Dr. PierPaolo Gibertoni Veterinario - Ittiologo Consulenze e Forniture in Ittiologia Acquacoltura e Pesca

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1 1 Dr. PierPaolo Gibertoni Veterinario - Ittiologo Consulenze e Forniture in Ittiologia Acquacoltura e Pesca Campionamenti ittici e relazione ittiologica del Torrente Rossendola in Comune di Ligonchio (RE) Introduzione Il Torrente Rossendola, o Arsendola, nasce alle pendici del Monte Asinara (1705 m.s.l.m.) nei pressi del Passo di Pradarena, nell Alto Appennino della Provincia di Reggio Emilia ad una quota di circa 1580 m.s.l.m. Si origina da diverse sorgenti nell anfiteatro a monte dell Abitato di Ospitaletto nel Comune di Ligonchio. È affluente orografico di sinistra del Torrente Ozola, e si immette in quest ultimo poco a valle dell abitato di Caprile. Il corso del torrente presenta una lunghezza dalle sorgenti sino alla foce di circa 6,8 km, e attraversa la SP 91 Collagna - Vaglie in Località Ponte Rossendola e la SP 18 Busana - Ligonchio - Pradarena nei pressi dell abitato di Caprile (RE). Il Torrente Rossendola presenta un bacino idrografico non molto esteso con pendenze più accentuate nella parte superiore, mentre nella parte inferiore a valle della SP 18 presenta pendenze meno elevate ma con accessi meno agevoli. A livello dell abitato di Ospitaletto è presente una derivazione a scopo idroelettrico (quota m s.l.m.) di proprietà di Enel spa che sottrae buona parte della portata del Torrente Rossendola. Figura 1 Bacino del Torrente Rossendola

2 Figura 2 Idrografia della Provincia di Reggio Emilia. In rosso il Torrente Rossendola 2

3 La comunità ittiofaunistica è storicamente caratterizzata dalla presenza di una sola specie segnalata di elevato valore ittiologico, la Trota Mediterranea (Salmo cinereus exsalmo trutta macrostigma), specie di conservazione comunitaria. Le acque di questo corso, che originano all interno del Parco Nazionale dell Appennino Tosco Emiliano, sono classificate coma acque di Categoria D nel tratto che va dal Ponte della SP 91 fino alla foce nel T. Ozola. Mentre il tratto dal Ponte Rossendola sulla SP 91 fino alle origini è classificato come Zona D a Regime Speciale di Pesca (ZRSP). I campionamenti ittici sono stati effettuati in data 18/09/2014 in previsione della realizzazione dell impianto idroelettrico sul Torrente Rossendola medesimo. I campionamenti effettuati nel tratto sotteso all impianto proposto hanno lo scopo di definire le popolazioni ittiche presenti, la loro struttura di popolazione per distribuzione e per classi d età, caratterizzare a livello visivo i fenotipi delle trote presenti, e individuare le caratteristiche di criticità e valenza delle popolazioni presenti. Sono stati rilevati anche parametri idromorfologici, geomorfologici e chimico fisici delle acque, ricavabili sia dall osservazione diretta dei luoghi che dalla rilevazione dei dati sul campo tramite apposite strumentazioni. Le qualità delle acque, pure e cristalline alle sorgenti (classe qualità I, valore IBE 10/11), si presentano in buone condizione anche nel tratto terminale nonostante l ingresso, lungo il suo percorso, di diversi depuratori del comune di Ligonchio (classe di qualità I, valore IBE 9/10) (ARPA 2009). Materiali e Metodi Le modalità di campionamento applicate rispecchiano le procedure tipiche utilizzate per la realizzazione delle normali Carte Ittiche. È stata scelta una stazione di campionamento di una lunghezza pari a 100 m, significativi dal punto di vista ittiologico ed idrologico e ricadenti nei segmenti di torrente ricompreso tra le captazione idrica e la rispettiva restituzione; si è individuata come zona di studio il tratto sotteso a valle dell opera di captazione in progetto, individuato a valle del Ponte della SP 18. Una volta stabilita l ubicazione della stazione di campionamento, le operazioni di recupero e cattura della fauna ittica sono state effettuate attraverso passaggi ripetuti di elettropesca. L elettropesca è un metodo di cattura relativamente rapido e innocuo per i pesci, che possono così essere rimessi in libertà una volta effettuate le misurazioni necessarie. Tale metodo si basa sull effetto di elettrotassi positiva che un campo elettrico produce sul pesce. L efficienza dell elettropesca è influenzata da alcuni fattori ambientali, primo fra tutti la conducibilità elettrica dell acqua: valori troppo bassi (es. in acque di bacini cristallini, con pochi sali disciolti) fanno sì che l acqua non conduca adeguatamente la corrente elettrica, mentre valori troppo alti (es. acque calcaree o salmastre) danno luogo ad una dispersione eccessiva di corrente. Un altro fattore che condiziona la pesca elettrica è la natura del substrato di fondo: maggiore è la sua conducibilità, come nel caso di fondali fangosi, e più il campo elettrico si disperde, risultandone una minore efficienza di cattura; fondali rocciosi, poco conduttivi, sono invece ottimali. Importante è anche la profondità dell acqua, al crescere della quale diminuiscono le possibilità di cattura, sia per una maggiore dispersione di corrente aumentando la distanza tra gli elettrodi, sia per le difficoltà operative che insorgono in tali condizioni. Al fine di realizzare uno studio più completo si è proceduto a stabilire i parametri necessari tramite monitoraggio e osservazioni lungo i tratti interessati per esprimere una valutazione riguardo l Indice di Funzionalità Fluviale. L Indice di Funzionalità Fluviale (IFF) permette di valutare lo stato complessivo dell ambiente fluviale e la sua funzionalità, ad esempio l azione tampone svolta dall ecotono ripario (un ambiente di transizione tra due sistemi ecologici adiacenti: il fiume e l ambiente circostante), la struttura morfologica dell alveo, delle rive e dell intero corso del fiume che deve essere in grado di dare riparo e garantire un habitat idoneo a diverse comunità biologiche. Il corso d acqua, inteso come sistema fluviale, viene quindi osservato in tutto il suo percorso analizzandone le componenti abiotiche (morfologiche, strutturali) e biotiche (vegetazione in alveo, vegetazione riparia e vegetazione perifluviale). L IFF permette di individuare sia i tratti di corso d acqua ad alta valenza ecologica che quelli degradati, evidenziandone le criticità funzionali e valutandone l eventuale grado di allontanamento dalla condizione di massima funzionalità. 3

