REGIONE PUGLIA PPTR Ambito n. 6 - Alta Murgia Dichiarazione di notevole interesse pubblico

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1 A) ELEMENTI IDENTIFICATIVI Codice Regione Codice SITAP D.M. G.U. denominazione Provincia comune/i Superficie ( km 2 ) Tipologia art. 136 D. Lgs. 42/04 PAE riconoscimento (del valore dell area) G.U. n.10-13/01/1969 Dichiarazione dl notevole interesse pubblico dl una zona sita nel territorio dei comuni di Andria e Corato. (Castel del Monte) BA BT ANDRIA, CORATO 109,934 km 2 a b c d La zona costituita dall'insieme inscindibile del castello e dell'area circostante, ha notevole interesse pubblico, perché forma un complesso estetico - tradizionale di singolare bellezza, nonché un quadro naturale ricco di punti di vista e belvedere accessibili al pubblico dai quali si gode la vista di un panorama incomparabile racchiuso in un vastissimo cerchio d'orizzonte, dalle montagne della Lucania alle colline delle Murge fino alle pianeggianti zone della costa verso la marina I'importanza e la stessa iconografia di Castel del Monte infatti non si limitano all'edificio ma, per la singolarità dell'ubicazione e per la morfologia del terreno, vi resta interessata tutta l'estensione territoriale circostante i cui limiti sono da identificarsi con le porzioni più lontane, dalle quali sia possibile recepire I'immagine anzidetta a partire dalla pianura sino alle propaggini dell'altura e viceversa. art. 134, c.1 lett. c) D. Lgs. 42/04 SI Ricognizione, delimitazione, rappresentazione Verbale del 27/10/2010 1

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3 B) IDENTIFICAZIONE DEI VALORI E VALUTAZIONE DELLA LORO PERMANENZA/TRASFORMAZIONE Struttura del paesaggio (componenti) Valutazione della permanenza / trasformazione degli elementi di valore alla data di istituzione del vincolo (evidenziati nella descrizione del vincolo) Elementi di valore Permanenza / Integrità (rilevabile dall analisi di cartografie e documenti coevi al vincolo) Ulteriori (identificati dal Piano e non dal vincolo) Fattori di rischio Dinamiche di trasformazione (in atto o previste) B1. Struttura idrogeomorfologica Componenti idrologiche Nell area sono presenti, quali componenti idrologiche, i seguenti ulteriori contesti individuati dal PPTR: reticolo idrografico di connessione RER vincolo idrogeologico Nel riconoscimento del vincolo non sono espressamente indicati degli e- lemento di valore da ricondurre a tale componente. Nell area sono comunque presenti componenti idrologiche di valore che contribuiscono a definire quel complesso estetico tradizionale di singolare bellezza RETICOLO IDROGRAFICO DI CONNES- SIONE RER. VINCOLO IDROGEOLOGICO. L area è costituita da un altopiano carsico con idrografia superficiale di carattere episodico e corsi d acqua privi di deflussi se non in occasione di eventi meteorici molto intensi. Tali corsi d'acqua sono perimetrati nel PPTR con la rispettiva fascia di rispetto (100 m). La zona è luogo di formazione della falda acquifera di tutta la provincia di Bari e per questo in parte sottoposta a vincolo idrogeologico. 1. Pratica agricola: spietramento Tra la fine degli anni 80 vaste aree dell altopiano murgiano sono state sottoposte ad un imponente stravolgimento sia dal punto di vista idro-geo-morfologico, che ambientale e paesaggistico a causa di una particolare tecnica agricola chiamata spietramento. Si tratta di un processo che tende a trasformare i pascoli rocciosi dell Alta Murgia in seminativi mediante la lavorazione profonda e frantumazione meccanica dello strato calcareo. Una frantumazione che ha spazzato via intere estensioni di pseudosteppa, spianando lame, costoni rociosi, spazzando innumerevoli segni antropici tipici del contesto murgiano (muretti a secco, piscine, neviere, masserie, trulli, casedde e lamie). Anche l area vincolata è stata oggetto di questa pratica. Componenti geomorfologiche Per le componenti geomorfologiche, nell area sono presenti i seguenti ulteriori contesti individuati dal PPTR: versanti lame grotte doline Il vincolo descrive alcune componenti geomorfologiche quali elementi di valore dell area vincolata: oltre alle montagne della Lucania e alle colline delle Murge quali elementi godibili dall area, è in particolare messa in evidenza la morfologia del terreno che rende singolare l ubicazione dello stesso Castel del Monte. Si tratta infatti di un territorio collinare dalle forme ondulate che in questa area raggiunge i 530 metri per degradare a gradoni fino ai 300 metri verso NE. LA DR E LE SOPRIN- TENDENZE POTRANNO VERIFICARE LA PER- MANENZA E L INTEGRITÁ DI TALI COMPONENTI MORFO- LOGICHE. VERSANTI LAME - GROTTE DOLINE. Nell area sono presenti ulteriori elementi di valore appartenenti alla componente geomorfologica e individuati dal PPTR. Tale territorio è infatti caratterizzato dalla presenza di forme morfologiche aspre ed evidenti dovute al carsismo, quali le valli delle incisioni fluvio-carsiche, le lame e i canali seminaturali, le doline, gli inghiottitoi le grotte e gli ipogei, incastonati in questo paesaggio di calcare affiorante. Di una certa rilevanza sono i siti della Grave Torre del Vento, della grave Masseria San Giuseppe, della Grave Masseria Piano Padula. 1. Pratica agricola: spietramento 2

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5 Struttura del paesaggio (componenti) Valutazione della permanenza / trasformazione degli elementi di valore alla data di istituzione del vincolo (evidenziati nella descrizione del vincolo) Elementi di valore Permanenza / Integrità (rilevabile dall analisi di cartografie e documenti coevi al vincolo) Ulteriori (identificati dal Piano e non dal vincolo) Fattori di rischio Dinamiche di trasformazione (in atto o previste) B2. Struttura ecosistemico e ambientale Componenti botanico vegetazionali Nell area sono presenti, quali componenti botanico - vegetazionali, i seguenti beni paesaggistici, individuati dal PPTR: i territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento (art. 142, c. 1 lett. g ) e i seguenti ulteriori contesti : Area di rispetto dei boschi (NON RISULTA PRESENTE NELLE NTA) Prati e pascoli (art. 143, c. 1 lett. e) Formazioni arbustive in evoluzione naturale (art. 143, c. 1 lett. e) Nel riconoscimento del vincolo non sono espressamente indicati degli elemento di valore da ricondurre a tale componente. Nell area sono comunque presenti componenti botanico vegetazionali di valore che contribuiscono a definire quel complesso estetico tradizionale di singolare bellezza AREE BOSCATE PASCOLO E FORMA- ZIONI