Diritto internazionale penale: elementi introduttivi
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- Ugo Lazzari
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1 Università di Pisa - Dipartimento di Scienze Politiche LM52 Studi internazionali Corso di Tutela internazionale dei diritti umani Diritto internazionale penale: elementi introduttivi lezioni del novembre 2015
2 Diritto penale e sovranità statale In via generale, il diritto internazionale si rivolge agli Stati e impone loro una serie di regole, la cui violazione viene fatta valere nei rapporti tra Stati. Se le condotte degli Stati sono, in ultima analisi, il frutto di scelte e attività umane, il diritto internazionale non contempla normalmente procedimenti di punizione degli individui che sono materialmente responsabili dei comportamenti degli Stati. La regola generale, anzi, è che gli individui-organi di uno Stato godono della c.d. immunità funzionale, nel senso che degli atti da loro commessi nella qualità di organi risponde lo Stato sul piano dei rapporti internazionali, non potendo i tribunali di altri Stati sottoporli a procedimenti penali o civili
3 Diritto penale e sovranità statale Spostare la questione sul piano dei rapporti internazionali significa affidarla ai meccanismi di soluzione delle controversie internazionali, incentrati sulla ricerca di un accordo transattivo tra gli Stati (via diplomatica) o sull attribuzione consensuale del potere di decidere la controversia a un arbitro ad hoc oppure a un tribunale internazionale precostituito (via arbitrale). lo Stato che intende far valere la violazione di una norma da parte di un altro Stato non può processarne gli organi presso i propri tribunali, ma deve ricorrere ai meccanismi, imperfetti e dominati dal principio di consensualità, tipici del diritto internazionale. ove i meccanismi tipici del diritto internazionale non diano i frutti sperati, può legittimamente adottare solo delle contro-misure pacifiche (es. sospendere l esecuzione di un trattato) o delle ritorsioni (es. interrompere le relazioni diplomatiche; sospendere un programma di cooperazione allo sviluppo).
4 Diritto penale e sovranità statale È pur vero che tra le varie forme di riparazione (a cui uno Stato è tenuto in caso di illecito internazionale) esiste la punizione dei colpevoli, ma essa deve essere negoziata dagli Stati coinvolti, è comunque rimessa allo Stato di appartenenza e non è scevra da rischi di parzialità (vedi il caso Rainbow Warrior). Tale opzione è comunque impensabile quando l individuo abbia agito per preciso volere dei superiori e degli organi di vertice. CONCLUDENDO: Rischio di impunità molto alto per violazioni gravi, spesso commesse da organi statali o nel quadro di politiche statali
5 Diritto penale e sovranità statale Pillole di diritto penale e degli aspetti di cooperazione tra Stati (il c.d. diritto penale internazionale) Per quanto riguarda le condotte poste in essere dalle persone fisiche, essi possono essere giudicati dalle autorità del proprio Stato. Possono essere sottoposti alla giurisdizione di uno Stato straniero, solo ove siano accertabili taluni fattori di collegamento tra la loro attività e detto Stato (nazionalità della vittima, luogo di produzione dell evento o di svolgimento della condotta, lesione di interessi nazionali). In assenza di tali fattori, un individuo è sottoposto unicamente alla giurisdizione del suo Stato di cittadinanza.
6 Diritto penale e sovranità statale I criteri appena menzionati devono tuttavia essere previsti in apposite norme di diritto interno, e i reati per cui si procede devono essere oggetto di previa determinazione in apposite disposizioni incriminatrici (nullum crimen, nulla poena sine lege). Più in generale, anche in presenza di un valido fattore di collegamento, uno Stato non è obbligato a meno che non sussistano accordi internazionali in tal senso (i c.d. accordi di estradizione o di cooperazione in materia penale) a consegnare una persona fisica, che si trovi sottoposta alla propria giurisdizione (ad esempio, presente sul proprio territorio), a un altro Stato che lo vuole processare o punire, né a collaborare sul piano delle indagini o dell acquisizione di materiale probatorio.
7 Diritto penale e sovranità statale Molti ordinamenti statali e gli accordi di cooperazione (anche laddove esistano e siano in vigore) pongono svariati ostacoli a un efficace azione di contrasto alle attività criminali: Divieto di estradizione del proprio cittadino Divieto di estradizione e cooperazione per reati politici Divieto di estradizione verso paesi che praticano la pena di morte o che perseguitano il soggetto in questione (che abbia ottenuto lo status di rifugiato) Divieto di estradizione di un soggetto che sia stato già sottoposto a procedimento presso i propri tribunali (ne bis in idem) o che sia stato giudicato in absentia Divieto di estradizione o la cooperazione per un reato che non è previsto dalla legge statale Di più, il diritto e la procedura penale sono il frutto di scelte e tradizioni fortemente radicate nella comunità statale di riferimento e nella sua politica criminale, cosicché gli Stati sono restii ad accettare che la definizione dei reati e del modo in cui gli individui vengono processati siano definiti dal diritto internazionale, specialmente sul piano consuetudinario.
8 Diritto penale e sovranità statale Una prima conclusione Il quadro è abbastanza ostico per lo sviluppo di una branca del diritto internazionale generale (il diritto internazionale penale) che voglia porsi il duplice obiettivo di definire direttamente i reati per l intera comunità internazionale e stabilire meccanismi facilitati per la loro repressione, evitando una sostanziale impunità. Gradualmente, tuttavia, questo assetto è venuto modificandosi, perché gli Stati hanno sentito il bisogno di applicare schemi concettuali diversi con riferimento a determinate attività che ledono gravemente gli interessi fondamentali dell intera comunità internazionale. L applicazione a dette attività delle regole ordinarie (internazionali e statali) avrebbe infatti compromesso gravemente la tutela di questi interessi fondamentali. Si afferma la nozione di crimini internazionali dell individuo.
