La Legge 234 del 2012
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- Rosina Massari
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1 SEMINARIO UFFICI REGIONALI DI COLLEGAMENTO La Legge 234 del 2012 Bruxelles, 21 gennaio 2014 Andrea Ciaffi
2 Fonti normative primarie Regioni-Stato-Unione europea LEGGE 52 DEL 1996 PRESENZA A BRUXELLES LEGGE 131 DEL 2003 INFORMAZIONE PARTECIPAZIONE A BRUXELLES CODECISIONE LEGGE 234 DEL 2012 INFORMAZIONE PARTECIPAZIONE A ROMA CODECISIONE
3 Ciclo di seminari in materia europea La legge 234 del 2012 I rapporti Stato-Regioni: un confronto discontinuo Andrea Ciaffi ciaffi@regioni.it
4 POTERE EUROPEO delle REGIONI Rapporti Stato Regioni DINAMICA DISTINZIONE - Attività all estero - Attività comunitaria QUESTIONE Coordinamento tra soggetti che esprimono preferenze autonome e diverse
5 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 52 del 1996 Articolo 58, comma 2 - introduce presenza 4 esperti regionali nella ITALRAP (Intesa MAE-Conferenza del 23 gennaio 1997) - presenza esperto agricoltura (L.491/1993, art.7.2) Articolo 58, comma 3 - consente apertura uffici regionali di collegamento con le istituzioni comunitarie Effetto: politiche comunitarie = politiche interne
6 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 131 del 2003 Articolo 5 - consente partecipazione Regioni a comitati e gruppi di lavoro Consiglio e Commissione - prevede presenza politica Regioni in Consigli - consente a Regioni essere Capo delegazione - consente ricorso Regioni a Corte di Giustizia Articolo 6 - disciplina procedura per accordi e intese - disciplina procedura per pieni poteri
7 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 131 del 2003 Accordo generale di cooperazione ( ) - disciplina partecipazione Regioni a comitati e gruppi di lavoro Consiglio e Commissione (elenco esperti con cadenza semestrale) - prevede presenza politica Regioni in Consigli - prevede modalità designazione Capo delegazione (rappresentante del Governo salvo Intesa in Stato-Regioni)
8 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 131 del 2003 Accordo generale di cooperazione - Attuazione Prima lista di esperti (18 ottobre 2007) - 56 esperti per 41 Comitati e 16 gruppi di lavoro (7 casi stesso esperto nominato per 2 comitati o gdl; in 3 casi per 3) - 11 Regioni Campania (1) Emilia Romagna (9) Friuli Ven. Giulia (5), Lazio (3), Lombardia (2), Molise (5), Piemonte (15), Sardegna (5), Sicilia (7), Valle d Aosta (3), Veneto (1) - Conferenza Stato-Regioni 15 novembre 2007 concorda utilità predisporre linee guida per partecipazione
9 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 131 del 2003 Accordo generale di cooperazione - Attuazione Seconda lista di esperti (13 ottobre 2011) - 14 esperti per 8 Comitati e 9 gruppi di lavoro (un esperto è stato indicato per tre comitati e sei esperti per due). - 9 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Umbria, Veneto e Provincia autonoma di Trento) - Conferenza Stato-Regioni del 26 luglio 2012
10 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 234 del abroga Legge 11 del istituisce CIAE - disciplina procedure informazione - disciplina procedure partecipazione - disciplina formazione della posizione comune - istituisce la riserva d esame regionale - regola la formazione della delegazione italiana al Comitato delle Regioni
11 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 234 del 2012 (art. 2 e art. 19) CIAE - Comitato interministeriale (D.P.C.M ) (prima riunione 10 febbraio 2006) - Comitato tecnico di valutazione (presso DPE) - Partecipano tecnici indicati dalle Regioni - Legge 11 prevedeva Comitato tecnico integrato - partecipavano Assessori - presso Conferenza Stato-Regioni
