Il nuovo Piano Operativo di Emergenza per la crisi idropotabile in Toscana
|
|
- Annalisa Venturini
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il nuovo Piano Operativo di Emergenza per la crisi idropotabile in Toscana
2 Premessa Il Piano operativo di emergenza per la crisi idropotabile è predisposto in attuazione della L.R. 28 dicembre 2011, n. 69, art.20; il Piano in oggetto si colloca in un contesto di pianificazione in itinere e provvede ad uniformare, per quanto possibile ed opportuno, le misure già individuate nel territorio regionale e descritte nei Piani di emergenza idrica vigenti presso i Gestori attuali in Toscana; il Piano costituisce lo strumento unitario per tutti i Gestori operanti in Toscana, prescrivendo una metodologia di comportamento uniforme su tutto il territorio regionale; sono infatti omogeneizzate a livello regionale sia le modalità di monitoraggio dei sistemi acquedottistici sia i livelli di attivazione delle misure e degli interventi in caso di rischio di emergenza idropotabile dovuta a siccità. 2
3 Aggiornamento annuale La localizzazione e la quantificazione delle criticità non risulta immutabile, sebbene ci siano sistemi acquedottistici comunemente più vulnerabili di altri; Anche gli interventi atti a mitigare le possibili deficienze sono passibili di aggiornamenti e revisioni. Da tali considerazioni discende che il Piano in oggetto si prefigge essenzialmente lo scopo di determinare il quadro complessivo di procedure e modalità da utilizzarsi per definire nel corso di ogni anno l effettivo piano operativo (annuale) che potrà essere eventualmente attivato al manifestarsi di situazioni di criticità idropotabile. 3
4 Il sistema di monitoraggio predisposto da AIT (1/4) Nel territorio Toscano si è rilevato che la dotazione normale per le utenze domestiche oscilla tra i 100 ed i 150 l/ab/gg e circa il 18% ha dotazioni inferiori a 100 l/ab/gg, ladotazione lorda è ca. 160 l/ab/gg. valore di soglia: volume fatturato annuo suddiviso per 365 gg e per la popolazione residente eventualmente maggiorata dal coefficiente cp di punta per tenere conto del fabbisogno di punta in funzione del periodo e dell area interessata. Il valore di soglia è determinato per ogni sistema acquedottistico e in sua funzione è stata individuata una sequenza di fasi critiche che si aggravano al ridursi della quantità [ erogabile: Tabella - Criticità di fornitura: classificazione per sistema acquedottistico CRITICITÀ DI FORNITURA Assenza di criticità: Criticità LIEVE: Criticità MEDIA: Criticità GRAVE:: FORNITURA GARANTITA Erogaz. >= valore soglia Erogaz. > 80% del valore di soglia (erogazione inferiore alle 24h giorno in proporzione) Erogaz. > 50% del valore di soglia (erogazione inferiore alle 24h giorno in proporzione) Erogaz. < = 50% meno del valore di soglia (erogazione inferiore alle 12h giorno) 4
5 Il sistema di monitoraggio predisposto da AIT (2/4) Sistemi acquedottistici con probabile situazione di crisi idropotabile: sistemi per i quali è identificabile una criticità stagionale collegata agli indici climatologici, sistemi per i quali è stata registrata nel periodo almeno 1 situazione di crisi idropotabile di qualsiasi livello di criticità. Per tali sistemi i Gestori effettuano un monitoraggio rilevando le seguenti informazioni: Fonte di approvvigionamento; Località ove si verifica la criticità e Popolazione coinvolta dalla crisi; Dotazione standard in situazione normale (vol fatt. tot/ pop residente); Popolazione fluttuante = pres. Turistiche annue x 2 /presenza media annua in gg (se non disponibile coeff. punta cp= pop res+pop flutt/pop res); Livello di criticità di fornitura atteso/effettivo (ex Tabella 2); Interventi risolutivi (Strategici PAER); Interventi attivabili nel breve periodo che mitigano il rischio di crisi idropotabile con relativa stima del costo; Interventi gestionali e individuazione di fonti alternative già in essere utilizzabili anche se di qualità inferiore alla normativa; Individuazione corpi idrici per i quali è necessaria un azione di limitazione degli usi diversi dal potabile e di sospensione di ulteriori concessioni. 5
6 Il sistema di monitoraggio predisposto da AIT (3/4) In ciascuna fase di monitoraggio e per ciascun sistema acquedottistico è indicata la previsione della criticità in linea con quanto indicato nella precedente tabella. E quindi rilevato il livello di emergenza regionale come somma di singole situazioni per livello di criticità e abitanti complessivi associati. ABITANTI/CRITICITA' LIEVE MEDIA GRAVE <= > LIVELLO DI EMERGENZA CASI 1-3 (<6) CASI 6-12 (<18) CASI AZIONI (da graduarsi in relazione alla fase di monitoraggio) Il gestore fa fronte alla situazione di crisi con procedure ordinarie di gestione dell'emergenza in autonomia chiedendo eventuali ordinanze di restrizione all'uso nei comuni interessati dalla crisi e informando la popolazione del livello di disaggio e del servizio sostitutivo eventualmente predisposto. Attua inoltre le misure gestionali e operative per ridurre il disagio o prevenirne un peggioramento. Si ritiene residuale la richiesta di stato di emergenza attivabile solo se effettivamente utile ; Il gestore attua al massimo le misure gestionali in modo da contenere perdite e consumi, coordinandosi con AIT e comuni. AIT chiederà a RT e Altri enti (ADB) e alla ASL misure straordinarie e tavoli tecnici. AIT chiederà agli altri Gestori se possibile di cooperare con i gestori più in crisi. AIT in taluni casi peculiari si riserva di richiedere lo stato di emergenza. AIT chiederà alla RT l'attivazione dello stato di emergenza oltre ad attivare tutto quanto già previsto ai punti precedenti 6
7 Il sistema di monitoraggio predisposto da AIT (4/4) MONITORAGGIO e POSSIBILI AZIONI da intraprendere 30-NOV 31-GEN 31-MAR 30-GIU 30-SET Stima previsione idrometeorologica della situazione ATTESA (Lamma) + stato risorse Verifica stato sistemi ACQ Aggiornamento previsione idrometeorologica della situazione ATTESA (Lamma) + stato risorse Aggiornamento previsione idrometeorologica della situazione REALE Verifica stato sistemi ACQ Aggiornamento previsione idrometeorologica della situazione REALE Verifica stato sistemi ACQ Verifica stato sistemi ACQ eventuali MISURE Attivazione Misure Attivazione/intensificazion e MISURE Intensificazione MISURE Verifica stato avanzamento interventi e misure Verifica stato avanzamento interventi e misure Info ENTI per eventuale attivazione di misure restrittive e di gestione degli usi Residuale possibilità richiesta STATO EMERGENZA IDRICA laddove siano prevedibili livelli di emergenza elevati Info ENTI e RT per eventuale richiesta di ordinanza o di controllo per restrizioni degli usi, richieste di deroghe ASL Possibile richiesta STATO EMERGENZA IDRICA laddove siano prevedibili livelli di emergenza >18 Possibile richiesta STATO EMERGENZA IDRICA Laddove in presenza di uno stato di emergenza dichiarato, si attivano le procedure previste dalla LR 24/2014 ed in particolare la Cabina di regia che provvede alla formazione del Piano straordinario di emergenza 7
