PROGETTO LIFE+ (ACRONYM: POSEIDONE) Nature and Biodiversity Environmental Policy and Governance Information and. Communication

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1 PROGETTO LIFE+ (ACRONYM: POSEIDONE) Nature and Biodiversity Environmental Policy and Governance Information and Communication

2 INDICE 1 PREMESSA 1 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO Dati Sismostratigrafici Dati Granulometrici Rilievo S.S.S. (Said Scan Sonar) 15 3 CONCLUSIONI 18 BIBLIOGRAFIA 19 1

3 RELAZIONE GEOLOGICA 1 PREMESSA Nella presente relazione si propone un quadro di insieme sulle indagine geologiche e sui relativi risultati, eseguite nell area di interesse per lo svolgimento del Programma Europeo LIFE+ Natura e Biodiversità 2009 denominato PROGETTO POSEIDONE, Il progetto POSEIDONE "Misure urgenti di conservazione delle Praterie di Posidonia del Lazio settentrionale" LIFE09NAT/IT/ è stato approvato nel settembre del 2010 dalla Commissione Europea nell'ambito del Programma LIFE+. Il programma POSEIDONE ha come obiettivo il ripristino e la valorizzazione di habitat marini prioritari e d'interesse comunitario del litorale laziale (Praterie di Posidonia) parzialmente compromessi o degradati per azione diretta o indiretta dell'uomo, nel caso specifico per la pesca a strascico illegale. Quest'azione è finalizzata inoltre all'attuazione di una strategia gestionale condivisa con le associazioni della pesca, capace di avere una risonanza sui restanti siti Natura 2000 lungo la linea costiera regionale. I due siti d importanza comunitaria (SIC) individuati si trovano lungo la costa settentrionale della Regione Lazio: - SIC "Fondali tra il Chiarone e il Fiora" IT (1.761,9 ha) - SIC "Fondali antistanti Punta Murelle" IT (1.111,99 ha) uesti SIC rappresentano importanti serbatoi di biodiversità e nursery per le risorse alieutiche del Mar Tirreno. Le azioni di ripristino, valorizzazione e monitoraggio scientifico verranno attuate al fine di favorire le specie della flora e della fauna presenti nelle due aree con ricadute positive sulla pesca. Il progetto prevede la messa in posto di blocchi piramidali artificiali di cemento che verranno posizionati, oltre il limite inferiore delle due aree SIC, su più file a una distanza opportuna l uno dall altro in modo da impedire la pesca a strascico, estremamente dannosa alla integrità della prateria di Posidonia oceanica. 2

4 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO. L area di intervento del progetto LIFE+ POSEIDONE riguarda la salvaguardia dalla pesca a strascico illegale dei siti SIC IT e IT Habitat Praterie di Posidonia oceanica, che si estendono nel tratto di mare antistante il litorale del Comune di Montalto di Castro. In particolare i due s SIC riguardano i fondali antistanti Punta Morelle; e più a nord i fondali tra le foci dei Fiumi Chiarone e Fiora.( figura1.1) Figura 1.1: L area di intervento del progetto LIFE+ POSEIDONE riguarda i siti SIC IT e IT Da un punto di vista geologico e geomorfologico l area più settentrionale che si estende dal promontorio dell Argentario alla foce del fiume Mignone, presenta un andamento ad arco con apertura a SO, in cui sfociano i fiumi Fiora e Marta e altri corsi d acqua di minore importanza. Essa è caratterizzata da una costa prevalentemente bassa (ad eccezione del promontorio di Ansedonia cartatterizzato da alte falesie) Tutta la fascia costiera è costituita quasi esclusivamente da sedimenti marini e continentali olocenici alle spalle dei quali si sviluppano i terrazzi fluviali del Quaternario, che sovrastano i depositi del ciclo neoautoctono. Quest ultimo, è costituito sia da depositi evaporitici, argille di ambiente salmastro e/o lacustre e banchi conglomeratici del Messiniano superiore (affiorante in modo discontinuo sul versante destro della valle del Fiume Fiora a nord-est di Montalto di Castro), sia da termini pliocenici, estremamente limitati ovunque (Dessau et al., 1972, Fregni et al., 1983). I depositi del ciclo neoautoctono sono delimitati: a nord-ovest dall alto strutturale del Gruppo Capalbio- 3

