Il Medico di Medicina Generale e il consumo di alcol. Claudio Annovi Reggio Emilia 2 Marzo 2011

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1 Il Medico di Medicina Generale e il consumo di alcol Claudio Annovi Reggio Emilia 2 Marzo 2011

2 CONSUMO DI ALCOL Il consumo è un fenomeno socialmente accettato anzi incentivato Dovrebbe rappresentare una scelta libera e consapevole E influenzato dalla notorietà del prodotto, dalla sua disponibilità, da messaggi e notizie derivanti da informazioni diffuse tra familiari, pari, mezzi di informazione, sostegno pubblicitario E influenzato da mode, movimenti, ideologie Sorregge l economia Crea atteggiamenti individualistici E sempre più legato al piacere personale

3 L ABUSO DI ALCOL L abuso è legato alla riproduzione di un effetto E vincolato alla necessità di un risultato o di una risposta Vi è un ulteriore piacere nello sperimentare la possibilità di reiterare il consumo rispetto agli effetti del consumo stesso Si trasforma in atteggiamento compulsivo in funzione del potere esercitato dalla sostanza e da quello mostrato pubblicamente e intimamente dall abilità o dalle risorse investite nel procacciarsi la sostanza

4 I Danni alcol-correlati Sono causati dal consumo di alcol almeno: morti all anno (1 morte ogni 18 è correlata all uso e/o abuso di alcol) il 5% della popolazione presenta patologie alcol-correlate di rilievo clinico numero dei ricoveri ospedalieri > 10% prevalenza dei problemi alcol-correlati in medicina generale > 10% infortuni sul lavoro e/o domestici >10% malattie > 9% tumori > 10% incidenti stradali >30% anni di vita persi fino al 10% anni di vita vissuta da disabile sul totale >15% Fonte Sia 2006

5 Quantità standard

6 Consumi alcolici e rischi per la salute I Livelli di consumo associati ad un basso rischio sono: 2 unità alcoliche al giorno (14 alla settimana) 1 unità alcolica al giorno (7 alla settimana)

7 L'uso e abuso di alcol in Italia Fonte : Studio Multiscopo Istat 2010 Nel 2009, in Italia, il 68,5% delle persone con 11 anni e più hanno consumato almeno una bevanda alcolica nell'anno. Il 27% beve almeno un tipo di bevanda alcolica al giorno. Elevate sono le differenze di genere: l'81% degli uomini consuma alcol rispetto al 56,9% delle donne. CONSUMO DI ALCOL E GENERE 90,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% UOMINI DONNE 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% CONSUMO DI ALCOL

8 Tipo di bevande alcoliche I consumatori giornalieri di alcol scelgono prevalentemente vino, (24,7%), seguito dalla birra (4,6%); residuale è il consumo degli altri tipi di alcolici (0,8%). 37,50% 35,00% 32,50% 30,00% 27,50% 25,00% 22,50% 20,00% 17,50% 15,00% 12,50% 10,00% 7,50% 5,00% 2,50% 0,00% 36,30% 24,70% 13,90% 8,00% 4,60% 0,80% 1,40% 1,40% 0,20% TOT UOMINI DONNE

9 Fasce d'età e consumo Consumo nell'ultimo anno Rilevante la % di ragazzi di anni che ha assunto alcolici negli ultimi 12 mesi: il 18,5% dei maschi e il 15,5% delle femmine. A anni i consumi sono del 78% per i maschi e del 58,4% per le femmine. Consumo giornaliero Il consumo giornaliero riguarda soprattutto gli adulti; cresce fortemente all'aumentare dell'età anni: 2,8% per i maschi e sotto l'1% delle femmine anni: raggiunge le % massime con il 60,5% per gli uomini e il 25,3% per le donne. Dopo i 75 anni: si riduce al 55,4% per i maschi e al 21,6% per le femmine.

10 Uso e comportamenti emergenti nel consumo di alcol Fonte : Studio Multiscopo Istat 2010 La diffusione del consumo di alcol è sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni. Il modello di consumo tradizionale (bere vino durante i pasti con frequenza giornaliera) sta cambiando verso un consumo di alcolici al di fuori dei pasti, con frequenza prevalentemente occasionale (modello nord europeo). Tale cambiamento è ancora più evidente tra: - le donne - nei giovani -negli adulti fino a 44 anni. Il cambiamento riguarda anche il tipo di bevande consumate: si riducono i consumatori di solo vino e birra e aumentano quelli che consumano anche altri alcolici, come aperitivi, amari e superalcolici; coinvolge i giovani fino a 24 anni, senza differenze di genere.

