Prevenzione delle malattie da infezione
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- Antonino Costantino Puglisi
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1 Prevenzione delle malattie da infezione Obiettivi della prevenzione allungare la vita; ridurre l'invalidità (disabilità) 3 livelli di prevenzione Primaria: pre-malattia; adozione di specifiche protezioni, promozione della salute Secondaria: malattia latente; diagnosi precoce e trattamento Terziaria: malattia sintomatica; limitazione della disabilità o riabilitazione Di solito per le malattie da infezione: Prevenzione primaria e secondaria Terziaria solo per alcune malattie come polio e tubercolosi (riabilitazione)
2 Prevenzione delle malattie da infezione Mira ad evitare il contagio (1 e 2) o l'infezione (3) attraverso diverse strategie: 1 - scoperta ed inattivazione di sorgenti e serbatoi di infezione 2 - interruzione delle catene di contagio o trasmissione 3 - aumento della resistenza alle infezioni
3 Diagnosi di infezione diagnosi clinica: identificazione della malattia sulla base della sintomatologia diagnosi eziologica: identificazione dell'agente eziologico della malattia diagnosi di laboratorio Indispensabile per la terapia e per l'adozione di adeguati provvedimenti di controllo e di sorveglianza L'individuazione dei malati ed il loro isolamento non sono sempre misure efficaci, se ci sono portatori che diffondono la malattia
4 Diagnosi di laboratorio Diagnosi diretta dimostrazione della presenza nel materiale patologico dell'agente eziologico (e sua identificazione) o di suoi componenti Presuppone che nel materiale patologico sia ancora presente il microrganismo o almeno parti di esso Importanza della scelta del materiale patologico corretto, nel momento opportuno - Ricerca dell'agente eziologico mediante esame microscopico diretto - Ricerca dell'agente eziologico mediante esame colturale - Ricerca di componenti dell'agente eziologico proteine o polisaccaridi (antigeni) evidenziati con l'uso di anticorpi specifici (reazioni Ag-Ab: ELISA, immunofluorescenza, fissazione del complemento, precipitazione, agglutinazione, ecc.); acidi nucleici evidenziati mediante sonde geniche eventualmente dopo amplificazione (reazione polimerasica a catena, PCR)
5 Diagnosi di laboratorio Diagnosi indiretta Si basa sulla dimostrazione nell'organismo infettato di una reazione immunitaria specifica recente (soprattutto anticorpale): l'infezione da parte del microrganismo determina una risposta immunitaria (anticorpale) rilevabile mediante reazioni sierologiche (reazioni Ab-Ag: ELISA, immunofluorescenza, fissazione del complemento, precipitazione, agglutinazione, ecc.) Utile nel caso il microrganismo non sia più presente o non sia possibile metterlo in evidenza con metodologie già consolidate, ma anche per verificare lo "stato immunitario" di un individuo nei confronti di una certa malattia
6 Diagnosi indiretta Ricerca di IgG e/o IgM specifiche nel siero mediante reazioni sierologiche con Ag specifici per i singoli agenti Ricerca di IgM specifiche in un solo campione di siero: - IgM permangono nel siero per poco tempo poi scompaiono e non si producono più: la loro presenza è indice di infezione recente - IgM unici anticorpi prodotti dal feto (IgG dalla madre): la loro presenza nel siero fetale o alla nascita è indice di infezione fetale Ricerca di anticorpi totali specifici in un solo campione di siero: - definizione dello stato immunitario - definizione dello stato di infezione Ricerca di anticorpi totali specifici in due campioni di siero, 1 prelevato in fase acuta, l'altro in convalescenza (almeno a distanza di 15 giorni) - dimostrazione dell'aumento del titolo anticorpale tra la fase acuta e quella di convalescenza (almeno di 4 volte)
7 Interruzione delle catene di contagio o trasmissione - bonifica dell'ambiente: azione sui veicoli e vettori (es. malaria) - modificazione dei comportamenti: educazione sanitaria