8 Il monitoraggio della risorsa Un contributo fondamentale durante le fasi di previsione e di gestione dell emergenza è fornito dai dati provenienti dalle reti di monitoraggio, sia che queste appartengano direttamente ai Gestori (monitoraggio interno) sia che siano gestite da enti o soggetti esterni (monitoraggio esterno). monitoraggio interno: Misure di livello di falda nelle zone interessate dai pozzi, misure di portata delle sorgenti, misure di livello all interno di serbatoi, vasche di accumulo, invasi naturali ed artificiali etc. monitoraggio esterno: Un quadro piuttosto preciso della situazione in atto e degli scenari che potrebbero verificarsi a breve e lungo termine è ottenibile dalla consultazione dei dati relativi a precipitazioni meteoriche ed alle temperature pubblicati dal Centro Funzionale della Regione Toscana. 8
9 La sperimentazione con LAMMA e CNR Al fine di ottimizzare il monitoraggio delle precipitazioni, delle temperature e della risorsa con dati standardizzati e omogenei su tutto il territorio AIT ha predisposto un accordo con il consorzio LaMMA e con il CNR-IGG al momento in fase di stipula. L obiettivo è quello di programmare un sistema che dall analisi dei dati e delle previsioni metereologiche e climatologiche monitori il rischio di siccità ed al contempo di individui il comportamento delle principali falde e risorse utilizzate e utilizzabili da servizio idrico. La prima analisi sarà effettuata su delle aree pilota relative a risorse superficiali (Bilancino e Montedoglio) che sotterranee (Apuane e Bientina) per poi estendere l approccio a tutta la regione. 9
10 Attività del LAMMA Attraverso l utilizzo incrociato di dati meteo-climatici derivanti da stazioni a terra, satellite e modellistica vengono elaborati una serie di indici relativi al territorio toscano che permettono di fornire informazioni georiferite circa la situazione idrica del territorio e la sua evoluzione. Il sistema già esistente permette di rispondere alle specifiche esigenze dei gestori della risorsa idrica per far fronte in maniera più rapida e mirata ad eventuali emergenze dovute a siccità prolungate. Partendo da questa esperienza verranno sviluppate alcune attività a supporto della gestione delle crisi idropotabili causate da siccità. Partendo dagli indici sul territorio regionale, il sistema restituirà dati medi di particolari aree di interesse, p.e. i CIS (Corpi Idrici Sotterranei) e i principali bacini imbriferi. 10
11 CIS in mezzi porosi e bacini principali Bacino idrografico dell invaso di Bilancino Bacino idrografico dell invaso di Montedoglio Mappa delle anomalie di pioggia di Febbraio 2016 con focus sui bacini idrologici degli invasi di Bilancino e Montedoglio. 11
12 LAMMA Il sistema operativo Il sistema operativo consta di 3 parti: A. la sezione di monitoraggio e previsione a breve termine - La componente di monitoraggio si avvale di un set di indicatori che unisce dati di pioggia e temperatura provenienti da stazioni meteorologiche a terra e dati provenienti dall elaborazione di immagini satellitari. L attività si completa con una previsione metereologica a breve termine; B. la sezione di previsione stagionale si compone di scenari climatici e idrologici; C. la sezione di restituzione e diffusione dell informazione rappresentazioni dei dati elaborati real time, con bollettini settimanali, con sintesi e aggiornamenti periodici dei dati e degli indici calcolati. 12
13 LAMMA monitoraggio e previsione a breve termine Anomalie di pioggia e temperatura. Descrivono l andamento della pioggia e della temperatura del periodo appena trascorso (ultimi 7-15 giorni e ultimo mese) ed il loro scostamento dalla media climatologica ( ). SPI-Standardized Precipitation Index. Scelto per la sua caratteristica di individuare periodi secchi e umidi su varie scale temporali mettendo in evidenza la siccità di tipo meteorologica, agricola o idrologica, e la possibilità di confrontare luoghi geograficamente e climatologicamente diversi. Il confronto fra valori di medio e lungo periodo (SPI 3 mesi e SPI 12 mesi) può evitare eventuali errate interpretazioni relative alla durata di siccità prolungate interrotte da periodi di temporanea normalità o surplus. L aggiornamento dell indice è mensile. EDI-Effective Drought Index. analogamente allo SPI individua periodi secchi e umidi, ma con uno step temporale giornaliero; permette di evidenziare con un dettaglio maggiore l influenza di ogni singolo evento di pioggia sul recupero del deficit precipitativo in atto. Bilancio idrico semplificato (BIC) calcolato come semplice differenza fra la precipitazione cumulata e l Evapotraspirazione Reale (ETR) per dare una prima immediata indicazione sul contenuto idrico del suolo (che però non tiene conto né del ruscellamento né dell infiltrazione). il monitoraggio può essere fatto a partire dai giorni precedenti con aggregazioni variabili a seconda dell analisi che si vuol fare (da 16 giorni a 1 o più mesi). 13
14 LAMMA esempio di BIC e previsione a breve termine Il monitoraggio si completa con una previsione meteorologica a breve termine Per i parametri pioggia e temperatura viene effettuata una previsione a 7-15 giorni che possa dare un indicazione circa l andamento meteorologico e l evoluzione di eventuali eventi estremi (siccità e ondate di calore) sfruttando le previsioni meteorologiche del Consorzio LaMMA Rischio pioggia Descrizione Anomalie termiche Lunedi 10 Maggio Alto. - - Martedi11 Maggio Alto Mercoledi 12 Maggio Medio = Giovedi 13 Maggio Basso = Venerdi 14 Maggio Basso + + Sabato 15 Maggio Basso + + Domenica 16 Maggio Basso + Settimana dal al Medio
15 LAMMA previsioni stagionali scenari climatici Il sistema previsionale permette di fare delle proiezioni dei principali parametri meteorologici, precipitazione e temperatura, e dell indice SPI 3 da uno a tre mesi nel futuro con più outlook stagionali derivanti da due diversi approcci metodologici di tipo interpretativo e di tipo statistico multiregressivo. Entrambi danno informazioni descrittive o grafiche della situazione su tutta Italia. Inoltre il LaMMA ha sviluppato un modello numerico climatologico che ha come nucleo centrale il modello climatico americano CFS (CFSv2). Il CFSv2 è un modello globale che simula le principali variabili meteorologiche con orizzonte temporale di 6 mesi. Per quanto riguarda le piogge e le temperature viene data un indicazione delle eventuali anomalie rispetto ai valori medi per i 3 mesi successivi sullatoscana. 15
16 LAMMA esempio di previsione stagionale Esempio di previsione stagionale delle anomalie di pioggia e temperatura sulla Toscana Maggio Giugno Luglio Temperatura Sopra media In media In media Pioggia In media In media In media Esempio di previsione stagionale dello SPI3 sull Europa 16
17 LAMMA previsioni stagionali scenari idrologici Deriva da un modello idrologico da applicare sui CIS/bacini di maggior interesse con parametri quali le proprietà del suolo, topografia, vegetazione e le pratiche agronomiche nonché parametri climatici (pioggia, temperatura, vento, radiazione solare, umidità del suolo). Tali informazioni sono ricavate dalle banche dati di dettaglio in dotazione al LaMMA. Mensilmente il modello viene fatto girare: 1. con i dati meteorologici misurati fino al mese precedente Tale elaborazione permetterà di calcolare i principali parametri che compongono l equazione del bilancio e di monitorare lo stato della risorsa idrica: portata, umidità del suolo, deflusso superficiale e subsuperficiale, infiltrazione oltre che afflussi meteorici ed evapotraspirazione reale. Verrà valutato lo stato della risorsa idrica sotterranea andando a calcolare la componente di bilancio che ne modella lo stato, il GRIr Groundwater Resource Index revised. 2. con la proiezione di scenari per il mese successivo calcolati a partire dalle medie storiche delle stazioni con l introduzione di una condizione peggiorativa che corrisponde al valore scarso di pioggia che si verifica almeno il 75% delle volte (25 percentile della distribuzione delle cumulate) e una condizione migliorativa che corrisponde al valore di pioggia più abbondante ma più raro che si verifica il 25% delle volte (75 percentile della distribuzione delle cumulate). 17
18 LAMMA esempio di scenario climatico idrologico Esempio di mappa di portata di due differenti mesi realizzata sul bacino dell Ombrone con l introduzione delle medie e dello scenario peggiorativo 18
19 LAMMA restituzione dell informazione Svilupperà una applicazione dedicata all interno del geoportale per la visualizzazione in quasi-real time delle mappe degli indici di monitoraggio e previsione, consultabili in qualsiasi momento. Produrrà un bollettino periodico specifico, con cadenze prestabilite, nel quale verrà descritta ed analizzata la situazione climatica corrente e futura a breve e medio termine relativa alle zone d interesse. Aggiornerà periodicamente, su pagina web dedicata, una griglia di sintesi degli indici che descriverà lo stato di ciascuna area di interesse individuata (CIS, bacino, ecc.) dal punto di vista quantitativo (indicando il valore dell indice), e qualitativo, dando indicazioni sintetiche di criticità a diverse scale temporali. 19
20 IGG CNR Sviluppo di modelli numerici su acquiferi Le attività a cura dell IGG saranno finalizzate allo sviluppo di modelli numerici su sistemi acquiferi,in questa fase riguardanti due contesti idrogeologici: Il sistema della parte Nord-Occidentale delle Alpi Apuane, caratterizzato da complessi rocciosi a permeabilità dominante per fratturazione e carsismo, i quali ospitano importanti volumi idrici che recapitano in una serie di sorgenti con portate medie e variabilità stagionale delle portate relativamente elevate; il sistema perlopiù sviluppato lungo la Valle di Bientina rappresentato da un acquifero multistrato costituito da termini permeabili prevalentemente per porosità ed ospitante una risorsa idrica intercettata da numerosi pozzi, principalmente per scopi idropotabili ed industriali. Gli approcci di modellistica saranno differenti nelle due aree sopra citate, come conseguenza delle caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi I modelli prodotti permetteranno di mettere in relazione le variabili meteoclimatiche del LaMMA con la risposta quantitativa delle acque sotterranee, nell ottica di fornire uno strumento che aiuti la pianificazione della gestione della risorsa idrica utilizzata per scopi idropotabili. 20
21 IGG CNR - Zona Nord-Occidentale dei rilievi Apuani Nello specifico il lavoro riguarderà i sistemi acquiferi essenzialmente di natura carbonatica che si sviluppano perlopiù nella parte montana dei bacini del T. Carrione (Carrara) e F. Frigido (Massa). In queste aree sono presenti una serie di sorgenti captate dal gestore idrico per la distribuzione di acqua potabile. Le sorgenti mostrano un tipico regime carsico, con elevata variabilità stagionale delle portate ed incrementi/decrementi repentini delle portate stesse in occasione di eventi meteorici significativi. Il comportamento idrodinamico di queste sorgenti è in buona parte regolato da vie preferenziali di circolazione distribuite in maniera disomogenea nella roccia acquifero e caratterizzate da elevate velocità di flusso. Dette caratteristiche rendono di difficile applicazione la modellizzazione idrogeologica numerica all intero acquifero, in particolar modo se l obiettivo non è quello di ottenere output che descrivono un comportamento d insieme del sistema, ma quello di fornire stime realistiche delle portate usufruibili per un sistema di distribuzione idropotabile. Di conseguenza le attività prevedono un multiapproccio di modellistica analitica rivolta ai punti di emergenza ed avranno come obiettivo principale quello di mettere in relazione le portate sorgentizie con le variabili meteo-climatiche 21
22 IGG CNR - Zona N.O. Apuane - attività raccolta dei dati riguardanti le portate sorgive monitorate dal gestore ed i parametri meteo-climatici registrati nelle stazioni ricadenti nell area d interesse e di quelli derivanti dalle elaborazioni del LaMMA. studio di tecniche data-driven per l individuazione di relazioni tra dati idroclimatici e portate sorgentizie. sviluppo ed applicazione di modellistica data-driven alle serie meteo-climatiche. Saranno sperimentate tecniche di identificazione del sistema naturale basate sulle analisi di cui al punto precedente, utilizzando tecniche adattive (reti neurali) studio delle curve di esaurimento delle sorgenti (periodi con assenza di apporti idrici significativi al sistema) sul set di dati registrato negli anni passati. Ciò permetterà di disporre di valori di α da utilizzare in varie condizioni iniziali di portata al fine di simulare le portate in siccità prevista; applicazione dei vari strumenti sviluppati al fine di fornire scenari dell evoluzione delle portate sorgive nel corso delle previste condizioni climatiche, permettendo di valutare le probabilità di incorrere in raggiungimenti di portate critiche (indicate dal gestore) per il sistema di distribuzione. 22
23 IGG CNR - Acquifero multistrato della Valle di Bientina Questo sistema acquifero, denominato acquifero Valle di Bientina-Le Cerbaie, si imposta su una successione sedimentaria caratterizzata da un alternanza di orizzonti permeabili, sabbiosi e ghiaiosi, e livelli a permeabilità scarsa o nulla, di natura limosa e argillosa. Da un punto di vista strutturale è in continuità fisica con l acquifero della Piana di Lucca; i due sistemi sono idrogeologicamente separati ad opera di uno spartiacque dinamico, soggetto a variazioni spaziali nel tempo, in conseguenza dei rapporti tra ricarica ed attingimenti antropici, oltre che per cause idrodinamiche naturali. Consistenti emungimenti, essenzialmente operati da parte di pozzi idropotabili e ad uso industriale, determinano importanti depressioni piezometriche ed in periodi siccitosi si possono verificare condizioni di criticità del sistema. La strategicità di questo sistema acquifero ha determinato lo svolgimento di numerosi studi in passato, grazie ai quali sono ad oggi disponibili numerosi dati di natura idrogeologica. Sulla base di questi sarà sviluppato un modello idrogeologico numerico. 23
24 IGG CNR Acquifero Bientina - attività raccolta e razionalizzazione di dati (precedenti e prodotti nel corso dello studio) di natura idrogeologica e di parametri meteo-climatici registrati nelle stazioni ricadenti nell area d interesse ed a quelli derivanti dalle elaborazioni eseguite dal Lamma. In questa fase sarà importante integrare i dati del gestore idrico con una stima realistica dei quantitativi emunti per scopi agricoli e industriali sviluppo di un modello numerico di flusso per mezzo del codice di calcolo modflow implementando il modello numerico a partire dal modello concettuale e calibrando così il modello numerico. Prima sarà effettuata una calibrazione in condizioni di flusso stazionario, poi per il modello definitivo in condizioni transitorie; esecuzione di simulazioni attraverso il modello numerico calibrato. La predisposizione delle simulazioni prevede la re-implementazione degli elementi del modello che risentono direttamente delle condizioni meteo-climatiche previste (es. infiltrazione), ma anche degli scenari di emungimento che il gestore idrico prevede di adottare nel periodo a cui le simulazioni saranno riferite. Si produrranno quindi previsioni sulla risposta quantitativa della risorsa, sia come volumi immagazzinati nel sistema, sia come valori dei livelli piezometrici, preannunciando conseguentemente possibili situazioni di criticità. 24
25 Conclusioni Il Piano Operativo di Emergenza per la crisi idropotabile ha individuato una metodo che permette di monitorare e misurare per ogni sistema acquedottistico il livello di crisi atteso e in corso al fine mettere in campo qualsiasi azione o misura preventiva finalizzata a scongiurare o ridurre il livello di crisi idrica incluso il coinvolgimento di soggetti locali (comuni) e istituzionali preposti al governo della risorsa quali le Autorità di Distretto nonché con la Regione (dichiarazione di emergenza). Per integrare questo approccio si rende necessario razionalizzare e rendere «rigorosi» gli input al Piano Operativo di Emergenza con indici e modelli meteo climatici e degli acquiferi utilizzati a scopo potabile per la misura in tempo reale del livello di siccità e della risorsa che di previsione di scenari a breve e medio termine. La sperimentazione in fase di avvio con LaMMA e CNR-IGG permetterà di verificare la bontà di questo approccio che, se efficace, potrà essere esteso a tutti i principali corpi idrici ed ottimizzato con l acquisizione di serie storiche di dati nel tempo sempre più omogenei. 25
IL PIANO OPERATIVO DI EMERGENZA PER LA CRISI IDROPOTABILE DELL A.I.T. Dirigente Area Pianificazione e Controllo A.I.T. Ing. Paolo augusto Quaranta
IL PIANO OPERATIVO DI EMERGENZA PER LA CRISI IDROPOTABILE DELL A.I.T. Dirigente Area Pianificazione e Controllo A.I.T. Ing. Paolo augusto Quaranta Premessa Il Piano operativo di emergenza per la crisi
DettagliMarco Doveri et al. - Istituto di Geoscienze e Georisorse-CNR
La collaborazione scientifica IGG (CNR) - AIT: sviluppo e applicazione di modelli numerici su sistemi acquiferi, per la gestione sostenibile della risorsa idropotabile in previste condizioni meteo-climatiche
DettagliRegione Calabria ARPACAL. Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria
Regione Calabria ARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria CENTRO FUNZIONALE MULTIRISCHI DELLA CALABRIA (Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile - Legge n. 100
DettagliDISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA
PRESIDENZA DIREZIONE GENERALE AGENZIA REGIONALE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA CLIMB - General Assembly Climate Change Impacts on Water and Security (in Southern
DettagliDALLA PREVISIONE METEOROLOGICA ALLA GESTIONE DELL ALLERTA METEO
DALLA PREVISIONE METEOROLOGICA ALLA GESTIONE DELL ALLERTA METEO Servizio Idrologico Regionale Centro Funzionale della Regione Toscana Alessandro Santucci GIORNATA DI FORMAZIONE IN PROTEZIONE CIVILE Gaiole
DettagliORDINE DEI GEOLOGI DELL ORDINE DEI GEOL A TOSCANA
ORDINE DEI GEOLOGI DELLA TOSCANA 9 dicembre 2008 Elaborato a se stante, autonomo La relazione idrogeologica Mirata al tipo di progetto da supportare ma deve comunque sempre contenere informazioni sulla
DettagliBollettino mensile di monitoraggio della siccità
REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ARPAS Dipartimento Meteoclimatico Servizio Meteorologico, Agrometeorologico ed Ecosistemi Bollettino mensile di monitoraggio della siccità AGENZIA
DettagliReport pluviometrico
Report pluviometrico Dati scaricabili sul sito http://www.sir.toscana.it PREMESSA Al fine di valutare l entità gli apporti pluviometrici, sono state considerate tutte le stazioni automatiche (oltre 400
Dettagli3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale
Capitolo 3 Caratterizzazione delle sorgenti pag. 53 3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale 3.2.1. Metodologia di individuazione dell area Ai fini dell individuazione
DettagliLa gestione e monitoraggio del fiume Adige nella prospettiva dei cambiamenti climatici
Autorità di Bacino dell Adige La gestione e monitoraggio del fiume Adige nella prospettiva dei cambiamenti climatici Segretario Generale Dott. Nicola Dell Acqua Verona, 23 ottobre 2007 Informazioni generali
DettagliLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA
LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA CONFIGURAZIONE DELLA RETE Il sistema di controllo della qualità dell aria in Valle d Aosta è finalizzato al monitoraggio della qualità dell aria dell intero
DettagliI Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia!
