La riforma del sistema (socio)sanitario lombardo. ANCITEL Lombardia Milano, 4 febbraio 2016

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1 La riforma del sistema (socio)sanitario lombardo ANCITEL Lombardia Milano, 4 febbraio 2016

2 FONTI L.R. 23/2015 modifica L.R. 33/2009 (T.U. leggi regionali in materia di sanità) Le modifiche riguardano i titoli I e II (accorpati) che sono il cuore del sistema sanitario: principi, organizzazione, rapporto pubblico-privato, programmazione La L.R. 23/2015 modifica anche la L.R. 3/2008 ponendosi quindi come riforma del sistema sociosanitario

3 Il sistema sociosanitario lombardo Sistema sociosanitario lombardo (SSL) = sistema sanitario + sociosanitario + sociale Dignità della persona e orientamento alla presa in carico della persona nel suo complesso sono il cuore dichiarato della riforma Confermato il principio della libertà di scelta dell assistito(e sussidiarietà orizzontale)

4 Integrazione sociosanitaria Si definiscono prestazioni sociosanitarie tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione (art. 3-septies, d.lgs. 502/1992).

5 Prestazioni sociosanitarie prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, cioè le attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria, caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, cioè tutte le attività del sistema sociale che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute.

6 DPCM 14 febbraio 2001 Sono da considerare prestazioni sociali a rilevanza sanitaria tutte le attività del sistema sociale che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, di competenza dei comuni, sono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, stabilita dai comuni stessi e si esplicano attraverso: a. gli interventi di sostegno e promozione a favore dell'infanzia, dell'adolescenza e delle responsabilità familiari; b. gli interventi per contrastare la povertànei riguardi dei cittadini impossibilitati a produrre reddito per limitazioni personali o sociali; c. gli interventi di sostegno e di aiuto domestico familiare finalizzati a favorire l'autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti; d. gli interventi di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali di adulti e anziani con limitazione dell'autonomia, non assistibili a domicilio; e. gli interventi, anche di natura economica, atti a favorire l'inserimento sociale di soggetti affetti da disabilita' o patologia psicofisica e da dipendenza,; f. ogni altro intervento qualificato quale prestazione sociale a rilevanza sanitaria ed inserito tra livelli essenziali di assistenza secondo la legislazione vigente

7 Competenze e organizzazione La Regione individua e promuove piano sanitario, sociosanitario e sociale integrato Agenzia di tutela della salute (ATS): governo del percorso di presa in carico della persona in tutta la rete dei servizi Le ATS sono organizzate in distretti, con compiti ancillari (informazione compresa la collaborazione alla presa in carico delle persone fragili) Aziende socio sanitarie territoriali (ASST): aziende erogatrici di servizi (attraverso i presidi ospedalieri territoriali e i presidi socio sanitari territoriali) Unità di offerta: erogano prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e prestazioni sociali a rilevanza sanitaria (da definirsi) Agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo: monitoraggio e controllo del sistema nel suo complesso

8 Agenzie di tutela della salute (ATS) Sostituiscono (in n. di 8) le «vecchie» ASL (che erano 15) La natura di agenziee non di aziende le pone come enti che esercitano funzioni(non servizi) Negoziazione e acquisto prestazioni; governo del percorso di presa in carico; controllo su unità d offerta «Le ATS garantiscono l integrazione delle prestazioni»

9 Distretti delle ATS Corrispondenti alle ASST e articolate in ambiti distrettuali ( abitanti) Contribuiscono alla programmazione della rete d offerta: - Forniscono informazioni per l analisi della domanda - Partecipano alle azioni di governo della domanda - Garantiscono informazione a utenza

10 Aziende socio sanitarie territoriali (ASST) Aziende di diritto pubblico per l erogazione dei servizi (concorrono all erogazione dei LEA) Articolate in due settori Polo ospedaliero: strutture ospedaliere dedicate al paziente in fase acuta e ad alta intensità di cura Rete territoriale eroga prestazioni distrettuali (media e bassa intensità di cura) e favorisce l integrazione delle prestazioni: Presidi ospedalieri territoriali (POT) Presidi Socio Sanitari Territoriali (PRESST)

11 Agenzia di controllo del sistema sociosanitario Propone e attua il piano annuale dei controlli Individua e valuta sistema di monitoraggio Valuta procedure d acquisto Suggerisce misure per efficienza e soddisfazione utenti

12 Alcune valutazioni In positivo: a) Centralità dell assistito e completa integrazione b) Diversificazione dell offerta «ospedaliera» territoriale (presidi ospedalieri territoriali) c) Centralizzazione di acquisti e controlli Osservazioni critiche: a) La partecipazione dei Comuni e del terzo settore alla programmazione e gestione dell integrazione sociosanitaria b) Il ruolo delle ASST rispetto agli altri erogatori

13 Legge 328/2000 e integrazione sociosanitaria I principi e il metodo: a) integrazione tra interventi e servizi; b) Programmazione secondo il metodo dell operatività per progetti c) Concertazione e cooperazione tra livelli istituzionali d) Partecipazione alla programmazione e gestione del terzo settore Necessario coordinamento e integrazione tra interventi sociali e sanitari (art. 3, c. 2) Specifiche disposizioni su: A) Progetti individuali per disabili; B) Sostegno domiciliare per le persone disabili

14 L.R. 3/2008 Comuni e terzo settore tra i soggetti necessari della programmazione (art. 3) E il piano di zona che attua l integrazione tra la programmazione della rete locale di offerta sociale e la rete d offerta sociosanitaria in ambito distrettuale (art. 18) Le ASL programmano l offerta sociosanitaria «in armonia con le linee di indirizzo formulate dai Comuni» (art. 14)

15 La «nuova» integrazione sociosanitaria Sottratta alla L.R. 3/2008 tutta la parte sociosanitaria e sociale che viene integrata con quella sanitaria: la L.R. 3/2008 vale solo per il sociale «puro» Conferenza dei Sindaci (del distretto e dell ambito distrettuale) con compiti di proposta e promozione dell integrazione (art. 20) Ma l organizzazione dell integrazione avviene ad opera del dipartimento dell ATS (art. 6, c. 5 e 6)

16 Pubblico e privato nell erogazione delle prestazioni Art. 15, c. 3: sembrano accreditabili tutte le strutture che presentino SCIA e abbiano i requisiti e l accreditamento non è condizione sufficiente per vedersi pagate le prestazioni: ma allora i volumi accreditabili possono superare i volumi del fabbisogno espresso dalla programmazione regionale? Art. 17, c. 4: soggetti a controllo della Giunta regionale i bilanci delle strutture private convenzionate Sono scarne le norme sulla partecipazione dei soggetti privati accreditati e del terzo settore alla programmazione (art. 5, c. 8; art. 8) Le ASST «tornano» ad essere aziende di erogazione dei servizi

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