Azienda USL Roma D RSPA 2005

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1 4.4 L ASSISTENZA RESIDENZIALE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI (RSA) I servizi dell Azienda gestiscono la lista unica per l accesso alle RSA ed alle lungodegenze. I compiti e le attività del Servizio sono stati descritti nelle precedenti edizioni della Relazione, cui si rimanda Bisogno La Regione Lazio con la DGR n.1998 del Programmazione delle RSA triennio , ha valutato il bisogno di posti di residenza pari al 2,5% della popolazione di età superiore a 75 anni. Nell ASL RM D, in riferimento ai parametri citati, il bisogno risulta di circa 900 posti di residenza, di cui almeno 500 ancora da attivare anche attraverso la riconversione di posti letto ospedalieri e delle case di cura neuropsichiatriche. Per il 2005 la Regione Lazio ha disposto con DGR 432 del l incremento di 517 posti/residenza per le ASL di Roma città, in riferimento all incremento della popolazione anziana ultrasettantacinquenne pari a soggetti (517 Posti residenza = al 2,5% della popolazione incrementata). Con la stessa DGR si dispone la destinazione del 10% globale dei posti residenziali in semiresidenzialità soprattutto nei centri urbani e si stabilisce il programma di adeguamento dell offerta che dovrebbe assicurare almeno una RSA per Distretto (il Distretto 1 della ASL. Nel primo semestre 2004 l indagine I bisogni socio-sanitari ed i giudizi dei cittadini dell ASL Roma D ha evidenziato che la necessità di ricovero di persone inabili o anziane in strutture di lungodegenza ha trovato risposta per i ¾ dei cittadini che hanno dichiarato di averne bisogno. Del campione intervistato il 65% si è avvalso di strutture convenzionate con il servizio pubblico. La stessa Regione stima in circa i disabili presenti nella nostra ASL con almeno 2 ADL perdute (1.800 se consideriamo almeno 3 ADL perdute). Circa il bacino d utenza nelle RSA nel territorio sono attualmente trattati prevalentemente residenti della ASL RM D ma anche delle altre ASL di Roma per un ammontare di circa 936 domande nell anno Offerta Distretto 1: nessuna struttura Distretto 2: 1. Merry House RSA III livello posti letto 40 Lungodegenza residuale posti letto 133 Distretto 3: 2. Villa Giulia RSA II livello posti letto Villa delle Magnolie RSA II e III livello posti letto Casa di cura Corviale RSA II e III livello posti letto 60 Distretto 4: 5. Parco delle Rose RSA II e III livello posti letto 86 dal maggio 2005 ha convertito tutti i posti letto in III livello e sono stati autorizzati 9 posti semiresidenziali 6. Villa Immacolata RSA II e III livello posti letto 68 Lungodegenza medica posti letto Villa Pia Lungodegenza medica posti letto

2 per un totale di posti letto 618 di cui: 244 in lungodegenza 374 in RSA Attività Nell anno 2005 complessivamente si sono ricevute 936 richieste di inserimento/ricoveri e sono state rilasciate 468 autorizzazioni di cui 264 per ricoveri ex novo e 204 per rientri. In dettaglio, i ricoveri ex novo sono stati 126 per la Lungodegenza e 138 per le RSA; rientri ospedalieri sono stati 68 per la Lungodegenza e 136 per le RSA. L attività delle strutture è attualmente caratterizzata da un bassissimo turn-over, dettato per il 99% dai decessi solo per l 1% da dimissioni volontarie e/o programmate. Solo un terzo dei richiedenti, quindi, trova una risposta concreta mentre i restanti sono posti in liste d attesa sempre più lunghe (attesa media tra 10 e 13 mesi). In seguito all emergenza caldo dell estate 2003, l Agenzia di Sanità Pubblica ha attivato un programma di Sorveglianza degli Eventi Avversi nelle 62 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) della Regione Lazio, per un periodo di 16 settimane estive. I dati relativi al monitoraggio delle sei RSA situate nel territorio della RM D, mostrano i seguenti risultati. Tabella 1: Numero di decessi e trasferimenti in ospedale nelle RSA della ASLRM D e tassi settimanali x 1000 ospiti. Periodo 30/05-25/09/2005. decessi trasferimenti in ospedale RSA nella ASL RM D posti tasso sett. tasso sett. letto n IC 95% n IC 95% X 1000 X ,2 2,8-6,2 37 5,8 4,1-8,0 Nelle strutture della Regione per l intero periodo si sono registrati 265 decessi e 416 ricoveri, rispettivamente pari a tassi settimanali regionali di 3,10 (2,8-3,5) e di 4,9 (4,4-5,4). 187