I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia! Obiettivi! in sintesi:! ISTITUIRE UN CONFRONTO TRA DISPONIBILITA IDRICA SUPERFICIALE E FABBISOGNO.! Definire la risorsa idrica superficiale e
DettagliI Bilanci Idrologici!
I Bilanci Idrologici! Evapotraspirazione potenziale ed effettiva D=deficit agricolo = Etp-ET Il deficit idrico (agricolo) rappresenta il fabbisogno idrico mensile di una coltura (domanda idrica irrigua)!"
DettagliCONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA
CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA Valeria Bottura, C. Desandré, E. Imperial, Leo Cerise ARPA Valle d Aosta, Loc. Grande Charrière 44, 11020 St.
DettagliREPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI GIUGNO 2017
REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI GIUGNO 17 Pagina 1 di Commento generale METODOLOGIA Al fine di valutare l entità degli apporti pluviometrici, sono state considerate tutte le stazioni automatiche (circa
DettagliLa gestione delle crisi idrico ambientali
Dissesto idrogeologico ed emergenze idriche al tempo dei cambiamenti climatici 5 novembre 2012 Firenze Altana di Palazzo Strozzi La gestione delle crisi idrico ambientali Ing. Franco Gallori Settore Tutela
DettagliIl cambiamento climatico e le risorse idriche nel bacino del Po
Il cambiamento climatico e le risorse idriche nel bacino del Po Parma, 16 luglio 27 Camera di Commercio - Sala Aurea IN COLLABORAZIONE CON IL SISTEMA DELLE AGENZIE AMBIENTALI AGENDA Elementi di stato Obiettivo
DettagliOttobre 2017: dopo la parentesi di settembre di nuovo piogge notevolmente inferiori alla norma.
Bollettino agroclimatico mensile Servizio Idro-Meteo-Clima Ottobre 2017 quasi completa assenza di pioggia dal bolognese occidentale al piacentino; dopo le piogge di settembre, con ottobre ritorna la siccità:
DettagliBollettino Agrometeorologico. e altri prodotti. Produzione Integrata
e altri prodotti per la Produzione Integrata Che tempo farà? : da 1 ora a tre mesi Alcune previsioni utili alla Produzione Integrata sul sito del Servizio IdroMeteoClima. www.arpa.emr.it/sim Che tempo
DettagliIL NUOVO MODELLO PREVISIONALE PUNTUALE GIS-BASED
IL NUOVO MODELLO PREVISIONALE PUNTUALE GIS-BASED SINTESI Dal 1 maggio 2016, nella piattaforma SMMeSD (Sistema di Monitoraggio Meteorologico e di Supporto alle Decisioni) il modello previsionale dei parametri
DettagliValutazione della qualità a scopo potabile delle acque sotterranee della Piana di Lucca
Valutazione della qualità a scopo potabile delle acque sotterranee della Piana di Lucca MariaClementina CAPUTO(**), Giuseppe GIULIANO (*), Giuseppe PASSARELLA (**), Michele VURRO (**) SOMMARIO Nelle pianure
DettagliAccademia dei Georgofili, 3 maggio 2017
Accademia dei Georgofili, 3 maggio 2017 Stima e previsione della risorsa idrica sul territorio regionale, con l integrazione di dati meteo misurati e previsti, elaborati e resi disponibili attraverso un
DettagliIl monitoraggio meteo-idrologico nella valutazione della carenza idrica in Provincia di Biella
Il monitoraggio meteo-idrologico nella valutazione della carenza idrica in Provincia di Biella Secondo Barbero ARPA PIEMONTE Area Previsione e Monitoraggio Ambientale INDICE il contesto climatico strumenti
DettagliElaborazione ERSAL CREMA ( )
. INQUADRAMENTO CLIMATICO In generale, l area oggetto di studio è caratterizzata da un regime di tipo continentale sublitoraneo, tipico della Pianura Padana, con inverni rigidi ed estati relativamente
DettagliInfluenza del cambiamento climatico sulla biodiversità e sugli ecosistemi delle aree Protette
Perché si parla di cambiamenti climatici? Queste sono alcune delle variazioni finora riscontrate (i fatti): Negli ultimi 150 anni la temperatura media della superficie terrestre è aumentata di circa 0.74
DettagliProvincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche
Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche Bilanci idrici Relazione Tecnica I bacini di primo livello secondari - ILLASI - ISARCO - Ing. Mirko
DettagliEffetti delle precipitazioni nevose dell inverno in Piemonte
Effetti delle precipitazioni nevose dell inverno 2008-2009 in Piemonte Marco Cordola Area Previsione e Monitoraggio Ambientale La stagione invernale 2008-2009 I danni da valanghe Le misure di mitigazione
DettagliL Osservatorio apre alle scuole
Regione Siciliana Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque L Osservatorio apre alle scuole Ing. Maria Teresa Noto Novembre - Dicembre 2009 1 L e i suoi compiti istituzionali L (ex Ufficio Idrografico
DettagliREPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI MARZO 2016
REPORT PLUVIOMETRICO DEL MESE DI MARZO 206 Pagina di 20 Commento generale METODOLOGIA Al fine di valutare l entità degli apporti pluviometrici, sono state considerate tutte le stazioni automatiche (circa
DettagliBOLLETTINO STRAORDINARIO RISERVE IDRICHE
Riserva idrica (Milioni di mc) STATO DELLE Quadro generale per l'area alpina e prealpina Riserve idriche Anno 2017 (a) Totale Lombardia - Situazione al 19/3/2017 Anno medio di riferimento (media periodo
DettagliIl Sistema di Allertamento Nazionale e Previsioni per l estate 2016 Luca Delli Passeri
Il Sistema di Allertamento Nazionale e Previsioni per l estate 2016 Luca Delli Passeri Il Sistema di Allertamento Nazionale 2 Sarno 98 Soverato 2000 Direttiva 27.02.2004 Legge 100 2012 Centro Funzionale
DettagliMirko Nucci Resp. Servizio Reti Monitoraggio Acque
Il monitoraggio in continuo delle acque superficiali e sotterranee: uno strumento per migliorare l efficacia dei controlli e per valutazioni sullo stato quantitativo delle risorse Mirko Nucci Resp. Servizio
Dettagli1 VALIDAZIONE DATI DA SATELLITE: confronto dati da boe vs. dati da satellite
Presentazione ufficiale V.E.C.T.O.R. (VulnErabilità delle Coste e degli ecosistemi marini italiani ai cambiamenti climatici e loro ruolo nei cicli del carbonio mediterraneo) LINEA 1 CLICOST Effetti dei
DettagliMessaggi di ARPAL (Centro Funzionale)
GESTIONE ORGANIZZATIVA E FUNZIONALE DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO METEO REGIONALE AI FINI DI PROTEZIONE CIVILE In Regione Liguria concorrono al sistema di allartamento meteo due enti: - la REGIONE LIGURIA
DettagliL uso dell acqua per la gestione della risorsa idrica in ambiente rurale
L uso dell acqua per la gestione della risorsa idrica in ambiente rurale Giovanna De Filippis, Rudy Rossetto Scuola Superiore Sant Anna Pisa L uso congiunto di acque superficiali e sotterranee/1 Sovrasfruttamento
DettagliTecnico in meteo-climatologia operativa
Denominazione Figura / Profilo / Obiettivo Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche di riferimento: ATECO 2007/ISTAT Area professionale Sottoarea professionale Descrizione Tecnico in meteo-climatologia
