LA CENTRALE RISCHI BANCA D ITALIA: UN APPROCCIO PROATTIVO. Seminario 17 dicembre 2014
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- Bernardo Poli
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1 LA CENTRALE RISCHI BANCA D ITALIA: UN APPROCCIO PROATTIVO Seminario 17 dicembre
2 Centrale Rischi: un approccio proattivo Prima parte Definizione e importanza del concetto di andamentale Le fonti esterne Centrale Rischi Banca d Italia Barriere e asimmetrie informative nel rapporto banca impresa Nozioni fondamentali 2
3 Centrale Rischi: un approccio proattivo Seconda parte L utilizzo della Centrale Rischi da parte dell azienda Come leggere ed interpretare la Centrale Rischi Banca d Italia L utilizzo proattivo della Centrale Rischi (sistemi di reportistica: nota integrativa - report su rischio d impresa) L adozione di veri e propri comportamenti pro andamentale 3
4 IL CONCETTO DI ANDAMENTALE 4
5 Nozioni sul concetto di andamentale Aggiornamento dati: real time / max 70 giorni Fonte dati esterna all azienda: Interna alla banca (andamentale interno) Esterna alla banca, ma: autorevole - indipendente - normata Informazioni dedicate allo scopo Fondamentalmente analizzata nelle sue dinamiche di evoluzione (0-36 mesi andamentale esterno, andamentale interno) più ampio è lo spettro e la storicità rilevabile più sono attendibili le previsioni sul lato banca. Il peso aumenta in modo inversamente proporzionale alla dimensione aziendale (20-30 % a un 80-90%) con parallelo spostamento verso l andamentale interno nel caso di piccole - piccolissime realtà (All.1) 5
6 Nozioni sul concetto di andamentale La complessità dei sistemi di rating e la differenziazione fra banca e banca rendono impraticabile un approccio scientifico da parte dell azienda. Comprendere nel dettaglio le variabili che vanno ad influenzare il rating bancario, e di conseguenza il mix stock pricing atteso da parte dell azienda è compito comunque impossibile visto la presenza di variabili totalmente estranee all impresa (patrimonio vigilanza banca rischio portafoglio ricalibrazione dei modelli - politiche commerciali territorialità, ecc) All azienda rimane solo un approccio pragmatico e basato su linee guida facilmente gestibili. 6
7 Fonti esterne Centrale Rischi Banca d Italia CAI SIC (Eurisc-CRIF, Experian, CTC, Assilea) Informazioni commerciali (Cerved, Cribis, D&B, ecc) compreso fonti ufficiose (Lince, ecc) Rating ECAI (External Credit Assessment Istitution) Ogni categoria ha proprie peculiarità e risponde ad una normativa specifica e, a parte CTC, nessuna è una balck list. All azienda il compito di conoscere le proprie banche dati e alcuni loro meccanismi fondamentali. 7
8 Fonti esterne 8
9 Fonti interne Andamento pagamenti propri effetti (verso fornitori) e presenza fondi Rapporto fra incassi complessivi e scaduti su effetti Qualità portafoglio effetti (livelli di insoluto su RIBA-Assegni- Fatture anticipate, tempi di scadenza fattura coerenti) Adeguata movimentazione dei rapporti bancari (rotazione utilizzi in linea con dinamiche aziendali) 9
10 Fonti interne % utilizzo sui singoli fidi accordati Presenza eventi di sconfino e loro continuità temporale (anche su base giornaliera) Particolare monitoraggio dei giorni di inadempimento su rate/canoni scaduti (no fotografia fine mese ) Presenza e valore garanzie dirette qualificate Presenza e valore garanzie indirette (soggetti collegati ) Storia del rapporto banca(gruppo) - impresa(gruppo) in termini qualitativi 10
11 LA CENTRALE RISCHI BANCA D ITALIA 11
12 CENTRALE RISCHI BANCA D ITALIA Sistema informativo gestito da Banca d Italia e alimentato dagli Intermediari Finanziari Obbligo di segnalazione (verificati i limiti di censimento e in riferimento ai soli rischi di credito) Aggiornamento continuo (ritardo temporale gg). Rettifiche devono essere sollecite Segnalazioni più gravi entro 3 giorni lavorativi Art 8-bis D.L Elevato n di dati quali-quantitativi (no balck list) Informativa anche su soggetti collegati 12
13 CENTRALE RISCHI BANCA D ITALIA utile alla valutazione del merito creditizio e alla qualità-stabilità degli impieghi Autorevolezza dovuta alla: - Complessa normativa di riferimento (Banca d Italia Circ / Circ ) - Attività pericolosa ai sensi de: art 2050 c.c., art. 15 del Codice della Privacy - D.Lgs. 196/2003, e in relazione alla Giurisprudenza e in particolare alla sentenza n 7958 del 1 aprile 2009 dalla Corte di Cassazione) - Fonte dati (bancaria) - Utilizzo fatto dal sistema bancario (Matrice dei Conti - patrimonio di vigilanza) 13
