Itinerario virtuale tra le epigrafi della Via Appia

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1 Itinerario virtuale tra le epigrafi della Via Appia Marina Bertinetti 1, Silvia Biagini 1, Ida Franco 1, Marco Conti 1, Luciana Bordoni 2, Carlo Crociani 3, and Pierluigi Pagnotta 4 1 Soprintendenza Archeologica di Roma, P.le dei Cinquecento 67, Roma marina.bertinetti@archeorm.arti.beniculturali.it 2 ENEA, Via Anguillarese 301, Roma. bordoni@casaccia.enea.it 3 crocicarlo@inwind.it 4 gigeograph@libero.it Abstract. Viene presentato un caso di itinerario virtuale, un tentativo di descrizione di un percorso di scambio e assimilazione culturale attraverso l esame di documenti archeologici, l approfondimento dei temi storici e sociali in cui essi si inseriscono e la ricostruzione della loro interazione con il territorio. L applicazione di tipo Web e database driven consente l accesso e la fruizione alle informazioni riguardanti i reperti epigrafici presenti sulla via Appia. La realizzazione di una carta tematica ottenuta tramite l ausilio di tecnologie GIS e GPS permette inoltre di analizzare e rappresentare la distribuzione spaziale dei reperti e di ricostruire gli spostamenti che hanno subito le epigrafi nel corso dei secoli. 1 Introduzione Il prototipo di un applicativo che qui si presenta è nato dalla collaborazione tra Soprintendenza Archeologica di Roma ed ENEA, ed ha, come obiettivo principale, la realizzazione di un possibile itinerario virtuale tra le epigrafi della via Appia, che permetta l avvicinamento dell utenza a questa classe di documenti del mondo antico, alla riscoperta della loro valenza culturale e del loro rapporto con la strada lungo la quale erano sistemate, tramite una lettura ipertestuale delle informazioni, che esse forniscono. L interesse dei documenti epigrafici e la rappresentatività della via Appia che, tra le vie consolari romane, costituisce l esempio meglio conservato fino ai giorni nostri di viabilità antica, giungendo ad assurgere a livello di icona del mondo romano, rendono particolarmente preziosa la ricostruzione di questo itinerario, che restituisce visibilità alla complessità della funzione culturale dei testi iscritti. Inoltre l elaborazione di una carta delle epigrafi consente anche di offrire un valido strumento di supporto alle valutazioni e agli interventi di riqualificazione dell area e di gestione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Importante strumento per facilitare ed incrementare la fruibilità di questo inestimabile patrimonio storico-artistico, le cui potenzialità culturali corrono il rischio di sfuggire ai non addetti ai lavori, è la realizzazione di un applicazione nel contesto del Web.

2 Il lavoro ha preso in esame un gruppo di reperti epigrafici particolarmente significativi provenienti dal tratto urbano della via Appia Antica, da Porta Capena al Grande Raccordo Anulare di Roma. 2 Le epigrafi della via Appia La via Appia, aperta dal censore Appio Claudio il Cieco nel 312 a.c., che attraverso successivi prolungamenti fu portata, già prima del 191 a.c. fino a Brindisi, ha costituito, nell antichità non solo la più importante via di comunicazione con il meridione, ma anche il tramite per i rapporti di Roma con l Africa, la Grecia e l Oriente. L importanza dei traffici che vi si svolgevano, dette luogo ai suoi lati, lungo tutto il suo percorso, ad una vasta attività edilizia soprattutto funeraria che allineava, anche su più file, edifici sepolcrali destinati a personaggi di vario ceto e rappresentatività sociale. Non mancavano, però, costruzioni di tipo residenziale, templi e luoghi di culto, archi onorari, osterie, alberghi, stazioni di posta per l alloggio ed il cambio dei cavalli, villaggi serviti di uffici pubblici, impianti termali e botteghe. Il fenomeno edilizio era, ovviamente più intenso vicino alle grandi città e particolarmente imponente propri nel tratto nei pressi di Roma, che conserva significative persistenze archeologiche, che rappresentano la caratteristica della via nota ai più. Notevole rilievo per la comprensione della realtà urbana e del mondo romano in genere, assumono le epigrafi, che erano disseminate in grande numero lungo la via, talora poste sul terreno come segnacoli, talora sistemate a corredo di edifici. Ogni monumento epigrafico, infatti, è contemporaneamente documento archeologico, manifestazione di attività scrittoria, testimonianza linguistica e strumento comunicativo di fatti e di idee. Un carattere che distingue le epigrafi da altri tipi di fonti, come ad esempio quelle letterarie, consiste nella diversità ed ampiezza dello spettro di scriventi e di lettori a cui fanno riferimento. Sono, infatti, il prodotto di una committenza variegata, che non comprendeva soltanto le classi più elevate della popolazione, ma anche i ceti medi e in qualche caso gli strati più umili. Le loro informazioni, estremamente più significative di quelle che i moderni affidano alle iscrizioni, erano destinate ad un ampia possibilità di lettura. L informazione fornita risulta tanto più preziosa in quanto essa è spesso riferibile a persone, a luoghi e a situazioni precisamente individuate. E all epigrafia, così concepita, che la ricerca storica, soprattutto negli ultimi due secoli, deve alcuni dei suoi più significativi progressi. 3 Realizzazione dell applicazione Di ogni reperto si è ritenuto opportuno raccogliere le seguenti informazioni: la foto; il titolo; il materiale con il quale è stato realizzato; la tecnica di realizzazione; la datazione;

