Attività del Centro Orticolo Campano

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Attività del Centro Orticolo Campano"

Transcript

1 Attività del Centro Orticolo Campano Area tematica Recupero e valorizzazione ecotipi tradizionali Confronto fra la riproduzione tradizionale (da carduccio) e la micropropagazione ai fini della produttività e della qualità di ecotipi di carciofo. Ente attuatore: CRA-ORT Responsabile scientifico: dr Rosa Pepe. Personale tecnico coinvolto: dr N. Trotta, dr G. Rofrano, A. Vivone, G. De Vivo, P. Tedesco 1

2 Introduzione La regione Campania, grazie alla sua posizione geografica ed orografica, è ricchissima di biodiversità. Infatti, le differenti sfaccettature dell'ambiente climatico (costiero, marittimo, collinare e montano) e la differente natura fisico-chimica dei suoli hanno contribuito in modo determinante a preservare e conservare un alto numero di popolazioni vegetali locali. La cinaricoltura della regione presenta un ampio numero di ecotipi locali, difatti nella provincia di Salerno, con questa attività sono stati riscontrati un numero maggiore di ecotipi. Nell ambito della presente ricerca, l attività della U.O. Cra-Ort ha avuto inizio con un indagine su tutto il territorio regionale, dalle informazioni in nostro possesso abbiamo posizionato in scala di importanza i seguenti ecotipi: Tondo di Paestum, Carciofo di Pietrelcina, Carciofo di Castellamare, Carciofo Bianco di Pertosa, Carciofo di Montoro, Capuanella e Carciofo di Castel San Lorenzo. L ecotipo che occupa la maggiore superficie investita è il Carciofo Bianco di Pertosa presente in quattro comuni (Pertosa, Auletta, Caggiano, Salvitellle), ed investendo una superficie di circa 22 ettari. Segue il Tondo di Paestum, il cui ecotipo originale presente in 5 aziende occupando una superficie non superiore ai 2 ettari, ed è coltivato nei comuni di Capaccio ed Eboli. Il carciofo di Montoro è coltivato in non più di tre aziende su una superficie di poco superiore all ettaro. Il carciofo di Castellamare è coltivato soprattutto nel comune di Sant Antonio Abate ove la superficie investita non supera l ettaro. Il Carciofo di Pietrelcina è coltivato in solo due aziende: Caruso e De Stefano, dove anche in questo caso la superficie investita è al di sotto dell'ettaro. Situazione più grave è stata riscontrata nel caso dell ecotipo Capuanella, il quale mentre dal punto di vista scientifico ha primeggiato tra tutti gli ecotipi campani, in termini di coltivazione non puo essere confermato tra i più importanti e diffusi. Oggi lo si ritrova presso l azienda Carbone, dove il totale delle piantine è di circa un migliaio e in altre due realtà con un massimo di un centinaio di individui. In questa azienda è stato recuperato anche l ecotipo Capuanella nera. Di contro abbiamo constatato che l ecotipo Castel San Lorenzo è presente in quasi tutti gli orti del Cilento, ma il loro numero per azienda è inferiore ai 100 esemplari. La stessa tipologia è presente nel comune di Aquara ed Alfano, i cui capolini sono simili alle tipologie precoci, ma il ciclo biologico è simile a quello di un carciofo tardivo. Tutti questi ecotipi appartengono alla tipologia romaneschi tardivi. Il loro risveglio segue l andamento stagionale che avviene, infatti, solo dopo le prime piogge estive abbondanti a differenza di quanto accade nelle colture classiche di carciofo, in cui la ripresa vegetativa viene stimolata mediante irrigazione a pioggia a partire dalla metà di giugno. Inoltre per gli ecotipi locali, per la riproduzione, non esiste nessuna forma di vivaismo e la diffusione delle ceppaie avviene prelevando dalle piante madri i carducci che man mano si sviluppano e poi trapiantati direttamente in campo. Obiettivo L obiettivo della presente scheda riguarda il confronto fra la riproduzione tradizionale (da carduccio) e la micropropagazione ai fini della produttività e della qualità di ecotipi di carciofo. 2

3 Purtroppo notevoli sono stati i problemi in merito alla micropropagazione dei carciofi. Il laboratorio che si era reso disponibile a fornire le piantine micropropagate, per problematiche interne non ha potuto mantenere l impegno preso. Propagarle presso il nostro Istituto è stato del tutto impossibile a causa della mancanza di un adeguato laboratorio per colture in vitro e di professionalità specifica. Inoltre le ceppaie che sono state recuperate sono risultate particolarmente virosate, per cui la semplice tecnica della micropropagazione senza una previa diagnostica virale, un risanamento della coltura e successivamente una micropropagazione di materiale risanato ha reso piuttosto difficile il conseguimento dell obiettivo della presenta scheda, sia per i tempi che per la somma occorrente a realizzare tutto il lavoro necessario. Per quanto esposto ed in attesa di avere le piantine micropropagate sane, al fine di realizzare i campi e confrontare i due diversi metodi di propagazione, l obiettivo della seguente scheda è stato convertito nel recupero di altri ecotipi, individuazione di agricoltori custodi, realizzazione dei campi da carducci tradizionali e caratterizzazione morfologica di alcuni degli ecotipi recuperati, attraverso la compilazione di schede UPOV per una loro eventuale candidatura al registro di conservazione istituito presso il MIPAF. Materiali e Metodi Sono stati realizzati quattro campi di carciofo in-situ, nei comuni di Pietrelcina, Pertosa, Sant Antonio Abate e Paestum, e un campo ex-situ presso l azienda sperimentale del CRA-ORT, in cui sono allevati attualmente dieci ecotipi locali. In ogni campo sono stati effettuati rilievi morfo-fisiologici su trenta individui utilizzando i descrittori obbligatori nell ambito delle Linee Guida dell UPOV (rif.tg/184/3 del 2001). Risultati Riguardano la realizzazione delle schede descrittive UPOV dei seguenti ecotipi: Pietrelcina Castellamare Bianco di Pertosa (vedi schede), e delle schede identificative dei seguenti ecotipi: Pietrelcina, Castellamare Bianco di Pertosa Tondo di Paestum Montoro/Pascaiola (vedi schede) Conclusioni La compilazione e predisposizione delle schede Upov, e la relativa descrizione morfo-fenologica delle diverse accessioni è stato un lavoro molto importante soprattutto ai fini di una futura o prossima iscrizione di queste varietà al registro di conservazione, istituito presso il Mipaf. 3

4 Scheda identificativa dell ecotipo Bianco di Pertosa 2010 Carciofo Bianco di Pertosa CAPOLINO: presenta brattee di un colore verde chiaro, argenteo senza spine (inerme). I capolini primari di forma sferica o leggermente allungata e con il caratteristico foro centrale, sono detti mammarelle. Il ricettacolo è compatto, molto chiaro, quasi bianco, con un pappo (l insieme dei bocci fiorali, detto comunemente pelo) che si sviluppa lentamente, ad indicare la scarsa fibrosità del prodotto alla perfetta epoca di raccolta. VIGORE VEGETATIVO: PRODUZIONE: EPOCA DI RACCOLTA: tardivo Questo ecotipo è stato recuperato in provincia di Salerno, nel comune di Pertosa presso l azienda Zi Marianna ad una latitudine di 40 32'40"56 N. e longitudine 15 26'58"92 E. Il carciofo bianco è coltivato in provincia di Salerno nel comprensorio della Comunità Montana del Tanagro, nei comuni di Pertosa, Auletta, Caggiano e Salvitelle. Presenta le brattee di un colore verde chiaro, argenteo, senza spine con infiorescenze apicali grosse, con un altezza media di 7cm (6cm-8.2cm) e un diametro medio di 7cm (5.1cm-8.7cm) e tendenzialmente rotondeggianti, con caratteristico foro centrale. I capolini primari (o principali) di forma sferica leggermente allungati in alcuni casi, sono detti mammarelle. Il ricettacolo è compatto, molto chiaro, quasi bianco, con un pappo (l insieme dei bocci fiorali, detto comunemente pelo) si sviluppa lentamente, ad indicare la scarsa fibrosità del prodotto. Le piante appartenenti a tale ecotipo mostrano un portamento semieretto, un numero medio di foglie pari a 14 (8-16), un numero medio di carducci pari a 4 (3-7), un altezza media della pianta di 85cm (73cm-90cm)e lunghezza foglia di 72cm (63cm-90cm). Tecnica colturale: il risveglio della carciofaia avviene dopo le prime piogge estive. I lavori sono quasi tutti svolti manualmente e non si avvantaggiano né di trattamenti antiparassitari e né di irrigazione, al trapianto si pratica una abbondante concimazione a base di letame che proviene dagli allevamenti aziendali. Inizio raccolta metà aprile ultima raccolta fine maggio. Le carciofaie in questo territorio hanno vita decennale. Il Carciofo Bianco di Pertosa è molto adatto al consumo crudo allo stato fresco, cotto e conservato sott'olio. E' un ecotipo molto coltivato fino agli anni 70, poi abbandonato ed oggi, grazie a diversi progetti di ricerca e di valorizzazione: è un presidio Slow-Food è stato costituito Il consorzio di tutela del carciofo bianco nel comune di Pertosa sono presenti due laboratori di trasformazione del prodotto. 1 Centro di Ricerca per l Orticoltura (CRA-ORT)