5 Monti Romani, costituito in massima parte da terreni filladico-quarzitici del Paleozoico superiore e da lembi della serie Toscana (Triassico-Cretacico); verso est dalle vulcaniti Vulsine; verso sud e sud-est dai Monti della Tolfa, in cui affiorano le formazioni flyschioidi cretacico-mioceniche e le ignimbriti dell apparato vulcanico tolfetano. Sono presenti, lungo questo tratto di litorale sabbioso, il lago costiero di Burano, paludi costiere e lingue di eluviale recente, talora torboso, raccoltosi entro laghi o stagni costieri per prevalente azione eolica (La Monica e Raffi, 1996). Per quanto attiene l area marina, in questo tratto di costa la piattaforma continentale è ampia (30-40km) e poco articolata verso largo, mentre in prossimità della costa si presenta movimentata per la presenza di alti morfologici rocciosi riferibili ai complessi geologici affioranti in superficie (Chiocci e La Monica, 1996). Sulla base dell assetto batimetrico questo tratto di piattaforma può essere suddiviso in due settori principali, ubicati rispettivamente a nord e a sud di Punta delle Morelle. Nel tratto settentrionale le isobate presentano un andamento abbastanza regolare e subparallelo alla linea di costa, mentre il fondale presenta una pendenza media di circa 0.4 ; l unica irregolarità è data dall affioramento roccioso della Formica di Burano, ubicato al largo del lago omonimo. Nel settore meridionale, esteso tra Punta delle Morelle e Torre Sant Agostino, la presenza di affioramenti rocciosi determina una certa irregolarità del fondale, che presenta dislivelli anche di alcuni metri di materiale bioclastico. In particolare, i depositi olocenici relativi alla piattaforma interna sono costituiti da un unità trasgressiva sabbiosa basale a cui si sovrappone una unità pelitica di sedimentazione recente. La prima è subaffiorante nei fondali che si estendono tra Ansedonia e Marina di Pescia Romana, caratterizzati da una scarsa deposizione di limi attuali. La seconda, nelle zone antistanti il Tombolo di Feniglia e le foci dei fiumi Fiora, Marta e Mignone, dà luogo a depositi dalla geometria cuneiforme, che dalla costa si protendono verso il largo fino ai 30-50m di profondità. Tali depositi sono particolarmente potenti soprattutto nelle zone antistanti le foci fluviali principali e il loro sviluppo, guidato dalle incisioni dei paleoalvei, è avvenuto soprattutto verso il largo. Nelle aree prossime alla presenza di posidonia il sedimento è spesso di natura bioclastica e increspato da ripple mark. In particolare, tra i fiumi Fiora e Mignone, nella fascia batimetrica compresa tra 5 e 10m, sono presenti sabbie molto grossolane spesso di natura bioclastica. 4

6 Invece, al traverso del fiume Mignone si rinvengono sedimenti più fini già intorno ai 20m di profondità (La Monica e Raffi, 1996). 2.1 Dati Sismostratigrafici L area marina interessata dal Progetto POSEIDONE è stata soggetta a numerose indagini geofisiche che hanno prodotto negli anni una notevole quantità di dati sismostratigrafici sia a bassa che alta frequenza, con profili sismici sia normali che perpendicolari alla costa (Figura 2.1.1). Figura schematizzazione dei profili sismici (linee in giallo) acquisiti sulla piattaforma continentale a largo di Montalto di Castro. I dati sismostratigeafici hanno permesso di ottenere una buona conoscenza dei principali lineamenti morfologici, e hanno consentito di stimare lo spessore della coltre di sedimenti più superficiale (figura 2.1.2). La distribuzione degli spessori dei sedimenti riferibili al livello eustatico attuale è estremamente variabile per la notevole complessità del rifornimento sedimentario. Tra il Torrente Arrone ed il Fiume Fiora, sottocosta, è presente una zona poco rifornita, dove la coltre di sedimenti ha spessori esigui, sino all affioramento della sottostante superficie 5