8 Aumento della resistenza alle infezioni - resistenze aspecifiche: miglioramento delle condizioni generali (nutrizione, ecc.) - immunoprofilassi (prevenzione primaria) conferimento di uno stato di immunità verso singole malattie - immunità attiva naturale: in seguito ad infezione o malattia naturali - attiva artificiale: vaccinazione - immunità passiva naturale: passaggio transplacentare di anticorpi - passiva artificiale: sieroprofilassi/sieroterapia attiva e passiva a volte vengono perseguite contemporaneamente - chemioprofilassi primaria: somministrazione di antibiotici o chemioterapici a scopo preventivo ad individui esposti a rischio di contagio (es. clorochina per la malaria)
9 Immunoprofilassi attiva artificiale Vaccinazione 1798: prima vaccinazione anti-vaiolosa (vaiolo vaccino) (Jenner) 1979: eradicazione mondiale del vaiolo Pasteur: prima idea della vaccinazione con microrganismi "attenuati" Vaccini Preparati biologici, contenenti sostanze immunogene (antigeni) derivate da microrganismi, somministrati per indurre immunità attiva e specifica nei confronti di un dato agente eziologico e quindi per proteggere nei confronti dell'infezione naturale
10 Vaccini Microrganismi o virus attenuati - antipolio di Sabin, antimorbillo, antirosolia, antiparotite, BCG, anti-febbre tifoide (Ty21a) Vantaggi: essendo vivi - compiono lo stesso ciclo infettivo del patogeno naturale, senza provocare malattia ma stimolando intensamente il sistema immunitario, anche a livello locale (produzione di IgA) - immissione nell'ambiente di varianti apatogene che possono competere col patogeno naturale (es. vaccino di Sabin) Svantaggi: rischio di riattivazione
11 Vaccini Microrganismi uccisi o virus inattivati - antipolio di Salk, antiinfluenzale, antirabbico, antipertosse, anticolerico (poco efficace), antitifoparatifo (ora poco utilizzato) Inattivazione mediante calore, UV, formolo, fenolo, beta-propiolattone (virus rabbico) Vantaggi: sicurezza Santaggi: somministrati per via parenterale, a volte poco efficaci
12 Vaccini Frazioni di microrganismi o virus - antipertosse, antiinfluenzale (vaccini "split", frammentati) Antigeni purificati - Antigeni immunodominanti immunoprotettivi (principali fattori di patogenicità) polisaccaridi capsulari di Haemophilus influenzae di tipo B (meningiti) polisaccaridi capsulari di pneumococco (23 tipi) emoagglutinina e neuraminidasi dei virus influenzali Vantaggi: si evitano reazioni indesiderate (ad es. reazioni locali o allergiche) Svantaggi: sono meno immunogeni
13 Vaccini Anatossine o tossoidi, tossine trattate con formolo: perdita della tossicità, mantenimento dell antigenicità Molto efficaci per la produzione di anticorpi neutralizzanti - antitetanico, antidifterico Le anatossine sono anche utilizzate come carriers per conferire maggiore immunogenicità Vaccini ricombinanti geni per proteine antigeniche immunodominanti clonati ed espressi in opportuni vettori (plasmidi o fagi) per la produzione di proteine ricombinanti in opportuni sistemi di espressione (E. coli, S. cerevisiae) - anti-epatite B
14 Vaccini Vaccini a DNA ancora sperimentali: inoculazione diretta di DNA costituito da geni per antigeni immunodominanti clonati in opportuni vettori (plasmidi) per l espressione transitoria in vivo, con produzione della proteina ricombinante e stimolazione del sistema immunitario Vaccini antiidiotipici ancora sperimentali: regioni variabili di Ab (idiotipo, Id) sono riconosciute come non self con produzione di Ab anti-id se il primo Ab è diretto contro un certo antigene, l'ab anti-id prodotto nei suoi confronti può mimare l'ag originale (utili per mimare Ag poco immunogeni)
15 Calendario delle vaccinazioni obbligatorie e consigliate in Italia
16 Immunoprofilassi attiva artificiale Sieroprofilassi (sieroterapia) Sieri eterologhi e Immunoglobuline purificate Anticorpi già pronti, presenti nel preparato Sieri eterologhi: ottenuti da animali immunizzati Ig normali: ottenute da donatori sani (almeno 1000) Ig iperimmuni: da donatori sani immunizzati (vaccinati o guariti da una certa malattia) Somministrati intramuscolo, garantiscono una protezione transitoria (sieri eterologhi circa 15 giorni, Ig purificate circa giorni) ma immediata contro microrganismi, tossine o veleni Sempre meno utilizzati a causa delle possibili reazioni indesiderate locali o generalizzate: anafilassi e malattia da siero problema della sicurezza degli emoderivati (HIV, HCV, ecc.)
17 Indicazioni e dosi di sieri immuni eterologhi ed Ig purificate
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