AUDIT IN GERIATRIA LE CADUTE IN OSPEDALE. UNO STUDIO OSSERVAZIONALE PRESSO IL Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AUDIT IN GERIATRIA LE CADUTE IN OSPEDALE. UNO STUDIO OSSERVAZIONALE PRESSO IL Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara"

Transcript

1 AUDIT IN GERIATRIA LE CADUTE IN OSPEDALE UNO STUDIO OSSERVAZIONALE PRESSO IL Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara Dott.Gianluca Resta Dott.ssa Chiara Mussi U.O.Geriatria

2 Definizione La caduta è Un improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione ortostatica, o assisa, o clinostatica (in ospedale)

3 Abbiamo esaminato un evento sentinella Indicatore rappresentato da un evento inatteso che si è manifestato con un danno grave o che aveva la potenzialità di determinarlo e che, perciò, rende obbligatoria un analisi conoscitiva per accertare se vi abbiano contribuito fattori eliminabili o riducibili Quale interpretazione darne?

4 Obiettivo dello studio Audit sulle cadute intraospedaliere nei diversi reparti del NOCSAE Audit: fotografia epidemiologica trasversale di un problema Solo attraverso audit clinici è possibile impostare programmi preventivi e di intervento

5 Materiali e Metodi 100 pazienti ultrasessantacinquenni ricoverati presso l Ospedale NOCSAE con denuncia di caduta; Reclutamento consecutivo; Metodo di reclutamento: segnalazione tramite fax dai vari reparti alla Direzione Sanitaria Età media 80,6±6,1 60% maschi

6 Epidemiologia delle cadute 1/3 degli ultrasessantacinquenni 1/2 degli ultraottantenni Più della metà degli istituzionalizzati 40-50% cade nuovamente entro un anno Meno del 20% necessitano di un intervento medico

7 Falls in English and Welsh hospitals: a national observational study based on retrospective analysis of 12 months of patiens safety incident reports 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 4,80 Fall per 1000 bed days 2,10 8,40 acute hospital mental health comunity hospital Qual Saf Health Care 2008;17:

8 Epidemiologia (2) Un esempio a noi vicino Prevalenza dell evento caduta del paziente (cadute denunciate) Ulss 22 regione Veneto (2001) 0,86% S.Orsola Malpighi (2001) 1,01% Ospedale di Carreggi (Fi 2005) 1,2% ASL 11 di Empoli (2002) 4%

9 e da noi? Nel periodo da Marzo al Settembre 2008 ci sono state 146 denunce di caduta Tasso di caduta: 0,6 / 1000 bed days Prevalenza: 0,021% Tutte le cadute vengono segnalate dal personale sanitario???

10

11 Distribuzione delle cadute per 28 reparto 22 Numero cadute Med riab Med met Med cardio Med gastro Neurologia Chirurgia gen Chirurgia vasc PARE Cardiologia Geriatria

12 Informazioni sulla caduta NO Sì Il paziente ricorda l accaduto La caduta è avvenuta in presenza di testimoni E possibile avere notizie dai testimoni 54% 46% 84% 15% 90% 10%

13 Accertare anamnesticamente la dinamica della caduta è importante (accidentale? Sincope? Perdita di coscienza non sincopale?) Solo se si identifica la causa di caduta si può impostare un piano preventivo specifico Anche in letteratura i testimoni sono rari

14 Quando cadono i pazienti? giorno notte giorno 8-20 notte 20-8

15 Chi ha prestato soccorso per primo NV Infermiere Compagno Medico Familiare Badante Passante Nessuno

16 Il 71% dei pazienti cade di notte Ci sono solo gli infermieri Importanza della formazione degli infermieri sul tema caduta

17 Gli anziani che cadono sono più spesso soli Meglio una persona vicino della contenzione (fisica e farmacologica) Importanza dell assistenza familiare all interno del reparto, anche durante la notte

18 Conseguenze della caduta NO Sì Traumi 38% 62% Fratture 90% 10% Le cadute che non provocano traumi spesso non sono denunciate!

19 Sedi più frequenti dei traumi Chi riporta traumi al volto o al cranio è possibile che abbia perso coscienza o stesse dormendo (non riflesso di protezione) % Volto Cranio Arto sup. Fianco Sacro Altro

20 Sedi più frequenti delle fratture 3 3 2, ,5 1 1 % 0,5 0 Volto Arto sup. Coste Vertebre Bacino Il dato è paragonabile a quanto riportato in letteratura

21 Cause dell evento Caduta accidentale: 66% Evidenza di trigger: 16% Passaggio dal clino all ortostatismo: 16% Sincope: 5% Ipoglicemia: 1% Anemizzazione: 2% Importanza della valutazione dell ipotensione ortostatica all ingresso in reparto, nell esame obiettivo di routine per evitare errori diagnosticoterapeutici.

22 Cosa stava facendo il paziente? A letto spesso i pazienti vengono tenuti a letto per paura che cadano Clino/ortostat. 33 Ortostatismo 3 Deambulava 26 Seduto 3 %

23 Fattori di rischio di caduta (1) No Sì Alterazioni del visus 66% 44% Cataratta 72% 28% Alterazioni uditive 78% 22%

24 Fattori di rischio di caduta (2) No Sì Instabilità nella deambulazione Alterazioni ai piedi Atrofia muscolare 18% 82% 86% 14% 73% 27%

25 Fattori di rischio di caduta (3) No Sì Storia di cadute 17% 83% Contenzione fisica/chimica 40% 60% da prima 65% dopo 11% doppia

26 Prima della caduta 60 pazienti stavano già utilizzando contenzioni Nel 92% utilizzavano barre al letto Nell 8% utilizzavano cintura, polsini o contenzione chimica Dopo la caduta i pazienti con contenzioni erano 65, 5% in più (come era prevedibile )

27 Non vi sono evidenze che l uso della contenzione protegga i pazienti ospedalizzati dalle cadute ma anzi è stato dimostrato che l utilizzo stesso di tale pratica è causa di cadute L immobilità agitazione competenza muscolare Cadute pericolose!

