IL FAGIOLO BIANCO DI BAGNASCO VALORIZZAZIONE DI UN PRODOTTO
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- Giada Cocco
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1 IL FAGIOLO BIANCO DI BAGNASCO VALORIZZAZIONE DI UN PRODOTTO Caratteristiche del prodotto Fagiolo rampicante destinato quasi esclusivamente alla produzione di granella secca. Prodotto in quantità limitata, può definirsi un prodotto di nicchia anche per le particolari caratteristiche organolettiche frutto delle caratteristiche pedoclimatiche della zona di produzione. Il baccello contiene 5-6 semi, più raramente 7 o addirittura 8 e diviene bianco giallastro a maturità, la granella secca invece, è di colore bianco. La pezzatura è medio-piccola, anche se ultimamente si è assistito ad una perdita di dimensioni forse dovuta a una scarsa attenzione nella selezione del seme. Si stima che una sola canna, con 4 semi possa dare 1,5 KG. di prodotto fresco e mezzo Kg. di seme secco. Particolare del baccello in fase di maturazione Cenni storici Particolare dell infiorescenza Particolare della foglia Fino agli anni 50/ 60 a Bagnasco si producevano grandi quantità di questo fagiolo. Col passare del tempo, nuove varietà, hanno sostituito il Bianco di Bagnasco nella coltivazione in loco. Soppiantato dalle nuove varietà, per circa un trentennio si è verificato un graduale abbandono di questa specie nonostante le apprezzate caratteristiche ne avessero fatto un prodotto di largo consumo. Ad inizio degli anni 90 però sono ritornati a Bagnasco i commercianti provenienti dalla Liguria con un rinnovato interesse verso questo legume. A seguito di ciò, alcuni coltivatori hanno ripreso seppur in piccole quantità la coltivazione del Fagiolo bianco di Bagnasco. Le fonti che possono essere consultate per conoscere la storia di questo prodotto, sono per lo più da ricercare tra le testimonianze locali. Si cita comunque la pubblicazione Fagiolo e Fagiolino, la tecnica di coltivazione e la difesa antiparassitaria edito da REDA nel 1984 che raccoglie indicazioni anche su questo legume.
2 Metodiche di lavorazione e cure colturali L attuale produzione può definirsi essenzialmente tradizionale (concimazione letamica, assenza di diserbo chimico e di trattamenti antiparassitari, anche le canne vengono ancora piantate manualmente, come manualmente vengono eseguite le altre cure colturali), in gran parte biologica. La rotazione colturale prevede due anni di fagiolo seguiti da uno o due anni di cereali (frumento/orzo o mais). Immagine in pieno campo INTERVENTI COLTURALI PERIODO DI ESECUZIONE * variabili a seconda delle condizioni ambientali Concimazione organica (letame) Fine aprile inizio maggio Aratura e interramento del concime Fine aprile inizio maggio Preparazione letto di semina (erpicatura e fresatura) Inizio maggio Semina manuale, distanza interfila di 70/80 cm, Metà Maggio sulla fila 20/25 cm.in ogni buca si interrano 4/5 semi Diserbo meccanico con fresatura nell interfila Metà giugno e sarchiatura manuale sulla fila Assolcatura e rincalzatura Metà fine giugno Eventuale trattamento fungicida con prodotti a base di Metà fine giugno rame Messa a dimora delle canne una ogni 2 buche che vengono poi legate a coppie di due per ogni fila Metà fine giugno Irrigazione per scorrimento (a seconda delle esigenze Luglio/Agosto/Settembre stagionali) Eventuale raccolta di prodotto fresco (poco frequente) Fine Agosto Raccolta finale del prodotto maturato ed essiccato sulla Metà Settembre pianta Asportazione delle canne e abbruciamento dei residui delle piante secche Successivamente alla raccolta
3 Zona di produzione Alta Val Tanaro, in particolare in Comune di BAGNASCO Immagine di una coltivazione e sullo sfondo il castello di Bagnasco Sistemazione delle canne, si possono notare a destra canne di bambù e a sinistra le tradizionali canne di castagno. Stima della produzione La produzione è molto limitata, alla fine degli anni 90, si producevano poco più di 10 quintali di prodotto secco. Immagine del prodotto fresco Altra immagine del prodotto secco Immagine del prodotto secco
4 Materiali e attrezzature specifiche usati nella coltivazione e preparazione del prodotto Non ci sono particolari e caratteristici attrezzi di lavorazione, la sgranatura viene fatta per lo più a mano. Descrizione dei locali di conservazione e lavorazione Il prodotto viene sgranato per lo più in cortili e aie (come da tradizioni), in particolare, a Bagnasco è ancora in funzione una vecchia macchina per sgranare il prodotto secco, la conservazione avviene in locali asciutti in attesa della commercializzazione. Vecchia sgranatrice tuttora in uso Promozione e valorizzazione del prodotto Per far conoscere e valorizzare questo prodotto è stata istituita a partire dall anno 2000, la Sagra del Fagiolo Bianco di Bagnasco, una due giorni di festa che si tiene l ultimo fine settimana di Agosto a Bagnasco durante la quale si possono gustare ed apprezzare antiche ricette locali e acquistare direttamente il legume. Segnalazione da parte della Comunità Montana Alta Val Tanaro (oggi Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese) al fine dell inserimento tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Piemonte. Studio in collaborazione con il Dott. Baudino Michele del CRESO (Consorzio di Ricerca Sperimentazione e Divulgazione per l Ortofrutticoltura Piemontese), al fine di individuare le caratteristiche morfologiche e genetiche di questa varietà e migliorarne la produttività grazie a una corretta selezione del seme. Preparazione e esposizione di Stand e opere divulgative e tecniche a cura degli Enti Locali (Comunità Montana Alta Val Tanaro e Comune di Bagnasco) Promozione tramite degustazioni e incontri gastronomici organizzati dalla Condotta Alta Val Tanaro di Slow Food (oggi Condotta Monregalese e Alta Val Tanaro). Istituzione del Consorzio per la valorizzazione e la tutela dei prodotti tipici Alta Val Tanaro alla fine del 2004 che ha permesso di concretizzare la valorizzazione di questo prodotto.
5 Immagine del prodotto commercializzato dal Consorzio
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