AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE N.9 di GROSSETO. Regolamento di Organizzazione

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1 AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE N.9 di GROSSETO Regolamento di Organizzazione

2 Indice TITOLO I - La struttura dell azienda...4 Art.1 Finalità...4 Art.2 Denominazione e logo...4 Art.3 Personale...4 Art.4 Sviluppo e formazione professionale...4 Art.5 Le strutture dell azienda...5 Art.6 Le strutture funzionali...5 Art.7 Le strutture professionali...7 Art.8 Le proiezioni/i gruppi di lavoro/incarichi temporanei...8 Art.9 Il Collegio di Direzione...9 TITOLO II L articolazione territoriale...10 Art.10 Il Distretto...10 Art.11 Le funzioni del Distretto...10 Art.12 La Società della Salute...11 Art.13 La struttura del Distretto l Ufficio di Direzione...11 Art.14 Il Direttore del Distretto...12 Art.15 Il Direttore Sanitario del Distretto...13 Art.16 Il Direttore Tecnico Amministrativo del Distretto...13 Art.17 Il Direttore Sociale del Distretto...13 Art.18 Il Comitato di Distretto...14 Art.19 La Consulta del Volontariato...14 Art.20 Comitato di partecipazione...14 Art.21 I Dipartimenti di Coordinamento Tecnico Scientifico...15 Art.22 Il Dipartimento di Salute Mentale...16 Art.23 Il Dipartimento delle Dipendenze...16 Art.24 Il Dipartimento di Politiche Sociali e Alta Integrazione...16 Art.25 Il Dipartimento Cure Primarie...17 Art.26 Il Dipartimento Farmaceutico e Protesico...17 Art.27 Coordinamento Interdistrettuale Aziendale...17 Art.28 Il budget del Distretto...17 TITOLO III Il Dipartimento della Prevenzione...18 Art.29 Le competenze...18 Art.30 Gli organi...18 Art.31 Il budget della prevenzione...20 TITOLO IV La rete ospedaliera...21 Art.32 Il Presidio Ospedaliero...21 Art.33 Il Direttore del Presidio Ospedaliero...21 Art.34 Il Direttore Sanitario di Presidio...22 Art.35 Le funzioni comuni dell area sanitaria...23 Art.36 L U.O. Assistenza Infermieristica Ospedaliera...23 Art.37 L U.O. Diagnostica professionale per immagini...23 Art.38 L U.O. Diagnostica professionale di laboratorio...24 Art.39 La U.O. Riabilitazione funzionale Ospedaliera...24 Art.40 U.O. Farmaceutica Ospedaliera...24 Art.41 La funzione ospedaliera della Salute Mentale

3 Art.42 Il Direttore Tecnico Amministrativo di Presidio...25 Art.43 I Dipartimenti Ospedalieri Aziendali...25 Art.44 Organi e struttura del Dipartimento Operativo Aziendale...26 Art.45 Comitato direttivo del Dipartimento Operativo Aziendale...26 Art.46 Il Direttore del Dipartimento Operativo Aziendale...27 Art.47 Il Responsabile Infermieristico del Dipartimento Operativo Aziendale...27 Art.48 Assemblea del Dipartimento Operativo Aziendale...27 Art.49 Il Dipartimento Emergenza Urgenza: le competenze...27 Art.50 Il Comitato di partecipazione del Dipartimento Emergenza Urgenza...28 Art.51 Il Coordinatore dei Dipartimenti ospedalieri aziendali...28 Art.52 Il Comitato Interdipartimentale ospedaliero...29 Art.53 Il budget dei Dipartimenti Operativi Aziendali...29 TITOLO V Le attività di supporto Art.54 Le funzioni operative del Centro Tecnico-Direzionale...30 Art.55 L Area funzionale Amministrativa e Tecnica...30 Art.56 Gli staff...31 Art.57 Agenzia della Formazione...32 TITOLO VI L affidamento e la revoca degli incarichi Art.58 Procedura per il conferimento degli incarichi dirigenziali...34 Art.59 Direttore del Dipartimento o dell Area...34 Art.60 Direttore del Distretto...35 Art.61 Direttore del Presidio Ospedaliero...35 Art.62 Dirigenti a contratto...35 Art.63 Compiti dei dirigenti e dei responsabili di struttura...35 Art.64 Deleghe...36 Art.65 Gli atti dei dirigenti e dei funzionari...37 Art.66 Incarichi per il Personale Comparto...37 Art.67 Funzioni vicarie...38 TITOLO VII Il sistema Premiante ed il sistema di Valutazione Art.68 La verifica dei risultati gestionali e il sistema premiante...39 Art.69 La valutazione professionale della dirigenza e relativi effetti...39 Art.70 La valutazione del personale del Comparto e relativi effetti...39 TITOLO VIII - Gli organismi collegiali Art.71 Il Consiglio dei Sanitari...40 Art.72 Il Nucleo di valutazione...40 Art.73 I Controlli Interni di regolarità amministrativa e contabile...40 Art.74 I Comitati/Commissioni aziendali...41 Art.75 Il Comitato Etico Locale ed il Comitato Etico Sperimentazione Farmaci...42 TITOLO IX La partecipazione ed i diritti dei cittadini La Carta dei Servizi Art.76 Diritti dei cittadini: gli strumenti per la partecipazione...43 Art.77 Carta dei Servizi...43 Art.78 Ufficio Relazioni con il Pubblico e Servizio Accoglienza Ospedaliera...43 Art.79 Partecipazione sindacale

4 TITOLO X Disposizioni finali e transitorie Art.80 Disposizioni di rinvio...45 Art.81 Forme di pubblicità del regolamento...45 Art.82 Norma transitoria...45 Art.83 Entrata in vigore...45 OMESSI GLI ALLEGATI 1 E 2 3

