DISCIPLINARE ALLEVAMENTO BIOLOGICO - Bovini da latte (Italian Organic Standard v3)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DISCIPLINARE ALLEVAMENTO BIOLOGICO - Bovini da latte (Italian Organic Standard v3)"

Transcript

1 DTR 4 Ed. Rev. - Bovini da latte (Italian Organic Standard v) INDICE. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE.... VALORE AGGIUNTO.... DEFINIZIONI RIFERIMENTI NORMATIVI RESPONSABILITA SOCIALE DELL IMPRESA REQUISITI OGGETTO DI CERTIFICAZIONE VERIFICHE ISPETTIVE DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ... 7 Redazione RCV Verifica RAQ Verifica CSI Approvazione CDA Tipo di revisione Data Pagina/e Ed. Rev.e Pulga A. Razionale V. Piangevino N. Campus P. Emissione 8..5 Il presente documento distribuito in forma controllata, è presente su archivio elettronico.

2 DTR 4 Ed. Rev.. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE. Il presente disciplinare intende definire i requisiti migliorativi richiesti agli allevamenti biologici di bovini da latte che intendono aderire allo schema di certificazione Italian Organic Standard (IOS), un disciplinare volontario più restrittivo rispetto ai requisiti minimi di legge (Reg. CE N. 84/7 e CE N. 889/8). Il disciplinare ha l obiettivo di promuovere e valorizzare il pieno rispetto dei principi fondanti dell agricoltura biologica IFOAM applicati all allevamento del bestiame.. Il disciplinare si applica agli allevamenti di bovini da latte e ai prodotti da questi ottenuti, inclusi quelli trasformati.. ICEA propone il presente disciplinare e la certificazione volontaria ad esso correlata al fine di promuovere un sistema di mutuo riconoscimento degli standard tra le organizzazioni aderenti ai principi fondanti dell agricoltura biologica Ifoam.. VALORE AGGIUNTO. L obiettivo del presente disciplinare e del relativo schema di certificazione volontario è di valorizzare gli allevamenti e i prodotti biologici di qualità ottenuti seguendo le tecniche più coerenti con i principi ispiratori dell agricoltura biologica IFOAM. Il disciplinare definisce criteri per la valutazione e valorizzazione dei requisiti più restrittivi rispetto a quelli minimi obbligatori previsti dai sistemi legislativi vigenti in materia di agricoltura biologica.. L adesione al disciplinare IOS consentirà agli allevatori biologici e alle aziende che trasformano i relativi prodotti di valorizzare al meglio il rispetto dell etica di produzione biologica e promuovere i loro prodotti nei mercati più maturi.. DEFINIZIONI Organizzazione: ente, azienda, società, organismo, impresa o parte di essi, a capitale azionario o meno, pubblico o privato, avente funzioni e amministrazione proprie che concorre alla formazione, commercializzazione e fornitura del prodotto agroalimentare. Richiedente: Organizzazione che richiede a ICEA la certificazione. Licenziatario: Organizzazione cui ICEA ha rilasciato il Certificato di Conformità. 4. RIFERIMENTI NORMATIVI Reg. CE 84/7 e CE 889/8 relativi alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l'etichettatura e i controlli. UNI CEI EN 765 Valutazione della conformità requisiti per organismi che certificano prodotti, processi e servizi. UNI EN ISO 9 Linee Guida per gli Audit di Sistema di Gestione per la Qualità. I riferimenti sopraccitati sono quelli nella versione in vigore al momento della emissione del presente documento. Devono essere, in ogni caso, applicati i riferimenti normativi nella versione in vigore al momento dello sviluppo dell attività di certificazione. Pag. di 7

3 DTR 4 Ed. Rev. 5. RESPONSABILITA SOCIALE DELL IMPRESA L Organizzazione è tenuto a rispettare i seguenti principi basilari nei suoi rapporti di lavoro:. tutti i lavoratori devono godere di uguali opportunità indipendentemente dalla nazionalità, dal sesso, dall etnia e dal credo religioso;. tutti i lavoratori devono avere pari opportunità in termini di orario, retribuzione, libertà di associazione sindacale e condizioni;. le condizioni di lavoro non devono arrecare danno fisico o psichico ai lavoratori; 4. non ci debbono essere costrizioni di sorta verso i collaboratori; 5. è vietato il lavoro minorile. I minori possono effettuare esperienze di lavoro presso l azienda familiare o aziende vicine purché la loro attività: non sia pericolosa o dannosa per la salute o per la sicurezza; sia supervisionata da un adulto; non comprometta il diritto all educazione scolastica, lo sviluppo morale, sociale e fisico; 6. le retribuzioni debbono essere contrattate con i collaboratori e non essere discriminatorie; 7. ogni azienda deve sviluppare una propria politica sociale che integri eventuali leggi nazionali o internazionali al riguardo. Nel caso in cui la produzione sia ottenuta in violazione dei diritti umani, dei principi di giustizia sociale, di diritto e sicurezza sul lavoro e di tutto quanto prescritto nel presente paragrafo, il prodotto non potrà essere certificato ai sensi del presente disciplinare e l azienda sarà esclusa dalla certificazione IOS. 6. REQUISITI OGGETTO DI CERTIFICAZIONE Per il rilascio della certificazione IOS, si richiede il rispetto dei seguenti pre-requisiti obbligatori: l azienda interessata deve aver terminato il periodo di conversione per le produzioni vegetali (assenza di produzioni vegetali in conversione all agricoltura biologica); tutte le specie allevate devono essere assoggettate al controllo ai sensi del Reg. (CE) 84/7 (non sono ammessi allevamenti misti); l azienda non deve presentare Non Conformità rispetto alla normativa ai regolamenti CE 84/7 e CE 889/8. Il mancato rispetto di uno dei requisiti imposti dagli stessi il ritiro del certificato IOS eventualmente rilasciato; la stabulazione fissa non è mai consentita; in caso di effettuazione di un numero superiore a tre cicli di trattamenti allopatici, nel corso dell anno, l animale/gli animali interessati non potranno essere reintegrati nella mandria con finalità di produzione. Le produzioni da loro ottenute non possono essere certificate IOS; la contaminazione OGM di un prodotto biologico/ios, dovuta a circostanze indipendenti dalla volontà dell operatore, comporta la modifica dello status BIO-IOS del prodotto. Nella tabella riportata sotto, per ogni requisito imposto dalla normativa di riferimento in materia di agricoltura biologica sono descritte le azioni di controllo svolte dall Organismo Pag. di 7