12 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 234 del 2012 (art. 24, commi 1, 2 e 3) - procedure informazione - Giunte e Consigli regionali - tramite Conferenze - disciplina osservazioni (trenta giorni) - Regioni Giunte e Consigli regionali - contestuale comunicazione a Camere e Conferenze
13 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 234 del 2012 (art. 24, commi 4 e 5) - disciplina formazione posizione comune - Intesa in Conferenza Stato-Regioni - Su richiesta di una o più Regioni e P.A. - conferma riserva d esame regionale - Su richiesta Conferenza Stato-Regioni
14 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 234 del 2012 (art. 24, comma 7) - disciplina procedure partecipazione - istituisce gruppi di lavoro (rappresentanti Regioni) nell ambito del Comitato tecnico di valutazione - Legge 11 prevedeva Tavoli Stato-Regioni (10) Coesione territoriale Politica economica Ambiente Mercato interno, appalti e turismo Agricoltura e pesca Cultura, istruzione e gioventù Occupazione, politiche sociali, salute e consumatori Giustizia, immigrazione e asilo Trasporti, telecomunicazioni, energia e innovazione tecnologica Affari istituzionali, relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo
15 POTERE EUROPEO delle REGIONI Evoluzione quadro normativo Legge 234 del 2012 (art. 29) - comma 2 informazione - comma 4 e 8 pareri su Legge delegazione europea - comma 7.f) - elenco provvedimenti e leggi annuali recepimento, predisposto da Conferenza (11 Regioni nel 2012)
16 Ciclo di seminari in materia europea La legge 234 del 2012 La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e l Unione europea Andrea Ciaffi ciaffi@regioni.it
17 Sistema delle Conferenze PARLAMENTO GOVERNO PARERE INTESA (2) - ACCORDO CONFERENZA UNIFICATA CONFERENZA DELLE REGIONI (20 Regioni e 2 Province autonome) CONFERENZA STATO REGIONI CONFERENZA STATO CITTA (6 Ministri; 15 Sindaci 7 Pres.Province 1 Pres. UNCEM) REGIONI ASSOCIAZIONI ENTI LOCALI (ANCI-UPI-UNCEM)
18 Organizzazione della Conferenza delle Regioni PRESIDENTI CONFERENZA DELLE REGIONI E PROV.AUTON. SEGRETARIO GENERALE REGIONI (LIVELLO POLITICO) (ASSESSORI O SOTTOSEGRETARI) 11 COMMISSIONI POLITICHE DIRETTORE REGIONI (LIVELLO TECNICO) 11 COORDINAMENTI TECNICI SEGRETERIA DELLA CONFERENZA
19 Organizzazione della Conferenza delle Regioni CONFERENZA DELLE REGIONI E PROV.AUTON. SANITA INFRASTRUTTURE TRASPORTI AFFARI ISTITUZIONALI AFFARI FINANZIARI AFFARI COMUNITARI E INTERNAZIONALI POLITICHE SOCIALI ATTIVITA PRODUTTIVE AGRICOLTURA LAVORO, F.P. ISTRUZIONE AMBIENTE BENI CULTURALI TURISMO
20 Attività La Conferenza e l Unione europea DIRETTA vs. INDIRETTA - relazione con UE o con UE tramite Governo DOVUTA vs. d INIZIATIVA - ambedue possono essere previste da legislazione - fase recepimento - designazioni per REGOLAMENTO - attività prevista dal Regolamento (ordinaria)
21 Attività diretta La Conferenza e l Unione europea - Posizioni comuni su - grandi temi istituzionali europei - Costituzione europea - Prospettive finanziarie UE dossier in esame a livello UE (Libri verdi, pareri CdR) - Dichiarazioni di Regioni europee - Designazioni - Associazioni Regioni europee (REGLEG, ARE, CRPM etc.) - Gruppi di lavoro (e.g. preparazione QSN) - Legge 234 del Fase discendente (Leggi comunitarie regionali)