ARBUSTIVE IN EVOLUZIONE NA- TURALE L area è interessata da vaste estensioni di pascolo naturale arborato e non, dalla pseudosteppa mediterranea, dalla macchia mediterranea, da rimboschimenti a pini d aleppo, da boschi e macchie autoctone, arbusteti e cespuglieti, i quali, tutti insieme, danno vita ad un ecosistema ambientale di grande importanza naturalistica. Queste aree costituiscono la sede principale della biodiversità residua della regione; e come tali vanno a costituire i gangli principali su cui si poggia il progetto di rete ecologica regionale del PPTR (vedi elaborato dello schema di PPTR). Pratica agricola: spietramento Trasformazione dei pascoli rocciosi in aree agricole Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici Nell area sono presenti, quali componenti delle aree protette e dei siti naturalistici, i seguenti beni paesaggistici individuati dal PPTR : Parchi e riserve (art. 142, c. 1 lett. f) e i seguenti ulteriori contesti : Siti di rilevanza naturalistica (art. 143, c.1 lett. e) Nel riconoscimento del vincolo non è espressamente indicato un elemento di valore da ricondurre a tale componente. Nell area sono comunque presenti componenti delle aree protette e dei siti naturalistici di valore che contribuiscono a definire quel complesso estetico tradizionale di singolare bellezza PARCHI E RISERVE SITI DI RILEVANZA NATURALISTICA. La valenza ecologica dell Alta Murgia, è rappresentata nelle cartografie e nei data base del sistema delle aree protette e della Rete Natura 2000 che sono state alla base del Progetto della Rete Ecologica Regionale. L area morfologicamente ondulata, al confine con la Puglia Centrale che da Andria si e- stende in direzione sud-est fino a Santeramo in Colle, con copertura prevalente a pascolo o seminativo, presenta infatti un alta valenza ecologica. In queste aree infatti la matrice agricola è sempre intervallata o prossima a spazi naturali, e strutture carsiche (gravine, puli) con frequenti elementi naturali ed aree rifugio (siepi, filari ed affioramenti rocciosi). Vi è un elevata contiguità con ecotoni e biotopi. L agroecosistema si presenta in genere diversificato e complesso. Si segnala che parte dell area vincolata nel 1996 è stata ricompresa nell area SIC (Siti di Interesse Comunitario) e nel 1998 nella zona ZPS (Zona di Protezione Speciale). Nel 2004 parte dell area vincolata è stata ricompresa nella perimetrazione del Parco Nazionale dell Alta Murgia. 3

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7 Struttura del paesaggio (componenti) Valutazione della permanenza / trasformazione degli elementi di valore alla data di istituzione del vincolo (evidenziati nella descrizione del vincolo) Elementi di valore Permanenza / Integrità (rilevabile dall analisi di cartografie e documenti coevi al vincolo) Ulteriori (identificati dal Piano e non dal vincolo) Fattori di rischio Dinamiche di trasformazione (in atto o previste) B3. Struttura antropica e storico-culturale Componenti culturali e insediative: Nell area sono presenti, quali componenti culturali e insediative, i seguenti beni paesaggistici: Usi civici (art. 142, c. 1 lett. h ) Zone di interesse archeologico tratturi con fascia di protezione di 100 m. (art. 142 c. 1 lett. m) e i seguenti ulteriori contesti : Testimonianze della stratificazione insediativa (art. 143 c. 1 lett. e) Area di rispetto delle testimonianze della stratificazione insediativa (VERIFICARE CFR. OS- SERVAZIONI / MODIFICHE ART.76 DELLE NTA) Paesaggi rurali di interesse paesaggistico (Nelle NTA si fa riferimento solo al paesaggio dei trulli.) IL CASTELLO Rispetto alle componenti culturali e insediative nel riconoscimento del decreto viene dato ampio risalto al Castello federiciano, quale elemento architettonico che ha motivato il vincolo. Il PPTR individua comunque altre componenti culturali e insediative che contribuiscono a definire quel complesso estetico tradizionale di singolare bellezza descritto nel vincolo. Si rileva la permanenza dell elemento di valore (il castello) e la sua integrità (???) (Eventuali modifiche o compromissioni dal momento di apposizione del vincolo, dovrebbero essere indicate quì). PAESAGGIO RURALE Il paesaggio rurale costituisce un elemento di valore dell area. Si rilevano zone a pascolo naturale o seminativo. Le aree agricole sono punteggiate di manufatti rurali anche di pregio e di altri innumerevoli segni antropici: muretti a secco, trulli, lamie, casedde a servizio dei piccoli poderi; di Masserie cerialicole da campo, a tipologia mista in pietra e tufo; di Jazzi a servizio della pastorizia. (DA TENER PRESENTE NELLA FORMULAZIONE DELLE PRESCRIZIONI: PER I MANUFATTI IN PIETRA SI DEVE PRESCRIVERE CHE PER QUALSIASI IN- TERVENTO SU TALI EDIFICI SI DEVE FAR RIFERIMENTO ALLE LINEE GUI- DA ). TRATTURI L area vincolata è attraversata dal tratturello Canosa-Grumo. (Qualche informazione sul tratturo? Coincide con una strada? Ha mantenuto i suoi caratteri? ) TESTIMONIANZE DELLA STRATIFICA- ZIONE INSEDIATIVA E AREA DI RISPET- TO Il PPTR individua e perimetra, anche con un area di rispetto di 100 m., alcuni siti interessati dalla presenza di beni storico culturali di particolare valore paesaggistico in quanto espressioni dei caratteri identitari del territorio regionale. Nell'area sono presenti e sottoposti a disposizioni di tutela ai sensi degli artt. 77, 78 e 81 delle NTA circa 30 aree al cui interno sono presenti masserie, poste, jazzi. USI CIVICI (?) L area perimetrata nel PPTR come uso civico coincide con quella boscata. (Descrivere di che tipo di uso civico si tratta) PAESAGGIO RURALE 1. Come già evidenziato la pratica agricola dello spietramento rappresenta un fattore di rischio anche per il paesaggio rurale che subisce quindi della trasformazioni. 2. L area vincolata è interessata dal Poligono di tiro militare Torre di Nebbia dove si svolgono esercitazioni militari con mezzi pesanti. Questo comporta un rischio per le componenti del paesaggio rurale (muretti a secco, trulli, masserie, ecc..). 