medio per tipo di gestione ( 1 ) Anellidi (n./25 cm 3 ) Microartropodi (indice QBS/ar) Piemonte Lombardia Emilia-Romagna Veneto Friuli V.G. Piemonte Lombardia Emilia-Romagna Veneto Friuli V.G Agricoltura conservativa semina su sodo Agricoltura conservativa lavorazione ridotta Agricoltura tradizionale ( 1 ) Risultati della prima campagna di monitoraggio 214. La numerosa presenza di anellidi e microartropodi nei terreni dove si pratica l agricoltura conservativa per più anni garantisce una maggiore fertilità del terreno. tato l agricoltura conservativa nel 214, anno di conduzione dell attività di monitoraggio: in questo caso entrambi i tipi di gestione partono dallo stesso livello di carbonio organico presente nei suoli. I dati sembrano mostrare quindi una maggiore incorporazione di carbonio organico nei primi 3 cm di suolo, superiore a quello dei suoli lavorati tradizionalmente, a conferma che nel tempo, superato il difficile periodo di transizione, le tecniche conservative sono in grado di migliorare la funzionalità dei suoli. Tali risultati saranno poi ulteriormente indagati con la valutazione dei dati ottenuti con la seconda campagna di monitoraggio in attuazione nel 216, al termine del terzo ciclo colturale. Biodiversità edafica I risultati ottenuti nella prima campagna di monitoraggio 214 nelle 2 aziende dimostrative coinvolte nel progetto indicano che sia gli anellidi (lombrichi) sia i microartropodi sono risultati essere più numerosi, con differenze statisticamente significative, nei terreni gestiti con tecniche conservative rispetto a quelli lavorati tradizionalmente, con aratura seguita da erpicature (grafico 4). Queste differenze si osservano praticamente ovunque, anche se naturalmente possono essere molto variabili venendo influenzate dal tipo di suolo, dalla gestione agronomica e dalle condizioni ambientali al momento dei campionamenti. La presenza di anellidi e di microartropodi è correlata all intensità dell attività biologica del suolo e a condizioni di fertilità fisico-strutturale migliori. Tali organismi contribuiscono infatti alla decomposizione della sostanza organica, al ricircolo dei nutrienti e della loro dispersione, al mantenimento della struttura e della fertilità del suolo. I primi dati 214 sembrano attestare che i suoli a gestione conservativa dispongono di migliore stato di salute. Diffondere le conoscenze Agricoltori, agronomi, associazioni e aziende operanti nel settore agricolo, attivamente coinvolti durante la conduzione delle attività progettuali, rappresentano anche i principali fruitori dei risultati del progetto. Numerose sono state le iniziative di divulgazione giornate dimostrative, visite in campo, newsletter, seminari e conferenze con l obiettivo di favorire occasioni di crescita tecnica e scambio di conoscenze. In particolare è stata realizzata una prima versione delle «Linee guida per l applicazione e la diffusione dell agricoltura conservativa» finalizzate a favorire l adozione e la promozione di un agricoltura sostenibile e competitiva. Una seconda versione disponibile alla fine del progetto si avvalerà dei risultati ottenuti e delle esperienze maturate nelle aziende dimostrative. Le Linee guida, quindi, hanno l obiettivo di individuare pratiche di gestione dei terreni agricoli considerabili come «best available techniques» (migliori tecniche disponibili) per un agricoltura durevole e in grado di produrre più ampi servizi ecosistemici, costituendo quindi un riferimento per i Programmi di sviluppo rurale regionali. Stefano Brenna Stefano Piazzi Ersaf - Regione Lombardia Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: redazione@informatoreagrario.it Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: rdlia/16ia34_861_web 34/216 L Informatore Agrario 53

5 $ $ ARTICOLO PUBBLICATO SU L INFORMATORE AGRARIO N. 34/216 A PAG. 5 Fare agricoltura conservativa con tecniche sostenibili BIBLIOGRAFIA Batjes N.H. (1996) - Total carbon and nitrogen in the soils of the world. European Journal of Soil Science, 47: Benedetti A., Dell Abate M.T., Mocali S., Pompili L. (26) - Indicatori microbiologici e biochimici della qualità del suolo. In: ATLAS, Ministero politiche agricole, alimentari e forestali. IUSS Working Group WRB (27) - World reference base for soil resources 26, first update 27. World Soil Resources Reports n. 13. FAO, Roma. Parisi V., Menta C., Gardi C., Jacomini C., Mozzanica E. (25) - Microarthropod communities as a tool to assess soil quality and biodiversity: a new approach in Italy. Agriculture Ecosystems & Environment, 15: Stolbovoy V., Montanarella L., Filippi N., Jones A., Gallego J., Grassi G. (27) - Soil sampling protocol to certify the changes of organic Carbon Stock in Mineral Soils of European Union. Office for Official Publications of the European Communities, Luxembourg, EUR EN/2: 48 pp.

6 Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all uso dell opera.

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