5 Scheda identificativa dell ecotipo Carciofo di Castellammare 2010 Carciofo - Castellammare o carciofo di Schito CAPOLINO: grosso, forma globoso-appiattita con caratteristico incavo, colore violetto intenso, compatto, brattee spesse e carnose. VIGORE VEGETATIVO: medio. PRODUZIONE: media. EPOCA DI RACCOLTA: precoce Questo ecotipo è stato recuperato nel comune di Sant Antonio Abate (Na) presso l azienda del signor Abagnale ed è comunemente noto come carciofo di Castellammare, ma detto anche Violetto di Castellammare o carciofo di Schito. Viene coltivato nell'area vesuviana, in particolar modo nella località di Schito del comune di Castellammare di Stabia (NA), ad una Lat 40 43'28" N, a una Long 14 32'50" E. E' un carciofo di grossa pezzatura (peso medio 300/400 gr), inerme, ossia privo di spine, con grandi infiorescenze, rotonde e globose, sottotipo della varietà Romanesco, da cui si differenzia per l epoca di produzione anticipata ed il colore delle brattee di colore verde con sfumature viola. Tale ecotipo si identifica con coltura annuale, piante a portamento semieretto e un altezza media a livello del capolino centrale di circa 50 cm (48-60cm); le foglie di un colore verde scuro, prive di incisioni, mediamente bollose e con assenza di spine o presenza molto rara, sono lunghe mediamente 63 cm (41-78cm). Il carduccio principale presenta in media 13 foglie (min10 max 16), e un numero medio di capolini intorno a 6 (min5- max8). Durante le fasi fenologiche fra accrescimento vegetativo e formazione della rosetta si possono riscontrare da un minimo di 2 ad un massimo di 9 carducci per pianta, che di norma, eccetto quello centrale, vengono tutti estirpati per dare origine ad altre carciofaie e nel contempo consentire un maggior sviluppo a quello restante che diventerà la vera e propria pianta della carciofaia in essere. Il capolino centrale che viene prodotto da essa presenta una forma in sezione longitudinale tra circolare e ovale, con forma della punta arrotondata, un altezza media di circa 8 cm (7,3 cm-9,8 cm), un diametro medio di 9 cm (8,5 cm-10,7 cm), e puo essere raccolto da febbraio fino anche a metà maggio. Tecnica colturale: La peculiarità di questo ecotipo è l'antica tecnica colturale che ancora oggi viene praticata: coprire la prima e la seconda infiorescenza apicale con coppette di terracotta (pignatte o pignattelle) realizzate a mano da artigiani locali. La protezione dai raggi del sole, assicurata dalla pignatta nella fase di accrescimento del capolino, consente di ottenere frutti con brattee più tenere e di una colorazione più tenue, ovvero di colore rosa che sfuma nel violetto. Il "Carciofo di Schito", commemorato nel periodo della sua raccolta con la "Sagra del Carciofo" è legato per tradizione, alla secolare ricorrenza della Festa religiosa di "Maria Santissima Annunziata", celebrata la seconda domenica dopo la Pasqua, nell'omonima parrocchia (situata al bivio che da via Annunziatella, conduce a via Schito e a via Pioppaino) Centro di Ricerca per l Orticoltura (CRA-ORT)

6 Scheda identificativa dell ecotipo Pascaiola 2010 Carciofo - Pascaiola CAPOLINO: grosso, forma ellittico-ovale con punta arrotondata, colore violaceo con tonalità secondaria bronzata, compatto. VIGORE VEGETATIVO: medio PRODUZIONE: media EPOCA DI RACCOLTA: precoce In provincia di Avellino, nel comune di Montoro in località Preturo presso l azienda Barone Giulio si è recuperato il carciofo di Montoro, ad una Lat 40 49'27"12 N e Long 14 45'41"40 E, la Pascaiola. È un carciofo coltivato a Montoro (AV), di grossa pezzatura, esso presenta, infatti, un altezza media del capolino di 9.5cm (9cm-11,2cm) e un diametro medio di 11cm (9,8cm-12,3cm). Le tecniche di coltivazione di questo ecotipo, prevedono irrigazioni frequenti. Una particolarità nella coltivazione di tale ortaggio è la consuetudine di coprire i capolini appena formati con pignatte (coppi) per favorire la compattezza del capolino e la tenerezza delle brattee. La raccolta si protrae fin verso la metà di marzo. Le piante appartenenti a tale ecotipo presentano un altezza media a livello del capolino pari a 58 cm (50cm-86cm), un numero medio di foglie pari a 8.3 cm (7cm-10cm), lunghezza media delle foglie di 67cm (63cm-73cm), numero medio di capolini 8 (5-13), numero medio di carducci 12 (5-17), un atteggiamento semieretto mentre le foglie si presentano prive di spine, con presenza di incisioni e mediamente bollose. 5 Centro di Ricerca per l Orticoltura (CRA-ORT)

7 Scheda identificativa dell ecotipo Pietrelcina 2010 Carciofo di Pietrelcina CAPOLINO: grosso, forma globoso-appiattita con caratteristico incavo, colore violetto intenso, compatto, brattee spesse e carnose. VIGORE VEGETATIVO: medio PRODUZIONE: media. EPOCA DI RACCOLTA: tardivo Tale ecotipo è stato recuperato presso l azienda Di Stefano a Pietrelcina, situata ad una Lat di 41 12'1"44 N long di 14 50'42"00 E. Le infiorescenze immature, soprattutto quelle apicali, sono grosse e globose con punta appiattita. Le brattee sono tutte molto tenere alla base e di un colore verde chiaro che, nella parte superiore del capolino, sfuma in una tinta tra il violetto e il rosa. Il ricettacolo fiorale, la parte più ambita e pregiata dei carciofi, è ben sviluppato, carnoso, compatto e di estrema morbidezza. Il sapore è delicato. Le piante si presentano con un altezza media di 46cm (33-59cm), un diametro medio del fusto di 3cm (2-3.5cm), un atteggiamento eretto, foglie prive di spine, con incisioni e una leggera pelosità sulla pagina superiore. Ciascuna pianta riesce a produrre, mediamente, 10 carciofi. L epoca di raccolta del capolino centrale e di quelli della prima corona coincide solitamente con la prima metà di maggio. Tecnica colturale: La coltivazione è ancora legata strettamente al lavoro umano. Durante la primavera, alla scarducciatura, i giovani cardi, appena estirpati, vengono deposti sulle infiorescenze immature per preservarle dai raggi del sole che ne altererebbero il colore e ne comprometterebbero l eccezionale morbidezza (in questo modo le foglie vengono usate al posto dei coppetti di argilla). Parte della carciofaia nel periodo di novembre viene destinata all imbiancamento dei carducci; nel periodo di Natale, infatti, i carducci vengono utilizzati al posto dei cardi, i quali in seguito a questo trattamento risulta più dolce e meno fibroso rispetto al cardo. Questo prodotto siffatto risulta molto richiesto e rinomato nel Natale Beneventano. E' un ecotipo tardivo, sicuramente condizionato dal clima e luogo di coltivazione. I carciofi di Pietrelcina, infatti, secondo una vecchia usanza si confezionano a mazzi e ogni mazzo è composto da quattro mammarelle, cioè i capolini centrali, legate con dei giunchi. L operazione di legatura è detta ammazzamento. Consapevoli dell importanza di questa coltura e dopo il riconoscimento delle sue qualità, i pietrelcinesi ne promuovono la diffusione attraverso una sagra, che si tiene ogni anno, a Maggio. Questa, oltre ad essere un occasione di incontro e di svago, rappresenta anche un buona occasione per poter conoscere i luoghi del Santo Padre Pio. La sagra ha inizio, dopo la messa celebrata dal parroco, con la benedizione dei carciofi che vengono venduti, per tutto il giorno e fino a sera, dai coltivatori nella piazza del paese. Durante la sagra è possibile assaggiare i carciofi cucinati in diversi modi: fritti, con la pasta,con le bruschette anche se un tipico piatto locale sono le tagliatelle al ragù di carciofo. Carri trainati dai buoi e addobbati per l'occasione, pietrelcinesi con i vestiti di un tempo, la tradizionale ed immancabile banda musicale del paese, aggiungono poi un tocco di folklore a tutta la manifestazione Centro di Ricerca per l Orticoltura (CRA-ORT)