3 4.4.2 ISTITUTI DI RIABILITAZIONE (ex art. 26) Quadro normativo e bisogno Con l anno 2004, in esecuzione della DGR 10 maggio 2002, n 583 Definizione della cartella clinica riabilitativa, degli standard di attività e di personale e del flusso informativo - Tariffe dell attività riabilitativa nei diversi livelli assistenziali, si è consolidato il Sistema Informativo per l Assistenza Riabilitativa (SIAR), quale strumento fondamentale per il monitoraggio dell attività svolta dagli istituti di riabilitazione. La maggiore affidabilità dei dati rilevati dal sistema informativo permette una valutazione più significativa delle dinamiche dell offerta dei servizi e dei bisogni della popolazione, anche se il sistema deve essere ulteriormente migliorato nelle possibilità di indagine statistica, per esprimere una valutazione compiuta del fenomeno. È utile richiamare quanto previsto dal Ministero della Sanità con il decreto 7 maggio 1998 che ha fissato le linee guida per le attività di riabilitazione e i cui punti qualificanti sono stati riportati nelle precedenti edizioni della Relazione, cui si rinvia. La disabilità è una condizione che riguarda tutte le fasce di età di popolazione; a questo riguardo si richiamano i dati, già riportati nelle precdenti edizioni della RSPA, dell indagine Multiscopo ISTAT 1999/2000 che ha elaborato le seguenti stime: a) oltre il 5% della popolazione italiana sia affetta da almeno una disabilità; b) circa 0,5% dei nati sia portatore di disabilità gravi; c) circa 1,5 2% dei nati sia affetto da disabilità moderata/lieve; d) circa il 1,5% della popolazione in età evolutiva ( tra 6 e 14 anni ) sia portatore di disabilità; e) circa 0,8% sia portatore di difficoltà funzionali; f) circa il 12,5% della popolazione anziana ( > 65 anni ) presenti limitazioni funzionali più o meno gravi in almeno due o più attività quotidiane. La Regione Lazio, nel PSR fa proprie queste stime, ritenendo che in ambito regionale la popolazione disabile abbia la seguente distribuzione: - circa bambini in età compresa tra 6 e14 anni; - circa soggetti con età > 14 e < 65 anni; - circa soggetti con età > 65 anni. La rilevazione della situazione demografica dell Azienda Sanitaria Locale Roma D, fa rilevare: un modesto aumento, per l anno 2004 rispetto all anno 2003, della popolazione totale: da a (circa + 1 %); un aumento disomogeneo rispetto alla stratificazione per classi di età; infatti l incremento riguarda: la classe di età 0 4: unità ( + 3,6% ) e la classe di età 40 49: unità ( + 4,8% ). Facendo riferimento alle stime regionali, in ordine alla incidenza e alla distribuzione della disabilità nella popolazione e tenuto conto dell aumento demografico, anche se modesto, registrato nel 2004, possiamo prospettare che la popolazione disabile o comunque portatrice di limitazione funzionale moderata e lieve, residente nel territorio dell Azienda Sanitaria Locale Roma D, abbia la seguente distribuzione: - circa soggetti di tutte le classi di età; - circa 550 bambini della classe di età 0 4 anni; - circa1100 bambini delle classi di età tra 5 14 anni; - circa 8000 soggetti delle classi di età > 14 e < 65 anni; - circa soggetti di età > 65 anni. 188

4 Complessivamente possiamo stimare in circa i soggetti residenti nella ASL RM D, con esclusione dei soggetti in età> 65 anni, interessata ad accedere ai Centri ex-art 26. L aumento della popolazione, anche se modesto, è da tenere sotto osservazione, per valutarne il trend, che se confermato, rappresenta un elemento fondamentale, di cui tener conto in sede di programmazione Offerta dei Centri. Nell ambito territoriale dell Azienda Sanitaria Locale Roma D operano 14 Istituti provvisoriamente accreditati, ai sensi della DGR 19 dicembre 2000, n e nella tabella è riportata la disponibilità secondo regime e modalità assistenziale; all inizio dell anno 2005 è stato infatti aperto il Centro Padre Pio (Distretto 4). L offerta complessiva è di (nel 2004: 2189 posti, con un incremento pari al + 4,6% ) che appare essere sicuramente sufficiente, se non in eccesso, rispetto al fabbisogno stimato per la popolazione residente. Da rilevare che l offerta della modalità estensiva, che richiede un maggior impegno assistenziale, è molto più ampia sia in regime semiresidenziale che non residenziale, mentre la modalità assistenziale di mantenimento è significativamente più alta nel regime residenziale ed è certamente coerente con il fatto che si tratta di popolazione assistita portatrice di patologia cronicizzata e stabilizzata. Tabella 2: Dotazione di posti di riabilitazione extraospedaliera nel territorio della ASL al Modalità Regime assistenziale assistenziale N posti Totale Residenziale Estensiva 40 Mantenimento Semi residenziale Estensiva 426 Mantenimento Non residenziale Estensiva 1042 Mantenimento totale 2289 Tabella 3: distribuzione territoriale dei Centri Distretto N Centri D1 1 D2 1 D3 5 D4 7 Rileviamo una distribuzione distrettuale molto disomogenea; infatti i Centri sono concentrati (ben 11!) nei Distretti III e IV, corrispondenti rispettivamente ai Municipi XV e XVI, ubicati nell area urbana e con una popolazione complessiva di circa abitanti; nel Distretto II, 189

5 corrispondente al Municipio XIII, ubicato nell area suburbana di Ostia Acilia e con una popolazione di circa abitanti è presente un solo Centro Attività assistenziale dei Centri. La fonte informativa dei dati di attività è il Sistema Informativo per l Assistenza Riabilitativa (SIAR) e riguarda tutti i progetti dell anno 2005 presso i Centri afferenti alla competenza della ASL RM D. Per una migliore comprensione del fenomeno assistenziale, il volume di attività è ripartito in: a. progetti avviati, intesi come progetti iniziati e conclusi nell anno di riferimento; nella fattispecie all anno 2054; b. progetti attivi, che comprendono: i progetti avviati nell anno dell anno 2005; i progetti iniziati nell anno precedente e conclusi nel corrente anno; i progetti iniziati nel corrente anno e che si concluderanno nel prossimo. Complessivamente i Centri di competenza della ASL RM D, per il 2005, hanno avviato 4669 (nel 2004: 4587) progetti riabilitativi. Nei Centri della ASL RM D risultano attivi (nel 2004: 6.209) progetti. Per gli utenti residenti della ASL RM D, presso altri Centri della Regione Lazio, sono stati avviati (nel 2004: 1773 progetti: i progetti attivi sono Circa la modalità dell intervento di tutti i progetti avviati per i residenti (ovunque assistiti nella Regione), pari a 6.611, la riabilitazione estensiva consta di progetti (65%), la riabilitazione di mantenimento di (35%); analoghe percentuali si osservano per i progetti attivi. Circa il regime assistenziale, si registrano tra i progetti avviati 536 in regime residenziale (8,1%), in regime semiresidenziale progetti (15,6%) e in non-residenziale (76,3%). Nei progetti attivi, si osserva una percentuale lievemente inferiore dei progetti residenziali ed una lievemente superiore per i progetti semi-residenziali. Figura 1: livelli di complessità dei casi trattati (valori percentuali) e le va to m e dio lieve 190

6 Tabella 4: Progetti riabilitativi per residenti nei Distretti Residenza Progetti Riabilitativi Aperti Chiusi Totale % N N N Distretto Distretto Distretto Distretto Totale Altre ASL Dato mancante Totale N.B.: Alcuni trattamenti (1790 = 20%) sono stati erogati dalle Strutture riabilitative della ASL ROMA D a utenti residenti in altre Asl Figura 2: Progetti riabilitativi erogati nella ASL Roma D Progetti riabilitativi erogati dalla Asl RMD nell'anno Aperti Chiusi Distretto 1 Distretto 2 Distretto 3 Distretto 4 Altre ASL 191