11 Abusi e comportamenti di consumo a rischio Fonte : Studio Multiscopo Istat 2010 Consumo fuori dai pasti Consumo giornaliero non moderato Binge drinking Nel 2009 sono il 15,8% le persone che hanno avuto un comportamento di consumo giornaliero non moderato o di binge drinking, di cui il 25% dei maschi e il 7,3% delle femmine. 25,00% CONSUMO A RISCHIO 25,00% 22,50% 20,00% 17,50% 15,00% 12,50% 10,00% 7,50% 15,80% 14,80% 12,40% 7,30% ALMENO 1 COMPOR- TAMENTO DI CONSUMO GIORNAL NON MODERATO BINGE DRINKING 5,00% 2,50% 3,80% 3,10% 0,00% TOT UOMINI DONNE

12 Comportamenti di consumo a rischio Dal punto di vista territoriale, i comportamenti a rischio sono maggiormente diffusi nel Nord del paese. Le fasce di età in cui sono più diffusi: 65 anni e oltre: 44,7% degli uomini e 11,3% delle donne anni: 22,6% dei maschi e 8,4% delle femmine anni: 6,3% per imaschi e del 4,5% per le femmine anni: è considerato a rischio anche il consumo saltuario di una unità alcolica di durante l'anno; il 18,5% dei maschi e il 15,5% delle femmine. L'abitudine al consumo non moderato da parte dei genitori influenza il comportamento dei figli.

13 Consumo di alcol fuori pasto Le persone, di 11 anni e più, che consumano alcol al di fuori dei pasti sono 13 milioni e 592 mila (il 45,4% di uomini e il 27,2% di donne). Si rileva una forte crescita di questo comportamento nella fascia d'età anni: tra il 1999 e il 2009 è aumentata dal 15,4% al 18,9%. La quota di consumo fuori pasto aumenta con il crescere del titolo di studio, sia per gli uomini che per le donne. Risulta più diffuso nei piccoli comuni soprattutto tra gli uomini, mentre tra le donne è maggiormente presente nei comuni centro delle aree metropolitane.

14 Consumo giornaliero non moderato Soprattutto durante i pasti: prevalente negli anziani di 65 anni e oltre. Negli anziani la soglia per un consumo non salutare è un'unità alcolica al giorno. Vi è un trend lievemente discendente rispetto al ,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% UOMINI DONNE 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% CONSUMO GIORNALIERO NON MODERATO NEI 65 ENNI E OLTRE

15 Binge drinking Abitudine di consumare eccessive quantita', convenzionalmente 6 o piu' bicchieri, in una sola occasione, come ad esempio durante una stessa serata o una festa. Modello di consumo prevalente nei giovani di anni, rappresenta la quasi tot del rischio complessivo per questa fascia d'età. BINGE DRINKING 22,50% 21,60% 20,00% 17,50% 15,00% 12,50% 10,00% 7,50% 11,80% 7,90% MASCHI FEMMINE 5,00% 4,00% 2,50% 0,00% ANNI ANNI

16 Il consumo di alcol in Emilia-Romagna Nel 2008 in Emilia Romagna il 64% riferisce di aver bevuto nell ultimo mese almeno un'unità di bevanda alcolica; a Modena la % sale al 68%. Il 40% consuma alcol prevalentemente nei fine settimana. Il 23% in Emilia Romagna può essere classificato come un bevitore a rischio.

17 Consumo a rischio in Emilia Romagna Consumo di alcol fuori dai pasti: 8% Forte bevitore (colui che consuma >2 unità giornaliere negli uomini e > 1 unità per le donne): 14% Binge drinking: 7%; più diffuso nei enni, negli uomini e nelle persone con istruzione medio-alta. 25,00% 22,50% BEVITORI A RISCHIO PER CATEGORIE 23,00% 20,00% 17,50% 15,00% 12,50% 14,00% 10,00% 7,50% 5,00% 2,50% 8,00% 7,00% 0,00% BEVITORI A RISCHIO FORTE BEVITORE FUORI PASTO BINGE

