C.I.P.A. Centro Italiano di Psicologia Analitica Istituto per il Meridione e per la Sicilia

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1 C.I.P.A. Centro Italiano di Psicologia Analitica Istituto per il Meridione e per la Sicilia Psicologia e Psicodinamica dell età evolutiva: indirizzi generali Docente: dott.ssa Elena Aragona 13/02/2016

2 Praticate dall inizio del secolo scorso

3 ma

4 HERMINE HUG- HELLMUTH ( ) Indipendenti (v. Donald Winnicott) ANNA FREUD ( ) MICHAEL FORDHAM ( ) ERICH NEUMANN ( ) MELANIE KLEIN ( )

5 Hermine Hug- Hellmuth Psicologia del bambino è in parte la psicologia del nipote Lo sviluppo intellettivo e affettivo del bambino inizia nelle primissime settimane di vita Una mancanza di amore durante l infanzia non può essere compensata da un attaccamento successivo

6 1913: La psicoanalisi del bambino dovrebbe rivestire un carattere educativo. I processi mentali del bambino sono più influenzati dai sentimenti piuttosto che dall intelletto Riconoscimento della teoria della sessualità infantile 1920: sviluppa una teoria della psicoanalisi del bambino. Non parla di terapia attraverso il gioco, ma cita quest ultimo come uno dei mezzi dell analisi

7 La solitudine dell anima infantile assomiglia ad un verme che distrugge il frutto dall interno, lasciando apparentemente immacolata la superficie (Mac Lean e Rappen, 1991)

8 Impossibile analizzare i propri figli Il transfert Il setting (il tempo della seduta) Prospettiva educativa (analista, terapeuta e pedagogo) Analisi del carattere ed educazione Il gioco, esperienza, tatto, intuizione e pazienza Il problema dei genitori, ma anche la difesa Nuove vie per la comprensione della gioventù pubblicato nel 1924

9 ANNA FREUD che le riconobbe di avere svolto a Vienna le prime analisi dei bambini, ma disse di non avere mai avuto un contatto personale con lei MELANIE KLEIN che affermò che praticava l analisi dei bambini a Vienna, ma in un ottica limitativa, evitando le interpretazioni, seppur utilizzando il gioco ed il disegno. Sostenne, piuttosto, di avere introdotto lei a Berlino le basi dell analisi infantile

10 Influenza del padre e ampliamento 1922 membro della Società psicoanalitica di Vienna (aveva 27 anni) Studio della normalità del bambino e delle sue devianze Si pone il problema della formazione degli psicoanalisti (crea la propria alla Hampstead Clinic) Scuola di psicoanalisi infantile Educazione ed osservazione psicoanalitica come prevenzione della nevrosi La madre psicologica. Importanza dell influenza dell ambiente sul bambino

11 I genitori o per eccesso o per privazione di amore, possono essere tossici per i figli. Si propone come alleata dei bambini per distaccarli da loro, ma rischiano il disadattamento sociale senza il Super-Io che rappresentano L analisi è indicata per i figli degli analisti, perché i genitori svolgono un ruolo educativo da un punto di vista analitico

12 Si pone il problema della formazione degli psicoanalisti e crea la propria formazione di psicoanalista infantile alla Hampstead Clinic Il compito dell analista NON è di creare, ossia inventare, ma di OSSERVARE, ESPLORARE, COMPRENDERE e SPIEGARE

13 OSSERVARE, ESPLORARE, COMPRENDERE e SPIEGARE Conoscenza e pratica della valutazione diagnostica in diversi momenti della cura, per riflettere sulla tecnica Osservare direttamente il bambino per comprendere i processi del suo sviluppo

14 I MEZZI DI COMUNICAZIONE PER GESTIRE IL RIFIUTO DEL BAMBINO DI FARE ASSOCIAZIONI SOGNI FANTASTICHERIE DISEGNI

15 Meccanismi di difesa dell Io Psicologia dell Io (funzioni dell Io, sviluppo del linguaggio, della memoria, funzione di sintesi, ecc.) Aspetto maturativo ed evolutivo della crescita dell Io, autonomo e aconflittuale