4 DTR 4 Ed. Rev. di Controllo e gli elementi operativi e di dettaglio virtuosi che permettono di ottenere dei punteggi aggiuntivi. Quando l allevamento soddisfa il requisito minimo di legge il punteggio acquisito per lo specifico requisito è pari a. punteggi aggiuntivi sono attribuiti nel caso di rispetto di livelli più restrittivi dei requisiti. L obiettivo finale è quello di raggiungere un punteggio pari o superiore 5, conditio sine qua non per l ottenimento della certificazione IOS. Gestione e fertilizzazione dei suoli densità degli animali/ artt..-. e 5 Azione di controllo Kg di N/ha/anno < 7 Max UBA/ha (da a ) La quantità totale di effluenti di Calcolo del carico di bestiame AZIENDA CHE RISPETTA allevamento non può superare i 7 kg di azoto per anno/ettaro di superficie agricola utilizzata. Tale limite si applica esclusivamente come da All. IV 889/8 o altre disposizioni nazionali e regionali vigenti. IL REQUISITO MINIMO CON I SOLI TERRENI AZIENDALI AZIENDA CON all'impiego di letame, letame essiccato e pollina, effluenti di allevamento compostati inclusa la pollina, letame compostato ed effluenti di allevamento liquidi. Le aziende dedite alla produzione biologica possono stipulare accordi In caso di effluenti eccedentari, verificare presenza di accordi di cooperazione con altre aziende bio e documentazione comprovante la cessione del RAPPORTO DI COOPERAZIONE MAX % AZIENDA CON RAPPORTO DI COOPERAZIONE -6% scritti di cooperazione ai fini surplus. AZIENDA CON dell'utilizzo di effluenti eccedentari RAPPORTO DI provenienti dalla produzione biologica COOPERAZIONE >6% solo con altre aziende ed imprese che rispettano le norme di produzione biologica Origine degli animali biologici / Art. 8 Nella scelta delle razze o delle linee Descrizione razza allevata Presenza di razze genetiche si deve tener conto della capacità degli animali di adattarsi alle condizioni locali nonché della loro vitalità e resistenza alle malattie, dando la preferenza a razze e varietà autoctone. minacciate di abbandono Presenza di razze autoctone con buone caratteristiche di rusticità Presenza di razze NON autoctone (razze allevate in purezza e/o razze con alti livelli produttivi) Origine degli animali non biologici / Art. 9 A fini riproduttivi possono essere Verificare introduzione Rimonta femminile interna introdotti in un'azienda biologica animali allevati in modo non biologico solo quando non siano disponibili animali da registro carico/scarico bovini + mod. IV asl % e/o introduzione animali solo BIO Incroci F per la rimonta animali biologici in numero sufficiente e nel rispetto delle condizioni di cui ai Verificare la gestione della rimonta descritta nel piano di (rimonta interna > 5%) Per rimonta esterna NON paragrafi da a 5 del presente articolo. gestione aziendale. bio, % dei bovini adulti o 4% in deroga deroga 4% in caso di cambio di razza in favore di razze minacciate di abbandono Condizioni di ricovero degli animali / Art. Pag. 4 di 7

5 DTR 4 Ed. Rev. L'isolamento, il riscaldamento e Superficie coperta/scoperta l'aerazione dell'edificio garantiscono che la circolazione dell'aria, i livelli di polvere, la temperatura, l'umidità relativa dell'aria e la concentrazione netta disponibile per gli animali pari a quella indicata in All. III Superficie coperta/scoperta di gas siano mantenuti entro limiti non nocivi per gli animali. L'edificio consente un'abbondante aerazione e illuminazione naturale. La densità di bestiame negli edifici netta disponibile per gli animali superiore di almeno il % a quella indicata in All. III punti di beveraggio per deve assicurare il conforto e il benessere degli animali, offrendo loro una superficie sufficiente per stare in ogni box Auto catture pari al numero dei capi presenti nel box piedi liberamente, sdraiarsi, girarsi, Attestato di partecipazione a pulirsi, assumere tutte le posizioni corsi di formazione sul naturali e fare tutti i movimenti benessere animale per gli naturali. addetti alla cura degli Le superfici minime degli edifici e animali (solo da ENTI degli spazi liberi all'aperto e le sono riconosciuti) fissate nell'allegato III. Visite periodiche programmate dal veterinario Monitoraggio insetti e roditori da ditta specializzata Presenza dispositivi per garantire adeguata areazione nella stalla (prese d aria, fessura di colmo) Condizioni di stabulazione e pratiche di allevamento specifiche per i mammiferi/ Art. I locali di stabulazione devono avere pavimenti lisci ma non sdrucciolevoli. Almeno metà della superficie minima interna definita all'allegato III è costituita da materiale solido, ossia non composto da assicelle o graticciato. I locali di stabulazione hanno a disposizione una zona confortevole, pulita e asciutta per il sonno o il riposo degli animali, sufficientemente ampia e costruita con materiale solido non grigliato L'area di riposo dispone di una lettiera ampia e asciutta, costituita da paglia o da materiali naturali adatti. E vietato l'allevamento di vitelli in recinti individuali dopo una settimana di età. superficie interna costituita da materiale solido (NON grigliato)=5% > superficie interna costituita da materiale solido (NON grigliato)>5% Lettiera: paglia da colture aziendali per tutto l anno e per tutte le categorie di animali Lettiera: paglia o altri materiali naturali extra-aziendali Presenza di spazi destinati alla madre con il vitello neonato Allevamento dei vitelli in box dopo la prima settimana di vita Cuccette in numero pari ai capi animali presenti nei singoli box Gestione degli animali Mutilazione e altre pratiche/ Art. 8 Operazioni quali l'applicazione di anelli di gomma alle code degli ovini, la recisione della coda o dei denti, la spuntatura del becco o la decornazione non sono praticate sistematicamente sugli animali nell'agricoltura biologica. Alcune di queste operazioni possono tuttavia essere autorizzate caso per caso dall'autorità competente per motivi di sicurezza o al fine di migliorare la salute, il benessere o l'igiene degli animali. La sofferenza degli animali è ridotta al minimo applicando un'anestesia e/o analgesia sufficiente ed effettuando le operazioni all'età più Verificare, se praticata, cauterizzazione abbozzo corneale entro le prime settimane di vita in presenza di deroga concessa dal medico veterinario della ASL competente per territorio. Introduzione di animali NON sottoposti a pratiche mutilatorie Cauterizzazione abbozzo corneale entro la prime tre settimane di vita Cauterizzazione abbozzo corneale entro la prime tre settimane di vita alle sole vitelle da latte Bovini con corna Pag. 5 di 7