8 Scheda identificativa dell ecotipo Tondo di Paestum 2010 Carciofo - Tondo di Paestum CAPOLINO: forma sub sferica, compatta, con caratteristico foro all apice; colore verde, con sfumatura violetto rosacea; brattee esterne ovali, con apice arrotondato ed inciso, inermi; brattee interne paglierino verdastre con sfumature violette; PROVENIENZA: Paestum (SA) VIGORE VEGETATIVO: medio. PRODUZIONE: media. EPOCA DI RACCOLTA: tardivo Il carciofo "Tondo di Paestum" è coltivato da più di un ventennio nella Piana del Sele, tant è che nel 2005 ha ottenuto il riconoscimento del marchio IGT. Il comprensorio di coltivazione riguarda i seguenti comuni campani: Agropoli, Albanella, Altavilla Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Campagna, Capaccio, Cicerale, Eboli, Giungano, Montecorvino Pugliano, Ogliastro Cilento, Pontecagnano Faiano, Serre ricadenti della provincia di Salerno. Oggi per esigenze commerciali, precocità e produttività è stata sostituito da varietà più precoci come il C3 e da nuovi ibridi commerciali. Oggi, infatti, il Tondo di Paestum viene studiato come una Risorsa Vegetale da salvaguardare. Presenta delle piante con altezza media a livello del capolino centrale pari a 57 cm (50cm-65cm); numero medio di foglie 9cm (8cm-11cm); lunghezza media delle foglie di 92cm (65cm-103cm); numero medio di carducci 3 (0-5); numero medio di capolini 10 (7-14). Tecnica colturale: L'organo di propagazione è il carduccio, in parte micropropagati e in parte ottenuti da vivaio, previo taglio della carciofaia a fine aprile, forzatura tramite irrigazione, emissione carducci, scarducciatura e forzatura e allevamento dei carducci in vivaio. Dopo circa 40 giorni sono pronti per essere trapiantati in pieno campo e a seconda delle esigenze di mercato e aziendali, il trapianto può iniziare anche i primi di luglio, il quale consente di ottenere i primi raccolti anche ai primi di dicembre. Il sesto d'impianto è 0,80/1,00m sulla fila x 1/1,20 m tra file, pari a circa / pt /Ha. Seguono irrigazioni sovra e sottochioma, fertirrigazione e diserbo, rincalzatura e raccolta. Per quest ultima fase si usano i famosi ciucci, ossia motocoltivatori con carrello modificati, a cui hanno sollevato le ruote e capaci di transitare nelle file de i carciofi, in genere dietro ad ogni mezzo, lavorano dalle 8/10 persone, che con i coltelli tagliano i carciofi depositandoli poi sul carrello. In magazzino vengono lavorati a secondo del calibro e confezionati in cassette. I carciofini confezionati in mazzi o sciolti alimentano solo il mercato locale. Ogni cassetta porta il logo dell'azienda produttrice al fine di garantire la rintracciabilità del prodotto. erose anche le sagre nel periodo estivo che si alternano nei comuni dell area di produzione dove il Carciofo Tondo di Paestum la fa da padrone. 7 Centro di Ricerca per l Orticoltura (CRA-ORT)

9 Centro di Ricerca per l'orticoltura Pontecagnano Via Cavalleggeri 25, Pontecagnano (SA) SPECIE: Carciofo ( Cynara scolymus L. ) SCHEDA DESCRITTIVA Descrittori obbligatori nell'ambito delle Linee guida : CPVO TP/184/1 e UPOV TG184/3 Località della prova: Pertosa (SA) presso l'azienda "Zi Marianna" ECOTIPO: BIANCO CPVO UPOV caratteri ESPRESSIONE PIANTA: altezza (incluso i capolino centrale): 89,6 cm PIANTA: numero di ramificazioni sullo stelo principale : STELO PRINCIPALE: altezza (escluso il capolino centrale) : 81,1 cm STELO PRINCIPALE: distanza tra il capolino centrale e la foglia più giovane ben sviluppata : 23,2 cm STELO PRINCIPALE: diametro (a circa 10 cm sotto la base del capolino centrale) : 3,3 cm FOGLIA: portamento (allo stadio di foglie) :3. eretto, 5. semi-eretto, 7.orizzontale FOGLIA: spine lunghe :1. assenti, 2. presenti FOGLIA: lunghezza : 108,2 cm FOGLIA: numero di lobi: FOGLIA: lunghezza del lobo più lungo: 1,5 cm FOGLIA: larghezza del lobo più lungo: 1,8 cm LOBO : forma della cima (escluso il lobo terminale): 1.acuta, 2. quasi ad angolo retto, 3.ottusa LEMBO FOGLIARE: intensità del colore verde (faccia superiore): 3. chiaro, 5. medio, 7. scuro LEMBO FOGLIARE: pubescenza della pagina superiore: 1. assente o molto debole, 3. lieve, 5. media, 7. forte, 9. molto forte LEMBO FOGLIARE: bollosità: 1. assente o molto debole, 3. debole, 5. media, 7. forte, 9. molto forte CAPOLINO CENTRALE: lunghezza: 3. corto, 5. medio, 7. grande 8,5 cm CAPOLINO CENTRALE: diametro: 3. piccolo, 5. medio, 7. grande 8,2 cm CAPOLINO CENTRALE: forma in sezione longitudinale: 1. tondeggiante, 2. ellittica larga, 3. ovale, 4. triangolare, 5. ellittica trasversale larga CAPOLINO CENTRALE: forma della cima: 1. appuntita, 2. arrotondata, 3. appiattita, 4. depressa PRIMO CAPOLINO LATERALE: lunghezza: 5,9 cm PRIMO CAPOLINO LATERALE: diametro: 4,7 cm BRATTEE ESTERNE: lunghezza della base: 0,4 cm BRATTEE ESTERNE: larghezza della base: 1,8 cm BRATTEE ESTERNE: spessore della base: 0,3 cm BRATTEE ESTERNE: forma principale: 1. più larga che lunga, 2. così larga come lunga, 3. più lunga che larga BRATTEE ESTERNE: forma dell'apice: 1. appuntito, 2. appiattito, 3. depresso BRATTEE ESTERNE: profondità della depressione: 0,6 cm BRATTEE ESTERNE: colore (faccia esterna): 1. verde, 2. verde con striature violette, 3. violetto con striature verdi, 4. prevalentemente violetto, 5. completamente violetto BRATTEE ESTERNE: sfumatura del colore secondario (faccia esterna): 1. assente, 2. bronzo, 3. grigio BRATTEE ESTERNE: curvatura della cima: 1. assente, 9. presente BRATTEE ESTERNE: taglia delle spine: 1. assenti o molto piccole, 3. piccole, 5. medie, 7. grandi, 9. molto grandi BRATTEE ESTERNE: mucrone: 1. assente, 9. presente CAPOLINO CENTRALE: pigmentazione antocianica delle brattee interne: 1. assente o molto lieve, 3. lieve, 5. media, 7. forte, 9. molto forte CAPOLINO CENTRALE: densità delle brattee interne: 3. lasche, 5. medie, 7. dense RICETTACOLO: diametro: RICETTACOLO: spessore: 0,9 cm RICETTACOLO: forma in sezione longitudinale: 1. appiattita, 2. leggermente depressa, 3. fortemente depressa 3 Per tutti i descrittori numerici sono riportate le medie delle dimensioni di 30 osservazioni.

10 Centro di Ricerca per l'orticoltura Pontecagnano Via Cavalleggeri 25, Pontecagnano (SA) SPECIE: Carciofo ( Cynara scolymus L. ) SCHEDA DESCRITTIVA Descrittori obbligatori nell'ambito delle Linee guida : CPVO TP/184/1 e UPOV TG184/3 Località della prova: S'Antonio Abate (NA) presso l'azienda agricola Abagnale ECOTIPO: Castellammare CPVO UPOV caratteri ESPRESSIONE PIANTA: altezza (incluso i capolino centrale): 54,5 cm PIANTA: numero di ramificazioni sullo stelo principale : STELO PRINCIPALE: altezza (escluso il capolino centrale) : 45,2 cm STELO PRINCIPALE: distanza tra il capolino centrale e la foglia più giovane ben sviluppata : 24,3 cm STELO PRINCIPALE: diametro (a circa 10 cm sotto la base del capolino centrale) : 3,38 cm FOGLIA: portamento (allo stadio di foglie) :3. eretto, 5. semi-eretto, 7.orizzontale FOGLIA: spine lunghe :1. assenti, 2. presenti FOGLIA: lunghezza : 96,38 cm FOGLIA: incisioni (allo stadio di foglie): 1.assenti, 9. presenti FOGLIA: numero di lobi: FOGLIA: lunghezza del lobo più lungo: 3 cm FOGLIA: larghezza del lobo più lungo: 3,7 cm LOBO : forma della cima (escluso il lobo terminale): 1.acuta, 2. quasi ad angolo retto, 3.ottusa LEMBO FOGLIARE: intensità del colore verde (faccia superiore): 3. chiaro, 5. medio, 7. scuro LEMBO FOGLIARE: sfumatura del colore verde: 1. assente, 2. giallastra, 3. grigiastra LEMBO FOGLIARE: pubescenza della pagina superiore: 1. assente o molto debole, 3. lieve, 5. media, 7. forte, 9. molto forte LEMBO FOGLIARE: bollosità: 1. assente o molto debole, 3. debole, 5. media, 7. forte, 9. molto forte CAPOLINO CENTRALE: lunghezza: 3. corto, 5. medio, 7. grande 8,5 cm CAPOLINO CENTRALE: diametro: 3. piccolo, 5. medio, 7. grande 8,97 cm CAPOLINO CENTRALE: forma in sezione longitudinale: 1. tondeggiante, 2. ellittica larga, 3. ovale, 4. triangolare, 5. ellittica trasversale larga CAPOLINO CENTRALE: forma della cima: 1. appuntita, 2. arrotondata, 3. appiattita, 4. depressa PRIMO CAPOLINO LATERALE: lunghezza: 3. corto, 5. medio, 7.lungo 6,86 cm PRIMO CAPOLINO LATERALE: diametro: 3. piccolo, 5. medio, 7.grande 6,27 cm PRIMO CAPOLINO LATERALE: forma in sezione longitudinale: 1. tondeggiante, 2. ellittica larga, 3. ovale, 4. triangolare, 5. ellittica trasversale larga BRATTEE ESTERNE: lunghezza della base: 0,51 cm BRATTEE ESTERNE: larghezza della base: 2,37 cm BRATTEE ESTERNE: spessore della base: 0,3 cm BRATTEE ESTERNE: forma principale: 1. più larga che lunga, 2. così larga come lunga, 3. più lunga che larga BRATTEE ESTERNE: forma dell'apice: 1. appuntito, 2. appiattito, 3. depresso BRATTEE ESTERNE: profondità della depressione: 3. superficiale, 5. media, 7. profonda 0,68 cm BRATTEE ESTERNE: colore (faccia esterna): 1. verde, 2. verde con striature violette, 3. violetto con striature verdi, 4. prevalentemente violetto, 5. completamente violetto BRATTEE ESTERNE: sfumatura del colore secondario (faccia esterna): 1. assente, 2. bronzo, 3. grigio BRATTEE ESTERNE: curvatura della cima: 1. assente, 9. presente BRATTEE ESTERNE: taglia delle spine: 1. assenti o molto piccole, 3. piccole, 5. medie, 7. grandi, 9. molto grandi BRATTEE ESTERNE: mucrone: 1. assente, 9. presente CAPOLINO CENTRALE: pigmentazione antocianica delle brattee interne: 1. assente o molto lieve, 3. lieve, 5. media, 7. forte, 9. molto forte CAPOLINO CENTRALE: densità delle brattee interne: 3. lasche, 5. medie, 7. dense RICETTACOLO: diametro: 5,17 cm RICETTACOLO: spessore: 0,86 cm RICETTACOLO: forma in sezione longitudinale: 1. appiattita, 2. leggermente depressa, 3. fortemente depressa 2 Per tutti i descrittori numerici sono riportate le medie delle dimensioni di 30 osservazioni.