7 d erosione. Allo stesso traverso, ma più al largo, due minimi di spessore allineati parallelamente alle isobate segnalano la presenza di un probabile cordone litorale sepolto. Nella fascia più prossima alla linea di riva, la mancata penetrazione del segnale sismico non ha permesso di ricostruire gli spessori della coltre superficiale (Chiocci e La Monica, 1996). Conoscere la distribuzione e gli spessori del sedimento superficiale di deposizione attuale, generalmente limoso argilosso, è fondamentale per il posizionamento dei blocchi di cemento antistrascico, poiché spessori elevati e scarsa coesione dei sedimenti superficiali possono causare un parziale affondamento della struttura. Lo studio Sismostratigrafico ha permesso di evidenziare una serie di strutture morfologiche e assetti stratigrafici caratterizzanti la piattaforma continentale all interno dell area in esame. La piattaforma interna, compresa dal Fosso del Chiarore sino al promontorio di Capo Linaro è caratterizzata dalla presenza di paleoalvi associati alla prosecuzione delle attuali aste fluviali dei Fiumi dei fiumi Marta, Fiora, Mignone e del Torrente Arrone (Tortora, 1989A). Figura Distribuzione e spessori della coltre sedimentaria superficiale relativa a processi di deposizione attuale. 6

8 Il paleoalveo del Fiora è, fra tutti, quello di maggiori dimensioni e si spinge per 12 km verso il largo fino ad un battente d acqua di 75 m; l ampiezza della fascia interessata dai sedimenti associati al paleoalveo è dell ordine dei 5 km sottocosta, mentre al largo essa si riduce a m. Il paleoalveo deprime la superficie d erosione würmiana (W in Figura 2.1.3) fino ad un massimo di una ventina di metri. Assai più limitata è l estensione (3 km) e l ampiezza (500 m) del paleoalveo dell Arrone (Fiorini, 1991). Figura :Profilo sismico parallelo a costa al traverso di Punta Morelle. Paleoalveo del Fiume Fiora che incide per circa 25 m i sedimenti sottostanti. Il paleoalveo è riempito di depositi fluviali. Anche il paleoalveo del Marta ha notevoli dimensioni ed è peculiare la costanza della sua ampiezza (circa m) per i 9 km di estensione verso il largo; esso appare meno inciso rispetto a quello del Fiora, specie nelle zone più esterne (Figura 2.1.4). Figura : Profilo sismico parallelo a costa al traverso di Marina di Tarquinia. Paleoalveo del Fiume Marta. Il paleoalveo del Mignone si sviluppa per circa 7 km obliquamente rispetto alla costa e nelle zone più interne è accompagnato da un reticolo di paleoalvei minori (di ampiezza non superiore ai m), che coprono complessivamente una fascia ampia m. Questo 7

9 paleoalveo in genere non ribassa di molto la superficie di erosione würmiana e, nella zone più sottoscosta, incide un substrato litificato, forse riferibile ai complessi geologici affioranti nell entroterra a Sud della foce. Un altro elemento caratteristico di questa zona è la presenza di allineamenti di alti morfologici che, anche per il loro parallelismo rispetto alle isobate, possono essere interpretati come paleocordoni litorali. Questi sono in parte affioranti sul fondo marino, in parte ricoperti dai sedimenti più recenti di diverso ambiente di sedimentazione. I paleocordoni hanno uno spessore massimo di m ed una larghezza di m. Il principale di questi corpi si trova tra i -55 e i -65 m di profondità, altri a -35, -30 e -25 m. In figura si riporta un esempio di un profilo sismico acquisito perpendicolarmente a punta Morelle a partire da una profondità di circa 50 metri. Da questo profilo si può osservare la forma di questi paleo cordoni, piana alla base e convessa al tetto Figura 2.1.5: Profilo Uniboom perpendicolare a costa al traverso di P.ta Morelle in cui sono presenti alti morfologici allineati parallelamente alla costa interpretati come paleocordoni litorali. SEW: superficie d erosione würmiana. La Fascia batimetria compresa tra -10 e -30 metri, in parte interessata alla messa in posto dei blocchi di cemento armato antistrascico ai fini realizzativi del Progetto POSEIDONE, è caratterizzata dalla presenza di praterie di Posidonia oceanica, spesso impostate su testate di strato o su fondali con sedimenti grossolani (paleoalvei o paleocordoni litorali), che creano sul 8