6 DTR 4 Ed. Rev. opportuna ad opera di personale qualificato. Alimenti provenienti dall azienda stessa o da altre fonti/ Art. 9 Nel caso degli erbivori, almeno il 6 % degli alimenti proviene dall unità di produzione stessa o, qualora ciò non sia possibile, è ottenuto in cooperazione con altre aziende biologiche situate nella stessa regione. Alimenti conformi alle esigenze nutrizionali degli animali/ Art. Tutti i giovani mammiferi sono nutriti con latte materno, di preferenza rispetto al latte naturale, per un periodo minimo di mesi per i bovini Per gli erbivori, i sistemi di allevamento devono basarsi in massima parte sul pascolo, tenuto conto della disponibilità di pascoli nei vari periodi dell'anno. Almeno il 6 % della materia secca di cui è composta la razione giornaliera degli erbivori deve essere costituito da foraggi grossolani e foraggi freschi, essiccati o insilati. 6% s.s. aziendale e/o cooperazione % s.s. aziendale 8% s.s. aziendale, % cooperazione 6% s.s. aziendale, 4% cooperazione Allattamento con latte naturale Allattamento naturale sotto le madri Allattamento con madri adottive Allattamento con latte aziendale di massa Pascolo solo per alcune categorie e per limitati periodi dell anno Pascolo minimo 6 mesi/anno Pascolo per le vacche in lattazione 6 % foraggi 8% foraggi, di cui almeno % da foraggio fresco 6% foraggi, di cui almeno % da foraggio fresco Per gli animali da latte è consentita una 5 %-5% per i mesi riduzione al 5 % per un periodo massimo di mesi all'inizio della lattazione. lattazione Foraggi >5% nei mesi di lattazione Profilassi / Art. è vietato l'uso di medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica o di antibiotici per trattamenti preventivi. Uso di medicinali veterinari allopatici o antibiotici solo a fronte di diagnosi e prescrizione È vietato l'impiego di sostanze destinate a stimolare la crescita o la produzione nonché l'uso di ormoni o sostanze analoghe destinati a controllare la riproduzione o ad altri scopi. I prodotti fitoterapici, i prodotti omeopatici, gli oligoelementi e i prodotti elencati all'allegato V, sezione, e all'allegato VI, sezione, sono preferiti ai medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica o agli antibiotici, purché abbiano efficacia terapeutica per la specie animale e tenuto conto delle circostanze che hanno richiesto la cura. qualora la cura sia essenziale per evitare sofferenze o disagi all'animale, possono essere utilizzati antibiotici o medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica sotto la responsabilità di un veterinario. Max. tre cicli di trattamenti per capo in un anno con medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica o antibiotici. Registro trattamenti veterinari, documenti fiscali veterinaria Non impiegati stimolatori della crescita e/o ormoni o altre sostanze per il controllo della riproduzione Uso esclusivo di prodotti omeopatici, fitoterapici, oligoelementi Uso di allopatici/antibiotici solo in caso di conclamata necessità Uso di allopatici/antibiotici su max. % del totale dei capi in riproduzione, max. ciclo/capo/anno Uso di allopatici/antibiotici su max. % del totale dei capi in riproduzione, max. cicli/capo/anno Max. cicli trattamenti Pag. 6 di 7

7 DTR 4 Ed. Rev. Il tempo di sospensione deve essere di durata doppia rispetto a quello stabilito per legge DA EVIDENZE DOCUMENTALI, verificare che la produzione di latte bio sia avvenuta trascorso un t.s. doppio di quello indicato sul bugiardino del medicinale. Rispetto tempo di sospensione pari al doppio di quello stabilito per legge 7. VERIFICHE ISPETTIVE ICEA verifica gli allevamenti e lo stabilimento di trasformazione dell Organizzazione dove avviene la produzione oltre ad eventuali subfornitori o terzisti presso i quali si renda necessario il controllo dei requisiti di conformità richiesti dal presente disciplinare. Gli audit di sorveglianza saranno effettuati con frequenza almeno annuale. ICEA si riserva la possibilità di eseguire verifiche supplementari o mirate (anche non annunciate) e/o di intensificare l attività di sorveglianza in caso di gravi non conformità riscontrate nello svolgimento dell attività di controllo o segnalate da altri soggetti interessati. 8. DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ Oltre alle diciture di conformità, i codici di controllo e il logo previsto dalla normativa vigente, le aziende licenziatarie certificate secondo il presente disciplinare possono utilizzare in etichetta l indicazione Ottenuto in conformità all Italian Organic Standard - Cert. n. xxxxx. Tutto il materiale informativo e/o pubblicitario e/o i documenti che contengono riferimenti alla certificazione volontaria ottenuta devono chiaramente riferirsi al prodotto oggetto di certificazione e deve essere sempre preventivamente approvato da ICEA. Pag. 7 di 7

Zootecnia Biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione

Zootecnia Biologica in Italia, problematiche, trend e prospettive del mercato dal punto di vista della certificazione Convegno Prospettive delle produzioni biologiche nelle diverse specie zootecniche Venerdì 10 ottobre 2014 Ore 9,30 Sala Bertonazzi - Palazzo dell'agricoltura Via Cristoforo Colombo, 35 Piacenza Zootecnia

Dettagli

Riconversione di una stalla da latte al metodo biologico

Riconversione di una stalla da latte al metodo biologico Riconversione di una stalla da latte al metodo biologico DABB - Ghisalba (BG) - 25 novembre 2016 Sergio Benedetti - Bioqualità Agricoltura biologica E un metodo di conduzione di un azienda agricola di

Dettagli

ALLEGATO I: NORME PER LA PRODUZIONE BIOLOGICA A LIVELLO AZIENDALE Produzioni vegetali

ALLEGATO I: NORME PER LA PRODUZIONE BIOLOGICA A LIVELLO AZIENDALE Produzioni vegetali PREFAZIONE Reg. CE 1804/99 e due decreti Ministeriale hanno dato attuazione in Italia: nel luglio del 1999 disposizioni in materia di produzione, controllo e certificazione dei prodotti biologici di origine

Dettagli

ALLEVAMENTO OVICAPRINO CON METODO BIOLOGICO. Giovanna Nicastro Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia

ALLEVAMENTO OVICAPRINO CON METODO BIOLOGICO. Giovanna Nicastro Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia ALLEVAMENTO OVICAPRINO CON METODO BIOLOGICO Giovanna Nicastro Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia 12 novembre 2014 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Reg. (CE) n 834/2007 del Consiglio Reg 889/2008

Dettagli

REGOLAMENTO DI PRODUZIONE DELLA CARNE DI RAZZA BOVINA PIEMONTESE DEL CONSORZIO MACELLAI TIPICI DI CUNEO

REGOLAMENTO DI PRODUZIONE DELLA CARNE DI RAZZA BOVINA PIEMONTESE DEL CONSORZIO MACELLAI TIPICI DI CUNEO Pagina: 1 di 7 REGOLAMENTO DI PRODUZIONE DELLA CARNE DI RAZZA BOVINA DEL CONSORZIO MACELLAI TIPICI DI CUNEO Pagina: 2 di 7 Premessa Il Consorzio Macellai Tipici di Cuneo - Carnè promuove la realizzazione

Dettagli

DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI A CONSUMATORI VEGETARIANI E VEGANI

DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI A CONSUMATORI VEGETARIANI E VEGANI Ed.02 Rev.01-15.04.2014 DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI DESTINATI A CONSUMATORI VEGETARIANI E VEGANI INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2. VALORE AGGIUNTO... 2 3. DEFINIZIONI...

