Castel San Giovanni (PC) Relazione di compatibilità idraulica

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1 Castel San Giovanni (PC) REALIZZAZIONE NUOVO INSEDIAMENTO PRODUTTIVO NEL PARCO LOGISTICO A NORD AUTOSTRADA A 21 Relazione di compatibilità idraulica Sede Legale: Strada 3 Palazzo B Assago Milanofiori (MI) Sede Amministrativa ed Operativa: Viale dell Industria 19/F Castel San Giovanni (PC) Tel Fax Capitale Sociale ,00 i.v. REA Registro Imprese di Milano Partita IVA e Codice Fiscale Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di FBH SpA

2 1 - PREMESSA La presente Relazione di compatibilità idraulica viene redatta a corredo del progetto di nuovo insediamento produttivo nell ambito del Parco Logistico di Castel San Giovanni a nord dell Autostrada A21, ricadente nell ambito della Fascia fluviale C1 del PTCP, cioè area di inondazione per piena catastrofica del Fiume Po. Il documento è stato predisposto in ottemperanza alle previsioni del PTCP di Piacenza e del PSC di Castel San Giovanni, approvato in data 12/07/2012 con deliberazione del Consiglio Comunale n. 27, che prevedono la redazione di specifica Relazione idraulica finalizzata alla verifica della compatibilità del rischio idraulico con gli interventi in progetto. Per la redazione del presente documento sono state presi in esame i seguenti documenti : 1. PSC di Castel San Giovanni 2. PTCP della Provincia di Piacenza 3. PAI Autorità di Bacino del Fiume Po 4. PSFF - Autorità di Bacino del Fiume Po 5. Atlante Geomorfologico Fiume Po da confluenza Stura di Lanzo a Pontelagoscuro AdBPo 2 - CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE DEL FIUME PO L area interessata dal progetto di nuovo insediamento produttivo ricade nel settore di bassa pianura a nord del tracciato autostradale della A21, a est dell'insediamento della Amazon Italia Logistica S.r.l. e a ovest della Strada Comunale del Colombarone. L area stessa rientra nell ambito della Fascia C1 - Fascia di inondazione per piena catastrofica, protetta da difese idrauliche, del PTCP e del PSC, e nella Fascia C del PAI, come illustrato nella Figura 1. Dal punto di vista topografico, in riferimento alle quote CTR presenta andamento subpianeggiante, con quote che passano da 57,60 a 56,50 m circa con quote che degradano di circa 1,00 m. slm. da sud-ovest verso nord-est. Dal punto di vista idraulico il territorio in esame risulta contrassegnato dal corso del Fiume Po, che scorre ad una distanza minima di circa m. a nord dell area di intervento. 1