11 Centro di Ricerca per l'orticoltura Pontecagnano Via Cavalleggeri 25, Pontecagnano (SA) SPECIE: Carciofo ( Cynara scolymus L. ) SCHEDA DESCRITTIVA Descrittori obbligatori nell'ambito delle Linee guida : CPVO TP/184/1 e UPOV TG184/3 Località della prova: Pietrelcina (BN) presso l'azienda agricola Di Stefano ECOTIPO: PIETRELCINA CPVO UPOV caratteri ESPRESSIONE PIANTA: altezza (incluso i capolino centrale): 83,22 cm PIANTA: numero di ramificazioni sullo stelo principale : 2, STELO PRINCIPALE: altezza (escluso il capolino centrale) : 73,90 cm STELO PRINCIPALE: distanza tra il capolino centrale e la foglia più giovane ben sviluppata : 32,86 cm STELO PRINCIPALE: diametro (a circa 10 cm sotto la base del capolino centrale) : 2,57 cm FOGLIA: portamento (allo stadio di foglie) :3. eretto, 5. semi-eretto, 7.orizzontale FOGLIA: spine lunghe :1. assenti, 2. presenti FOGLIA: lunghezza : 95,48 cm FOGLIA: incisioni (allo stadio di foglie): 1.assenti, 9. presenti FOGLIA: numero di lobi: FOGLIA: lunghezza del lobo più lungo: 2, FOGLIA: larghezza del lobo più lungo: 1,92 cm LOBO : forma della cima (escluso il lobo terminale): 1.acuta, 2. quasi ad angolo retto, 3.ottusa LEMBO FOGLIARE: intensità del colore verde (faccia superiore): 3. chiaro, 5. medio, 7. scuro LEMBO FOGLIARE: sfumatura del colore verde: 1. assente, 2. giallastra, 3. grigiastra LEMBO FOGLIARE: pubescenza della pagina superiore: 1. assente o molto debole, 3. lieve, 5. media, 7. forte, 9. molto forte LEMBO FOGLIARE: bollosità: 1. assente o molto debole, 3. debole, 5. media, 7. forte, 9. molto forte CAPOLINO CENTRALE: lunghezza: 10 cm CAPOLINO CENTRALE: diametro: 11 cm CAPOLINO CENTRALE: forma in sezione longitudinale: 1. tondeggiante, 2. ellittica larga, 3. ovale, 4. triangolare, 5. ellittica trasversale larga CAPOLINO CENTRALE: forma della cima: 1. appuntita, 2. arrotondata, 3. appiattita, 4. depressa PRIMO CAPOLINO LATERALE: lunghezza: 7,19 cm PRIMO CAPOLINO LATERALE: diametro: 6 cm PRIMO CAPOLINO LATERALE: forma in sezione longitudinale: 1. tondeggiante, 2. ellittica larga, 3. ovale, 4. triangolare, 5. ellittica trasversale larga BRATTEE ESTERNE: lunghezza della base: 0,38 cm BRATTEE ESTERNE: larghezza della base: 1,74 cm BRATTEE ESTERNE: spessore della base: 0,39 cm BRATTEE ESTERNE: forma principale: 1. più larga che lunga, 2. così larga come lunga, 3. più lunga che larga BRATTEE ESTERNE: forma dell'apice: 1. appuntito, 2. appiattito, 3. depresso BRATTEE ESTERNE: profondità della depressione: 0,26 cm BRATTEE ESTERNE: colore (faccia esterna): 1. verde, 2. verde con striature violette, 3. violetto con striature verdi, 4. prevalentemente violetto, 5. completamente violetto BRATTEE ESTERNE: sfumatura del colore secondario (faccia esterna): 1. assente, 2. bronzo, 3. grigio BRATTEE ESTERNE: curvatura della cima: 1. assente, 9. presente BRATTEE ESTERNE: taglia delle spine: 1. assenti o molto piccole, 3. piccole, 5. medie, 7. grandi, 9. molto grandi BRATTEE ESTERNE: mucrone: 1. assente, 9. presente CAPOLINO CENTRALE: pigmentazione antocianica delle brattee interne: 1. assente o molto lieve, 3. lieve, 5. media, 7. forte, 9. molto forte CAPOLINO CENTRALE: densità delle brattee interne: 3. lasche, 5. medie, 7. dense RICETTACOLO: diametro: 5,4 cm RICETTACOLO: spessore: 1 cm RICETTACOLO: forma in sezione longitudinale: 1. appiattita, 2. leggermente depressa, 3. fortemente depressa 2 Per tutti i descrittori numerici sono riportate le medie delle dimensioni di 30 osservazioni.

22 - CARCIOFO. Scheda descrittiva morfologica. (Cynara scolymus L.)

22 - CARCIOFO. Scheda descrittiva morfologica. (Cynara scolymus L.) Rif. CPVO TP/184/1 22 - CARCIOFO (Cynara scolymus L.) Scheda descrittiva morfologica La descrizione dei caratteri indicati nella prima colonna con è raccomandata dal Gruppo di lavoro Biodiversità Agricola.

Dettagli

35- MELANZANA. Scheda descrittiva morfologica. (Solanum melongena L.)

35- MELANZANA. Scheda descrittiva morfologica. (Solanum melongena L.) Rif. CPVO TP/117/1 35- MELANZANA (Solanum melongena L.) Scheda descrittiva morfologica La descrizione dei caratteri indicati nella prima colonna con è raccomandata dal Gruppo di lavoro Biodiversità Agricola.

Dettagli

056 0(/$1=$1$ Giralda F1 Tipologia Posizionamento Frutto Pianta Sesto d impianto Destinazione

056 0(/$1=$1$ Giralda F1 Tipologia Posizionamento Frutto Pianta Sesto d impianto Destinazione 056 Giralda F1 Tipologia: ibrido del tipo Riminese. Posizionamento: ciclo precoce per serra e pieno campo. Frutto: lungo cm. 22-24 e cm. 5 di diametro, leggermente clavato e di colore nero lucente. Peso

Dettagli

LENTICCHIA Lenticchia di Altamura

LENTICCHIA Lenticchia di Altamura INDICE 1) Lenticchia di Altamura 2) Lenticchia nera di soleto 3) Cicerchia Bianca della Murgia 4) Cicerchia Screziata della Murgia 5) Cece di Nardò 6) Cece nero rugoso della Murgia 7) Cece nero liscio

Dettagli

ZUCCHINO ALBERELLO DI SARZANA

ZUCCHINO ALBERELLO DI SARZANA REGIONE LIGURIA RR ZUCCHINO ALBERELLO DI SARZANA SCHEDA DESCRITTIVA Progetto Dimostrativo Ortofrutticoltura biologica : conservazione delle biodiversità in situ e valorizzazione delle produzioni tipiche

Dettagli

Caratterizzazione e propagazione in vitro di linee selezionate di carciofo di Montelupone

Caratterizzazione e propagazione in vitro di linee selezionate di carciofo di Montelupone Comune di Fratte Rosa (PU) Comune di San Lorenzo in Campo (PU) Comune di Castelleone di Suasa (AN) PROGETTO REGIONALE: RILANCIO DELL ORTICOLTURA ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DI BIODIVERSITA AUTOCTONE Caratterizzazione

Dettagli

36- FAVA (Vicia faba L. var. major Harz)

36- FAVA (Vicia faba L. var. major Harz) Rif. CPVO TP/BROADBEAN/1 36- FAVA (Vicia faba L. var. major Harz) Scheda descrittiva morfologica La descrizione dei caratteri indicati nella prima colonna con è raccomandata dal Gruppo di lavoro Biodiversità

Dettagli

20- ZUCCA (Cucurbita moschata Duch.)

