SISTEMAZIONE MORFOLOGICA DELLA SPIAGGIA DI BARATTI

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1 Unità di Servizio 3.1 Pianificazione, Difesa del Suolo e delle Coste Unità Organizzativa Risorse marine e Georisorse SISTEMAZIONE MORFOLOGICA DELLA SPIAGGIA DI BARATTI SOPRALLUOGO Livorno, 27 ottobre 2010 PROGETTO RES MAR SOTTOPROGETTO B CENTRO TRANSFRONTALIERO PER LO STUDIO DELLA DINAMICA DEI LITORALI

2 Introduzione Il Golfo di Baratti rientra nei settori d intervento previsti dall Elenco interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale (Del. Consiglio Regionale Toscana n. 47/2003) relativi al Progetto di Piano Regionale di gestione integrata della costa ai fini del riassetto idrogeologico (delibera G.R.T. n 1214 del 5 novembre 2001), in particolare costituisce l intervento n 13 del suddetto e- lenco. La Provincia di Livorno rappresenta l ente attuatore di tale intervento, il quale è finanziato dalla Regione Toscana, secondo quanto stabilito nel già citato elenco degli Interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale. Nel Progetto di Piano Regionale di gestione integrata della costa ai fini del riassetto idrogeologico, per la spiaggia del Golfo di Baratti sono state individuate criticità legate alla presenza di aree di pregio naturalistico e alla perdita di funzioni turistico ricreative. L intervento previsto appartiene all elenco dell Allegato B1 della L.R. 79/98, ossia all elenco dei progetti sottoposti alla fase di verifica di competenza della regione (art.11, comma 1), in quanto è individuato dal comma g, articolo 2 del suddetto allegato ( opere costiere destinate a combattere l erosione e lavori marittimi volti a modificare la costa, mediante la costruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa del mare ). L area d intervento è caratterizzata dalla presenza del Parco Archeologico di Baratti-Populonia, individuato come Area Naturale Protetta di Interesse Locale (A.N.P.I.L., ai sensi L.R. 49/1995) ed inserito nell Elenco ufficiale delle Aree Protette regionali con D.C.R. n 174 del 17/06/98 2 Programma regionale per le aree protette, 2 aggiornamento. Pertanto, ai sensi dell art. 5 comma 3 della L.R. 79/98, l intervento è sottoposto a Procedura di Valutazione Impatto Ambientale (art. 12 e seguenti della LR 79/98). Analisi della storia evolutiva La storia evolutiva è scandita dagli interventi di versamenti di scorie minerali dall epoca romana con la formazione del lobo ghiaioso presente a Sud (zona nautica) e in periodo recente ( 38-59), con la realizzazione di un notevole versamento di materiale terroso proveniente da scavi archeologici, nella parte centro-orientale del golfo. 2

3 L evoluzione della linea di riva contenuta nello studio dell Università di Firenze mostra un primo periodo ( 38-76) in cui si assiste al progressivo smantellamento del versamento, realizzato nel periodo nella zona centro-meridionale del golfo, con spostamento di materiale prevalentemente verso sud. Nel periodo successivo, tra il 1976 e il 1984, si nota un processo d erosione ai due lati del golfo (ma prevalente a sud) e con lieve accumulo al centro, quindi tra il 1984 ed il 1996 l erosione si estende a tutto il golfo con massimi a nord (dell ordine di 0,80 metri all anno) mentre negli ultimi anni tra il 1996 ed il 2001, si riscontra un debole arretramento con massimi nella zona centrale. Analisi dell idrodinamica del golfo Il frangimento delle onde provoca l entrata di liquido nel golfo ed un innalzamento di livello, nella parte nord del golfo, con la creazione di un carico idraulico che sollecita il liquido verso le vie d uscita sul fondale che, in conseguenza della morfologia dello stesso, possono essere identificate nei due solchi esistenti ai lati del golfo. Certamente, tra le due, la via più agevole è costituita dall ampio canale tra la battigia e la cresta rocciosa a sud ed il grande solco presente su questo lato del golfo, perciò la gran parte del liquido segue questa, e solo un flusso limitato si avvia all esterno attraverso il minore solco presente sul lato nord. Si stabilisce pertanto una corrente principale che percorre il canale compreso tra la cresta rocciosa e la spiaggia e che quindi si riversa nell ampio solco a sud che, evidentemente trasporta sedimento di granulometria compatibile con la sua velocità. Tale flusso sedimentario, prima di avviarsi nel solco, viene 3