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE ED IL TERRITORIO (Classe delle lauree in Ingegneria Civile ed Ambientale, Classe N. L-7) DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA
DettagliGestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA
INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA Uno dei temi afferenti alla problematica della Gestione sostenibile delle acque sotterranee e di superficie è quello dell Inquinamento
DettagliRegione Marche Autunno Caratteri climatici a cura di Tognetti Danilo, Leonesi Stefano
Regione Marche Autunno 2009. Caratteri climatici a cura di Tognetti Danilo, Leonesi Stefano ASSAM Regione Marche 2009 1 www.meteo.marche.it L intento di questo documento è quello di dare una breve ma esplicativa
DettagliDisponibilità idriche in Lombardia
Disponibilità idriche in Lombardia U.O.C. - Servizio Meteorologico e Rete Idro-Meteo regionale Aggiornamento al 02/08/2017 1 Gli afflussi della stagione Afflusso sui bacini dei corsi d acqua lombardi (pioggia
DettagliCRITERI E PROCEDURE PER L ESECUZIONE DEI PROGRAMMI DI MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOTTERRANEI DELLA TOSCANA
Allegato D CRITERI E PROCEDURE PER L ESECUZIONE DEI PROGRAMMI DI MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOTTERRANEI DELLA TOSCANA Il presente allegato definisce i criteri e le procedure
DettagliCentro Addestramento AIB La Pineta
Centro Addestramento AIB La Pineta INCONTRO TECNICO AIB 30 novembre 2012 Indirizzi operativi per l utilizzo del modello Indice di rischio L indice canadese FWI L indice FWI è utile per la determinazione
DettagliMeteo a Bologna - dati aggiornati ad agosto 2008
Meteo a Bologna - dati aggiornati ad agosto 2008 I dati meteo registrati a maggio nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteorologico dell'arpa della Regione Emilia Romagna
DettagliMeteo a Bologna - dati aggiornati a Febbraio 2007
Meteo a Bologna - dati aggiornati a Febbraio 2007 I dati meteo registrati a febbraio nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteorologico dell'arpa della Regione Emilia
DettagliREPORT EVENTO METEO-IDROLOGICO DEI GIORNI 30 GENNAIO 01 FEBBRAIO 2014
Regione Toscana Servizio Idrologico Regionale CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE TOSCANA DL 11/07/1998, n. 180; Legge 3/08/1998, n. 267; DPCM del 15/12/1998 Delibera G.R. n. 1003 del 10/09/2001; Delibera
DettagliAndamento meteorologico del mese
Bollettino agrometeorologico mensile settembre 2006 Temperatura Massima - Numero dei giorni superiori alla soglia di 25 C dal 01/09/2006 al 30/09/2006 Tempo prevalentemente stabile. 0 4 8 12 16 20 24 C
DettagliINDICE DELLA PRESENTAZIONE 1. IL MODELLO CONCETTUALE IDROGEOLOGICO 2. LA PIEZOMETRIA 3. L INQUINAMENTO 4. LA BARRIERA IDRAULICA
INDICE DELLA PRESENTAZIONE 1. IL MODELLO CONCETTUALE IDROGEOLOGICO 2. LA PIEZOMETRIA 3. L INQUINAMENTO 4. LA BARRIERA IDRAULICA 1. IL MODELLO CONCETTUALE IDROGEOLOGICO? Il "modello concettuale idrogeologico
DettagliVerso il Piano di Adattamento di Bologna Lorenzo Bono Ambiente Italia
Verso il Piano di Adattamento di Lorenzo Bono Ambiente Italia 07 Aprile 2014 Il percorso fino ad oggi. Profilo Climatico Locale Documento strategico, individuate tre principali criticità: incremento temperature;
DettagliAnalisi meteorologica mensile. agosto agosto 2017 Lago di Calaita (Efisio Siddi)
r Analisi meteorologica mensile agosto 2017 1 agosto 2017 Lago di Calaita (Efisio Siddi) Agosto 2017 è risultato più caldo della media. Le precipitazioni, a prevalente carattere temporalesco anche intenso,
DettagliANDAMENTO AGROCLIMATICO MESE DICEMBRE 2013
Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Servizio Meteorologico N 12 DICEMBRE 213 Copertura: regionale - Frequenza: mensile Periodicità: annuale ANDAMENTO AGROCLIMATICO MESE DICEMBRE 213
DettagliIL MONITORAGGIO AMBIENTALE
Valorizzare la qualità ambientale dei territori IL MONITORAGGIO AMBIENTALE Modulo A introduzione al monitoraggio il caso del monitoraggio in falda Istituto Istruzione Superiore A. Spinelli 2013-2014 monitoraggio
DettagliALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLE QUANTITÀ DI PIOGGIA PER EVENTI ESTREMI
Regione Toscana Autorità di Bacino del Reno PROCEDURE, METODI E DATI DI RIFERIMENTO DA ADOTTARE NELLA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI CONSORTILI INTERCOMUNALI ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE
DettagliBOLLETTINO STRAORDINARIO RISERVE IDRICHE
Riserva idrica (Milioni di mc Situazione al 18 marzo 2 Emesso il 22 marzo 2 1 Stato delle riserve idriche 1.1 Quadro generale per l'area alpina e prealpina Totale Lombardia - Situazione al 18 marzo Riserve
DettagliMonitoraggio quantitativo della risorsa idrica sotterranea
Monitoraggio quantitativo della risorsa idrica sotterranea REPORT GENNAIO 2013 1/13 2/13 PREMESSA Di seguito si riportano le elaborazioni grafiche effettuate con i dati medi mensili di soggiacenza della
DettagliI CAMBIAMENTI CLIMATICI E LE RISORSE IDRICHE
I CAMBIAMENTI CLIMATICI E LE RISORSE IDRICHE Prof. Roberto Passino, Presidente del COVIRI, MATTM Roma, 12-13 settembre 2007 con la collaborazione del dott. G.Giuliano e dell ing. M. Vurro, IRSA-CNR IN
DettagliCORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E TERRITORIO CORSO DI MODELLAZIONE GEOLOGICO- TECNICA ED IDROGEOLOGICA MODELLAZIONE IDROGEOLOGICA (2 CFU)
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GEOLOGIA E TERRITORIO CORSO DI MODELLAZIONE GEOLOGICO- TECNICA ED IDROGEOLOGICA MODELLAZIONE IDROGEOLOGICA (2 CFU) Docente: Alessandro Gargini (E-mail: alessandro.gargini@unibo.it)
DettagliBOLLETTINO STRAORDINARIO RISERVE IDRICHE
Riserva idrica (Milioni di mc) STATO DELLE Quadro generale per l'area alpina e prealpina Riserve idriche Anno 2017 (a) Totale Lombardia - Situazione al 2/4/2017 Anno medio di riferimento (media periodo
DettagliREPORT PLUVIOMETRICO ANNO 2013
REPORT PLUVIOMETRICO ANNO 2013 REPORT PLUVIOMETRICO ANNO 2013 Commento generale PREMESSA Al fine di valutare l entità gli apporti pluviometrici, sono state considerate tutte le stazioni automatiche (circa
DettagliApplicazioni. Rete di monitoraggio idropluviometrica:verifica e taratura
ACCORDO DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA TRA REGIONE TOSCANA E DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE PER ATTIVITA DI RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO
DettagliDipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Servizio Meteorologico. Precipitazioni sul Veneto. Anno Francesco Rech Irene Delillo
Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Servizio Meteorologico Precipitazioni sul Veneto Francesco Rech Irene Delillo Anno 2013 Precipitazioni anno 2013 considerazioni generali Nell anno
DettagliMaurizio Giugni Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche.