20- ZUCCA (Cucurbita moschata Duch.) Rif. TG/234/1 20- ZUCCA (Cucurbita moschata Duch.) Scheda descrittiva morfologica La descrizione dei caratteri indicati nella prima colonna con è raccomandata dal Gruppo di lavoro Biodiversità Agricola.

Dettagli

RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA: FAVA, CIPOLLA, CAVOLFIORE

RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA: FAVA, CIPOLLA, CAVOLFIORE L.R. 37/99 D.GR. 1234/05 Titolo Progetto: RILANCIO DELL ORTICOLTURA ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DI BIODIVERSITA AUTOCTONE RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE AGRONOMICA: FAVA, CIPOLLA, CAVOLFIORE Dott.ssa

Dettagli

Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS

Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS Milano 18 marzo 2014 Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS Giovanni Corsi - CRA-SCS Sede di Bologna 1 2 Morfologia (1) Culmo o stocco Infiorescenza maschile Pannocchia o pennacchio

Dettagli

Paula. Fonte bibliografica: [Omissis] Pagina 1 di 2

Paula. Fonte bibliografica: [Omissis] Pagina 1 di 2 Paula Fonte bibliografica: [Omissis] Sinonimi (ed eventuali errati) Varietà ottenuta presso l'istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano nel 1985 dall'incrocio tra l'italia (I. P. 65) con Flame

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II DIPARTIMENTO DI ARBORICOLTURA, BOTANICA E PATOLOGIA VEGETALE FACOLTA DI AGRARIA PORTICI

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II DIPARTIMENTO DI ARBORICOLTURA, BOTANICA E PATOLOGIA VEGETALE FACOLTA DI AGRARIA PORTICI UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II DIPARTIMENTO DI ARBORICOLTURA, BOTANICA E PATOLOGIA VEGETALE FACOLTA DI AGRARIA PORTICI KAKI: DESCRIZIONE POMOLOGICA Di CV AUTOCTONE CAMPANE Carmelo Pasquarella

Dettagli

Specie : Mais (Zea mays L.)

Specie : Mais (Zea mays L.) A.R.S.I.A. (Agenzia regionale sviluppo e innovazione in agricoltura) E.N.S.E (Ente Nazionale Sementi Elette) Specie : Mais (Zea mays L.) Carattere Prima foglia : pigmentazione antocianica guaina Prima

Dettagli

Asteraceae Ordine: Asterales. - Helianthus annuus (girasole) - Matricaria chamomilla (camomilla)

Asteraceae Ordine: Asterales. - Helianthus annuus (girasole) - Matricaria chamomilla (camomilla) Cynara cardunculus L. subsp. scolymus (Carciofo) subsp. cardunculus (var. altilis) (Cardo coltivato) Subsp. carduculus (var. sylvestris) (Cardo selvatico) Asteraceae Ordine: Asterales ( 19.000 specie)

Dettagli

Scheda descrittiva semplificata VITE. Nome e cognome del rilevatore: periodo della rilevazione: dal al. luogo della rilevazione (azienda, indirizzo):

Scheda descrittiva semplificata VITE. Nome e cognome del rilevatore: periodo della rilevazione: dal al. luogo della rilevazione (azienda, indirizzo): 1 of 7 27/08/2018 15:31 Commissione delle Specie Legnose da Frutto - L.R. 50/97 - Scheda descrittiva semplificata VITE Nome e cognome del rilevatore: periodo della rilevazione: dal al luogo della rilevazione

Dettagli

TERRITORIO AGRICOLO: CHE FARNE?

TERRITORIO AGRICOLO: CHE FARNE? COMUNE DI SANT OMERO - SLOW FOOD TAVOLA ROTONDA TERRITORIO AGRICOLO: CHE FARNE? 22 MARZO 2014 Dott. Valentino Ferrari Dott. Enrico Piccinini CRA-UNITA DI RICERCA PER L ORTICOLTURA SUGGERIMENTI PER LA MASSIMIZZAZIONE

Dettagli

Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura Piemontese

Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura Piemontese Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l Ortofrutticoltura Piemontese Centro Sperimentale per l Orticoltura - Boves Conduzione e gestione della prova Il confronto varietale è stato effettuato presso

Dettagli

SCHEDE PER L IDENTIFICAZIONE VARIETALE ARANCIO

SCHEDE PER L IDENTIFICAZIONE VARIETALE ARANCIO SCHEDE PER L IDENTIFICAZIONE VARIETALE ARANCIO CULTIVAR: BIONDO DEL GARGANO Sinonimi: Biondo comune del Gargano Origine e Diffusione: Fin dal 1700 si hanno tracce della coltivazione degli agrumi nel Gargano.

Dettagli

Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione

Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS Giovanni Corsi - Affari generali Milano Morfologia (1) Infiorescenza maschile

Dettagli

Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS

Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS Anna Giulini CRE-DC Centro di ricerca Difesa e Certificazione MILANO Diapositive: Giovanni Corsi 19/02/2018 1 Morfologia (1) Culmo o stocco

Dettagli

Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS

Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS Controlli sotto Sorveglianza Ufficiale Caratteri morfologici MAIS Anna Giulini CRE-DC Centro di ricerca Difesa e Certificazione MILANO Diapositive: Giovanni Corsi 23/02/2019 1 Indice Morfologia mais Protocolli

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER L ISCRIZIONE AL REGISTRO

SCHEDA TECNICA PER L ISCRIZIONE AL REGISTRO (ALLEGATO 9) REGIONE MOLISE Direzione Generale della Giunta AREA SECONDA Politiche Agricole, Forestali e Ittiche Servizio Fitosanitario Regionale, Controllo e Bonifica Via Nazario Sauro,- 8600 Campobasso-tel.084-4949

Dettagli

13- RAPA. Scheda descrittiva morfologica. (Brassica rapa L. var. rapa L. con radice ingrossata)

13- RAPA. Scheda descrittiva morfologica. (Brassica rapa L. var. rapa L. con radice ingrossata) Rif. TG/37/10 13- RAPA (Brassica rapa L. var. rapa L. con radice ingrossata) Scheda descrittiva morfologica La descrizione dei caratteri indicati nella prima colonna con è raccomandata dal Gruppo di lavoro

Dettagli

Le cicorie. Cicoria selvatica da campo. Cicoria. spadona da taglio. Cicoria. Cicoria zuccherina da taglio Triestina. variegata di Lusia.

Le cicorie. Cicoria selvatica da campo. Cicoria. spadona da taglio. Cicoria. Cicoria zuccherina da taglio Triestina. variegata di Lusia. selvatica da campo Forma un cespo aperto, aderente al terreno, formato da foglie lunghe, strette e frastagliate, dal gusto amaro. Si consuma preferibilmente cotta dall autunno alla primavera ma è anche

Dettagli

Il Carciofo di Paestum IGP: dalla terra alla tavola con Cristian Torsiello

Il Carciofo di Paestum IGP: dalla terra alla tavola con Cristian Torsiello Il Carciofo di Paestum IGP: dalla terra alla tavola con Cristian Torsiello Manifestazione Il Carciofo di Paestum IGP di Bruno Sodano Nella Piana del Sele da febbraio a maggio è possibile ammirare decine

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELL'INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA "CARCIOFO ROMANESCO DEL LAZIO"

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELL'INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA CARCIOFO ROMANESCO DEL LAZIO DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELL'INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA "CARCIOFO ROMANESCO DEL LAZIO" Art. 1. Denominazione L'indicazione geografica protetta (I.G.P.) "Carciofo Romanesco del Lazio" e' riservata

Dettagli

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI / SITOGRAFIA. Merlot Montepulciano Pinot nero Sangiovese Sauvignon Blanc Syrah Trebbiano Toscano Vermentino

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI / SITOGRAFIA. Merlot Montepulciano Pinot nero Sangiovese Sauvignon Blanc Syrah Trebbiano Toscano Vermentino AMPELOGRAFIA Docente Prof. Giancarlo Scalabrelli Caratteristiche principali delle foglie, utili al riconoscimento dei vitigni Aleatico Alicante Ansonica Cabernet-Sauvignon Canaiolo Nero Chardonnay Ciliegiolo

Dettagli

Carciofo: risultati di un biennio di prove varietali. Elena Valent

Carciofo: risultati di un biennio di prove varietali. Elena Valent Carciofo: risultati di un biennio di prove varietali Elena Valent ERSA FVG Pozzuolo del Friuli 9 febbraio 2017 Il genere Cynara (Fam. Asteraceae) Meno spine Gigantismo dei fiori Riproduzione vegetativa

Dettagli

peperone e melanzana La ricerca italiana si presenta...

peperone e melanzana La ricerca italiana si presenta... specialità peperone e melanzana La ricerca italiana si presenta... specialità peperone precius f1 IL RIFERIMENTO DI MERCATO PER PRODUZIONE E PEZZATURA Pianta di buon vigore con fogliame ampio e coprente

Dettagli

CILIEGIO. CULTIVAR: Capo di Serpe

CILIEGIO. CULTIVAR: Capo di Serpe CILIEGIO CULTIVAR: Capo di Serpe Sinonimi: Testa di serpe. Origine e Diffusione: Varietà molto antica, poco diffusa, presente nelle province di Bari, Brindisi e Taranto. Esistono diversi biotipi che si

Dettagli

La coltivazione del carciofo (Cynara cardunculus var. scolymus L.): utilizzo delle biodiversità autoctone

