DA OLTREOCEANO SPIRANO VENTI DI RIPRESA MA I TELAI BIELLESI STENTANO A RIPARTIRE

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1 Indagine sull industria manifatturiera della provincia di Biella A cura dell Ufficio Studi

2 DA OLTREOCEANO SPIRANO VENTI DI RIPRESA MA I TELAI BIELLESI STENTANO A RIPARTIRE A Biella produzione industriale in calo anche nel primo trimestre 2002 (-7,3%) Fa ben sperare l aumento degli ordini per le tessiture Lo scenario internazionale Il rallentamento economico mondiale che ha caratterizzato tutto il 2001 ha continuato a materializzarsi fino a dicembre quando sono iniziate le prime indicazioni positive alternate a momenti di incertezza: situazione che contraddistingue il punto di svolta inferiore del ciclo economico. In questi primi mesi dell anno l onda ottimista della ripresa si sta espandendo un po in tutti i paesi, Giappone compreso, ed ancora una volta protagonisti della ripresa mondiale sembrano essere gli Stati Uniti che, dopo solo sei mesi di buio, appaiono quelli di una volta. L impennata degli U.S.A. aiuterà la crescita mondiale che dovrebbe raggiungere nel 2002, secondo le stime Prometeia, il 2,2 per cento (le previsioni di dicembre erano dell 1,9%), e nel 2003 l economia globale dovrebbe crescere addirittura del 3,2%. Tuttavia questo fiducioso scenario emerso dagli indicatori registrati nel primo trimestre dell anno potrebbe essere abbattuto o anchep solo ridimensionato dai venti di guerra provenienti dalla Palestina che minano soprattutto una fiducia che non è affatto a prova d urto dopo le lacerazioni finanziarie e terroristiche subite. Le tensioni mediorientali e il corollario di un petrolio più caro accentuano la fragilità del già vulnerabile scenario internazionale, rendendo più difficile la previsione di un recupero graduale. La ripresa economica americana affonda le sue radici nel quarto trimestre dell anno 2001: il prodotto interno lordo ha ripreso a crescere e le stime per l anno in corso segnalano un +1,7% per il 2002 (erano +0,9% quelle formulate dallo stesso Istituto Prometeia in dicembre) e +2,9% per il Tutti gli indicatori, compresi quelli dell attività manifatturiera, si sono rivolti in direzione della crescita e ci informano di una ripresa U.S.A. molto più rapida e solida del previsto; permangono tuttavia elementi di forte incertezza, tra i quali in particolare la posizione debitoria delle famiglie, che potrebbe influenzare l auspicato incremento dei consumi, e la persistente debolezza degli ordini per beni di investimento. Le principali variabili internazionali Pil mondiale 2,0 2,2 3,2 3,9 3,7 Pil dei G7 1,1 1,3 2,4 2,9 2,7 Inflazione dei G7 1,9 1,1 1,5 2,0 1,8 Commercio internazionale 0,7 2,8 6,9 8,8 8,1 Brent: $ per barile 24,9 23,6 23,0 25,5 25,0 $ 1991 per barile 27,6 26,3 25,0 27,4 26,1 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, Marzo 2002 In questo clima di rinnovata fiducia perfino il Giappone dà segni di vitalità, sia sul fronte finanziario che su quello dell economia reale: la disoccupazione migliora, la produzione tiene e gli indicatori anticipatori avanzano. Chiaramente si tratta di una ripresa ancora debolissima ed esposta più che mai alle turbolenze esterne. Nonostante una congiuntura in controtendenza rispetto al CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 1 trimestre