4 Dopo aver catturato i pesci (Fig. 3) con strumento di elettropesca spallabile alimentato da motore a scoppio (Honda 4 stroke GKV50), si è proceduto per ciascuno a misurarne la lunghezza totale (LT) in mm attraverso un ittiometro con precisione 5 mm e successivamente si è passati all identificazione fenotipica della specie di appartenenza in base alle caratteristiche morfologiche, sessuali e di livrea; dopodiché tutti gli esemplari sono stati rilasciati nei siti di cattura. 4 Figura 3 Fasi attive di Elettropesca I dati raccolti hanno permesso così di elaborare le strutture di popolazione di ogni stazione. Rilevando poi la superficie di campionamento è stato possibile calcolare per ogni stazione la densità di popolazione. Questi dati sono riportati in apposite tabelle nel paragrafo Risultati. Per ogni stazione di campionamento sono stati rilevati parametri chimico fisici (temperatura dell acqua, ossigeno disciolto, ecc.) per mezzo dell utilizzo di un ossimetro digitale (YSI PR20 Professional series). Attraverso l osservazione sul campo sono stati rilevati parametri geomorfologici dell alveo fluviale come l assetto strutturale del corso, l assetto idrodinamico e idromorfologico insieme a parametri di qualità dell acqua. Tutti questi dati sono riportati in apposite tabelle per ogni corso d acqua o tratto investigato. Durante le operazioni di campionamento alcuni pesci che presentavano fenotipi peculiari o anomali sono stati analizzati e fotografati con macchina digitale (Nikon Coolpix S4). Questo per il confronto fenotipico con i soggetti campionati nel territorio reggiano e nazionale realizzato in altri studi e caratterizzati geneticamente, i quali sono utilizzati come unità di comparazione e di riferimento per ascrivere con una maggiore precisione la specie o la linea genetica di appartenenza dei pesci catturati nel presente studio. Come già menzionato, per lo studio dell ittiofauna del Torrente Rossendola, si è indagata una sola stazione di campionamento indicata con la sigla RO1 Nell immagine è riportata le stazione di campionamento (Fig.4).

5 5 Figura 4 Stazione di Campionamento Risultati Stazione RU1 Data 18\09\2014 Corso d'acqua Torrente Rossendola Stazione RO1 valle presa Località Valle P.te SP 18 Condizioni meteo Coperto Ora 9.00 AM Quota s.l.m. 690 m Temperatura esterna 17,5 C Temperatura acqua 12 C Concentrazione Ossigeno 9.4 ppm Saturazione Ossigeno 97% Varie Acque Cat. "D" Lunghezza stazione 100 m Larghezza media stazione 3.96 m Superficie alveo stazione 396 mq PH 7.2 Profondità media (m) 0,25 Velocità di corrente (0-5) 2 Copertura vegetale (0-5) 3 - Misto Frassino Salice Rifugi ittiofauna (%) 85 Grado antropizzazione (0-5) 2 Valori di IBE 9 Classe di qualità I IFF Assetto fluviale torrentizio Buche (%) 45 Correnti (%) 35 Piane (%) 20 Massi (%) 75 Sassi (%) 20 Ciottoli (%) 5 Ghiaia (%) 0 Sabbia (%) 0 Limo (%) 0 Argilla (%) 0 Torbidità (0-5) 0 Densità tot. (individui/mq) 0,32 N totale salmonidi 128 N totale trote fenotipo mediterraneo 106 N totale trote fenotipo intermedio 12 N totale trote fenotipo atlantico 3 N totale trote fenotipo indeterminabile 7 N totale salmonidi maschi 4 N totale salmonidi femmine 8 N totale salmonidi indeterminati 116

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8 8 Discussione e Riflessioni Fauna Ittica La popolazione di salmonidi appare strutturata in n 4 classi di età in cui la classe 0+ risulta costituita sia da esemplari di semina che da esemplari frutto di riproduzione naturale. In effetti il transetto ospita individui sessualmente maturi ed in grado di compiere il ciclo riproduttivo. Inoltre, vista la conformazione torrentizia dell alveo, non si può trascurare l apporto di novellame dalle porzioni superiori del torrente per irradiamento e dispersione da siti di frega naturale posti più a monte. La classe 0+ appare sovradimensionata, n 108 esemplari campionati, rispetto alla struttura di popolazione nel suo complesso, mentre la classe 3+ fortemente contratta, n 2 esemplari censiti. Tale composizione può anche essere imputata all elevata pressione piscatoria esercitata nel tratto oggetto di studio che di fatto elimina dalla popolazione gli esemplari di taglia maggiore e pertanto più anziani. L ingente presenza di trotelle di annata 0+ può essere verosimilmente ascritta anche a semine di avannotti nel periodo tardo primaverile, qui operate con regolarità dalle Associazioni alieutiche che si occupano della gestione delle acque a fini piscatori in collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia. Comunque la qualità fenotipica del materiale ittico campionato è da ritenersi di pregio appartenendo la quasi totalità degli esemplari catturati alla linea nativa mediterranea; la densità pari a 0,32 individui/mq è da considerarsi mediocre vista la quota sul livello del mare (690 m.s.l.m.) e la tipologia di alveo e fondali.