9 Il diritto internazionale penale Alcune violazioni di norme internazionali attirano un disvalore più elevato: occorre rafforzare il quadro di regole che prevengano e puniscano tali illeciti, vengono chiamati in causa i tribunali statali La natura di organo statale non esime il singolo da una forma di responsabilità: chi partecipa a vario titolo non può ripararsi dietro lo schermo del rapporto di immedesimazione organica con lo Stato (per cui sarebbe solo lo Stato a rispondere). Irrilevanza della c.d. immunità funzionale N.B. rimane però valida l immunità personale (che copre certe cariche statali di vertice e gli agenti diplomatici per la durata del loro mandato) La forma di responsabilità concepita è quella penale: valore simbolico dei processi penali («alla sbarra»), valore afflittivo (sanzione della privazione della libertà personale e, talora, della vita come «retribuzione» per i gravi crimini commessi), valore preventivo rispetto a futuri possibili casi, funzione conoscitiva (indagini, esame di testimoni, documentazione)
10 Il diritto internazionale penale La mancata previsione di una norma penale interna o addirittura la piena liceità giuridica (ai sensi dell ordinamento statale) della condotta non è un ostacolo: aspetto delicato, che evidenzia il collegamento tra la gravità delle condotte e una visione giusnaturalistica del diritto La mancata repressione da parte dello Stato di cittadinanza o dello Stato territoriale non impedisce alla magistratura di altri Stati di agire: si fa largo l idea della c.d. universalità della giurisdizione in materiale penale Alcuni istituti tipici del diritto penale (esimente dell ordine superiore; limitazione della responsabilità per fatti dei sottoposti) vedono modificata la loro portata: difficilmente giustificano un assoluzione, al più una riduzione di pena, ma solo se la persona ha fatto tutto ciò che era in suo potere per sottrarsi o per limitare le violazioni o reprimerle
11 Il diritto internazionale penale Misure quali amnistie, indulti e grazie vengono ad essere giudicate negativamente: sul piano della loro efficacia extra-territoriale, si tende a reputarle irrilevanti. Sul piano interno, possono rivelarsi fragili nel corso del tempo Tradizionali limiti quali prescrizione, ne bis in idem, divieto di estradizione per motivi politici sono oggetto di una considerazione diversa: non è tuttavia agevole risolvere le questioni sul piano della cooperazione inter-statale, anche a causa di una scarsa fiducia su questo terreno tra le autorità dei vari Stati L attività dei tribunali statali si rivela tuttavia accompagnata da alcuni difetti: Talvolta manca del tutto Talvolta c è, ma è accompagnata dal sospetto di parzialità o politicizzazione Anche quando c è, incontra difficoltà tecniche (difficoltà di accesso a luoghi, persone e prove; scarsa propensione a collaborare di autorità statali estere; assenza di imputati o testimoni chiave)
12 Il diritto internazionale penale I trattati internazionali che sono stati faticosamente adottati (ad es., genocidio, tortura, crimini di guerra) seguono schemi non sempre coincidenti, e il diritto consuetudinario fatica a consolidarsi su diversi aspetti si fa largo l idea della necessità di tribunali penali internazionali e di una codificazione del diritto internazionale penale (singoli crimini; questioni generali collegate, quali ordine superiore, prescrizione, immunità personale, tipologia di pena da infliggere ecc.) Per lungo tempo gli sforzi in tal senso dell AG ONU si rivelano infruttuosi (resistenze degli Stati) Tragedie dei Balcani e del Ruanda contribuiscono a sviluppi impensabili fino a pochi anni prima
13 Il diritto internazionale penale Creazione di due Tribunali penali (autenticamente) internazionali ad hoc: Ex Jugoslavia; Ruanda Gli Statuti istitutivi, adottati con risoluzione del CdS ONU fondate sul capitolo VII, contengono disposizioni di carattere penale in senso stretto (definizione di crimini oggetto del lavoro dei due tribunali; questioni di responsabilità penale di carattere generale) e norme di diritto processuale penale Producono un abbondante giurisprudenza Le corti nazionali (a lungo dormienti) riscoprono le Convenzioni di Ginevra e la Convenzione ONU sulla tortura Si crea un consenso per i negoziati su Corte penale internazionale (tribunale permanente), il cui Statuto è però contenuto in un accordo internazionale (adottato a Roma nel 1998, in vigore dal 2002) La CPI aspira a una competenza universale, ma «soffre» i limiti del processo pattizio (v. criteri di giurisdizione + stato delle ratifiche) Viene sperimentata la formula dei tribunali c.d. misti o internazionalizzati (Sierra Leone, Cambogia ecc.)
14 Il diritto internazionale penale L ampia prassi applicativa dei tribunali ad hoc, la prima prassi applicativa della CPI, la giurisprudenza delle corti statali hanno consolidato il diritto internazionale penale Al tempo stesso, quando i crimini sono stati commessi nel contesto di conflitti armati internazionali o interni di una certa durata, oppure da regimi autoritari che sono stati sostituiti da regimi democratici, sorge il dubbio sulla piena utilità dello strumento penale Questione del trattamento da riservare ai quadri inferiori e intermedi e rischi di continua conflittualità sociale Difficoltà nel gestire processi di ritorno alla normalità democratica laddove i responsabili o loro referenti ancora giocano un ruolo determinante nella fase di transizione Rischio che il processo penale (polarizzando le posizioni di accusa e difesa) non contribuisca a un pieno accertamento della verità per reticenze di imputati e testimoni Limiti della giurisdizione penale per un pieno giudizio storico e politico su gravi fatti (capri espiatori) e responsabilità più generali, nella prospettiva della prevenzione di future tragedie
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