Scheda n. 03 ATTRAVERSAMENTI PEDONALI RIALZATI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Scheda n. 03 ATTRAVERSAMENTI PEDONALI RIALZATI"

Transcript

1 Scheda n. 03 ATTRAVERSAMENTI PEDONALI RIALZATI Rappresentano una modifica plano-altimetrica della sede stradale mediante un rialzo con rampe di raccordo (con pendenza, in genere, del 5-10%) in corrispondenza di attraversamenti pedonali. Non sono contemplati dal regolamento e non richiedono alcuna approvazione ministeriale. Il veicolo che transita sull attraversamento è costretto a rallentare, ma non viene comunque scosso violentemente. Rappresenta un accorgimento che fornisce continuità della rete dei marciapiedi miglioramento anche la visibilità. Punto delicato di tali interventi è la rumorosità che certi mezzi inducono al momento del passaggio sulle rampe, per cui particolare attenzione va posta nella localizzazione di tali rialzi, nonché nella esecuzione della rampa che deve essere adeguatamente raccordata e segnalata. La pendenza della rampa è inferiore a quella del dosso, sulle strade di quartiere la pendenza adottata è di norma del 10%, mentre sulle strade principali la pendenza adottata generalmente è intorno al 6% (Normativa di riferimento CNR Norme tecniche n. 60/78). Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

2

3 Scheda n. 12 CHIUSURA DI TRATTI STRADALI La chiusura di un determinato tratto stradale consiste nell attuazione di misure volte ad impedire l attraversamento di quel tratto da parte dei veicoli motorizzati, cioè ad evitare che i veicoli possano immettersi ad un estremo della strada e fuoriuscire all estremo opposto. La chiusura è totale, quando ai veicoli a motore sono impediti sia l ingresso sia l uscita dal tratto stradale. In tal caso, si viene a creare un area destinata a pedoni e ciclisti, in cui è consentita l entrata soltanto ai veicoli che hanno diritto di accedere ai passi carrai delle proprietà situate sulla strada, ai mezzi di emergenza e ai veicoli per le consegne commerciali. La selettività dell accesso veicolare viene garantita da elementi rimuovibili quali, ad esempio, i dissuasori a scomparsa posti ad una o ad entrambe le estremità della strada. La chiusura totale può essere realizzata anche solo in alcune ore della giornata. La chiusura è parziale, quando i veicoli possono aver accesso alla strada ma devono uscirne dal punto stesso in cui sono entrati. La chiusura di tratti stradali interni alla rete dell ambito residenziale ha innanzitutto lo scopo di interrompere la continuità di percorsi che, per la loro lunghezza, possono assumere funzioni, se non di attraversamento, di distributori del traffico interno al quartiere. Un ulteriore obiettivo è quello di creare spazi pedonali in corrispondenza di edifici che ospitano servizi e funzioni capaci di attrarre significativi flussi di pedoni (scuole, ospedali, musei, cinema, chiese, ecc.). Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

4

5 Scheda n. 05 CUSCINI BERLINESI Particolare tipo di dossi, generalmente quadrata, sperimentato per la prima volta a Berlino e successivamente utilizzato negli altri paesi nord-europei. La forma di cuscino, che non interessa l intera larghezza della corsia, può essere posizionato da solo o a coppie, a seconda della sezione stradale. Opportunamente dimensionati, sono in grado di agire solo su determinate categorie di traffico, ad esempio sono inevitabili dalle automobili, che al limite possono salirvici solo con due ruote, mentre sono evitabili dai motocicli e dalle biciclette, per i quali potrebbero essere oltre che fastidiosi anche pericolosi, e dai mezzi a scartamento maggiorato, come veicoli commerciali ed alcuni veicoli di emergenza e, soprattutto, autobus, riducendo in questi ultimi il disagio agli occupanti. Tali dispositivi non sono attualmente consentiti dal Nuovo Codice della Strada, in quanto non occupano l intera larghezza della carreggiata, come previsto dal Nuovo Codice della strada e dal relativo regolamento di attuazione, anche se il loro impiego è stato concesso in alcuni casi in deroga alla legge. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

6 Scheda n. 06 DISASSAMENTO PLANIMETRICO DELL ASSE STRADALE Il disassamento planimetrico della carreggiata consiste in un opera infrastrutturale ove l asse stradale è traslato trasversalmente. La continuità del tracciato risulta interrotta e longitudinalmente la carreggiata appare suddivisa in più tronchi. La velocità di ingresso deve essere tenuta particolarmente sotto controllo; il contesto d inserimento è dunque molto importante. La posizione del disassamento può essere valutata in funzione dei percorsi pedonali e ciclistici presenti. Rompendo la linearità del tracciato, il disassamento planimetrico della carreggiata comporta una riduzione delle velocità veicolari e aumenta nel conducente il livello di attenzione. L isola centrale permette ai pedoni di effettuare l attraversamento in due fasi successive. L effetto dell abitudine può tradursi in un ritorno alle velocità precedenti alla realizzazione dell opera, con una tendenza da parte del conducente a scegliere la traiettoria più breve. È preferibile che il traffico ciclistico utilizzi percorsi esterni al disassamento. La ridotta visibilità è invece un possibile problema che può incidere sulla sicurezza dell attraversamento pedonale. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

7

8 Scheda n. 09 DISSUASORI ELETTRONICI DI VELOCITA Sono particolari segnali dotati di dispositivi elettronici in grado di fornire informazioni al conducente ed attirarne l'attenzione, con la finalità di indurlo al rispetto dei limiti stessi. Esistono modelli di vario genere, dalle installazioni più semplici, che possono indicare solamente la velocità, a modelli più complessi, con pannelli a messaggio variabile, che possono oltre alla velocità riportare messaggi variabili in funzione della fascia di velocità. Tali ultimi permettono di "gratificare" o "ammonire" il conducente in funzione della velocità rilevata. E' fondamentale che siano in posizione ben visibile anche da lontano, in modo da aumentare la loro funzione preventiva e coinvolgere il maggior numero di utenti nelle informazioni divulgate. In alcuni modelli si accendono anche luci gialle intermittenti che rendono ancora più visibile l'infrazione commessa. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

9 Scheda n. 15 DISSUASORI STRADALI (PALETTI, STACCIONATE, CORDOLI, BLOCCHI) I dissuasori stradali sono dispositivi consueti delle nostre città, in quanto elementi delle strade atti ad impedire la sosta di veicoli in aree o zone determinate e, nel contempo a delimitare zone di pertinenza dei pedoni e dei percorsi ciclabili. Essi possono essere utilizzati per costituire un impedimento materiale alla sosta abusiva ed all invasione di zone vietate al traffico (zone pedonali, aree di parcheggio riservate, zone verdi, aiuole e spazi riservati per altri usi). Tali dispositivi devono armonizzarsi con l arredo urbano del contesto in cui vengono inseriti e devono assolvere a funzioni statiche di protezione e di delimitazione. I dissuasori assumono forma di pali, paletti, blocchi, colonne, cordolature, cordoni, cassonetti, fioriere, eccetera. I dissuasori devono esercitare un'azione di reale impedimento al transito sia come altezza sul piano viabile, sia come spaziamento tra un elemento e l'altro se trattasi di componenti singoli disposti lungo un perimetro. Nella funzione di arredo stradale i dissuasori possono assumere forme e tipologie diverse: è compito dell'ente proprietario della strada individuare quelle più opportune ed appropriate alle singole specifiche necessità, alle tradizioni locali (soprattutto per quanto riguarda i materiali utilizzati) e all'ambiente urbano (con particolare attenzione per quanto riguarda gli inserimenti all interno di centri storici ed aree di pregio). I dissuasori possono essere di qualunque materiale: calcestruzzo, ferro, ghisa, alluminio, legno o plastica. Devono essere visibili da parte del conducente di un veicolo e non devono, per forma od altre caratteristiche, creare pericolo ai pedoni e, in particolare, alle utenze deboli.

10 Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

11

12

13 Scheda n. 16 DISSUASORI STRADALI A SCOMPARSA I dissuasori stradali a scomparsa sono dispositivi meccanici o elettronici atti ad impedire l accesso, il transito e la sosta di veicoli in aree urbane o in zone determinate di pertinenza di pedoni e di ciclisti o in zone vietate al traffico (zone pedonali, aree di parcheggio riservate, zone verdi, aiuole e spazi riservati per altri usi). Tali dispositivi devono armonizzarsi con l arredo urbano del contesto in cui vengono inseriti e devono assolvere a funzioni statiche di protezione e di delimitazione. I dissuasori a scomparsa, come dice il nome stesso, devono essere in grado di rientrare a terra qualora vi sia la necessità, al fine di permettere il passaggio degli autoveicoli dotati di permesso di transito. Per questa funzione, essi assumono forma di pali, paletti, blocchi, colonne. I dissuasori a scomparsa devono esercitare un'azione di reale impedimento al transito sia come altezza sul piano viabile, sia come spaziamento tra un elemento e l'altro se trattasi di componenti singoli disposti lungo un perimetro. Nella funzione di arredo stradale i dissuasori possono assumere forme e tipologie diverse: è compito dell'ente proprietario della strada individuare quelle più opportune ed appropriate alle singole specifiche necessità, che possono anche riguardare chiusure di tratti di strada in determinati orari della giornata o della settimana. I dissuasori a scomparsa, di solito realizzati in materiale ferroso, alluminio o plastica, devono essere visibili da parte del conducente di un veicolo e non devono, per forma od altre caratteristiche, creare pericolo ai pedoni e, in particolare, alle utenze deboli: in ogni caso, la loro installazione deve essere opportunamente indicata da segnaletica orizzontale e verticale e/o anche da contrassegni luminosi e impianti semaforici.

14 Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

15 Scheda n. 02 DOSSI ARTIFICIALI I dossi sono costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso con superficie antisdrucciolevole. L obiettivo del dosso (o di una serie di dossi posti in successione) è quello di costringere i veicoli a moderare la velocità nel tratto stradale in questione creando una discontinuità visiva (interrompendo la linearità del percorso) e fisica (costringendo i veicoli a superare un dislivello). Determina disagio per gli utenti indotto dal continuo sobbalzo del veicolo. I dossi artificiali possono presentare alcune controindicazioni dal punto di vista della sicurezza. E importante, ad esempio, che i dossi artificiali siano segnalati con sufficiente anticipo. Un altro elemento che occorre tenere in considerazione è lo stop and go, ovvero continue frenate e successive accelerazioni causando in tal modo maggiori emissioni di gas di scarico e una notevole rumorosità. La norma di riferimento (Art. 42 Codice della strada e Art. 179 del Regolamento) ne prevede l'utilizzo per strade dove vige un limite di velocità di 50 km/h o inferiore. Sono evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia. I moduli prefabbricati sono installati con un sistema di fissaggio mediante tasselli ad espansione. Le dimensioni imposte dal Regolamento sono: - per velocità 50/km dimensioni h cm 3 x 50 x 60 - per velocità 40/km dimensioni h cm 5 x 50 x 90 - per velocità 30/km dimensioni h cm 7 x 50 x 120 Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

16

17 Scheda n. 11 MINIROTATORIE Come la rotatoria, anche la minirotatoria è costituita da un anello, all interno del quale vige il diritto di precedenza, in cui confluiscono i veicoli provenienti da più strade. Essa si distingue dalle altre rotatorie per le dimensioni molto contenute sia dell isola centrale (che spesso è parzialmente o totalmente sormontabile), sia dell anello, che è sempre ad un unica corsia di marcia. Le minirotatorie, in virtù della loro dimensione contenuta, si prestano ad essere introdotte nella rete della viabilità residenziale, ma i criteri per la loro adozione si differenziano rispetto a quelli concernenti le rotatorie, le quali riguardano soprattutto la viabilità principale. Nel disegno delle minirotatorie bisogna prestare grande attenzione alla transitabilità dei mezzi pesanti e di emergenza, garantendo, se necessario, la parziale o totale sormontabilità dell isola centrale. Con questo espediente si ottengono di norma risultati soddisfacenti, in grado di far rallentare le auto e permettere il passaggio dei principali mezzi pesanti, senza togliere visibilità alla rotatoria. L effetto di moderazione del traffico che si ottiene con le minirotatorie può essere accentuato se esse sono posizionate in un certo numero di intersezioni vicine, magari combinandole con altre misure. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

18 Scheda n. 13 PERCORSI PEDONALI PROTETTI Il percorso pedonale protetto è uno strumento di collegamento sicuro tra luoghi all interno di un quartiere o di una zona limitata della città e che può agevolare gli abitanti a vivere la loro quotidianità (per esempio, nel tragitto tra casa e scuola). E un percorso, che deve essere necessariamente riservato ai pedoni, nel quale sono stati eliminati gli ostacoli che, invece, si trovano comunemente nei nostri ambiti urbani (assenza di marciapiedi e di aree di passaggio riservate ai pedoni, presenza di automobili e motocicli parcheggiati sui marciapiedi, attraversamenti pedonali pericolosi con scarsa visibilità, senza semafori pedonali, con le strisce pedonali spesso scolorite). Un percorso protetto è comunque un intervento al servizio di tutta la pedonalità, in particolare di chi ha maggiori difficoltà di spostamento, come i bambini, gli anziani od i portatori di handicap, e rappresenta soprattutto un intervento di complessivo miglioramento della qualità della vita. Infatti, il suo scopo è quello di aumentare la fruibilità dell ambiente urbano, in quanto la strada "vigilata" permette maggiore autonomia di movimento e garantisce allo stesso tempo notevoli condizioni di sicurezza. La progettazione di un percorso protetto mira a ricucire un tessuto viario frammentato da molti incroci, dall immissione di strade pubbliche e passaggi privati, attraverso un prolungamento ideale del marciapiede: l obiettivo è la continuità del percorso ed il mantenimento delle condizioni di fruibilità sicura da parte degli utenti. Questo tipo di soluzione è possibile su strade con un traffico locale, in aree in cui è prevalente la residenza e su cui non insistono arterie a grande scorrimento; in questo modo si preserva l'area da incursioni del traffico di attraversamento e si induce una situazione favorevole per la creazione di isole ambientali in territori anche molto compromessi da un punto di vista urbanistico. Gli strumenti progettuali del percorso, oltre l'allargamento del marciapiede ove necessario, sono dunque gli scivoli che collegano il marciapiede con la carreggiata stradale, le piattaforme sopraelevate, che si estendono su tutta l'area dell'incrocio e rallentano la velocità delle auto; la posa di dissuasori e di staccionate per la delimitazione del percorso; dove la strada da attraversare è molto ampia, si possono inserire isole pedonali nella mezzeria della carreggiata per permettere un attraversamento in due tempi dei due sensi di marcia. Gli interventi proposti, oltre al potenziamento della sicurezza dei pedoni, tendono anche a razionalizzare l'utilizzo dello spazio urbano, con il riassetto delle aree vuote ed il posizionamento dei parcheggi in sedi proprie, laddove questo non è ancora previsto. Infine, per realizzare l'intervento secondo i criteri della sostenibilità ambientale, possono essere utilizzati materiali che permettano la permeabilità del suolo e la sistemazione a verde dei marciapiedi e delle aree interessate al percorso, con la piantumazione di piante, la sistemazione di fioriere, l'arredo per la sosta e la seduta.

19 Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

20

21 Scheda n. 01 RALLENTATORI OTTICI E BANDE SONORE Si tratta di dispositivi che, ai sensi dell'art. 179 commi da 1 a 3 del DPR N 495 e ss.mm. (regolamento del codice della strada) possono essere realizzati su tutte le strade, per tutta la larghezza della carreggiata. Sono realizzati mediante l applicazione sulla pavimentazione di almeno 4 bande trasversali di materiale retroriflettente con altezza crescente nel senso marcia e di stazionamento decrescente che creano sia un effetto ottico (per rifrangenza) sia un effetto acustico vibratorio. La prima striscia deve avere una larghezza di 20 cm, le successive con incremento di almeno 10 cm di larghezza. Non sono finalizzati alla riduzione in sé della velocità, rispetto alla quale non determinano particolari effetti, ma il loro scopo principale è quello di preavvisare gli utenti riguardo la presenza di successivi dispositivi per la riduzione della velocità, o condizioni di pericolo, in modo che gli utenti stessi possano modificare il loro comportamento. Per le bande sonore va posta particolare attenzione alla presenza di edifici residenziali o pubblici in quanto il passaggio delle auto induce una certa rumorosità che può risultare fastidiosa. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

22 Scheda n. 08 RESTRINGIMENTI DELLA CARREGGIATA CON ISOLA CENTRALE Il restringimento della carreggiata con isola centrale comporta un alterazione della larghezza della carreggiata, che evidenzia la funzione locale della strada. Esistono due tipi di isole centrali. Le isole sormontabili costituiscono la tipologia di minor impatto e, senza penalizzare eccessivamente il transito dei mezzi pesanti, permettono la realizzazione di isole di larghezza superiore rispetto alla tipologia non sormontabile. Per contro, le isole non sormontabili sono maggiormente visibili e, in presenza di attraversamenti pedonali, possono essere attrezzate come isole salvagente. Il restringimento della carreggiata con isola centrale comporta la riduzione delle velocità veicolari ed un aumento del livello di attenzione. Esso permette l attraversamento pedonale in due fasi successive, riducendo la lunghezza dell attraversamento stesso. In prossimità dell isola centrale risultano inibite sia le manovredi sorpasso che la sosta veicolare. Il restringimento della carreggiata penalizza in particolare il traffico ciclistico, per il quale dovrebbero essere individuati percorsi alternativi. Tale problema è particolarmente accentuato in presenza di restringimenti particolarmente lunghi (50 80 m). Le isole centrali tendono ad essere scarsamente evidenti ed è pertanto necessario migliorarne la percepibilità. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

23

24 Scheda n. 07 RESTRINGIMENTI LATERALI DELLA CARREGGIATA Hanno lo scopo di produrre il rallentamento dei veicoli mediante il restringimento fisico della carreggiata e la riduzione della distanza di visibilità in caso di aiuole con piantumazioni. I restringimenti di corsia e le deviazioni orizzontali vengono realizzati mediante la creazione di isole rialzate che trasformano l andamento rettilineo della strada in un andamento sinuoso che tende a far rallentare i veicoli che sopraggiungono. Il restringimento laterale della carreggiata può essere ottenuto sia ampliando il marciapiede, che posizionando degli elementi verticali o ridisegnando gli stalli di sosta. L'intervento va fatto mantenendo un minimo di m 3,50 per corsia, o comunque tale da non avere riduzione di larghezza e numero delle corsie rispetto al contesto precedente e seguente. Tuttalpiù nel restringimento è possibile rinunciare alla presenza delle banchine, trattandosi di punti singolari di lunghezza limitata. Il restringimento laterale della carreggiata comporta anche la riduzione della lunghezza dell attraversamento pedonale. Può penalizzare in particolare il traffico ciclistico, per il quale dovrebbero essere individuati percorsi alternativi. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

25

26 Scheda n. 10 ROTATORIE La rotatoria si può definire come una particolare tipologia di intersezione a raso, non semaforizzata, caratterizzata dalla presenza di un area (o isola) centrale circolare e non accessibile, circondata da un anello percorribile in una sola direzione ed in senso antiorario dal traffico dai veicoli provenienti da più entrate chiamate rami (o bracci) d ingresso. Caratteristica distintiva delle rotatorie rispetto ad altri tipi di intersezioni a raso è quella di non attribuire priorità ad alcuna delle strade che si intersecano: essa è pertanto particolarmente idonea in quelle situazioni in cui tali strade sono dello stesso livello gerarchico, anche se risulta comunque una buona soluzione anche nel caso di flussi disomogenei. Il Decreto 19/04/2006 definisce le caratteristiche tecniche a cui bisogna attenersi nella progettazione. Uno dei vantaggi è rappresentato dal miglioramento delle condizioni di sicurezza nelle intersezioni grazie al numero ridotto di punti di conflitto ed alle ridotte velocità di transito indotte dall obbligo di dare la precedenza ai veicoli circolanti sull anello di scorrimento. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

27 Scheda n. 04 SOPRAELEVAZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE STRADALE La sopraelevazione della pavimentazione stradale viene di norma realizzata in corrispondenza della zona centrale dell abitato o nelle aree antistanti edifici pubblici rilevanti (municipio, chiese, scuole, ecc.), in cui è necessario che le velocità veicolari siano particolarmente ridotte. La lunghezza della zona sopraelevata è di almeno 5 metri, quella delle rampe varia in funzione della pendenza adottata (intorno al 5-10%). La sopraelevazione della pavimentazione stradale viene utilizzata anche alle intersezioni tra viabilità principale e secondaria, dando continuità ai marciapiedi. Materiali differenziati permettono di evidenziare la presenza degli scivoli, aumentandone la percepibilità. La sopraelevazione della pavimentazione stradale evidenzia l uso promiscuo della zona sopraelevata, inducendo il conducente a mantenere una velocità compatibile con la sicurezza degli altri utenti della strada. Viene favorito l attraversamento pedonale, che risulta più sicuro, perché maggiormente evidente. La rampa che deve essere adeguatamente raccordata e segnalata, anche per i mezzi spalaneve. Nel caso di rialzo di incroci alcuni tendono a dare l'interpretazione che sul rialzo esiste priorità pedonale: tale interpretazione non trova nessun riscontro nel codice della strada italiano per cui sui rialzi sono ammesse solamente le ordinarie segnaletiche con le rispettive priorità ed obblighi. Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

28 Scheda n. 14 ZONE 30 Le Zone 30 sono quelle aree riconoscibili nella rete stradale di un ambito urbano nelle quali il limite massimo di velocità è abbassato ai 30 Km/h (rispetto ai 50 Km/h previsti normalmente dal Codice della Strada): la minore velocità delle auto permette una migliore integrazione delle automobili con gli altri utenti della strada e, conseguentemente, risulta più attuabile una maggiore e più sicura convivenza con pedoni e biciclette. Esse rappresentano uno degli interventi urbanistici di moderazione del traffico nella viabilità locale ormai più attuati nelle nostre città: gli interventi, però, non si fermano esclusivamente alla riduzione della velocità, ma inducono l effettuazione di azioni complessive di riqualificazione della strada e degli spazi accessori, che possono comprendere per esempio la riduzione dello spazio di circolazione delle auto (con conseguente eliminazione di soste in doppia fila), la realizzazione di parcheggi a spina, il conseguente aumento dello spazio dedicato alle piste ciclabili ed alla mobilità pedonale, la creazione di aree sicure adibite all incontro tra le persone ed alla socializzazione. Al fine di raggiungere gli scopi prefissati e per il conseguimento di migliori condizioni di sicurezza, nelle Zone 30 vengono realizzati interventi strutturali sull asse stradale e/o su un complesso di strade che comprendono ed integrano altri elementi di dissuasione delle velocità, come i rallentatori ottici e/o acustici, i dossi, le pedane rialzate, i cuscini berlinesi, le rotatorie/minirotatorie, le isole spartitraffico, eccetera. Certamente, tali zone contribuiscono a ridurre le conseguenze di incidenti, sia sugli autoveicoli, ma soprattutto sui pedoni e ciclisti (vista la netta riduzione degli spazi di arresto del veicolo e l aumento del raggio del cono visivo del conducente del veicolo stesso), nonché a ridurre i consumi di carburante, le emissioni inquinanti ed i livelli acustici del traffico. Inoltre, il successo delle Zone 30 è anche dovuto al fatto che esse migliorano anche le condizioni ambientali della città, e rendono l ambiente urbano maggiormente piacevole ed accattivante per i pedoni ed i ciclisti, che le percorrono con maggiore frequenza soprattutto per i piccoli spostamenti. A livello normativo, le Zone 30 sono un elemento particolarmente recente, in quanto le prime indicazioni di indirizzo per la loro realizzazione sono comparse in Italia solo nel 1995, all interno delle Direttive per la redazione dei P.U.T. (Piani Urbani del Traffico).

29 Immagini dell elemento e sua contestualizzazione:

30

Scheda n. 09 DISSUASORI ELETTRONICI DI VELOCITA

Scheda n. 09 DISSUASORI ELETTRONICI DI VELOCITA PROVINCIA DI TORINO AGENDA 21 Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici Progetto Strade più belle e sicure Scheda n. 09 DISSUASORI ELETTRONICI DI VELOCITA Descrizione e caratteristiche

Dettagli

PROGETTO DI UN NUOVO PERCORSO CICLABILE E PEDONALE IN VIA VITTORIO VENETO A BOLZANO

PROGETTO DI UN NUOVO PERCORSO CICLABILE E PEDONALE IN VIA VITTORIO VENETO A BOLZANO RELAZIONE TECNICA PROGETTO DI UN NUOVO PERCORSO CICLABILE E PEDONALE IN VIA VITTORIO VENETO A BOLZANO A cura dell Ufficio Mobilità del Comune di Bolzano Ripartizione 5. Pianificazione e Sviluppo del 1.

Dettagli

VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO

VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO COMUNE DI PONZANO VENETO PROVINCIA DI TREVISO VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO ALLEGATO F RELAZIONE ILLUSTRATIVA AI SENSI DEL D.P.R.

Dettagli

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO (articolo 70 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 articolo 64 della

Dettagli

COMUNE DI BRESCIA. Percorsi ciclabili

COMUNE DI BRESCIA. Percorsi ciclabili Percorsi ciclabili Il presente documento inquadra la rete ciclabile comunale. E indicativo nelle linee guida ma non prescrittivo nelle modalità di esecuzione per consentire in tal modo una compartecipazione

Dettagli

REGOLE DEL CODICE DELLA STRADA PER LA CIRCOLAZIONE DELLE BICICLETTE

REGOLE DEL CODICE DELLA STRADA PER LA CIRCOLAZIONE DELLE BICICLETTE REGOLE DEL CODICE DELLA STRADA PER LA CIRCOLAZIONE DELLE BICICLETTE La circolazione dei velocipedi è regolata dall art. 182 del D.Lgs. n. 285/1992 e successive modificazioni ed integrazioni (Codice della

Dettagli

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 -

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 - INDICE 1. PREMESSA - 3-2. CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96, RICHIESTA DALLA A.S.L./NA 1, DIPARTIMENTO PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE E SANITA PUBBLICA, IN SEDE DI CONFERENZA DEI SERVIZI

Dettagli

O SSERVATORIO PROVINCIALE SICUREZZA STRADALE

O SSERVATORIO PROVINCIALE SICUREZZA STRADALE O SSERVATORIO PROVINCIALE SICUREZZA STRADALE Asaps - Anvu - Emergenza Sanitaria - Sicurstrada ISTRUZIONI PER L USO DELLE ROTONDE STRADALI in collaborazione con: A.S.A.P.S. Associazione Sostenitori Amici

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

La Bicicletta un mezzo semplice in un sistema di trasporto complesso. Daniele Yari Stati Libero Ateneo del Ciclismo Urbano

La Bicicletta un mezzo semplice in un sistema di trasporto complesso. Daniele Yari Stati Libero Ateneo del Ciclismo Urbano La Bicicletta un mezzo semplice in un sistema di trasporto complesso Daniele Yari Stati Libero Ateneo del Ciclismo Urbano Il perché di un corso sull uso della bicicletta Il motore della bicicletta e la

Dettagli

ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI E VIABILITÁ RACCOMANDAZIONI PER LE ATTIVITÀ DEGLI UFFICI TECNICI COMUNALI

ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI E VIABILITÁ RACCOMANDAZIONI PER LE ATTIVITÀ DEGLI UFFICI TECNICI COMUNALI ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI E VIABILITÁ RACCOMANDAZIONI PER LE ATTIVITÀ DEGLI UFFICI TECNICI COMUNALI 1 AREA TECNICA Direttore Ing. Carlo Faccin Titolo Raccomandazioni ad indirizzo dell attività degli

Dettagli

www.italy-ontheroad.it

www.italy-ontheroad.it www.italy-ontheroad.it Rotonda, rotatoria: istruzioni per l uso. Negli ultimi anni la rotonda, o rotatoria stradale, si è molto diffusa sostituendo gran parte delle aree semaforizzate, ma l utente della

Dettagli

ATB Mobilità S.p.A. LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLA VELOCITÀ VEICOLARE NELLE AREE URBANE

ATB Mobilità S.p.A. LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLA VELOCITÀ VEICOLARE NELLE AREE URBANE LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLA VELOCITÀ VEICOLARE NELLE AREE URBANE Bergamo, Marzo 2010 1 PIANO DELLA SICUREZZA STRADALE URBANA GESTIONE DELLA VELOCITÀ DEI FLUSSI VEICOLARI IN AMBITO URBANO GRUPPO DI

Dettagli

COMPARTO UNITARIO ST2_P14 Via IV Novembre RELAZIONE SUL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (DPR 24.07.1996 N. 503)

COMPARTO UNITARIO ST2_P14 Via IV Novembre RELAZIONE SUL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (DPR 24.07.1996 N. 503) PIANO DI LOTTIZZAZIONE DELLA ZONA C1 - RESIDENZIALE DI ESPANSIONE COMPARTO UNITARIO ST2_P14 Via IV Novembre RELAZIONE SUL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (DPR 24.07.1996 N. 503) Il progetto

Dettagli

CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ

CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ Provincia di Cremona - U.T.P. Sett. IX PARTE A 12. LE NORME DI ATTUAZIONE CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ Art. 1 Natura giuridica Il Piano della Viabilità costituisce parte del

Dettagli

LE ROTATORIE DI SECONDA GENERAZIONE

LE ROTATORIE DI SECONDA GENERAZIONE LE ROTATORIE DI SECONDA GENERAZIONE Alcuni criteri di pianificazione delle rotatorie Cenni alla manualistica della Regione Piemonte, della Regione Lombardia e di altri Paesi europei Torino, 14 DICEMBRE

Dettagli

Capitolo 5. 5.1 Segnaletica orizzontale. Segnaletica orizzontale. Segnali complementari. Strisce longitudinali

Capitolo 5. 5.1 Segnaletica orizzontale. Segnaletica orizzontale. Segnali complementari. Strisce longitudinali 5.1 Segnaletica orizzontale Capitolo 5 Segnaletica orizzontale. Segnali complementari La segnaletica orizzontale è rappresentata dai segni sulla carreggiata che si suddividono in: strisce longitudinali;

Dettagli

INDICE 1.RIFERIMENTI NORMATIVI 2 2.SCELTE PROGETTUALI 2 3.SISTEMAZIONI ESTERNE 3. MASSIMO LEGGERI Ordine Ingegneri Roma n. 22424.

INDICE 1.RIFERIMENTI NORMATIVI 2 2.SCELTE PROGETTUALI 2 3.SISTEMAZIONI ESTERNE 3. MASSIMO LEGGERI Ordine Ingegneri Roma n. 22424. INDICE 1.RIFERIMENTI NORMATIVI 2 2.SCELTE PROGETTUALI 2 3.SISTEMAZIONI ESTERNE 3 Pagina 1 di 4 1.RIFERIMENTI NORMATIVI I criteri seguiti nella progettazione ai fini di garantire l accessibilità all intera

Dettagli

Capitolo. Sosta, fermata, definizioni stradali. 6.1 Sosta

Capitolo. Sosta, fermata, definizioni stradali. 6.1 Sosta . S. p. A 6 Sosta, fermata, definizioni stradali Capitolo br i 6.1 Sosta La sosta è la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo. La sosta non è consentita: Es se li in corrispondenza o

Dettagli

Uso in italia del personal transporter

Uso in italia del personal transporter Uso in italia del personal transporter L utilizzo del personal transporter non è, allo stato, regolato da alcuna norma del Codice della Strada italiano. L unica trattazione è una lettera del Ministero

Dettagli

GENNAIO Articoli e Comma Tipo N. Violaz. Tot.. 7 Circolava in c.a. in senso contrario a quello consentito dalla segnaletica verticale Verbali 1 41,00

GENNAIO Articoli e Comma Tipo N. Violaz. Tot.. 7 Circolava in c.a. in senso contrario a quello consentito dalla segnaletica verticale Verbali 1 41,00 GENNAIO 7 Alla guida del veicolo non rispettava le prescrizioni imposte dalla segnaletica verticale indicante il senso rotatorio. Verbali 2 82,00 7 In c.a. lasciava in sosta il veicolo nonostante il divieto

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA Area Infrastrutture Civili Servizio Pianifi cazione Mobilità NORME E CONSIGLI PER I CICLISTI

COMUNE DI RAVENNA Area Infrastrutture Civili Servizio Pianifi cazione Mobilità NORME E CONSIGLI PER I CICLISTI COMUNE DI RAVENNA Area Infrastrutture Civili Servizio Pianifi cazione Mobilità NORME E CONSIGLI PER I CICLISTI MARZO 2012 La situazione attuale del traffico cittadino, risultato del predominio dei mezzi

Dettagli

LE NUOVE SCUOLE NEL GIARDINO POZZATI

LE NUOVE SCUOLE NEL GIARDINO POZZATI Settore Lavori Pubblici Quartiere Reno LE NUOVE SCUOLE NEL GIARDINO POZZATI LABORATORIO PARTECIPATO PROGETTIAMO INSIEME IL QUARTIERE 1 Incontro del TAVOLO TEMATICO MOBILITA e SICUREZZA MERCOLEDI 16 MAGGIO

Dettagli

Rispetto degli spazi riservati alla sosta dei veicoli a servizio di persone con difficoltà motorie.

Rispetto degli spazi riservati alla sosta dei veicoli a servizio di persone con difficoltà motorie. ATTIVITÁ E CONTENUTI GENITORI INCONTRO UNICO Incontro - dibattito tra le Istituzioni e i genitori finalizzato a sensibilizzare questi ultimi a comportamenti corretti e al rispetto delle norme del C.d.S..

Dettagli

7 ACCESSI E DIRAMAZIONI

7 ACCESSI E DIRAMAZIONI 7 ACCESSI E DIRAMAZIONI 7.1 - ACCESSI E DIRAMAZIONI. DEFINIZIONI E TIPOLOGIA Tra i diversi fattori che possono influire sulle prestazioni, in termini di sicurezza e di funzionalità, di una strada, occupano

Dettagli

INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE STRADE CITTADINE E DI MODERAZIONE DEL TRAFFICO

INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE STRADE CITTADINE E DI MODERAZIONE DEL TRAFFICO INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE STRADE CITTADINE E DI MODERAZIONE DEL TRAFFICO ZONE 30 ALTESSANO Progetto: ICIS S.r.l. Società di Ingegneria C.so Einaudi, 8 10128 Torino Direttore Tecnico - ing. Giovanni

Dettagli

Cambiamenti ai regolamenti stradali del NSW

Cambiamenti ai regolamenti stradali del NSW 1 novembre 2012 Cambiamenti ai regolamenti stradali del NSW Dal 1 novembre 2012, saranno introdotti alcuni cambiamenti ai regolamenti stradali del NSW. Molti di questi cambiamenti sono semplicemente un

Dettagli

I Woonerven: ESEMPI EUROPEI

I Woonerven: ESEMPI EUROPEI SVIZZERA Aarau: cuscino berlinese in una via residenziale SVIZZERA Berna: porta di ingresso ad una via residenziale SVIZZERA Dietikon: continuitàtra via, area di sosta e area di svago SVIZZERA Friburgo:

Dettagli

Progetto TI MUOVI. Sottoprogetto LA STRADA E LE SUE REGOLE

Progetto TI MUOVI. Sottoprogetto LA STRADA E LE SUE REGOLE Progetto TI MUOVI Sottoprogetto LA STRADA E LE SUE REGOLE LA BUONA STRADA A cura della I A (anno scolastico 2009-2010) Scuola secondaria di primo grado CARLO LEVI - I.C. King GRUGLIASCO IL NOSTRO PERCORSO

Dettagli

APG AREA PROGETTO GENOVA SCHEDA DESCRITTIVA PROGETTO

APG AREA PROGETTO GENOVA SCHEDA DESCRITTIVA PROGETTO APG AREA PROGETTO GENOVA SCHEDA DESCRITTIVA PROGETTO INDICE 1 NODO STRADALE ED AUTOSTRADALE DI GENOVA Adeguamento del Nodo di San Benigno... 3 1.1 Descrizione progetto... 3 1.2 Opere d arte... 9 1 NODO

Dettagli

COMUNE DI PADOVA SETTORE MOBILITÀ E TRAFFICO Codice Fiscale 00644060287

COMUNE DI PADOVA SETTORE MOBILITÀ E TRAFFICO Codice Fiscale 00644060287 2010-03 - biciplan - regolamento viario mobilità ciclistica.doc 1/62 BICIPLAN PADOVA 2010 2015 1 LINEE GUIDA PER LA MOBILITÀ CICLISTICA.........3 1.1 Premessa...3 1.2 Definizioni...4 2 SPAZIO PEDONALE

Dettagli

QUESTIONARIO SULLA MOBILITÀ SCOLASTICA

QUESTIONARIO SULLA MOBILITÀ SCOLASTICA QUESTIONARIO SULLA MOBILITÀ SCOLASTICA Scuola Classe Età Sesso. 1. Dove abiti? 2. Come sei venuto oggi a scuola? A piedi In bicicletta In autobus (urbano) In automobile In autobus (extraurbano) Altro.

Dettagli

Scheda n. 1. 1 Giorno: MODULO B SEGNALETICA - SEGNALI DI PERICOLO

Scheda n. 1. 1 Giorno: MODULO B SEGNALETICA - SEGNALI DI PERICOLO 1 Giorno: MODULO B SEGNALETICA - SEGNALI DI PERICOLO Scheda n. 1 Il segnale n. 1 1) preavvisa una doppia curva VF 2) preavvisa un tratto di strada in cattivo stato V F 3) preavvisa una discesa pericolosa

Dettagli

Indagine sugli spostamenti casa lavoro dei dipendenti della Cgil di Rimini effettuata nel periodo maggio giugno 2012

Indagine sugli spostamenti casa lavoro dei dipendenti della Cgil di Rimini effettuata nel periodo maggio giugno 2012 effettuata nel periodo maggio giugno 2012 Una prima valutazione su quanto emerso dalle risposte al questionario. L iniziativa,vuole mettere la CGIL di Rimini nella condizione di dare l esempio (pensata,

Dettagli

Tipo EA1a Strada rurale di pianura

Tipo EA1a Strada rurale di pianura Schede dei tipi di percorso Percorso EA1a Foglio 1 di 10 DEFINIZIONE DEL TIPO DESCRIZIONE SINTETICA Ambito: Sistema funzionale: Extraurbano Sistema insediativo diffuso Percorso su Strada rurale di pianura

Dettagli

PROGETTO PRELIMINARE

PROGETTO PRELIMINARE 17/04/2009 1 PROGETTO PRELIMINARE D. Lgs. 163/2006; DM 05.11.2001 Tavola E.3 del Progetto Preliminare delle Opere di Urbanizzazione -Strada di circa 900 m con andamento Nord Sud, parallela a Via Unità

Dettagli

CORPO POLIZIA MUNICIPALE FERRARA

CORPO POLIZIA MUNICIPALE FERRARA CORPO POLIZIA MUNICIPALE FERRARA Non fa rumore Non inquina Occupa poco spazio La bicicletta ( velocipede per il codice della strada ) e le regole per circolare sulla strada La bicicletta e i dispositivi

Dettagli

PIANO DI LOTTIZZAZIONE

PIANO DI LOTTIZZAZIONE Settore Urbanistica ed Edilizia Privata Comune di Cittadella Servizio Urbanistica Relazione tecnico descrittiva PIANO DI LOTTIZZAZIONE già denominato Brotto Ianeselli Spazio riservato all Ufficio Protocollo

Dettagli

«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA»

«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» «VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» SISTEMI DI INFORMAZIONE I sistemi di informazione sono apparati costituiti da strumentazione connessa

Dettagli

SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE AREE LIMITROFE AI PLESSI SCOLASTICI

SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE AREE LIMITROFE AI PLESSI SCOLASTICI PROVINCIA DI TORINO TAVOLO AGENDA 21 Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE

Dettagli

Cavatigozzi Via Milano via Ghinaglia

Cavatigozzi Via Milano via Ghinaglia Cavatigozzi Via Milano via Ghinaglia Inquadramento cartografico Descrizione/introduzione Itinerario radiale che collega Piazza Risorgimento con la zona periferica ovest di Cremona nei pressi del Quartiere

Dettagli

Provincia di Bergamo

Provincia di Bergamo Provincia di Bergamo COME PIANIFICARE I TERRITORI PER FAVORIRE LO SPOSTAMENTO DI CHI HA DIFFICOLTA MOTORIE RAPPRESENTAZIONE di Un Percorso Metodologico Architetto Aldo Capodaglio - VENEZIA FASE PRELIMINARE

Dettagli

COLLEGAMENTO LINEA URBANA N. 13 ISTITUTO ENRICO FERMI VIA BOLOGNESI

COLLEGAMENTO LINEA URBANA N. 13 ISTITUTO ENRICO FERMI VIA BOLOGNESI COLLEGAMENTO LINEA URBANA N. 13 ISTITUTO ENRICO FERMI VIA BOLOGNESI Marzo 2015 STATO DI FATTO Gli studenti della frazione di Sesso, che frequentano la scuola media Enrico Fermi di Via Bolognesi a Reggio

Dettagli

IL SERVIZIO STRABUS EFFICIENTAMENTO DELLE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI URBANE E DEI SISTEMI DI TRASPORTO PUBBLICO

IL SERVIZIO STRABUS EFFICIENTAMENTO DELLE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI URBANE E DEI SISTEMI DI TRASPORTO PUBBLICO IL SERVIZIO STRABUS EFFICIENTAMENTO DELLE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI URBANE E DEI SISTEMI DI TRASPORTO PUBBLICO STRABUS Aspetti generali (1) Il servizio STRABUS permette di analizzare e valutare lo stato

Dettagli

Progetti strategici per il Territorio Snodo di Jesi Messa in sicurezza e riqualificazione SS76

Progetti strategici per il Territorio Snodo di Jesi Messa in sicurezza e riqualificazione SS76 Progetti strategici per il Territorio Snodo di Jesi Enrico Pastori TAVOLO TECNICO ALLARGATO Jesi, 19 novembre 2009 Indice della presentazione Stato di fatto Obiettivi del progetto Descrizione del progetto

Dettagli

La circolazione delle biciclette in doppio senso di marcia

La circolazione delle biciclette in doppio senso di marcia La circolazione delle biciclette in doppio senso di marcia PREMESSA Il tema della mobilità sostenibile è divenuto ormai oggetto quotidiano di confronto e di impegno istituzionale. Il Nuovo Codice della

Dettagli

F00400 Fig 4 Curva a destra. Doppia croce di S. Andrea. F01500 Fig 15 Discesa pericolosa. F02200 Fig 22 Strada sdrucciolevole

F00400 Fig 4 Curva a destra. Doppia croce di S. Andrea. F01500 Fig 15 Discesa pericolosa. F02200 Fig 22 Strada sdrucciolevole Il codice dei cartelli è composto da: la sigla che si trova sotto ogni figura, : es F00100 (sull è indicata la figura del C.d.S.). Una prima lettera che identifica il formato: R = ridotto, P = piccolo,

Dettagli

FDA international. urbanistica, architettura di Marco Facchinetti e Marco Dellavalle Via Gaetana Agnesi, 12 20135, Milano www.fdainternational.

FDA international. urbanistica, architettura di Marco Facchinetti e Marco Dellavalle Via Gaetana Agnesi, 12 20135, Milano www.fdainternational. ABACO Provincia di Como urbanistica, architettura di Marco Facchinetti e Marco Dellavalle Via Gaetana Agnesi, 12 20135, Milano www.fdainternational.it - collaboratori Battistessa Arch.Pt. Sara Gianatti

Dettagli

INDICE 1.PREMESSE 2 2.QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE 2 3.DESCRIZIONE DELL INTERVENTO 3

INDICE 1.PREMESSE 2 2.QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE 2 3.DESCRIZIONE DELL INTERVENTO 3 INDICE 1.PREMESSE 2 2.QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE 2 3.DESCRIZIONE DELL INTERVENTO 3 Pagina 1 di 7 1.PREMESSE La presente relazione illustra i lavori previsti nel progetto definitivo per la Ristrutturazione

Dettagli

SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE AREE LIMITROFE AI PLESSI SCOLASTICI

SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE AREE LIMITROFE AI PLESSI SCOLASTICI PROVINCIA DI TORINO TAVOLO AGENDA 21 Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE

Dettagli

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012 INDICE 1. Elementi costitutivi del... 2 2. Zona S1: aree per l'istruzione pubblica... 2 3. Zona S2: aree per servizi pubblici... 2 4. Zona S3: aree per attrezzature religiose... 2 5. Zona S4: aree pubbliche

Dettagli

Luogo residenza prov. c.a.p. Indirizzo n. Tel. Fax e-mail

Luogo residenza prov. c.a.p. Indirizzo n. Tel. Fax e-mail Al dirigente del sesto settore del Comune di Termini Imerese Oggetto: Richiesta modifica temporanea della disciplina vigente di circolazione o di sosta. Cognome nome Luogo di nascita Data di nascita Luogo

Dettagli

INCROCI CON DIRITTO DI PRECEDENZA

INCROCI CON DIRITTO DI PRECEDENZA Infrastrutture Give Cycling a Push INFRASTRUTTURE / INCROCI E ATTRAVERSAMENTI INCROCI CON DIRITTO DI PRECEDENZA Visione d insieme Un incrocio a traffico misto e con diritto di precedenza è la soluzione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEI PASSI CARRABILI. (Artt. 22, 26 e 27 del Codice della Strada Art. 46 del relativo Regolamento di esecuzione)

REGOLAMENTO COMUNALE DEI PASSI CARRABILI. (Artt. 22, 26 e 27 del Codice della Strada Art. 46 del relativo Regolamento di esecuzione) REGOLAMENTO COMUNALE DEI PASSI CARRABILI (Artt. 22, 26 e 27 del Codice della Strada Art. 46 del relativo Regolamento di esecuzione) Testo Approvato con Deliberazione C.C. n. 151 del 18/12/2004 Modificato

Dettagli

Studio della VIABILITÀ LENTA percorsi pedonali e ciclabili n. 38 VIA DEL TONALE E DELLA MENDOLA-VIA NAZIONALE (S.S. 42)

Studio della VIABILITÀ LENTA percorsi pedonali e ciclabili n. 38 VIA DEL TONALE E DELLA MENDOLA-VIA NAZIONALE (S.S. 42) n. 38 VIA DEL TONALE E DELLA MENDOLA-VIA NAZIONALE (S.S. 42) Località: Endine Gaiano Comune di Endine Gaiano Comune di Endine Gaiano Comune di Endine Gaiano Comune di Endine Gaiano Comune di Endine Gaiano

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

INDICE. 1 Livello di prestazione...4 2 Metodo di verifica in fase progettuale...5 3 Metodo di verifica a lavori ultimati...6

INDICE. 1 Livello di prestazione...4 2 Metodo di verifica in fase progettuale...5 3 Metodo di verifica a lavori ultimati...6 INDICE 1 Livello di prestazione...4 2 Metodo di verifica in fase progettuale...5 3 Metodo di verifica a lavori ultimati...6 Pag. 2 di 6 Premessa Il Requisito I1 Controllo dell inquinamento acustico ha

Dettagli

SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE AREE LIMITROFE AI PLESSI SCOLASTICI

SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE AREE LIMITROFE AI PLESSI SCOLASTICI PROVINCIA DI TORINO TAVOLO AGENDA 21 Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE

Dettagli

INTERVENTI DI MODERAZIONE DEL TRAFFICO e MOBILITÀ CICLISTICA

INTERVENTI DI MODERAZIONE DEL TRAFFICO e MOBILITÀ CICLISTICA Infrastrutture Give Cycling a Push INFRASTRUTTURE / COLLEGAMENTI DELLA RETE INTERVENTI DI MODERAZIONE DEL TRAFFICO e MOBILITÀ CICLISTICA Visione d insieme Nelle aree residenziali con poco traffico lo spazio

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato

Dettagli

3 Giorno: MODULO B - SEGNALI DI INDICAZIONE - SEGNALI LUMINOSI - SEGNALI ORIZZONTALI

3 Giorno: MODULO B - SEGNALI DI INDICAZIONE - SEGNALI LUMINOSI - SEGNALI ORIZZONTALI Scheda n 1 3 Giorno: MODULO B - SEGNALI DI INDICAZIONE - SEGNALI LUMINOSI - SEGNALI ORIZZONTALI Il segnale n. 153 indica 1) che si ha la precedenza rispetto a chi viene in senso contrario V F 2) l'inizio

Dettagli

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014 VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014 AZV_A1_A3_9.004 INDICE - PREMESSA - TIPOLOGIA DELL INTERVENTO - RIFERIMENTI NORMATIVI -

Dettagli

ALCUNI ESEMPI DI DOPPIO PIO SENSO DI MARCIA PER LE BICI IN VIE A SENSO UNICO, O IN INTERE ZONE A CICLABILITÀ DIFFUSA. In Italia e in Europa

ALCUNI ESEMPI DI DOPPIO PIO SENSO DI MARCIA PER LE BICI IN VIE A SENSO UNICO, O IN INTERE ZONE A CICLABILITÀ DIFFUSA. In Italia e in Europa ALCUNI ESEMPI DI DOPPIO PIO SENSO DI MARCIA PER LE BICI IN VIE A SENSO UNICO, O IN INTERE ZONE A CICLABILITÀ DIFFUSA In Italia e in Europa In tutta Europa esistono aree delle città, come i centri storici

Dettagli

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Architettura Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio UNA RETE DI GREENWAYS PER IL TERRITORIO DEL COMUNE DI PRATO: occasioni di riqualificazione

Dettagli

PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA

PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA (si veda anche la parte normativa, più sotto) Norme L. 11/11/2009 n. 19; L. 21/10/2010 n. 17 Aumenti massimi (salvo casi particolari) + 35% volume con

Dettagli

Lez. 10 Piani Urbani del traffico e Piani della mobilita

Lez. 10 Piani Urbani del traffico e Piani della mobilita Laurea Magistrale in Architettura e innovazione Sviluppo Urbano Sostenibile AA 2013-14 Prof. Maria Rosa Vittadini mariaros@iuav.it Lez. 10 Piani Urbani del traffico e Piani della mobilita Piani urbani

Dettagli

Chiarimenti normativi ministeriali in materia stradale

Chiarimenti normativi ministeriali in materia stradale Chiarimenti normativi ministeriali in materia stradale Ing. Enrico Chiarini Premessa Questo documento, redatto in forma personale, raccoglie alcune richieste di parere e alcune richieste di chiarimento

Dettagli

Prot. Gen. n. 468953 Venezia, 03/11/2008

Prot. Gen. n. 468953 Venezia, 03/11/2008 Prot. Gen. n. 468953 Venezia, 03/11/2008 Oggetto: D.P.R. n. 753/1980 art. 5 comma 7 - criteri per il riconoscimento dell idoneità e della sicurezza delle fermate dei servizi pubblici di trasporto urbano

Dettagli

La normativa sulle Barriere Architettoniche. La normativa sulle Barriere Architettoniche. Barriere Architettoniche - Barriere Culturali

La normativa sulle Barriere Architettoniche. La normativa sulle Barriere Architettoniche. Barriere Architettoniche - Barriere Culturali Barriere Architettoniche - Barriere Culturali PROGETTARE, COSTRUIRE, ABITARE CON QUALITÀ COLLEGAMENTI ORIZZONTALI COLLEGAMENTI VERTICALI Arch. Cesare Beghi CAAD di Parma 30 Gennaio 2008 Parma Seminario

Dettagli

UN BELLA FILASTROCCA SUL SEMAFORO.

UN BELLA FILASTROCCA SUL SEMAFORO. UN BELLA FILASTROCCA SUL SEMAFORO. Il vigile urbano di Gianni rodari Chi è più forte del vigile urbano? Ferma i tram con una mano. Con un dito, calmo e sereno, tiene indietro un autotreno: cento motori

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA INTRODUZIONE La ZIP di Padova, ha rappresentato e certamente ancora rappresenta una

Dettagli

PIANO ATTUATIVO AR2 - CALO REGOLAMENTO

PIANO ATTUATIVO AR2 - CALO REGOLAMENTO PIANO ATTUATIVO AR2 - CALO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE AREE PRIVATE ASSERVITE ALL USO PUBBLICO ADIBITE A PARCHEGGIO E RELATIVE PERTINENZE - LOTTI A e B - Art. 1 Individuazione 1. Il presente Regolamento

Dettagli

barriera stradale di sicurezza in acciaio PAB H2 TE classe H2 - bordo laterale ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE SU RILEVATO

barriera stradale di sicurezza in acciaio PAB H2 TE classe H2 - bordo laterale ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE SU RILEVATO barriera stradale di sicurezza in acciaio PAB H2 TE classe H2 - bordo laterale ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE SU RILEVATO A) Operazioni preliminari 1. Lo scarico degli elementi della barriera stradale

Dettagli

PIANO PER LA MODERAZIONE DEL TRAFFICO DELLE STRADE PROVINCIALI

PIANO PER LA MODERAZIONE DEL TRAFFICO DELLE STRADE PROVINCIALI Corso Garibaldi, 59-42100 Reggio Emilia - c.f. 00209290352 Tel 0522.459111 - Fax 0522.451676 E-mail: info@mbox.provincia.re.it - Web: http://www.provincia.re.it PIANO PER LA MODERAZIONE DEL TRAFFICO DELLE

Dettagli

CAPITOLO 3 - Pannelli integrativi, segnali di indicazione, segnali luminosi, segnali orizzontali

CAPITOLO 3 - Pannelli integrativi, segnali di indicazione, segnali luminosi, segnali orizzontali CAPITOLO 3 - Pannelli integrativi, segnali di indicazione, segnali luminosi, segnali orizzontali 03001) Ciascuno dei pannelli integrativi n. 121 V01) indica la distanza tra il segnale di pericolo sotto

Dettagli

ISTRUZIONI TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE DELLE RETI CICLABILI

ISTRUZIONI TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE DELLE RETI CICLABILI Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ISTRUZIONI TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE DELLE RETI CICLABILI 2014 1 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO... 4 2 DEFINIZIONI... 5 3 PROGETTAZIONE DELLE RETI CICLABILI

Dettagli

SCHEMI RIPARTIZIONE RESPONSABILITA' INCIDENTI STRADALI (BAREM DI RESPONSABILITA')

SCHEMI RIPARTIZIONE RESPONSABILITA' INCIDENTI STRADALI (BAREM DI RESPONSABILITA') SCHEMI RIPARTIZIONE RESPONSABILITA' INCIDENTI STRADALI (BAREM DI RESPONSABILITA') DEFINIZIONI (ai soli fini dell'applicazione degli schemi di ripartizione) CARREGGIATA parte della strada normalmente destinata

Dettagli

Picenengo Via Sesto Via Milano

Picenengo Via Sesto Via Milano Inquadramento cartografico Picenengo Via Sesto Via Milano Descrizione/introduzione L itinerario principale è radiale e collega il quartiere di Picenengo e relativa zona industriale e il quartiere di via

Dettagli

Violazioni al Codice della Strada e/o al relativo Regolamento di esecuzione e di attuazione

Violazioni al Codice della Strada e/o al relativo Regolamento di esecuzione e di attuazione Articolo 24, comma 3, Codice della Strada: I cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani di qualsiasi tipo e natura devono essere collocati in modo da non arrecare pericolo od intralcio alla circolazione.

Dettagli

LA STRADA MARCIAPIEDE CORSIA CORSIA RISERVATA. Normalmente la strada è composta da:

LA STRADA MARCIAPIEDE CORSIA CORSIA RISERVATA. Normalmente la strada è composta da: COMUNE DI SIENA L uomo, nell antichità, si spostava a piedi o a dorso di animali, l invenzione della ruota portò una grande innovazione, i trasporti si fecero sempre più veloci ed i commerci favorirono

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO COMUNE DI CERVESINA Provincia di Pavia REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO Approvato con deliberazione C.C. n.7 del

Dettagli

Piazza Bracci 40068 San Lazzaro di Savena (BO) fax 051.622.82.23 mail ufficiotraffico@comune.sanlazzaro.bo.it web: www.comune.sanlazzaro.bo.

Piazza Bracci 40068 San Lazzaro di Savena (BO) fax 051.622.82.23 mail ufficiotraffico@comune.sanlazzaro.bo.it web: www.comune.sanlazzaro.bo. Area Programmazione del Territorio Settore Mobilità Piazza Bracci 40068 San Lazzaro di Savena (BO) fax 051.622.82.23 mail ufficiotraffico@comune.sanlazzaro.bo.it web: www.comune.sanlazzaro.bo.it File :

Dettagli

Parte I. Prof. Ing. Francesco Canestrari Università Politecnica delle Marche

Parte I. Prof. Ing. Francesco Canestrari Università Politecnica delle Marche Parte I Università Politecnica delle Marche Introduzione 1. I segnali orizzontali, tracciati sulla strada, servono per regolare la circolazione, per guidare gli utenti e per fornire prescrizioni od utili

Dettagli

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA. PIANO ATTUATIVO COMUNALE DI INIZIATIVA PRIVATA B/RU n.22 DI VIA CHIOGGIA - VIALE VENEZIA

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA. PIANO ATTUATIVO COMUNALE DI INIZIATIVA PRIVATA B/RU n.22 DI VIA CHIOGGIA - VIALE VENEZIA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA COMUNE DI PORDENONE PROVINCIA DI PORDENONE PIANO ATTUATIVO COMUNALE DI INIZIATIVA PRIVATA B/RU n.22 DI VIA CHIOGGIA - VIALE VENEZIA RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA INERENTE

Dettagli

1 Introduzione... 4. 2 Misura del diametro ruote procedura manuale... 5. 2.1 Procedura per la misura del diametro ruote... 5

1 Introduzione... 4. 2 Misura del diametro ruote procedura manuale... 5. 2.1 Procedura per la misura del diametro ruote... 5 2 di 11 INDICE 1 Introduzione... 4 2 Misura del diametro ruote procedura manuale... 5 2.1 Procedura per la misura del diametro ruote... 5 3 Misura del diametro ruote ricalibrazione automatica... 8 4 Misura

Dettagli

schemi segnaletici di possibile attuazione per il fermo temporaneo in carreggiata dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle 7,5 t

schemi segnaletici di possibile attuazione per il fermo temporaneo in carreggiata dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle 7,5 t schemi segnaletici di possibile attuazione per il fermo temporaneo in carreggiata dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle,5 t 1 PREMESSA Il presente documento integra il testo del Protocollo

Dettagli

Allegato 4 DOCUMENTAZIONE PRESENTE IN CANTIERE

Allegato 4 DOCUMENTAZIONE PRESENTE IN CANTIERE Allegato 4 DOCUMENTAZIONE PRESENTE IN CANTIERE Una copia dei seguenti documenti deve sempre essere presente in cantiere. DOCUMENTO Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) Piano Operativo di Sicurezza

Dettagli

Il piano della mobilità urbana nella regione Ile-de-France

Il piano della mobilità urbana nella regione Ile-de-France 27 Novembre 2012 Il piano della mobilità urbana nella regione Ile-de-France Laurence Debrincat, STIF Workshop sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile - Milano 2 Sommario Il contesto delle politiche

Dettagli

Il Metabolismo della Città

Il Metabolismo della Città Il Metabolismo della Città Mobilità e trasporti Punti di Attenzione/Approfondimento Scelte di fondo: auto e parcheggi per tutti o trasporto pubblico? Compatibilità tra qualità urbana e flussi di traffico.

Dettagli

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute

Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Sistemi di ancoraggio permanenti per dispositivi di protezione individuale contro le cadute Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall alto nei lavori in quota della Regione

Dettagli

SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE AREE LIMITROFE AI PLESSI SCOLASTICI

SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE AREE LIMITROFE AI PLESSI SCOLASTICI PROVINCIA DI TORINO TAVOLO AGENDA 21 Qualità della vita e mobilità sostenibile intorno ai plessi scolastici SCHEDATURA DEL PERCORSO PARTECIPATO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI NELLE

Dettagli

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

Dettagli

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 13-07-1999 (punto N. 20. ) Delibera N.788 del 13-07-1999 Proponente CLAUDIO DEL LUNGO DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E

Dettagli

Preambolo. a) SVILUPPARE L'USO DELLA BICICLETTA QUALE MEZZO DI TRASPORTO ALTERNATIVO AI MEZZI MOTORIZZATI; b) AGEVOLARE IL TRAFFICO CICLISTICO.

Preambolo. a) SVILUPPARE L'USO DELLA BICICLETTA QUALE MEZZO DI TRASPORTO ALTERNATIVO AI MEZZI MOTORIZZATI; b) AGEVOLARE IL TRAFFICO CICLISTICO. REGIONE: PIEMONTE LEGGE REGIONALE 17 APRILE 1990, n. 33 (G.U. n. 040 SERIE SPECIALE N. 3 del 13/10/1990 - BU n. 017 del 24/04/1990) INTERVENTI PER LA PROMOZIONE DELLA BICICLETTA COME MEZZO DI TRASPORTO,

Dettagli

COMANDO POLIZIA MUNICIPALE

COMANDO POLIZIA MUNICIPALE COMANDO POLIZIA MUNICIPALE Staff Comandante Ufficio Informazioni Istituzionali Campagna di sensibilizzazione al Codice della Strada Ripassiamo il Codice.- Con l avvento della primavera, si incrementa l

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 465 DEL 5/12/2001

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 465 DEL 5/12/2001 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 465 DEL 5/12/2001 Adozione del nuovo Piano Urbano del Traffico contenente riferimenti al Piano Integrato della Mobilità e degli Orari e Programma Urbano dei Parcheggi.

Dettagli

PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Regione Toscana - Provincia di Livorno PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Scheda n. 54 Data rilievo : 15/03/2005 Foglio n. 1 di 4 ACCESSIBILITA' DEI PERCORSI - STATO ATTUALE: VIA DI NUGOLA

Dettagli

Lo stoccaggio dei materiali può avvenire sia a terra si su apposite attrezzature: gli scaffali.

Lo stoccaggio dei materiali può avvenire sia a terra si su apposite attrezzature: gli scaffali. Mezzi di warehousing Le attrezzature per lo stoccaggio comprendono tutti i mezzi che non possono seguire il materiale durante i suoi movimenti. Si tratta quindi di "mezzi fissi", cioè di attrezzature facenti

Dettagli

ANAGNINA-TOR VERGATA CORRIDOIO DEL TRASPORTO PUBBLICO. 17 settembre 2009. Inaugurazione

ANAGNINA-TOR VERGATA CORRIDOIO DEL TRASPORTO PUBBLICO. 17 settembre 2009. Inaugurazione ANAGNINA-TOR VERGATA CORRIDOIO DEL TRASPORTO PUBBLICO Inaugurazione 17 settembre 2009 Inizio lavori 28 gennaio 2008 Inaugurazione 17 settembre 2009 Importo contrattuale 10.800.000 Stazione appaltante:

Dettagli