22 Attività indiretta La Conferenza e l Unione europea - Designazioni - Comitato delle Regioni (Unione europea) - Congresso dei Poteri Locali e Regionali (Consiglio d Europa) - Esperti presso ITALRAP (4+1) (Legge 52 del 1996) - Legge 234 del Fase ascendente (posizione comune, riserva d esame) - Coordinamento fase recepimento - Parere schema ddl comunitaria annuale - Legge 131 del 2003 (Accordo 16 marzo 2006) - Partecipazione a Comitati e Gruppi di lavoro - Partecipazione a Consigli - Ricorso alla Corte di Giustizia
23 Attività dovuta La Conferenza e l Unione europea - Designazioni - Comitato delle Regioni (Unione europea) - Congresso dei Poteri Locali e Regionali (Consiglio d Europa) - Esperti presso ITALRAP (4+1) (Legge 52 del 1996) - Legge 234 del Invio atti comunitari e eventuali osservazioni - Elenco atti di recepimento - Parere schema ddl comunitaria annuale - Legge 131 del 2003 (Accordo 16 marzo 2006) - Elenco esperti regionali per Comitati e Gruppi di lavoro - Elenco rappresentanti per Consigli
24 Attività d iniziativa La Conferenza e l Unione europea - Legge 234 del Fase ascendente - Partecipazione CIAE - Coordinamento fase recepimento - Legge 131 del Partecipazione Comitati e Gruppi di lavoro (eg. Gruppo lavoro ad hoc su OGM) - Partecipazione Consigli (eg semestre Presidenza italiana 2003) - Ricorso alla Corte di Giustizia
25 La Conferenza e l Unione europea Attività prevista dal Regolamento del Sessione comunitaria (due per anno) - Prima sessione a Palermo il 31 ottobre Nel 2006 si è tenuta la seconda sessione comunitaria della Conferenza (22 marzo) - Dal 2006 non si sono tenute sessioni comunitarie
26 Le Regioni e l Unione europea Regioni che si sono dotate di leggi regionali di sistema 2004 Emilia Romagna (L.6 /04 modificata da L.16/08) Friuli Venezia Giulia (L. 10/04) 2006 Valle d Aosta (L. 8/06) Marche (L. 14/06) 2007 Calabria (L. 3/07) Umbria (L. 23/07) 2008 Molise (L.32/08) Campania (L.18/08) 2009 Toscana (L. 26/09) Basilicata (L. 31/09) Abruzzo (L. 22/09) 2010 Sardegna (L. 13/10) Sicilia (L. 10/10) 2011 Veneto (L. 26/11) Lombardia (L. 17/11) Puglia (L.24/2011)
27 Attuazione Direttive Regioni Regioni Abruzzo X X X X X X X Basilicata X X Campania X X Emilia Romagna X X X X X X X Friuli-Venezia Giulia X X X X X X X X Lazio X X X X X X X X Lombardia X X X X X X X X Liguria X X X X Marche X X X X X X X Molise X Piemonte X X X X X X X Puglia X X X X X Sardegna X X X X X X Sicilia X X X X Toscana X X X X X X X Umbria X X X X Valle d Aosta X X X X X X Veneto X X X X X X X X P. A. di Bolzano X X X X P. A. di Trento X X X X X X X TOTALE
28 La Conferenza e l Unione europea Confronto dell Invio atti e progetti di atti negli ultimi anni Regioni Numero annuale atti inviati Media settimanale atti inviati Media giornaliera atti inviati Numero massimo atti inviati Numero minimo atti inviati Numero totale di invii annuali
29 La Conferenza e l Unione europea Osservazioni alle Direttive in materia di competenza regionale Regioni Friuli Venezia Giulia 1 Lombardia Valle d Aosta 2 Provincia autonoma Trento 1 Piemonte 2 1
30 Le modalità di designazione della Delegazione Italiana Legge 234, articolo 27: 1) i membri sono indicati per le Regioni dalla Conferenza delle Regioni, per la rappresentanza delle Assemblee legislative dalla Conferenza delle Assemblee legislative, per le province e i comuni rispettivamente dall UPI, dall ANCI e dall UNCEM; 2) secondo criteri definiti con DPCM adottato d Intesa in Conferenza Unificata; 3) il DPCM assicura la rappresentanza delle assemblee legislative regionali, nonché la corrispondenza tra ciascun titolare e il rispettivo supplente; 4) in caso di decadenza, la sostituzione è effettuata dall organismo competente.