28

29 No Sì N.V. Paura di cadere 38/76 50% 30/76 39% 8/76 11% Dei 38 che hanno negato paura di cadere: 18% presentava deficit cognitivo lieve 5% deficit moderato 5% defcit grave

30 Patologie associate No Sì Diabete 78% 22% Artrosi 57% 43% Ictus/TIA 50% 50%

31 Patologie associate (2) No Sì Parkinson 93% 6% Deficit cognitivo 38% Lieve 30% Moderato 20% Grave 12% 62%

32 Fattori di rischio associati No Sì Delirium 60% 40% Incontinenza da urgenza Febbre/segni di infezione 75% 25% 55% 45% Diarrea 90% 10%

33 Fattori di rischio associati (2) No Sì Instabilità pressoria Ipotensione ortostatica 90% 10% 84% 16% Iponatriemia 89% 11% Ipokaliemia 83% 17%

34 Effetto iatrogeno da farmaci No Sì Effetto iatrogeno Usa più di 4 farmaci Usa farmaci cardiovascolari Usa psicofarmaci 73% 27% 9% 91% 21% 79% 28% 72% Lassativi 84% 16%

35 Conclusioni e Proposte (1) La caduta non è un problema legale ma un evento sentinella, per cui segnalarlo è importante da un punto di vista preventivo Di solito è un evento sottostimato, non valutato e segnalato solo se ne conseguono lesioni Regolarità della denuncia: il medico che compila la segnalazione deve denunciare l evento anche se solo sospettato ed anche nel caso di scivolata come denuncia di potenziale infortunio

36 Denuncia di potenziale infortunio

37

38 Conclusioni e Proposte (2) Ridurre i farmaci non necessari, soprattutto quelli che aumentano il rischio di cadere: sedativi del SNC (BZ, ADT, SSRI, antipsicotici, analgesici antiparkinsoniani, tranquillanti, anticonvulsivanti), cardiovascolari (diuretici, antiipertensivi, antiaritmici), lassativi. Attenzione alle associazioni!(es.lassativi/diuretici)

39 Conclusioni e Proposte (3) Predisporre una scheda infermieristica di valutazione del rischio di caduta da compilare all ingresso in reparto che consideri: i dati anamnestici, la condizione clinica, le comorbidità, le terapie assunte

40 Possibile scheda di valutazione del rischio di caduta ospedaliero Precedenti cadute? Paura di cadere? Difficoltà alla deambulazione (Tinetti Test)/usa ausili? E presente delirium? Febbre/indici di infezione elevati? Ipovisus (catarratta, glaucoma)? Ipoacusia? Deficit cognitivo? Storia di ictus/tia? Incontinenza da urgenza? Ipotensione ortostatica? Usa più di 4 farmaci? Farmaci cardiovascolari(diuretici)? Psicofarmaci (Bzdz, ADT)? Lassativi (tutti i tipi)? Dati anamnestici Situazione clinica Comorbidità Farmaci assunti

41 Conclusioni e Proposte (4) Attuare fin dall ingresso in reparto maggiori accorgimenti per i soggetti più a rischio di cadere (avvisare i parenti del rischio e delle conseguenze, tenere l altezza minima del letto, accompagnare ad intervalli regolari il paziente in bagno quando possibile, accertarsi che il paziente abbia capito come utilizzare i dispositivi di chiamata, valutare la presenza di ipotensione ortostatica) Coinvolgere la famiglia del paziente ed eventualmente consentire l accesso dei famigliari 24h su 24, per favorirne il supporto

42 GRAZIE PER L ATTENZIONE!

LA PREVENZIONE DELLE CADUTE IN DEGENZA

LA PREVENZIONE DELLE CADUTE IN DEGENZA LA PREVENZIONE DELLE CADUTE IN DEGENZA SCALEA 29/30 NOVEMBRE LEOTTA ROSALBA DEFINIZIONE Un improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione ortostatica, o assisa o clinostatica.

Dettagli

Conseguenze della caduta. 1. Danno fisico 2. Trauma emozionale 3. Problemi psicologici 4. Conseguenze sociali 5. Impatto economico

Conseguenze della caduta. 1. Danno fisico 2. Trauma emozionale 3. Problemi psicologici 4. Conseguenze sociali 5. Impatto economico Le cadute Cos è una caduta? Un evento non intenzionale che porta una persona a terra o ad un livello più basso da quello in cui si trova, non come risultato di un evento intrinseco maggiore (ictus/epilessia)

Dettagli

Epidemiologia e cause delle cadute che provocano frattura del femore

Epidemiologia e cause delle cadute che provocano frattura del femore AGGIORNAMENTO DEL LUNEDI Problemi medici, ortopedici e riabilitativi dell anziano con frattura del femore: l ortogeriatria come approccio complessivo Epidemiologia e cause delle cadute che provocano frattura

Dettagli

PROCEDURA REV. 0 Pag. 1 / 12 INDICAZIONI DI PRATICA CLINICA PER LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE CADUTE DEI PAZIENTI IN OSPEDALE

PROCEDURA REV. 0 Pag. 1 / 12 INDICAZIONI DI PRATICA CLINICA PER LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE CADUTE DEI PAZIENTI IN OSPEDALE PROCEDURA REV. 0 Pag. 1 / 12 INDICE 1. Scopo 2. Campo applicazione 3. Modalità applicative 4. Responsabilità 5. Bibliografia 6. Distribuzione rev. Data Redatto da Verificato da Approvato da 1 20.01.2011

Dettagli

STUDIO PROSPETTICO PRESSO LA FONDAZIONE TOSCANA/CNR G. MONASTERIO PER LA RICERCA MEDICA E DI SANITÀ PUBBLICA (FTGM)

STUDIO PROSPETTICO PRESSO LA FONDAZIONE TOSCANA/CNR G. MONASTERIO PER LA RICERCA MEDICA E DI SANITÀ PUBBLICA (FTGM) L UTILIZZO DI UNA SCALA DI VALUTAZIONE E DI UN TRIAGE INFERMIERISTICO DIMINUISCONO IL RISCHIO DI CADUTA IN OSPEDALE DEI PAZIENTI POST-INTERVENTO CARDIOVASCOLARE? STUDIO PROSPETTICO PRESSO LA FONDAZIONE

Dettagli

I dati della Sorveglianza Passi d Argento nel Lazio:le cadute

I dati della Sorveglianza Passi d Argento nel Lazio:le cadute I dati della Sorveglianza Passi d Argento nel Lazio:le cadute Silvia Iacovacci per il coordinamento regionale PASSI d Argento Salute e invecchiamento attivo nel Lazio: la sorveglianza di popolazione per

Dettagli

Il protocollo nazionale degli eventi sentinella

Il protocollo nazionale degli eventi sentinella La gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente Il protocollo nazionale degli eventi sentinella 1 Agenzia sanitaria e e Il Ministero della Salute 2003 Commissione tecnica Rischio clinico

Dettagli

LE CADUTE IN GERIATRIA. Dott.ssa B. Barbato U.O.C. Geriatria, P.O. Treviso, ULSS 9

LE CADUTE IN GERIATRIA. Dott.ssa B. Barbato U.O.C. Geriatria, P.O. Treviso, ULSS 9 LE CADUTE IN GERIATRIA Dott.ssa B. Barbato U.O.C. Geriatria, P.O. Treviso, ULSS 9 Le cadute nell anziano rappresentano uno dei primari problemi di sanità e di spesa pubblica, essendo una delle principali

Dettagli

La paura di cadere e il rinforzo muscolare negli anziani: piccoli accorgimenti quotidiani

La paura di cadere e il rinforzo muscolare negli anziani: piccoli accorgimenti quotidiani La paura di cadere e il rinforzo muscolare negli anziani: piccoli accorgimenti quotidiani Dott.ssa Ilaria Margaux Morandi Medico chirurgo Specialista in medicina fisica e riabilitazione PAURA DI CADERE

Dettagli

Modello percezione salute Gestione salute. Riguarda la percezione che ha la persona del proprio stato di salute e ciò che fa per mantenerlo.