5 TITOLO I - La struttura dell azienda Art.1 Finalità Il presente regolamento, in esecuzione dello Statuto Aziendale, definisce l organizzazione complessiva dell Azienda Unità Sanitaria Locale n. 9 di Grosseto (di seguito denominata Azienda), la cui struttura organizzativa risulta negli schemi allegati. (vedi Allegati 1 e 2) Art.2 Denominazione e logo Il nome esteso dell Azienda è: Azienda Unità Sanitaria Locale n. 9 di Grosseto. La denominazione abbreviata è AUSL 9 di Grosseto. Il logo che rappresenta l Azienda è quello di seguito raffigurato inoltre, al fine della identificazione quale appartenenza al servizio sanitario della Toscana, nella documentazione rivolta all esterno verrà aggiunto il logo relativo. Art.3 Personale Il personale dei ruoli sanitario, tecnico, amministrativo e professionale ha il dovere ed il diritto di concorrere, nell ambito delle rispettive responsabilità, al raggiungimento dei fini propri dell Azienda ed è tenuto ad assumere all interno degli spazi dell Ente e nei rapporti reciproci e con l utenza comportamenti consoni con la natura e le funzioni dell Azienda. Le funzioni operative attribuite alla competenza delle strutture organizzative professionali ed esercitate all interno delle strutture organizzative funzionali, nonché la gestione delle risorse devono essere improntate a flessibilità e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi, per assicurare il raggiungimento del massimo livello di efficienza, efficacia ed economicità. Art.4 Sviluppo e formazione professionale L Azienda valorizza, anche in base a criteri di pari opportunità, lo sviluppo e la formazione professionale dei suoi dipendenti e del personale in convenzione e l attività di ricerca in campo medico e gestionale, come condizione essenziale per migliorare la qualità dell attività di assistenza e di ricerca secondo i principi contenuti nella carta dei servizi. 4

6 Art.5 Le strutture dell azienda L Azienda, per il conseguimento di un adeguato livello professionale e di una forte integrazione delle varie modalità operative, si organizza attraverso strutture organizzative professionali e funzionali. Le strutture aziendali sono classificate in complesse o semplici in relazione all intensità assunta da alcune variabili di seguito indicate, nonché dall ampiezza degli ambiti di autonomia e di responsabilità ad esse attribuite. Le variabili citate sono: 1) il posizionamento strategico e il grado di priorità che riveste nell organizzazione a- ziendale l insieme delle competenze e delle risorse specificamente attribuite alla struttura; 2) la riconducibilità delle competenze e conoscenze a discipline definite; 3) la rilevanza, l intensità dei servizi erogati; 4) il grado di intersettorialità, di interdisciplinarietà ed interprofessionalità che è necessario governare per assicurare migliori livelli di efficacia, efficienza ed economicità; 5) la rilevanza qualitativa e quantitativa delle risorse da allocare, da organizzare, da gestire e da monitorare; 6) il livello di autonomia e di responsabilità che è necessario assicurare per un appropriato, efficace ed efficiente assolvimento della funzione. Art.6 Le strutture funzionali Al fine di coordinare ed integrare le funzioni operative, le attività svolte dalle Aziende Sanitarie sono organizzate e dirette attraverso strutture funzionali. Ai sensi di quanto disposto dall art. 2, comma 1, lett. t) LRT 22/2000 per struttura funzionale si intende l insieme di più funzioni operative riconosciute appartenenti a settori omogenei di attività. Sono tali : i distretti; il presidio ospedaliero; i dipartimenti; le aree funzionali; i centri di responsabilità dipartimentale; le unità funzionali; moduli operativi; gli staff. Il Distretto: insieme dei centri e presidi di erogazione delle attività sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali. La funzione consiste nella gestione ed erogazione delle prestazioni attraverso forme coordinate ed integrate. 5

7 Il Presidio Ospedaliero: struttura funzionale finalizzata all organizzazione delle attività e all erogazione delle prestazioni specialistiche di diagnosi cura e riabilitazione in regime di ricovero, nonché delle prestazioni diagnostiche e specialistiche ambulatoriali ad esso richieste. I Dipartimenti: strutture funzionali finalizzate al raggiungimento di uno standard assistenziale di elevata qualificazione, organizzando in un unico sistema in rete le diverse strutture che vi afferiscono, con l obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e di garantire un miglior servizio al paziente. Sono strutture di direzione di attività o di coordinamento di procedure operanti a livello aziendale o interaziendale. I dipartimenti sono disciplinati da appositi specifici regolamenti approvati con provvedimento del Direttore Generale. I Dipartimenti si distinguono in: a. Dipartimenti Operativi Interaziendali: strutture funzionali deputate a dirigere, attraverso apposito budget, attività omogenee svolte unitamente ad altre Aziende sanitarie nell ambito dell Area Vasta. Sono costituiti a seguito di accordi elaborati fra i Direttori Generali dell area vasta che ne disciplinano l istituzione, il funzionamento e la direzione, in applicazione delle linee di indirizzo della Regione Toscana b. Dipartimenti Operativi Aziendali: strutture organizzative funzionali, con dotazione di risorse proprie, costituite al fine della gestione integrata delle risorse in dotazione, nell ambito dei processi organizzativi afferenti al dipartimento. Il Dipartimento garantisce l erogazione delle prestazioni attraverso un sinergico rapporto delle varie professionalità coinvolte nei processi di programmazione e produzione, nonché un interscambio di tutte le risorse disponibili al fine di accrescere flessibilità, efficienza ed appropriatezza. Il dipartimento raggruppa strutture organizzative, complesse e semplici, orientate a perseguire gli obiettivi assegnati dalla Direzione Aziendale. Il Regolamento, sopra citato, disciplina oltre alle modalità organizzative ed operative, comprese le modalità di funzionamento degli organi, il sistema gestionale ed in primo luogo il processo di budget. Sono costituiti sulla base delle indicazioni contenute negli atti della programmazione regionale o delle esigenze evidenziate nella programmazione aziendale, con atto del Direttore Generale. Con successivo atto saranno ridefiniti i momenti organizzativi dei dipartimenti nell ambito delle sedi di erogazione dei servizi anche attivando momenti sperimentali laddove la prestazione venga garantita da una forte integrazione multiprofessionale. c. Dipartimenti di Coordinamento Tecnico Scientifico: strutture funzionali finalizzate a garantire l omogeneità di specifici percorsi assistenziali nonché a coordinare le azioni programmate, progetti obiettivo a livello aziendale e/o interaziendale (governo clinico inteso come stesura di linee guida e protocolli utili per l attività delle unità funzionali). Sono costituiti sulla base delle indicazioni contenute negli atti della programmazione regionale o delle esigenze evidenziate nella programmazione aziendale, con atto del Direttore Generale. La Direzione Aziendale si riserva di apportare le eventuali modifiche ed integrazioni all organizzazione dipartimentale secondo modalità operative ed organizzative evidenziate dalle esigenze della programmazione aziendale. 6