Maurizio Giugni Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche. 1 Lezione n. Parole chiave: Gestione risorse idriche. Disponibilità e fabbisogni. Corso di Laurea: Ingegneria per l Ambiente
DettagliREPORT EVENTO METEO-IDROLOGICO DEI GIORNI 4 e 5 FEBBRAIO 2017
Regione Toscana Settore Idrologico Regionale CENTRO FUNZIONALE DELLA REGIONE TOSCANA DL 11/07/1998, n. 180; Legge 3/08/1998, n. 267; DPCM del 15/12/1998 Delibera G.R. n. 1003 del 10/09/2001; Delibera G.R.
DettagliDisponibilità idriche in Lombardia
Disponibilità idriche in Lombardia U.O.C. - Servizio Meteorologico e Rete Idro-Meteo regionale Aggiornamento al 12/11/2017 1 Gli afflussi della stagione Afflusso sui bacini dei corsi d acqua lombardi (pioggia
DettagliBOLLETTINO STRAORDINARIO RISERVE IDRICHE
Riserva idrica (Milioni di mc) STATO DELLE Quadro generale per l'area alpina e prealpina Riserve idriche Anno 216 (a) Totale Lombardia - Situazione al 22/5/216 Anno medio di riferimento (media periodo
DettagliPrevisioni Disagio Bioclimatico Estivo. Bologna Area Urbana
Previsioni Disagio Bioclimatico Estivo Bologna Area Urbana Previsione del disagio Bioclimatico in Emilia Romagna Il Servizio IdroMeteoClima, in collaborazione con il Centro Tematico Regionale Ambiente-Salute
DettagliAutorità di Bacino del Fiume Arno
Autorità di Bacino del Fiume Arno Situazione delle risorse idriche e della siccità nel bacino del fiume Arno Si riporta un quadro sintetico della situazione delle risorse idriche nel bacino dell'arno,
DettagliMonitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016.
Monitoraggio settimanale della mortalità estiva in provincia di Modena nell anno 2016. Come per gli anni precedenti, nel periodo compreso tra il 23 Maggio 2016 e il 04 Settembre 2016 presso il Servizio
DettagliReport mensile: MARZO 2013
Report mensile: MARZO 213 INDICE DI QUALITA' DELL'ARIA MARZO LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI' SABATO DOMENICA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 11 12 13 14 15 16 17 18 19 2 21 22 23 24 26 27 28 29 3 31
DettagliPIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Comune di Ravenna Compilatore: GEB srl IN SE SR
Aggiornato al: 18.09.2009 SCENARI DI EVENTO pag. 2.1 2 SCENARI DI EVENTO Il primo passo nella redazione di un Piano di Emergenza di Protezione Civile si realizza con la creazione degli Scenari di Evento.
DettagliAutorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Marche Centro - Macerata. Gli adeguamenti alle normative europee nell A.T.O. 3 Marche Centro-Macerata
Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Marche Centro - Macerata Forum Nazionale sull Acqua Roma Teatro Capranica, 18 ottobre 2011 Gli adeguamenti alle normative europee nell A.T.O. 3 Marche Centro-Macerata
DettagliSISTEMA REGIONALE DELLE QUALIFICHE
Assessorato Scuola. Formazione professionale. Università e ricerca. Lavoro SISTEMA REGIONALE DELLE QUALIFICHE SCHEDA DESCRITTIVA STANDARD PROFESSIONALI DELLA QUALIFICA AREA PROFESSIONALE Allegato 1) SVILUPPO
DettagliI profili delle acque di balneazione nella gestione delle fioriture di cianobatteri. Roberta De Angelis, Massimo Scopelliti
I profili delle acque di balneazione nella gestione delle fioriture di cianobatteri Roberta De Angelis, Massimo Scopelliti Roma, 21 Aprile 2015 Importante cambiamento nella gestione della qualità delle
DettagliMeteo a Bologna - dati aggiornati a maggio 2008
Meteo a Bologna - dati aggiornati a maggio 2008 I dati meteo registrati a maggio nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteorologico dell'arpa della Regione Emilia Romagna
DettagliANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 2016
Provincia Autonoma di Trento METEOTRENTINO REPORT ANALISI CLIMATICA DELLA PRIMAVERA 1 Dipartimento Protezione Civile Servizio Prevenzione Rischi Ufficio Previsioni e Pianificazione Via Vannetti, 1-3 Trento
DettagliMonitoraggio quantitativo della risorsa idrica sotterranea
Monitoraggio quantitativo della risorsa idrica sotterranea REPORT MAGGIO 2012 1/14 2/14 PREMESSA Di seguito si riportano le elaborazioni grafiche effettuate con i dati medi mensili di soggiacenza della
DettagliREPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI FEBBRAIO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO.