9 9 STUDIO DELL ECOSISTEMA FLUVIALE Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.) L Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.) deriva dall RCE I (Riparian Channel Environmental Inventory). Tale metodo, ideato alla fine degli anni 80 da R. C. Petersen dell Istituto di Limnologia dell Università di Lund (Svezia) e pubblicato nel 1992, presentava una scheda costituita da 16 domande, con 4 risposte predefinite per ognuna di esse. Scopo primario della metodica era la raccolta delle informazioni relative alle principali caratteristiche ecologiche del corso d acqua, al fine di redigere un inventario dello stato degli alvei e delle fasce riparie dei fiumi svedesi. Negli anni 90 tale metodo è stato applicato in Trentino per l analisi ecologica dei 480 corsi d acqua principali presenti in regione. Parve subito necessario modificare la scheda di valutazione originale per meglio adattarla ai corsi d acqua alpini e prealpini. E stata pertanto proposta una versione aggiornata dell indice svedese, denominata RCE-2 (Siligardi e Maiolini, 1993). L indice è stato applicato estesamente non solo in zone alpine, ma anche appenniniche, in aree di pianura e nel sud Italia. A causa dell incontrollata proliferazione di applicazioni e di modifiche l Agenzia Nazionale per la Protezione dell Ambiente (A.N.P.A.) ha riunito nel 1998 un gruppo di lavoro che, a seguito di approfondite riflessioni e confronti, ha apportato varie modifiche alle domande e alle risposte della scheda, al loro significato e al loro peso al fine di rendere l indice il più generico possibile e pertanto facilmente applicabile a tutte le tipologie fluviali italiane. Le modifiche apportate sono state così significative da richiedere una nuova denominazione dell indice, definito da allora I.F.F. (Indice di Funzionalità Fluviale). Alla fine del 2004, nell ambito dell Accordo di Programma Quadro per la Tutela delle Acque e la Gestione Integrata delle Risorse Idriche, stipulato tra il Ministero dell Ambiente e Tutela del Territorio e la Provincia Autonoma di Trento, è stato costituito un altro Gruppo di Lavoro, composto dagli autori del primo manuale, da altri tecnici esperti del settore e da rappresentanti del Ministero e di APAT, finalizzato ad adeguare l indice IFF alla filosofia ed alle indicazioni della Direttiva 2000/60/CE, anche in coerenza con i contenuti del documento Wetlands Orizontal Guidance elaborato nel contesto del processo di implementazione della Direttiva stessa; in particolare si è ritenuto opportuno considerare esplicitamente le zone umide tra gli elementi da considerare ai fini della valutazione della funzionalità degli ambienti fluviali. Con l occasione è stata effettuata una completa revisione del metodo, allo scopo sia di risolvere alcune difficoltà di interpretazione, sia di inserire alcuni aspetti non completamente presi in considerazione nella prima versione. L Indice di Funzionalità Fluviale è applicabile a qualsiasi corso d acqua di montagna e pianura (torrenti, fiumi, rogge, ecc.) ad eccezione delle foci dei fiumi e degli ambienti con acque ferme (laghi, stagni, lagune, ecc.). Il periodo migliore per effettuare l indagine ecologica finalizzata al calcolo dell I.F.F. è quello di massima attività vegetativa (primavera-estate), fra il regime idrologico di morbida e di magra. La scheda IFF si compone di una intestazione con la richiesta di alcuni metadati e di 14 domande che riguardano le principali caratteristiche ecologiche di un corso d acqua; per ogni domanda è possibile esprimere una sola delle quattro risposte predefinite. I metadati richiesti riguardano il bacino, il corso d acqua, la località, la larghezza dell alveo di morbida, la lunghezza del tratto omogeneo in esame, la quota media del tratto, la data del rilievo, il numero della scheda, il numero della foto e il codice del tratto omogeneo. Alle risposte sono assegnati pesi numerici raggruppati in 4 classi (con peso minimo 1 e massimo 40) che esprimono le differenze funzionali tra le singole risposte. L attribuzione degli specifici pesi numerici alle singole risposte non ha particolari giustificazioni matematiche, ma deriva da valutazioni di esperti sull insieme dei processi funzionali influenzati dalle caratteristiche oggetto di ciascuna risposta. Il punteggio di IFF, ottenuto sommando i punteggi parziali relativi ad ogni domanda, può assumere un valore minimo di 14 e uno massimo di 300.