La coltivazione del carciofo (Cynara cardunculus var. scolymus L.): utilizzo delle biodiversità autoctone PROGETTO REGIONALE LR 37/99 DGR 1234/05 : RILANCIO DELL ORTICOLTURA ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DI BIODIVERSITA AUTOCTONE La coltivazione del carciofo (Cynara cardunculus var. scolymus L.): utilizzo delle

Dettagli

SCHEDA DESCRITTIVA DEI CARATTERI MORFOFISIOLOGICI

SCHEDA DESCRITTIVA DEI CARATTERI MORFOFISIOLOGICI SCHEDA DESCRITTIVA DEI CARATTERI MORFOFISIOLOGICI Nome scientifico della specie: Oryza sativa L. (Riso) Denominazione varietale: Costitutore: Responsabile conservazione in purezza: Rappresentante in Italia:

Dettagli

Lunghezza: 5,6 cm Larghezza: 5,7 cm Spessore: 4,7 cm

Lunghezza: 5,6 cm Larghezza: 5,7 cm Spessore: 4,7 cm MANDORLO Don Carlo PIANTA: di elevato vigore e habitus assurgente. RAMO DI 1 ANNO: Internodi di media lunghezza, colorazione antocianica dell apice medio-elevata, gemme ovoidali. FOGLIA: Medio-grande (10,5

Dettagli

L OLIVICOLTURA DA REDDITO L OLIVICOLTURA IN PROVINCIA DI SALERNO

L OLIVICOLTURA DA REDDITO L OLIVICOLTURA IN PROVINCIA DI SALERNO 21 L OLIVICOLTURA IN PROVINCIA DI SALERNO 22 L OLIVICOLTURA DA REDDITO Superficie non in produzione Ha 21 - Superficie in produzione Ha. 38.870 COMUNI CON SUPERFICIE OLIVETATA SUPERIORE A 500 HA Superficie

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL CARCIOFO DI PAESTUM IGP

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL CARCIOFO DI PAESTUM IGP DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL CARCIOFO DI PAESTUM IGP Articolo 1. L indicazione geografica protetta (I.G.P.) "Carciofo di Paestum" è riservata ai carciofi che rispondono alle condizioni ed ai requisiti

Dettagli

Attività dimostrativa su carciofo condotta nell annata agraria

Attività dimostrativa su carciofo condotta nell annata agraria Azienda Sperimentale Campo Carboj Castelvetrano (TP) Attività dimostrativa su carciofo condotta nell annata agraria 2012-13 Il Responsabile dell Azienda Campo Carboj Dott. Onofrio Tulone La coltura del

Dettagli

Cotiledoni:forma QN ellittica allungata 1 Carmen, Yuso 31 ellittica 2 ellittica schiacciata 3 Ruby, Tegege 2.

Cotiledoni:forma QN ellittica allungata 1 Carmen, Yuso 31 ellittica 2 ellittica schiacciata 3 Ruby, Tegege 2. Allegato 2 Mod.RNV.SD.CS.10 SCHEDA DESCRITTIVA Nome scientifico della specie: Denominazione varietale: Costitutore: Responsabile conservazione in purezza: Rappresentante in Italia: Sigla rappresentativa

Dettagli

peperone e melanzana La ricerca italiana si presenta...

peperone e melanzana La ricerca italiana si presenta... specialità peperone e melanzana La ricerca italiana si presenta... specialità peperone precius f1 IL RIFERIMENTO DI MERCATO PER PRODUZIONE E PEZZATURA Pianta di buon vigore con fogliame ampio e coprente

Dettagli

Campionamento e Controllo in Confezionamento 4. ATTIVITÀ DI CONTROLLO SUL PRODOTTO SVOLTE PRESSO L IMPIANTO DI CONFEZIONAMENTO...3

Campionamento e Controllo in Confezionamento 4. ATTIVITÀ DI CONTROLLO SUL PRODOTTO SVOLTE PRESSO L IMPIANTO DI CONFEZIONAMENTO...3 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2. MODALITÀ OPERATIVE...2 3. TECNICA DI CAMPIONAMENTO...2 4. ATTIVITÀ DI CONTROLLO SUL PRODOTTO SVOLTE PRESSO L IMPIANTO DI CONFEZIONAMENTO...3 5. ATTENZIONI

Dettagli

23 - CAROTA. (Daucus carota L.) Scheda descrittiva morfologica LIVELLO D ESPRESSIONE DEL VARIETA' DI RIFERIMENTO CARATTERE

23 - CAROTA. (Daucus carota L.) Scheda descrittiva morfologica LIVELLO D ESPRESSIONE DEL VARIETA' DI RIFERIMENTO CARATTERE Rif. CPVO TP/49/ 2 - CAROTA (Daucus carota L.) Scheda descrittiva morfologica La descrizione dei caratteri indicati nella prima colonna con è raccomandata dal Gruppo di lavoro Biodiversità Agricola. La

Dettagli

Orticoltura e floricoltura 13 aprile 2018 Scheda colturale di Ficus benjamina Famiglia: Moraceae Origine: Asia attitudine commerciale: pianta verde d

Orticoltura e floricoltura 13 aprile 2018 Scheda colturale di Ficus benjamina Famiglia: Moraceae Origine: Asia attitudine commerciale: pianta verde d Orticoltura e floricoltura 13 aprile 2018 Scheda colturale di Ficus benjamina Famiglia: Moraceae Origine: Asia attitudine commerciale: pianta verde d appartamento Il Ficus benjamina è una pianta originaria

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER L ISCRIZIONE AL REGISTRO

SCHEDA TECNICA PER L ISCRIZIONE AL REGISTRO REGIONE MOLISE Direzione Generale della Giunta AREA SECONDA Politiche Agricole, Forestali e Ittiche Servizio Fitosanitario Regionale, Controllo e Bonifica Via Nazario Sauro,1-86100 Campobasso-tel.084-4242

Dettagli

19- ZUCCA. Scheda descrittiva morfologica. (Cucurbita maxima Duch.)

19- ZUCCA. Scheda descrittiva morfologica. (Cucurbita maxima Duch.) Rif. TG/55/4 9- ZUCCA (Cucurbita maxima Duch.) Scheda descrittiva morfologica La descrizione dei caratteri indicati nella prima colonna con è raccomandata dal Gruppo di lavoro Biodiversità Agricola. La

Dettagli

Frutti Antichi. Tipologia: Nome del frutto: Susino. Angeleno

Frutti Antichi. Tipologia: Nome del frutto: Susino. Angeleno Frutti Antichi Angeleno Albero di elevata vigoria a portamento intermedio, produttività elevata. Frutto molto grosso, sferoidale - appiattito, con buccia di color viola - nero, pruinosa. Polpa giallo chiara,

Dettagli

Cipolla di Treschietto: da risorsa ad opportunità per lo sviluppo del territorio

Cipolla di Treschietto: da risorsa ad opportunità per lo sviluppo del territorio Convegno su: Cipolla di Treschietto: da risorsa ad opportunità per lo sviluppo del territorio Comune di Bagnone 22 novembre 2008 Presentazione del Progetto triennale di recupero, caratterizzazione, conservazione

Dettagli

Progetto di ricerca e sperimentazione PRO.BIO.CA Bando OIGA finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali-

Progetto di ricerca e sperimentazione PRO.BIO.CA Bando OIGA finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali- Progetto di ricerca e sperimentazione PRO.BIO.CA Tecnologie innovative per la produzione di biomassa di carciofo e cardo da destinare all estrazione di composti nutraceutici Bando OIGA - annualità 2009-

Dettagli

Confronto varietale MELANZANA Attività di ricerca condotta nell ambito del progetto finanziato da Regione Piemonte

Confronto varietale MELANZANA Attività di ricerca condotta nell ambito del progetto finanziato da Regione Piemonte Confronto varietale MELANZANA 2012 Attività di ricerca condotta nell ambito del progetto finanziato da Regione Piemonte Tipologie a buccia bianca CLARA L Ortolano Tipologie a buccia striata LEIRE Rijk

Dettagli

CASTELLAMMARE E RELATIVI CLONI a) caratteristiche morfologiche

CASTELLAMMARE E RELATIVI CLONI a) caratteristiche morfologiche DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELL' INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA (ikkp: "CARCIOFO ROMANESCO DEL LAZIO" Arti (Denominazione) L'Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) «Carciofo Romanesco del Lazio" è riservata

Dettagli

Linea CIPOLLA e ZUCCA

Linea CIPOLLA e ZUCCA Linea CIPOLLA e ZUCCA Diamo sapore alle eccellenze del territorio innovando nel rispetto della tradizione Nel nostro brand i nostri valori TECNOLOGIA & TRADIZIONE Investiamo in innovazione, ma sempre nel

Dettagli

Repertorio Regionale delle risorse genetiche autoctone toscane LR 64/04 Documentazione tecnica, scientifica e storica per la richiesta di iscrizione.