7 Conclusioni L avvio del SIAR ha permesso una prima raccolta di dati che potrà permettere di iniziare un analisi, molto più approfondita rispetto a quanto riportato nella presente relazione, sulle effettive dinamiche e sui contenuti dell attività assistenziale riabilitativa erogata dai Centri ex-art. 26. Comunque la tendenza che emerge da questa prima e sommaria rilevazione conferma quanto già si evidenzia in corso di attività di vigilanza sugli Istituti ex art.26, esercitata da questa U.O. Emerge un problema di ordine generale, in relazione a quanto previsto dalla DGR 583/2002, che inserisce i Centri ex art. 26 nell area della riabilitazione, ma non definisce le specifiche tipologie di disabilità da trattare. Questa situazione fa sì che i Centri non sono orientati ad una organica progettualità, ma svolgono una attività promiscua e rivolta a soggetti diversi, dall età evolutiva alla età senile, che richiedono, invece, interventi finalizzati. Questa situazione comporta difficoltà gestionali dei Centri nell organizzazione e nella qualificazione del personale di assistenza, anche tenendo conto degli standard, relativamente rigidi, stabiliti nella DGR 583/2002. Inoltre i Centri ex art. 26 sono stati decontestualizzati, rispetto alla necessaria integrazione con altre tipologie di strutture che possano svolgere un intervento riabilitativo sociale. Infatti rileviamo che negli Istituti ex art. 26 spesso è accolta una popolazione con condizioni croniche stabilizzate, verso cui gli interventi riabilitativi clinico-assistenziali hanno scarsa rilevanza, ma che ragionevolmente potrebbero trovare idonea collocazione in strutture alternative di tipo socio-assistenziale. E evidente, quindi, che la riconsiderazione del processo riabilitativo, con una integrazione chiara e ben definita tra attività riabilitative sanitarie e attività più propriamente sociali o socio-educative, ha impatto nella strategia generale e nella rimodulazione dell offerta, che deve orientare e stabilire quali siano le attività riabilitative proprie degli Istituti ex art.26. A tale proposito la U.O. Accreditamento e vigilanza, ha sottoscritto con l Area Territoriale Assistenza Riabilitativa e Protesica un protocollo di intesa per lo sviluppo di atti di vigilanza sulle strutture provvisoriamente accreditate per la riabilitazione, con la finalità, tra le altre, di verificare l appropriatezza delle prestazioni erogate e rilevare eventuali comportamenti opportunistici dei soggetti erogatori. Al termine della verifica effettuata su tutte le strutture insistenti nell ambito territoriale della ASL RM D sarà cura di questa U.O. predisporre una relazione conoscitiva in ordine a quanto emerso. 192

8 4.4.3 HOSPICE Secondo il PSR , il bisogno di cure palliative (per tumori e per AIDS) riguarda circa 10 soggetti ogni abitanti; applicando stime più restrittive che tengono conto anche della presenza di assistenza domiciliare, si ritiene che siano circa 270 i posti di residenzialità necessari a livello regionale. Dal mese di settembre 2001 l U.O. di Oncologia dell Azienda Roma D si avvale della collaborazione dell Ospedale Israelitico nel quale e stato istituito un Hospice il cui personale effettua altresì assistenza domiciliare (ADO) a pazienti definiti terminali (v. cap. 3). I pazienti trattati sono tutti pazienti oncologici in fase avanzata non più suscettibili di terapia specialistica, ma esclusivamente di terapia di supporto ed assistenza infermieristica e sociale. Attualmente sono presenti sul territorio aziendale i seguenti hospice: Hospice presso Ospedale Israelitico: autorizzato ed accreditato per 5 posti ordinari e 3 di day hospital; al momento sono in funzione 3 posti ordinari Hospice presso ex Casa di Cura Sacro Cuore: autorizzati: 30 posti letto residenziali e 4 semiresidenziali. Tabella 5: Dati di attività degli Hospice negli anni 2005 e

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