Modello percezione salute Gestione salute. Riguarda la percezione che ha la persona del proprio stato di salute e ciò che fa per mantenerlo. Modello percezione salute Gestione salute Riguarda la percezione che ha la persona del proprio stato di salute e ciò che fa per mantenerlo. Modello di percezione e mantenimento della salute 3 aree componenti:

Dettagli

Indice. 1. Premessa. 2. Obiettivo. 3. Ambiti di applicazione. 4. I fattori di rischio. 5. Azioni. 5.1 norme generali di prevenzione delle cadute

Indice. 1. Premessa. 2. Obiettivo. 3. Ambiti di applicazione. 4. I fattori di rischio. 5. Azioni. 5.1 norme generali di prevenzione delle cadute Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Ambiti di applicazione 4. I fattori di rischio 5. Azioni 5.1 norme generali di prevenzione delle cadute 6. La gestione del paziente caduto 6.1 La segnalazione dell evento

Dettagli

Situazioni cliniche particolari, come venirne a capo: sincope ipotensiva ed ipertensione; sincope nei pazienti molto anziani.

Situazioni cliniche particolari, come venirne a capo: sincope ipotensiva ed ipertensione; sincope nei pazienti molto anziani. Situazioni cliniche particolari, come venirne a capo: sincope ipotensiva ed ipertensione; sincope nei pazienti molto anziani. Chiara Mussi Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. Cause di sincope

Dettagli

Sessione 2 : Strumenti e modalità di monitoraggio del paziente anziano fragile

Sessione 2 : Strumenti e modalità di monitoraggio del paziente anziano fragile Sessione 2 : Strumenti e modalità di monitoraggio del paziente anziano fragile Instabilità Condizione di ciò che non è stabile Il nuovo Zanichelli 14/11/2010 Regione Veneto Il paziente fragile 2 Scala

Dettagli

De-prescribing e strumenti

De-prescribing e strumenti De-prescribing e strumenti SIMI Winter School 2016 Milano, Dicembre 2016 Luca Pasina Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano Ottimizzazione delle (poli-)terapie intervento orientato al

Dettagli

GESTIONE del PAZIENTE CADUTO

GESTIONE del PAZIENTE CADUTO GESTIONE del PAZIENTE CADUTO ANSIA correlata a minaccia dell integrità biologica dovuta a trauma da caduta e dolore COPING INEFFICACE della p.a. correlato ad alterazione dell integrità corporea ALTERAZIONE

Dettagli

L appropriatezza prescrittiva del farmaco in RSA: i criteri di Beers

L appropriatezza prescrittiva del farmaco in RSA: i criteri di Beers L appropriatezza prescrittiva del farmaco in RSA: i criteri di Beers Intervento a cura della dr.ssa Anna Maria Maestroni Milano, 11 giugno 2014 Le RSA di ASL Milano Convegno Progetto farmacovigilanza Numero:

Dettagli

LA CADUTA ACCIDENTALE NELL ANZIANO: Rischio di cadute in ambito domestico. 12/06/2015 Dott. Antonio Mascio

LA CADUTA ACCIDENTALE NELL ANZIANO: Rischio di cadute in ambito domestico. 12/06/2015 Dott. Antonio Mascio LA CADUTA ACCIDENTALE NELL ANZIANO: Rischio di cadute in ambito domestico 12/06/2015 Dott. Antonio Mascio Cadute Le cadute nell anziano rappresentano uno dei primari problemi di sanità e di spesa pubblica,

Dettagli

INSTABILITA E VERTIGINI COME, QUANDO E PERCHE. Roberto Albera Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università degli Studi di Torino

INSTABILITA E VERTIGINI COME, QUANDO E PERCHE. Roberto Albera Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università degli Studi di Torino INSTABILITA E VERTIGINI COME, QUANDO E PERCHE Roberto Albera Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università degli Studi di Torino EPIDEMIOLOGIA DELLA VERTIGINE NELL ANZIANO In termini di frequenza di ricorso

Dettagli

ASSISTENZA PERIOPERATORIA

ASSISTENZA PERIOPERATORIA ASSISTENZA PERIOPERATORIA Fattori che influiscono sull assistenza La malattia e la risposta Intervento chirurgico Aspetti sociali e personali Interventi dei medici e infermieri FATTORE UMANO TIPI DI INTERVENTI

Dettagli

INCONTINENZA URINARIA

INCONTINENZA URINARIA Università degli Studi di Padova Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica Infermieristica Clinica in Aree Specialistiche Docente Dott. Fabris Pietro INCONTINENZA URINARIA Perdita

Dettagli

L anziano ospedalizzato: fattori di fragilità in Pronto Soccorso

L anziano ospedalizzato: fattori di fragilità in Pronto Soccorso Incontri dell Accademia Medica di Pistoia Pistoia, 14 Dicembre 2011 L anziano ospedalizzato: fattori di fragilità in Pronto Soccorso Relatore: Monica Marini E. Capaccioli, V. Payta, F. Pronti, R. Raffaelli,

Dettagli

L infermiere e l anziano con delirium: competenze e responsabilità in medicina. Ermellina Zanetti, GRG Brescia e APRIRE network

L infermiere e l anziano con delirium: competenze e responsabilità in medicina. Ermellina Zanetti, GRG Brescia e APRIRE network L infermiere e l anziano con delirium: competenze e responsabilità in medicina Ermellina Zanetti, GRG Brescia e APRIRE network L infermiere e l anziano con delirium I pazienti affetti da delirium dovrebbero

Dettagli

PROTOCOLLO DI LAVORO PREVENZIONE CADUTE PREVENZIONE CADUTE. INDICE DELLE REVISIONI Numero Data Descrizione Paragrafi Variati

PROTOCOLLO DI LAVORO PREVENZIONE CADUTE PREVENZIONE CADUTE. INDICE DELLE REVISIONI Numero Data Descrizione Paragrafi Variati Pag. 1 di 9 INDICE DELLE REVISIONI Numero Data Descrizione Paragrafi Variati Pagine Variate 00 01/02/16 Prima emissione TUTTI TUTTE RESPONSABILITA ELABORAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE DATA 01/02/16 01/02/16

Dettagli

I DISPOSITIVI PER LA CONTENZIONE FISICA. PRESCRIZIONE E MONITORAGGIO. LE LESIONI DA CONTENZIONE.