Repertorio Regionale delle risorse genetiche autoctone toscane LR 64/04 Documentazione tecnica, scientifica e storica per la richiesta di iscrizione. Repertorio Regionale delle risorse genetiche autoctone toscane LR 64/04 Documentazione tecnica, scientifica e storica per la richiesta di iscrizione. Richiesta di iscrizione del Cipolla della Maremma (A

Dettagli

L.R. N. 1/2008 TUTELA DEL PATRIMONIO DI RAZZE E VARIETÀ LOCALI DI

L.R. N. 1/2008 TUTELA DEL PATRIMONIO DI RAZZE E VARIETÀ LOCALI DI Allegato L.R. N. 1/008 TUTELA DEL PATRIMONIO DI RAZZE E VARIETÀ LOCALI DI INTERESSE AGRARIO NEL TERRITORIO EMILIANO-ROMAGNOLO SCHEDA TECNICA PER L ISCRIZIONE AL REPERTORIO COSTA Famiglia: Oleaceae Genere:

Dettagli

Composite CARDO. da metà Marzo a fine Luglio. da metà Agosto a fine Novembre. 1 / 31

Composite CARDO. da metà Marzo a fine Luglio. da metà Agosto a fine Novembre. 1 / 31 CARDO PIANTA: dimensioni medio grandi con costa larga e piena, che imbianca facilmente DISTANZA DI tra le file cm 70; sulla fila cm 50. da metà Marzo a fine Luglio. da metà Agosto a fine Novembre. 8 vaschette

Dettagli

MELANZANE cont. da 48 piante in pak da 6 cad.

MELANZANE cont. da 48 piante in pak da 6 cad. MELANZANE cont. da 48 piante in pak da 6 cad. Solanacee MELANZANA TONDA F1 Pianta vigorosa, rustica a ciclo precoce; produce frutto ovale di colore viola scuro intenso. MELANZANA LUNGA F1 Il frutto prodotto

Dettagli

CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN

CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN Tecnici coinvolti: Michele Baudino*; Roberto Giordano*; Carola Barberis **; Marcella Dibraganze *; Daniele Pettiti ** * CReSO

Dettagli

Frutti Antichi. Tipologia: Pesco. Nome del frutto: Michelini

Frutti Antichi. Tipologia: Pesco. Nome del frutto: Michelini Michelini Maturazione: fine agosto Frutto: grande, rotondo, rosso su fondo bianco crema Polpa: bianca, aromatica, spicca, dolce Note: consumo fresco Maria Bianca Maturazione: fine luglio Frutto: medio-grosso,

Dettagli

Tree Work Bando Cariplo 2013/14 U.A.1

Tree Work Bando Cariplo 2013/14 U.A.1 IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: "ESPLORAZIONE DELL'ARGOMENTO" - CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 1: L'AGROECOSISTEMA

Dettagli

MELONI FITÒ: SCEGLI LA QUALITÀ

MELONI FITÒ: SCEGLI LA QUALITÀ MELONI FITÒ: SCEGLI LA QUALITÀ MELONE GIALLETTO CARTAGO (Rugoso) Precocissimo ed elevata conservabilità Pianta: di buon vigore. Grazie ad una grande facilità di allegagione presenta una produzione precoce

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

MAIS DI ROCCACONTRADA CENNI STORICI ED AREA DI DIFFUSIONE

MAIS DI ROCCACONTRADA CENNI STORICI ED AREA DI DIFFUSIONE MAIS DI ROCCACONTRADA CENNI STORICI ED AREA DI DIFFUSIONE Il mais ottofile di Roccacontrada e una varieta locale di mais da polenta tipica delle Marche e reperita nei dintorni di Arcevia, da cui appunto

Dettagli

MONTERICCO. Endocarpo

MONTERICCO. Endocarpo MONTERICCO Foglia Lunghezza (cm) Media (6,30±0,31) Larghezza (cm) Media (1,07±0,09) Peso (g) 0,24±0,02 Forma Ellittico lanceolata (5,97) Curvatura longitudinale Piana Infiorescenza (Mignola) Mignole per

Dettagli

i quaderni dell orto Odori e tradizione I sapori della cucina tradizionale

i quaderni dell orto Odori e tradizione I sapori della cucina tradizionale i quaderni dell orto Odori e tradizione I sapori della cucina tradizionale 1 I sapori della cucina tradizionale Finocchio, sedano e porro; cosa hanno in comune questi ortaggi? Ci raccontano lo stile di

Dettagli

2.2. Caratteristiche dell ambiente di valutazione e della tecnica colturale adottata.

2.2. Caratteristiche dell ambiente di valutazione e della tecnica colturale adottata. CAVOLO VERZA ciclo estivo autunnale di produzione Tecnici coinvolti: Michele Baudino *; Roberto Giordano*; Sandro Frati*; Cinzia Bosio *; Marcella Dibraganze * * Tecnici CReSO 1. Introduzione La coltivazione

Dettagli

SPECIALE IMPIANTO NOCCIOLETO

SPECIALE IMPIANTO NOCCIOLETO +39 349 2226026 SPECIALE IMPIANTO NOCCIOLETO Nocciolo service rappresenta un gruppo di professionisti che hanno come obiettivo lo sviluppo della coltivazione del nocciolo in Italia e all estero. Assistenza

Dettagli

SCHEDE AMIGDALOGRAFICHE

SCHEDE AMIGDALOGRAFICHE SCHEDE AMIGDALOGRAFICHE L Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli ambienti caldo-aridi del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi agraria (CRA-SCA) di Bari svolge una importante azione

Dettagli

17- COCOMERO. Scheda descrittiva morfologica

17- COCOMERO. Scheda descrittiva morfologica Rif. CPVO TP/142/1 17- COCOMERO (Citrullus lanatus L. (Thunb.) Matsum. et Nakai) Scheda descrittiva morfologica La descrizione dei caratteri indicati nella prima colonna con è raccomandata dal Gruppo di

Dettagli

ANTICHI FRUMENTI IL GENTIL BIANCO

ANTICHI FRUMENTI IL GENTIL BIANCO ANTICHI FRUMENTI IL GENTIL BIANCO Frumento Gentil Bianco ( varietà locale ) FAMIGLIA: Graminacee; GENERE: Triticum; SPECIE: Aestivum; N. VE_112 inserita il 06-04-2011 SCHEDA IDENTIFICATIVA COMPLETA L'accessione

Dettagli

OLIVO. Ogliarola Garganica

OLIVO. Ogliarola Garganica OLIVO Ogliarola Garganica PIANTA: di medio-elevato vigore e habitus espanso. RAMO DI 1 ANNO: Internodi di media lunghezza, gemme di dimensioni medie,conico-appuntite. FOGLIA: Medio-grande, ellittico-lanceolata,

Dettagli

DOMANDA PER L'ISCRIZIONE AL REPERTORIO REGIONALE DEL PATRIMONIO GENETICO AUTOCTONO VEGETALE

DOMANDA PER L'ISCRIZIONE AL REPERTORIO REGIONALE DEL PATRIMONIO GENETICO AUTOCTONO VEGETALE DOMANDA PER L'ISCRIZIONE AL REPERTORIO REGIONALE DEL PATRIMONIO GENETICO AUTOCTONO VEGETALE DI CUI ALL ARTICOLO 3 DELLA LEGGE REGIONALE 3 GIUGNO 2003, N. 12 E DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE Agenzia per i Servizi

Dettagli

da lungo tempo nel territorio toscano ed integrati tradizionalmente nella sua agricoltura e nel suo allevamento;

da lungo tempo nel territorio toscano ed integrati tradizionalmente nella sua agricoltura e nel suo allevamento; Richiesta di iscrizione al Repertorio regionale delle specie erbacee (LR 64/04 Tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale ) accessione

Dettagli

progetto pilota per l implementazione di filiere agroalimentari

progetto pilota per l implementazione di filiere agroalimentari P.R.U.S.S.T - CALIDONE progetto pilota per l implementazione di filiere agroalimentari FILIERE 2^ annualità pomodori colline beneventane Attuazione allegato 16 all Accordo Quadro Adempimenti posti a capo

Dettagli

Nile F1. Harp F1 (PV 0297) Castanet F1 (PV 9263)

Nile F1. Harp F1 (PV 0297) Castanet F1 (PV 9263) Nile F1 Foglia: allungata, appuntita Resistenza: peronospora farinosa HR 1-7, 9, 11, 13 ottima tolleranza al Cladosporium Note: ibrido indicato per semine dal 10 al 25 settembre, novembre e dicembre per

Dettagli

Carciofo seconda parte. STA Orticoltura e floricoltura 1 giugno 2018

Carciofo seconda parte. STA Orticoltura e floricoltura 1 giugno 2018 Carciofo seconda parte STA Orticoltura e floricoltura 1 giugno 2018 Varietà di carciofo La pratica della coltivazione del carciofo fin dai tempi antichi ha contribuito a selezionare nei diversi ambienti

Dettagli

Famiglia Liliaceae. Specie spontanee in zone a clima temperato-freddo: A. scaber Brign.

