Progetto Educativo di Gruppo

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1 Prato, domenica 19 ottobre 2014 Progetto Educativo di Gruppo Lettera di Baden Powell ai genitori Colleghi genitori, sono sicuro che molti di voi sentiranno, come sento io, la pesante responsabilità che grava su di voi circa il futuro dei nostri bambini. Abbiamo visto gente riuscire o fallire nella vita. Vogliamo che i nostri ragazzi siano tra coloro che riescono, e sappiamo che loro riuscita o il loro fallimento dipendono in larga misura dalla loro educazione e dal loro carattere. E tale educazione e carattere dipendono in grandissima misura da noi. Molti di noi sentono la loro responsabilità in tale campo e, al tempo stesso, la loro impotenza. Non abbiamo una formazione da insegnanti, abbiamo poco tempo libero, non possiamo permetterci altre rette. Eppure, per queste incapacità temporanee da parte nostra, il futuro dei nostri bambini è in pericolo. Li mandiamo alle scuole migliori che possiamo permetterci, ma l educazione scolastica dà loro una certa quantità di ore di insegnamento a leggere, scrivere e far di conto, ciò che non è tutto quello che assicura la riuscita nella vita professionale di una persona. Guardate ai molti uomini eminenti che sono sorti dal nulla. Non è stato il saper leggere,scrivere e far di conto che li ha portati avanti. Che cos è stato? E stato il carattere. Come possiamo procurarci una formazione del carattere? Gli educatori più autorevoli ci dicono che non è cosa che possa insegnarsi ad una classe in una scuola. Il Movimento scout è stato espressamente concepito per rispondere a questa esigenza, e nei dodici anni della sua esistenza ha provato la sua capacità di avvincere il ragazzo e, grazie ad attività che lo attraggono, di farlo crescere nelle quattro aree seguenti: 1) formazione del carattere e dell intelligenza; 2) salute e sviluppo fisico; 3) hobbies e abilità manuale; 4) servizio altruistico del prossimo.; Un ragazzo a seconda della sua età, tra gli 8 e i 18 anni entra in una delle seguenti branche del Movimento: la più giovane (lupetti), quella di mezzo (esploratori) o l anziana (rovers). Sono garantite compagnie e attività sane, unitamente alla supervisione personale del capo, in modo che il carattere del ragazzo si sviluppi nella direzione giusta per il suo bene e, ciò che conta, anche per il bene della comunità. Baden Powell - Circa Pubblicato su Headquarters Gazette, Maggio 1922

2 Che cos'è il PEG? Il Progetto educativo del gruppo (PEG), ispirandosi ai principi dello scoutismo e al Patto associativo, individua le aree di impegno prioritario per il gruppo a fronte delle esigenze educative emergenti dall analisi dell ambiente in cui il gruppo opera e indica i conseguenti obiettivi e i percorsi educativi. Il Progetto ha la funzione di aiutare i soci adulti a realizzare una proposta educativa più incisiva: orienta l azione educativa della comunità capi, favorisce l unitarietà e la continuità della proposta nelle diverse unità, agevola l inserimento nella realtà locale della proposta dell associazione. A tal fine il Progetto Educativo è periodicamente verificato e rinnovato dalla Co.Ca. Art. 21 Statuto Agesci Il Gruppo Prato 6 Il gruppo Prato 6 è nato nel Dal 1996 è inserito nella parrocchia dei SS. Martiri, dove partecipa al Consiglio Pastorale. Attualmente il gruppo è composto da circa un centinaio di ragazzi provenienti da diverse zone della città e divisi in tre unità miste: Il BRANCO con bambini dagli 8 agli 11 anni; Il REPARTO con adolescenti dai 12 ai 16 anni; La COMUNITA' R/S (Rover e Scolte) con ragazzi dai 17 ai 21 anni. La COMUNITA' CAPI (Co. Ca.) è formata da soci adulti e capi brevettati. La gestione di ogni branca è affidata a due capi unità, un uomo e una donna congiuntamente, e gli aiuti, tra cui i tirocinanti, capi appena entrati in Co.Ca. che vivono il loro primo anno di tirocinio formativo. I due capigruppo guidano la comunità capi e si occupano della gestione amministrativa e legale del gruppo. La formazione continua dei capi è una delle priorità del gruppo e viene attuata attraverso la partecipazione all iter di formazione previsto dall Agesci (campi di formazione), agli eventi formativi generali organizzati dalle varie strutture associative (zona, regione) e attraverso momenti specifici di gruppo, al fine di stimolare la riflessione su tematiche educative generali e sulla promozione di valori tesi alla realizzazione di se stessi, in piena sintonia con la proposta della Chiesa Cattolica. Il territorio in cui siamo inseriti Prato è una città che in questi anni sta cambiando in maniera profonda, sia nella sua composizione che nella sua organizzazione; sta vivendo la crisi economica diffusa in tutto il nostro paese e, in conseguenza del grande flusso migratorio, sta diventando una città multietnica e multiculturale. Anche l aspetto urbanistico della città risente di questi cambiamenti,che hanno una grande influenza sulla vita dei pratesi; alcune zone risultano essere particolarmente

