ECOREATI PRIME RIFLESSIONI SULLA LEGGE

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1 Cendon / Book INSTANT ECOREATI PRIME RIFLESSIONI SULLA LEGGE Viola Mastronardi

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3 Edizione LUGLIO 2015 Copyright MMXIV KEY SRL VIA PALOMBO VICALVI (FR) P.I./C.F ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione, di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi.

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6 L'autore Viola Mastronardi ha conseguito la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza presso la L.U.I.S.S. di Roma discutendo una tesi in Diritto penale dell Ambiente intitolata La disciplina penale dell inquinamento acustico. Appassionata del diritto penale in tutte le sue sfumature, ha approfondito lo studio e l'aggiornamento della materia, con note e articoli in materia di diritto e procedura penale. Collabora con vari studi legali del settore e si occupa prevalentemente di reati contro la famiglia, reati contro la persona, reati contro il patrimonio, reati contro la Pubblica amministrazione e reati contro l ordine pubblico. È autrice dell ebook "Il reato di infanticidio: profili ermeneutici ed evoluzione giurisprudenziale. L Opera Il vero delitto è non avere il coraggio di intervenire su una normativa inquinata. Che l entrata in vigore della Legge n 68/2015 sia un tassello importante per l ingresso ufficiale dell ambiente nella scienza penale. Che norme esemplari, rapide ed efficaci trasformino l inciviltà di chiunque nella virtuosità di tutti. Che cali il sipario sulle ecomafie. Che si possano combattere, ad armi pari, i crimini ambientali commessi in nome di quel profitto miope, che non si accorge di distruggere un intero Paese. Che il contrasto all illegalità ambientale diventi un verdetto per tutti e non soltanto un dovere per i tecnici del diritto.

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8 INDICE Capitolo primo La Tutela Penale dell Ambiente 1. Il diritto ambientale tra ordinamento interno e comunitario Dalla nozione giuridica di ambiente agli ecoreati 1.2. Brevi cenni introduttivi ai delitti contro l ambiente : un nuovo specchio per il diritto alla salute. Capitolo secondo I singoli ecoreati 2. Il reato di inquinamento ambientale (art.452-bis) Il reato di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (art.452-ter) Il reato di disastro ambientale (art.452-quater) 2.3. Delitti colposi contro l ambiente (art.452-quinquies cp.) 2.4. Il reato di traffico ed abbandono di materiale ad alta radioattività (art.452-sexies) 2.5. Il reato di impedimento del controllo (art.452-septies) L obbligo di ripristino dello stato dei luoghi e il reato di omessa bonifica (art.452 duodeciesterdecies) Capitolo terzo Novità legislative 3. Circostanze aggravanti (art.452 octies) 3.1. L aggravante ambientale (art.452-nonies) Il ravvedimento operoso (art.452-decies) La confisca dei beni (art.452-undecies) L Air Gun non è vietato La prescrizione Modifiche al d.lgs. n 231/ Modifiche al d.lgs. n 152/2006. Ipotesi contravvenzionali Modifiche alla Legge 7 febbraio 1992, n Art.118-bis: coordinamento di indagini

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10 Capitolo primo La Tutela Penale dell Ambiente Sommario 1. Il diritto ambientale tra ordinamento interno e comunitario Dalla nozione giuridica di ambiente agli ecoreati 1.2. Brevi cenni introduttivi ai delitti contro l ambiente : un nuovo specchio per il diritto alla salute. 1. Il diritto ambientale tra ordinamento interno e comunitario Con insolito entusiasmo, dopo un iter parlamentare durato più di due anni, è stata annunciata l approvazione del Testo di legge n 68/2015 che prevede l inserimento dei delitti ambientali nel codice penale. Il 19 maggio, in seconda lettura, il Senato ha approvato definitivamente il d.d.l. 1345/2014 sui delitti contro l ambiente, con 170 sì, 20 no e 21 astensioni. Già prima del secondo conflitto mondiale, gli avvertimenti dei biologi e degli urbanisti sulla distruzione della natura, degli ambienti urbani e del paesaggio, seppur provenienti da famosi uomini di scienza, trovavano da parte degli amministratori degli Stati nulla più che una cortese attenzione. Nell ultimo decennio, gli occhi del nostro Paese sono stati costretti ad osservare, in silenzio, il susseguirsi dei recenti disastri ambientali che, con effetti silenti ma dirompenti, hanno contaminato, in misura rilevante, l ecosistema: all inquinamento non grave e alle violazioni formali si sono affiancati drammi ambientali, soprattutto in termini di perdita di vite umane. Come se le leggi speciali e le norme poste a presidio dell ambiente fossero invisibili. Il dilagarsi di problematiche dalla portata sempre più invasiva ha determinato le istituzioni ad avanzare pretese che pretese non erano, ma che dovevano considerarsi 9

11 semplici diritti. Giornalisti, commercianti, artigiani, amministratoti locali e cittadini comuni: nella storia dell emergenza ambientale in Italia, ognuno, dalla sua prospettiva, ha tentato di apportare il suo contributo nel dibattito posto a presidio dell efficacia del sistema cautelativo dell ambiente. Le difficoltà che, da sempre, si frappongono tra i numerosi tentativi di costruire un rigido sistema di tutela derivano dall assenza di una scienza giuridica dell ambiente organizzata attorno ad un sistema unitariamente concepito, inteso come struttura sistematica capace di ricondurre ad unità il diritto vigente e le sue fonti: tanto si afferma in quanto, come in pochi altri settori del diritto, la disciplina in questione, tipizzata da una spiccata trasversalità, costituisce un prodotto normativo che promana da più e articolati livelli di produzione, da quello internazionale a quello sovranazionale, passando poi da quello nazionale a quello regionale. E se per diritto penale dell ambiente deve intendersi quella peculiare espressione della più generale disciplina giuridica della tutela ambientale, nel quale articolatissimo quadro essa si muove, mutuandone complessità e problematicità, talvolta acuendole; allora, allo stato attuale, attesi i macroscopici danni ambientali che hanno letteralmente invaso il Paese, più d un intervento s imponeva, soprattutto nel sistema penale. Una delle più evidenti manifestazioni dell intervento dello Stato risale, senza dubbio, all art. 18 della L. 349/1986 che, in applicazione dell art c.c. statuisce che «qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che compromette l ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l autore del fatto al risarcimento del danno». Infatti, prima ed immediatamente dopo la istituzione del Ministero dell ambiente (1986), il panorama della legislazione nella materia ambientale era stato caratterizzato da un eccessiva frammentazione del quadro 10