LA POESIA: quello che abbiamo imparato

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1 L POESI: quello che abbiamo imparato CHE COS È L POESI? QULI SONO LE CRTTERISTICHE FONDMENTLI DEL TESTO POETICO? è guardare la realtà e la storia con uno sguardo particolare, è la capacità di cogliere nelle cose un senso profondo, un significato nascosto... il poeta ama sognare e far sognare, sa creare e suscitare un atmosfera, delle sensazioni particolari, gioca con le parole... un LINGUGGIO particolare: la scrittura in versi, la scelta di termini non usuali, il modo diverso di collocare le parole, suoni e ritmi... PER FFRONTRE L LETTUR E L NLISI DI UN POESI: la poesia ha bisogno di essere interpretata, analizzata e ascoltata in tutte le sue sfumature! PRIM LETTUR NLISI DEL NLISI - leggere attentamente TITOLO E TESTO, cercare di capire il significato di ogni parola e di ogni verso (aiutandosi con le note!) - individuare il MOTIVO ISPIRTORE = l occasione che ha ispirato l autore: un fatto, un paesaggio, un sentimento... CONTENUTO - analizzare attentamente il CONTENUTO: personaggi, animali, cose, ambienti - STTI D NIMO espressi, relazioni fra i vari elementi LINGUISTIC - verso e strofe - punteggiatura - aggettivi - parole di uso non comune CHI È L UTORE - cenni biografici - linee principali del suo pensiero... 1

2 ELEMENTI FONDMENTLI DEL LINGUGGIO POETICO: VERSO elemento specifico e caratteristico dei testi poetici = ognuna delle righe da cui è composta una poesia (dal latino vertere: tornare a capo ); la sua lunghezza può variare, dipende dal numero delle sillabe che lo compongono - c è una regola della poesia secondo cui la vocale finale di una parola si fonde con la vocale iniziale della parola che segue, formando così una sillaba sola (fusione metrica o SINLEFE): dol/ce e/ chia/ra è/ la/ not/te e sen/za ven/to endecasillabo Versi più comuni della poesia italiana: endecasillabi (11 sillabe), novenari, ottonari, settenari, senari... PER STILIRE L LUNGHEZZ DI UN VERSO, ISOGN CONSIDERRE NCHE L POSIZIONE DELL VOCLE SU CUI CDE L ULTIMO CCENTO TONICO: UN ENDECSILLO NON È UN VERSO DI UNDICI SILLE, M UN VERSO CHE H L ULTIMO CCENTO SULL DECIM... RITMO cadenza del verso dovuta alla successione particolare degli accenti tonici (su cui poggia la voce) e alle pause - dovute a segni di punteggiatura o al fatto che sintatticamente il senso della frase è compiuto - che si stabiliscono all interno o alla fine dei versi. Le parole brevi accelerano il ritmo, le lunghe lo rallentano. STROF un gruppo di due o più versi Le strofe più tipiche sono: distico (strofa di due versi), terzine (di tre versi), quartine (di quattro versi), ottave (di otto versi)... 2

3 RIM caratteristica, ma non indispensabile, del testo poetico; è stata usata dai poeti dal Medioevo in poi. = identità del suono a partire dall ultima vocale su cui cade l accento nelle parole poste alla fine dei versi (= ripetizione di suono); dà musicalità al verso. RIM CIT Il cielo ride un suo riso turchino benché senta l inverno ormai vicino Il bosco scherza con le foglie gialle benché l inverno senta ormai alle spalle. (M. Moretti) RIM LTERNT Paranchelle in alto mare bianche bianche, io vedevo palpitare come stanche. (G. Pascoli) RIM INCROCIT Il farmacista nella farmacia m elogiava un farmaco sagace: Vedrà che dorme le sue notti in pace un sonnifero d oro, in fede mia!. (G. Gozzano) RIM INCTENT C... Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo: i vengo per menarvi a l altra riva C ne le tenebre etterne, in caldo e n gelo. (Dante) 3