3. Nel territorio di Andria, si segnala una criticità riferita a tutta l area intorno a Castel del Monte, in particolare lungo la SS 170 e soprattutto lungo le sue diramazioni. La zona è interessata dalla presenza di numerose villette che richiamano più le tipologie urbane contemporanee che quelle rurali tradizionali sia nei materiali che nelle forme, ciascuna circondata da muretti in cemento e recinzioni metalliche. Questo fenomeno seppur presente già con i primi nuclei all epoca dell apposizione del vincolo si è notevolmente sviluppato negli ultimi anni dando vita ad una vera e propria aggressione al territorio circostante con l edificazione di seconde case, lottizzazioni, e strutture ricettive (sale da matrimonio, ristoranti). (CRITICITà DA TE- NER PRESENTE NELLA DEFINIZIONE DELLE PRESCRIZIONI RICHIAMANDO UNA QUALITà ARCHITETTONICA CHE TENGA CONTO DEI CARATTERI TIPOLOGICI TRADIZIONALI LOCALI). PAESAGGIO RURALE Al momento del vincolo probabilmente il paesaggio agrario era molto più simile allo stato rilevato dalla carta dell uso del suolo del TCI (1959). Il paesaggio era caratterizzato in e- gual estensione dalla presenza di seminativo asciutto e pascolo da una parte e da mandorleti e vigneti dall altra. Oggi questo paesaggio si è modificato, soprattutto a scapito del vigneto che è andato via via riducendosi e a seguito della realizzazione di seconde abitazioni, contraddistinte da tipologie edilizie e- stranee ai luoghi. Come già segnalato, anche la pratica agricola dello spietramento ha ridotto l estensione del pascolo a favore della seminativo. Altre trasformazioni del paesaggio rurale sono dovute alla scomparsa quasi totale dei mandorleti e riduzione dei vigneti a causa dei mutamenti delle pratiche agricole. Elemento nuovo del paesaggio agrario sono i rimboschimenti a conifere e pino d aleppo. PREVISIONI DI PIANI DI SETTORE Previsioni del Piano del Parco Nazionale dell Alta Murgia Area turistica, servizi: L area immediatamente esterna alla fascia di rispetto del Castello, come individuata dal PPTR e di recente trasformazione (a valle del castello, a ridosso della 170) è tipizza dal Piano del Parco Nazionale dell Alta Murgia (in fase di adozione???) come D4 (servizi turistici ecc). In D4 sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e adeguamento funzionale, di ristrutturazione, anche con cambio di destinazione d uso nell ambito degli obiettivi e dei settori economici di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo (quali sono i commi 1 e 2?) La definizione e la realizzazione di nuovi interventi sono soggette ad accordi di programma promossi dall Ente e dai Comuni interessati. È NECESSARIO LIMITARE, CON PRE- SCRIZIONI SPECIFICHE, DELLE MODIFI- CHE INCOERENTI IN QUEST AREA PROS- SIMA AL CASTELLO. Componenti dei valori percettivi Nell area sono presenti quali componenti dei valori percepiti i seguenti ulteriori contesti : Elementi di valore dell area, descritti nel decreto di vincolo, sono i punti di vista e belvedere accessibili al pubblico dai Per poter definire l integrità e/o la permanenza del valore indicato nel decreto sarebbe necessario VERIFICA- STRADE A VALENZA PAESAGGISTICA Il PPTR individua nell area strade paesaggistiche e tratti di strade panoramiche. (IN- DICARE QUALI: SS 170.) dalle quali è possibile cogliere la diversità, peculiarità e Ci sono fattori di rischio da ricondurre alle componenti dei valori percettivi? È POSSIBILE CONFRONTARE IL PRG PER VERIFICARE LE DINAMICHE DI TRA- SFORMAZIONE PREVISTE PER L AREA? 4

8 Strade a valenza paesaggistica (art. 143, c. 1 lett. e) Strade panoramiche (art. 143, c. 1 lett. e) Punti panoramici (art. 143, c. 1 lett. e) quali è possibile godere un vastissimo panorama. L area è infatti interessata da luoghi privilegiati di fruizione dei paesaggi e tra questi i beni antropici posti in posizione cacuminale quali il Castello del Monte, dal quale si gode una vista che spazia sui centri costieri della Puglia Centrale, sul vicino Appennino Lucano del Pollino, della Sila e del Vulture, sul promontorio del Gargano, oltre che sui vicini castelli di Gravina e Monte Serico. RE se rispetto alle visuali descritte ci sono state delle trasformazioni che hanno influito su tali visuali. complessità dei paesaggi dell ambito ed è possibile percepire panorami e scorci ravvicinati. PUNTI PANORAMICI Il PPTR individua Castel del Monte come uno dei fulcri visivi antropici delle Murge. 5

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10 C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA CONSERVAZIONE DEI VALORI PAESAGGISTICI. DISCIPLINA D USO (Confronto con la scheda d ambito: verifica della compatibilità della normativa d uso con i valori riconosciuti nell area vincolata Disciplina d uso del Sistema delle tutele) Disciplina d uso NORMATIVA D USO SISTEMA DELLE TUTELE Struttura del paesaggio (componenti) Obiettivi generali e specifici - Obiettivi di qualità paesaggistica e territoriale (con valore di Indirizzo) Azioni e progetti (desunti dalle schede di ambito) (con valore di Direttiva) INDIRIZZI DIRETTIVE PRESCRIZIONI C1. Struttura idrogeomorfologica C1.1 - Componenti idrologiche presenti nell area: reticolo idrografico di connessione RER vincolo idrogeologico Componenti idrologiche Nell area sono presenti, quali componenti idrologiche, i seguenti ulteriori contesti : reticolo idrografico di connessione RER vincolo idrogeologico Componenti geomorfologiche Per le componenti geomorfologiche, nell area sono presenti i seguenti ulteriori contesti: versanti lame grotte doline 1. Realizzare l'equilibrio idrogeomorfologico dei bacini idrografici 2. Sviluppare la qualità ambientale del territorio OBIETTIVI SPECIFICI Progettare il riequilibrio idrogeologico e la salvaguardia idraulica dei bacini idrografici; 1.4 Promuovere ed incentivare un agricoltura meno idroesigente 2.3 Riqualificare i corsi d acqua (fiumi, torrenti, lame) come corridoi ecologici multifunzionali della rete fra l interno, le pianure e il mare; recuperando la qualità, promuovendo la rinaturazione delle fasce di pertinenza e quindi il ripristino della capacità di parziale autodepurazione. 