Famiglia Liliaceae. Specie spontanee in zone a clima temperato-freddo: A. scaber Brign. Famiglia Liliaceae Specie coltivata: Asparagus officinalis Specie spontanee in zone a clima mediterraneo: A.acutifolius L., A. albus L., A. aphyllus L., A. stipularis Forsk., A. medeoloides Thun. Specie

Dettagli

SUSINO. CULTIVAR: Jannelli

SUSINO. CULTIVAR: Jannelli Sinonimi: Di Sant Anna. Origine e Diffusione: Varietà molto antica. SUSINO CULTIVAR: Jannelli CARATTERI DISTINTIVI DELLA CULTIVAR Pianta: di vigore medio-elevato e habitus espanso. Fruttifica sui rami

Dettagli

PEPERONE ORTICOLE PROFESSIONALI

PEPERONE ORTICOLE PROFESSIONALI PEPERONE ORTICOLE PROFESSIONALI CALIBELLO F.1 Ibrido di peperone del tipo mezzo lungo rosso a ciclo molto precoce indicato per produzioni in serra. Calibello F.1 è dotato di buona capacità di allegagione

Dettagli

ALLEGATO 8 BOZZA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

ALLEGATO 8 BOZZA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ALLEGATO 8 BOZZA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO DELLA TRIFOLLA DE L HAUTE VALLEE DU GRAND ST. BERNARD/ PATATA DELL ALTA VALLE DEL GRAN SAN BERNARDO C:\Documents and Settings\dd\Documenti\grand-combain\4

Dettagli

Corso di orticoltura. Docente Dr. Luigi Ledda

Corso di orticoltura. Docente Dr. Luigi Ledda Corso di orticoltura Docente Dr. Luigi Ledda PARTE GENERALE Programma di orticoltura Tecniche di conservazione dei prodotti orticoli Aziende orticole e piani colturali Condizioni climatiche e produzione

Dettagli

Le Produzioni di IV gamma in Piana del Sele

Le Produzioni di IV gamma in Piana del Sele Le Produzioni di IV gamma in Piana del Sele Centro di Ricerca per l Orticoltura Pontecagnano, 17 Settembre 2015 A cura di Giovanni Silenzio Servizio Territoriale Provinciale di Salerno Regione Campania

Dettagli

POMODORO NASONE prova varietale 2017 (BIONET 2012/ Rete regionale di interesse agrario; misura 214/H del PSR )

POMODORO NASONE prova varietale 2017 (BIONET 2012/ Rete regionale di interesse agrario; misura 214/H del PSR ) POMODORO NASONE prova varietale 2017 (BIONET 2012/2014 - Rete regionale di interesse agrario; misura 214/H del PSR 2007-2013) Scopo della prova La prova varietale è stata condotta al fine di approfondire

Dettagli

Tilia, Tiglio (Tiliaceae)

Tilia, Tiglio (Tiliaceae) , Tiglio (ceae) cordata (T. parvifolia), Tiglio selvatico, Tiglio di montagna Albero a foglia caduca originario dell'europa dalla chioma inizialmente conica, poi allargata, i rami sono inizialmente eretti

Dettagli

RETE COLTURE ORTICOLE Sperimentazione orticola in Lombardia Cavolo verza 2011

RETE COLTURE ORTICOLE Sperimentazione orticola in Lombardia Cavolo verza 2011 in collaborazione con: RETE COLTURE ORTICOLE Sperimentazione orticola in Lombardia Cavolo verza 2011 (Dec. DGA N. 275 del 06/06/2011) CAVOLO VERZA Negli ultimi cinque anni la coltura del cavolo verza in

Dettagli

ALBICOCCO. CULTIVAR: Cibo del Paradiso

ALBICOCCO. CULTIVAR: Cibo del Paradiso ALBICOCCO CULTIVAR: Cibo del Paradiso Sinonimi: Cibo. Origine e Diffusione: Varietà molto antica, un tempo molto diffusa, presente nel nord Barese. Georeferenziazioni: Bisceglie (Ba) Lorusso Long. 41 12.169'

Dettagli

DK SENSEI NUOVA GENETICA CON ECCEZIONALI POTENZIALITÀ PRODUTTIVE IBRIDO SEMI DWARF PIANTA BASSA E BILANCIATA PRODUZIONI STABILI ED ELEVATE

DK SENSEI NUOVA GENETICA CON ECCEZIONALI POTENZIALITÀ PRODUTTIVE IBRIDO SEMI DWARF PIANTA BASSA E BILANCIATA PRODUZIONI STABILI ED ELEVATE Un MONDO di COLZA DK SENSEI PRODUZIONI STABILI ED ELEVATE IBRIDO SEMI DWARF PIANTA BASSA E BILANCIATA Investimento Investimento consigliato 30-40 p/m 2 alla raccolta NUOVA GENETICA CON ECCEZIONALI POTENZIALITÀ

Dettagli

BARBERA CVT 83. Vitigni del Piemonte Varietà e Cloni

BARBERA CVT 83. Vitigni del Piemonte Varietà e Cloni BARBERA CVT 83 Origine: Calosso (AT). Anno di omologazione: 2001. Nucleo di premoltiplicazione: CE.PRE.MA.VI.- Regione Piemonte. Vigneto di riferimento: Scurzolengo (AT); collinare, terreno medio impasto,

Dettagli

Luigi Morra del CREA-FRC di Caserta. Pontecagnano, 22 settembre 2015 Workshop PABIORFRU

Luigi Morra del CREA-FRC di Caserta. Pontecagnano, 22 settembre 2015 Workshop PABIORFRU Ortive a ciclo primaverile-estivo. Rese produttive e qualità dei frutti di melone retato (Cucumis melo L.) allevato sotto tunnel in prove del 2014 e 2015 Luigi Morra del CREA-FRC di Caserta Pontecagnano,

Dettagli

CONTROLLI SOTTO SORVEGLIANZA UFFICIALE: CORSO DI PREPARAZIONE PER GLI ISPETTORI -2013

CONTROLLI SOTTO SORVEGLIANZA UFFICIALE: CORSO DI PREPARAZIONE PER GLI ISPETTORI -2013 CONTROLLI SOTTO SORVEGLIANZA UFFICIALE: CORSO DI PREPARAZIONE PER GLI ISPETTORI -2013 I CONTROLLI E LA CERTIFICAZIONE DELLE SEMENTI DI FORAGGERE LEGUMINOSE Dott.ssa Claudia Miceli Milano, 26 febbraio 2013

Dettagli

da lungo tempo nel territorio toscano ed integrati tradizionalmente nella sua agricoltura e nel suo allevamento;

da lungo tempo nel territorio toscano ed integrati tradizionalmente nella sua agricoltura e nel suo allevamento; Richiesta di iscrizione al Repertorio regionale delle specie legnose da frutto (LR 64/04 Tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale )

Dettagli

LINEA ORTO PRO. Schede varietali

LINEA ORTO PRO. Schede varietali LINEA ORTO PRO 2015 Schede varietali Green Belt F.1 Ibrido medio precoce che matura a 75 giorni circa dal trapianto. Corimbo di eccellente qualità e buona tenuta di campo, con grana molto fine ed un attraente

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Dalle antiche varietà alla sperimentazione dei nuovi ibridi

Dalle antiche varietà alla sperimentazione dei nuovi ibridi Ma la cocomera cos è? Novellara, 22 luglio 2007 Dalle antiche varietà alla sperimentazione dei nuovi ibridi nel rispetto della tipicità delle produzioni di qualità di Cristina Piazza La specie spontanea

Dettagli

Gamma Spinacio Baby Leaf e Mercato Fresco

Gamma Spinacio Baby Leaf e Mercato Fresco Gamma 2013-2014 Spinacio Baby Leaf e Mercato Fresco Spinacio Baby Leaf e Mercato Fresco Gentile Cliente, il costante lavoro di miglioramento che portiamo avanti nei laboratori Rijk Zwaan ha l obiettivo

Dettagli

IL FAGIOLO BIANCO DI BAGNASCO VALORIZZAZIONE DI UN PRODOTTO

IL FAGIOLO BIANCO DI BAGNASCO VALORIZZAZIONE DI UN PRODOTTO IL FAGIOLO BIANCO DI BAGNASCO VALORIZZAZIONE DI UN PRODOTTO Caratteristiche del prodotto Fagiolo rampicante destinato quasi esclusivamente alla produzione di granella secca. Prodotto in quantità limitata,

Dettagli

Il Progetto Uve Apirene di

Il Progetto Uve Apirene di Il Progetto Uve Apirene di Apofruit La disponibilità di nuove varietà è stata piuttosto scarsa sino a pochi anni fa ed era rappresentata soprattutto da uve con semi e pochissime apirene. Negli ultimi anni

Dettagli

PINOVA EVELINA è presente in modo significativo in val Venosta. Origine e diffusione

PINOVA EVELINA è presente in modo significativo in val Venosta. Origine e diffusione PINOVA EVELINA è presente in modo significativo in val Venosta. Origine e diffusione. Mediamente vigoroso, produttività regolare ed elevata, ticchiolatura resistente. In alcune annate tende a rifiorire,

Dettagli

Frutti Antichi. Tipologia: Pero. Nome del frutto: Spina Carpi

Frutti Antichi. Tipologia: Pero. Nome del frutto: Spina Carpi Spina Carpi Pianta molto rustica, raccolta a inizio ottobre, si conserva fino a febbraio/marzo. LA polpa è fortemente aromatica. La varietà si presta a essere consumata cotta o al forno. Varietà molto

Dettagli

Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia INDIVIA 2013

Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia INDIVIA 2013 www.regione.lombardia.it Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia INDIVIA 2013 in collaborazione con: INDIVIA TABELLA 1 CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA PROVA REALIZZATA NEL 2013 Precessione

Dettagli

i quaderni dell orto Ortaggi innestati La qualità superiore

i quaderni dell orto Ortaggi innestati La qualità superiore i quaderni dell orto Ortaggi innestati La qualità superiore 1 Piante vigorose e frutti di qualità superiore: gli ortaggi innestati Le Innestate 2 Cos è l innesto? In agricoltura l innesto è un antica

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli