Trasparenza e accountability delle tariffe locali sulla Piazza di Milano. Samir Traini REF Ricerche

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1 Trasparenza e accountability delle tariffe locali sulla Piazza di Milano Samir Traini REF Ricerche Palazzo Giureconsulti, Piazza Mercanti - Milano 21 Novembre 2014

2 TASP Milano Un servizio per le imprese 2

3 Servizio Idrico sulla Piazza di Milano

4 L assetto istituzionale e organizzativo in Provincia di Milano La Provincia di Milano è suddivisa in 2 Ambiti Territoriali Ottimali (ATO). I Comuni con popolazione superiore a 5 mila abitanti sono così divisi: ATO Milano, interessa i Comuni della Provincia ad eccezione del capoluogo Il servizio è affidato a 2 gestori: Amiacque (93 Comuni) Brianzacque (3 Comuni) Ogni Comune costituisce un bacino tariffario: le tariffe sono definite a livello comunale ATO Città di Milano, interessa il territorio del capoluogo Il servizio è affidato a Metropolitana Milanese La distribuzione della popolazione per gestore 43% 56% 1% 4

5 Contenuta variabilità intraprovinciale Spesa unitaria dei profili tipo, Anno 2013 Spesa al lordo dell'iva Min - Max Rapporto Max/Min Industria alimentare m3 1,63 Ristorante m3 1,63 Parrucchiere 400 m3 1,62 Albergo m3 0,60 0,80 1,00 1,20 1,40 1,63 0,0 1,0 2,0 euro/m3 Il rapporto massimo/minimo è di circa 1,6 su tutti i profili considerati Il capoluogo registra uno scarto inferiore al 20% con il valore più basso e di quasi il 30% rispetto al valore massimo 5

6 euro/anno MI MB LO CR BG Milano è tra i capoluoghi di provincia a minore spesa PV MN BS LC euro/anno MI MB LO BG LC PV MN BS CR Spesa annua nei Comuni capoluogo, Anno 2013 Albergo, m3/anno Spesa annua nei Comuni capoluogo, Anno 2013 Ristorante, m3/anno Comuni media semplice media ponderata* Comuni media semplice media ponderata* * media nazionale dei capoluoghi ponderata s ulla popolazione * media nazionale dei capoluoghi ponderata s ulla popolazione Posizionamento del capoluogo nella graduatoria nazionale Ordinamento crescente al crescere della spesa Albergo Parrucchiere Ristorante Industria alimentare Milano

7 euro/m3 Articolazioni differenziate a parità di uso La spesa unitaria per il SII Uso commerciale Milano Brescia Pavia Lodi Cremona 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0, m3/anno Milano presenta una struttura flat e una spesa unitaria molto contenuta, effetto di una tariffa a fascia unica (e non a scaglioni crescenti) 7

8 T 2 F 2 F&D per utenze industriali: la formula degli anni 70 Delibera Giunta Regionale 21 giugno 1983, n.3/29353 (in applicazione Legge 10 maggio 1976, n. 319) f 2 * V dv K2 O S i i * * db * df da * V O f S f T 2 = tariffa finale pagata dall utente industriale (euro/anno) F 2 = quota fissa (euro/anno) f 2 = costo medio totale del servizio fognatura (euro/mc) dv = costo medio totale dei trattamenti primari (euro/mc) K 2 = maggior peso per il trattamento dello specifico scarico industriale; O i = qualità degli scarichi rispetto alla domanda chimica di ossigeno (COD) in uscita dallo stabilimento industriale O f = qualità degli scarichi rispetto alla domanda chimica di ossigeno in entrata all'impianto di depurazione db = costo medio totale del trattamento secondario (euro/mc) S i e S f = qualità degli scarichi rispetto ai materiali in sospensione (SST) in uscita dallo stabilimento industriale e in entrata all'impianto di depurazione df = costo medio totale di smaltimento fanghi (euro/mc) da = costo per la depurazione di determinati inquinanti (euro/mc) V = volume annuo depurato (mc/anno) 8