2.9 Articolare specifici strumenti per limitare, tendenzialmente bloccare, il consumo di nuovi suoli agricoli e naturali ai fini infrastrutturali ed edilizi. OBIETTIVI DI QUALITÁ PAESAGGISTICA E TERRTORIALE Conservare le condizioni di naturalità delle diversificate forme del carsismo epigeo ed ipogeo, anche in considerazione del rilevante ruolo di specifico substrato al patrimonio ecologico. Azioni di tutela delle manifestazioni carsiche epigee ed ipogee, soprattutto delle doline e degli inghiottitoi carsici, anche ai fini del mantenimento degli e- quilibri idrologici del territorio. Azioni di protezione della ricari- 1. Nelle aree perimetrate come componenti idrologiche gli interventi devono tendere a: 1a - coniugare il miglioramento della qualità chimico-fisica e biologica delle risorse idriche, l equilibrio idraulico e il pareggio del bilancio idrologico regionale con il miglioramento della qualità ecologica e paesaggistica dei paesaggi dell acqua; 1b - salvaguardare i caratteri identitari e le unicità dei paesaggi dell acqua locali al fine di contrastare la tendenza alla loro cancellazione, omologazione e banalizzazione; 1c - limitare e ridurre nella misura del possibile le trasformazione e l artificializzazione della fascia costiera, delle sponde dei laghi e del reticolo idrografico, oltre che al miglioramento delle condizioni idrauliche nel rispetto del naturale deflusso delle acque e assicurando il deflusso minimo vitale dei corsi d acqua; 1d - conservare gli elementi di naturalità, delle componenti ideologiche mitigando i processi di frammentazione degli habitat e degli ecosistemi, costieri e fluviali promuovendo l inclusione degli stessi in un sistema di corridoi di connessione ecologica, compensando l incremento dei suoli urbanizzati, la lavorazione industriale dei suoli agricoli e di pratiche non rispettose delle morfologie naturali. Gli enti e i soggetti pubblici, nei piani urbanistici, territoriali e di settore di competenza, per le componenti idrologiche: a. ai fini del perseguimento in particolare dell indirizzo 1a, realizzano strategie integrate e intersettoriali secondo i dettami della Direttiva europea 2000/60. b. ai fini del perseguimento in particolare dell indirizzo 1b, promuovono il restauro dei paesaggi storici della bonifica idraulica, riqualificando le reti di canali e strade poderali come micro-corridoi ecologici e come itinerari ciclo-pedonabili, valorizzando il sistema di segni e manufatti legati alla cultura idraulica storica, ivi compresi gli edifici e i manufatti storici del sistema acquedottistico regionale per il loro riuso nel contesto dei progetti di itinerari ciclo-pedonali. (eliminate le direttive che si riferiscono alle fasce costiere: lett. d ed e) f. individuano le componenti idrogeologiche che sono parte integrante di un sistema di corridoi ecologici connessi alla rete ecologica regionale; g. ove siano state individuate a- ree degradate e compromesse di cui all art. 143, c. 4 lett. b del Codice e ai sensi dell art. 90, c.1 delle NTA, propongono interventi volti al recupero e alla riqualificazione nel rispetto delle relative prescrizioni e promuovendo l utilizzo di metodi e tecniche d ingegneria naturalistica e di architettura del paesaggio. Contestualmente individuano nei loro piani aree, esterne alle fasce sottoposte a tutela, dove delocalizzare, arretrare, accorpare o densificare i volumi ri- Prescrizioni per il reticolo idrografico di connessione RER (sono riportate di seguito le prescrizione dei fiumi torrenti corsi d acqua se, come concordato, sono state apportate delle modifiche all art. 49 è necessario far riferimento a quelle modificate) Ferme restando le prescrizioni del PAI per quanto non attiene alla tutela del paesaggio, non sono ammissibili piani e/o progetti e interventi che comportano: a1) la realizzazione di qualsiasi nuova opera edilizia, ad eccezione di quelle strettamente legate alla tutela del corso d acqua, alla sistemazione della vegetazione riparia, al miglioramento del regime idrico, al disinquinamento ed alla disinfestazione del corso d acqua e le opere finalizzate al recupero/ripristino dei valori paesistico/ambientali indicate al comma 3; a2) la demolizione e ricostruzione di edifici esistenti o comunque di infrastrutture stabili, salvo il loro trasferimento al di fuori della fascia tutelata, anche prevedendo specifiche incentivazioni consentite da norme regionali o atti di governo del territorio; a3) escavazioni ed estrazioni di materiali litoidi negli invasi e negli alvei di piena; a4) nuove attività estrattive e ampliamenti, fatta eccezione per attività e- strattive connesse con il reperimento di materiali di difficile reperibilità (come definiti dal prae) (eliminato: non si ritiene compatibile con il contesto) e per quanto specificamente indicato al comma 3; a5) la realizzazione di recinzioni che riducano l accessibilità del corso d acqua e la sua fruibilità visiva, nonché trasformazioni del suolo che comportino l aumento della superficie impermeabile; a6) la rimozione della vegetazione arborea od arbustiva con esclusione degli interventi colturali atti ad assicurare la conservazione e integrazione dei complessi vegetazionali naturali esistenti e delle cure previste dalle prescrizioni di polizia forestale; a7) la trasformazione profonda dei suoli, il dissodamento o il movimento di terre, e qualsiasi intervento che turbi gli equilibri idrogeologici o alteri il profilo del terreno; a8) la realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione delle acque reflue e per la produzione di energia, fatta eccezione per quanto previsto al punto 3; a9) la realizzazione di nuovi tracciati viari o l adeguamento di tracciati esistenti compresi quelli di asfaltatura, con l'esclusione dei soli interventi di manutenzione della viabilità. a10) la realizzazione di gasdotti, elettrodotti sotterranei e aerei, di linee telefoniche o elettriche secondarie (escluse le linee di allacciamento domestico) con palificazioni, a11) la realizzazione di stazioni radio base per radiofonia/telefonia/televisione su pali. 6

11 Salvaguardare e migliorare le condizioni di naturalità dei versanti Tutelare e valorizzare le aree di modellamento fluviale rappresentate dai reticoli di testata delle lame, anche in virtù della peculiare articolazione morfologica che le stesse attribuiscono al territorio Salvaguardare da ulteriore degrado le aree più prossime agli orli di scarpata senza compromettere ulteriormente l utilizzo delle stesse ai fini della pubblica percezione del paesaggio. ca della falda carsica profonda attraverso la conservazione delle aree aventi substrato pedologico in condizioni di naturalità o ad utilizzazione agricola estensiva, quali pascoli, boschi, in condivisione con il quadro conoscitivo e formale definitivo all interno del Piano di tutela delle Acque della Regione Puglia. Azioni di controllo delle trasformazioni del suolo garantendo in ogni caso superfici libere atte all infiltrazione delle pluviali per ricaricare la falda i- drica sotterranea. Azioni atte ad impedire il dissodamento integrale e sistematico dei terreni calcarei, prevedendo forme di riqualificazione naturale delle aree già degradate da attività agricola intensiva, anche al fine di ridurre fenomeni di intensa erosione del suolo. Azioni per limitare l escavazione di materiali lapidei nei territori morfologicamente articolati, per evitare la creazione di aree di rottura della naturale continuità del paesaggio. Azioni di specifica tutela e valorizzazione delle ripe di erosione fluviale e agli orli di terrazzo; Azioni di qualificazione e valorizzazione naturalistica delle aree definite come recapito finale di bacino endoreico; Azioni atte a controllare l occupazione antropica delle aree prossime agli orli di scarpata; azioni di specifica tutela e valorizzazione degli elementi geomorfologici significativi dell area con particolare riferimento alle depressioni e valli carsiche, alle ripe di erosione fluviale e agli orli di terrazzo. 