PROGETTO EDUCATIVO TERRITORIO STILE SCOUT PROGETTUALITA' COMUNICAZIONE

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1 Gruppo Rocca Priora 1 Piazza Umberto I, Rocca Priora (Rm) info@agesci-roccapriora.org PROGETTO EDUCATIVO TERRITORIO STILE SCOUT PROGETTUALITA' COMUNICAZIONE

2 SOMMARIO: Cos è Un Progetto Educativi Di Gruppo (P.E.G.) A Cosa Educhiamo Analisi Esterna: o Associazionismo o Realtà Scolastica o Realtà Parrocchiale Analisi Interna: o Storia Del Gruppo o Comunità Capi o Rapporto Con Le Famiglie Sfide Educative: o Territorio: Apertura E Conoscenza Del Territorio o Stile Scout: C è Un Modo Per Essere Scout o Progettualità: Ducare Alla Scelta E Alla Progettualità Di Sè o Comunicazione: Ascoltando Si Impara

3 o COS È UN PROGETTO EDUCATIVO i DI GRUPPO E A COSA SERVE? Il Progetto Educativo di Gruppo (P.E.G.) è lo strumento che ispirandosi ai principi dello scoutismo, individua le sfide in cui un Gruppo è chiamato ad impegnarsi per un determinato arco di tempo. Il P.E.G. è elaborato dalla Comunità Capi, la quale, sulla base di quanto emerso dalla verifica del precedente P.E.G. analizza come sono cambiate le realtà dei ragazzi e del territorio per individuare punti di attenzione per il suo intervento educativo futuro. L azione educativa di ogni staff (insieme dei capi che seguono l unità) si inserisce nella più ampia educazione che il ragazzo sperimenta nei diversi ambiti educativi, in cui gioca un ruolo predominante la famiglia; coscienti di ciò, siamo convinti che tra noi e le famiglie sia necessaria una condivisione degli obiettivi e una conseguente collaborazione. Il P.E.G. serve per assicurare l unitarietà e la continuità della proposta educativa di un Gruppo all interno delle diverse unità (Branco, Reparto, Noviziato e Clan) e il suo adattamento alla realtà locale. Per questo motivo è necessario che sia uno strumento dinamico e che sia verificato periodicamente. Il P.E.G. ha anche la funzione di rendere l azione educativa di ogni capo e di ogni staff più incisiva: il programma specifico di ogni unità discende, infatti, direttamente dalle Sfide Educative individuate nel P.E.G. che vengono adattate secondo il metodo specifico di ogni branca. A COSA EDUCHIAMO Noi capi educatori scout, seguendo l idea originale di Baden Powell, basiamo la nostra intenzionalità educativa su quattro punti fondamentali, che mirano a non tralasciare alcun aspetto di uno sviluppo armonico della persona, con una progressione adatta all età. I quattro punti di Baden Powell sono: 1) Formazione del carattere; 2) Salute e forza fisica; 3) Abilità manuale; 4) Servizio al prossimo. Per Formazione del Carattere si intende uno sviluppo della personalità che porti l individuo ad avere una relazione positiva con se stesso, tale da consentirgli la capacità di fare quelle scelte che lo porteranno a scoprire chi vuole e chi può essere, decidendo autonomamente i modi e i tempi per giungervi, con responsabilità, nella condivisione di essere unico ed irrepetibile, cosciente dell esistenza di un progetto che Dio ha su di lui. Per Salute e Forza Fisica si intende una conoscenza ed un rapporto positivo con il proprio corpo quale dono di Dio e fonte di relazione con gli altri e con l ambiente; avere cura del proprio corpo, ricercare una alimentazione sana, riposarsi correttamente, ricercare ritmi naturali di vita, esprimersi, vivere correttamente e serenamente la propria sessualità, saper affrontare la fatica, la sofferenza, la malattia, la morte. Per Abilità Manuale si intende una relazione creativa con le cose. Educare alla manualità permette all educando di sviluppare una progettualità pratica, un autonoma capacità di realizzare cose, partendo da mezzi poveri. La dimensione concreta del realizzare, oltre

4 a capire l importanza del concretizzare, permette al ragazzo di scontrarsi con i suoi limiti accettandoli e cercando di superarli, scoprendo che dopo la fatica, viene la gioia della realizzazione. Per Servizio al Prossimo si intende l educazione all amore per gli altri, al bene comune e alla solidarietà, a scoprire la ricchezza della diversità nelle persone, a vivere e lavorare insieme per costruire un mondo più giusto, a rendersi utili in qualunque momento ciò sia richiesto, mettendo a disposizione le proprie energie e capacità. Trasversalmente è da considerarsi la formazione spirituale che ci consente di legare con naturalezza le quattro dimensioni personali sopra citate, avendo come riferimento la figura di Gesù quale compagno di questo cammino di crescita e di cambiamento. L idea che ci prefiggiamo è quella di accompagnare il cammino dei ragazzi verso una scelta per essere Uomo/Donna della Partenza, che in estrema sintesi si traduce in una persona che: sappia leggere ciò che attorno gli succede e le relazioni che intreccia con gli altri sia capace di interpretare le sue trasformazioni interiori sappia ascoltare le altrui esigenze sia in grado di cambiare concretamente il mondo in cui vive, lasciando una traccia: la traccia del buon cittadino del mondo.