4 a trovarsi in una zona estremamente ridossata dietro al grande lobo ghiaioso, dove una parte dei sedimenti può essere depositata, quindi procede verso i maggiori fondali attraverso il solco trascinando sedimento che infine deposita formando le falciature invertite presenti dal fondale di circa 12m. Questo meccanismo, in sostanza prevale nettamente sulle correnti prodotte direttamente dalle onde frangenti lungo la riva che, come si è visto, sono quasi sempre rivolte verso nord. Definizione dell intervento (progetto preliminare) Il quadro descritto in precedenza porta a concludere che la situazione morfologica dei fondali, con la conseguente circolazione descritta, comporta una fuga di sedimenti fini verso l esterno ben maggiore di quanto competerebbe ad una situazione morfologica regolare. Di conseguenza, è stato pensato ad un duplice intervento: intervento di correzione dei fondali: consiste nel modificare positivamente la morfologia dei fondali in modo da ridurre le perdite di materiali verso l esterno del golfo, mediante il semplice riempimento (anche parziale) dei due solchi presenti ai due lati del golfo ed in particolare del maggiore dei due presente a Sud; versamento di ripascimento nella parte centrosettentrionale del golfo. La volumetria proposta nel preliminare era di mc Indagini ambientali sul golfo di Baratti Il quadro progettuale delineato a livello preliminare è stato sviluppato mediante una serie di studi e indagini dell area d intervento, volti alla ricerca di eventuali cave sottomarine di sedimenti (vista l elevata volumetria richiesta) e necessari alla caratterizzazione dello stato ambientale del sito di Baratti. In particolare, sono state svolte le seguenti indagini: mappatura del fondale tramite Side Scan Sonar, al fine di individuare l estensione delle biocenosi presenti, tipo la prateria di Posidonia Oceanica; 4

5 indagine stratigrafica superficiale del fondale tramite Sub-Bottom Profiler, al fine di individuare lo spessore e la consistenza di eventuali giacimenti sabbiosi; esecuzione di una serie di carotaggi, al fine di prelevare dei campioni delle aree individuate tramite le analisi precedenti e di caratterizzare tali sedimenti; caratterizzazione dello stato di salute della prateria di Posidonia Oceanica presente all interno del golfo; caratterizzazione dei popolamenti bentonici presenti nel golfo Esito delle indagini ambientali e sviluppo della progettazione preliminare L esito delle indagini eseguite ha evidenziato l assenza di aree sabbiose nei pressi del Golfo di Baratti potenzialmente sfruttabili per il ripascimento della spiaggia; pertanto, non avendo notizie di altre cave sottomarine in aree limitrofe, è stato necessario pensare di utilizzare sedimenti provenienti da cave terrestri con caratteristiche petrografiche il più possibile simili a quelle dei sedimenti presenti in posto. L indagine di mercato eseguita sui materiali sabbiosi disponibili a terra ha individuato come tipologia migliore una sabbia proveniente da impianti di frantumazione, a pezzatura elevata (0-4 mm), colorazione giallo-arancione, non identica ai sedimenti esistenti ma simile. Pertanto, è stato deciso, di concerto con l Amministrazione Comunale, di limitare l intervento di versamento ad un volume molto modesto ( mc), per attenuare l impatto sul sito d intervento, rimandando l intervento di ripascimento strutturale (con elevata volumetria) rinviato ad una eventuale fase ulteriore, in funzione di nuove disponibilità di sedimenti più simili a quelli esistenti e degli effetti dell intervento sui fondali. Per quanto riguarda le componenti ambientali del golfo, la caratterizzazione dei popolamenti bentonici non ha evidenziato la presenza di specie di particolare interesse naturalistico mentre la caratterizzazione della prateria di Posidonia Oceanica indica una progressiva regressione della prateria per insabbiamento delle piante presenti sul limite superiore, dovuto probabilmente al trasporto al centro del golfo del materiale presente sulla spiaggia. Ottimizzazione dell intervento proposto: progetto definitivo L intervento proposto nel progetto definitivo è composto da: 5