8 Le Aree funzionali: strutture che svolgono attività organizzative - oppure di coordinamento - ed integrazione delle funzioni esercitate dalle strutture organizzative professionali e funzionali loro afferenti; I Centri di Responsabilità dipartimentale: sono strutture dirette da un responsabile, denominato Direttore, che contrattano le risorse con la struttura sovraordinata e le distribuiscono alle articolazioni ad essa subordinate. Le risorse assegnate costituiscono le risorse delle Unità Funzionali appositamente individuate. Le Unità funzionali: strutture multiprofessionali di produzione ed erogazione dei servizi sanitari e socio-sanitari. Possono articolarsi in moduli operativi. Gli Staff: strutture che svolgono attività di supporto alla Direzione Aziendale con il compito di: 1) coadiuvare la Direzione nella definizione degli obiettivi generali, delle strategie per il loro conseguimento, della politica aziendale e della programmazione annuale; 2) supportare le attività direzionali dei responsabili della linea gestionale; 3) analizzare le performance aziendali ed individuare e promuovere le azioni di miglioramento; 4) coordinare e integrare le competenze aziendali. Art.7 Le strutture professionali Ai sensi di quanto disposto dall art. 2, comma 1, lett. u) LRT 22/2000 si definisce struttura professionale l insieme di professionalità omogenee, attinenti ad una specifica funzione operativa. Per funzione operativa si intende l insieme di attività riconosciute come omogenee sotto il profilo professionale. Sono strutture professionali: Le unità operative; Le sezioni; Gli uffici. Le unità operative rappresentano la struttura professionale che esercita la titolarità di una funzione operativa per lo svolgimento di attività sanitarie, amministrative, tecniche e professionali. In quanto titolari di precise funzioni operative, ogni Unità Operativa ha piena autonomia tecnico professionale. Per ciascuna Unità Operativa è individuato un Responsabile, che assume la denominazione di Direttore. Il Direttore dell Unità Operativa in particolare: 1) concorre alla definizione dei programmi aziendali di formazione professionale del personale attraverso la promozione di interventi di formazione ed aggiornamento; 7

9 2) concorre alla definizione dei programmi aziendali di incentivazione degli operatori e di sviluppo delle dotazioni tecnologiche e strumentali. Le unità operative possono dividersi in unità operative complesse e semplici in base a quanto previsto al precedente art. 5 commi 2 e 3. Le Unità Operative semplici, individuate e costituite dal Direttore Generale con proprio provvedimento, sono titolari di funzione operativa e godono di autonomia tecnico professionale. Rispondono, come le Unità Operative complesse, al Comitato Direttivo del Dipartimento. Quando, espressamente previsto nel presente regolamento, sono attribuite, alle Unità Operative, funzioni gestionali. Le sezioni sono strutture professionali semplici, non titolari di funzione operativa, la cui attività è svolta con autonomia operativa all interno della struttura di cui fanno parte. Il Direttore Generale, su proposta del Direttore Sanitario, può costituire sezioni anche per attività per il cui svolgimento non sia prevista l unità operativa di riferimento. Gli uffici costituiscono, di norma, le articolazioni delle strutture tecniche, professionali ed amministrative, dotati di autonomia esercitata nell ambito dei programmi e delle direttive impartite dal Direttore della struttura di riferimento. Il Direttore Generale, su proposta del Direttore Amministrativo, può costituire uffici anche per attività per il cui svolgimento non sia prevista l unità operativa. La responsabilità dell ufficio è attribuita, con atto del Direttore Generale, su proposta del Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario ciascuno per le rispettive competenze, dopo aver sentito il Direttore dell'unità Operativa di riferimento, ad un dirigente (Ufficio dirigenziale) o ad un dipendente del comparto collocato all interno della categoria D (Ufficio semplice). Art.8 Le proiezioni/i gruppi di lavoro/incarichi temporanei La proiezione è la modalità operativa con cui una o più unità di personale operano in una struttura funzionale. Ad integrazione delle strutture aziendali possono essere costituiti gruppi di lavoro di operatori in forma stabile o transitoria al fine di svolgere particolari attività aziendali di lavoro o di progetto. I gruppi, di cui al comma 2, si distinguono dalle strutture funzionali e professionali per compiti, di norma trasversali rispetto all organizzazione aziendale e per l organizzazione interna, di norma non gerarchica. Operano con riferimento diretto alla Direzione Aziendale, salvo diversa indicazione in sede costitutiva. Per l assolvimento di un compito determinato riferito al conseguimento di un particolare obiettivo, non ordinariamente compreso nelle competenze di una singola struttura, il Direttore Generale può conferire incarichi temporanei a singoli dirigenti o funzionari. L atto di conferimento dell incarico temporaneo deve indicare l obiettivo a cui è finalizzato, gli eventuali mezzi di cui l incaricato può disporre, nonché l eventuale durata dell incarico stesso. Il conferimento dell incarico vincola le strutture interessate a fornire la necessaria collaborazione per l assolvimento dell incarico stesso. 8

10 Art.9 Il Collegio di Direzione Come previsto dallo Statuto Aziendale le funzioni di integrazione e coordinamento delle attività esercitate dal Presidio Ospedaliero, dai Distretti e dal Dipartimento di Prevenzione sono svolte dal Collegio di Direzione. Il Collegio di Direzione è composto:! dalla Direzione Aziendale;! dal Direttore del Presidio Ospedaliero;! dal Coordinatore dei Dipartimenti ospedalieri aziendali;! dai Direttori dei Dipartimenti operativi aziendali;! dai Direttori dei Distretti;! dai Responsabili dei Dipartimenti di Coordinamento Tecnico Scientifico;! dal Direttore del Dipartimento della Prevenzione;! dai Responsabili degli Staff;! dai Responsabili dell Area Amministrativa e Tecnica;! dal Coordinatore Infermieristico;! dal Coordinatore Tecnico-Sanitario. 9