1e - Nelle aree sottoposte a vincolo idrogeologico come definite all art. 44, punto 4) delle NTA, fatte salve le specifiche disposizioni previste dalle norme di settore, tutti gli interventi di trasformazione, compresi quelli finalizzati ad incrementare la sicurezza idrogeologica e quelli non soggetti ad autorizzazione paesaggistica ai sensi del Codice, devono essere realizzati nel rispetto dell assetto paesaggistico, non compromettendo gli e- lementi storico-culturali e di naturalità esistenti, garantendo e- levati livelli di permeabilità dei suoli. cadenti in dette fasce in quanto incompatibili con le caratteristiche paesaggistiche delle stesse e i relativi obiettivi di tutela paesaggistica, definendo opportune misure incentivanti. 3. Sono ammissibili ed eventualmente incentivati, oltre che gli interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica ai sensi dell art. 149 del Codice, piani e/o progetti e interventi che, in conformità con le previsioni del PPTR e gli atti di governo del territorio vigenti, comportino: b1) il mantenimento e ristrutturazione di manufatti edilizi ed attrezzature esistenti destinati ad attività connesse con la presenza del corso d'acqua (pesca, nautica, tempo libero, orticoltura ecc.); b2) la manutenzione straordinaria con la sostituzione di parti e ristrutturazione edilizia di manufatti legittimamente esistenti, ove questi siano in contrasto con le qualità paesaggistiche dei luoghi, nonché integrazione di manufatti a destinazione residenziale legittimamente esistenti per una volumetria aggiuntiva non superiore al 20%, purché detti piani e/o progetti e interventi: siano finalizzati all'adeguamento strutturale o funzionale degli immobili; comportino la riqualificazione paesaggistica dei luoghi, non interrompano la continuità del corso d acqua e assicurando nel contempo l incremento della superficie permeabile e la rimozione degli elementi artificiali che compromettono visibilità, fruibilità e accessibilità del corso d acqua; garantiscano il mantenimento, il recupero o il ripristino delle caratteristiche costruttive, delle tipologie, dei materiali, dei colori tradizionali del luogo, evitando l inserimento di elementi dissonanti. promuovono attività che consentono la produzione di forme e valori paesaggistici di contesto (agricoltura, allevamento, ecc.) e fruizione pubblica (accessibilità ecc.) del bene paesaggio. b3) sistemazioni idrauliche e opere di difesa inserite in un organico progetto esteso all intera unità idrografica e che utilizzino materiali e tecnologie appropriate ai caratteri del contesto e prevedano opere di mitigazione degli effetti paesaggistici ed ecologici indotti; b4) la realizzazione di infrastrutture a rete purché la posizione, nonché la disposizione planimetrica del tracciato, rispettino l assetto morfologico e idrologico dei luoghi e prevedano un corretto inserimento paesaggistico; b5) la realizzazione di opere infrastrutturali a rete interrate pubbliche e/o di interesse pubblico, a condizione che siano comunque compatibili con gli obiettivi di qualità di cui all'art. 37, siano di dimostrata l'assoluta necessità o di preminente interesse per la popolazione residente e non siano localizzabili altrove; b6) l impiego di energie rinnovabili di pertinenza di insediamenti esistenti e integrati nelle relative strutture edilizie, di sistemi per la raccolta delle acque piovane, di reti lagunaggio e fitodepurazione; b7) la realizzazione di reti per la mobilità dolce correttamente inserite nel paesaggio; b8) la rimozione di tutti gli elementi artificiali estranei all alveo, che ostacolano il naturale decorso della acque, nonché la trasformazione naturale delle opere di difesa idraulica che si sono rivelate inefficaci alla messa in sicurezza dei corsi d acqua; b10) la realizzazione di strutture a carattere provvisorio e rimovibili di piccole dimensioni, per attività connesse alla produzione agricola o al tempo libero che non compromettano i caratteri naturali, non aumentino la frammentazione dei corridoi di connessione ecologica e che non comportino l aumento di superficie impermeabile, prevedendo idonee opere di mitigazione degli impatti; b11) la realizzazione di nuove aree di sosta e parcheggio unicamente al servizio delle attività esistenti, progettate in modo che non compromettano i caratteri naturali, non aumentino la frammentazione dei corridoi di connessione ecologica e che non comportino l aumento di superficie impermeabile, garantendo la salvaguardia delle specie autoctone esistenti o prevedendone la piantumazione in misura adeguata alla mitigazione degli impatti e al miglio re inserimento paesaggistico. Nelle NTA non ci sono Prescrizioni per il Vincolo idrogeologico Sull area si sovrappone comunque il vincolo relativo ai parchi (art. 142, c. 1 lett. f) 7

12 C1. Struttura idrogeomorfologica 1. Gli interventi che interessano le componenti geomorfologiche devono tendere a: a. valorizzarne le qualità paesaggistiche assicurando la salvaguardia del territorio sotto il profilo idrogeologico e sismico; b. prevenirne pericolosità e rischi nel rispetto delle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi. 2. Gli interventi che interessano le gravine e le lame devono garantire il loro ruolo di componenti i- drauliche, ecologiche e storico testimoniali del paesaggio pugliese, assicurando il mantenimento pervio della sezione idraulica, salvaguardando gli elementi di naturalità, mitigando i processi di frammentazione degli habitat e degli ecosistemi, promovendo l inclusione degli stessi in un sistema di corridoi di connessione ecologica. 