I DISPOSITIVI PER LA CONTENZIONE FISICA. PRESCRIZIONE E MONITORAGGIO. LE LESIONI DA CONTENZIONE. Azienda ULSS 20 Verona Dipartimento Riabilitativo Direttore Dott. Gaspare Crimi CONVEGNO L ATTIVITA INFERMIERISTICA NELLA RIABILITAZIONE. La contenzione fisica in Ospedale: un trattamento sanitario Marzana,

Dettagli

AUSL RIMINI DIREZIONE INFERMIERISTICA E TECNICA U.O. PRONTO SOCCORSO MEDICINA D URGENZA. Gli indicatori di qualità assistenziale in area critica

AUSL RIMINI DIREZIONE INFERMIERISTICA E TECNICA U.O. PRONTO SOCCORSO MEDICINA D URGENZA. Gli indicatori di qualità assistenziale in area critica AUSL RIMINI DIREZIONE INFERMIERISTICA E TECNICA U.O. PRONTO SOCCORSO MEDICINA D URGENZA Gli indicatori di qualità assistenziale in area critica Obiettivi Monitorare Valutare Migliorare l indicatore è una

Dettagli

U.O.S. RISK MANAGEMENT Responsabile Dott.ssa Annamaria Ambrosi. Raccomandazione Ministeriale n. 13, dicembre 2011:

U.O.S. RISK MANAGEMENT Responsabile Dott.ssa Annamaria Ambrosi. Raccomandazione Ministeriale n. 13, dicembre 2011: Sito web www.ausl.pe.it AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE DI PESCARA Direttore Generale Dott. Armando Mancini UNITA OPERATIVA COMPLESSA MEDICINA LEGALE Direttore Dott. Ildo Polidoro U.O.S. RISK MANAGEMENT

Dettagli

UN PERCORSO DI RICERCA CONDIVISO DISTRETTO/RSA

UN PERCORSO DI RICERCA CONDIVISO DISTRETTO/RSA UN PERCORSO DI RICERCA CONDIVISO DISTRETTO/RSA Progettazione Formazione infermieri rilevatori Periodo di rilevazione (6 giornate nel periodo aprile ottobre 2005) Confronto e dibattito durante la rilevazione

Dettagli

IL PAZIENTE POLITRAUMATIZZATO. Fabrizio Farina D.E.A. I livello Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma

IL PAZIENTE POLITRAUMATIZZATO. Fabrizio Farina D.E.A. I livello Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma IL PAZIENTE POLITRAUMATIZZATO Fabrizio Farina D.E.A. I livello Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma Il paziente politraumatizzato Definizione ed epidemiologia Il politraumatizzato

Dettagli

LA CONTENZIONE IN GERIATRIA.

LA CONTENZIONE IN GERIATRIA. LA CONTENZIONE IN GERIATRIA www.fisiokinesiterapia.biz DEFINIZIONE E L INSIEME DI MEZZI FISICI-CHIMICI- AMBIENTALI CHE, IN QUALCHE MANIERA, LIMITANO LA CAPACITA DI MOVIMENTI DELL INDIVIDUO. Belloi e Valgimigli,2000

Dettagli

17.30 Farmaci e cadute Prof. Giorgio Annoni Cattedra e Scuola di Specializzazione in Geriatria Università degli Studi di Milano, Bicocca U.O.

17.30 Farmaci e cadute Prof. Giorgio Annoni Cattedra e Scuola di Specializzazione in Geriatria Università degli Studi di Milano, Bicocca U.O. 17.30 Farmaci e cadute Prof. Giorgio Annoni Cattedra e Scuola di Specializzazione in Geriatria Università degli Studi di Milano, Bicocca U.O. Geriatria H.S. Gerardo, Monza Le cadute nell anziano:fattori

Dettagli

PROFILO GLUCIDICO E LIPIDICO IN UNA POPOLAZIONE GERIATRICA AD ALTO RISCHIO CARDIOVASCOLARE

PROFILO GLUCIDICO E LIPIDICO IN UNA POPOLAZIONE GERIATRICA AD ALTO RISCHIO CARDIOVASCOLARE Università Politecnica delle Marche Clinica di Medicina Interna Cattedra di Medicina Interna e Geriatria Direttore: Prof. Alessandro Rappelli PROFILO GLUCIDICO E LIPIDICO IN UNA POPOLAZIONE GERIATRICA

Dettagli

PROGETTO MINISTERIALE CCM QUALITA E SICUREZZA NELLE RSA

PROGETTO MINISTERIALE CCM QUALITA E SICUREZZA NELLE RSA PROGETTO MINISTERIALE CCM QUALITA E SICUREZZA NELLE RSA Arezzo, 27 novembre 2014 Francesca Collini, ARS Toscana francesca.collini@ars.toscana.it settembre 2010 maggio 2013 1 Campione: circa 3% In Italia:

Dettagli

Istruzione Operativa per le Persone che necessitano di contenzione fisica degenti presso il Dipartimento Riabilitativo Azienda ULSS 20 Verona

Istruzione Operativa per le Persone che necessitano di contenzione fisica degenti presso il Dipartimento Riabilitativo Azienda ULSS 20 Verona AZIENDA ULSS 20 VERONA OSPEDALE INTEGRATIVO DI RETE Marzana Dipartimento Riabilitativo Degenze Accredited - Agréé Istruzione Operativa per le Persone che necessitano di contenzione fisica degenti presso

Dettagli

La prevenzione delle cadute in ospedale

La prevenzione delle cadute in ospedale La prevenzione delle cadute in ospedale Coordinatori: Tommaso Bellandi, Laura Rasero e Donatella Rizzini Supervisori: Stefania Rodella e Riccardo Tartaglia http://www.salute.toscana.it/sst/rischio-clinico.shtml

Dettagli

I trigger relativi alle cure

I trigger relativi alle cure Massimo Geraci Direttore MCAU ARNAS Ospedali Civico Di Cristina Benfratelli Palermo Rosario Squatrito Direttore MCAU San Raffaele Giglio Cefalù Sono 14 trigger identificati dalla lettera C Trigger: solo

Dettagli

I gruppi di Cammino. Corso di In-formazione per walking leader. anziani

I gruppi di Cammino. Corso di In-formazione per walking leader. anziani I gruppi di Cammino Corso di In-formazione per walking leader I programmi di corretta attività motoria per gli anziani Palmanova 26 Febbraio 2014 dott. Renato Bolzon Attività fisica Secondo l O.M.S. :

Dettagli

GESTIONE DEL TRAUMA DEL BACINO IN AMBIENTE EXTRA-OSPEDALIERO: LUCI ED OMBRE

GESTIONE DEL TRAUMA DEL BACINO IN AMBIENTE EXTRA-OSPEDALIERO: LUCI ED OMBRE GESTIONE DEL TRAUMA DEL BACINO IN AMBIENTE EXTRA-OSPEDALIERO: LUCI ED OMBRE Dott. Andrea Paoli ELIBASE H.E.M.S. Azienda Ospedaliera Padova C.O. S.U.E.M. 118 Introduzione La frattura del bacino - Poco frequente

Dettagli

I fattori di prevedibilità e prevenibilità delle cadute dei bambini in ospedale. Da Rin Della Mora Roberta