11 TITOLO II L articolazione territoriale Art.10 Il Distretto In esecuzione di quanto previsto dal paragrafo del PSR che impone alle aziende di attenersi agli indirizzi organizzativi individuati nel documento di piano, le strutture organizzative gestionali della zona e del distretto si unificano nella zona-distretto, denominato nel presente regolamento, Distretto, assicurando un livello unitario di gestione dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali. (vedi Allegato 1d e 2d). Il Distretto è preposto al governo della domanda nonché alla gestione delle funzioni ed alla produzione delle prestazioni di competenza dei servizi territoriali. L Azienda è suddivisa in quattro distretti, come precisato nell art. 1, dello Statuto Aziendale: distretto Colline Metallifere sede fisica Follonica; distretto Colline dell Albegna sede fisica Orbetello; distretto Amiata grossetana sede fisica Casteldelpiano; distretto Area grossetana sede fisica Grosseto; Art.11 Le funzioni del Distretto Sono funzioni proprie del Distretto: a. l assicurazione del governo della domanda di salute espressa dalla comunità locale; b. l assicurazione della presa in carico del bisogno del cittadino, individuando le modalità appropriate di erogazione dell offerta dei servizi (domiciliare, ambulatoriale, residenziale, semiresidenziale); c. le garanzie circa la fruizione dei servizi direttamente erogati; d. l assicurazione della gestione integrata, sanitaria e sociale, dei servizi, accedendo alle diversi fonti di risorse del Servizio sanitario nazionale, dei comuni e della solidarietà locale; e. la definizione degli accordi con il Presidio Ospedaliero finalizzati a prevedere le prestazioni necessarie in ambito territoriale erogabili dallo stesso nonché le modalità di accesso e di erogazione delle stesse. Qualora il Presidio Ospedaliero non sia in grado di fornire le prestazioni richieste, il Distretto provvede in maniera autonoma; f. la gestione delle convenzioni con i medici di medicina generale, di continuità assistenziale, pediatri di libera scelta e medici specialisti ambulatoriali; g. la definizione dei criteri per la rilevazione e per il controllo della domanda di farmaci e di prestazioni assistenziali di base; h. la definizione degli standard di qualità e di rapporto costo/efficacia dei servizi e delle prestazioni erogate dalle strutture pubbliche, private e private-no profit; i. la definizione degli accordi con il Presidio Ospedaliero finalizzati a garantire le prestazioni che il Presidio Ospedaliero deve rendere ai servizi territoriali. Per la funzione della SPDC la concertazione avviene tenendo conto dei protocolli definiti dal Dipartimento della Salute Mentale. 10

12 L intera struttura organizzativa del Distretto è costruita per corrispondere all insieme degli obiettivi del PSR , ed in particolare è organizzata per favorire la sperimentazione della Società della Salute, secondo gli indirizzi applicativi regionali. A ciascun Distretto è riconosciuta evidenza contabile autonoma da esercitare sulla base degli atti di programmazione e delle risorse assegnategli, dall Azienda e dai Comuni secondo le rispettive competenze. L attività del Distretto si esplicita attraverso l elaborazione del Piano Integrato Salute. Art.12 La Società della Salute La Società della Salute, così come prevista nel Piano Sanitario Regionale 2002/2004 al paragrafo Le soluzioni istituzionali ed organizzative, si costituisce come consorzio, finalizzata alla salute ed al benessere sociale al cui governo partecipano i comuni e l azienda sanitaria. Con l attivazione delle sperimentazioni delle Società della Salute saranno ridefinite con apposito regolamento le funzioni del Distretto. Nella fase di sperimentazione della Società della Salute il ruolo del Dipartimento di Coordinamento Tecnico Scientifico è quello di favorire l omogeneità delle procedure nonché quello di garantire l applicazione delle linee guida e protocolli. Art.13 La struttura del Distretto l Ufficio di Direzione Ogni Distretto comprende più centri socio sanitari che rappresentano l insieme delle strutture di erogazione delle attività di assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale. Nel Distretto è previsto un responsabile, denominato Direttore del Distretto, coadiuvato, per lo svolgimento dei propri compiti, dall Ufficio di Direzione. L Ufficio di Direzione è composto: dal Direttore Sanitario di Distretto; dal Direttore Tecnico Amministrativo di Distretto; dal Direttore Sociale di Distretto; dai Responsabili delle Unità Funzionali distrettuali. Il Distretto è articolato in Unità Funzionali distrettuali ad ognuna delle quali è preposto un Responsabile che svolge le seguenti funzioni: Negozia il budget con il Direttore del Distretto; Gestisce il budget della struttura e ne è responsabile; Definisce la programmazione operativa della struttura; Dirige il personale assegnato alla struttura per lo svolgimento delle proprie funzioni. Il Responsabile dell Unità Funzionale risponde per gli aspetti gestionali ed organizzativi al Direttore del Distretto. Presso ogni distretto sono istituite le strutture professionali di Assistenza Infermieristica territoriale e di Riabilitazione funzionale territoriale. Il Direttore dell U.O. di Assistenza Infermieristica territoriale risponde per gli aspetti tecnico professionali al Coordinatore Infermieristico aziendale e per gli aspetti organizzativi al Direttore del Distretto. Il Direttore 11

13 della U.O./Sezione Riabilitazione funzionale territoriale risponde per gli aspetti organizzativi al Direttore del Distretto. In ogni Distretto sono, inoltre, istituiti, al fine di garantire forme di partecipazione e consultazione, i seguenti organismi: Comitato di Distretto; Consulta del volontariato; Comitato di partecipazione Art.14 Il Direttore del Distretto Assolve ai compiti previsti dalla normativa vigente con la finalità di garantire il raggiungimento degli obiettivi della programmazione regionale e aziendale. Risponde del proprio operato alla Direzione Aziendale. Il Direttore del Distretto: a) predispone il Piano Integrato di Salute, coadiuvato dall Ufficio di Direzione, sentiti il Comitato di Distretto, la Consulta del Volontariato ed il Comitato di partecipazione; b) gestisce il budget concertato con la Direzione Aziendale, come definito nel PSR e ne è responsabile; c) concerta, coadiuvato dal Direttore Sanitario, Tecnico Amministrativo e Sociale del Distretto e dai Coordinatori dei Dipartimenti Tecnico Scientifici, il budget con i responsabili delle unità funzionali del distretto, sentiti il Comitato di Distretto, la Consulta del Volontariato ed il Comitato di partecipazione; d) è responsabile del debito informativo relativo alle attività territoriali di competenza; e) cura la predisposizione del Programma delle attività Territoriali socio-sanitarie, alla luce di quanto previsto dal PSR in relazione ai Piani Integrati di Salute; f) coordina ed ha la responsabilità complessiva dei percorsi assistenziali relativi ai servizi territoriali; g) attua gli atti di programmazione ivi compresa la localizzazione dei presidi e delle prestazioni ivi afferenti; h) risponde, avvalendosi di specifiche professionalità, degli aspetti igienico sanitari delle strutture; i) è responsabile della sicurezza e della gestione dei rischi, ai sensi del D.Lgs 626/94, previa specifica delega del Direttore Generale; j) promuove l integrazione tra le strutture organizzative che agiscono nelle diverse fasi del percorso assistenziale; k) promuove la diffusione dei valori statutari dell Azienda, quali il miglioramento continuo e permanente della qualità assistenziale e la continuità della cura. l) collabora con la conferenza zonale dei sindaci nella programmazione e nella verifica dei risultati delle attività assistenziali; m) adotta la relazione sanitaria annuale di distretto, predisposta dal Direttore Sanitario del Distretto, da allegare alla relazione sanitaria aziendale; n) predispone la Conferenza dei Servizi del Distretto; o) partecipa agli incontri periodici convocati dalla direzione sanitaria per la verifica dello stato di avanzamento degli obiettivi di budget ed il monitoraggio sull appropriatezza del consumo delle risorse; 12