Dettagli

Il regolamento europeo prevede alcune regole principali per la coltivazione dei prodotti biologici:

Il regolamento europeo prevede alcune regole principali per la coltivazione dei prodotti biologici: La normativa [ ] L A NORMAT I VA L N LA LEGGE CHE REGOLA IL SETTORE Il diffondersi dell agricoltura biologica e l incremento dei consumi di prodotti biologici ha fatto sì che anche le Istituzioni europee

Dettagli

PRODOTTI DESTINATI ALLA ALIMENTAZIONE DI RUMINANTI E MONOGASTRICI SECONDO IL REGOLAMENTO CE 834/07

PRODOTTI DESTINATI ALLA ALIMENTAZIONE DI RUMINANTI E MONOGASTRICI SECONDO IL REGOLAMENTO CE 834/07 PRODOTTI DESTINATI ALLA ALIMENTAZIONE DI RUMINANTI E MONOGASTRICI SECONDO IL REGOLAMENTO CE 834/07 La presente guida si applica ai mangimi destinati ai bovini, agli equidi, agli ovini, caprini, suini e

Dettagli

La certificazione del metodo biologico: avicoli

La certificazione del metodo biologico: avicoli La certificazione del metodo biologico: avicoli Categories : Anno 2017, N. 254-15 aprile 2017 di Donato Ferrucci e Antonio Marcone Introduzione Per quanto concerne l allevamento di avicoli con metodo biologico,

Dettagli

Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale:

Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale: Il benessere animale negli allevamenti suini Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale: D.lgs. N. 534/1992 in attuazione della Direttiva 91/630/CEE

Dettagli

Regione Lombardia - Giunta DIREZIONE GENERALE SALUTE VETERINARIA. Piazza Città di Lombardia n Milano. Tel

Regione Lombardia - Giunta DIREZIONE GENERALE SALUTE VETERINARIA. Piazza Città di Lombardia n Milano. Tel Regione Lombardia - Giunta DIREZIONE GENERALE SALUTE VETERINARIA Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano www.regione.lombardia.it sanita@pec.regione.lombardia.it Tel 02 6765.1 Protocollo H1.2014.0033653

Dettagli

Problemi ed opportunità della conversione dalla produzione convenzionale a quella biologica

Problemi ed opportunità della conversione dalla produzione convenzionale a quella biologica Convegno 26 ottobre 2016 La conversione da convenzionale a BIO: il latte e produzione casearia biologica Problemi ed opportunità della conversione dalla produzione convenzionale a quella biologica Giacomo

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Decreto del Ministro delle politiche agricole recante la Modifica del decreto ministeriale 27 novembre 2009 n. 18354 sulle Disposizioni per l attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007, n. 889/2008, n.

Dettagli

Competenze e responsabilità

Competenze e responsabilità Ministero della Salute Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari NORME NAZIONALI NORME NAZIONALI La protezione rappresenta una priorità sancita da leggi nazionali e internazionali.

Dettagli

Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento

Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento Valutazione del benessere dei bovini in Emilia-Romagna, Alessandro Gastaldo - Settore Edilizia del C.R.P.A. spa - SANA Salone Internazionale del Naturale

Dettagli

4 - ETICHETTATURA DEI MANGIMI BIOLOGICI

4 - ETICHETTATURA DEI MANGIMI BIOLOGICI 4 - ETICHETTATURA DEI MANGIMI BIOLOGICI 4.1 PREMESSA 18 I mangimi che, nella loro etichetta, riportano riferimenti al metodo di produzione biologico, devono essere certificati. Le prescrizioni specifiche

Dettagli

Data n. Azienda. Indirizzo Comune N telefono. N iscrizione CCIAA N fax. Non Conformità rilevate Gravi n Riferimento punto Piano di Controllo:

Data n. Azienda. Indirizzo Comune N telefono. N iscrizione CCIAA N fax. Non Conformità rilevate Gravi n Riferimento punto Piano di Controllo: Ispettore Incaricato Verifica Ispettiva Cod. identificativo Azienda - Oppure INDICARE ISCRIZIONE Data n. Azienda Indirizzo Comune N telefono N iscrizione CCIAA N fax Referente Aziendale Qualifica Non Conformità

Dettagli

Informazione&Zootecnia

Informazione&Zootecnia INFORMAZIONE&ZOOTECNIA Allevamenti sostenibili: il biologico Allevamenti sostenibili: il biologico A.R.A. Umbria Associazione Regionale Allevatori dell Umbria SEDE LEGALE ED OPERATIVA di Perugia: Via O.P.

Dettagli

I principali aspetti legislativi del BA in allevamento

I principali aspetti legislativi del BA in allevamento I principali aspetti legislativi del BA in allevamento Paolo Rossi, CRPA SpA di Reggio Emilia - SANA Salone Internazionale del Naturale EU Food-CT-2004-506508 BA, ambiente e strutture umidità velocità

Dettagli

La normativa e gli sviluppi futuri in Europa

La normativa e gli sviluppi futuri in Europa 81 a Fiera Agricola Zootecnica Italiana BENESSERE ANIMALE: LA VACCA DA LATTE dalle parole ai fatti e gli sviluppi futuri Luigi Bertocchi Istituto Zooprofilattico Sperimantale della Lombardia ed Emilia-Romagna

Dettagli

Ordinanza del DFE concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali

Ordinanza del DFE concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali Ordinanza del DFE concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (Ordinanza SSRA) del 7 dicembre 1998 Il Dipartimento federale dell economia, visti gli articoli 59 capoverso

Dettagli

Francia, terra di allevamento

Francia, terra di allevamento Francia, terra di allevamento La Francia è il paese che detiene la più grande superficie di pascoli in Europa (più di 13 milioni di ettari), che rappresentano la base essenziale dell alimentazione dei

Dettagli

Principi zootecnia bio

Principi zootecnia bio Principi zootecnia bio L'approccio olistico dell'agricoltura biologica richiede che la produzione zootecnica sia legata alla terra, poiché il letame prodotto viene utilizzato come concime per la produzione

Dettagli

SSPV di RE CONTROLLO UFFICIALE IN ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI LISTA DI RISCONTRO/ CHECK LIST BENESSERE

SSPV di RE CONTROLLO UFFICIALE IN ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI LISTA DI RISCONTRO/ CHECK LIST BENESSERE del 229/0/203 Edizione n Rev. n. 0 Pag. di 9 CONTROLLO UFFICIALE IN ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI LISTA DI RISCONTRO/ Rev. N. MOTIVAZIONE DELLA REVISIONE DATA 0 Aggiornamento normativo e Formattazione

Dettagli

La conversione alla zootecnia biologica

La conversione alla zootecnia biologica home >> La zootecnia biologica >> La conversione alla zootecnia biologica La conversione alla zootecnia biologica LEZIONE DEL 21 APRILE 2004 I PARTE: ORE 9,OO - 13,00 RELATORE: MONICA AGOSTINI La forte

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 14 DEL REGIONE BASILICATA DISCIPLINA DELLE PRODUZIONI BIOLOGICHE REGIONALI

LEGGE REGIONALE N. 14 DEL REGIONE BASILICATA DISCIPLINA DELLE PRODUZIONI BIOLOGICHE REGIONALI LEGGE REGIONALE N. 14 DEL 27-04-1999 REGIONE BASILICATA DISCIPLINA DELLE PRODUZIONI BIOLOGICHE REGIONALI Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA N. 28 del 6 maggio 1999 ARTICOLO 1 Finalità

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE COMPETITIVE, DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE E DELLA PESCA DIREZIONE GENERALE PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ AGROALIMENTARE

Dettagli

Rintracciabilita' e scadenza del latte fresco. (GU n. 152 del )