9 Le tariffe differenziate per singolo Comune Spesa unitaria per il servizio di fognatura e depurazione Industria cartaria 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 Valore dei coefficienti differenziato per Comune La tariffa complessiva dipende oltre che dalle caratteristiche dello scarico, anche dalla localizzazione (Comune) dell attività produttiva 9

10 I limiti della tariffa di F&D per gli utenti industriali algoritmo datato, non in grado di contemplare il costo dei trattamenti e delle tecnologie depurative più avanzate tecnologicamente; corrispettivo di depurazione risultante dall applicazione della formula dipende dai costi dell impianto e dalla differenza tra le caratteristiche dello specifico refluo e il carico inquinante medio in ingresso al depuratore: a parità di refluo industriale il corrispettivo può essere diverso a seconda dell impianto; articolazione tariffaria sbilanciata sulla quota variabile non riflette in modo adeguato la struttura dei costi della depurazione, in prevalenza di natura fissa; corrispettivo variabile del servizio di fognatura in alcuni casi diverso da quello delle utenze civili: disparità di trattamento che non trova una giustificazione nei costi di collettamento. 10

11 IMPRESE La ripartizione dei costi tra famiglie ed imprese: una duplice lettura IMPRESE Posizionamento della spesa Distribuzione del carico INIQUI ESOSI II FAMIGLIE < media I FAMIGLIE > media FAMIGLIE < media IMPRESE > media FAMIGLIE > media IMPRESE > media IMPRESE > media IMPRESE > media VIRTUOSI ATTENTI FAMIGLIE < media IMPRESE < media FAMIGLIE > media IMPRESE < media III FAMIGLIE < media IMPRESE < media IV FAMIGLIE > media IMPRESE < media FAMIGLIE FAMIGLIE sotto la bisettrice il carico tariffario è sbilanciato di più sulle famiglie sopra la bisettrice il carico tariffario è sbilanciato di più sulle imprese lungo la bisettrice il carico è distribuito in misura uniforme

12 Distribuzione uniforme del carico tariffario in gran parte dei Comuni IMPRESE Spesa annua indicizzata, Anno 2013 Numeri indici, media provinciale =100 II quadrante I quadrante famiglie < imprese Gessate Milano famiglie > imprese Casorezzo III quadrante IV quadrante FAMIGLIE 12

13 Incrementi a fronte di nuovi investimenti Andamento della spesa annua dei profili tipo Var. % 2013/2012 Albergo Parrucchiere Ristorante Industria alimentare Min 4,5% 4,4% 4,5% 4,5% Max 9,7% 9,7% 9,7% 9,7% Media semplice 9,5% 9,4% 9,5% 9,5% Media ponderata 8,9% 8,9% 8,9% 8,9% Mediana 9,7% 9,7% 9,7% 9,7% Le variazioni sono calcolate utilizzando i teta 2013 approvati dall AEEGSI (nel caso di Brianzacque le aliquote sono ancora provvisorie) e applicati alle tariffe 2012 pre-aeegsi La fatturazione in alcuni casi ha seguito un percorso più «modulato» 13

14 Sul biennio pesano anche i conguagli Variazione % per gestore Anno 2014 Anno 2015 Media semplice Media ponderata Media semplice Media ponderata 10% 10% 8% 8% 6% 6% 4% 4% 2% 2% 0% Amiacque Brianzacque* Metropolitana Milanese** * Calcolata sul teta 2013 provvisorio ** Calcolata applicando il moltiplicatore in modo indifferenziato tu tutte le quote 0% Amiacque Brianzacque* Metropolitana Milanese** 14