3. L insieme dei solchi erosivi di natura carsica devono essere oggetto di interventi di riqualificazione ecologico-naturalistica e di ricostruzione delle relazioni tra insediamenti e valori di contesto (masserie, torri, viabilità, siti archeologici etc.) che ne consentano la ricostruzione delle complesse relazioni ecologiche e paesistiche, garantendo l accessibilità e la fruibilità esclusivamente attraverso mobilità dolce (ciclopedonale etc.) con limitato impatto paesaggistico e ambientale. C1.2 - Componenti geomorfologiche presenti nell area: Versanti (art. 143, c. 1 lett. e) Lame (art. 143, c. 1 lett. e) Grotte art. 143, c. 1 lett. e) Doline (art. 143, c. 1 lett. e) 1. Gli enti e i soggetti pubblici, nei piani urbanistici, territoriali e di settore di competenza, per i territori interessati dalle componenti geomorfologiche: a. promuovono azioni di salvaguardia e tutela delle superfici boscate regionali come aree per la difesa dai dissesti geomorfologici e per la ricarica della falda idrica sotterranea; b. individuano le lame e gravine ricadenti nel loro territorio quale parte integrante di un sistema di corridoi ecologici connessi alla Rete Ecologica regionale. c. dettagliano le aree compromesse ricadenti nelle zone sottoposte a tutela e stabiliscono la disciplina in materia di ripristino ecologico dei sedimi e di riqualificazione urbanistica, nel rispetto delle relative prescrizioni. Contestualmente individuano aree, esterne alle fasce sottoposte a tutela, dove delocalizzare i volumi ricadenti in dette zone in quanto incompatibili con le caratteristiche paesaggistiche delle stesse e i relativi obiettivi di tutela paesaggistica, definendo opportune misure incentivanti. 2. In sede di adeguamento o formazione degli strumenti urbanistici gli enti locali, propongono le doline meritevoli di tutela e valorizzazione dal punto di vista paesaggistico cui si applica la disciplina prevista dalle NTA per i Geositi, gli Inghiottitoi, e i Cordoni dunari. 3. Le componenti geomorfologiche puntualmente individuate e incluse nel Catasto dei geositi di cui all art. 3 della L.r. 4 dicembre 2009, n. 33 Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico, nella fase di adeguamento dei piani locali territoriali, urbanistici e di settore, sono sottoposte, oltre che alle norme di tutela di cui all art. 6 della stessa legge e alle eventuali norme dei Piani di Assetto Idrogeologico, anche alle disposizioni previste dalle NTA per i Geositi, gli Inghiottitoi e i Cordoni dunari. 4. Le grotte puntualmente individuate e incluse nel Catasto delle grotte e delle cavità artificiali di cui all art. 4 della L.r. 4 dicembre Prescrizioni per i Versanti 1. Nei territori interessati dalla presenza di versanti, come definiti all art. 52, punto 1) delle NTA, fatte salve le disposizioni in materia di vincolo idrogeologico e le disposizioni previste dai Piani di Assetto Idrogeologico (PAI), si applicano le seguenti prescrizioni. 2. Non sono ammissibili piani e/o progetti e interventi che comportano: a1) alterazioni degli equilibri idrogeologici o dell assetto morfologico generale del versante; a2) ogni trasformazione di aree boschive ad altri usi, con esclusione degli interventi colturali eseguiti secondo criteri di silvicoltura naturalistica atti ad assicurare la conservazione e integrazione dei complessi vegetazionali naturali esistenti e delle cure previste dalle prescrizioni di polizia forestale; a3) nuove attività estrattive e ampliamenti; a4) la realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione delle acque reflue e per la produzione di energia, fatta eccezione per l impiego di energie rinnovabili di pertinenza di insediamenti esistenti e integrati nelle relative strutture edilizie, di sistemi per la raccolta delle acque piovane, di reti idrica/fognaria duale, di sistemi di riciclo delle acque reflue attraverso tecniche di lagunaggio e fitodepurazione. a5) la realizzazione di gasdotti, elettrodotti sotterranei e aerei, di linee telefoniche o elettriche secondarie con palificazioni, la realizzazione di stazioni radio base per radiofonia/telefonia/televisione su pali, fatte salve le linee di allacciamento domestico e le opere di cui all art. 92 delle NTA. 3. Tutti gli interventi ammissibili, compresi quelli finalizzati ad incrementare la sicurezza idrogeologica e quelli non soggetti ad autorizzazione paesaggistica ai sensi del Codice, devono essere realizzati nel rispetto dell assetto paesaggistico, non compromettendo gli elementi storico culturali e di naturalità esistenti e garantendo elevati livelli di piantumazione e di permeabilità dei suoli. Prescrizioni per le Lame Fatte salve le disposizioni previste dai Piani di Assetto Idrogeologico (PAI), nei territori interessati dalla presenza di lame e gravine, come definiti all art. 52, punto 2), si applicano le seguenti prescrizioni. 2. Non sono ammissibili piani e/o progetti e interventi che comportano: a1) la realizzazione di qualsiasi nuova opera edilizia, ad eccezione di quelle strettamente legate alla tutela della lama o gravina corso d acqua, alla sistemazione della vegetazione riparia, al miglioramento del regime idrico, al disinquinamento ed alla disinfestazione del corso d acqua e le opere finalizzate al recupero/ripristino dei valori ecologici e paesistico/ambientali indicate al comma 3; a2) la demolizione e ricostruzione di edifici esistenti o comunque di infrastrutture stabili, salvo il loro trasferimento al di fuori della fascia tutelata, anche prevedendo specifiche indicazioni sui criteri di rinaturalizzazione e- cologica dei sedimi e le incentivazioni consentite da norme regionali o atti di governo del territorio; a3) escavazioni ed estrazioni di materiali litoidi negli invasi e negli alvei di piena; a4) nuove attività estrattive e ampliamenti, fatta eccezione per attività e- strattive connesse con il reperimento di materiali di difficile reperibilità (come definiti dal PRAE); (eliminato: non compatibile con il contesto) a5) la realizzazione di recinzioni che riducano l accessibilità della lama corso d acqua e la sua fruibilità visiva, nonché trasformazioni del suolo che comportino l aumento della superficie impermeabile; 8

