WATER SAFETY PLAN. La rete di distribuzione: possibile «catalizzatore» in caso di contaminazione

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1 WATER SAFETY PLAN La rete di distribuzione: possibile «catalizzatore» in caso di contaminazione Relatore: Massimo Chignola Responsabile Efficienza Reti

2 Road map RETE DI DISTRIBUZIONE: ANALISI DEI RISCHI Rischi esterni ed interni alla rete Misure di prevenzione e controllo Approfondime nto di alcune tecniche utilizzate in ambito WSP Modellazione idraulica e segmentazione della rete Disp.antinquina mento e adeguamento PASC Creazione di un modello idraulico, simulazioni di contaminazio ne Individuazione soggetti a rischio e monitoraggio delle attività

3 Contaminazione della distribuzione: analisi dei rischi 1. Rischi derivanti da fattori «interni» alla rete di distribuzione (es. distacco di biofilm adeso alle superfici interne delle tubazioni) 2. Rischi derivanti da fattori «esterni» alla rete di distribuzione: punti di immissione (pozzi impianti) allacciamenti d utenza (es. retrocontaminazioni provenienti dagli allacciamenti di utenza, nel caso in cui l acqua già consegnata alle utenze ritorni nelle tubazioni dell acquedotto)

4 Contaminazione della distribuzione: analisi dei rischi La maggior parte degli acquedotti, presenta una rete di distribuzione fortemente magliata, ciò consente di consegnare ai clienti, con maggiori garanzie, acqua di qualità e in quantità. Proprio per queste caratteristiche, la RETE diventa il principale «distributore» in caso di eventuale contaminazione. Occorre quindi individuare adeguati strumenti di PREVENZIONE della contaminazione e di CONTROLLO del fenomeno in caso di emergenza

5 Contaminazione della distribuzione: misure di prevenzione e controllo o programma di campionamento in punti rappresentativi della rete (armadietti di prelievo); o pulizia e flussaggi programmati della rete di distribuzione; RETE DI DISTRIBU ZIONE o programma di rinnovo e sostituzione delle tubazioni ammalorate; o regime a pressione costante nella rete di distribuzione limitazione degli interventi di chiusura acqua; o conoscenza della rete (es. modello idraulico) o creazione di distretti idraulici / segmentazione

6 Modellazione Idraulica Ricostruzione del comportamento idraulico di una rete di acquedotto, combinando le portate e le pressione dei punti di immissione (pozzi) con la domanda delle utenze (consumo), attraverso la rete di distribuzione Per poter elaborare un modello idraulico occorre: Topologia della rete di distribuzione Conoscenza di condotte, diametri materiali, scabrezze, nodi della rete (saracinesche, idranti, ecc) Rilievo georeferenziato della rete acquedotto

7 Modellazione Idraulica Punti di immissione (pozzi) Conoscenza dei valori di portata e pressione Monitoraggio della rete con sistemi di telecontrollo Domanda (consumi utenze) Anagrafica delle utenze e precisione nella rilevazione dei consumi Smart metering

8 Modellazione Idraulica Il modello idraulico è fondamentale per: Progettare nuove reti Sostituzione e rinnovo di parti di reti Il posizionamento di valvole di sezionamento La creazione di distretti Analizzare le criticità della rete Simulare il funzionamento idraulico di una rete idrica esistente Valutare l area di influenza e zona di miscelazione dei pozzi Simulare la propagazione di inquinanti Simulare comportamento rete in caso di emergenza

9 Distrettualizzazione della rete Un distretto idraulico è una porzione della rete di acquedotto dove i volumi di acqua in ingresso ed in uscita sono misurati. La realizzazione avviene tramite installazione di misuratori e/o chiusura di valvole in punti strategici. I benefici principali sono: Bilancio idrico più dettagliato; Valutazione livello di perdita; Pressure Management; Monitoraggio qualità acqua; Segmentazione della rete in caso di emergenze Maggiore possibilità di gestire il rischio

10 Distrettualizzazione della rete Esempio di distrettualizzazione: SAC composto da Legnano, Cerro Maggiore e San Giorgio su Legnano DISTRETTO 2 Legnano DISTRETTO 3 Legnano DISTRETTO 4 Cerro Maggiore DISTRETTO 1 San Giorgio su Legnano DISTRETTO 5 Cerro Maggiore

11 MODELLAZIONE IDRAULICA: elaborazione di scenari e simulazioni Simulazione di comportamento dell acquedotto: definizione aree di influenza in rete dei punti di immissione (pozzi) Punti di immissione (pozzo) Evoluzione spaziale e temporale dell acqua in rete Valutazione della provenienza dell acqua in rete (punto di immissione - pozzo)

12 Simulazione di funzionamento di un giorno tipo: dalle 00:00 alle 24:00 Via Amendola Via Canova Via Pergolesi Via Sardegna Zona industriale

