PIANO COMUNALE PER LA RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI Legge Regionale n. 27 del
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1 COMUNE DI AVELLINO Assessorato all Urbanistica Settore Pianificazione ed Uso del Territorio Servizio Piani e Programmi PIANO COMUNALE PER LA RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI Legge Regionale n. 27 del Decreto Legislativo n. 32 del Legge n. 57 del art. 19 Decreto Ministro Attività Produttive del Legge Regionale n. 6 del RELAZIONE DI PIANO Il Dirigente: arch. Antonio Fusco
2 COMUNE DI AVELLINO Assessorato all Urbanistica Settore Pianificazione ed Uso del Territorio Servizio Piani e Programmi Piano Comunale per la razionalizzazione degli impianti di carburante Gruppo di Progettazione: ing. Osvaldo Sarnelli: responsabile del progetto geom. Uriele Giuseppe Maffei geom. Giovanni Errico geom. Mariano Cesa Collaboratori: arch. Rosalia I. Baldanza arch. Robertina Festa arch. Salvatore Porreca Dirigente Settore Pianificazione ed Uso del Territorio: arch. Antonio Fusco relazione piano carburanti - 2 -
3 1 Riferimenti legislativi Il comune di Avellino con delibera di Consiglio Comunale n. 45 del ha approvato il Piano Comunale per la razionalizzazione degli impianti di distribuzione carburanti in attuazione dell art. 2 del D.L n. 32 che demanda appunto ai comuni l individuazione dei criteri, requisiti e caratteristiche delle aree sulle quali possono essere installati gli impianti carburanti. Già in questa fase, a seguito di una approfondita analisi, la rete di commercializzazione dei carburanti ha subito un' ammodernamento e un adeguamento ai sopraggiunti criteri nazionali. L'originaria rete risultava caratterizzata da chioschi e stazioni di rifornimento spesso inadeguate sia dal punto di vista commerciale che dal punto di vista della sicurezza. Il Piano Carburanti, pertanto ha certamente contribuito a razionalizzare la rete di distribuzione pur subendo, come si dirà appresso, iniziative giuridiche proposte da alcune Società petrolifere. Infatti a seguito di nuovi indirizzi programmatici dell Amministrazione è stata adottata una variante al Piano carburanti giusto provvedimento consiliare n. 82 del La variante adottata prevedeva, tra l'altro, una ulteriore restrizione della possibilità di installazione di impianti in zone F del Piano Regolatore Generale vigente per cui è stata oggetto di impugnativa da parte dei privati, il cui giudizio amministrativo si è concluso con il suo annullamento da parte del TAR nella causa promossa dalla Soc. ERG e da parte del Consiglio di Stato nella causa promossa dalla soc. API. L'originario Piano Comunale adottato nel 1998, così come previsto dall art. 2 delle proprie N.T.A. aveva una efficacia e validità di anni 5 che, di fatto, era risultata prorogata con l adozione della variante di cui alla delibera 82/2000, salvo il suo annullamento derivato dalle decisioni amministrative del Tribunale. Con la Legge n. 57 del Disposizioni in materia di apertura e regolazione dei mercati all art. 19 Norme per l ammodernamento della rete distributiva dei carburanti è stata demandata alle regioni la redazione, entro 60 giorni, di specifici piani regionali sulla base di precisi indirizzi del piano Nazionale contenente le linee guida per l ammodernamento del sistema distributivo. Il comma 2 del citato art. 19 ha comunque fatte salve tutte quelle disposizioni emanate dalle regioni che risultavano compatibili con gli stessi indirizzi nazionali e di conseguenza, ha fatto salvi anche i piani comunali, per la parte congruente con detti indirizzi. Con il Decreto del del Ministero delle Attività Produttive è stato approvato il Piano Nazionale di ammodernamento della rete distributiva dei carburanti contenente le linee guida per le regioni che, nel termine di mesi sei, devono adottare o adeguare la propria programmazione regionale. La Regione Campania con la Legge Regionale n. 6 del ha approvato le nuove norme per la razionalizzazione e l ammodernamento del sistema distributivo dei carburanti. relazione piano carburanti - 3 -
4 Di fatto la L.R. 6/2006 ha, dal punto di vista urbanistico, introdotto due modifiche importanti: 1) all art. 7 ha stabilito di adottare, entro 120 giorni (già abbondantemente trascorsi) un Regolamento di Attuazione al quale ha demandato l individuazione e la regolamentazione di tutti i parametri, distanze, tipologie e volumetrie per la realizzazione degli impianti nonché la definizione delle incompatibilità oltre a quelle già stabilite dal Piano Nazionale; 2) all art.16 Disciplina urbanistica ha stabilito che: a) gli impianti possono essere realizzati in tutte le zone urbanistiche ad eccezione della zona A; b) i criteri, i requisiti, ecc. già individuati dai comuni ai sensi del DL 32/98 ( il nostro Piano del 1998) sono adeguati dal comune stesso alle disposizioni della L.R. 6/2006 e successivo Regolamento. Alla luce di quanto innanzi il Piano Comunale approvato con delibera di C.C. n. 45 del deve essere adeguato alle nuove norme, mentre restano valide e in vigore le norme non in contrasto ai criteri di cui al Piano Nazionale, ovvero i requisiti, gli indici, le distanze e le caratteristiche degli impianti che al momento non sono in contrasto con alcuna norma. Resta ferma la necessità di una verifica ed eventualmente adeguamento al Regolamento che la Regione approverà. 