Programma di intervento e definizione degli obiettivi per la persona con disabilità: elementi fondanti ed esempi clinici

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1 Programma di intervento e definizione degli obiettivi per la persona con disabilità: elementi fondanti ed esempi clinici RSD Giorgio Moretti - Fondazione Sospiro Anna Percudani Psicologa Psicoterapeuta Analista del comportamento Coordinatrice anna.percudani@fondazionesospiro.it

2 BENESSERE EMOZIONALE RELAZIONI INTERPERSONALI BENESSERE MATERIALE Qualità della vita R. Schalock; T. Parmenter; Brown I; Brown R; R. Cummins; D Felce; L. Mitikka; K. Keith 2002 SVILUPPO PERSONALE BENESSERE FISICO INCLUSIONE SOCIALE DIRITTI ED EMPOWERMENT AUTODETERMINAZIONE

3 Le LG AIRIM per la QDV nei servizi alle disabilità per adulti POS VINELAND ABC AAIDD SIS CIRS MORSE PREFEREN ZE 3

4 Modello di riferimento Struttura concettuale del funzionamento umano dell American Association on Intellectual and Development Disabilities (Schalock et al., 2010).

5 Dopo l assessment BILANCIO ECOLOGICO PROGETTO DI VITA PROGRAMMA PERSONALIZZATO

6 Il programma personalizzato Il programma dei sostegni (PROGRAMMA PERSONALIZZATO) rappresenta la traduzione su un arco temporale ristretto del progetto di vita (anno solare) Condiviso (equipe multiprofessionalepcd e ADS, tutore) Il programma dei sostegni rappresenta la piena operazionalizzazione delle mete contenute nel progetto di vita

7 Il programma personalizzato Tiene conto di: storia personale, sociale, di apprendimento, di intervento livello di funzionamento bisogni di sostegno desideri e aspettative della PCD, della famiglia, del servizio, dalla disponibilità di risorse effettive reali condizioni fattibilità e sostenibilità per attuarlo.

8 Dal bilancio ecologico al PTI ASSESSMENT PROGETTO DI VITA PROGRAMMA PERSONALIZZATO BILANCIO ECOLOGICO Obiettivi costruttivi Obiettivi di mantenimento Obiettivi di decremento Obiettivi di modificazione ambientale Obiettivi biomedici PROGRAMMA DELLE ATTIVITA

9

10 Norma UNI (p.6): obiettivi L organizzazione deve definire gli OBIETTIVI all interno del programma personalizzato avendo come riferimento prioritario la promozione dei diritti della persona così come delineati nella UNCRPD, tenuto conto del proprio specifico ambito di responsabilità nel quadro del Progetto di vita della PcD. [ ] Laddove applicabile, gli obiettivi del programma personalizzato devono essere misurabili attraverso l utilizzo di strumenti di misura riconosciuti e validati scientificamente (liste di controllo, scale, test). Ogni obiettivo deve prevedere le condizioni, i criteri e gli indicatori di processo e di esito, le strategie e le tecniche (procedure operative) scelti per il loro raggiungimento.

11 Obiettivi: caratteristiche Devono produrre coerenza (Definizione di procedure e strategie condivise nei tempi e nei modi) Tutti devono capire (Definizione operazionale) Deve rendere evidenti gli esiti (Misurazione con quantificati attraverso specifici parametri.)

12 Obiettivi: tipi OBIETTIVI DI MANTENIMENTO (M) OBIETTIVI DI MODIFICAZIONE AMBIENTALE (MA) OBIETTIVI COSTRUTTIVI (C) OBIETTIVI DI DECREMENTO (D) OBIETTIVI BIO-MEDICI (BM)

13 Obiettivo costruttivo Costruzione di risposte (o incremento dei parametri delle stesse) precedentemente assenti dal repertorio di abilità.