3 recente passato la variazione del Pil per l anno 2002 è ancora prevista in diminuzione (-0,5%). Scenari incoraggianti per l economia europea in questi primi mesi dell anno: tutti i segnali puntano ad una ripresa nella zona Euro anche se il punto debole rimane, ancora una volta, la fiducia dei consumatori, rilevata pressoché stabile ed ora minata dalle nuove vicende internazionali. Nonostante i cenni di ripresa i toni nelle previsioni si mostrano per il momento ancora cauti: variazione Pil anno ,4% / +1,8%, anno ,1% / +2,5%. La ripresa europea c è ma sembra essere vincolata ad alcune incognite esterne: in particolare la rinnovata ripresa americana e l incertezza derivante dalle possibili ripercussioni della crisi in Medio Oriente sulle quotazioni del petrolio. La Germania si conferma l economia più debole tra i paesi dell Uem, con una prospettiva di crescita per l anno 2002 pari all 1%. Le previsioni relative all andamento produttivo tedesco sono buone, ma ancora troppo sensibili alle vicende internazionali. Mentre i dati relativi all ultimo trimestre 2001 riflettevano un economia francese ancora in difficoltà, gli indicatori più recenti si mostrano decisamente più ottimisti, tanto da indurre ad un ritocco della previsione di crescita del Pil per l anno 2002 al +1,8% (in dicembre era stimata al +1,4%). L indice della produzione industriale risulta in continuo aumento trainato in parte dai consumi che dovrebbero mantenersi intorno al +2% nonostante qualche tensione sul mercato del lavoro. L andamento produttivo dell industria manifatturiera del Regno Unito si mostra ancora in difficoltà, mentre sembra migliorare fin da novembre 2001 l indice di fiducia dei consumatori. Nonostante qualche incertezza, la previsione di variazione del pil per l anno risulta una delle più alte a livello europeo: +2,3%. Lo scenario nazionale L Italia manifesta in questo periodo indicatori discordanti: il calo dell indice generale si contrappone al miglioramento delle aspettative del settore industriale, ma quest ultimo a sua volta è controbilanciato da un deterioramento della fiducia dei consumatori e da un peggioramento delle previsioni dei commercianti al dettaglio. Nonostante una graduale accelerazione di questi ultimi mesi, la negativa eredità del 2001 non permette un grande slancio nelle previsioni di crescita degli indicatori per l anno in corso: variazione Pil +1,3% / +1,8%; consumi delle famiglie +1,3% / +1,8%. I ritmi italiani di crescita che si vanno a delineare per il 2002 sembrano dunque sostanzialmente allineati con quelli europei (vedi sopra). Italia, indice della produzione industriale L economia spagnola continua a mostrare segni di stabilità, con un aspettativa di crescita del Pil del 2,1% su base annua. Contribuiscono a dare stimolo alla ripresa sia l aumento della produzione industriale che l incremento dei nuovi ordinativi. CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 1 trimestre

4 Lo scenario biellese Finché non riparte l'assonnata economia europea non sembra prendere vita neppure la ripresa del tessile biellese che, dalle impressioni raccolte presso gli imprenditori, pare attraversato ancora da una forte crisi. I dati relativi all Indagine congiunturale del settore manifatturiero biellese non lasciano spazio a dubbi di interpretazione e fanno registrare ancora un netto calo del ciclo tendenziale raggiungendo due record negativi: variazione tendenziale annua della produzione industriale 7,3% indice della produzione industriale in base 1995=100 95,3 Grafico 1. Indice della produzione industriale Biella, anni ,00 Indice della produzione industriale 0,15 110,00 Variazione percentuale su base annua 0,1 Trimestri 105,00 0, ,00 98,90 99,50 100, ,42 97,27 100,45 100,85 100, ,84 101,92 103,26 104, ,66 98,72 99,84 97,30 95,00-0, ,96 96,01 99,77 97, ,06 101,57 104,36 102, ,76 102,16 99,61 96,15 90,00-0, ,28 85,00-0, '02 Base 1995=100 Entrambi questi valori rappresentano i rispettivi minimi storici dell'intero periodo preso in considerazione. La distribuzione di frequenza delle risposte fornisce un ulteriore conferma della difficile situazione generale: solo l 8% del campione di circa 120 imprese ha segnalato produzione in aumento, mentre il restante 92% ha indicato stabilità (39%) o diminuzione (54%). Nello scorso trimestre si era ipotizzato di aver raggiunto il livello inferiore di svolta dell'attuale ciclo economico, ma i dati più recenti hanno smentito per il distretto biellese queste aspettative. Il quadro economico emerso dalla consueta indagine trimestrale sull industria manifatturiera biellese (svolto su un campione rappresentativo di circa addetti) evidenzia una omogeneità di indicatori negativi ad esclusione di quello relativo all'andamento dei nuovi ordinativi esteri che, dopo Finissaggi Grafico 2. Distribuzione del campione Tessili vari Maglifici Tessiture Meccaniche Industrie varie Filature CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 1 trimestre