15 Un indicatore di attrattività dei SPL La metodologia Indicatore di Spesa per profilo Indicatore di Attrattività Rapporto tra gli indicatori Indicatore di Qualità per profilo Calcolo di un indicatore per ogni SPL Ponderazione della qualità in base al peso della spesa di ogni SPL Standardizzazione dei risultati in punteggi con valori compresi tra 10 e 100 Calcolo della spesa consolidata per tutti i SPL per ogni singola attività economica 4 profili di consumo: Albergo Parrucchiere Ristorante Caseificio Ricostruzione della spesa per quattro profili di utenza non domestica Individuazione degli indicatori di qualità significativi dei quattro Servizi Pubblici Locali Servizio Idrico Integrato Raccolta di RSU Distrib. Energia Elettrica Distrib. Gas 15

16 Elevata qualità del servizio Servizio Idrico Integrato: giudizio di qualità Città Qualità tecnica Qualità commerciale Valutazione complessiva Milano Qualità tecnica: popolazione connessa ad impianti di depurazione, perdite di rete Qualità commerciale: tempo esecuzione allacciamento, tempo max cessazione della fornitura, tempo attesa medio agli sportelli, ecc... Scala di valutazione Ottimo (80-100) Buono (70-80) Accettabile (50-70) Mediocre (30-50) Pessimo (minore di 30) 16

17 Un giudizio complessivo : Milano è una città attrattiva Indicatore di attrattività Qualità Spesa Totale Giudizio Giudizio Giudizio Posizionamento Milano 1 Scala di valutazione Ottimo (80-100) Buono (70-80) Accettabile (50-70) Mediocre (30-50) Pessimo (minore di 30) 17

18 Servizio Raccolta Rifiuti Urbani sulla Piazza di Milano

19 Carico tariffario più incisivo sulle attività a maggiore producibilità di rifiuto Spesa unitaria - euro/mq, Anno 2014 Albergo, mq Parrucchiere, 70 mq Ristorante, 180 mq Industria alimentare, mq Numero di Comuni Popolazione Media ponderata 3,73 5,15 23,14 3,49 Media semplice 3,32 4,12 17,47 2,56 Min 1,55 1,13 3,00 0,80 Max 7,31 10,01 39,53 6,52 La spesa unitaria mette in risalto le differenze tra attività economica. Le categorie con una maggiore producibilità (presunta) di rifiuto, sostengono una spesa più elevata di quelle a minore producibilità: il ristorante paga in media circa 17 euro/metro quadro, oltre 7 volte quanto pagato da un industria di trasformazione alimentare. Categorie a media producibilità come l albergo e il parrucchiere registrano una spesa di circa 4 euro/metro quadro. Per tutte le categorie, la media ponderata sulla popolazione è superiore alla media semplice, a suggerire che nei comuni più popolosi la spesa è più elevata. 19

20 Ampia variabilità della spesa a parità di profilo Spesa unitaria - euro/mq, Anno 2014 Varabilità territoriale: valori minimo e massimo rapporto massimo/minimo Industria alimentare, mq 8,2 Ristorante, 180 mq 13,2 Parrucchiere, 70 mq 8,8 Albergo, mq 4, euro/mq 0,0 5,0 10,0 15,0 La variabilità della spesa delle utenze non domestiche è molto accentuata e raggiunge la misura massima nel caso del ristorante, dove il rapporto tra massimo e minimo è di oltre 1:13 Il Comune di Milano registra una spesa pari o moderatamente superiore alla media: il suo posizionamento nella graduatoria della spesa varia a seconda del profilo, come accade anche per gli altri Comuni. 20

21 LO LC SO BS CO PV BG MB MI VA MN CR CO CR MN BG LO LC SO PV BS MB MI VA euro/anno euro/anno Il posizionamento di Milano cambia in base al profilo Spesa annua nei Comuni capoluogo, Anno 2013 Albergo, mq Capoluoghi media semplice media ponderata* Spesa annua nei Comuni capoluogo, Anno 2013 Ristorante, 180 mq Capoluoghi media ponderata* media semplice * media nazionale dei capoluoghi ponderata sulla popolazione Il comune di Milano e i capoluoghi italiani Valore indice, media Italia=100 e posizionamento Albergo Parrucchiere Ristorante Industria alimentare Milano

