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2 IMU problematiche relative ai rimborsi ed ai conguagli di somme versate al comune o allo Stato Risoluzione del Ministero dell Economia e delle Finanze-Dipartimento delle Finanze n.2/df del 13 dicembre Con la Risoluzione n. 2/DF del 13 dicembre 2012, il Ministero dell Economia e delle Finanze- Dipartimento delle Finanze ha chiarito alcune problematiche relative all IMU in merito ai rimborsi ed ai conguagli di somme versate al comune o allo Stato. In particolare, le questioni su cui il Ministero ha fornito chiarimenti riguardano: il versamento allo Stato e al comune di un importo non dovuto; il versamento allo Stato di una quota dovuta al comune; il versamento allo Stato di un importo non dovuto; il versamento con erronea indicazione del codice tributo; l errata indicazione del codice catastale da parte dell intermediario. Vediamo nel dettaglio le precisazioni fornite dall Amministrazione finanziaria. 1. Versamento allo Stato e al comune di un importo non dovuto Al riguardo, il Dipartimento delle Finanze considera l ipotesi del fabbricato posseduto da un anziano che ha trasferito la residenza in una casa di riposo e per il quale il comune, dopo la scadenza prevista per il versamento dell acconto, ha stabilito l assimilazione all abitazione principale ed ha elevato la relativa detrazione fino a concorrenza dell imposta dovuta. In tale fattispecie, il contribuente, al momento del saldo vanta un credito sia nei confronti del comune sia nei confronti dello Stato. Si veda, al riguardo, il seguente esempio: - fabbricato non locato (base imponibile ) dell anziano che ha trasferito la propria residenza nella casa di riposo; - versamento in acconto effettuato, entro il 18 giugno 2012, applicando l aliquota di base (0,76%), pari ad euro x 0,76% /2 = 380 di cui: o quota riservata al comune = 190; o quota riservata allo Stato = 190; 2

3 - successiva assimilazione, con delibera comunale del 22 settembre 2012, dell immobile in questione all abitazione principale, con fissazione dell aliquota allo 0,5% ed elevazione della detrazione fino a concorrenza dell imposta. Di conseguenza, l IMU dovuta per l intero anno è pari a 0 [ x 0,5% = (detrazione) = 0]. Risulta, quindi, un credito del contribuente pari ad 380, di cui 190 nei confronti del comune e 190 nei confronti dello Stato. Essendo l IMU un tributo comunale, il contribuente, al fine di ottenere il rimborso dovuto, deve presentare un unica istanza al comune il quale verificherà il fondamento della richiesta. 2. Versamento allo Stato di una quota dovuta al comune Circa il versamento allo Stato di una quota dovuta al comune, il Dipartimento delle Finanze riprende l esempio precedente: - il contribuente si trova ad avere versato a giugno 2012 in acconto un importo pari ad 380, suddiviso in una quota riservata al comune di 190 ed una quota riservata allo Stato di 190; - il comune, con successiva delibera del 18 ottobre 2012, ha assimilato gli immobili in questione all abitazione principale, fissando l aliquota allo 0,5%, confermando la detrazione di legge di 200. Di conseguenza, l IMU dovuta per l intero anno è pari ad 300: [ x 0,5% = (detrazione) -= 300]. Risulta, quindi, che il contribuente deve versare per l intero anno 300 al comune, mentre nulla è dovuto nei confronti dello Stato e, pertanto, si troverebbe nella situazione di dovere versare 110 al comune [ (versati in acconto)], ed a richiedere, contestualmente, il rimborso di 190 allo Stato, già versati a giugno In tale fattispecie, il contribuente è tenuto a presentare l istanza di rimborso al comune per l importo di 80 specificando che tale somma è pari alla differenza tra 190, versati allo Stato, ed 110, dovuti al comune. Spetterà, poi, all ente locale ed allo Stato il compito di effettuare le relative regolazioni finanziarie concernenti la somma di 110. In questo caso, il contribuente non dovrà, ovviamente, effettuare a saldo dell imposta alcun versamento. 3. Versamento allo Stato di un importo non dovuto Una ulteriore fattispecie esaminata dal Dipartimento delle Finanze è quella in cui il contribuente abbia erroneamente versato allo Stato una somma non dovuta e, in occasione del pagamento della II rata, sia, comunque, tenuto a versare una differenza al comune, pur tenendo conto dell importo versato allo Stato. Si veda, al riguardo, il seguente esempio: - abitazione principale: base imponibile = ; - aliquota standard 0,4%; - la prima rata di giugno era pari a x 0,4% = (detrazione) = 600/2 = 300. Il contribuente nell erronea supposizione che dovesse effettuare il versamento della quota dello Stato, a giugno 2012 ha versato 150 al comune ed 150 allo Stato. Il 30 ottobre 2012 il comune ha elevato l aliquota per l abitazione principale allo 0,5%. Pertanto l IMU da versare a saldo è pari a: x 0,5% = (detrazione) = (quota versata sia al comune sia allo Stato a giugno 2012) = 500. In tale fattispecie, il contribuente inoltrerà al comune un istanza nella quale evidenzierà che il saldo è stato versato tenendo conto della somma erroneamente versata a giugno 2012 allo Stato. Spetterà, poi, all ente locale ed allo Stato il compito di effettuare le relative regolazioni finanziarie concernenti la somma di