18 Operatori sanitari e alcol In Emilia-Romagna solo il 19% ha riferito che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sui comportamenti di consumo alcolico a rischio. Solo il 4% ha riferito di aver ricevuto il consiglio di bere meno; sale all'8% tra i bevitori a rischio. C'è una maggiore attenzione verso i bevitori binge drinking. 15,00% 14,00% 13,00% 12,00% 11,00% 10,00% 9,00% 8,00% 7,00% 6,00% 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% 0,00% 8,00% 12,00% 15,00% 8,00% CONSIGLIO DI BERE MENO NEI BEVITORI A RI- BEVITORI A RISCHIO FORTI BEVI- TORI BEVITORI BINGE DRIN- BEVITORI FUORI PASTO

19 Classificazione del consumo alcolico CONSUMO A RISCHIO: un livello di consumo o una modalità del bere che possono determinare un rischio nel caso di persistenza di tali abitudini. CONSUMO DANNOSO: una modalità di consumo alcolico che causa danno alla salute, a livello fisico o mentale. A differenza del consumo a rischio, la diagnosi di consumo dannoso può essere posta solo in presenza di un danno alla salute del soggetto. ALCOLDIPENDENZA: insieme di fenomeni fisiologici, comportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste per l individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini che in precedenza avevano ruoli più importanti. La caratteristica predominante è il continuo desiderio di bere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza si associa spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristiche della sindrome.

20 I modi del bere e i rischi per la salute Bere episodico Bere controllato Bere moderato Bere problematico Bere clinicamente significativo, associato a disturbi da uso di alcol (abuso, dipendenza, delirium, demenza, disturbo amnestico, disturbo psicotico, disturbo dell umore, disturbo d ansia, disfunzioni sessuali, disturbi del sonno) disturbi indotti dall alcol (problemi e patologie alcol correlati, sindrome d astinenza, intossicazione acuta alcolica)

21 Obiettivi del Piano Nazionale Alcol e Salute Febbraio 2007 Aumentare la consapevolezza del rischio connesso al consumo di bevande alcoliche Ridurre i consumi a rischio Ridurre la percentuale dei giovani minori di 18 anni che assumono bevande alcoliche e innalzare l età del primo contatto Ridurre il rischio di problemi alcolcorrelati in famiglia, luoghi di lavoro, comunità o locali dove si beve,sulle strade Ridurre la diffusione e la gravità di danni alcolcorrelati quali gli incidenti e gli episodi di violenza Mettere a disposizione accessibili ed efficaci trattamenti Provvedere ad assicurare una migliore protezione dalle pressioni al bere per i bambini,i giovani e coloro che scelgono di astenersi dall alcol

22 Legge 30 marzo 2001 n. 125 Legge quadro su alcol e problemi alcol correlati Prevenzione, cura e reinserimento sociale degli alcol dipendenti Istituzione del Consiglio Nazionale sull Alcol e problemi alcol correlati Corsi di alcologia nella facoltà universitarie sociali, sanitarie e psicologiche Tasso alcolemico abbassato da 0.8 a 0.5 g/l Regolamentazione sulla comunicazione commerciale su alcolici e superalcolici Elaborazione di un codice di autoregolamentazione per le Agenzie di TV e Pubblicità statali e private Norme sulla pubblicità dell alcol con attenzione ai minori Divieto di vendere di superalcolici tra le e le 6.00 sulle autostrade Sicurezza nei luoghi di lavoro

23 Legge 125/01 in materia di alcol e problemi alcolcorrelati:art.15 Comma 1: Nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio d infortuni sul lavoro, ovvero per la sicurezza, l incolumità e la salute di terzi [ ] è fatto divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche Comma 2: [ ] i controlli alcolimetrici nei luoghi di lavoro possono essere effettuati esclusivamente dal Medico competente [ ], ovvero dai Medici del lavoro dei Servizi per la Prevenzione e la Sicurezza negli ambienti di lavoro Comma 3: Ai lavoratori affetti da patologie alcolcorrelate che intendano accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione [ ] si applica l art. 124 DPR 309/90

24 Intesa Stato-Regioni del 16 Marzo 2006 ai sensi dell art. 15 della legge 30 marzo 2001, n. 125 Principali mansioni per le quali è fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche: è richiesta durante l attività lavorativa l assenza di alcol nel sangue del lavoratore, cioè ALCOLEMIA =0 : Settore trasporti Mansioni che richiedono il porto d armi Mansioni sanitarie e sociali Addetti ai comparti dell edilizia Attività di Insegnamento e dell educazione e cura dell infanzia Mansioni che si svolgono nelle fonderie, in cave e miniere Addetti a sostanze esplosive, infiammabili e al settore idrocarburi Attività in quota oltre i 2 m di altezza

