Le cause di esclusione. Sono disciplinate negli artt.12 (per lo status di rifugiato)
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- Ida Carlini
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1 Le cause di esclusione Sono disciplinate negli artt.12 (per lo status di rifugiato) e 17 (per la protezione sussidiaria) della direttiva qualifiche 95/2011. Nella legislazione italiana agli artt. 10 (per lo status di rifugiato) e 16 (per la protezione sussidiaria) dlgs 251/2007 (con le successive modifiche). La disciplina è mutuata dall art. 1 lett. d, e e f della Convenzione di Ginevra per i rifugiati che, pur non essendo stata sottoscrtta dall Unione Europea, è stata recepita attraverso l art. 78 TFUE e, infatti, per il considerando 4 della suddetta direttiva qualifiche, è pietra miliare della disciplina. In applicazione del principio di SUSSIDIARIETA, è escluso lo status di rifugiato: - art.12 I comma - sussistenza di protezione alternativa o status di quasi cittadino. In applicazione del principio di NON MERITEVOLEZZA, sono escluse le due protezioni per per chi abbia commesso art.12 II comma lett.a) e b): a) crimine contro la pace, un crimine di guerra o un crimine contro l umanità b) al di fuori del paese di accoglienza un reato grave di diritto comune o atti particolarmente crudeli, classificabili quali reati gravi di diritto comune; c) atti contrari alle finalità e ai principi delle Nazioni Unite art.17 : a) crimine contro la pace, un crimine di guerra o un crimine contro l umanità b) un reato grave c) atti contrari alle finalità e ai principi delle Nazioni Unite d) rappresenti un pericolo per la comunità o la sicurezza dello Stato in cui si trova. Nella direttiva si distingue tra esclusione di status di rifugiato e sussidiaria quanto alla commissione del reato grave di diritto comune (lo status di rifugiato è escluso in ipotesi di commissione fuori del paese di accoglienza, prima di esservi giunto); nel recepimento italiano la differenza non è stata riprodotta (disciplina più favorevole).
2 Attenzione alla lettera d) dell art. 17: l istante che d) rappresenti un pericolo per la comunità o la sicurezza dello Stato in cui si trova comunque NON può essere espulso per il divieto assoluto di cui all art. 3 CEDU, 4 e 19 CARTA UE, art. 19, co.1, T.U. e 28 dpr attuativo 394/99, perché la CEDU prevale sul II comma dell art.33 della Convenzione di Ginevra che considera la sicurezza dello Stato (v. CEDU 28 febbraio 2008 Saadi/Italia : non vi può essere bilanciamneto tra diritto fondamentale alla protezione in ipotesi di rischio di danno grave morte, tortura, trattamento inumano o degradante e sicurezza dello Stato). In ipotesi di applicazione della causa di esclusione, allora, E COMUNQUE NECESSARIO riconoscere il diritto al pemesso di soggiorno per motivi umanitari. Da ciò si comprende la necessità di seguire questi step di decisione: 1) Raccolta dei fatti 2) Individuazione dei fatti (rilevanti) 3) Raccolta dei riscontri dei fatti (prove, principio di cooperazione); 4) Valutazione di credibilità beneficio del dubbio; 5) Verifica della esistenza/inesistenza degli elementi di inclusione; 6) Verifica della esistenza/inesistenza degli elementi di esclusione; 7) Decisione (riconoscimento non riconoscimento di una forma di protezione) Soltanto verificando PRIMA l esigenza di protezione e POI applicando la causa di esclusione siamo certi di evitare un respingimento VIETATO dalla CEDU. Attenzione alle nozioni delle cause di esclusione: l interpretazione deve avere a riferimento necessariamente la disciplina internazionale. Per il reato grave di diritto comune : ambito di tempo e luogo al di fuori del paese di accoglienza prima di essere ammesso come rifugiato, ossia prima del momento in cui gli è rilasciato un permesso di soggiorno basato sul riconoscimento dello status di rifugiato
3 se il reato è commesso all interno del paese di accoglienza vi è soggezione alla giurisdizione penale La gravità: Le modalità della condotta Il danno effettivamente procurato La natura della pena La considerazione nelle altre giurisdizioni Il carattere di reato comune: LA MOTIVAZIONE motivazioni diverse da quelle politiche (ad es. ragioni personali o di profitto) IL CONTESTO non esiste un nesso evidente tra il crimine e l obiettivo politico I METODI le modalità della condotta sono sproporzionate rispetto al presunto obiettivo politico (la violenza degli atti terroristici) LA COERENZA l obiettivo politico implica coerenza con la salvaguardia dei diritti umani Il grave reato di diritto comune deve essere imputabile: è necessario accertare l elemento soggettivo consapevolezza e intenzionalità capacità (malattia mentale, disabilità mentale, ubriachezza involontaria) legittima difesa, stato di necessità, esecuzione di un ordine il minore ( l ipotesi dei bambini soldato) Esempi di reato grave nella giurisprudenza europea omicidio, anche tentato (Regno Unito /Grecia) stupro (Consiglio per le controversie in materia di legge sugli stranieri Belgio 30/9/08) rapina a mano armata lesioni personali gravi
4 tortura traffico di esseri umani Corte Suprema Amm. Grande sezione Rep. Ceca 7/9/2010) ATTENZIONE: i limiti edittali di pena indicati agli artt. 10 e 16 dlgs 251/07 sono ulteriore chiave di controllo della gravità, ma non servono a far ritenere comunque grave un reato che tale non è in base agli elementi suindicati. ATTI di TERRORISMO: tendenza di chiusura degli Stati con l intesificarsi del fenomeno. per la nozione: risoluzione n.1373 del 28/9/01 del Consiglio di sicurezza NU: refugee status is not abused by the perpetrators, organizers or facilitators of terrorist acts; (all.) piani d azione del Consiglio Europeo straordinario del 21/9/2001 Commissione Europea del 5/12/01 /743 la Convenzione mira a proteggere i perseguitati, non a dare rifugio ai persecutori. i responsabili e i favoreggiatori di atti terroristici non possono avere via di accesso al territorio degli Stati membri dell Unione europea l esclusione può trovare fondamento giuridico in: art. 1F(a): crimini di guerra art. 1F(b): atti crudeli; art. 1F(c): azioni contrarie ai fini ed ai principi delle Nazioni Unite decisione quadro 2002/475/GAI (Consiglio Giustizia e affari interni ) 13 giugno 2002 sulla lotta contro il terrorismo (all). posizione comune del Consiglio dell Unione Europea 931 del 27/12/2001 (la black list) (all). La DIRETTIVA (UE) 2017/541 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 15 marzo 2017 sulla lotta contro il terrorismo (8 settembre 2018) (all) L interpretazione della CGUE 9/11/2010: la partecipazione ad un associazione iscritta nell elenco di cui all allegato della del Consiglio non può avere la
5 conseguenza automatica dell esclusione; i presupposti di inserimento nella lista non sono comparabili alla valutazione dei fatti di responsabilità (all) L interpretazione della CGUE 17/1/2017: non è necessario che il richiedente protezione internazionale sia stato condannato per uno dei reati terroristici di cui all articolo 1, paragrafo 1, della decisione quadro 2002/475; la circostanza che tale persona sia stata condannata dai giudici di uno Stato membro per partecipazione alle attività di un gruppo terroristico assume particolare importanza. (all) Roma 21 aprile 2017 Patrizia Papa
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