3 Le caratteristiche morfologiche del tratto in esame, sono desumibili da specifico rilievo condotto dall Autorità di Bacino del Fiume Po, e raccolte nell Atlante geomorfologico del Fiume Po, di cui si riporta uno stralcio nelle Figure 2, 3 e 4. Il fiume nel tratto in esame presenta alveo monocursale debolmente sinuoso, per diventare meandriforme più a valle, nel territorio di Sarmato; l alveo si presenta stabile con presenza di localizzati depositi di barra, prevalentemente longitudinali. Nel tratto interessante il Comune di Castel San Giovanni il settore demaniale appare fortemente ridotto, proprio per lo sviluppo prevalente nel territorio lombardo della fascia di meandreggiamento antico e recente del fiume. La fascia di meandreggiamento nel tratto esaminato assume un ampiezza di circa 8,5 km, raggiungendo la S.S. 234 ad est di Santa Cristina. 3 - CARATTERISTICHE IDRAULICHE Le informazioni disponibili sulle caratteristiche idrauliche del Po sono desumibili dai documenti contenuti nel Piano Stralcio delle Fasce Fluviali e nel Piano per l Assetto Idrogeologico dell Autorità di bacino del Fiume Po, in cui sono state sviluppate valutazioni idrologiche finalizzate alla definizione dei valori delle portate al colmo e dei relativi livelli idrometrici, in relazione alla esigenza di verificare il grado di sicurezza offerto dagli argini (in termini di quota di ritenzione). Nelle condizioni attuali il sistema arginale di Po è riferito a un profilo di piena teorico (denominato piena massima di riferimento ), chiamata piena SIMPO 82, (costruito nell ambito dello Studio e progettazione di massima delle sistemazioni idrauliche dell asta principale del Po, dalle sorgenti alla foce, finalizzate alla difesa e alla conservazione del suolo e all utilizzazione delle risorse idriche, 1982, redatto dal Magistrato per il Po, per mezzo della società SIMPO), che è costituita da un profilo ricavato dall applicazione di un modello numerico di simulazione idraulica (in moto non stazionario), in cui per i diversi tronchi è applicata un onda di piena con portata al colmo mediamente superiore del 10% rispetto alla massima storica del 51. Sulla base dei dati a disposizione, i colmi di maggiore importanza registrati alla stazione idrometrica di Piacenza sono, oltre al 2000 ( m3/s ) ed al 1994 ( m3/s), quelli del 1926 ( m3/s), del 1951 ( m3/s) e del 1968 (9.500 m3/s); successivamente non si sono verificati i valori elevati fino al 94 con eccezione dell anno 1977 (circa m3/s). 2

4 Dalla regolarizzazione statistica della serie storica registrata alla sezione di Piacenza si evince che la portata della piena 2000 è prossima al tempo di ritorno di 200 anni, essendo i valori di portata stimata alla stazione di Piacenza per vari tempi di ritorno i seguenti : Q500= mc/sec, Q200 = mc/sec, Q100 = mc/sec., Q50 = mc/sec. per un bacino sotteso di Km2. Il profilo della piena di progetto, raffrontato con le quote attuali degli argini, quali risultano dalle informazioni topografiche più aggiornate disponibili, viene indicata nella tabella seguente desunta dalla documentazione a corredo del P.A.I.; le sezioni indicate con il numero di riferimento 77, 78 e 79 sono ubicate secondo lo schema planimetrico rappresentato in Figura 5 estratta dal PAI. Tabella 1 - Portate del fiume Po alle sezioni di Ponte della Becca e Piacenza Tabella 2 - Fiume Po. Profili di riferimento alle sezioni PAI 4 - OPERE DI CONTENIMENTO DELLE PIENE Le opere di contenimento delle piene consistono nell arginatura maestra che si sviluppa in destra idrografica del Rio Boriacco, a partire dal tracciato dell autostrada A21, per proseguire verso nord a protezione gli abitati di Pievetta e Bosco Tosca; procedendo verso valle, nel comune di Sarmato, l arginatura maestra protegge il settore di bassa pianura intercluso tra l A21, il Rio Boriacco ad ovest ed il Torrente Tidone ad est. Il tratto terminale, lungo il corso del Rio Boriacco, fino al rilevato autostradale è stato realizzato circa una decina di anni orsono, completando così il sistema arginale di difesa del settore compreso tra il Rio Boriacco e Foce Tidone. Le quote del coronamento arginale si attestano, nel tratto compreso tra il tracciato autostradale A21 e la centrale La Casella, a seguito degli interventi di sovralzo ed adeguamento arginale eseguiti da AIPO, tra circa 62,0 m. s.l.m. e 61,7 m. s.l.m.; in 3