10 fondo alti morfologici molto estesi e che, in genere, impediscono la penetrazione del segnale acustico. La distribuzione degli spessori dei sedimenti riferibili al livello eustatico attuale è estremamente variabile per la notevole complessità del rifornimento sedimentario. Tra il Torrente Arrone ed il Fiume Fiora, sottocosta, è presente una zona poco rifornita, dove la coltre di sedimenti ha spessori esigui, sino all affioramento della sottostante superficie d erosione. Allo stesso traverso, ma più al largo, due minimi di spessore allineati parallelamente alle isobate segnalano la presenza di un probabile cordone litorale sepolto. 2.2 dati granulometrici Campionamenti dei sedimento superficiali in prossimità della area di lavoro, sono stati eseguiti da ISPRA nel luglio 2010 nell ambito della convenzione con la Regione Lazio denominato SANDEP- Caratterizzazione dei siti di dragaggio presenti lungo la piattaforma continentale laziale per il ripascimento di litorali in erosione. Sei di queste stazioni sono prossime al limite inferiore del SIC Fondali tra il Chiarone e il Fiora (figura 2.2.1). In generale il sedimento si presenta visivamente come una pelite sabbiosa di color grigio con frequenti bioclasti (principalmente gasteropodi) e fibre vegetali. I risultati delle analisi granulometriche dei 6 campioni analizzati sono riassunti in Tabella Campione Ghiaia (%) Sabbia (%) Silt (%) Argilla (%) Classificazione MTC Loam MTC Loam MTC Loam MTC Loam MTC Loam MTC Loam Tabella granulometrici dei campioni analizzati e relativa e nomenclatura dei sedimenti secondo le classificazioni di Shepard (1954) 9

11 Figura Distribuzione geografica di alcune stazioni di campionamento eseguite da ISPRA nel Luglio (ISPRA 2011) Tutti i campioni analizzati sono stati classificati come Loam ( shepard 1954). I sedimenti presentano una percentuale in sabbia compresa tra 54,1 e 28%, un contenuto in argilla da 41.4 e il 25.5 % mentre il silt varia da 31,1 % nel campione MTC21 al 20,4 % nel campione MTC2. i parametri statistici di questi campioni sono riassunti in Tabella in linea generale i campioni presentano diametro medio nel campo del limo grossolano e risulta essere sempre estremamente poco classato. Campione Diametro Medio (phi) Classazione (phi) Skewness Kurtosis Moda (phi) Mediana (phi) MTC 21 7,058 4,512 0,100 0,705 2,250 6,844 MTC 19 6,802 4,275 0,033 0,634 1,750 6,748 MTC 1 6,244 4,365 0,209 0,766 2,250 5,704 MTC 2 4,905 4,197 0,648 0,865 1,750 3,041 MTC 3 6,939 4,504 0,087 0,681 1,750 6,803 MTC 4 6,908 4,135-0,033 0,622 2,250 7,056 Tabella Parametri statistici dei sedimenti analizzati nella campagna ISPRA 2010 (Folk e Ward, 1954) 10

12 L area in questione è stata oggetto di studi da parte dell Università di Roma La Sapienza - Dipartimento Scienze della Terra per una prima caratterizzazione geologica e sedimentologica (convenzione con la regione Lazio), e successivamente da parte della società Rohde Nielsen in occasione dei lavori di ripascimento di Tarquinia (appalto Regione Lazio 2003). nell ambito della convenzione di questa convenzione nella Zona Ansedonia sono disponibili per lo studio 9 carote di sedimento. Nella figura è riportata l ubicazione mentre in tabella sono riportate le informazioni relative ai 9 carotaggi. figura Distribuzione geografica di 9 carotaggi eseguiti davanti al litorale compreso tra il Fosso del Chiarore e il Comune di Ansedonia: Sigla Latitudine Longitudine Prof (m) Pen.(m) Recp.(m) % recup VOF_A / 0,88 / VOF_A ,3 86 VOF_A ,5 2,02 81 VOF_A / 2,65 / VOF_A ,5 1,67 67 VOF_A ,5 3,8 84 VOF_A ,6 65 VOF_A ,5 1,8 72 VM00/ ,5 2,87 82 Tabella : Posizionamento geografico e caratteristice relative a 9 caratoggi eseguiti nell area di interesse minerario A1 situata davanti al litorale compreso tra il Fosso del Chiarore e il Comune di Ansedonia: 11