25

26 Consumatori e lavoratori (stime) Alc. Lav. Alcol. Lav.probl. Bev.probl. 154, Lav. Cons Lavor Consum

27

28 Evitare gli incidenti stradali alcolcorrelati Sollecitare ed esortare i medici di famiglia ad una maggiore informazione nei confronti degli assistiti circa i rischi della guida in stato di ebbrezza alcolica ed i rischi di interazione e sinergia dell alcol con i farmaci Aumentare su tutto il territorio nazionale il numero e la frequenza dei controlli sul tasso alcolemico condotti su base casuale, preliminari agli opportuni accertamenti di valenza medico-legale, in modo che ogni conducente abbia la probabilità statistica di essere testato secondo le migliori pratiche almeno una volta ogni tre anni Favorire la disponibilità e/o gratuità di dispositivi per l automisurazione del tasso alcolemico Introdurre l obbligo di una adeguata trattazione del rischio alcolcorrelato nei programmi di informazione/formazione delle Scuole Guida Guadagnare in Salute - Ministero della Salute

29 Nuovo Codice della Strada Legge 2 ottobre 2007 n. 160 Conversione in legge, con modificazioni, del decretolegge 3 agosto 2007 n.117, recante disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione Legge 125 del 24 luglio 2008 Art. 186 Guida sotto l influenza dell alcol 1) È vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell'uso di bevande alcoliche 2) Chiunque guida in stato di ebbrezza è punito, ove il fatto non costituisca più grave reato

30 Guida e sicurezza stradale In Italia si registra uno dei più bassi livelli di conoscenza riguardo il limite di alcolemia (0,5 g/l) consentito alla guida: 77% afferma di non conoscerlo In Europa il 73% degli intervistati risulta d accordo con l abbassamento a 0,2 g/l di alcolemia alla guida, per i giovani e per i neo patentati Fonte Studio Eurobarometro 2007

31 Probabilità incidente o infortunio In letteratura i dati disponibili indicano in modo incontrovertibile il legame tra l aumento dei dosaggi di alcol ingerito e l incremento dei rischi e della probabilità di incorrere, da parte del consumatore, in un incidente stradale o in un infortunio lavorativo (provocato o subito) 0.5 > 2 volte 0.8 > 4 volte 1.5 > 25 volte

32 Controlli alcolimetrici Dati nazionali anno 2007 Test effettuati test positivi > 0,5 Polizia/Carabinieri n % nel nel 2006 Polizie Municipali n stima stima Totale n stima stima 3 probabilità su 100 di essere fermato per un controllo alcolimetrico per ogni singolo conducente di autoveicoli; 1 su 2500 per un conducente di mezzi con patente superiore ( C-D-E)

33 Sospensioni della patente per Art.186 Provincia di Modena Anno 2007 Residenti nella provincia di Modena Patenti di guida Totale patenti sospese nel Soggetti inviati alla CML per l'art Percentuale delle patenti sospese per l'art 186 sul totale delle sospensioni 50,97% Media mensile art. 186 CML 90 14/02/11

34 Delibera Regionale 1423 del 19 luglio 2004 Linee di indirizzo alle Aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna per la valutazione dell idoneità alla guida dei soggetti segnalati per guida in stato di ebbrezza alcolica Prevede percorsi omogenei a livello regionale per i soggetti Definisce il ruolo delle commissioni mediche locali e dei servizi alcologici delle AUSL Suggerisce i criteri per inviare i soggetti dalla CML al centro alcologico per la consulenza medica di approfondimento diagnostico

35 Cosa può fare il MMG

36 Gli Obiettivi del Piano Nazionale Alcol e Salute Aumentare la consapevolezza del rischio connesso con il consumo delle bevande alcoliche nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte (anziani, giovani, donne), nonché il sostegno a favore delle politiche di salute pubblica finalizzate alla prevenzione del danno alcolcorrelato. Ridurre i consumi a rischio (e in particolare quelli eccedentari e al di fuori dei pasti) nella popolazione e in particolare nei giovani, nelle donne e nelle persone anziane. Ridurre la percentuale dei giovani minori di 18 anni che assumono bevande alcoliche, nonché l età del primo contatto con le stesse. Ridurre il rischio di problemi alcolcorrelati che può verificarsi in una varietà di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro, la comunità o i locali dove si beve. Ridurre la diffusione e la gravità di danni alcolcorrelati quali gli incidenti e gli episodi di violenza, gli abusi sui minori, la trascuratezza familiare e gli stati di crisi della famiglia 14/02/11