3 le misure; il luogo di ritrovamento con la relativa data; lo stato e luogo di conservazione (o collocazione) spesso diversa dalla sede di ri trovamento; il numero di inventario; il numero di catalogo; la condizione giuridica; il testo ( in lingua latina e/o greca ); la traduzione in lingua italiana; il commento storico archeologico; la bibliografia principale. Si è ritenuto opportuno corredare il prodotto con l inserimento di schede di approfondimento di varie tematiche di tipo storico, sociale, tecnico, che i documenti affrontano. Le funzionalità del sistema realizzato consentono all utente di eseguire le seguenti operazioni: l esplorazione dell archivio epigrafico; la visualizzazione dei dati riguardanti ogni reperto epigrafico in differenti gradi di dettaglio; la ricerca di un reperto epigrafico partendo dal dato di collocazione attuale e/o il suo numero di inventario; la possibilità di intraprendere un percorso virtuale. La scelta degli strumenti di sviluppo si è basata principalmente sui requisiti di stabilità, portabilità e velocità richiesti per il sistema. L applicazione lato server è stata implementata mediante l utilizzo del webserver Apache, del linguaggio di scripting server side PHP e del server MySQL come data base administrator. Il lato client è stato rappresentato da un qualunque http user agent (browser) in grado di interpretare il codice HTML.

4 Fig.1 Schermata che visualizza un reperto epigrafico 4 La carta delle epigrafi Questa fase del lavoro ha riguardato in maniera preminte la dislocazione delle epigrafi, attività che ha consentito di raggiungere i seguenti obiettivi: Ricostruire attraverso l elaborazione di una carta tematica gli spostamenti che hanno interessato i reperti. Fornire informazioni riguardo l attuale assetto e disposizione dei reperti epigrafici. Creare un database di reperti archeologici georeferenziati. Elaborare mappe tematiche interrogabili e dinamiche. Per la produzione della carta delle dislocazioni delle epigrafi sono stati utilizzati differenti strumenti informatici specifici, il software ArcView3.1 per la gestione di cartografia digitale e dati alfanumerici, il modulo di georeferenziazione della GE.NE.SYS georef per la georeferenziazione della carta tecnica regionale, e per quanto riguarda i dati acquisiti direttamente in campagna è stato utilizzato un GPS palmare della Garmin E-Trex e una fotocamera digitale per i rilievi fotografici. La dislocazione dei reperti epigrafici è stata analizzata secondo quattro criteri ben precisi, corrispondenti a quatro tematismi differenti :

5 Epigrafi musealizzate : tale tematismo offre l informazione dell esatto luogo di ritrovamento delle iscrizioni trasferite presso il Museo Nazionale Romano e il Mausoleo di Cecilia Metella.. Calchi: questo tematismo, che rappresenta in questo sistema un unico elemento localizzato al V miglio, indica la presenza di un reperto attualmente non conservato nel luogo di ritrovamento, dove è stato collocato un calco. Epigrafi non in sito: il tematismo nel nostro sistema contiene diciassette elementi puntuali georeferenziati, riferibili a reperti ancora presenti sulla via Appia in posizioni delle quali non è accertabile l esatta corrispondenza con quelle originali. Epigrafi in sito: il tematismo comprende sette elementi puntuali georeferenziati, ed indica la presenza di epigrafi che sono conservate e visibili nel luogo di ritrovamento. Fig.2 Schermata relativa al tematismo Calchi

6 5 Conclusioni Tale applicazione dimostra l importanza dell interazione tra differenti professionalità per ampliare e diversificare l offerta culturale attraverso l utilizzazione di metodologie e strumenti tecnologici innovativi in grado di facilitare la divulgazione e la fruizione di informazioni storico-archeologiche con l introduzione di una dinamicità interattiva che al tempo stesso preservi il rigore scientifico, che la disciplina archeologica comunque presuppone e richiede, per il rispetto dovuto al patrimonio culturale dei popoli. Ulteriori sviluppi del prototipo, attualmente in fase di sperimentazione, prevedono la possibilità di fruire il sistema presso delle postazioni fisse che saranno presenti nel Centro di documentazione dell Appia. Riferimenti bibliografici 1. La Regina, A. : Lexicon Topographicum Urbis Romae, Suburbium, I, Roma Rossi, M., Salonia, P.: Comunicazione multimediale per i beni culturali, Addison- Wesley (2003) 3. Tansley, D.: Pagine Web Dinamiche con PHP e MySQL, Addison-Wesley (2002)

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