13 In generale nelle carote recuperate nella Zona A1 Ansedonia è possibile distinguere le seguenti unità: un intervallo superiore di spessore massimo di circa 50 cm, costituito da sedimenti pelitici di deposizione subattuale in equilibrio con l'odierno ambiente di piattaforma o da sedimenti "palinsesti", cioè da sedimenti relitti spesso sabbiosi formatisi in condizioni differenti da quelle oggi attive in loco, ma rielaborati da processi sedimentari attuali e quindi frammisti alla moderna sedimentazione pelitica di piattaforma. Al di sotto dei sedimenti moderni e palinsesti si trova un intervallo variabile in spessore da 70 cm a oltre 2 m, che rappresenta il deposito tabulare (lag) lasciato dalla risalita del livello del mare. Lo spessore di tali depositi, non essendone mai stata incontrata la base, non è ben definito; il massimo spessore recuperato nei carotaggi è di due metri. Altri numerosi carotaggi sono stati eseguita nell area di Montalto di Castro dal dipartimento Scienze della Terra dell Università di Roma in merito a un programma di ricerca relativo all individuazione di depositi di sabbie relitte utili ai fini di rinascimento nel (Figura 2.2.3). Dei carotaggi, le cui coordinate sono riportate in tabella eseguiti più verso costa, V09/19, V09/21, V09/27, V09/28 e V09/29 (FIG e ALLEGATO) mostrano generalmente uno strato superficiale generalmente sabbioso con scarso contenuto pelitico Figura 2.2.3: Distribuzione geografica di 30 carotaggi (punti in rosso) eseguiti nell area antistante il SIC IT

14 Coordinate UTM WGS 84 East North sigla carotaggio penetrazione recupero V09/M1 5,9 5, V09/M2 5,1 4, V09/M3 4,58 4, V09/M4 4,66 4, V09/M5 5,9 5, V09/M6 5,9 5, V09/M7 5,9 5, V09/M8 5,9 5, V09/M9 4 5, V09/M11 II 5,9 5, V09M/12 3,69 3, V09/M13 4,1 5, V09/M14 5,9 5, V09/M15 5,9 5, V09M/16 4,42 3, V09/M17 5,9 5, V09/M18 4,3 5, V09/M19 3,8 4, V09/M20 4,13 5, V09/M21 5,1 5, V09/M22 5,9 5, V09/M23 II 4,42 5, V09/M24 4,46 4, V09/M25 3,48 4, V09/M26 4,16 5, V09/M27 3,54 5, V09/M28 4,83 5, V09/M29 4,86 5, V09/M30 4,4 5,2 Tabella : Coordinate e caratteristiche dei carotaggi eseguiti nell area antistante il il SIC IT000001; in giallo sono evidenziati i carotaggi più prossimi all area di intervento. 13

15 Figura 2.2.4: caratteristiche stratigrafiche e composizionali della carota V09/M29. 14

16 2.3 Rilievo S.S.S. (said scan sonar). Indagini Said Scan Sonar sono state eseguite nell area di interesse nel 2010 nel ambito di una convenzione tra Regione Lazio e l ex Dipartimento di Biologia Animale e dell Uomo (ora Dipartimento di Biologia Ambientale) dell Università di Roma La Sapienza dal titolo Rilievo e caratterizzazione delle praterie di Posidonia antistanti alle coste della Regione Lazio e dei principali popolamenti marini costieri per la realizzazione di una Cartografia dei fondali marini costieri della Regione Lazio e la predisposizione di un Atlante degli Habitat Marini. Il Side Scan Sonar o Sonar a Scansione Laterale è uno strumento acustico che viene normalmente impiegato per caratterizzare la morfologia e la tipologia dei fondali. Questa tecnica di indagine ha permesso di distinguere e ridefinire i limiti del la prateria di posidonia e di identificarne al suo interno alcune caratteristiche biologiche e strutturali come la distinzione della tipologia di substrato su cui cresce la posidonia (es posidonia su matte, posidonia su sabbia, su roccia, su matte, ecc.) o l intensità del fascio fogliare della pianta. Dal analisi interpretativa delle immagini sonar relative alle due aree SIC inoltre è possibile rilevare distintamente la presenza di opere ooggetti di origine antropica. Nel caso specifico l interpretazione del dato sonar esclude la presenza di qualsiasi tipo di impedimento (condotte, relitti, reperti archeologici, ecc) alla messa in opera delle strutture anti strascico. In figura e in figura sono riportati i mosaici said scan sonar rispettivamente delle due aree SIC IT e IT