31 Ciclo di seminari in materia europea La legge 234 del 2012 Le associazioni e le reti europee Andrea Ciaffi ciaffi@regioni.it
32 Le associazioni e i networks regionali europei Associazioni generali (CCRE - ARE) Caratteristiche Alto numero associati Rappresentano interessi generali Metodo di lavoro basato su commissioni orizzontali e per settori di policy Punti deboli L ampio spettro di interessi rappresentati Numero relativamente alto di priorità in agenda Scarsa coesione interna Lunghi negoziati interni Scarsa influenza sui decisori Difficoltà ad assumere prospettive di lungo periodo Punti forti L ampio spettro di interessi rappresentati Efficacia della rappresentanza su questioni istituzionali Casi di successo Il caso dell ARE: accento sull innovazione (perdita di membri e guadagno di influenza specifica)
33 Le associazioni e i networks regionali europei Associazioni territoriali (CRPM - ARFE) Caratteristiche Numero di associati correlato all interesse rappresentato Rappresentano interessi specifici Metodo di lavoro basato su Commissioni geografiche Punti deboli Stretto spettro di interessi rappresentati Costi di posizionamento più alti Necessità di tempi più lunghi per guadagnare una posizione dominante Bisogno di risorse e rischio di perdere peculiarità Punti forti Rappresentanza di interessi specifici Forte coesione interna Brevi negoziati interni Tempestività dell azione sul decisore Capacità di assumere prospettive di lungo periodo Casi di successo Il caso della CRPM: accento su periferie e mari (aumento membri e aumento risorse e influenza)
34 Le associazioni e i networks regionali europei Associazioni single issue (AREV - AEM) Caratteristiche Numero di associati è indifferente Rappresentano interessi specifici Spesso nascono per distacco da associazioni generali Si propongono di rappresentare tutti gli attori europei con i medesimi interessi Punti deboli Rappresentanza di interessi specifici Difficoltà di dare continuità all azione Relazioni con le associazioni più grandi Episodici picchi di attività Punti forti Rappresentanza di interessi specifici credibilità Forte coesione interna Brevi negoziati interni Tempestività dell azione sul decisore
35 Le associazioni e i networks regionali europei Networks (REGLEG Quattro Motori) Caratteristiche Non hanno un segretariato autonomo (segretariato a rotazione tra Regioni) Partecipazione è basata su poteri condivisi (costituzionali, economici, etc) Si propongono di rappresentare tutti gli attori europei con i medesimi interessi Punti deboli Alta sensibilità politica Difficoltà a definire l agenda e a dare continuità all azione Rischio di isolamento vs. necessità di cooperare Punti forti Rappresentanza di interessi specifici Forte coesione politica Capacità di assumere prospettive di lungo periodo Casi di successo Il caso di REGLEG: accento sulla Costituzione UE (guadagno di influenza e perdita di partecipazione interna)
36 Pros and Cons Le associazioni e i networks regionali europei Caratteristiche strutturali Cons Le associazioni hanno la tendenza ad essere guidate dal segretariato in assenza di una forte guida politica Le reti rischiano di diventare dominio di alcuni partecipanti in assenza di un condiviso indirizzo politico Pros Il segretariato garantisce attenzione alle finalità associative La nascita di una rete denota l aggregazione di un forte interesse politico Attività Cons Le associazioni svolgono spesso attività sovrapposte a quelle di altre associazioni (e.g. proliferazione di questionari su argomenti generali) Le reti rischiano di svolgere attività di contorno rispetto alle finalità stabilite Pros Il segretariato garantisce continuità e coerenza di azione Le attività di una rete hanno un rapporto costi/benefici estremamente positivo
37 CONCLUSIONI Rappresentanza di interessi territoriali a livello UE Non troppo generale né troppo specifica per poter essere influenti Non troppo presto né troppo tardi per poter essere considerati Modellare i contenuti e i tempi della rappresentanza al processo decisionale e alle attitudine del decisore
38 Le strade per Bruxelles Aspetti problematici 1) Formazione e governance della posizione comune; 2) Compatibilità tra i diversi percorsi: a) Ruolo del sistema Conferenze; b) esperti ITALRAP vs. URC vs. esperti regionali 3) Costi della rappresentanza; 4) Tipizzazione della rappresentanza rispetto all interesse; 5) Limite di efficacia del lobbying; 6) Modalità di adattamento organizzativo.
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