14 La definizione Obiettivo e di requisiti un obiettivo Essere espressi con verbi di tipo comportamentale Essere definito da condizioni Essere definito da criteri di padronanza F. utilizzerà il walker personalizzato (deambulatore 4 ruote con freno a mano) ogni volta che sull agenda di giornata è prevista un attività che si svolge all esterno dell UA. Cue ambientale: carta dell uscita + carta del deambulatore apertura della porta del locale in cui viene riposto il walker quando non utilizzato F. farà uso in autonomia del walker 5 volte consecutive, in occasione delle attività che si svolgeranno all esterno della casa (previste da agenda individualizzata). Scheda dati PROBE

15 Obiettivo costruttivo Linea di base e monitoraggio in itinere Strategie educative - Rinforzamento (DRA) - Shaping - Prompting + fading - video-modeling 2 1 F: training uso del walker utilizzo aiuti Schema di arricchimento (rinforzamento e motivazione) - Accesso ad attività gratificanti all esterno di UA - token economy 0 Legenda Utilizzo: 0= non usa walker; 1= usa walker per uscite Aiuti: 0= autonomo; 1= prompt verbale e/o gestuale

16 Obiettivo di mantenimento Azioni verso classi di risposte già presen3 nel repertorio della persona mediante l esercizio funzionale ed il monitoraggio

17 Obiettivo di mantenimento Descrizione dell obiettivo F. una volta alla settimana nella giornata di sabato o domenica godrà di opportunità di inclusione mediante la partecipazione ad uscite sul territorio che gli daranno accesso a contesti tipici, per età e interessi. Condizioni dell esercizio funzionale (tempi, luoghi, modalità ) a) Programmazione di un uscita a weekend (sabato o domenica) b) Prenotazione del mezzo di trasporto (pullmino) c) Individuazione di mete che si caratterizzano per l assenza di barriere architettoniche e che tengono conto della scelta espressa dalla persona d) Inclusione in un piccolo gruppo (4-5- persone) con signori che presentano caratteristiche e interessi simili e) Uscite della durata di 1h ½ - 2h

18 Obiettivo di mantenimento partecipa all attività d agenda uscita sul territorio (adesione) Esiti ed eventuali determinazioni emette comportamenti indicatori di gradimento dell uscita - verbalizzazioni: Bello! Mi piace! Grazie! o simili - sorrisi - congiunge le mani unendo il dorso e appoggiandole al volto F. (2016): media % di adesione e gradimento per mese adesione gradimento 20 0

19 Obiettivo di decremento Riduzione dei seguenti comportamenti problema di Ferdinando, anelli di un unica catena comportamentale caratterizzata da: Aggressività verbale: urla, bestemmie, improperi espressi mentre cammina frettolosamente e gesticola con gli arti superiori mimando il pugno o il segno di colpire Aggressività autodiretta: mordersi le mani, colpirsi il volto con colpi a mano aperta Aggressività eterodiretta verso gli altri: sputare e colpire con calci e pugni persone (operatori e/o residenti) in sua prossimità Aggressività verso l ambiente: sferra pugni agli arredi, rovescia e/o lancia arredi e oggetti, distrugge arredi/ oggetti

20 Obiettivo di decremento: AF

21 Obiettivo di decremento: procedure di intervento Strategie di intervento: Educazione strutturata (strutturazione di spazi, tempo e attività) Prompting e fading Rinforzamento (DRA, RNC) Strutturazione e modificazione dello stile di comunicazione e di relazione da parte del personale Token economy

22 Obiettivo di decremento: dati BL e monitoraggi BL F.: tot cp su base settimanale INTERVENTO al al al al al al al al al al AL AL AL AL al al al al al al al al al 16.10

23 Obiettivo di decremento: dati BL e monitoraggi F.: tot cp su base settimanale per tipo BL INTERVENTO AV AvsA AvsP SIB 0

24 Obiettivo di modificazione ambientale Azioni rivolte verso gli ecosistemi ambientali per per rendere un ambiente (fisico, organizzativo, culturale, relazionale) più consono al benessere della persona, alle sue caratteristiche personali e di funzionamento. Il concetto di ambiente va inteso in senso estensivo