17 figura : Mosaico said scan sonar relativo al SIC IT ( ) 16

18 figura : Mosaico said scan sonar relativo al SIC IT ( ) 17

19 3 CONCLUSIONE L insieme dei numerosi dati geologici stratigrafici nell area di interesse ci consentono di stabilire che i tedrapodi in cemento antistrascico, saranno posizionati su fondali generalmente poco influenzati dalla sedimentazione attuale, in un area in cui i profili sismici evidenziano, subito dopo il limite inferiore della posidonia, scarsi spessori di sedimenti limosi - limoso pelitici attribuibili alla deposizione sedimentaria attuale. Spessori rilevanti di materiale limoso e limoso pelitico si riscontrano nell area caratterizzata sismostratigraficamente dalla presenza del paleoalveo del fiume Fiora. Questa area, che divide i SIC IT00001 e SICIT00002, presenta infatti spessori, anche di 20 metri, di sedimenti fini attuali. In questa area è prevedibile che i tedrapodi possano subire un maggiore affossamento. Sia dai dati sismotratigrafici che dal rilievo S.S.S, sui fondali non si rileva la presenza di strutture antropiche, reperti archeologici, relitti, o quanto altro possa interferire con la posa in opera dei blocchi di cemento antistrascico previsti in progetto. 18

20 BIBLIOGRAFIA Dessau et al., 1972, Fregni et al., 1983 La Monica G. B., Raffi R. (1996) - Morfologia e sedimentologia della spiaggia e della piattaforma continentale interna. In: Il Mare del Lazio. Università degli Studi di Roma La Sapienza, Regione Lazio Assessorato Opere e Reti di Servizi e Mobilità: Chiocci e La Monica, Il Mare del Lazio, oceanografia fisica e chimica, biologia e geologia marina, clima meteomarino, dinamica dei sedimenti ed apporti continentali; cap. 2.1 Analisi sismostratigrafica della piattaforma continentale. Tortora P. (1989a) - I fondali antistanti la costa di Montalto di Castro (alto Lazio): caratteristiche ed evoluzione tardo-quaternaria. Il Quaternario, 2,2: Fiorini R. (1992) - Sismostratigrafia dei depositi recenti di piattaforma tra Civitavecchia e l Argentario. Tesi di Laurea inedita in Scienze Geologiche, Università La Sapienza, Roma: 172 pp. Shepard F. P. (1954) - Nomenclature based on sand-silt-clay ratios. Journal Sed. Petr., 24, Milli S. (1993) - I limiti d'influenza dei corsi d'acqua che sfociano lungo il litorale tirrenico compreso tra Ansedonia (Toscana meridionale) e Monte di Procida (Campania settentrionale) e tra Salerno e Agropoli (Golfo di Salerno). Rapporto tecnico inedito. Anselmi B., Brondi A., Ferretti O., Rabottino L. (1976) - Studio mineralogico e sedimentologico della costa compresa fra Ansedonia e la foce del Fiume Mignone. Soc. It. Min. Petr. Rendiconti, 32: ICRAM 2002 Studio per l impatto ambientale connesso allo sfruttamento di depositi sabbiosi sommersi ai fini di ripascimento lungo la piattaforma continentale laziale: area montalto di castro (mt) fase b - caratterizzazione area vasta. ICRAM, 2005a: Studio in corso d opera e monitoraggio per l impatto ambientale connesso allo sfruttamento dei depositi sabbiosi sommersi ai fini di rinascimento, Cava A2 Montalto di castro. Face C3 monitoraggio. Rapporto Tecnico per Regione Lazio Università Degli Studi di Roma LA SAPIENZA Dipartimento di Biologia Animale e Dell Uomo Convenzione in corso con la REGIONE LAZIO Ardizzone G., Belluscio A., Rilievo e caratterizzazione delle Praterie di Posidonia antistanti le coste della Regione Lazio e dei principali popolamenti marini costieri 19

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