5 il netto calo degli ultimi tre trimestri, riprendono il possesso del segno positivo, seppur su valori ancora piuttosto bassi (+0,5%). Ancora un "meno" invece davanti alla variabile degli ordini interni (-1,3%) che però sembra in parte bloccare la caduta (nel quarto trimestre 2001 la variazioni ordini nazionali era -8,4%). Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini continua a permanere basso assestandosi in 60 giorni circa. Il grado di utilizzazione degli impianti sale ai livelli estivi raggiungendo quota 81% circa del potenziale. Le giacenze di prodotti destinati alla vendita risultano nel trimestre normali per il 75% degli intervistati, un dato in leggero peggioramento rispetto al periodo gennaio-marzo 2001; l approvvigionamento delle materie prime è giudicato difficile dal 7% degli intervistati (era il 3% tre mesi fa, il 13% un anno fa). Ancora un punto e mezzo divide la corsa di costi e prezzi: i primi salgono dell 1%, mentre i secondi scendono dello 0,5%. Di questo fenomeno si parla ampiamente ormai da alcuni trimestri, in considerazione dei pesanti effetti sui margini delle aziende. A spingere maggiormente il rialzo dei costi ancora una volta materie prime (+1,3%) e manodopera (+0,77%). Dopo quattro trimestri consecutivi di crescita occupazionale ed un trimestre in calo, gli intervistati denunciano una sostanziale stabilità dei propri organici (occorre precisare, che il dato riguarda addetti appartenenti al campione). In questo primo trimestre dell'anno la disaggregazione settoriale evidenzia un quadro di difficoltà piuttosto omogeneo, ad esclusione del settore delle tessiture che è l'unico a registrare una variazione dei ritmi produttivi di segno positivo (+0,8%). Situazioni particolarmente allarmanti si sono rilevate per i seguenti comparti: Filature (-10,5%), Finissaggi (-13%), Tessili vari (-15%) e Meccanico (-10%). Le Filature proseguono un trend negativo iniziato nel 2 trimestre 2001 (-2,4%) ed aggravatosi nei mesi successivi, fino al 10,6% del periodo ottobre-dicembre; per le industrie meccaniche il buon risultato del 4 trimestre 2001 (+3%) pare rimanere un fatto isolato. Sul fronte previsionale, la dinamica degli ordinativi porta una nota di ottimismo: le tessiture evidenziano una variazione ampiamente positiva degli ordini interni (+4%) ed ancor di più di quelli esteri (+15%). L auspicio è che la ripresa del comparto possa ripercuotersi vantaggiosamente sulle fasi produttive che si trovano a monte nella filiera (pettinature, filature, finissaggi). Il sito infinito della Camera di Commercio di Biella SCARICA DAL SITO CAMERALE GLI STUDI ECONOMICI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI BIELLA (percorso: CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 1 trimestre

6 Indagine congiunturale sull industria manifatturiera della provincia di Biella 1 trimestre 2002 Tabella 1. Andamento produzione / ordini Settore Andamento della produzione rispetto allo stesso trimestre anno precedente Andamento degli ordini rispetto al trimestre precedente dall'interno dall'estero FILATURE* -10,55% -2,98% -5,56% TESSITURE +0,80% +4,00% +14,91% FINISSAGGI -13,36% -4,86% -6,77% MAGLIFICI -3,70% -5,54% -1,42% TESSILI VARI -14,95% +0,16% +14,28% MECCANICHE -9,96% -2,41% -1,95% INDUSTRIE VARIE -4,33% +1,18% +0,00% TOTALE -7,28% -1,27% +0,49% *N.B. Preparazione e filatura delle fibre tessili (compresa sgrassatura, cardatura, pettinatura ecc.) Grafico 3. Andamento della produzione variazioni percentuali tendenziali annue serie storica % 6% 4% 2% 0% -2% -4% -6% -8% -7,28% ' CCIAA di Biella 6

7 Indagine congiunturale sull industria manifatturiera della provincia di Biella 1 trimestre 2002 Tabella 2. Grado di utilizzo degli impianti GRADO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI Settore 4 trimestre trimestre 2002 Variazione % FILATURE* 73,87% 82,43% +11,58% TESSITURE 84,49% 82,98% -1,79% FINISSAGGI 75,39% 76,14% +0,99% MAGLIFICI 67,00% 71,07% +6,07% TESSILI VARI 69,86% 65,47% -6,28% MECCANICHE 83,37% 81,65% -2,07% INDUSTRIE VARIE 77,71% 78,87% +1,49% TOTALE 77,01% 81,10% +5,31% *N.B. Preparazione e filatura delle fibre tessili (compresa sgrassatura, cardatura, pettinatura ecc.) Grafico 4. Grado di utilizzo degli impianti 4 trimestre trimestre 2002 FILATURE TESSITURE FINISSAGGI MAGLIFICI TESSILI VARI MECCANICHE INDUSTRIE VARIE TOTALE 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% CCIAA di Biella 7

8 Indagine congiunturale sull industria manifatturiera della provincia di Biella 1 trimestre 2002 Tabella 3. Andamento costi / prezzi Settore COSTI rispetto al trimestre precedente Manodopera Materiali Altri costi TOT COSTI PREZZI rispetto al trimestre precedente FILATURE* +0,61% +1,61% +0,29% +0,96% -1,33% TESSITURE +0,84% +1,84% +0,59% +1,09% +0,03% FINISSAGGI +1,63% +0,73% +1,92% +1,80% -0,28% MAGLIFICI +1,50% +0,97% +0,72% +1,19% +0,00% TESSILI VARI +0,33% +0,28% +0,23% +0,33% +0,00% MECCANICHE +0,24% +0,16% +0,59% +0,94% +0,10% INDUSTRIE VARIE +0,85% +0,46% +0,00% +0,59% +1,29% TOTALE +0,77% +1,32% +0,51% +1,02% -0,52% *N.B. Preparazione e filatura delle fibre tessili (compresa sgrassatura, cardatura, pettinatura ecc.) Grafico 5. Andamento costi / prezzi COSTI PREZZI +3% +2% +2% +1% +1% +0% -1% -1% -2% -2% -3% FILATURE TESSITURE FINISSAGGI MAGLIFICI TESSILI VARI MECCANICHE INDUSTRIE VARIE TOTALE CCIAA di Biella 8