5 corrispondenza il piano campagna varia da 61 m s.l.m. in corrispondenza del settore immediatamente a nord dell A21 a 53,6 nel settore prossimo alla centrale elettrica; la differenza di quota rispetto alla sommità arginale varia quindi da un massimo di 8 m ad un minimo di circa 1 m. (si riportano nella Figura 6 gli schemi progettuali delle opere eseguite da AIPO). Le analisi condotte circa le condizioni di efficienza e funzionalità del sistema difensivo presente lungo l asta del Fiume Po, avevano evidenziato la necessità di raggiungere gli obbiettivi di sicurezza di contenimento di un evento di piena con tempo di ritorno di 200 anni, che hanno portato alla realizzazione degli interventi di carattere strutturale recentemente eseguiti a cura di AIPO. Tali interventi hanno preso in considerazione le opere di contenimento della piena, consistenti nel rialzo in quota delle arginature maestre (sostanzialmente completato nel comparto di interesse, tra Rio Boriacco e Torrente Tidone), l adeguamento in sagoma, la protezione dalla filtrazione nel corpo arginale e nelle fondazioni. Occorre comunque sottolineare come nel corso dei recenti eventi alluvionali di carattere eccezionale, riferibili alle piene del novembre 1994 e novembre 2000, non sono state registrate esondazioni della fascia extrarginale, a conferma dell efficienza dei rilevati di protezione idraulica esistenti. 5 - CRITICITÀ DEL SISTEMA ARGINALE Nell ambito del Piano straordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato dell Autorità di Bacino del Fiume Po, sono state rappresentate le principali criticità strutturali del sistema arginale del Fiume Po. Le condizioni critiche che si possono manifestare in corrispondenza degli eventi di piena sono state riferite ai seguenti fenomeni: a) inadeguatezza in quota delle arginature rispetto al profilo di piena a tempo di ritorno 200 anni (profilo definito nel PAI), con conseguente rischio di rotta per sormonto del rilevato arginale; b) inadeguatezza strutturale del rilevato arginale rispetto ai fenomeni di filtrazione nel corpo arginale e nelle fondazioni, con conseguente rischio di rotta per sifonamento, sfiancamento e/o permeazione; c) possibilità di cedimento del rilevato arginale per effetto di fenomeni di dinamica fluviale connessi a modificazione della morfologia dell alveo da parte della corrente in piena (erosione della sponda al piede del rilevato arginale, erosione diretta del rilevato arginale, sollecitazione diretta della corrente sul rilevato). 4

6 Per il primo fenomeno le valutazioni sono state effettuate sulla base del confronto tra le quote arginali e le quote del profilo della piena di progetto; per gli altri due fenomeni le valutazioni derivano da informazioni composite raccolte presso i singoli Uffici Operativi del Magistrato per il Po in seguito alla piena del 2000 e connesse sia alle caratteristiche strutturali delle arginature maestre che agli elementi di natura idraulica e morfologica che contraddistinguono l alveo del corso d acqua. Sulla base delle informazioni contenute nel Catasto arginature maestre del Fiume Po, a cura dell Autorità di Bacino del Fiume Po, relative all anno 2004, (di cui di seguito si riportano in allegato estratti cartografici e tabelle), l asta del Fiume Po nel tratto in esame era interessato da fenomeni di criticità per sormonto arginale. Nelle figure 7 e 8 sono riportate due distinte tabelle per la rappresentazione dei franchi arginali nelle diverse sezioni rappresentative del fiume Po, in relazione al profilo SIMPO82, al profilo PAI (con tempo di ritorno 200 anni) e al profilo osservato nella piena dell ottobre La tabella di figura 7, aggiornata al 2004 (precedentemente ai lavori di adeguamento arginale), è stata prodotta nell ambito dello Studio Aggiornamento del catasto delle arginature maestre del Po, e riporta il valore del franco rispetto alla quota di sommità arginale rilevata localmente nell ambito degli interventi di rialzo e ringrosso successivi agli eventi di piena recenti (in tale tabella sono riportate inoltre le quote di sommità del rilievo realizzato nel 1999 dall AIPO sull intera asta fluviale). La tabella di figura 8 riporta il valore del franco rispetto alla quota di sommità arginale rilevata nell ambito dei nuovi rilievi topografici effettuati nel 2004/2005 da AIPO sull intera asta del fiume Po, in aggiornamento dei sopra citati rilievi del In tale tabella, in particolare, per alcune sezioni, non è riportata la quota arginale in quanto nell ambito del rilievo topografico la sezione è limitata all alveo inciso e non è stata estesa fino ad intercettare le arginature maestre. Sulla base delle sezioni di controllo dalla 9 alla 9D si evidenziavano situazioni di rischio di sormonto in corrispondenza della piena di riferimento SIMPO (vedi figure 11 e 12); in relazione ai lavori di rialzo dell argine maestro per l adeguamento della sagoma definitiva alla piena SIMPO, appaltati ed eseguiti da AIPO, (recentemente è stato completato il sovralzo dell ultimo tratto del rilevato arginale presso foce Tidone), per cui per il tratto di pianura ricadente in Fascia C nel territorio di Castel San Giovanni sono stati raggiunti i richiesti margini di sicurezza in funzione della piena SIMPO. 5