16 Il percorso evolutivo è il risultato dell interazione tra: Patrimonio genetico o dotazione naturale Ambiente e Adattamento Grado di maturazione e di strutturazione raggiunto

17 Il concetto di REGRESSIONE Non è necessariamente un segno di patologia, ma un fenomeno normale. E una ricerca di sicurezza, di riparo, la protezione che riconosce nella relazione arcaica con la madre

18 1919 membro della Società Psicoanalitica di Budapest 1923 membro della Società Psicoanalitica di Berlino 1927 membro della Società Britannica a Londra

19 Nel bambino piccolo esiste un mondo interiore che si dispiega nel transfert durante la cura. Il mondo interiore, delle imago primitive (non immagini della realtà) è fondato sull introiezione

20 Il mondo interiore del bambino è popolato di oggetti, rappresentazioni fantasmatiche, preesistenti, indipendenti dalla percezione del mondo esterno

21 Ogni pulsione è accompagnata da una fantasia di un oggetto che può soddisfarla. Un oggetto è buono o cattivo, non solo rispetto alla gratificazione, ma soprattutto, relativamente, alla dimensione fantasmatica e alla qualità delle pulsioni, di vita e di morte, che vengono proiettate su di esso. La relazione oggettuale è l interazione tra le pulsioni e gli oggetti

22 Manifestazione sadico-orale e sadico-anale delle pulsioni distruttive. Nasce da una relazione d oggetto parziale ed è puramente distruttiva. Una delle prime emozioni fondamentali rivivibile nell analisi, nella situazione transferale. Responsabile di stati di confusione dello psicotico

23 Nello sviluppo: le due posizioni Schizoparanoide (0-6 mesi) Mondo indifferenziato Vs oggetto buono e cattivo Depressiva (6-12 mesi) Madre come persona totale Scissione, identificazione Introiezione Proiezione Riparazione Centrale nello sviluppo del bambino (v. rischio di nevrosi o psicosi)

24 Innovazione nello studio della patologia infantile Nel 1930 inizia l analisi di un bambino psicotico, Dick. Si apre la via all analisi degli psicotici, considerati fino ad allora come casi irrecuperabili

25 Nel 1935 Elaborazione della posizione depressiva significa che l Io del neonato ha il compito principale di stabilire un oggetto interno buono e sicuro, al proprio interno

26 Per Freud: L angoscia di morte deriva dall angoscia di castrazione Per M. Klein: La pulsione di morte provoca una paura di disintegrazione, di annientamento dell Io primitivo. Tale difesa contro questa paura può provocare la proiezione della pulsione di morte nell oggetto

27 TECNICHE COMPENSATIVE PER GESTIRE IL RIFIUTO DEL BAMBINO DI FARE ASSOCIAZIONI Critica di A.Freud: Ricerca del valore simbolico dei gesti del gioco, ma ancora non ha la nozione di scopo IL GIOCO Per studiare le strutture e i conflitti infantili direttamente nel bambino Inibizione a giocare vs interpretazione Il futuro della psicoanalisi si trova nell analisi del gioco (1932)

28 Il bambino elabora le proprie fantasie e integra i conflitti Il gioco libero è come il sogno per Freud: la via regia per l inconscio Modo naturale di esprimersi del bambino. Non è solo gioco, ma anche un lavoro

29 Attraverso l analisi dei bambini cerca di esaminare come vengono trasferite sull analista le figure interne fantasmatizzate Non si può ottenere una vera situazione analitica se non con mezzi analitici (1927) I metodi educativi possono turbare il processo analitico. Il bambino ha un Super-Io precoce e crudele con l Io. E fondamentale dare vigore alla forza dell Io e pianificare un setting specifico dell analisi del bambino piccolo

30 Anna Freud Melanie Klein Interesse per psicoanalisi più che ai bambini Preferì i bambini alla psicoanalisi

31 Allievo diretto di Jung A lui dobbiamo le prime teorie riguardanti la psicoanalisi junghiana del bambino. Ha fondato ed organizzato a Londra il primo training di specializzazione in psicoterapia analitica infantile. Si è dedicato all osservazione diretta dei neonati e dei bambini