4 4. Versamento con erronea indicazione del codice tributo Al riguardo il Dipartimento delle Finanze ha precisato che nel caso in cui l errata indicazione del codice tributo - ferma restando la correttezza dell importo complessivamente versato - determini una diversa distribuzione dell imposta tra Stato e comune, spetterà all ente locale ed allo Stato il compito di effettuare le relative regolazioni finanziarie. La correzione dei codici tributo non può essere richiesta all Agenzia delle Entrate, in quanto l IMU è un tributo comunale. 5. Errata indicazione del codice catastale da parte dell intermediario Nell ipotesi in cui l intermediario (banca, Poste, agente della riscossione), presso il quale il contribuente ha presentato il modello F24, riporti in maniera errata il codice catastale del comune ove è situato l immobile, l intermediario, su richiesta dello stesso contribuente, deve richiedere l annullamento del modello F24 che contiene l errore e rinviarlo con i dati corretti. In tal modo, l Agenzia delle Entrate è in grado di sistemare la base informativa, trasmettere ai comuni interessati i dati degli annullamenti e delle operazioni corrette, nonché effettuare le relative regolazioni finanziarie. Il contribuente sarà tenuto ad informare il comune interessato dell avvenuta operazione, nelle forme ritenute più idonee. Agevolazioni contributive per contratti di apprendistato. Ulteriori istruzioni Inps L Inps ha diramato ulteriori istruzioni operative per la fruizione delle agevolazioni contributive connesse con la stipula di contratti di apprendistato, di seguito sintetizzate. Compilazione flusso Uniemens Per quanto riguarda la compilazione di tale flusso retributivo, viene precisato che i codici tipo contribuzione preceduti dalla qualifica 5 (apprendisti) A0, A1, A2; B0, B1, B2; C0, C1, C2 saranno ritenuti validi fino al 31/12/2012. Diversamente, i codici tipo contribuzione D0-D1-D2, potranno continuare ad essere utilizzati per contraddistinguere, fino alla loro scadenza, soltanto gli eventuali rapporti di apprendistato costituiti ai sensi della legge n.196/1997. I nuovi codici tipo contribuzione: J0-J1-J2-K0-K1-K2- nonché APPA- APPB- PPC dovranno, invece, essere obbligatoriamente utilizzati a partire dalle denunce contributive riferite a gennaio 2013 Apprendisti assunti dalle liste di mobilità Per questa tipologia di apprendisti, contraddistinti dal codice tipo contribuzione J3-J4-J5 K3-K4- K5 restano confermate le precedenti modalità operative. 4

5 Pertanto, i datori di lavoro possono utilizzare i codici tipo contribuzione J3-J4-K3-K4 e il codice causale MOAP da gennaio 2012 mentre i codici J5-K5 potranno essere utilizzati soltanto per periodi di paga non anteriori a luglio Sgravio contributivo per gli apprendisti assunti dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre Come precisato nella citata com. n. 88 /2012, lo sgravio contributivo di cui alla legge 183/2011 è subordinato all invio di una dichiarazione, da parte del datore di lavoro, attestante il non superamento del limite de minimis. Una volta attribuito dalle sedi Inps il codice di autorizzazione 4R, i datori di lavoro interessati dovranno utilizzare i seguenti codici tipo contribuzione a seconda del caso ricorrente: J6- K6 = Apprendista per cui spetta lo sgravio del 100% dei contributi a carico del datore di lavoro (art. 22 co. 1 legge 183/2011) validità da 01/ primo anno di sgravio; J7-K7 Apprendista per cui spetta lo sgravio del 100% dei contributi a carico del datore di lavoro (art. 22 co. 1 legge 183/2011) validità da 01/ secondo anno di sgravio; J8-K8 Apprendista per cui spetta lo sgravio del 100% dei contributi a carico del datore di lavoro (art. 22 co. 1 legge 183/2011) validità da 01/ terzo anno di sgravio. I datori di lavoro che hanno operato in maniera difforme rispetto alle sopracitate disposizioni dovranno provvedere alla sistemazione dei flussi UniEmens utilizzando la procedura di regolarizzazione UniEmensVig. Dichiarazioni De minimis Al riguardo, l Inps ha fornito alcuni chiarimenti per la fruizione dello sgravio contributivo per gli apprendisti assunti dal 1 gennaio 2012 al 31/12/2016 da parte di aziende fino a 9 dipendenti. 1) Definizione di impresa Per ciò che concerne la definizione di impresa, l art. 1 della Raccomandazione CE n. 361/2003 identifica come tale ogni organismo, a prescindere dalla configurazione giuridica, che eserciti un attività economica, a titolo individuale o familiare, tramite società di persone o associazioni. La Corte di giustizia europea, inoltre, definisce impresa qualsiasi organismo che offra beni e servizi in un mercato. Appare, quindi, ininfluente la circostanza che l impresa persegua o meno fini di lucro, così come le modalità di finanziamento o lo status giuridico dell impresa stessa. Secondo tale interpretazione, pertanto, i soggetti che non perseguono scopi di lucro rientreranno nella normativa in materia di aiuti di stato qualora l offerta di beni e servizi da essi erogati avvenga in concorrenza con quella di altri operatori che perseguono fini di lucro. 2) Termine di trasmissione. Come già precisato nella precedente comunicazione, la dichiarazione de minimis, deve essere inviata da parte delle aziende nel più breve tempo possibile dall assunzione del lavoratore, per permettere l inserimento del codice di autorizzazione sulla posizione aziendale. Tale codice verrà apposto soltanto una volta acquisita la suddetta dichiarazione ed avrà validità dalla data (mese) in cui è intervenuta l assunzione dell apprendista. A tal fine, le aziende dovranno valorizzare, nella citata dichiarazione, il campo riferito alla normativa interessata indicando anche la data di assunzione degli apprendisti che dà luogo al beneficio. 3) Criteri di calcolo limite de minimis Come più volte richiamato, l'importo complessivo degli aiuti "de minimis" concessi ad una medesima impresa non deve superare i euro nell'arco di tre esercizi finanziari. (art.2., par.2 del reg.(ce) n. 1998/2006).Per il settore del trasporto su strada, l importo de minimis non deve superare i euro. Per le imprese di fornitura di servizi di interesse economico generale è fatta salva l applicazione del limite de minimis più favorevole di euro nell ambito di tre esercizi finanziari. La dichiarazione in esame deve contenere la quantificazione degli incentivi de minimis nazionali, regionali o locali già fruiti dall impresa a tale titolo nel triennio antecedente la data della richiesta di 5