14 p) partecipa ai programmi di accreditamento istituzionali; q) verifica l attuazione delle manutenzioni programmate di competenza dell Area Tecnica; Art.15 Il Direttore Sanitario del Distretto Il Direttore Sanitario del Distretto è individuato tra i responsabili delle unità funzionali sanitarie afferenti al distretto. La funzione non è esclusiva. Il Direttore Sanitario del Distretto è responsabile delle unità funzionali afferenti allo stesso ed è di riferimento per i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali e i medici di continuità assistenziale. Collabora con il Direttore del Distretto alla stesura del Piano Integrato di Salute, garantendo lo sviluppo dei progetti sanitari e collabora con il Direttore Sociale del Distretto per lo s viluppo dei progetti socio sanitari in coerenza con gli obiettivi del PSR. Presidia l integrazione tra i soggetti che agiscono nelle diverse fasi del percorso sanitario assistenziale. Cura gli aspetti inerenti l analisi epidemiologica che costituisce il quadro di riferimento degli interventi sanitari e sociali del Distretto; favorisce la formazione del personale in relazione ai bisogni emergenti; predispone, con l apporto dei dipartimenti, l elenco delle apparecchiature vitali per garantire in caso di guasto la sostituzione dello stesso con altro presente all interno del distretto. Risponde per gli aspetti tecnico professionale al Direttore Sanitario Aziendale e per gli aspetti gestionali ed organizzativi al Direttore del Distretto. Art.16 Il Direttore Tecnico Amministrativo del Distretto Il Direttore Tecnico Amministrativo del Distretto è il Direttore della U.O/Ufficio Amministrativo di Distretto, gestisce il personale tecnico ed amministrativo, inquadrato nella struttura, e concorda con il Direttore del Distretto l eventuale assegnazione del medesimo personale alle strutture organizzative che necessitano di operatori dedicati. Risponde per gli aspetti tecnico professionali al Direttore Amministrativo Aziendale e per gli aspetti gestionali ed organizzativi al Direttore del Distretto. Il Direttore Tecnico Amministrativo del Distretto è individuato tra i dirigenti dei ruoli amministrativo, tecnico e professionale. Con apposito regolamento saranno definite le competenze, le integrazioni ed interrelazioni con le strutture organizzative aziendali. Per garantire l omogeneità delle procedure a livello aziendale, viene istituito il Coordinamento Amministrativo dei Distretti. Il Responsabile del Coordinamento è scelto tra i Direttori Tecnici Amministrativi dei Distretti. Art.17 Il Direttore Sociale del Distretto Il Direttore Sociale del Distretto è individuato tra i responsabili delle unità/operative funzionali socio-sanitarie e socio-assistenziali del distretto. La funzione non è esclusiva. 13

15 Il Direttore Sociale organizza, coordina e verifica la realizzazione delle attività ad alta integrazione socio sanitaria e socio assistenziale, in coerenza con gli obiettivi generali e specifici del P.S.R. e del P.I.S.R. Risponde per gli aspetti tecnico professionale al Coordinatore Sociale e per gli aspetti gestionali ed organizzativi al Direttore del Distretto. Art.18 Il Comitato di Distretto Ai fini della programmazione e dell organizzazione dei servizi del Distretto è istituito il Comitato di Distretto presieduto e convocato dal Direttore del Distretto. Tale comitato è costituito: 1) dai Coordinatori dei Dipartimenti di Coordinamento Tecnico Scientifico; 2) dai Direttori delle Unità Operative professionali; 3) da un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta designati dai medici e pediatri convenzionati e da un rappresentante degli specialisti convenzionati operanti nel Distretto; 4) da un farmacista convenzionato, designato secondo la normativa vigente; 5) dal responsabile del Dipartimento della Prevenzione; 6) dal Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza; 7) dal Responsabile dell Area Funzionale Tecnica. Il Comitato di Distretto svolge funzioni consultive ed in particolare esprime parere obbligatorio sulla predisposizione delle schede budget delle Unità Funzionali. Il Comitato di Distretto può essere convocato, a discrezione del Direttore del Distretto, anche limitatamente ad una parte dei suoi componenti in ordine a specifiche problematiche. Con specifico regolamento, adottato dal Direttore del Distretto, vengono disciplinate le modalità di articolazione e di funzionamento del Comitato. Art.19 La Consulta del Volontariato Nell ambito dei principi fissati dal Piano Sanitario Regionale, l Azienda favorisce e valorizza la massima partecipazione delle organizzazioni di volontariato e del Terzo Settore operanti nel proprio territorio e coinvolti, a vario titolo, nel campo dell assistenza territoriale. A tal fine, il Distretto istituisce una apposita Consulta garantendo la più ampia partecipazione delle associazioni e delle istituzioni presenti in maniera rilevante nel territorio. La Consulta partecipa alla definizione del Piano Integrato di Salute, nell ambito degli indirizzi impartiti dall Ufficio di Direzione: essa è chiamata a fornire parere o a formulare specifiche proposte prima dell approvazione del PIS. La partecipazione alla predisposizione del PIS non comporta né esclude il coinvolgimento nel PIS stesso, in qualità di erogatori di prestazioni e servizi, delle organizzazioni presenti nella Consulta. La Consulta deve, inoltre, essere sentita in sede di predisposizione e formazione delle schede budget delle Unità Funzionali. Art.20 Comitato di partecipazione 14