13 2009, n. 33 Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico, nella fase di adeguamento dei piani locali territoriali, urbanistici e di settore, sono sottoposte, oltre che alle norme di tutela di cui all art. 6 della stessa legge e alle eventuali norme dei Piani di Assetto Idrogeologico, anche alle prescrizioni previste dalle NTA per le Grotte. a6) la rimozione della vegetazione naturale con esclusione degli interventi colturali atti ad assicurare la conservazione e integrazione dei complessi vegetazionali naturali esistenti e delle cure previste dalle prescrizioni di polizia forestale; a7) la trasformazione profonda dei suoli, il dissodamento o il movimento di terre, e qualsiasi intervento che turbi gli equilibri idrogeologici o alteri il profilo del terreno; a8) la realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione delle acque reflue e per la produzione di energia; a9) la realizzazione di nuovi tracciati viari o adeguamento di tracciati esistenti compresi quelli di asfaltatura, con l'esclusione dei soli interventi di manutenzione della viabilità; a10) la realizzazione di gasdotti, elettrodotti sotterranei e aerei, di linee telefoniche o elettriche secondarie (escluse le linee di allacciamento domestico) con palificazioni; a11) la realizzazione di stazioni radio base per radiofonia/telefonia/televisione su pali. 3. Sono ammissibili ed eventualmente incentivati, oltre che gli interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica ai sensi dell art. 149 del Codice, piani e/o progetti e interventi che, in conformità con le previsioni del PPTR e gli atti di governo del territorio vigenti, comportino: b1) il mantenimento e ristrutturazione di manufatti edilizi ed attrezzature esistenti destinati ad attività connesse con la presenza del corso d'acqua (pesca, nautica, tempo libero, orticoltura ecc.); b2) sistemazioni idrauliche e opere di difesa inserite in un organico progetto ecologicamente orientato esteso all intera unità idrografica e che utilizzino materiali e tecnologie appropriate ai caratteri del contesto e prevedano opere di mitigazione degli effetti ecologici e paesaggistici indotti; b3) infrastrutture a rete purché la posizione, nonché la disposizione planimetrica del tracciato, rispettino l assetto morfologico e idrologico dei luoghi e prevedano un miglioramento della efficienza ecologica dell ecosistema fluviale e un corretto inserimento paesaggistico; b4) la realizzazione di opere infrastrutturali a rete interrate pubbliche e/o di interesse pubblico, a condizione che siano comunque compatibili con gli o- biettivi di qualità di cui all'art. 37 delle NTA, siano di dimostrata assoluta necessità o di preminente interesse per la popolazione residente e non siano localizzabili altrove; b5) la realizzazione di reti per la mobilità dolce correttamente inserite nel paesaggio; b6) la rimozione di tutti gli elementi artificiali estranei all alveo, che ostacolano il naturale decorso della acque, nonché la trasformazione naturale delle opere di difesa idraulica che si sono rivelate inefficaci alla messa in sicurezza dei corsi d acqua delle lame o gravine; Prescrizioni per le Grotte 1. Nei territori interessati dalla presenza di grotte, come definiti all art. 52, punto 4), si applicano le seguenti prescrizioni. 2. Non sono ammissibili piani e/o progetti e interventi che comportano: a1) la modificazione dello stato dei luoghi che non siano finalizzate al mantenimento dell assetto geomorfologico, paesaggistico e dell equilibrio ecosistemico; a2) interventi di nuova edificazione di qualsiasi natura; a3) la realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione delle acque reflue e per la produzione di energia; a4) la recinzione di suoli che riduca l accessibilità e fruibilità visiva del contesto paesaggistico; a5) la trasformazione profonda dei suoli, il dissodamento o il movimento di terre, o qualsiasi intervento che turbi gli equilibri idrogeologici o alteri il profilo del terreno; a6) nuove attività estrattive e ampliamenti; a7) la realizzazione di gasdotti, elettrodotti sotterranei e aerei, di linee telefoniche o elettriche secondarie (escluse le linee di allacciamento domestico) con palificazioni; a8) la realizzazione di stazioni radio base per radiofonia/telefonia/televisione su pali. 9

14 3. Sono ammissibili ed eventualmente incentivati, oltre che gli interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica ai sensi del Codice, piani e/o progetti e interventi che, in conformità con le previsioni del PPTR e gli atti di governo del territorio vigenti, comportino: b1) la realizzazione di strutture a carattere provvisorio e rimovibili di piccole dimensioni, esclusivamente per attività connesse alla gestione e fruizione dei siti tutelati che non compromettano gli elementi naturali; b2) modificazioni degli edifici esistenti, con esclusione di interventi che prevedano la demolizione e ricostruzione, purché essi garantiscano: Il corretto inserimento paesaggistico, senza aumento di volumetria e di superficie coperta; l aumento di superficie permeabile; il mantenimento, il recupero o il ripristino delle caratteristiche costruttive, delle tipologie, dei materiali, dei colori tradizionali del luogo, evitando l inserimento di elementi dissonanti; b3) la realizzazione di infrastrutture al servizio degli insediamenti esistenti, purché la posizione e la disposizione planimetrica non contrastino con la morfologia dei luoghi; b4) la realizzazione di opere infrastrutturali a rete interrate pubbliche e/o di interesse pubblico, a condizione che siano comunque compatibili con gli obiettivi di qualità di cui all'art. 37 delle NTA, siano di dimostrata assoluta necessità o di preminente interesse per la popolazione residente e non siano localizzabili altrove. 10

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16 Disciplina d uso NORMATIVA D USO SISTEMA DELLE TUTELE Struttura del paesaggio (componenti) Obiettivi generali e specifici - Obiettivi di qualità paesaggistica e territoriale (con valore di Indirizzo) Azioni e progetti (desunti dalle schede di ambito) (con valore di Direttiva) INDIRIZZI DIRETTIVE PRESCRIZIONI Componenti botanico - vegetazionali Nell area sono presenti, quali componenti botanico - vegetazionali, i seguenti beni paesaggistici: i territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento (art. 142, c. 1 lett. g ) e i seguenti ulteriori contesti : Area di rispetto dei boschi (NON RISULTA PRE- SENTE NELLE NTA) Prati e pascoli (art. 143, c. 1 lett. e) Formazioni arbustive in evoluzione naturale (art. 143, c. 1 lett. e) Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici Nell area sono presenti, quali componenti delle aree protette e dei siti naturalistici, i seguenti beni paesaggistici: Parchi e riserve (art. 142, c. 1 lett. f) e i seguenti ulteriori contesti : siti di rilevanza naturalistica (art. 143, c.1 lett. e) C2- Struttura ecosistemica ambientale 2. Sviluppare la qualità ambientale del territorio OBIETTIVI SPECIFICI 2.1 -Valorizzare le aree naturali e seminaturali come core areas principali della rete ecologica; potenziare le aree naturali relitte al fine di incrementare la valenza della rete anche a livello locale Aumentare la connettività e la biodiversità del sistema ambientale Elevare il gradiente ecologico degli ecosistemi a "naturalità diffusa" delle matrici