I fattori di prevedibilità e prevenibilità delle cadute dei bambini in ospedale. Da Rin Della Mora Roberta I fattori di prevedibilità e prevenibilità delle cadute dei bambini in ospedale Da Rin Della Mora Roberta OSPEDALE, LUOGO SICURO Gli ospedali pediatrici sono percepiti da minori, genitori e professionisti

Dettagli

Potenzialità e limiti dei flussi informativi correnti della Regione del Veneto

Potenzialità e limiti dei flussi informativi correnti della Regione del Veneto INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO: ESISTE UNA CONTINUITA ASSISTENZIALE PER L ANZIANO DEPRESSO? Potenzialità e limiti dei flussi informativi correnti della Regione del Veneto Francesco Avossa Sistema Epidemiologico

Dettagli

Sincope e cadute negli anziani

Sincope e cadute negli anziani Sincope e cadute negli anziani Aspetti particolari Elementi di aiuto nella diagnosi Riflessioni sul trattamento Dr F.Rabajoli La sincope è problematica nell età avanzata Prodromi meno adeguati, traumi

Dettagli

Il Sistema di Monitoraggio e Gestione degli Eventi Sentinella Ministero della Salute.

Il Sistema di Monitoraggio e Gestione degli Eventi Sentinella Ministero della Salute. Il Sistema di Monitoraggio e Gestione degli Eventi Sentinella Ministero della Salute patrizio.didenia@ior.it PSN 2006-2008 L'obiettivo "La promozione del Governo clinico e la qualità nel Servizio sanitario

Dettagli

LA SINCOPE: COS È? È un disturbo frequente? Quali sono le cause?

LA SINCOPE: COS È? È un disturbo frequente? Quali sono le cause? LA SINCOPE: COS È? È un disturbo frequente? Quali sono le cause? La sincope o svenimento è una temporanea perdita della coscienza in genere a risoluzione spontanea e della durata di pochi minuti. È dovuta

Dettagli

PROGETTO SORVEGLIANZA DELLE CADUTE DEI PAZIENTI

PROGETTO SORVEGLIANZA DELLE CADUTE DEI PAZIENTI Regione Emilia Romagna AZIENDA OSPEDALIERA DI BOLOGNA Policlinico S.Orsola-Malpighi DIREZIONE SERVIZIO INFERMIERISTICO Direttore: P. Taddia Centro Studi Evidence Based Nursing PROGETTO SORVEGLIANZA DELLE

Dettagli

Utilizzare gli strumenti a disposizione. Villata Eugenia

Utilizzare gli strumenti a disposizione. Villata Eugenia Utilizzare gli strumenti a disposizione Villata Eugenia Nel precedente modulo abbiamo visto che l identificazione precoce dei pazienti a rischio di caduta consente di effettuare una efficace prevenzione.

Dettagli

GESTIONE DELLE CRISI CONVULSIVE A SCUOLA

GESTIONE DELLE CRISI CONVULSIVE A SCUOLA GESTIONE DELLE CRISI CONVULSIVE A SCUOLA A cura di: Elena Bianchera -assistente sanitaria Clotilde Chiozza -medico Cecilia Donzelli - medico Monica Toselli - infermiera professionale 1 Una contrazione

Dettagli

operatorio dopo chirurgia elettiva urologica nel paziente anziano

operatorio dopo chirurgia elettiva urologica nel paziente anziano Fattori predittivi di delirium post-operatorio operatorio dopo chirurgia elettiva urologica nel paziente anziano N.Robutti,, *M.Pisani, #A.Sugo, *P.Tognoni, #M.el Sette, P.Odetti Geriatria, ipartimento

Dettagli

AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE RIETI Via del Terminillo, RIETI Tel PEC: C.F. e P.I.

AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE RIETI Via del Terminillo, RIETI Tel PEC: C.F. e P.I. AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE RIETI Via del Terminillo, 42 02100 RIETI Tel. 07462781 PEC: asl.rieti@pec.it C.F. e P.I. 00821180577 UOSD RISK MANAGEMENT Qual. e Accred. RESPONSABILE: Dr.ssa Manuela Serva

Dettagli

VALUTAZIONE E CURA DEL DELIRIUM IN UN GRUPPO DI PERSONE ANZIANE RICOVERATE IN UNA UNITA DI CURE SUB ACUTE

VALUTAZIONE E CURA DEL DELIRIUM IN UN GRUPPO DI PERSONE ANZIANE RICOVERATE IN UNA UNITA DI CURE SUB ACUTE VALUTAZIONE E CURA DEL DELIRIUM IN UN GRUPPO DI PERSONE ANZIANE RICOVERATE IN UNA UNITA DI CURE SUB ACUTE Angela Cassinadri, Stefano Boffelli, Sara Tironi, Fabrizio Mercurio, Renzo Rozzini, Marco Trabucchi

Dettagli

LINEE GUIDA SEGNALAZIONE E MONITORAGGIO DEGLI EVENTI SENTINELLA

LINEE GUIDA SEGNALAZIONE E MONITORAGGIO DEGLI EVENTI SENTINELLA Pagina 1 di 12 INDICE 1. Premessa 2. Scopo / Obiettivi 3. Campo di applicazione 4. Definizioni 5. Lista eventi sentinella 6. Modifiche revisioni precedenti 7. Responsabilità/Attività 8. Modalità attività

Dettagli

Zani Michele Gruppo di Ricerca Geriatrica, Bs Fond. Le Rondini Città di Lumezzane ONLUS, Bs

Zani Michele Gruppo di Ricerca Geriatrica, Bs Fond. Le Rondini Città di Lumezzane ONLUS, Bs LE CADUTE NELL ANZIANO L ASSISTENZA INFERMIERISTICA ALL ANZIANO A RISCHIO DI CADUTA 6 ottobre 2010 Fondazione Madre Cabrini ONLUS Sant Angelo Lodigiano (LO) Zani Michele Gruppo di Ricerca Geriatrica, Bs

Dettagli

Pdta pazienti incontinenti Identificazione e gestione dei pazienti incontinenti (1 livello)

Pdta pazienti incontinenti Identificazione e gestione dei pazienti incontinenti (1 livello) PREVENZIONE, DIAGNOSI E CURA DELL INCONTINENZA URINARIA Pdta pazienti incontinenti Identificazione e gestione dei pazienti incontinenti (1 livello) Loredana Orsini PDTA PAZIENTI INCONTINENTI Ruolo fondamentale

Dettagli

ASL della Provincia di Mantova Servizio di Medicina Preventiva delle Comunità INTRODUZIONE AGLI ASPETTI SANITARI DELLA SICUREZZA STRADALE

ASL della Provincia di Mantova Servizio di Medicina Preventiva delle Comunità INTRODUZIONE AGLI ASPETTI SANITARI DELLA SICUREZZA STRADALE ASL della Provincia di Mantova Servizio di Medicina Preventiva delle Comunità INTRODUZIONE AGLI ASPETTI SANITARI DELLA SICUREZZA STRADALE I DATI DI BASE Ogni anno nel mondo muoiono circa 1.500.000 persone