5 ANALISI ESTERNA: ASSOCIAZIONISMO: Nella realtà cittadina insistono varie forme associative di tipo sportivo e non: Artisticamente, Aslan, Banda Corbium, Compagnia Polymnia, Dinamica Rocca Priora, Enpa Castelli Romani, Equincontro Natura, Il Canto Del Drago, Il Monte Analogo, Il Refuso, La Tavola Rotonda, La Voce Nuova, Latium Volcano, Nuova Proloco Rocca Priora, Piccoli Passi, Scacchi Rocca Priora, Studio Max 1956, Asd Rocca Priora Calcio, Asd Atletica Rocca Priora, Centro Anziani Rocca Priora. REALTA SCOLASTICA: La comunità di Rocca Priora è servita dal solo Istituto Comprensivo D. Cambellotti che raccoglie la scuola dell infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Allo stesso I.C. fa capo la realtà scolastica della frazione di Colle di Fuori. Analisi svolta su un campione di 480 alunni, dalle 3a alla 5a elementare e dalla 1a alla 3a media, nell A.S. 2014/2015. REALTA PARROCCHIALE: Il gruppo scout opera sin dalla sua nascita all interno delle parrocchie di Santa Maria Assunta in Cielo e San Giuseppe Artigiano. Per la loro natura, storia, posizione geografica all interno del territorio comunale possiedono caratteristiche differenti tra loro, ma in entrambe le realtà siamo riusciti negli anni ad avere un ruolo attivo e collaborativo con le comunità parrocchiali perché riteniamo utile e costruttivo esserne parte.

6 ANALISI INTERNA: STORIA: Il Gruppo Scout A.G.E.S.C.I. Rocca Priora 1 è nato, come gruppo autonomo, nell ottobre del Precedentemente le attività sono iniziate nel 1989 in modo informale, è poi nato il reparto (anno scout ), il noviziatoclan (1992), il branco (1994), come unità inserite nel gruppo Grottaferrata - Frascati 1. Nel Febbraio del 1998 è stata concretizzata la scelta di un impegno per la pace, con l assunzione della colombina sul fazzolettone. Nel settembre 2008, la Comunità capi del Rocca Priora 1 ha accolto la richiesta di aiuto del Rocca di Papa 1, formando un unico gruppo: Rocca Priora 1. Le attività proseguono negli anni fortificando ancora di più il gruppo che si propone come una delle pochissime (se non l unica) realtà educative del territorio comunale. Il 2015 ci ha visti festeggiare il 25 anniversario della fondazione. L avventura continua CO.CA. (COMPOSIZIONE FORMAZIONE): Attualmente la Comunità Capi (Co.Ca.) è composta da 16 adulti RAPPORTO FAMIGLIE: «Non ci proponiamo di prendere il Suo posto nell affetto del Suo ragazzo, ma soltanto di aiutarla ad educarlo» È nostra convinzione che la famiglia sia il luogo principale e privilegiato di educazione, crescita e formazione. Per questa ragione consideriamo la nostra azione educativa come un supporto ed una integrazione all'opera della famiglia. Il metodo scout è una proposta che si affianca alle altre agenzie educative. Per una migliore efficacia dell azione comune è necessario che le famiglie condividano in pieno le stesse linee educative. Dove c è armonia e collaborazione i frutti non potranno mancare. Confidiamo che le famiglie del gruppo capiscano la diversità fra gli scout e un gruppo puramente ricreativo. In questo senso l essere scout dei figli deve coinvolgere i genitori. Soprattutto per ciò che riguarda la progressione personale, riteniamo opportuni i momenti di contatto e confronto con i genitori pur mantenendo il proprio ambito di responsabilità, nell'intento di armonizzare con loro la nostra azione educativa, ponendo particolare attenzione agli aspetti relativi all'educazione, alla responsabilità ed all'affettività, a nostro avviso molto importanti nell'ambito sociale attuale.