6 versamento di mc di sedimenti provenienti da cava terrestre in profondità (cioè tramite la realizzazione di un piccolo deposito in posizione centrale nel golfo, in modo da lasciare all azione del moto ondoso il compito di ridistribuire il materiale lungo il profilo della spiaggia; chiusura parziale dei due solchi sottomarini mediante la realizzazione di due coppie di diaframmi in massi naturali, provenienti da cava terrestre, di peso medio pari a 750 kg, interamente sommersi. Rispetto al preliminare, oltre al volume di versamento, per tutelare la Posidonia è stato riposizionato il secondo diaframma del solco a nord (per il primo non è stato possibile). Impatti dell intervento proposto L'attuazione del progetto determinerà dei benefici importanti sulla dinamica del litorale del Golfo di Baratti, riducendo la fuga dei sedimenti verso l'esterno del golfo e attenuando il deficit detritico attuale, mediante un piccolo versamento da cava terrestre. La realizzazione delle opere proposte comporterà un miglioramento anche delle condizioni della prateria di Posidonia Oceanica, attualmente in regressione a causa dell'interramento del limite superiore, dovuto Figura 4 Sovrapposizione del rilievo batimetrico alla mappatura del fondale marino del Golfo di Baratti all'eccessiva migrazione dei sedimenti verso i fondali maggiori. La fase di cantiere e di esecuzione stretta delle opere, invece, potrà comportare degli effetti negativi su alcune componenti ambientali del golfo, in quanto la messa in opera di uno dei diaframmi in massi (il primo del solco a nord) comporterà lo schiacciamento di una parte della prateria di Posi- 6

7 donia Oceanica, mentre il versamento artificiale potrà determinare degli effetti temporanei negativi sulla stessa Posidonia e sul benthos presente, a causa dell aumento momentaneo di torbidità della colonna d acqua. Considerata la totale sommergenza delle opere proposte e il carattere assolutamente temporaneo del deposito di sabbia rifornitore, con cui verrà effettuato il ripascimento, da un punto di vista paesaggistico le uniche modifiche indotte dall'intervento (peraltro molto contenute) tenderanno velocemente a scomparire nel corso del tempo, man mano che i sedimenti di apporto si mescoleranno con quelli presenti in posto. L'impatto dovuto all'azione cumulativa dei vari fattori (effetti temporanei dovuti alle fasi di cantiere, effetti del progetto dovuti alla messa in esercizio delle opere, effetti di lungo periodo sull'area) è da ritenersi positivo per i benefici che verranno indotti sulla dinamica del litorale e sulla prateria di Posidonia Oceanica. Misure di mitigazione Alcune misure di mitigazione sono state adottate già in sede progettuale, in quanto: 1) la scelta di versare solo mc di sabbie provenienti da cava terrestre è dovuta proprio alla volontà di contenere gli impatti dell'intervento: visto che le ricerche di sabbia simile a quella presente in posto non hanno dato esito positivo, il versamento di una quantità molto modesta consentirà di evitare di sconvolgere lo scenario attuale della spiaggia, oltre a contenere gli impatti di cantiere dovuti al trasporto del materiale; 2) il primo diaframma del solco nord, che andrebbe a schiacciare una piccola parte della prateria, può non essere realizzato, ammettendo una minor efficienza dell'intervento (è una delle alternative proposte in sede di VIA). Per quanto riguarda invece la fase di esecuzione dei lavori, è stato previsto di: limitare al 2% la frazione fine contenuta nel materiale di apporto, in modo che i fenomeni di torbidità potranno essere circoscritti sia in termini di distribuzione spaziale che temporale, contenendo al massimo gli impatti sulla Posidonia Oceanica; eseguire il ripascimento con la tecnica del versamento in profondità in modo da evitare di creare torbidità nei periodi seguenti alla fine dei lavori; 7

8 gestire l'accesso all'arenile dei mezzi pesanti in modo tale da evitare qualsiasi tipo di danno al cordone dunale; prescrivere che i mezzi meccanici, addetti alla movimentazione del materiale sulla spiaggia, siano muniti di cingoli, anziché di ruote gommate, in modo da ridurre i possibili effetti negativi sugli habitat presenti sulla battigia. Piano di monitoraggio Il piano di monitoraggio, della durata di tre anni, prevede una serie di controlli sui parametri di progetto e sulle componenti ambientali dell area ed in particolare: rilievo della linea di riva e dei fondali del golfo ed analisi sedimentologiche da eseguirsi (con cadenze diverse) prima dell inizio dei lavori, subito dopo la fine degli stessi e ad intervalli periodici; analisi della qualità delle acque, utilizzando gli stessi standard previsti per la verifica della qualità per la balneazione, da eseguirsi periodicamente dopo la fine dei lavori; misura della torbidità dell area e del particellato sospeso sui fondali del golfo, attraverso la posa in opera di apposite trappole di sedimento (da svuotare periodicamente) e previa caratterizzazione della situazione iniziale (ante operam) del golfo; verifica dello stato di salute della prateria di Posidonia Oceanica e del Benthos, mediante la ripetizione delle stesse analisi della fase di indagine. 8

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