2 Situazione urbanistica Con la redazione e l adozione del piano urbanistico Comunale si è ritenuto dover provvedere all'adeguamento del Piano carburanti del comune che si identifica come Piano di Settore da allegare al disegno urbanistico pur nel rispetto delle specifiche normative nazionali e regionali. La redazione del nuovo piano e il suo iter di approvazione si è trovato a cavallo tra il D.L Ministeriale del e l approvazione della Legge Regionale n. 6/2006 per cui lo stesso è già adeguato ad entrambe le legislazioni. Il nuovo Piano Carburanti contiene, quindi, alcuni accorgimenti per una migliore interpretazione ed applicazione diretta dello stesso oltre alla piena compatibilità con le previsioni urbanistiche recentemente adottate. Le principali novità si possono così riassumere; a) il Piano è stato partecipato, discusso ed approvato dalle associazioni di categorie, come da verbali agli atti d'ufficio; b) la individuazione delle zone territoriali omogenee di cui all art. 22 delle L.R.27/94 è avvenuta in base alle densità edilizie delle aree (come stabilite dal D.M. 144/68); c) la previsione di delocalizzazione di quattro impianti, e precisamente tre a piazza Kennedy e uno a via Due Principati, in quanto le relative aree sono oggetto di interventi pubblici programmati da questa amministrazione; d) la mera trasformazione dei parametri edilizi-urbanistici da Volume (mc/mq) a S.L.P. (mq/mq); e) il mantenimento del numero degli impianti esistenti oltre alla possibilità di realizzare gli impianti sulle due aree alienate dal comune e i tre ricorsi che il comune ha in corso ; relazione piano carburanti - 4 -
5 f) la realizzazione di un atlante degli impianti esistenti con relative schede tecniche, individuazione catastale e planimetrica sia degli impianti aperti al pubblico che degli impianti di uso privato. Il nuovo Piano Carburanti è già adeguato alle direttive imposte dalla Legge 57/2001, dal D.L. Ministero Attività produttive del e dalla L.R. n.6 del , lo stesso dovrà essere eventualmente adeguato alle nuove disposizione contenute nel Regolamento che la Regione approverà ai sensi dell art. 7 della L.R. 6/ Finalità e scelte La disciplina della rete degli impianti per la distribuzione dei carburanti tiene conto delle direttive emanate dalle leggi vigenti in materia, ed in particolare delle ultime disposizioni definite dalla Legge Regionale n. 6 del Norme per la razionalizzazione e l ammodernamento del sistema distributivo dei carburanti. Il piano si pone come obiettivo l esigenza di migliorare la qualità dei servizi accessori, dotando gli impianti di una più vasta gamma di attrezzature e di prodotti, al fine di razionalizzare l offerta attraverso il contenimento del numero di impianti e il conseguente aumento dell erogato medio e la diminuzione dei prezzi, la possibilità di adeguare gli impianti esistenti che non siano in contrasto con le nuove disposizione di legge. Inoltre tende a conformarsi alle previsioni urbanistiche del PUC adottato e di cui costituisce Piano di Settore. Allo scopo, ed in conformità con la normativa specifica, il Piano prevede il mantenimento del numero di impianti esistenti alla data di adozione con l unica possibilità di autorizzare eventuali impianti oggetto di procedimenti amministrativi al TAR e Consiglio di Stato. Gli stessi impianti esistenti, comunque, laddove contrastanti con opere pubbliche oggetto di progettazione preliminare ed in corso di appalto, andranno delocalizzati. Più in particolare il Piano individua quattro impianti da delocalizzare contraddistinti sulla tavola del Piano con i numeri e 9 perchè, oltrechè insistenti su aree pubbliche, determinano contrasto con le previsioni urbanistiche del PUC in corso di Attuazione, ed in particolare esiste contrasto con opere ricomprese nel Progetto integrato Città di Avellino di cui alla delibera di Giunta Regionale n del 18/12/2002 ulteriormente specificati come: - Intervento di Riqualificazione Urbana 1010 ( primo lotto ) e Parco Urbano Piazza Kennedy 1037 ( secondo Lotto) e approvato, come progetto definitivo con delibera di G.C. n.551 del 20/10/06 ; relazione piano carburanti - 5 -
6 - Realizzazione sottopasso per la viabilità di accesso ai parcheggi interrati del mercatone Piazza Libertà. Intervento 1052 P.I.C.A. la cui progettazione definitiva è stata approvata con delibera di Giunta Comunale n. 140 del 19/3/2007. Il Piano individua il numero degli impianti esistenti e quelli aggiuntivi da realizzare su lotti venduti a tale scopo dall amministrazione oltre agli impianti da realizzarsi qualora l amministrazione dovesse soccombere nei procedimenti pendenti. Il Piano provvede a definire gli impianti e individua, alla Tavola 2, le zone le zone territoriali comunali omogenee, di cui all art. 22 della legge regionale n. 29 giugno 1994, n. 27. La suddivisione in zone è costituita, in conformità allo strumento urbanistico a seconda della densità edilizie e/o delle caratteristiche storico ambientali di cui il territorio è costituito. Il piano provvede alla indicazione delle Limitazioni di intervento in quanto prescrittivo della localizzazione rispetto agli assi stradali in conformità all'art. 32 comma 4 NTA del P.U.C., oltrechè del rispetto delle distanze secondo le direttrici di marcia. 4 Validità e durata Il Piano è definito nella sua durata ( dieci anni ) e sarà adeguato a seguito di pubblicazione da parte della Giunta Regionale del proprio regolamento previsto dall art. 7 della Legge Regionale n. 6 del relazione piano carburanti - 6 -
PIANO COMUNALE PER LA RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI Legge Regionale n. 27 del
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