7 OBIETTIVI EDUCATIVI STILE SCOUT: C'è un modo per essere scout c'è un atteggiamento che coinvolge tutta la vita: è lo "stile". Non tanto un comportamento esteriore - che pure è segno di una persuasione interiore - quanto un modo globale di condurre la propria quotidianità. Le scelte, gli ideali, i criteri con cui si gestisce il vivere, nascono da quanto lo Scautismo presenta e fa vivere. Nell' odierna sciatteria, nella paura di avere un volto ben preciso, lo Scautismo aiuta il giovane a essere persona, ad avere una precisa norma di vita che si traduce in parole, gesti, attenzioni e sensibilità. Lo stile scout distingue un giovane e un uomo, perché lo rende libero e coerente. (Don Andrea Ghetti - Baden ) Lo stile scout è la conseguenza diretta della scelta di vivere lo spirito e i valori della Legge e della Promessa Scout. Questi valori si manifestano quotidianamente in una serie di comportamenti esteriori che rendono lo stile una costante della nostra vita quotidiana. Tali comportamenti saranno diversi a seconda dell'età, ma il loro valore di fondo rimane costante, dal Lupetto al Capo Scout. La valenza educativa della proposta scout trova compimento nel costante rapporto di fiducia con le famiglie, volto ad avere obiettivi educativi condivisi al fine di promuovere la crescita dei ragazzi. TERRITORIO: apertura e conoscenza del territorio Siate costruttori di ponti, non costruttori di muri! (Papa Francesco) Per apertura al territorio intendiamo proseguire il lavoro intrapreso da diversi anni che ha portato ad affermarci come una delle associazioni educative tra le più solide ed attive. Ci prefiggiamo di raggiungere una conoscenza quanto più approfondita del nostro paese, sia in senso naturalistico (sentieri, risorse, ecc.) sia a livello civico (tradizioni, associazioni, enti, ecc.). Volendo creare un rapporto di reciproco scambio e comunicazione, tra noi e l ambiente in cui viviamo, ci impegniamo a far conoscere il nostro gruppo e le nostre attività ai concittadini. Lo scopo del nostro agire nella comunità roccapriorese è volto a rafforzare il senso di appartenenza al territorio da parte nostra e della cittadinanza tutta. Facendo tesoro delle parole di Papa Francesco i singoli gruppi non perdano il contatto con la parrocchia del luogo, dove hanno la loro sede ci impegniamo a mantenere una viva e reciproca collaborazione con le parrocchie nelle quali siamo chiamati ad essere testimoni credibili del messaggio evangelico.

8 PROGETTUALITÀ: educare alla scelta e alla progettualità di sé Avere un idea è un ottima cosa, ma è ancor meglio sapere come portarla avanti (H.Ford) Puntiamo alla progettualità come stile di vita. Crediamo che scegliere un obiettivo, che possa essere raggiunto attraverso la conquista di piccole tappe intermedie e facilmente verificabili, sia la strada giusta da seguire, per la formazione e realizzazione di una persona cosciente dei propri punti di forza e debolezza. Attraverso gli strumenti che il metodo scout propone (progressione personale, impresa, specialità, ecc.) intendiamo responsabilizzare i ragazzi alla piena consapevolezza del loro agire. COMUNICAZIONE: ascoltando si impara Ogni qual volta smettiamo di parlarci di noi e del nostro mondo, il mondo rimane sempre com è. Con questo nostro dialogo lo rinnoviamo, gli infondiamo nuova vita, lo puntelliamo. Non solo: è mentre parliamo a noi stessi che scegliamo le nostre strade. (Carlos Castañeda) Al centro del nostro agire c è il dialogo, sia verso noi stessi che verso gli altri. Saper comunicare le proprie emozioni, passa attraverso il riconoscimento di esse, per poi canalizzarle ed esternarle per relazionarsi con gli altri in maniera costruttiva. Il fine è di formare ragazzi consapevoli della propria interiorità che siano capaci di condividerla e di agire con coraggio nel mondo. i STATUTO AGESCI Art. 22 Progetto educativo del Gruppo Il Progetto educativo del Gruppo, ispirandosi ai principi dello scautismo ed al Patto associativo, individua le aree di impegno prioritario per il Gruppo a fronte delle esigenze educative emergenti dall analisi dell ambiente in cui il Gruppo opera e indica i conseguenti obiettivi e percorsi educativi. Il Progetto ha la funzione di aiutare i soci adulti a realizzare una proposta educativa più incisiva: orienta l azione educativa della Comunità capi, favorisce l unitarietà e la continuità della proposta nelle diverse Unità, agevola l inserimento nella realtà locale della proposta dell Associazione. A tal fine il Progetto educativo è periodicamente verificato e rinnovato dalla Comunità capi. REGOLAMENTO METODOLOGICO Art. 6 - Progetto educativo Il progetto educativo è elaborato dalla Comunità Capi e assicura l unitarietà della proposta educativa dell Associazione tra le varie unità, la sua continuità tra le branche, il suo adattamento alle accertate necessità dell ambiente in cui il gruppo vive. Il progetto educativo, definito in forma scritta, fa riferimento alle tre scelte del Patto Associativo muovendosi all interno dello Statuto e del Regolamento dell Associazione. È presentato ad ogni nuovo capo che entra in Comunità capi, illustrato alle famiglie dei ragazzi e periodicamente ridiscusso secondo le necessità. Viene concretizzato nei programmi di unità con gli strumenti specifici di ciascuna branca.

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