3 povere, mentre altre sono maggiormente benestanti, in alcune vi è una grande concentrazione di stranieri, in altre la presenza di cittadini stranieri è quasi inesistente. Il gruppo Prato 6 è inserito nella Parrocchia dei SS. Martiri, prende parte da anni al consiglio pastorale e collabora alla realizzazione di alcune attività per e con la parrocchia. Essendo per noi di fondamentale importanza proporre un'educazione cristiana ai ragazzi, abbiamo l'intenzione e la volontà di collaborare con il nuovo parroco, nostro Assistente Ecclesiastico, così da portare avanti insieme questo difficile compito. Il gruppo non si limita a vivere esclusivamente la realtà parrocchiale, ma opera sul territorio cittadino attraverso occasioni di servizio svolte in collaborazione con altre associazioni; gli ambiti su cui lavoriamo sono la disabilità, le situazioni di povertà e il disagio sociale minorile. Il Prato 6 fa parte della Zona di Prato, che comprende 6 gruppi cittadini e 2 della provincia; all'interno della Zona vengono proposti momenti comunitari di formazione per i capi e attività per i ragazzi. Due anni fa la nostra Comunità R/S ha accolto ragazzi e ragazze provenienti dal gruppo del Carmignano, per far vivere loro l'esperienza di questa branca, data l'impossibilità di attuarla nel loro gruppo d'origine. Il progetto futuro è che Carmignano riesca ad aprire al più presto la branca R/S, in modo da garantire ai propri ragazzi un percorso scoutistico completo. Il nostro Progetto Educativo Il nostro servizio è rappresentato dall educazione dei ragazzi che ci vengono affidati, ma la nostra azione educativa, per essere definita tale, deve essere caratterizzata da una intenzionalità educativa che guida le scelte dei capi; tale intenzionalità si ritrova all'interno del nostro Progetto Educativo. Il Metodo Scout è lo strumento con cui operiamo. Educare con un progetto vuol dire cercare soluzioni educative alle situazioni che si riscontrano, ma anche aiutare i capi a mantenere la rotta individuata, tra le tante attività proposte ed attuate, per non perdersi e riuscire ad operare in modo efficace. L obiettivo ultimo dell educazione scout è rappresentato dall ideale di donna e uomo della Partenza, intendendo con questa definizione la persona capace di compiere scelte autonome e consapevoli, di essere responsabile verso se stessa e verso gli altri, testimone della Parola del Signore, capace di portare nel proprio ambiente di vita i valori appresi nell esperienza dello scautismo. La nostra azione educativa, in tutte e tre le branche (Branco, Reparto e Comunità RS) è tesa infatti a far compiere ai ragazzi scelte concrete nell ambito della fede, dell impegno politico e del servizio, secondo i momenti di crescita che li caratterizzano, portando infine il rover e la scolta a terminare il percorso educativo proposto dallo scautismo con la Partenza. I valori in cui crediamo e a cui educhiamo sono quelli presenti nel Patto Associativo. Il progetto educativo di gruppo viene concretizzato nei programmi di unità con gli strumenti specifici di ciascuna branca. Pagina 3