32 E un mezzo di comunicazione significativo; un attività precoce dell Io e contribuisce a formare le rappresentazioni del Sé. Il lattante compie, nei suoi primi giochi, il primo passo nell essere un Sé alla scoperta di se stesso (1994)

33 Ha sviluppato la sua teoria dell individuazione nell infanzia, basandosi su due concetti. E stato il primo studioso ad introdurre l idea che il Sé potesse essere utilizzato dal bambino, in modo appropriato alla sua età L archetipo dell inconscio collettivo, le cui immagini emergono già dall infanzia così come nell adulto Ha elaborato il concetto di Sé primario, nel 1947, per definire la condizione iniziale del sé alla nascita

34 Il bambino è un individuo, un essere autonomo e attivo, distinto e separato, dotato di un Sé primario personale, coeso, organizzatore della totalità dei sistemi conscio e inconscio (1944), separato da quello della madre (vs Jung e altri psicologi analitici), anche se è psichicamente parte di questa. Non è parte dei genitori, ma un individuo a sé. Corpo, archetipi ed Io sono gli aspetti evolutivi del Sé primario

35 Jung ha sostenuto che il Sé si applicava alle esperienze religiose e alla fase della vita adulta Affermando il concetto del Sé nella psicologia infantile è stata necessaria una rivoluzione nel pensiero degli psicologi analisti Eppure nei sogni e nelle fantasie dei bambini piccoli comparivano alcuni simboli del Sé

36 Importanza del Sé nel processo di maturazione. Alla base dell attività del Sé due processi: DEINTEGRAZIONE REINTEGRAZIONE

37 Si crea un meccanismo fisiologico: Fase dell integrazione : Il Sé è stabile e chiuso in se stesso Fase della deintegrazione: Il Sé interagisce col mondo esterno attraverso gli archetipi, ovvero i suoi deintegrati Fase della reintegrazione: Gli elementi precedenti sono reintegrati nel Sé ed arricchiti dall esperienza

38 La condizione iniziale del lattante è un integrazione psicosomatica. Affinchè questa integrazione primaria entri in rapporto con l ambiente (con la madre inizialmente) deve essere avviato il processo di Deintegrazione. Il lattante, quindi, in ogni momento del rapporto con l ambiente deintegra, rendendosi pronto ad un esperienza che, successivamente, viene reintegrata in un sé sempre più complesso e differenziato

39 L incontro con il mondo esterno produce continuamente stati di DEINTEGRAZIONE con le risposte di accudimento e si attiva un INTEGRAZIONE, finché non si entra in contatto con un altro elemento più forte, nuovo, che determina altri stati di DEINTEGRAZIONE. L evoluzione procede per continue fasi di integrazione e deintegrazione grazie alle quali il Sé primario si differenzia sempre più e grazie alle cure esterne rimane coeso

40 Se vi sono carenze ambientali, il Sé primario tende a difendersi, strutturando una barriera, fino a determinare a volte una chiusura, quindi, un blocco evolutivo ed un unilateralità che non consentirà la conciliazione tra aspetti positivi e negativi dell archetipo. Avviene una disintegrazione

41 Quindi, quando l ambiente-madre risponde in modo contenitivo, avviene una REINTEGRAZIONE. Al contrario, avviene una DISINTEGRAZIONE quando l ambiente-madre non contiene e anzi amplifica l esperienza deintegrativa fino alla disintegrazione, propria di stati psicotici

42 Nelle fasi di deintegrazione della prima infanzia quando il Sé si deintegra, gli impulsi archetipici si attivano: a causa della fragilità dell Io infantile, gli opposti vengono costellati, producendo nel bambino una forma di esperienza che si può definire archetipica. In assenza di una madre reale, il bambino si trova in balìa di esperienze archetipiche terrificanti

43 Il Sé è uno stato stabile, uno stato di tranquillità, destinato a deintegrarsi grazie agli scambi con l esterno. Il bambino ha una sua individualità con confini che si vanno definendo nel corso della crescita dell Io

44 Il processo di deintegrazione/reintegrazione porta quindi alla creazione di un mondo interno composto dall Io e dagli archetipi e formano la totalità del sé. Ogni archetipo è un deintegrato o sé parziale, è dotato di sé ed è senza soluzione di continuità con se stesso (1985)