37 Rafforzare gli interventi di prevenzione primaria e secondaria nella medicina di base Riduzione dei consumi Identificazione precoce dei consumatori a rischio alto o problematici Intervento per la gestione integrata con i servizi specialistici dei trattamenti ed interventi diretti agli alcolisti Favorire un approccio integrato che coinvolga nella individuazione precoce dei casi di abuso, oltre ai servizi e agli operatori sanitari, anche i servizi sociali i gruppi di auto-aiuto, le istituzioni scolastiche, giudiziarie, il mondo del lavoro e le altre istituzioni interessate Guadagnare in Salute - Ministero della Salute

38 Gli interventi sull alcol Dovrebbero basarsi su: EDUCAZIONE PREVENZIONE IDENTIFICAZIONE PRECOCE TRATTAMENTO

39 Obiettivi intervento MMG Riduzione dei consumi pro-capite Contribuire ad aumentare la percezione del rischio per la salute che determina il consumo di alcol non moderato Individuazione precoce del consumatore a rischio Attuazione interventi specifici diversi ( minimal advice, intervento breve, invio a servizi alcologici) per consulenze e trattamenti attuati sulla base del profilo di problematicità che il consumatore presenta

40 Profili consumatori da monitorare Consumatori in eccesso ( U >3 u.a al giorno, D > 2 u.a al giorno) Binge drinking Chi è soggetto al consumo fuori pasto Donne in gravidanza Lavoratori che svolgono mansioni ad alto rischio d infortuni Soggetti a cui è stata sospesa la patente per infrazione dell art 186 del c.d.s Chi presenta patologie per le quali l alcol è dannoso Giovani sperimentatori o poliassuntori di sostanze

41 Il MMG e il consumo di alcol L intervento del MMG sul singolo consumatore e va graduato secondo le modalità di consumo di alcol: Consumo responsabile o moderato Consumo problematico (a rischio o dannoso) Consumo elevato (abuso o dipendenza) Informazione/educazione alla salute Intervento breve (counselling o follow up) Richiesta di supporto specialistico+follow up

42 AUDIT C 1. Con quale frequenza consuma bevande alcoliche? mai (0 punti) meno di 1 volta / 1 volta al mese (1 punto) 2-4 volte al mese (2 punti) 2-3 volte a settimana (3 punti) 4 o più volte a settimana (4 punti) 2. Quanti bicchieri standard di bevande alcoliche consuma in media al giorno? 1 o 2 (0 punti) 3 o 4 (1 punto) 5 o 6 (2 punti) 7 o 9 (3 punti) 10 o più (4 punti) 3. Con quale frequenza le è capitato di bere sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un unica occasione? mai (0 punti) meno di 1 volta / 1 volta al mese (1 punto) 2-4 volte al mese (2 punti) 2-3 volte a settimana (3 punti) 4 o più volte a settimana (4 punti)

43 Quando ricorrere al trattamento specialistico Fallimento di precedenti tentativi di trattamento Gravi complicazioni: Rischio moderato o grave di sintomi di astinenza Grave patologia fisica Incapacità della famiglia a fornire supporto Comorbidità psichiatrica Utilizzo abituale di altre sostanze stupefacenti Impossibilità di gestire il trattamento in ambito di assistenza sanitaria primaria

44 Stadi di cambiamento e obiettivi del terapista. Stadi Caratteristiche Obiettivo del terapista Pre-contemplazione Mancanza di consapevolezza Aumentare la consapevolezza Contemplazione Ambivalenza Studiare le preoccupazioni. Stimolare il dubbio interiore. Preparazione Ambivalenza Offrire informazioni e suggerimenti neutri. Presentare le alternative. Azione Assunzione di impegno Indurre l assunzione di impegno e l autodeterminazione Mantenimento Stabilità Fornire sostegno Ricaduta Disperazione Evitare critiche, aumentare l auto-stima, rinnovare l impegno

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