7 Dalle informazioni più recenti disponibili, relative a rilievo del 2004, inoltre, non si evidenziano per il tratto arginale in territorio di Castel San Giovanni presenza di fontanazzi che possano pregiudicare la stabilità delle arginature. 6 - RISCHIO IDRAULICO RESIDUALE Per quanto riguarda le aree a rischio di esondazione relative al Fiume Po, esse sono state delimitate dall Autorità di Bacino del Fiume Po, nell ambito del PSFF (Piano Stralcio delle Fasce Fluviali) e del PAI (Piano per l Assetto Idrogeologico). In particolare la fascia B è stata individuata in modo pressoché continuo seguendo il tracciato delle arginature maestre, mentre la fascia C è stata delimitata in modo da rappresentare, tenendo conto dell altezza delle arginature e della topografia dei territori esterni alle arginature medesime, il possibile l inviluppo delle aree potenzialmente allagabili in caso di rotte arginali. La fascia esposta ad esondazione per piena catastrofica del Fiume Po, occupa pertanto la porzione di bassa pianura alluvionale protetta da arginatura maestra in destra del Rio Boriacco, mentre ad ovest dello stesso, i territori assumono i connotati di golena aperta, non protetta da arginature. Come indicato nello Studio del Rischio idraulico del Fiume Po (Allegato SA.a7 del PSC di Castel San Giovanni), relativamente al rischio di esondazione delle aree ricadenti in fascia C, è ormai assodato che l attuale sistema arginato del fiume Po, per quanto ben monitorato e mantenuto nel tempo non può garantire, come qualsiasi altra opera idraulica, un livello di sicurezza assoluto per il territorio circostante in relazione a scenari di rottura arginale. L entità di tale rischio, che, in quanto connesso a scenari di mancata efficacia di un opera idraulica, può essere definito residuale, e che interessa diverse migliaia di km² di pianura padana fortemente antropizzata, deve essere dunque presa in considerazione, valutata e gestita con opportuni interventi di mitigazione. La stessa definizione di rischio, legata ad una quantificazione in termini probabilistici della pericolosità e all incertezza contenuta nella quantificazione del danno atteso, porta ad escludere concettualmente la condizione di rischio nullo e che di conseguenza, la completa eliminazione del rischio possa essere raggiunta con interventi sia di tipo strutturale che non strutturale. 6

8 Occorre pertanto precisare che rischio residuale ha probabilità di accadimento assoluta molto ridotta e la sua classificazione non è quindi confrontabile con quella normalmente impiegata per il rischio idraulico diretto. La documentazione storica in merito alle rotte in passato avvenute lungo il sistema arginato del Po e le risultanze dei modelli di simulazione numerica evidenziano come le dinamiche di inondazione siano decisamente diverse dalle dinamiche di allagamento in corrispondenza di aree golenali aperte. La rottura arginale ha luogo in tempi non istantanei, dell ordine mediamente delle 3 ore, per una larghezza complessiva della breccia mediamente pari a 100 metri. Le dinamiche di allagamento e di svuotamento dei territori retrostanti il sistema arginato dipendono poi strettamente dalla topografia e dalla morfologia del terreno e sono solitamente contenute all interno dei comparti idraulici, macroaree omogenee delimitate in linea generale per tre lati dal sistema arginato del Po e dei due affluenti adiacenti e per il quarto da discontinuità altimetriche più o meno marcate. Le stesse dinamiche all interno del comparto sono inoltre fortemente influenzate dalle break lines naturali o artificiali presenti (terrazzi morfologici, rilevati stradali, ferroviari, arginali, canali, ecc) e dall altimetria caratteristica del terreno. Le indagini condotte hanno permesso di evidenziare come i recenti interventi di adeguamento in quota ed in sagoma del rilevato arginala da parte di AIPO hanno consentito di superare le criticità preesistenti dal punto di vista del franco di sicurezza idraulico rispetto alla piena SIMPO di riferimento; occorre inoltre ricordare come il tratto arginale in questione si era rivelato adeguato per la piena dell ottobre 2000, che costituisce per il tratto la massima storica. Anche rispetto agli altri fenomeni di possibile criticità legati ai fenomeni di filtrazione nel corpo arginale e nelle fondazioni (sifonamento, sfiancamento e/o permeazione) le informazioni disponibili dimostrano I assenza di problemi particolari. Per meglio comprendere la definizione del livello di rischio residuale rispetto all arginatura di Po occorre tenere presente le seguenti considerazioni: - la probabilità del manifestarsi di fenomeni di rotta arginale, nelle diverse tipologie di manifestazione (sormonto, sifonamento, filtrazione, permeazione del corpo arginale, erosione e scalzamento) è molto remota, in quanto I intero rilevato arginale non presenta criticità particolari rispetto ai fenomeni di filtrazione ed erosione, come per altro si e avuto modo di constatare nel corso delle due piene recenti molto gravose (1994 e 2000); 7

9 I unico elemento di inadeguatezza e rappresentato dal franco insufficiente rispetto alla piena di progetto del PAI, che è stato risolto attraverso gli interventi di adeguamento arginale realizzati recentemente da AIPO; - non sono individuabili lungo il tracciato arginale, in relazione alle informazioni disponibili relative alle caratteristiche strutturali e geotecniche del rilevato, punti particolari che possano costituire zone preferenziali in cui può manifestarsi una rotta; - il territorio della fascia C sotteso dagli argini maestri presenta inclinazione naturale in direzione nord-est; le quote di sommità dell argine maestro, nel tratto compreso tra il tracciato autostradale A21 e la centrale La Casella, a seguito degli interventi di sovralzo ed adeguamento arginale eseguiti da AIPO, variano tra circa 62,0 m.slm. a 61,7 m. sl.m.; in corrispondenza il piano campagna varia da 61 m.slm. in corrispondenza del settore immediatamente a nord dell A21 a 53,6 nel settore prossimo alla centrale elettrica; la differenza di quota rispetto alla sommità arginale varia quindi da un massimo di 8 m ad un minimo di circa 1 m. Nello studio di approfondimento del rischio idraulico della Fascia C a corredo del PSC di Castel San Giovanni vengono definite due categorie di pericolosità e rischio residuale 1) Pericolosità residuale di inondazione: - zona P-RES 2, pericolosità residuale media, costituita dalla porzione di territorio che si estende dal limite del piede esterno dell argine maestro sino alla distanza di 500 m ; individua la porzione di territorio che, in caso di rotta arginale, può essere potenzialmente soggetta ai fenomeni idrodinamici più intensi che accompagnano il fenomeno di deflusso delle acque attraverso la breccia che si genera nell argine. - zona P-RES 1, pericolosità residuale moderata, costituita dalla porzione di territorio che si estende dal limite della zona precedente al limite della fascia C del PAI. 2) Rischio residuale di inondazione : - zona a R-RES 1, rischio residuale moderato, per le aree urbanizzate/urbanizzabili e non urbanizzate ricadenti nella zona P-RES 1 e per le aree non urbanizzate ricadenti nella zona P-RES 2; - zona a R-RES 2, rischio residuale medio, per le aree urbanizzate/urbanizzabili ricadenti nella zona P-RES 2. Il settore interessato dall intervento in progetto, come si evidenzia dallo stralcio della Tavola QC SA17- Carta del rischio residuale di inondazione del PSC di Castel San Giovanni, rappresentato in Figura 14 ricade pertanto nella zona a R-RES 1, cioè a rischio residuale moderato. 8