Rintracciabilita' e scadenza del latte fresco. (GU n. 152 del ) MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE DECRETO 27 Maggio 2004 Rintracciabilita' e scadenza del latte fresco. (GU n. 152 del 1-7-2004 ) IL MINISTRO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE e IL MINISTRO DELLE POLITICHE

Dettagli

Bovini da latte e bufalini

Bovini da latte e bufalini PSR Lazio 2014/2020 - Misura 14 Benessere degli animali: possibili risposte alle criticità del settore zootecnico Impegni suddivisi per macroarea (Reg. 807/2014 art. 10) Gli impegni richiesti, in materia

Dettagli

STATI GENERALI DELLA MONTAGNA

STATI GENERALI DELLA MONTAGNA STATI GENERALI DELLA MONTAGNA GIOVEDÌ 6 LUGLIO 2017 LUIGI POLIZZI - DIRIGENTE MIPAAF l.polizzi@politicheagricole.it PRODOTTO DI MONTAGNA : UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER L AGROALIMENTARE DELLE MONTAGNE LUIGI

Dettagli

Benessere Animale e qualità del latte

Benessere Animale e qualità del latte Misura F Miglioramento del benessere degli animali Benessere Animale e qualità del latte Aziende Sanitarie Locali Servizi Veterinari Igiene degli allevamenti e Produzioni Zootecniche CONDIZIONALITA Criteri

Dettagli

REGOLAMENTO organismi di certificazione partners requisiti per la qualifica

REGOLAMENTO organismi di certificazione partners requisiti per la qualifica REGOLAMENTO organismi di certificazione partners requisiti per la qualifica Il presente documento è di proprietà di IPPR Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo. Tutti i diritti riservati.

Dettagli

PSR MARCHE 2010/2020 Misura 14 Benessere degli animali

PSR MARCHE 2010/2020 Misura 14 Benessere degli animali Allegato1 Su carta intestata della ditta PIANO AZIENDALE CHE ATTESTA LA SITUAZIONE DELLE PRATICHE ADOTTATE IN AZIENDA AL MOMENTO DELLA DOMANDA PSR MARCHE 2010/2020 Misura 14 Benessere degli animali Codice

Dettagli

L acquacoltura, nel mondo del Bio

L acquacoltura, nel mondo del Bio L acquacoltura, nel mondo del Bio Embedded PowerPoint Video By PresenterMedia.com Il Regolamento CE 834/07, il Regolamento CE 710/2009 Il Regolamento CE 834/07 fornisce la base normativa per lo sviluppo

Dettagli

PIANO DEI CONTROLLI DEL MCG VALTELLINA

PIANO DEI CONTROLLI DEL MCG VALTELLINA [ PIANO DEI CONTROLLI DEL MCG VALTELLINA Allegato A) alla deliberazione n. 95 del 24/06/13 Soggetto interessato Richiesta iniziale della Licenza d uso del MCG per i prodotti di cui ai commi 4, 5 e 6 dell

Dettagli

Regione Autonoma della Sardegna

Regione Autonoma della Sardegna Regione Autonoma della Sardegna Modalità e procedure per l erogazione dell aiuto agli operatori biologici iscritti nell elenco regionale, relativo al rimborso delle spese di controllo e certificazione,

Dettagli

ETICHETTATURA MANGIMI per i prodotti da agricoltura biologica

ETICHETTATURA MANGIMI per i prodotti da agricoltura biologica INDICE Argomento Reg. (CE) n. 834/2007 Reg. (CE) n. 889/2008 Reg. (CE) n. 967/2008 Campo di applicazione Art. 59; Art. 95 Uso di termini riferiti alla produzione biologica Art. 23 Uso di marchi commerciali

Dettagli

Carni BIO, grass-fed e convenzionali: qualità nutrizionale e merceologica

Carni BIO, grass-fed e convenzionali: qualità nutrizionale e merceologica ASSEMBLEA FEDERCARNI imeat 2016 Modena 10.04.2016 Carni BIO, grass-fed e convenzionali: qualità nutrizionale e merceologica Dr. Gianluca Baldi, Responsabile Qualità Vercelli SpA AGENDA 1. PRINCIPALI CARATTERISTICHE

Dettagli

CARNI BOVINE, OVINE E SUINE DELLA TUSCIA VITERBESE MODALITA DI OTTENIMENTO DELLA LICENZA D USO DEL MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE

CARNI BOVINE, OVINE E SUINE DELLA TUSCIA VITERBESE MODALITA DI OTTENIMENTO DELLA LICENZA D USO DEL MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI VITERBO CARNI BOVINE, OVINE E SUINE DELLA TUSCIA VITERBESE Modificato ed integrato nel mese di aprile 2008 1. DISPOSIZIONI GENERALI Il presente

Dettagli

CHECK-LIST INTEGRATA VITELLI A CARNE BIANCA

CHECK-LIST INTEGRATA VITELLI A CARNE BIANCA CHECK-LIST INTEGRATA VITELLI A CARNE BIANCA DATA / / Operatori. Tempistica. COD / / ASL PROPRIETARIO DETENTORE Indirizzo.. N capi presenti. Fascia 0-50 capi 50-150 capi 150-300 capi > 300 capi 1 2 3 4

Dettagli

PRISA 2012: PROGRAMMAZIONE BENESSERE ANIMALE. Galline ovaiole (D.Lgs , n. 267: attuazione delle Direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE)

PRISA 2012: PROGRAMMAZIONE BENESSERE ANIMALE. Galline ovaiole (D.Lgs , n. 267: attuazione delle Direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE) PRISA 2012: PROGRAMMAZIONE BENESSERE ANIMALE Riferimenti normativi Galline ovaiole (D.Lgs. 29.07.2003, n. 267: attuazione delle Direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE) La normativa vigente (art. 3 D.Lgs 267/03)

Dettagli

(In corso di pubblicazione)

(In corso di pubblicazione) Prot. N 90459 del 29 marzo 2001 (In corso di pubblicazione) VISTO l art. 4, comma 3 della Legge 29 dicembre 1990, n. 428 (legge comunitaria); VISTO il D.M. del 4 agosto 2000 di attuazione del Reg. (CE)

Dettagli

Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo. Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda

Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo. Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda Descrizione e analisi dell allevamento bovino sardo Le Razze Sardo-Bruna, Sardo-Modicana e Sarda Dott.ssa Arcadia Mura Dott.ssa Maria Gabriella Serra Allevamenti bovini 57 allevamenti : 17 allevamenti

Dettagli

REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA DURA E SEMIDURA

REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA DURA E SEMIDURA PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI A PASTA DURA E SEMIDURA 1 1. CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente

Dettagli

PRODOTTI DI QUALITA. REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA CON DGR N del 09/12/2015 AI SENSI DEL REG. (CE) N.