16 In ogni Distretto è costituito un organismo di partecipazione e consultazione denominato Comitato di Partecipazione composto da membri nominati dal Direttore del Distretto tra i rappresentanti della comunità locale, espressione di soggetti della società rappresentativi dell utenza, dell associazionismo di tutela, purché non siano erogatori di prestazioni. Il Comitato elegge al proprio interno un Presidente con il compito di convocare le riunioni del Comitato. Il Comitato, in particolare: elabora e presenta al Direttore del Distretto proposte per la predisposizione degli atti di programmazione e di governo generale di sua competenza; esprime pareri sulla qualità e quantità delle prestazioni erogate e sulla relativa rispondenza tra queste ed i bisogni dell utenza, sull efficacia delle informazioni fornite agli utenti, sul grado di integrazione socio-sanitaria dei servizi resi e su ogni altra tematica attinente al rispetto dei diritti dei cittadini e alla loro dignità. In tale ambito esprime parere obbligatorio sia sulla bozza di PIS che sullo schema di relazione annuale predisposti dal Direttore, nonché sulle schede di budget delle Unità Funzionali. Detti pareri potranno anche contenere indicazioni e proposte di integrazione e modifica di tali documenti, nonché la proposta di specifici progetti. Il Direttore del Distretto qualora si discosti dal parere espresso dal Comitato di partecipazione, deve darne idonea motivazione; accede ai dati statistici di natura epidemiologica e di attività che costituiscono il quadro di riferimento degli interventi sanitari e sociali del Distretto e, su tali elementi, può richiedere specifiche analisi e approfondimenti al Direttore del Distretto; redige, anche formulando specifiche osservazioni e proposte, un proprio rapporto annuale sulla effettiva attuazione del PIS e sullo stato dei servizi locali, che trasmette al Direttore del Distretto, alle istituzioni coinvolte e alle organizzazioni sindacali. Art.21 I Dipartimenti di Coordinamento Tecnico Scientifico A livello territoriale, sono istituiti i seguenti Dipartimenti di Coordinamento Tecnico Scientifico:! Salute Mentale;! Dipendenze;! Politiche sociali e Alta Integrazione;! Cure Primarie;! Farmaceutico e Protesico. Fanno parte del Dipartimento di Coordinamento Tecnico Scientifico i Direttori delle Unità Operative costitutive ed afferenti nonché i Responsabili delle Unità Funzionali distrettuali di riferimento. Tra i responsabili delle Unità Funzionali è individuato il Coordinatore del Dipartimento Tecnico Scientifico. I Coordinatori dei Dipartimenti Tecnico Scientifici rispondono direttamente al Direttore Sanitario Aziendale, ad esclusione del Dipartimento Politiche sociali e Alta Integrazione, e fanno parte dello staff della Direzione Sanitaria. Il Coordinatore del Dipartimento Politiche Sociali ed alta integrazione è il Coordinatore Sociale. 15

17 I Coordinatori di Dipartimento concorrono ai momenti decisionali e di programmazione aziendale mediante la formulazione di proposte. Coadiuvano il Direttore del Distretto in sede di contrattazione budget con le Unità Funzionali. Garantiscono inoltre la raccolta dei flussi informativi a livello provinciale e contribuiscono alla formulazione del piano di formazione aziendale. I Coordinatori dei dipartimenti vengono sentiti per il conferimento degli incarichi. I Dipartimenti assicurano l omogeneità delle procedure a livello territoriale e la continuità del percorso assistenziale e predispongono tutti gli atti di indirizzo disciplinati dalla normativa nazionale e regionale vigente per le materie di competenza. Con apposito atto sono disciplinate l organizzazione e le modalità di funzionamento dei Dipartimenti. Art.22 Il Dipartimento di Salute Mentale Il Dipartimento Salute Mentale è rivolto alla promozione della salute mentale, alla prevenzione del disagio psichico dei disturbi mentali e delle disabilità psicofisiche, alla presa in cura ed al trattamento intensivo dei soggetti affetti da malattie mentali, alla riabilitazione e trattamento finalizzato al reinserimento sociale, alla prevenzione, presa in cura e riabilitazione dei disturbi neurologici psicopatologici e neuropsicologici dei pazienti in età evolutiva. Il Dipartimento è garante della qualità, dell efficienza ed efficacia delle prestazioni erogate dalle Unità Funzionali. Il Dipartimento garantisce il monitoraggio delle prestazioni, la qualità e l omogeneità della raccolta dei dati epidemiologici, la gestione del registro dei casi provinciale e concorre alla stesura del piano della formazione e definisce, specifici, protocolli per quanto attiene l attività propria del SPDC. Le Unità funzionali di salute mentale garantiscono le prestazioni specifiche richieste dal Presidio Ospedaliero. Art.23 Il Dipartimento delle Dipendenze Il Dipartimento delle Dipendenze è rivolto alla prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da forme di dipendenza. Definisce inoltre strumenti e percorsi di cura adeguati ad affrontare la complessità del problema della comorbilità psichiatrica (cosiddetta doppia diagnosi) Art.24 Il Dipartimento di Politiche Sociali e Alta Integrazione Il Dipartimento Politiche Sociali e Alta Integrazione è costituito allo scopo di garantire l unitarietà del servizio sociale e dei servizi e prestazioni integrate sociali e socio sanitarie affermando il principio della pari dignità e visibilità di tali settori, nell organizzazione funzionale del distretto. Il Dipartimento è composto dai Direttori delle U.O. di Assistenza Sociale, dai Responsabili delle Unità Funzionali Alta Integrazione e Consultoriali e dal Coordinatore Provinciale del Gruppo Operativo Interdisciplinare Funzionale (GOIF). 16

18 Art.25 Il Dipartimento Cure Primarie Le Cure Primarie sono il primo livello di contatto degli individui, della famiglia e della comunità con il Servizio Sanitario, per avvicinare il più possibile l assistenza sanitaria ai luoghi dove la popolazione vive e lavora. Il Dipartimento Cure Primarie assicura un percorso di accesso unitario a tutti i servizi sanitari e socio sanitari, garantendo la continuità assistenziale gestendo la domanda e rispondendo alle problematiche dei bisogni sanitari e socio sanitari in termini di equità, globalità, integrazione ed appropriatezza. Art.26 Il Dipartimento Farmaceutico e Protesico Il Dipartimento Farmaceutico e Protesico promuove l uso appropriato dei farmaci e degli ausili ponendosi obiettivi di salvaguardia della salute e rigoroso contenimento della spesa; promuove la formazione e l informazione scientifica nelle strutture territoriali dell Azienda. Art.27 Coordinamento Interdistrettuale Aziendale Al fine di garantire l omogeneità dell organizzazione dell offerta in relazione ai bisogni nonché momenti di pianificazione strategica territoriale è istituito il Coordinamento Interdistrettuale Aziendale composto dalla Direzione Aziendale, dai Direttori dei Distretti, dai Direttori Sanitari, Tecnici Amministrativi e Sociali dei Distretti, dal Coordinatore Infermieristico e Tecnico Sanitario. Il Coordinamento Interdistrettuale è convocato e presieduto dal Direttore Generale. Il Coordinamento a giudizio del Direttore Generale potrà essere integrato da altri soggetti per specifiche tematiche. Art.28 Il budget del Distretto La Direzione aziendale, sulla base delle indicazioni della programmazione nazionale e regionale, supportata dal Collegio di Direzione, definisce gli obiettivi generali dell Azienda per l anno di riferimento e concorda con il Direttore del Distretto i programmi ed i progetti annuali, compresi quelli che riguardano le attività di formazione assegnando il relativo budget. Una volta assegnato il budget al Distretto, il Direttore, coadiuvato dall Ufficio di Direzione, sentiti il Comitato di Distretto, la Consulta del Volontariato ed il Comitato di partecipazione, assegna, sulla base dei programmi annuali di lavoro e di sviluppo proposti dalle Unità Funzionali, a ciascuno dei responsabili delle stesse il relativo budget. 17