25 Obiettivi di modificazione ambientale: procedure Motivi della modificazione ambientale In un contesto altamente rumoroso e imprevedibile, con lunghe attese, F. emette ripetuti e frequenti cp Descrizione delle concrete modalità di implementazione della modificazione ambientale introduzione di un agenda iconica di giornata rimovibile, che F. porta con sé in tutte le transizioni token economy su agenda serale (dalle ore 19:00) coinvolgimento di F. in attività di GLV e ludicoricreative post prandiali per ridurre i tempi inoccupati, quindi l emissione di cp educazione strutturata (spazi e materiali) utilizzo di uno stile comunicativo fermo, ma pacato

26 Obiettivi di modificazione ambientale: procedure Esiti F. (2016): % media cp per mese F. (2016) rispetto condizioni MA, % media per mese agenda attività r+ 5 0 giu-16 lug-16 ago-16 set-16 ott-16 nov-16 dic voce ambiente 20 0 giu-16 lug-16 ago-16 set-16 ott-16 nov-16 dic-16

27 Obiettivo bio-medico Sono interventi volti principalmente alla normalizzazione di parametri (cura) e prevenzione di patologie

28 Obiettivo bio-medico Definizione obiettivo Portare il BMI di Ferdinando ad un indice di almeno 28 Metodologie Utilizzo farine, addensanti, diete speciali Monitoraggio parametri vitali Esami ematici Prompting Rinforzamento (DRA) Titolo dell'asse Linea di base ed esiti F. ( ): calcolo BMI feb-16 ago-16 feb-17 Esito: progredito

29 Programma attività

30 Riferimenti bibliografici BIJOU, S.W. e BAER, D.M. (1978). Behavior analysis of child development. Englewood Cliffs, NJ: Prentice-Hall. CARR, E.G., DURAND, M. (1985). Reducing behaviour problems through functional communication training. Journal of Applied Behaviour Analysis, 11, CAVAGNOLA, R. (1994). Il Centro socioeducativo. Trento: Erickson. CAVAGNOLA, R., CROCE, L., FIORITI, F., FRIGERIO, O., PATERLINI, G. (2000). Il piano educativo per l adulto con ritardo mentale. Ecosistemi e qualità della vita. Trento: Erickson. COOPER, J.O., HERON, T.E. E HEWARD, W.L. (2007). Applied behavior analysis, 2nd ed. Upper Saddle River, N.J.: Pearson Prentice Hall. IWATA, B.A. (1994). Functional Analysis Methodology. Journal of Applied Behaviour Analysis, 27, LEONI, M., BERNA, S., CORTI, S., FIORITI, F., CHIODELLI, G., GALLI, L., EQUIPE IDR, CROCE, L. (2008). Allineare il paradigma dei sostegni e i modelli di Qualità di vita. Studio su soggetto singolo con gravi disabilità intellettive. American Journal on Mental Retardation Edizione italiana, 6(3), MARTIN, G. e PEAR, J. (1999). Behavior modification: What it is and how to do it. New York: Prentice Hall. MEAZZINI, P. (1997). Handicap passi verso l autonomia. Presupposti teorici e tecniche d intervento. Firenze: Giunti. MEAZZINI, P., FEDELI, D. e LEONI, M. (2006). Qualità della vita e promozione del benessere emozionale a scuola. Progettare interventi educativi e abilitativi sui comportamenti problema. In F. ROVETTO, P. MODERATO (a cura di). Progetti di intervento psicologico. Idee, suggestioni e suggerimenti per la pratica professionale (pp ). Milano: McGraw-Hill. ROVETTO, F. E LEONI, M. (2005). Autonomia o controllo? Strategie di valutazione dei rischi e delle potenzialità individuali in persone con disabilità intellettive. In F. ROVETTO, P. MODERATO (a cura di). Progetti di intervento psicologico. Idee, suggestioni e suggerimenti per la pratica professionale (pp ). Milano: McGraw-Hill. SKINNER, B.F. (1953). Science and human behaviour. New York: Mcmilliam. WIESELER N.A., HANSON R.A. (2005). Psicopatologia delle disabilità intellettive. Brescia: Vannini.

31 Grazie per la gentile attenzione!

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