10 7 - VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA DELL INTERVENTO IN PROGETTO Le valutazioni di compatibilità idraulica del nuovo insediamento produttivo in progetto sono state condotte con l obbiettivo di verificare le prescrizioni di mitigazione del rischio richieste dall art. 41 punti 3 e 4 delle Norme Tecniche del PSC, in particolare verificando la quota di realizzazione dei piazzali e delle strutture di servizio in progetto. Dal momento che una determinazione analitica del livello dei tiranti idrici in caso di rottura arginale risulta procedura estremamente complessa, richiedente una modellazione idraulica interessante un ambito territoriale sovracomunale, che potrebbe essere condotta efficacemente solo da un ente a scala di bacino (Autorità di Bacino del Fiume Po, AIPO), in questa sede è stata presa in considerazione l altezza idrica relativa alla piena di riferimento, valutata in corrispondenza dell arginatura maestra di protezione idraulica. Sulla base dei dati dell Autorità di Bacino, contenute nel Catasto arginature maestre del Fiume Po, relative all anno 2004, è possibile fare riferimento alle sezioni di verifica idraulica siglate come 9B e 9C, di cui alla tabella della Figura 7, posizionate come rappresentato nella Figura 15; i dati riferiti alla rete di caposaldi del Magistrato per il Po, sono raccolti nella tabella seguente : Tabella 3 Quote argine maestro e livello piena di riferimento n sezione quota sommità argine rilievo 1999 m.slm quota sommità argine progetto AIPO realizzato m.slm livello piena Tr200 m.slm livello piena SIMPO 82 m.slm 9B 61,22 62,02 61,00 60,44 9C 60,43 61,76 60,69 60,23 livello piena di riferimento per verifica rischio idraulico m.slm 60,33 I dati indicati sono assimilabili in termini di quote assolute, ai medesimi capisaldi della cartografia CTR, come si evidenzia anche dall esame dei punti quotati CTR e delle quote delle sezioni riportate nella figura 12. Per quanto riguarda le quote del Rilievo Topografico realizzato a corredo della progettazione dell intervento produttivo in oggetto, occorre sottolineare come per una corretta definizione delle quote di sicurezza idraulica, è stato necessario verificarne la coerenza con i punti quotati della Carta Tecnica Regionale, presa come riferimento nelle valutazioni idrauliche dell Autorità di Bacino e di AIPO. 9