19 TITOLO III Il Dipartimento della Prevenzione Art.29 Le competenze Il Dipartimento della Prevenzione (vedi Allegato 1b e 2d) è la struttura preposta all'attività di prevenzione collettiva e di promozione e tutela della salute pubblica dai rischi presenti negli ambienti di vita e di lavoro; partecipa alla composizione del programma di attività dell Azienda, formulando proposte di intervento nelle materie di competenza e indicazioni in ordine alla loro copertura finanziaria. Il Dipartimento della Prevenzione si coordina con il Dipartimento provinciale dell'a.r.p.a.t. ai fini dell'esercizio delle funzioni di controllo ambientale e di prevenzione collettiva, con l'istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana per le funzioni di Sanità pubblica veterinaria e con il Laboratorio di sanità pubblica dell Area Vasta Sud. In particolare al Dipartimento della Prevenzione sono attribuite specifiche funzioni in materia di: 1) Profilassi delle malattie infettive e diffusive; 2) Tutela dei rischi connessi all inquinamento ambientale; 3) Tutela della collettività e dei singoli dai rischi sanitari, della salute e della sicurezza, connessi agli ambienti di vita e di lavoro; 4) Sanità pubblica veterinaria; 5) Tutela igienico sanitaria degli alimenti e nutrizione; 6) Medicina legale; 7) Medicina dello sport; 8) Laboratorio di microbiologia e tossicologia, con compiti di assistenza e supporto per l Area vasta; 9) Laboratorio di zoologia ambientale, con compiti di assistenza e supporto per tutta la Regione Toscana. La Direzione Sanitaria Aziendale si avvale della U.O. Medicina Legale per gli aspetti ad essa collegati nell ambito del processo assistenziale sanitario. Art.30 Gli organi Sono Organi del Dipartimento: - il Collegio di programmazione; - il Comitato Direttivo del Dipartimento; - il Direttore del Dipartimento. Il Dipartimento, al fine di coordinare le attività delle Unità Operative e delle Unità Funzionali, si articola in: Centri di Responsabilità interdisciplinare a valenza dipartimentale; Coordinamenti Zonali di Prevenzione a valenza locale; Gli Organi del Dipartimento si avvalgono funzionalmente del personale amministrativo e tecnico che afferisce alla U.O./Ufficio Amministrativo. Il Direttore della U.O./Ufficio Amministrativo risponde per gli aspetti tecnico professionali al Direttore Amministrativo aziendale e per gli aspetti gestionali ed organizzativi al Direttore del Dipartimento. 18

20 Il Collegio di programmazione è costituito con provvedimento del Direttore Generale ed è formato da tutti i Direttori delle Unità Operative professionali, dal Direttore della U.O./Ufficio Amministrativo, da un esperto in informatica o in statistica o in comunicazione, dal Referente per lo Sportello Unico della Prevenzione, dal titolare delle funzioni di coordinamento delle attività di formazione. Al Collegio di programmazione sono attribuite le seguenti funzioni: 1) Definizione e pianificazione delle strategie di azione del Dipartimento; 2) Definizione delle priorità di assegnazione delle risorse ai Centri di responsabilità ed alle Unità Funzionali; 3) Collaborazione alle attività generali di coordinamento e di direzione del Dipartimento; 4) Supporto in materia di comunicazione, di gestione del sistema informativo e dell osservatorio epidemiologico, di miglioramento continuo della qualità, di verifica di protocolli e procedure operative, di formazione ed aggiornamento del personale; 5) Attività di documentazione tecnico-scientifica per le strutture del Dipartimento; 6) Collegamento con l ufficio stampa e con l URP aziendale per quanto concerne le relazioni esterne del Dipartimento; 7) Definizione di piani di comunicazione pubblica e sociale sui temi della prevenzione. Il Collegio di programmazione è coordinato da uno dei suoi componenti. Il Comitato Direttivo del Dipartimento è costituito con provvedimento del Direttore Generale dal Direttore del Dipartimento, dai Dirigenti dei Centri di Responsabilità interdisciplinari, dai Coordinatori Zonali della Prevenzione, dal Direttore della U.O./ Ufficio Amministrativo, dal Coordinatore del Collegio di programmazione e dai Direttori delle UU.OO. professionali se non altrimenti rappresentate. Al Comitato Direttivo sono attribuite in generale le funzioni di coordinamento e di esecuzione delle azioni indicate dalla programmazione strategica espressa dal Collegio di programmazione. Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore Generale, su proposta del Direttore Sanitario, tra i Dirigenti dei Centri di Responsabilità interdisciplinari, tra i Coordinatori Zonali di Prevenzione o tra i Direttori di Unità Operativa professionale. Risponde del proprio operato alla Direzione Aziendale. Il Direttore del Dipartimento: coadiuva la Direzione Aziendale nella programmazione delle attività svolgendo in particolare i seguenti compiti: 1) dirige gli interventi per la tutela della salute pubblica in corso di emergenze igienico sanitarie di estensione sovrazonale o particolarmente rilevanti per gravità e complessità d'interazione con altri Enti; 19