PRODOTTI DI QUALITA. REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA CON DGR N del 09/12/2015 AI SENSI DEL REG. (CE) N. PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA CON DGR N. 2210 del 09/12/2015 AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODOTTI DOLCI, SALATI E BEVANDE A

Dettagli

PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODOTTI DI QUALITA REGIME DI QUALITA RICONOSCIUTO DALLA REGIONE PUGLIA AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1305/2013 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE FORMAGGI FRESCHI O A BREVE MATURAZIONE 1 1. CAMPO DI APPLICAZIONE

Dettagli

CARNI BOVINE, OVINE, SUINE E AVICOLE DELLA TUSCIA VITERBESE

CARNI BOVINE, OVINE, SUINE E AVICOLE DELLA TUSCIA VITERBESE CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI VITERBO CARNI BOVINE, OVINE, SUINE E AVICOLE DELLA TUSCIA VITERBESE MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE luglio 2015 1. DISPOSIZIONI GENERALI Il

Dettagli

PIANO DI GESTIONE: DICHIARAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI IMPEGNI E DELLE MISURE CONCRETE ADOTTATE PER IL RISPETTO DEL DISCIPLINARE:

PIANO DI GESTIONE: DICHIARAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI IMPEGNI E DELLE MISURE CONCRETE ADOTTATE PER IL RISPETTO DEL DISCIPLINARE: M.RCCOSMOS 07 PIANO DI GESTIONE: DICHIARAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI IMPEGNI E DELLE MISURE CONCRETE ADOTTATE PER IL RISPETTO DEL DISCIPLINARE: Eco Bio Cosmesi Cosmos Organic Eco Bio Detergenza Cosmesi Naturale

Dettagli

* Utilizzare punteggi intermedi per situazioni non contemplate

* Utilizzare punteggi intermedi per situazioni non contemplate Manuale PTBC-VacVit Rev. 0 All. SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) A. ZONA PARTO Dal momento

Dettagli

Carta degli impegni di filiera

Carta degli impegni di filiera Carta degli impegni di filiera Firenze, 10 Febbraio 2015 Come previsto nel Protocollo di Filiera del Latte Mugello, il presente documento riporta gli indicatori, comprensivi degli obiettivi, utilizzati

Dettagli

Il coniglio biologico

Il coniglio biologico Il coniglio biologico Categories : Anno 2013, N. 166-15 aprile 2013 Disponibile finalmente la norma tecnica per la certificazione del prodotto di Donato Ferrucci, Antonio Marcone Introduzione Il Reg. Regolamento

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE LATTE CRUDO DI BUFALA

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE LATTE CRUDO DI BUFALA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE LATTE CRUDO DI BUFALA Legge Regionale 31 maggio 2001, n. 12 Tutela e valorizzazione dei prodotti agricoli, dell acquacoltura e alimentari di qualità e successive modifiche ed

Dettagli

NORMATIVA DEL SISTEMA DEI FORNITORI DI PRODOTTI PER L INFRASTRUTTURA

NORMATIVA DEL SISTEMA DEI FORNITORI DI PRODOTTI PER L INFRASTRUTTURA NORMATIVA DEL SISTEMA DEI FORNITORI DI PRODOTTI PER L INFRASTRUTTURA Indice Articolo 1 Istituzione del Sistema di qualificazione Articolo 2 Documentazione correlata e modelli di dichiarazioni Articolo

Dettagli

Modalità di accesso ad una DOP/IGP

Modalità di accesso ad una DOP/IGP Modalità di accesso ad una DOP/IGP Rev. 00 1 SOMMARIO 1. MODALITÀ DI ACCESSO AD UNA DOP/IGP 3 2. IL PERCORSO CERTIFICATIVO DELLA DOP CANESTRATO PUGLIESE 4 3. ALLEGATO 1 - DOCUMENTI DA ALLEGARE AL MODELLO

Dettagli

SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE

SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE Manuale PTBC-latte Rev. 0 All. SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE A. SALA PARTO Dal momento che la recettività all

Dettagli

ALLEGATO 1_ QUESTIONARIO ALLE AZIENDE 1. ANAGRAFICA E DATI SUL CASO STUDIO

ALLEGATO 1_ QUESTIONARIO ALLE AZIENDE 1. ANAGRAFICA E DATI SUL CASO STUDIO ALLEGATO 1_ QUESTIONARIO ALLE AZIENDE 1. ANAGRAFICA E DATI SUL CASO STUDIO Denominazione o ragione sociale Persona contattata/intervistata Posizione 1. Anno di inizio produzione dell azienda 2. Anno di

Dettagli

CAVATELLI del Molise

CAVATELLI del Molise UNIONE REGIONALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DEL MOLISE CAVATELLI del Molise CAVATELLI del Molise Modalità di ottenimento della licenza d uso del marchio collettivo

Dettagli

ALLEGATOA1 alla Dgr n del 03 luglio 2012 pag. 1/5

ALLEGATOA1 alla Dgr n del 03 luglio 2012 pag. 1/5 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA1 alla Dgr n. 1299 del 03 luglio 2012 pag. 1/5 CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELLA POTENZIALITA MASSIMA DELL ALLEVAMENTO GALLINE OVAIOLE Le norme minime da rispettare

Dettagli

IL VETERINARIO AZIENDALE Un ruolo a supporto della Sanità Pubblica e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari

IL VETERINARIO AZIENDALE Un ruolo a supporto della Sanità Pubblica e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari IL VETERINARIO AZIENDALE Un ruolo a supporto della Sanità Pubblica e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari Un modello da sperimentare Dott. Giovanni Turriziani Coordinamento Regionale degli

Dettagli

ALLEGATO 2 al MANUALE TECNICO

ALLEGATO 2 al MANUALE TECNICO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 Reg (CE) n. 1698/2005 Pagamenti per il benessere animale ALLEGATO 2 al MANUALE TECNICO per l attuazione della Misura 215 del PSR 2007-2013 Checklist Interventi per

Dettagli

COME PREPARARSI ALLE VISITE DI CONTROLLO ED ISPEZIONE SEMINARIO FORMATIVO

COME PREPARARSI ALLE VISITE DI CONTROLLO ED ISPEZIONE SEMINARIO FORMATIVO COME PREPARARSI ALLE VISITE DI CONTROLLO ED ISPEZIONE SEMINARIO FORMATIVO Formazione ed informazione agli operatori della filiera agroalimentare ittica in merito agli adempimenti connessi agli obblighi

Dettagli

Progetto ITALIALLEVA:

Progetto ITALIALLEVA: Progetto ITALIALLEVA: NUOVE ESIGENZE DEI CONSUMATORI: Sicurezza alimentare Conoscenza e trasparenza dei processi produttivi Eticità dei processi produttivi QUADRO NORMATIVO: Pacchetto igiene Mangimi Condizionalità

Dettagli

Il Controllo Ufficiale presso un impianto di incenerimento a bassa capacità. Angela Soriani Ferrara, 28 ottobre 2014

Il Controllo Ufficiale presso un impianto di incenerimento a bassa capacità. Angela Soriani Ferrara, 28 ottobre 2014 Il Controllo Ufficiale presso un impianto di incenerimento a bassa capacità Angela Soriani Ferrara, 28 ottobre 2014 Regolamento (CE) n. 1069/2009 Articoli 12, 13 e 14 Smaltimento e uso di materiali di