Dettagli

DALL ACCOGLIENZA (CAS) ALLA PRESA IN CARICO (GIC): APPLICARE IL MODELLO DELLA PRESA IN CARICO

DALL ACCOGLIENZA (CAS) ALLA PRESA IN CARICO (GIC): APPLICARE IL MODELLO DELLA PRESA IN CARICO DALL ACCOGLIENZA (CAS) ALLA PRESA IN CARICO (GIC): APPLICARE IL MODELLO DELLA PRESA IN CARICO LINEE DI INDIRIZZO DEL GRUPPO INFERMIERISTICO DI RETE Torino, 9 Giugno 2016 Rita Reggiani CPSI CAS AO Ordine

Dettagli

Prevenzione delle cadute nei servizi per anziani affetti da demenza. Chiara Mussi Cattedra di Geriatria Università di Modena e Reggio Emilia

Prevenzione delle cadute nei servizi per anziani affetti da demenza. Chiara Mussi Cattedra di Geriatria Università di Modena e Reggio Emilia Prevenzione delle cadute nei servizi per anziani affetti da demenza Chiara Mussi Cattedra di Geriatria Università di Modena e Reggio Emilia Il peso del problema Un terzo dei pazienti ultra65enni cade almeno

Dettagli

OSPEDALE GRADENIGO. REPARTO di GASTROENTEROLOGIA E MEDICINA

OSPEDALE GRADENIGO. REPARTO di GASTROENTEROLOGIA E MEDICINA OSPEDALE GRADENIGO REPARTO di GASTROENTEROLOGIA E MEDICINA 1 UBICAZIONE dell OSPEDALE GRADENIGO e del REPARTO di GASTROENTEROLOGIA e MEDICINA L Ospedale Gradenigo si trova in C.so Regina Margherita n 8

Dettagli

Dott.ssa in Fisioterapia Martinotta Sonia

Dott.ssa in Fisioterapia Martinotta Sonia Dott.ssa in Fisioterapia Martinotta Sonia Raccolta ed analisi IN GRUPPO dei lavori presenti in letteratura sull argomento 10 incontri DI GRUPPO (OSS, IP, FT, PSI) 2 incontri con personale di pulizie e

Dettagli

Intercettare il paziente con bisogni palliativi. Dr. Marco Barchetti

Intercettare il paziente con bisogni palliativi. Dr. Marco Barchetti Intercettare il paziente con bisogni palliativi Dr. Marco Barchetti Considerazioni Nella pratica clinica quotidiana si rende sempre più necessaria l identificazione di criteri clinici che conducano a considerare

Dettagli

Indicatori dello stato complessivo di salute, stato funzionale e stato cognitivo dell ospite

Indicatori dello stato complessivo di salute, stato funzionale e stato cognitivo dell ospite Progetto Nazionale CCM "Il monitoraggio della qualità dell assistenza in RSA : obiettivi e metodi, ruolo e impegni della regione Toscana Firenze, 5 Ottobre 2011 Indicatori dello stato complessivo di salute,

Dettagli

Revisione N.1. PDTA intraospedaliero: paziente con frattura di femore

Revisione N.1. PDTA intraospedaliero: paziente con frattura di femore Revisione N.1 PDTA intraospedaliero: paziente con frattura di femore Data emissione 10/10/2013 N. revisione 1 Data revisione 05.04.2016 Pagina 1 di 8 Revisione n. 1 PDTA intraospedaliero: paziente con

Dettagli

STRATEGIA TERAPEUTICA DEL DELIRIUM

STRATEGIA TERAPEUTICA DEL DELIRIUM 3 CORSO FORMATIVO/INFORMATIVO MESORACA 2-5-6- SETTEMBRE 2016 STRATEGIA TERAPEUTICA DEL DELIRIUM DOTT. SSA ANASTASIA WANDA CARCELLO DEFINIZIONE DI DELIRIUM Sindrome transitoria, ad esordio improvviso e

Dettagli

Ruolo dell Università (in collaborazione con ASL e Comune)

Ruolo dell Università (in collaborazione con ASL e Comune) Ruolo dell Università (in collaborazione con ASL e Comune) Definizione del profilo clinico funzionale del paziente con demenza e alto utilizzo di risorse (Osservatorio Geriatrico SIV) Formazione specifica

Dettagli

La gestione del rischio: le cadute in ospedale

La gestione del rischio: le cadute in ospedale CORSO DI FORMAZIONE PER INFERMIERI e OSTETRICHE La gestione del rischio: le cadute in ospedale Dott. Enrico Malinverno Resp. Qualità & Sviluppo SITRA Servizio Qualità Aziendale A.O. Ospedale di Circolo

Dettagli

LE CADUTE NELL ANZIANO STRATEGIE DI PREVENZIONE. Collegio IPASVI BS 6,13,20 ottobre 2011

LE CADUTE NELL ANZIANO STRATEGIE DI PREVENZIONE. Collegio IPASVI BS 6,13,20 ottobre 2011 LE CADUTE NELL ANZIANO STRATEGIE DI PREVENZIONE Collegio IPASVI BS 6,13,20 ottobre 2011 Zani Michele Gruppo di Ricerca Geriatrica, Bs Fond. Le Rondini Città di Lumezzane ONLUS, Bs IL PROGRAMMA -1 14.30

Dettagli

Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza

Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza IL PROCESSO ASSISTENZIALE DELLA NUTRIZIONE IN OSPEDALE Modena, 12 dicembre 2014 Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza Silvia

Dettagli

I grandi vecchi: biologia, clinica, stili di vita Chiara Mussi. Centro di Valutazione e Ricerca Gerontologica Università di Modena e Reggio Emilia

I grandi vecchi: biologia, clinica, stili di vita Chiara Mussi. Centro di Valutazione e Ricerca Gerontologica Università di Modena e Reggio Emilia I grandi vecchi: biologia, clinica, stili di vita Chiara Mussi Centro di Valutazione e Ricerca Gerontologica Università di Modena e Reggio Emilia Tipi di intervento e tempi Handicap Disabilità Depauperamento

Dettagli

PRESIDIO SANITARIO SAN CAMILLO OSPEDALE SPECIALIZZATO IN RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

PRESIDIO SANITARIO SAN CAMILLO OSPEDALE SPECIALIZZATO IN RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE FONDAZIONE OPERA SAN CAMILLO PRESIDIO SANITARIO SAN CAMILLO OSPEDALE SPECIALIZZATO IN RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE La fatica dei pazienti e quella dei care giver: esperienza di accoglienza e gestione,

Dettagli

8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance

8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance 8 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence, Governance, Performance Bologna, 15 marzo 2013 Continuità assistenziale interaziendale: efficacia sui tassi di ospedalizzazione e ricoveri ripetuti Rosolino Trabona