Servizio Presidi Tecnici di Supporto al Settore Agricolo Ufficio Coordinamento Servizi vivaistici e Agrometeo Scerni(Ch) REPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI FEBBRAIO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO. Bruno Di Lena
DettagliMonitoraggio quantitativo della risorsa idrica sotterranea
Monitoraggio quantitativo della risorsa idrica sotterranea REPORT FEBBRAIO 2015 Pagina 1 di 20 PREMESSA Di seguito si riportano le elaborazioni grafiche effettuate con i dati medi mensili di soggiacenza
DettagliFREEWAT (FREE and open source software tools for WATer resource management) Il caso studio dell acquifero della piana costiera di Follonica-Scarlino
FREEWAT (FREE and open source software tools for WATer resource management) Focus Group n. 4 Sala AUSER Scarlino Scalo Parco Geominerario delle Colline Metallifere 18 Gennaio 2017 Il caso studio dell acquifero
Dettaglicatena operativa e risultati COLT2011 in Emilia-Romagna Pratizzoli, F. Tomei, A. Spisni
Previsioni stagionali e irrigazione catena operativa e risultati COLT2011 in Emilia-Romagna G. Villani, V. Marletto, V. Pavan, W. Pratizzoli, F. Tomei, A. Spisni Arpa, Servizio IdroMeteoClima, Bologna
DettagliInverno con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento : temperature massime +2,1 gradi e minime +0,9 gradi.
Andamento meteorologico dell inverno a Bologna - dati aggiornati a febbraio 2017 - Inverno con temperature più alte rispetto al trentennio di riferimento 1961-90: temperature massime +2,1 gradi e minime
Dettagli5.4. La matrice di correlazione
6 CO 4 (mg/m 3 ) 2 domenica lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato Giorni della settimana P. Bissuola Outliers Extremes P. Matter Outliers Extremes Le distribuzioni degli inquinanti non mostrano
DettagliTECNOLOGIE DIGITALI PER LA GOVERNANCE DELLE ACQUE SOTTERRANEE
DISAT-UNIMIB CNR-DTA TECNOLOGIE DIGITALI PER LA GOVERNANCE DELLE ACQUE SOTTERRANEE Angelo Cavallin, Tullia Bonomi, Letizia Fumagalli Dipartimento di Scienze dell Ambiente e del Territorio Università degli
DettagliGESTIONE delle RISORSE IDRICHE
Corso di laurea specialistica in Ingegneria delle Acque e della Difesa del Suolo Corso di GESTIONE delle RISORSE IDRICHE a.a. 2003-2004 Lezione 4 Prof. Luca Lanza Dipartimento di Ingegneria Ambientale
DettagliPIANO DI GESTIONE. Allegato D Livelli di servizio obiettivo
PIANO DI GESTIONE Allegato D Livelli di servizio obiettivo DICEMBRE 2015 A A1 A2 Criticità di approvvigionamento idrico (captazione e adduzione) assenza delle infrastrutture di acquedotto alto tasso di
DettagliAnalisi meteorologica mensile. aprile aprile 2017 Ghiacciaio del Mandrone (Efisio Siddi)
r Analisi meteorologica aprile 2017 06 aprile 2017 Ghiacciaio del Mandrone (Efisio Siddi) Aprile 2017 è risultato nella norma sia relativamente alle temperature medie che alla precipitazioni cumulate.
DettagliValutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque
Valutazione globale provvisoria dei problemi di gestione delle acque dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Dott. Alberto Cisotto Autorità di bacino dell Alto Adriatico L articolo 14 della direttiva
DettagliSISTEMA PREVISIONALE METEO_IDROLOGICO IDROPREV
SISTEMA PREVISIONALE METEO_IDROLOGICO IDROPREV www.idroprev.com 1 INDICE 1. Introduzione...3 2. IL MODELLO METEOROLOGICO DI PREVISIONE...3 3. la costruzione e la taratura di modelli idrologici...6 4. Formato
DettagliFigura 1. Percorso elettrodotti ad alta tensione transitanti sul territorio della Valle d Aosta
CAMPAGNE DI MISURA DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATO DA ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE Valeria Bottura, Marco Cappio Borlino, Leo Cerise, E. Imperial, C. Desandré ARPA Valle d Aosta INTRODUZIONE
DettagliBOLLETTINO IDROLOGICO
BOLLETTINO IDROLOGICO luglio 2017 SITUAZIONE GENERALE Precipitazioni Il mese di luglio si caratterizza per precipitazioni cumulate mediate sull'intera regione pari a poco meno di 70 mm, valore nella norma
DettagliAgrometeo Mese N 10 ESTATE 2016
Andamento Agroclimatico L estate 216 è stata prossima ai valori normali, sia per quanto riguarda l aspetto termico che per le piogge. L influenza discontinua di una circolazione ciclonica, centrata sul
DettagliREPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI MARZO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO.
Servizio Presidi Tecnici di Supporto al Settore Agricolo Ufficio Coordinamento Servizi vivaistici e Agrometeo Scerni(Ch) REPORT METEOROLOGICO DEL MESE DI MARZO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO. Bruno Di Lena
DettagliLuglio Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali
Il Clima in Piemonte Luglio 2013 In Piemonte il mese di Luglio 2013 è risultato moderatamente caldo ed umido. Nella serie storica degli ultimi 56 anni si classifica come il decimo mese più caldo con un
DettagliMilano, 23 aprile 2009
Milano, 23 aprile 2009 Il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle
DettagliLezione 8: Esercizi di Idrologia
Lezione 8: Esercizi di Idrologia Problemi di Idrologia 1 Problemi di bilancio idrologico Problema 1 Alla sezione di ciusura di un bacino idrografico di 40 km di superficie è stata registrata una portata
DettagliI corpi idrici termali (testo adottato) (In corsivo le aggiunte, barrate le frasi eliminate)
10.1.6 I corpi idrici termali (testo vigente) 10.1.6 I corpi idrici termali (testo adottato) (In corsivo le aggiunte, barrate le frasi eliminate) 10.1.6 I corpi idrici termali (testo con modifiche proposte
DettagliAndamento meteorologico dell inverno e della primavera 2012 a Bologna dati aggiornati a maggio 2012
Andamento meteorologico dell inverno 2011-2012 e della primavera 2012 a Bologna dati aggiornati a maggio 2012 I dati meteo registrati a maggio nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal
DettagliATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA
1 / 20 ST-001 ALLEGATO I ATMOSFERA, CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA 2 / 20 ST-001 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI METEOCLIMATICHE Gli impianti di trattamento e di compressione gas della Concessione Stoccaggio
DettagliNuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo
Nuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo F. Pergalani, M. Compagnoni, M.P. Boni Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Strutturale,
DettagliAndamento meteorologico dell'estate a Bologna dati aggiornati ad agosto 2009
Andamento meteorologico dell'estate a Bologna dati aggiornati ad agosto 2009 I dati meteo registrati ad agosto nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteoClima dell'arpa
DettagliAndamento meteorologico dell inverno a Bologna - dati aggiornati a febbraio
Andamento meteorologico dell inverno a Bologna - dati aggiornati a febbraio 2014 - I dati meteo registrati a febbraio nella stazione di Bologna-Borgo Panigale e comunicati dal Servizio IdroMeteoClima dell'arpa
Dettagli