22 Da cosa dipende la spesa? Dimensione del Comune aumento dei costi, e quindi dei corrispettivi unitari, al crescere della popolazione Distribuzione dei costi tra le utenze ripartizione del carico tra utenze domestiche e non domestiche e tra categorie Altri fattori diverso grado di efficienza delle gestioni che si traduce, a parità di altre condizioni, in un costo più o meno elevato differenti logiche di assimilazione quanti-qualitativa dei rifiuti speciali agli urbani diverse soluzioni organizzative adottate, modalità di raccolta, spazzamento e lavaggio strade, incidenza della raccolta differenziata/indifferenziata, ecc diversa dotazione impiantistica di trattamento e smaltimento 22

23 Impatto TARI più forte per le attività a maggiore producibilità di rifiuto Variazione %, Albergo Parrucchiere Ristorante Industria alimentare Numero di Comuni Popolazione Min -63% -55% -73% -70% Max 165% 64% 229% 32% Media ponderata 25,8% 23,1% 62,4% -5,9% Media semplice 3,5% 1,3% 54,5% -10,8% L andamento della spesa nel biennio suggerisce che la variazione dipende dal profilo. Calcolata sulla media semplice è negativa per l Industria di trasformazione alimentare, o contenuta per il Parrucchiere e l Albergo. L incremento passa invece al 55% nel caso del ristorante. La variabilità a parità di profilo è dovuta ai Comuni che nel 2012 adottavano regimi di determinazione delle tariffe non aderenti al principio europeo «chi inquina paga» 23

24 IMPRESE La ripartizione dei costi tra famiglie ed imprese: una duplice lettura IMPRESE Posizionamento della spesa Distribuzione del carico INIQUI ESOSI II FAMIGLIE < media I FAMIGLIE > media FAMIGLIE < media IMPRESE > media FAMIGLIE > media IMPRESE > media IMPRESE > media IMPRESE > media VIRTUOSI ATTENTI FAMIGLIE < media IMPRESE < media FAMIGLIE > media IMPRESE < media III FAMIGLIE < media IMPRESE < media IV FAMIGLIE > media IMPRESE < media FAMIGLIE FAMIGLIE sotto la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle famiglie sopra la bisettrice il carico tariffario grava di più sulle imprese lungo la bisettrice il carico è distribuito in misura uniforme

25 IMPRESE Distribuzione del carico a geometria variabile tra Comuni Spesa annua indicizzata, Anno 2014 Numeri indici, media provinciale =100 II quadrante Pantigliate famiglie < imprese Rozzano I quadrante Milano Assago Vanzago famiglie > imprese III quadrante IV quadrante FAMIGLIE 25

26 IMPRESE Redistribuzione del carico tra le utenze nel passaggio a TARI Spesa annua indicizzata, Anni Numeri indici, media provinciale =100 Magenta Bussero II quadrante I quadrante famiglie < imprese famiglie > imprese III quadrante IV quadrante FAMIGLIE 26