13 MODELLAZIONE IDRAULICA: elaborazione di scenari e simulazioni Simulazione di comportamento dell acquedotto a seguito di contaminazione originata da un nodo della rete Contaminazione dalle ore 06:15 alle ore 06:30 Contaminante immesso in un punto rete di via Sauro Alle ore 07:30 chiusura saracinesche di rete per segmentazione Dalle 7:30 nuovo scenario di funzionamento dell acquedotto

14 Contaminazione dell acquedotto originata da un punto della rete CON CHIUSURA delle saracinesche di segmentazione Via Amendola Via Canova Via Pergolesi Via Sardegna Zona industriale

15 Contaminazione dell acquedotto originata da un punto della rete SENZA CHIUSURA delle saracinesche di distretto Perimetro area «contaminata» con l intervento di chiusura delle saracinesche Via Amendola Via Canova Via Pergolesi Via Sardegna Zona industriale

16 Contaminazione dell acquedotto originata da un punto della rete nuovo funzionamento acquedotto Via Amendola Via Canova Via Pergolesi Via Sardegna Zona industriale

17 Rischi derivanti da fattori «esterni» Qualsiasi sia il suo utilizzo, domestico, urbano, agricolo, industriale o antincendio, l acqua che utilizziamo ogni giorno è distribuita attraverso una rete sempre più complessa di tubazioni (piccole e grandi) collegate tra loro Il rischio di inquinamento da retrocontaminazione è tanto più grande quanto è complessa la rete di distribuzione. I rischi dovuti al fenomeno del riflusso sono più o meno gravi in funzione dei fluidi in questione

18 Il «ritorno» dell acqua in rete PER SIFONAGGIO O SOVRAPRESSIONE: il ritorno d acqua si produce quando il senso normale del fluido diventa CONTRARIO nella tubazione di allacciamento verso la rete di distribuzione. Questo riflusso può portare acqua «inquinata» nella rete di distribuzione e quindi contaminare l acquedotto

19 Rischi derivanti da fattori «esterni» MISURE DI PREVENZIONE E CONTROLLO: o il regolamento del SII di CAP prevede in funzione della tipologia d uso della fornitura l installazione di idonei dispositivi antinquinamento; o controlli e ispezioni presso le utenze «a rischio»; o adeguamento PASC (Prese Antincendio Senza Contatore) con installazione di contatore e dispositivi antiriflusso;

20 Rischi derivanti da fattori «esterni» I dispositivi ANTINQUINAMENTO proteggono dal rischio di retrocontaminazione

21 I dispositivi antinquinamento VALVOLA DI RITEGNO (1) DOPPIA VALVOLA DI RITEGNO (2) DISCONNETTORE IDRAULICO (3) + (3) La scelta delle apparecchiature o dei sistemi di protezione deve essere effettuata in funzione della «pericolosità» (2) Per essere veramente EFFICACI i sistemi di protezione devono essere adeguati per ogni livello di rischio per garantire una perfetta sicurezza - (1) Tali dispositivi sono normati dalle norme UNI EN 1717 e 14367

22 Il Regolamento S.I.I. (Servizio Idrico Integrato) del Gruppo CAP S2 S1 S0

23 Situazioni di potenziale rischio Situazioni di potenziale rischio sulla rete di distribuzione: Attività produttive - Ospedali Prese Antincendio Senza Contatore

24 Allacciamenti attività produttive ATTIVITA DI MONITORAGGIO: Aggiornamento della mappa tematica WSP con gli elenchi delle attività produttive presenti, confrontando gli strumenti comunali di pianificazione del territorio (PGT) e gli elenchi degli scarichi insediamenti produttivi dell ATO Milano

25 Adeguamento prese antincendio PASC (Presa Antincendio Senza Contatore) Allacciamenti per forniture specifiche ad uso antincendio prive di contatore e di sistemi antiriflusso, che per le loro caratteristiche rappresentano delle situazioni a rischio di contaminazione della rete Nei comuni della città metropolitana di Milano, esistono circa 7000 prese antincendio con tipologia PASC, realizzate negli anni ante 97

26 Adeguamento prese antincendio PRIMA DOPO I lavori di adeguamento prevedono l installazione di un contatore e un dispositivo antinquinamento

27 Misure di controllo sulla rete WSP Misure orientate al miglioramento del livello di conoscenza e di controllo degli asset gestiti che costituiscono l intera filiera idropotabile e del loro sistema di funzionamento: Telecontrollo Rilievo e georeferenzazione della rete Modellazione, distrettualizzazione / segmentazione della rete

28 Misure di controllo sulla rete WSP Misure orientate ad aggiornare costantemente le situazioni di potenziale rischio presenti sul territorio, attraverso un analisi puntuale delle condizioni di rischio e della plausibilità di accadimento di eventi pericolosi: Verifica degli allacciamenti delle utenze a «rischio» Verifica / adeguamento delle prese antincendio senza contatore P.A.S.C.

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