agricole tradizionali (in particolare uliveto, vigneto, frutteto) come rete ecologica minore (qualità ecologica delle colture, siepi, muretti a secco, piantate, ecc.) Migliorare la connettività complessiva del sistema attribuendo funzioni di progetto a tutto il territorio riducendo i processi di frammentazione del territorio e aumentare i livelli di biodiversità del mosaico paesistico regionale perseguire la multifunzionalità della rete, essenziale alla attuabilità dei progetti: la qualificazione dei singoli elementi della rete devono vedere la concorrenza di più obiettivi (e settori di finanziamento): ambientali, idrogeologici, agroforestali paesaggistici, fruitivi, di mobilità dolce, turistici, ecc) OBIETTIVI DI QUALITÁ PAESAGGISTICA E C2.1 - Componenti botanico - vegetazionali presenti nell area: i territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento (art. 142, c. 1 lett. g ) prati e pascoli (art. 143, c. 1 lett. e) Formazioni arbustive in evoluzione naturale (art. 143, c. 1 lett. e) Gli interventi che interessanoi territori individuati come componenti botanico-vegetazionali devono tendere a: a. limitare e ridurre gli interventi di trasformazione e artificializzazione delle aree a boschi e macchie, dei prati e pascoli naturali, delle formazioni arbustive in evoluzione naturale e delle zone umide; b. recuperare e ripristinare le componenti del patrimonio botanico, floro vegetazionale esistente; b. recuperare e riutilizzare il patrimonio storico esistente anche nel caso di interventi a supporto delle attività agro-silvo-pastorali; c. rispettare le caratteristiche tipologiche, i materiali e le tecniche costruttive tradizionali oltre che conseguire un corretto inserimento paesaggistico: d. concorrere a costruire habitat coerenti con la tradizione dei paesaggi mediterranei ricorrendo a tecnologie della pietra e del legno e, in generale, a materiali ecocompatibili, rispondenti all esigenza di salvaguardia ecologica e promozione di biodiversità. 3. Nelle zone a bosco è necessario favorire: a. il ripristino del potenziale vegetazionale esistente proteggendo l evoluzione naturale delle nuove formazioni spontanee; b. la manutenzione e il ripristino di piccole raccolte d acqua e pozze stagionali; c. la manutenzione, senza demolizione totale, dei muretti a secco esistenti e la realizzazione di nuovi attraverso tecniche costruttive tradizionali ed in pietra calcarea; d. la conversione delle produzioni agricole verso modelli di agricoltu- Gli enti e i soggetti pubblici, nei piani di settore di competenza per i territori interessati dalla presenza delle componenti botanico-vegetazionali: a. perseguono politiche di manutenzione, valorizzazione, riqualificazione del paesaggio naturale e colturale tradizionale al fine della conservazione della biodiversità; di protezione idrogeologica e delle condizioni bioclimatiche; di promozione di un turismo sostenibile basato sull ospitalità rurale diffusa e sulla valorizzazione dei caratteri identitari dei luoghi. 2. Gli enti e i soggetti pubblici, nei piani urbanistici, territoriali e di settore di competenza: a. includono le componenti ecosistemiche in un sistema di aree a valenza naturale connesso alla Rete Ecologica regionale e ne stabiliscono le regole di valorizzazione e conservazione; b. individuano le aree compromesse e degradate all interno delle quali attivare processi di rinaturalizzazione e di riqualificazione ambientale e paesaggistica; c. disciplinano i caratteri tipologici delle edificazioni a servizio delle attività agricole, ove consentite, nonché le regole per un corretto inserimento paesaggistico delle opere. Prescrizioni per territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento (art. 142, c. 1 lett. g ) 1. Nei territori interessati dalla presenza di boschi e macchie, come definiti all art. 60, punto 1), si applicano le seguenti prescrizioni. 2. Non sono ammissibili piani e/o progetti e interventi che comportano: a1) la trasformazione e la rimozione della vegetazione arborea od arbustiva con esclusione degli interventi finalizzati alla gestione forestale e di quelli volti al ripristino/recupero di situazioni degradate, e le normali pratiche silvocolturali che devono perseguire finalità naturalistiche quali: divieto di taglio a raso nei boschi se non disciplinato dalle prescrizioni di polizia forestale, favorire le specie spontanee, promuovere la conversione ad alto fusto; tali pratiche devono essere coerenti con il mantenimento/ripristino della sosta e della presenza di specie faunistiche autoctone; a2) l'allevamento zootecnico di tipo intensivo (carico massimo per ettaro di 0,5 unità bovina adulta per più di sei mesi/anno); a3) la nuova edificazione, fatti salvi gli interventi indicati al comma 3; a4) l apertura di nuove strade, ad eccezione di quelle finalizzate alla gestione e protezione dei complessi boscati, e l impermeabilizzazione di strade rurali; a5) la realizzazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione delle acque reflue e per la produzione di energia; a6) la realizzazione di gasdotti, elettrodotti sotterranei e aerei, di linee telefoniche o elettriche secondarie (escluse le linee di allacciamento domestico) con palificazioni, a7) la realizzazione di stazioni radio base per radiofonia/telefonia/televisione su pali. a8) nuove attività estrattive e ampliamenti; a9) l eliminazione o la trasformazione degli elementi antropici e seminaturali del paesaggio agrario con alta valenza ecologica e paesaggistica, in particolare dei muretti a secco, dei terrazzamenti, delle specchie, delle cisterne, dei fontanili, delle siepi, dei filari alberati e delle risorgive. 3. Sono ammissibili ed eventualmente incentivati, oltre che gli interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica ai sensi dell art. 149 del Codice, piani e/o progetti e interventi che, in conformità con le previsioni del PPTR e gli atti di governo del territorio vigenti, comportino: b1) modificazioni degli edifici esistenti, con esclusione di interventi che prevedano la demolizione e ricostruzione, purché essi garantiscano: Il corretto inserimento paesaggistico, senza aumento di volumetria e di superficie coperta; l aumento di superficie permeabile; il mantenimento, il recupero o il ripristino delle caratteristiche costruttive, delle tipologie, dei materiali, dei colori tradizionali del luogo, evitando l inserimento di elementi dissonanti; b2) interventi di demolizione senza ricostruzione o a condizione che la rico- 11

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