6 sgravio. Con riferimento allo sgravio ex lege n. 183/2011, l ammontare complessivo del beneficio connesso all assunzione di apprendisti non deve condurre l impresa al superamento dei limiti massimi predetti in un periodo di tre anni. Ai fini del predetto calcolo, l impresa deve pertanto: - -determinare il triennio di riferimento rispetto alla data di assunzione del singolo contratto di apprendistato agevolato; - individuare i due esercizi finanziari precedenti a quello di assunzione, indipendentemente dal periodo dell anno nel quale la stessa è avvenuta (es. se l assunzione avviene in data 15/03/2013, si dovranno dichiarare tutti gli aiuti de minimis fruiti negli esercizi finanziari 2011, 2012 e 2013); - -calcolare il limite sommando tutti gli importi di aiuti de minimis, di qualsiasi tipologia, ottenuti dal soggetto nel triennio individuato, inclusa l agevolazione da attribuire; - -verificare che lo sgravio concesso per il contratto di apprendistato non faccia superare i limiti de minimis previsti dai citati regolamenti comunitari. Al riguardo l Inps precisa che l Aiuto di Stato viene a configurarsi come tale dal momento in cui interviene la decisione definitiva che sancisce il diritto a ricevere lo stesso. Nel caso della stipulazione di un contratto di apprendistato, il diritto a ricevere l aiuto sorge al momento dell assunzione. Per lo sgravio riferito alle assunzioni con contratto di apprendistato, quindi, l impresa deve quantificare e dichiarare l aiuto di stato calcolato in percentuale degli oneri previdenziali stimati per tutto il triennio di agevolazione. L ammontare del beneficio da indicare sarà, pertanto, pari all importo della contribuzione non versata per effetto del previsto incentivo che per le aziende che occupano fino a 9 addetti è pari a 1,5% per il primo anno, 3% per il secondo anno e 10% per il terzo anno. Il datore di lavoro sarà, in ogni caso, tenuto a comunicare all Istituto eventuali variazioni negli importi fruiti nel limite del de minimis. 4) Aiuti de minimis in materia previdenziale. Riguardo a tali agevolazioni, l Inps, anche a seguito di nostre richieste, ha fornito un breve elenco dei più recenti provvedimenti attuati in campo previdenziale che rientrano nella normativa de minimis : -definizione agevolata dei contributi sospesi a seguito del sisma in Abruzzo del 2009 (art. 33 comma 28 legge 12 novembre 2011 n. 183); -istituzione della banca dati giovani genitori (Decreto Ministero della Gioventù del 19 novembre 2010); --incentivo per stabilizzazione, entro il , di rapporti di lavoro a termine, di collaborazione coordinata, anche a progetto e di associazione in partecipazione con apporto di lavoro e incentivi per assunzioni a tempo determinato di durata minima di 12 mesi (Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 5 ottobre 2012, in attuazione art. 24, co. 27, decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni, con legge 22 dicembre 2011, n istituzione del Fondo per il finanziamento di interventi a favore dell incremento in termini quantitativi e qualitativi dell occupazione giovanile e delle donne). 6

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