4 I nostri ragazzi e gli obiettivi educativi Dalla verifica del precedente progetto educativo, dall'osservazione diretta dei capi e dal confronto coi genitori dei ragazzi del nostro gruppo sono emerse alcune caratteristiche che accomunano la maggior parte di loro. In particolare abbiamo rilevato che i ragazzi: trovano nello scautismo una delle poche occasioni significative in cui vivere la propria dimensione di Fede, sia a livello comunitario che personale; situazione accentuata dalla mancanza di punti di riferimento per la loro crescita spirituale; spesso non riescono a vedere la presenza di Dio nel Creato e in tutto ciò che li circonda; incontrano difficoltà nell'organizzazione del proprio tempo libero, nella scelta delle proprie priorità e, di conseguenza, non riescono a portare avanti gli impegni presi con responsabilità; mancano di essenzialità nelle azioni quotidiane; non riescono a comprendere il senso del bello, spesso si accontentano di un risultato mediocre senza provare soddisfazione vera per gli obiettivi raggiunti, di qualunque tipo essi siano. Per cui sono stati individuati come obiettivi educativi per il prossimo triennio: Chi ha tempo non aspetti tempo... organizzare e gestire il proprio tempo; scegliere le proprie priorità, capendo ciò per cui vale davvero la pena spendersi, consapevoli dei propri limiti e delle proprie potenzialità; essere capaci di risolvere problemi ordinari, progettandosi con flessibilità e in autonomia, senza la necessità di attività incasellate che scandiscano rigidamente le giornate; Essere responsabili verso se stessi e gli altri, assumendosi impegni proporzionali alle proprie capacità e portandoli a termine; Il Senso del bello... puntare in alto, senza accontentarsi di un risultato che, seppure buono, non esprime a pieno le proprie potenzialità; riscoprire il senso del piacere nel fare le cose insieme, nel gioire per le vittorie, nel provare entusiasmo per le mete raggiunte, perché l'esperienza scout non si basa su qualcosa che si DEVE fare, ma che si VUOLE fare e che nasce da un interesse profondo;

5 riscoprire la bellezza del successo raggiunto con fatica e passione, nel rispetto delle regole e del prossimo. I miei passi insieme a Te... sviluppare un cammino di fede personale, che porti a costruire una relazione vera con Dio e a scegliere di vivere tutti i giorni la Sua parola mettersi in discussione, sfruttando i loro dubbi come motore di crescita e ricercando attivamente il confronto con figure significative, che possano aiutarli a crescere nella fede; coltivare la propria fede attraverso la conoscenza delle Scritture e a riscoprire la dimensione della preghiera personale; riscoprire Dio nei luoghi e nelle persone che ci circondano, nei semplici gesti quotidiani e nel servizio al prossimo; vivere una dimensione di fede comunitaria, partendo dal piccolo gruppo di cui fanno parte e arrivando a comprendere la bellezza di essere Chiesa; essere capaci di testimoniare nella vita di tutti i giorni i valori del Vangelo. Rapporti con le famiglie Consapevoli del fatto che la nostra azione educativa di capi non può prescindere dal ruolo svolto dai genitori, ci proponiamo di favorire la partecipazione delle famiglie nell'attività educativa proposta, attraverso: riunioni di branca condivisione degli obiettivi educativi partecipazione alla vita di gruppo (apertura, chiusura, veglie,...) Pagina 5

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