27 L eterna riforma: dalla TARSU alla TARI passando dalla TIA1/TIA2 e TARES definizione TARSU TIA1 TIA2 TARES TARI Tassa per i Rifiuti Tariffa di Igiene Tariffa Integrata Tassa sui rifiuti e sui Tassa Rifiuti Solidi Urbani Ambientale Ambientale servizi documento istituitivo d.lgs. 507/1993 d.lgs. 22/1997 d.lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) d.l. 201/2011 L. 147/2013 (Legge di stabilità 2014) iter applicativo Recepito da tutti i Comuni, introduce organicità nella normativa Avrebbe dovuto sostituire la TARSU, ma per le continue proroghe mai adottato da tutti i Comuni Numerosi rinvii applicativi, terminati con l'adozione del D.P.R. 158/99 Avrebbe dovuto sostituire tutti i regimi esistenti, ma il d.l. 102/2013 li ha nuovamente "salvati" Dovrebbe sostituire tutti i regimi esistenti. Ad oggi recepito da buona parte dei Comuni, almeno nella forma articolazione Aliquota unica, differenziata per famiglie e per alcune categorie di attività economica, espressa in euro/mq Struttura binomia (quota fissa - espressa in euro/mq - e quota variabile - espressa in euro/anno per le famiglie e in euro/mq per le imprese) e articolazioni su 6 categorie per le famiglie e 30 categorie per le imprese Struttura binomia (quota fissa - espressa in euro/mq - e quota variabile - espressa in euro/anno per le famiglie e in euro/mq per le imprese) e articolazioni su 6 categorie per le famiglie e 30 categorie per le imprese Struttura binomia (quota fissa - espressa in euro/mq - e quota variabile - espressa in euro/anno per le famiglie e in euro/mq per le imprese) e articolazioni su 6 categorie per le famiglie e 30 categorie per le imprese Struttura binomia (quota fissa - espressa in euro/mq - e quota variabile - espressa in euro/anno per le famiglie e in euro/mq per le imprese) e articolazioni su 6 categorie per le famiglie e 30 categorie per le imprese. La normativa è più flessibile sulla struttura e sull'articolazione imposte Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%) e IVA (10%) Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%) e IVA (10%) fino al 2009, ma nei fatti anche Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%) e IVA (10%) Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%). IVA solo nel caso di natura tariffaria (tariffa puntuale) Addizionale provinciale per la tutela ambientale (1-5%). IVA solo nel caso di natura tariffaria (tariffa puntuale) vincolo di copertura minimo 50% costo di esercizio, minimo 70% per i Comuni in squilibrio finanziario, 100% per i Comuni in dissesto finanziario 100% costo del servizio 100% costo del servizio 100% costo del servizio 100% costo del servizio 27

28 Qualità del servizio RSU: Milano tra le prime in Italia Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani: giudizio di qualità Città Milano Caratteristiche del Servizio Completezza della Carta del Servizio Attenzione alle imprese Valutazione complessiva Qualità tecnica: popolazione connessa ad impianti di depurazione, perdite di rete Qualità commerciale: tempo esecuzione allacciamento, tempo max cessazione fornitura, tempo attesa medio agli sportelli, ecc... Scala di valutazione Ottimo (80-100) Buono (70-80) Accettabile (50-70) Mediocre (30-50) Pessimo (minore di 30) 28

29 Un giudizio complessivo: anche nei RSU Milano è una città attrattiva Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani: giudizio complessivo Qualità Spesa Totale Posizionamento Milano 9 Scala di valutazione Ottimo (80-100) Buono (70-80) Accettabile (50-70) Mediocre (30-50) Pessimo (minore di 30) 29

30 Raccolta differenziata: Milano in accelerazione Produzione RSU e raccolta differenziata - Anno 2013 (pro capite, kg/anno) Produzione pro capite 50% 231 Raccolta differenziata % Provincia MI Milano Città Gli ultimi dati AMSA sul periodo gennaio-settembre 2014 indicano una salita al 50,2% della raccolta differenziata nel Comune di Milano 30

31 Trasparenza e accountability delle tariffe locali Tavola rotonda Necessità di promuovere il consolidamento gestionale (Legge di Stabilità) Elevato fabbisogno di investimenti e di risorse finanziarie Rinforzare la governance: gli ultimi interventi legislativi (133/2014) concentrati solo sul servizio idrico. E i rifiuti? La regolazione indipendente (AEEGSI) può essere estesa ai RSU? Uscire dalle logiche del tributo verso il corrispettivo di servizi 31

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