Dettagli

Il recupero delle disautonomie e il training fisico

Il recupero delle disautonomie e il training fisico 8 Congresso Nazionale GICR - Palermo 5-7 ottobre 2006 Contenuti e prospettive della Cardiologia Riabilitativa nel paziente ad elevata complessità: Il recupero delle disautonomie e il training fisico Daniele

Dettagli

VALUTAZIONE DELLA FRAGILITA E DEI DEFICIT SENSORIALI NELL ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO

VALUTAZIONE DELLA FRAGILITA E DEI DEFICIT SENSORIALI NELL ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO VALUTAZIONE DELLA FRAGILITA E DEI DEFICIT SENSORIALI NELL ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus CNR, Istituto di Neuroscienze Padova Invecchiamento Università degli Studi

Dettagli

ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CON DELIRIUM RICOVERATO IN UTIC. Katia Nucci

ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CON DELIRIUM RICOVERATO IN UTIC. Katia Nucci ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CON DELIRIUM RICOVERATO IN UTIC Katia Nucci ASSISTENZA INFERMIERISTICA PREVENTIVA DIAGNOSTICA TERAPEUTICA PREVENZIONE CURA DELL AMBIENTE Rendere l ambiente l calmo

Dettagli

Gli incidenti domestici nel Az. Ulss 19 di Adria: definizione del fenomeno e valutazione delle azioni di prevenzione

Gli incidenti domestici nel Az. Ulss 19 di Adria: definizione del fenomeno e valutazione delle azioni di prevenzione Gli incidenti domestici nel Az. Ulss 19 di Adria: definizione del fenomeno e valutazione delle azioni di prevenzione Gli incidenti domestici nella prima infanzia sono una causa importante di morte e, molto

Dettagli

La gestione del dolore in Triage. Valutazione di efficacia di un trattamento precoce.

La gestione del dolore in Triage. Valutazione di efficacia di un trattamento precoce. Simona Ribet CPSE DEA II LIVELLO-SEZ PICCOLI TRAUMI PRESIDIO CTO-AZIENDA OSPEDALIERA CITTA DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA DI TORINO La gestione del dolore in Triage. Valutazione di efficacia di un trattamento

Dettagli

MALATTIA DI PARKINSON NELL ASL DI BRESCIA - anno

MALATTIA DI PARKINSON NELL ASL DI BRESCIA - anno MALATTIA DI PARKINSON NELL ASL DI BRESCIA - anno 2011 - - Gennaio 2013 - U.O. Tecniche Epidemiologiche e gestionali per l'organizzazione sanitaria, Dipartimento PAC Malattia di Parkinson nell ASL di Brescia

Dettagli

Gestione infermieristica del Paziente oncologico in riabilitazione

Gestione infermieristica del Paziente oncologico in riabilitazione Continuità Assistenziale nel paziente oncologico fragile. La Riabilitazione oncologica al Pio Albergo Trivulzio Milano 6 aprile 2017 Gestione infermieristica del Paziente oncologico in riabilitazione dott.

Dettagli

Maria Grazia Proietti Responsabile SSD Geriatria / LDPA

Maria Grazia Proietti Responsabile SSD Geriatria / LDPA Maria Grazia Proietti Responsabile SSD Geriatria / LDPA NUMERI VITA MEDIA IN ITALIA : M 80,1 F 84,7 anni Nel 2030 il 21x1000 sara ultranovantenne Nel 2050 il 30% della popolazione > 65 anni numero di anziani

Dettagli

il contesto epidemiologico in Emilia Romagna

il contesto epidemiologico in Emilia Romagna L applicazione del Piano sulla Malattia Diabetica nella Regione Emilia Romagna seconda edizione il contesto epidemiologico in Emilia Romagna Lucia Nobilio Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale Prevalenza

Dettagli

La strategia diagnostica: stratificazione di rischio e i percorsi. Ivo Casagranda

La strategia diagnostica: stratificazione di rischio e i percorsi. Ivo Casagranda La strategia diagnostica: stratificazione di rischio e i percorsi Ivo Casagranda The acute care process in the Emergency Department O. U. WARD Emergency Care Seriously ill and injured patients Triage (main

Dettagli

CIRCOLARE N. 42 A. S. 2015/16

CIRCOLARE N. 42 A. S. 2015/16 Ai docenti Al personale ATA e al DSGA CIRCOLARE N. 42 A. S. 2015/16 Oggetto: PROCEDURA PER LA DENUNCIA DEGLI INFORTUNI Facendo seguito al Regolamento di Istituto deliberato nella sua nuova versione dal

Dettagli

Primo monitoraggio delle patologie croniche con i Report Informativi trimestrali della Medicina Generale

Primo monitoraggio delle patologie croniche con i Report Informativi trimestrali della Medicina Generale Primo monitoraggio delle patologie croniche con i Report Informativi trimestrali della Medicina Generale Presentiamo i risultati dei primi ritorni informativi sul monitoraggio di patologie croniche di

Dettagli

Linee di indirizzo su prevenzione e gestione delle cadute in ospedale. Maria Mongardi, M. Seligardi, C. Pelati, O. Nicastro

Linee di indirizzo su prevenzione e gestione delle cadute in ospedale. Maria Mongardi, M. Seligardi, C. Pelati, O. Nicastro Linee di indirizzo su prevenzione e gestione delle cadute in ospedale Maria Mongardi, M. Seligardi, C. Pelati, O. Nicastro Gruppo di lavoro regionale GDL regionale: C.Bedosti, C. Biavati, C. Brugaletta,

Dettagli

I problemi medici nell oldest-old: quali approcci diagnostici, curativi ed assistenziali

I problemi medici nell oldest-old: quali approcci diagnostici, curativi ed assistenziali I problemi medici nell oldest-old: quali approcci diagnostici, curativi ed assistenziali Chiara Mussi Cattedra di Geriatria Università di Modena e Reggio Emilia Il Pronto Soccorso 2011: totale oldest

Dettagli

Distretti e Presidi Ospedalieri di appartenenza dei partecipanti Castelnuovo Monti 47 Correggio 15 Guastalla 35 Montecchio 35 Scandiano 18 TOT 150

Distretti e Presidi Ospedalieri di appartenenza dei partecipanti Castelnuovo Monti 47 Correggio 15 Guastalla 35 Montecchio 35 Scandiano 18 TOT 150 CORSO "Sito web della Biblioteca Medica Centro Docum. Prov.le" Anno 2006 (termine corsi 26 novembre 2006) 21 edizioni: 2 incontri di due ore ciascuno, 150 Partecipanti Docenti: Rita Brevini, Donella Soncini

Dettagli

Convegno CARD S. Bonifacio

Convegno CARD S. Bonifacio Convegno CARD S. Bonifacio 7-10-2016 La dimissione del paziente dall ospedale verso l ospedale di comunità. Valutazione di 6 anni di attività dell ospedale di comunità di Tregnago Dr. Roberto Borin Cure

Dettagli

ANNO II SEMESTRE. Infermieristica clinica nella cronicità e nella disabilità fisica e psichica. Settori scientifico-disciplinari Psicologia clinica 1