21 2) sulla base dei bisogni evidenziati dai Direttori dei Centri di Responsabilità interdisciplinari, dai Coordinatori zonali della prevenzione e condivisi dal Comitato Direttivo, formula proposte al Direttore Generale in merito alla dotazione organica delle Strutture organizzative del Dipartimento; 3) per il personale assegnato alle Unità Operative Professionali afferenti il Dipartimento e collocato in proiezione alle Unità Funzionali, dispone l attivazione delle misure di mobilità, laddove ne sia accertata la necessità, nel rispetto delle norme e dei regolamenti aziendali e d intesa con i componenti il Comitato Direttivo. Art.31 Il budget della prevenzione La Direzione aziendale, sulla base delle indicazioni della programmazione nazionale e regionale, supportata dal Collegio di Direzione, definisce gli obiettivi generale dell Azienda per l anno di riferimento e concorda con il Direttore del Dipartimento i programmi ed i progetti annuali, compresi quelli che riguardano le attività di formazione ed assegna il budget. Una volta assegnato il budget il Direttore del Dipartimento, sulla base dei programmi annuali di lavoro e di sviluppo proposti dai Centri di Responsabilità, assegna a ciascuno dei responsabili degli stessi il relativo budget. Il Direttore del Centro di Responsabilità a sua volta assegna il budget all Unità Funzionale. 20

22 TITOLO IV La rete ospedaliera Art.32 Il Presidio Ospedaliero Presso l Azienda è presente un Presidio Ospedaliero, articolato in cinque stabilimenti o- spedalieri: (vedi Allegato 1c e 2c) Colline Metallifere stabilimento S. Andrea Massa Marittima Colline dell Albegna stabilimento S. Giovanni di Dio Orbetello stabilimento F. Petruccioli Pitigliano Amiata grossetana stabilimento Casteldelpiano Area grossetana stabilimento Della Misericordia Grosseto: sede del Presidio Ospedaliero L insieme degli Stabilimenti Ospedalieri dell Azienda costituisce la rete ospedaliera che opera in modo integrato con la rete d Area Vasta. L Azienda garantisce nell Ospedale il trattamento delle patologie acute che, per gravità, complessità e intensità assistenziale, non possono trovare risposte efficaci ed efficienti nell ambito della rete dei servizi distrettuali. L organizzazione dell Ospedale risponde ai principi dell appropriatezza e della globalità dell intervento utilizzando il complesso delle dotazioni strutturali, strumentali, organizzative e professionali. L organizzazione è di tipo dipartimentale ed è volta a realizzare l integrazione delle competenze professionali esistenti in funzione del raggiungimento di comuni obiettivi e sulla base di risorse condivise. Al Presidio Ospedaliero è attribuita evidenza contabile autonoma. Il presidio Ospedaliero è diretto da un Direttore di Presidio coadiuvato da un Direttore Sanitario di presidio e da un Direttore Tecnico Amministrativo di presidio. Presso ciascun stabilimento, il Direttore Generale nomina, su proposta del Direttore Sanitario aziendale sentito il Direttore di Presidio, di concerto con il Direttore sanitario di Presidio, un referente quale responsabile sanitario delle funzioni igienico organizzative dello stabilimento stesso. Il referente sanitario è di norma individuato tra i dirigenti medici dell U.O. di Direzione sanitaria ospedaliera. Le funzioni di supporto amministrativo sono garantite in ogni stabilimento dall Area Amministrativa ospedaliera. Art.33 Il Direttore del Presidio Ospedaliero Il Direttore del Presidio Ospedaliero risponde del proprio operato alla Direzione Aziendale ed assume le seguenti competenze: a) collabora al governo strategico dell Azienda; b) contribuisce alla definizione degli atti di programmazione; c) partecipa alla contrattazione del budget dei Dipartimenti operativi aziendali; d) coadiuva la Direzione Aziendale nei collegamenti extra USL per la predisposizione dei progetti o per l analisi di prestazioni non effettuabili in azienda; e) definisce con il Direttore del Distretto, di concerto con i Direttori dei Dipartimenti, gli accordi finalizzati all erogazione delle prestazioni necessarie in ambito territo- 21

23 riale, nonché le modalità di accesso e di erogazione delle stesse nell ambito dei percorsi integrati ospedale territorio; f) promuove e presidia l integrazione tra i dipartimenti; g) garantisce le prestazioni di propria competenza; h) elabora il regolamento ed i documenti organizzativi del Presidio Ospedaliero; i) verifica l attuazione delle manutenzioni programmate di competenza dell Area Tecnica; j) concorda con il Direttore del Distretto la presenza di un assistente sociale per le funzioni di segretariato sociale e di integrazione ospedale territorio al fine della presa in carico del paziente in dimissione e della continuità assistenziale. Il Direttore del Presidio è responsabile: 1) delle funzioni comuni del Presidio e di quelle non direttamente attribuite ai Dipartimenti e del relativo budget; 2) della verifica degli impegni assunti dai Dipartimenti in sede di contrattazione, nonché dei volumi complessivi di prestazioni; 3) della verifica della corretta gestione del CUP e della trasparente tenuta delle liste di attesa; 4) è responsabile della sicurezza e della gestione dei rischi in ambito ospedaliero, ai sensi del D.Lgs 626/94, previa specifica delega del Direttore Generale; 5) del processo di accreditamento del Presidio Ospedaliero e dei relativi piani di miglioramento compreso la valutazione del clima interno e della qualità percepita dall utente; 6) delle funzioni di accoglienza; 7) della corretta regolamentazione degli accessi di persone e cose; 8) del debito informativo ospedaliero; Nello svolgimento delle sue funzioni il Direttore del Presidio si avvale del Direttore Sanitario di Presidio e del Direttore Tecnico Amministrativo di Presidio. Art.34 Il Direttore Sanitario di Presidio Il Direttore Sanitario del Presidio è il Direttore della U.O. di Direzione Sanitaria Ospedaliera. Il Direttore Sanitario di Presidio risponde per gli aspetti tecnico professionali al Direttore sanitario Aziendale e per gli aspetti gestionali ed organizzativi al Direttore del Presidio. E posto in staff della Direzione Sanitaria. Il Direttore Sanitario del presidio ospedaliero è competente in materia di: 1) organizzazione e gestione delle attività sanitarie di competenza e di quelle non direttamente assegnate ai dipartimenti, della documentazione sanitaria, dei servizi trasversali; 2) tutela dell igiene ospedaliera ed ambientale: coordinamento e controllo in materia di disinfezione, disinfestazione, raccolta, recupero e smaltimenti dei rifiuti ospedalieri, sorveglianza igienico-sanitaria sulla fornitura di acqua per uso umano e per uso sanitario; vigilanza e controllo dell idoneità igienico sanitaria delle strutture edilizie con riferimento al comfort ambientale ed alberghiero e alla sicurezza degli utenti; controllo sui servizi di gestione appaltata; 22

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------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------- Approvato con Deliberazione del Comitato dell Accordo di Programma n. 01 del 22.02.2005 -------------------------------------------------------------------------------------------------------

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