Dettagli

CARNE BOVINA TERRA DI SAN MARINO

CARNE BOVINA TERRA DI SAN MARINO DISCIPLINARE DI PRODUZIONE CARNE BOVINA TERRA DI SAN MARINO ARTICOLO 1 La denominazione Carne Bovina Terra di San Marino è riservata esclusivamente alla carne prodotta in aziende agricole e stabilimenti

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE VITELLO AL LATTE E CEREALI

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE VITELLO AL LATTE E CEREALI Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni TESTO CONSOLIDATO (in vigore dal 10/04/2015) Allegato F della Deliberazione della Giunta regionale

Dettagli

Domande e risposte su bando Misura 10 anno Operazione SALVAGURADIA DI RAZZE ANIMALI LOCALI MINACCIATE DI ABBANDONO

Domande e risposte su bando Misura 10 anno Operazione SALVAGURADIA DI RAZZE ANIMALI LOCALI MINACCIATE DI ABBANDONO Domande e risposte su bando Misura 10 anno 2016. Operazione 10.1.11 - SALVAGURADIA DI RAZZE ANIMALI LOCALI MINACCIATE DI ABBANDONO DOMANDA 1 E possibile per un impresa agricola presentare domanda di adesione

Dettagli

Modena 7 Giugno Interventi in azienda e controllo delle patologie enteriche. Alessandro Zocca

Modena 7 Giugno Interventi in azienda e controllo delle patologie enteriche. Alessandro Zocca Modena 7 Giugno 2011 Interventi in azienda e controllo delle patologie enteriche Alessandro Zocca Box parto Importante è l ambiente in cui nasce il vitello: il box parto deve essere il più possibile pulito

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE CONIGLIO AL FIENO

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE CONIGLIO AL FIENO Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni TESTO CONSOLIDATO (in vigore dal 12 gennaio 2018) Allegato F della Deliberazione della Giunta

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello)

LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) A. Zona parto a. Obiettivo gestionale: ambiente pulito ed asciutto predisporre all interno

Dettagli

Allevamento A Anamnesi generale di allevamento

Allevamento A Anamnesi generale di allevamento Attività di Gruppo Stimare la prevalenza aziendale Analizzare le singole fasi di rischio Stendere un piano di gestione sanitaria in funzione del rischio evidenziato in ogni fase Allevamento A Anamnesi

Dettagli

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA

AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA AGRIFORM ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN AGRICOLTURA 3^ annualità DD 195/I/2004 QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI NELLE AZIENDE DEL SETTORE ZOOTECNICO Bovini da latte Tutte le informazioni

Dettagli

REGIONE CALABRIA. Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione Standard (PS).

REGIONE CALABRIA. Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione Standard (PS). Allegato A REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO AGRICOLTURA E RISORSE AGROALIMENTARI AUTORITÀ DI GESTIONE PSR CALABRIA 2014-2020 Criteri di calcolo della dimensione economica aziendale espressa in Produzione

Dettagli

Società. Oltre le ideologie, attraverso le idee, di valore in valore, nella complessità, questa è la strada che teniamo.

Società. Oltre le ideologie, attraverso le idee, di valore in valore, nella complessità, questa è la strada che teniamo. Società Posta nel cuore dell Oltrepò Mantovano, a Pegognaga in una zona ricca di bellezze naturalistiche, troviamo l Azienda Agricola Serraglio II, che svolge l attività di gestione agricola dei terreni

Dettagli

Agriverde CIA srl organizza il CORSO DI FORMAZIONE PER TECNICO ISPETTORE IN AGRICOLTURA BIOLOGICA. Trento, dicembre 2016 >> febbraio 2017

Agriverde CIA srl organizza il CORSO DI FORMAZIONE PER TECNICO ISPETTORE IN AGRICOLTURA BIOLOGICA. Trento, dicembre 2016 >> febbraio 2017 Agriverde CIA srl organizza il CORSO DI FORMAZIONE PER TECNICO ISPETTORE IN AGRICOLTURA BIOLOGICA Trento, dicembre 2016 >> febbraio 2017 scadenza iscrizioni: 30/11/2016 Rivolto a chi desidera ottenere

Dettagli

RIF. CORSO: 2015-GG-03. Scheda progetto

RIF. CORSO: 2015-GG-03. Scheda progetto RIF. CORSO: 05-GG-0 Scheda progetto FIGURA PROFESSIONALE Denominazione corso: Durata: OPERATORE AGRICOLO 00 Descrizione della figura professionale: L Operatore agricolo è in grado di coltivare piante da

Dettagli

REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO CACCIA E PESCA

REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO CACCIA E PESCA REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO CACCIA E PESCA DISPOSIZIONI IN ORDINE ALL IMPIANTO E ALL ESERCIZIO DEGLI ALLEVAMENTI DI FAUNA SELVATICA A SCOPO DI RIPOPOLAMENTO O A SCOPO ALIMENTARE. (ART. 22 L.R. 4 SETTEMBRE

Dettagli

INDICAZIONI NORMATIVE PER LE PRODUZIONI ZOOTECNICHE CON METODO BIOLOGICO BOVINI DA CARNE

INDICAZIONI NORMATIVE PER LE PRODUZIONI ZOOTECNICHE CON METODO BIOLOGICO BOVINI DA CARNE INDICAZIONI NORMATIVE PER LE PRODUZIONI ZOOTECNICHE CON METODO BIOLOGICO BOVINI DA CARNE PRINCIPI GENERALI: l allevamento zootecnico viene considerato come complementare alla produzione vegetale dell azienda

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-20 Misura 11 Agricoltura biologica Sottomisura 11.1 Introduzione dell agricoltura biologica Descrizione della sottomisura La sottomisura vuole sostenere nelle aziende

Dettagli

Agricoltura biologica

Agricoltura biologica Allevamento biologico Agricoltura biologica Obiettivi (reg CE 834/2007): Stabilire un sistema di gestione sostenibile per l agricoltura che: Rispetti i sistemi e i cicli naturali e mantenga e migliori

Dettagli

Docum enti previsti dal Sistema Controll o

Docum enti previsti dal Sistema Controll o Pagina 1 di 13 ELEO A1.01 Assenza o incompletezza della documentazione relativa all'appalto a terzi di operazioni Art. 86 Reg. CE A1.02 Errata o mancata compilazione dei programmi di produzione Art. 71

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Disposizioni per l attuazione del Regolamento di Esecuzione (UE) n. 203/2012 della Commissione che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Disposizioni per l attuazione del Regolamento di Esecuzione (UE) n. 203/2012 della Commissione che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007

Dettagli

Modalità di accesso ad una DOP/IGP

Modalità di accesso ad una DOP/IGP Modalità di accesso ad una DOP/IGP Rev. 00 1 SOMMARIO 1. MODALITÀ DI ACCESSO AD UNA DOP/IGP 3 2. IL PERCORSO CERTIFICATIVO DELLA DOP CACIOCAVALLO SILANO 4 3. ALLEGATO 1 - DOCUMENTI DA ALLEGARE AL MODELLO

Dettagli

SCHEDA PRESENTAZIONE AZIENDALE

SCHEDA PRESENTAZIONE AZIENDALE GAS CASENTINO SISTEMA GARANZIA PARTECIPATA VALLE DEL CASENTINO SCHEDA PRESENTAZIONE AZIENDALE Azienda Agricola/ Podere Anno di inizio attività... L'attività agricola è: unica attività attività principale