11 Il confronto tra le quote CTR e quelle del rilievo (Elaborato di progetto 1.2.5) ha permesso di verificare come le quote del rilievo siano rispondenti alle quote della CTR e siano state verificate anche rispetto al pavimento dell'immobile utilizzato da Amazon Italia Logistica S.r.l. impostato (come da progetto e relative varianti approvate) alla quota di slm. Le quote di progetto, riferite alle quote CTR, e riportate negli elaborati progettuali vengono riportate nella tabella seguente : Tabella 4 quote progettuali in riferimento alla CTR Quota progetto riferita CTR m s.l.m. magazzino/uffici 59,20 parcheggio auto/camion a ovest (media) 58,00 piazzali di carico 58,00 Le quote progettuali, in riferimento alle aree magazzino/uffici rapportate alla CTR, risultano pertanto pari a 59,20 m. slm, mentre la quote del livello di piena SIMPO 82 (considerata come piena di riferimento tenuto conto che le strutture arginali sono dimensionate in funzione di tale piena) per il tratto del fiume Po in esame risulta pari a 60,33 m. slm, con una differenza di m. s.l.m. Relativamente alla precisione dei punti quotati della Carta Tecnica Regionale, si sottolinea che, come precisato dal capitolato di appalto regionale, la tolleranza planimetrica del punto quotato risulta pari a 2,00 mentre quella altimetrica risulta pari a 1,20 m. per la cartografia in scala 1:5.000 come quella utilizzata. Sulla base della tolleranza in quota per i punti CTR pari a 1,20 m., e considerando la differenza di 1,13 m. rispetto alla quota del livello di piena presa come riferimento per la valutazione del rischio idraulico, si può ritenere soddisfatta la verifica compatibilità idraulica per il sito in progetto, anche tenendo in debito conto le ipotesi estremamente cautelative messe in gioco. Le aree di manovra, costituenti la parte più ribassata in quota, per le necessità dell attività logistica che richiede la realizzazione di baie di carico, pur risultando più esposte ad eventuale rischio di esondazione, non sono in ogni caso interessate da attività produttive a rischio in caso di allagamento. Nella valutazione complessiva di compatibilità idraulica del sito in esame occorre tenere in debita considerazione i seguenti aspetti : o l ipotesi di verifica della quota di intervento rispetto alla quota della piena di riferimento deve ritenersi estremamente cautelativa, dal momento che le modellazioni 10

12 degli eventi di piena determinati da rotta arginale o tracimazione, determinano generalmente una massima altezza del tirante idrico in corrispondenza della breccia nell arginatura e nelle zone più ribassate del comparto arginale, cioè nel caso specifico ad una distanza di alcuni chilometri verso nord-est, nella zona di Foce Tidone. Il settore in esame si colloca, infatti, nella porzione più rilevata in quota del comparto golenale Boriacco-Tidone, per cui in caso di eventuale rotta arginale le acque di inondazione, in relazione alla morfologia del territorio di pianura in esame, tenderebbero a confluire in direzione Nord-Est, raggiungendo le massime altezze in loc. Casino dei Boschi (in Comune di Sarmato), dove la quota topografica risulta ribassata di oltre 5-6 m. rispetto alla zona di indagine (quote di 53 m. slm). Tale differenza di quota aumenterebbe a circa 7 m. prendendo in considerazione la quota finale del piano piazzale. o o l argine maestro nel tratto in esame, come precedentemente descritto, non presenta condizioni di rischio per fontanazzi e franamenti, non sussistendo pertanto, in relazione alle informazioni disponibili relative alle caratteristiche strutturali e geotecniche del rilevato, punti particolari che possano costituire zone preferenziali in cui può manifestarsi una rotta. il sito di intervento risulta protetto verso ovest dal rilevato della S.P.R. 412 oltre che dagli interventi edilizi realizzati nel settore compreso tra l argine e la S.P. stessa, per cui anche nel caso di un eventuale fenomeno di rotta arginale o tracimazione, le acque di piena troverebbero vie preferenziali di deflusso in direzione NE. Si ricorda, infatti, che il piano di intervento del capannone in progetto risulterà in ogni caso rilevato in quota di circa 1,5 / 2,5 m. rispetto al p.c. attuale. Il tecnico Ing. Antonio Schinardi 11

13 Figure Figura 1 - Figura 2 - Figura 3 -! Figura 4 - "! Figura 5 - #! $% Figura 6 - & '()) $* % Figura 7 - )!%+,,-(+,,.% Figura 8 - )! %+,,-(+,,.% Figura 9 - /%+,,-% Figura 10 - " Figura 11-0+,,- Figura ,,- Figura 13 - "+,,- Figura 14 - &)1023(0 04 Figura 15 - $ % Figura 16-0

14 Figura 1

15 Figura 2

16 Figura 3

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20 Figura 8

21 Figura 9

22 Figura 10

23 Figura11

24 Figura12

25 Figura 13

26 Figura 14

27 9 B 9 C Figura 15

28 Figura 16

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