4 Se la rima si trova all interno dello stesso verso, viene definita RIM INTERN. E cadenzato dalla gora viene lo sciabordare delle lavandare. ( G. Pascoli, Lavandare) La rima serve a ricordare più facilmente i testi, ha un suono gradevole, serve a dare maggior importanza ad alcune parole. I versi che non sono legati dalla rima si dicono VERSI SCIOLTI; se i versi di un componimento sono di lunghezza diversa si parla di VERSI LIERI. ORDINE POCO COMUNE DELLE PROLE PRTICOLRE SCELT DELLE PROLE TIPI DI SUONO: LLITTERZIONE = ripetizione di un suono o di una serie di suoni uguali o simili in parole diverse: E nella notte nera come il nulla... SSONNZ: somiglianza di suoni tra le ultime sillabe di due parole che hanno vocali uguali, ma consonanti differenti, a partire dall ultima vocale accentata: amore-sole; corto-molto, porto-sepolto... Il vento soffia e nevica la frasca, e tu non torni ancora al tuo paese! quando partisti, come son rimasta! (G. Pascoli) CONSONNZ: somiglianza di suoni tra le ultime sillabe di due parole che hanno consonanti uguali, ma vocali differenti, a partire dall ultima vocale accentata: solesolo... ONOMTOPE = parole che riproducono il suono di un oggetto, animale o azione (chiccirichì, drin drin, din don...), imitazione di suoni naturali (sciabordare, gorgogliare...) Il tuono rimbombò di schianto 4

5 rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo... sentivo un fru fru tra le fratte pei nudi solchi trilla trilla il grillo. (G. Pascoli) FIGURE RETORICHE Nell antica Grecia, la retorica era la scienza che studiava e insegnava l arte di parlare in pubblico e le tecniche necessarie per convincere gli altri. Le figure retoriche sono accorgimenti, espedienti per arricchire il testo, colpire la fantasia, trasmettere sensazioni. PRGONE, = confronto tra immagini diverse collegate con un avverbio di paragone (come, simile a... ) e con il semplice accostamento; la SIMILITUDINE è un paragone esteso e può occupare anche parecchi versi. Tu sei come rondine che torna in primavera, ma in autunno riparte. (U. Saba) METFOR: è un paragone abbreviato: si ha una metafora quando a un termine si sostituisce un altro termine che ha con il primo qualcosa in comune. Il confronto è sottinteso: Quella bambina è un fiore... Sto sulle spine... Paola ha occhi di ghiaccio... ccresce la forza espressiva dei versi. OSSIMORO: accostamento di due parole di significato opposto per creare contrasto (oscura chiarezza) LLEGORI: attribuzione a un concetto di un significato diverso da quello letterale Ed è subito sera. (Quasimodo) PERSONIFICZIONE = attribuire qualità o azioni umane a oggetti inanimati ENJMEMENT = la fine del verso divide due parole che logicamente e sintatticamente dovrebbero stare sullo stesso verso; il verso prosegue in quello successivo, creando un ritmo più lento. 5

6 ... Così tra questa immensità s annega il pensier mio. (G. Leopardi) METONIMI = consiste nel sostituire un termine con un altro che abbia con il primo un rapporto di vicinanza, un legame, una relazione logica: per es.: bere un bicchiere, leggere Manzoni, possedere un Picasso... SINEDDOCHE = consiste nell indicare la parte per il tutto: lasciare il proprio tetto, ho molte bocche da sfamare... IPEROLE = è l esagerazione di un concetto o di un immagine SINESTESI = consiste nello scambiare tra loro sensazioni diverse, di carattere visivo, fonico, tattile e olfattivo Fresche le mie parole ne la sera ti sien come il fruscio che fan le foglie del gelso. (D nnunzio) NTITESI = accostamento di elementi contrastanti nella stessa frase... la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio (Manzoni) RIGURDNTI L ORDINE DELLE PROLE: NFOR = ripetizione di parole all inizio di frasi o di versi Sentivo il cullare del mare, sentivo un fru fru tra le fratte; sentivo nel cuore un sussulto (G. Pascoli) 6

7 POLISINDETO: collegamento di parole o proposizioni mediante congiunzioni coordinative ripetute che rami e ceppi e tronchi e sassi e zolle (riosto) SINDETO: collegamento di parole o proposizioni senza l uso di congiunzioni NSTROFE: è un inversione dell ordine normale delle parole in una frase CHISMO : disposizione incrociata dei membri di una proposizione o di un periodo: a b b a odi greggi belar, muggir armenti (Leopardi) 7

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