Dettagli

Modalità di accesso ad una DOP/IGP

Modalità di accesso ad una DOP/IGP Modalità di accesso ad una DOP/IGP Rev. 00 1 SOMMARIO 1. MODALITÀ DI ACCESSO AD UNA DOP/IGP 3 2. IL PERCORSO CERTIFICATIVO DELLA DOP OLIO EXTRAVERGINE D OLIVA TERRA DI BARI 4 3. ALLEGATO 1 - DOCUMENTI

Dettagli

DISPOSIZIONI PER LA CONCESSIONE DELL USO DEL LOGO DEL PARCO NATURALE REGIONALE DELL ANTOLA

DISPOSIZIONI PER LA CONCESSIONE DELL USO DEL LOGO DEL PARCO NATURALE REGIONALE DELL ANTOLA DISPOSIZIONI PER LA CONCESSIONE DELL USO DEL LOGO DEL PARCO NATURALE REGIONALE DELL ANTOLA L Ente Parco Antola con le presenti disposizioni stabilisce le modalità per la concessione e l utilizzo da parte

Dettagli

Impiego di pavimenti perforati nella detezione di bovini

Impiego di pavimenti perforati nella detezione di bovini Dipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Protezione degli animali Informazioni tecniche Protezione degli animali Impiego di pavimenti perforati

Dettagli

BENESSERE DEGLI ANIMALI

BENESSERE DEGLI ANIMALI BENESSERE DEGLI ANIMALI CGO 11: Direttiva 2008/119/CE del Consiglio del 18 dicembre 2008, che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli CGO 12: Direttiva 2008/120/CE del Consiglio del 18

Dettagli

1. Il logo biologico dell UE deve essere conforme al seguente modello:

1. Il logo biologico dell UE deve essere conforme al seguente modello: 5-5.1 IL LOGO LOGICO DELL UE- REQUISITI GRAFICI Il logo biologico dell UE, di cui all art. 25 par. 1 del Reg CE 834/07, può essere utilizzato nell etichettatura, presentazione e pubblicità di prodotti

Dettagli

BENESSERE ANIMALE Milano 11/11/2015

BENESSERE ANIMALE Milano 11/11/2015 BENESSERE ANIMALE Milano 11/11/2015 BRAMBEL REPORT (1965) IL BENESSERE E UN TERMINE AMPIO CHE ABBRACCIA ENTRAMBI GLI STATI FISICO E PSICHICO DI BENE-STARE DI UN ANIMALE. I TENTATIVI DI VALUTARE IL BENESSERE

Dettagli

Il benessere degli animali riduce i costi dell allevamento

Il benessere degli animali riduce i costi dell allevamento INCONTRO - DIBATTITO Le scelte per migliorare l efficienza tecnica dell allevamento e la qualità del latte 28a Mostra Regionale BOVINI RAZZE DA LATTE Paolo Rossi CRPA spa - Reggio Emilia Fiere di Reggio

Dettagli

Linee guida per l etichettatura dei prodotti biologici

Linee guida per l etichettatura dei prodotti biologici Linee guida per l etichettatura dei prodotti biologici 01 Introduzione Il presente documento costituisce una linea guida sintetica sull etichettatura e l indicazione del metodo di produzione biologico

Dettagli

STABULAZIONE LIBERA. Prof.ssa Marina Gentili

STABULAZIONE LIBERA. Prof.ssa Marina Gentili STABULAZIONE LIBERA Prof.ssa Marina Gentili Nella stabulazione libera gli animali possono muoversi liberamente nella stalla. Si distinguono quattro zone: ZONA DI ZONA DI ZONA DI SALA DI ALIMENTAZIONE RIPOSO

Dettagli

PROCEDURA PER LA MOVIMENTAZIONE INTRAREGIONALE DI ANIMALI SENSIBILI ALLA BLUE TONGUE NON VACCINATI IN AREE OMOGENEE DI CIRCOLAZIONE VIRALE.

PROCEDURA PER LA MOVIMENTAZIONE INTRAREGIONALE DI ANIMALI SENSIBILI ALLA BLUE TONGUE NON VACCINATI IN AREE OMOGENEE DI CIRCOLAZIONE VIRALE. PROCEDURA PER LA MOVIMENTAZIONE INTRAREGIONALE DI ANIMALI SENSIBILI ALLA BLUE TONGUE NON VACCINATI IN AREE OMOGENEE DI CIRCOLAZIONE VIRALE. 1. CAMPO DI APPLICAZIONE Con Dispositivo Dirigenziale del Ministero

Dettagli

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA PROVINCIA DI LATINA Medaglia D argento al Valor Civile

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA PROVINCIA DI LATINA Medaglia D argento al Valor Civile COMUNE DI CISTERNA DI LATINA PROVINCIA DI LATINA Medaglia D argento al Valor Civile REGOLAMENTO COMUNALE PER LO SVOLGIMENTO DEL MERCATO CONTADINO FARMER MARKET REGOLAMENTO COMUNALE PER LO SVOLGIMENTO DEL

Dettagli

L uso del farmaco veterinario in acquacoltura

L uso del farmaco veterinario in acquacoltura L uso del farmaco veterinario in acquacoltura XVI CONVEGNO NAZIONALE S.I.P.I. ORVIETO 27-29 MAGGIO 2010 Dr. Salvatore Macrì Dirigente veterinario Uff. IV Farmaco veterinario Direzione Generale della Sanità

Dettagli

NORMATIVA DEL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI DI SICUREZZA CANTIERI DELLA RETE FERROVIARIA ITALIANA

NORMATIVA DEL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI DI SICUREZZA CANTIERI DELLA RETE FERROVIARIA ITALIANA NORMATIVA DEL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI DI SICUREZZA CANTIERI DELLA RETE FERROVIARIA ITALIANA Indice Articolo 1 Istituzione del Sistema di qualificazione Articolo 2 Documentazione

Dettagli

MANNIENERGY ENERGIA DALLA NATURA CATALOGO

MANNIENERGY ENERGIA DALLA NATURA CATALOGO MANNIENERGY ENERGIA DALLA NATURA CATALOGO LA TUA AZIENDA AGRICOLA CUSTODISCE UNA GROSSA RISORSA: UN TESORO DI ENERGIA PULITA PRODOTTA DIRETTAMENTE DAI REFLUI ANIMALI E BIOMASSE VEGETALI. INDICE INTRODUZIONE

Dettagli

GIUDIZIO FINALE, riferito a tutti i requisiti del D.Lvo 146/2001, ed EVENTUALI PROVVEDIMENTI ADOTTATI

GIUDIZIO FINALE, riferito a tutti i requisiti del D.Lvo 146/2001, ed EVENTUALI PROVVEDIMENTI ADOTTATI ALLEGATO n.1 (D.Lvo 146/2001) ISPEZIONE IN AZIENDA (Animali diversi dai vitelli, suini e galline ovaiole) Titolare:... A.S.L. competente:. Ubicazione dell'azienda:......(.. ) Specie animale e orientamento

Dettagli