ANNO II SEMESTRE. Infermieristica clinica nella cronicità e nella disabilità fisica e psichica. Settori scientifico-disciplinari Psicologia clinica 1 ANNO II SEMESTRE Corso Integrato nella cronicità e nella disabilità fisica e psichica CFU TOTALI 6 Settori scientifico-disciplinari CFU Psicologia 1 Psichiatria 1 1 Tecniche 1 nella geriatria e nella salute

Dettagli

Strumenti per l individuazione del rischio clinico: i sistemi di self reporting

Strumenti per l individuazione del rischio clinico: i sistemi di self reporting Strumenti per l individuazione del rischio clinico: i sistemi di self reporting Patrizio Di Denia Responsabile Risk Management Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna 22 Aprile 2009 Il processo di gestione

Dettagli

58 CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA TORINO NOVEMBRE 2013

58 CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA TORINO NOVEMBRE 2013 58 CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA TORINO 27-30 NOVEMBRE 2013 L IPOGLICEMIA NEL PAZIENTE ANZIANO DIABETICO: IMPORTANZA NELLA GESTIONE E NELLE COMPLICANZE DIABETICHE. STUDIO

Dettagli

METODI DI CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

METODI DI CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO ALLEGATO F METODI DI CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Proponiamo un confronto fra tre valutazioni del livello di rischio biologico associato a ciascun reparto ospedaliero elaborate secondo tre diversi

Dettagli

Università degli Studi di Padova

Università degli Studi di Padova Università degli Studi di Padova Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica TESI DI LAUREA CADUTE OSPEDALIERE: INDAGINE RETROSPETTIVA SULLE SEGNALAZIONI DI CADUTE DELL AULSS13 NEI

Dettagli

Gestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione

Gestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione Gestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione Dr.ssa Valentina Valeriano Ospedale Sandro Pertini Pronto Soccorso e Medicina d Urgenza Direttore Dr. F.R. Pugliese

Dettagli

Strategie per l applicazione delle pratiche per la sicurezza del paziente in pediatria

Strategie per l applicazione delle pratiche per la sicurezza del paziente in pediatria Seminario Europeo sulla sicurezza delle cure in ambito pediatrico Napoli 30-31 ottobre 2013 Strategie per l applicazione delle pratiche per la sicurezza del paziente in pediatria La Rete OPBG 2 Lazio:

Dettagli

Sistema Epidemiologico Regionale Settore Farmaceutico Settore Assistenza Distrettuale e Cure Primarie. Montecchio Precalcino, 30/06/2015

Sistema Epidemiologico Regionale Settore Farmaceutico Settore Assistenza Distrettuale e Cure Primarie. Montecchio Precalcino, 30/06/2015 Strumenti per il monitoraggio epidemiologico della qualità clinica dell assistenza al paziente diabetico nella Regione del Veneto attraverso i dati amministrativi Montecchio Precalcino, 30/06/2015 Sistema

Dettagli

Comitato Provinciale del Trentino

Comitato Provinciale del Trentino Il Primo Soccorso Corso Base per Aspiranti Volontari della Croce Rossa 8 novembre 2010 OBIETTIVO DELLA LEZIONE RICORDARSI CHE PRIMA DEVO VALUTARE E DOPO AGIRE! ARGOMENTI Primo e Pronto Intervento Urgenza

Dettagli

L ARS per la Demenza. Firenze 21 settembre Paolo Francesconi Matilde Razzanelli

L ARS per la Demenza. Firenze 21 settembre Paolo Francesconi Matilde Razzanelli L ARS per la Demenza Firenze 21 settembre 2012 Paolo Francesconi Matilde Razzanelli Cosa facciamo 1. produzione di informazioni epidemiologiche 2. supporto allo sviluppo dei percorsi assistenziali 3. supporto

Dettagli

CIACCI CHIARA CV EUROPEO

CIACCI CHIARA CV EUROPEO Nome CIACCI CHIARA Data di nascita 25/08/1976 ESPERIENZA LAVORATIVA INTERNA Nome e indirizzo del datore di lavoro Date (da - a) 01/01/2012 - in corso Tipo di azienda o settore PUBBLICO AZIENDA USL DI EMPOLI

Dettagli

Obiettivi. osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza %

Obiettivi. osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza % osservato atteso Indicatori * osservato differenza % Pianificazione isorisorse dell'organizzazione del blocco operatorio con l'apertura della sala ibrida chirurgia vascolare: 500 interventi annui che richiedono

Dettagli

PROCEDURA PER L USO DELLA CONTENZIONE FISICA NELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA

PROCEDURA PER L USO DELLA CONTENZIONE FISICA NELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA PAG. 1/6 PROCEDURA PER L USO DELLA CONTENZIONE FISICA NELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA PREVENZIONE DELLE CADUTE ACCIDENTALI, NELLE PERSONE CON ALTERAZIONI DELLO STATO DI COSCIENZA E/O CON ALTERAZIONI DELLA

Dettagli

Lavoro da 20 anni come infermiere Professionale presso la il rep.anestesia. oggi A.S.P. n 5 Reggio Calabria, Ospedale Provinciale Polifunzionale.

Lavoro da 20 anni come infermiere Professionale presso la il rep.anestesia. oggi A.S.P. n 5 Reggio Calabria, Ospedale Provinciale Polifunzionale. INTRODUZIONE Lavoro da 20 anni come infermiere Professionale presso la il rep.anestesia e Rianimazione dell Ospedale di Polistena (R.C.) prima A.S.L.n 10 Palmi oggi A.S.P. n 5 Reggio Calabria, Ospedale

Dettagli

LA SINCOPE IN PEDIATRIA INQUADRAMENTO E CASI CLINICI

LA SINCOPE IN PEDIATRIA INQUADRAMENTO E CASI CLINICI LA SINCOPE IN PEDIATRIA INQUADRAMENTO E CASI CLINICI Paola Pecco 1 Sincope in Età Pediatrica Definizione Transitoria perdita di coscienza e tono posturale Insorgenza rapida e durata breve Recupero spontaneo

Dettagli

Carta dei Servizi rev. 0 del 21 marzo Unità operativa di Terapia Intensiva

Carta dei Servizi rev. 0 del 21 marzo Unità operativa di Terapia Intensiva Carta dei Servizi rev. 0 del 21 marzo 2014 Unità operativa di Terapia Intensiva Azienda Ulss n 22 Bussolengo - VR Unità Operativa di Terapia Intensiva Ospedale di Bussolengo Direttore U.O.C. Dott. Carlo

Dettagli

PROGETTO DI APPRENDIMENTO

PROGETTO DI APPRENDIMENTO PROGETTO DI APPRENDIMENTO IN AMBITO CLINICO PROBLEMA PRIORITARIO DI : SALUTE DEGLI ANZIANI Settembre 2006 Il percorso di apprendimento in ambito clinico relativo ai problemi prioritari di salute degli

Dettagli