14 CENTRALE RISCHI BANCA D ITALIA Autorevolezza - ricchezza dati aggiornamento ne fanno un fattore critico nella determinazione del rating (peso sino all 80%). Ci sono però importanti limiti: asimmetrie e barriere informative. 1) Solo il soggetto segnalato ha accesso a tutti i dati: - Banche che consultano e segnalano - Dettaglio affidamenti (le banche hanno accesso a dati aggregati) - No limiti temporali (per le banche al max 36 mesi) 2) Solo la banca ha libero accesso ai dati dei soggetti collegati. 3) Principi di segnalazione e normativa che non consentono un corretto dialogo fra le parti (Es. cancellazione sofferenze). 14
15 CENTRALE RISCHI BANCA D ITALIA La necessità di presidiare alcune fondamentali nozioni Esempio Visure Quella fornita dalla Banca e quella che si ottiene da Banca d Italia (allegati 2-3) Rappresentazione dei dati (corso progredito) Alcuni fondamentali principi di segnalazione (corso progredito) L utilizzo fatto dalle banche (corso progredito) 15
16 L UTILIZZO PRO ATTIVO DELLA CENTRALE RISCHI BANCA D ITALIA 16
17 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA BIGLIETTO DA VISITA DELL IMPRESA Deve essere corretto e costantemente controllato Deve contenere informazioni positive (il più possibile) Deve essere spiegato se si presta a valutazioni errate Deve essere sfruttato (anche internamente all azienda) Devo saperlo leggere ed interpretare 17
18 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Leggere la Centrale Rischi Banca d Italia Quella consegnata dal proprio istituto di credito (All.2) Quella consegnata da Banca d Italia (All.3) 18
19 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Uso proattivo nel rapporto banca impresa Con l obiettivo di ridurre le asimmetrie informative La consegna della propria visura è comunque un plus per l azienda e uno strumento a supporto del processo decisionale della banca. La visura accompagnata da una nota integrativa può costituire un fondamentale report sulle dinamiche di affidamento e segnalazione. 19
20 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Uso proattivo nel rapporto banca impresa Con l obiettivo di ridurre le errate segnalazioni e gli errati comportamenti in azienda (barriere informative) Le errate segnalazioni penalizzano l azienda ma anche i partner bancari (compreso/soprattutto quelli potenziali) I comportamenti aziendali che non sono consapevoli generano inevitabilmente distorsioni 20
21 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Uso proattivo all interno dell impresa Con il duplice obiettivo di migliorare il proprio biglietto da visita ma anche e soprattutto di migliorare la finanza aziendale. Le banche vorrebbero più informazioni possibile per misurare il rischio l azienda ha a disposizione una miniera d informazioni e non sa cosa farsene. 21
22 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Uso proattivo all interno dell impresa il controllo delle segnalazioni e la valutazione del rapporto con la banca (comparazione fra banche e comparazione del comportamento tenuto dall azienda verso le varie banche). la valutazione del ricorso a garanzie e il loro impiego (anche Consortili). Il controllo dei costi finanziari e della corretto utilizzo degli affidamenti Il monitoraggio, il controlling, e la valutazione della struttura finanziaria (PMI) COMPRESO PANEL BANCHE AFFIDANTI 22
23 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Uso proattivo all interno dell impresa Pianificare e realizzare un comportamento proattivo, finalizzato al miglioramento del rating Costruire un panel di banche affidanti corretto e gestibile 23
24 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Gli adempimenti minimi dell impresa 1) Il 10 del mese: Ogni trimestre richiedere la propria visura mezzo PEC direttamente a B. Italia (una volta all anno relativamente alle ultime 36 rilevazioni) Richiedere allo sportello una volta al mese la propria visura CR bancaria 2) Confrontarsi apertamente con la banca rispetto alle segnalazioni anomale (capirne i motivi) RINNOVO FIDI FIDI PROMISCUI LEASING DATO CONTABILE / DATO VALUTA 24
25 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Gli adempimenti minimi dell impresa 3) Condurre due diligence sui contratti di affidamento in relazione a condizioni economiche e caratteristiche di segnalazione (adottare di conseguenza comportamenti proattivi) 4) Utilizzarne i dati per un minimo di riconciliazione di bilancio (e bilancino!) 5) Utilizzarla sempre in sede di rinnovo fidi (input-output) 25
26 L UTILIZZO DELLA C.R. BANCA D ITALIA Gli adempimenti minimi dell impresa 6) Utilizzarla per gestire le tensioni 7) Non perdere mai di vista il concetto di CR come: sequenza di fotogrammi del fine mese 8) Non perdere mai di vista i soggetti collegati 9) Sforzarsi di farne un uso interno all azienda (PMI) 10) NOTA INTEGRATIVA ANNUALE 26
27 GRAZIE PER L ATTENZIONE Relatore: Luca Martini luca.martini@tuttocentralerischi.it 27
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