10 Esiste un caso di domanda ripetuta (domanda 2 e 2bis), che deve essere affrontato rispondendo solo a quella pertinente alla situazione effettivamente rilevata nel tratto, fascia perifluviale primaria o secondaria. La compilazione della scheda deve essere effettuata da operatori esperti nell ecologia fluviale, in grado di saper cogliere le alterazioni (dirette e indirette) indotte dall impatto delle attività umane, che possono pregiudicare la funzionalità dell ecosistema fluviale. Il punteggio finale viene tradotto in 5 livelli di funzionalità (L.F.), espressi con numeri romani (dal I che indica la situazione migliore al V che indica quella peggiore), ai quali corrispondono i relativi giudizi di funzionalità; sono inoltre previsti livelli intermedi, al fine di meglio graduare il passaggio da una classe all altra. Ad ogni livello di funzionalità viene associato un colore convenzionale per la rappresentazione cartografica; i livelli intermedi vengono rappresentati con un tratteggio a barre oblique a due colori alternati. La rappresentazione grafica viene effettuata con due linee, corrispondenti ai colori dei Livelli di Funzionalità, distinguendo le due sponde del corso d acqua. Essa può essere eseguita su carte in scala 1: o 1: per una rappresentazione di dettaglio e in scala 1: per una rappresentazione d insieme. Qualora esigenze di rappresentazione cartografica impongano di unificare alcuni tratti con diverso livello di funzionalità, vanno utilizzati il livello prevalente e il relativo colore. È opportuno, ai fini di un utilizzo operativo e puntuale dei dati ottenuti, non limitarsi alla lettura cartografica, ma esaminare nel dettaglio i valori di IFF ed, eventualmente, i punteggi assegnati ai diversi gruppi di domande. Ciò può consentire di evidenziare meglio le componenti ambientali più compromesse e di conseguenza di orientare le politiche di ripristino ambientale. 10 Tabella 1: livelli di funzionalità con relativo giudizio e colori di riferimento

11 11 RISULTATI Qui di seguito è riportata la scheda di campo con i punteggi assegnati alle varie domande standard.

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14 14 Il transetto oggetto di studio si sviluppa a partire dal punto ove sorgerà l opera di captazione in progetto, briglia in cemento armato esistente, per una lunghezza complessiva di oltre 100 metri verso valle. Il valore di I.F.F. è pari a 236 punti in sponda destra orografica e 236 punti in sponda sinistra orografica, che corrisponde alla II classe per quanto concerne il livello di funzionalità. Il giudizio di funzionalità risulta pertanto BUONO. La buona funzionalità fluviale di questo tratto, che non presenta variazioni salienti sino alla foce in Ozola, è data principalmente ad una presenza sporadica di infrastrutture, in particolare una briglia in cemento armato appena a valle del ponte della SP 91, ed alla presenza di una ampia e continua fascia perifluviale con formazioni funzionali. Dal punto di vista idromorfologico il tratto è caratterizzato da una netta dominanza di aree a riffle con flusso limitatamente turbolento alternate a piccole pools. Interazione con l eventuale attivazione dell impianto idroelettrico. Le interazioni tra le biocenosi acquatiche del Torrente Rossendola, con particolare riferimento alla fauna ittica oggetto del presente studio, e l eventuale attivazione dell impianto idroelettrico, possono essere inquadrate rispetto a: - realizzazione di nuova opera di presa: poiché prevista su briglia esistente si ritiene che non sussistano turbative alla fauna ittica rispetto alla condizione attuale; - DMV Deflusso Minimo Vitale: a seguito dell analisi dei dati storici rispetto alla portate ed agli apporti meteorici si ritiene che per mantenere inalterata l entità e l eccellenza della popolazione salmonicola presente si debba operare un DMV minimo di 250 litri/sec garantendo però naturali fenomeni di piena/morbida periodica al fine di preservare l igiene e la salubrità dell alveo assicurando così parametri chimico-fisici idonei all ecosistema fluviale del T. Rossendola;

15 15 CONCLUSIONI Seppur il tratto investigato sia soggetto a variazioni di portata per la presenza di opere di derivazione ENEL, e che raccolga nel suo cammino reflui urbani degli abitati rivieraschi, sia per quanto riguarda la componente biologica che per gli aspetti idromorfologici, il giudizio ambientale nel complesso è da ritenersi BUONO e la realizzazione dell impianto di produzione idroelettrico, per quanto attiene agli aspetti ittiologici e idrobiologici, può ritenersi COMPATIBILE. Collagna, lì 27 Ottobre 2014 Dr. PierPaolo Gibertoni Dr. PIERPAOLO GIBERTONI Consulenze e Forniture in Ittiologia, Acquacoltura e Pesca Via Porali 1/a COLLAGNA (RE) - Tel Fax gibertoni@igiardinidellacqua.com - C.f. GBRPPL72R27B819L - P.Iva

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