45 Il processo individuativo della seconda metà della vita è un processo in cui l Io diventa consapevole del sé che si deintegra: Le esperienze del Sé sono l esito dei processi di deintegrazione e reintegrazione per mezzo dei quali l Io entra in un rapporto profondo con il sé totale di cui fa parte

46 Filosofo e medico, nasce a Berlino e muore a Tel Aviv a soli 55 anni Ha creato in Israele una delle prime associazioni di psicologia analitica con una sezione dedicata all infanzia Non utilizza i criteri dell osservazione diretta del bambino, ma inferenze tratte dall esperienza clinica con adulti Das Kind opera postuma e incompiuta Ha riletto in termini mitologici l evoluzione del bambino reale

47 Il Sé primario è un dato a priori che si dispiega confrontandosi con l altro. Durante la vita il Sé mette in opera diverse strutture archetipiche che chiama gli abiti del Sé. In questo modo si costellano gli archetipi prima che il soggetto individuato possa confrontarsi con il suo Sé personale

48 Il Sé è il centro dell intera psiche Alla nascita INCONSCIO= MADRE=SE

49 La coscienza dell Io emerge da uno stato indifferenziato originario del sé. Si attraversa uno STADIO UROBORICO Uroboros, serpente circolare autofago e autogenerantesi: il grande rotondo che tutto contiene e dove coabitano gli opposti. Rappresenta lo stato primitivo dell umanità come del bambino (1949). E una fase simbiotica, pre-egoica

50 Periodo embrionale: Agli inizi della vita il Sé e la Madre (Grande Madre Uroborica) (corpo, vaso, mondo), sono la stessa cosa. Il bambino vive una sorta di participation mystique con lei, un unità duale, una relazione arcaica (Lyard, 1999), dove non c è distinzione tra soggetto e oggetto, tra madre e bambino, tra un Io e un Sé

51 LE DUE FASI DEL PERIODO EMBRIONALE FASE INTRAUTERINA DALLA GRAVIDANZA AL 2 MESE IL BAMBINO VIVE NEL SE CORPOREO E NELLA MADRE (CHE SVOLGE IL RUOLO PROVVISORIO DI SE RELAZIONALE) FASE POST-UTERINA DAL 2 MESE AL 1 ANNO DI VITA SI FORMA PROGRESSIVAMENTE UNA COSCIENZA INSULARE NEL BAMBINO A PARTIRE DA UN NUCLEO DELL IO CHE È GIÀ PRESENTE. SI DISSOLVE L UNITA DUALE E IL SE CORPOREO TENDE AD UNIFICARSI AL SE RELAZIONALE

52 SE CORPOREO SE RELAZIONALE

53 MADRE/LATTANTE La madre Il bambino IO/SE Il Sè L Io SI FORMA IL Sé UNITARIO: IL BAMBINO NASCE VERAMENTE

54 ERICH NEUMANN Esiste una totalità originaria del Sé alla nascita MICHAEL FORDHAM 1) La madre funge da Sé del lattante 2) Il bambino è passivo e dipendente VS 1) E il lattante ad essere il Sé 2) Il bambino è attivo e ha possibilità individuative

55 I MECCANISMI CHE CONSENTONO LO SVILUPPO DELLA PERSONALITA SONO: CENTROVERSIONE E una funzione della totalità che tende a stabilire centri o autorità che consentono la formazione di una personalità differenziata. Prima metà della vita: formazione del centro della coscienza, l Io Seconda metà della vita: Slittamento dell Io verso il Sé durante il processo di individuazione AUTOMORFISMO E la tendenza unica di ogni individuo a realizzare le proprie potenzialità, a seguire la propria natura costituzionale, in seno alla collettività e se necessario, a prescindere o in opposizione ad essa. Il Sé corporeo è fondamentale per questo meccanismo. L automorfismo e la relazione verso l altro sono inscindibili

56 IPOTIZZA QUINDI L ESISTENZA DI UNA FASE NEL PRIMO ANNO DI VITA(RELAZIONE PRIMARIA) NEL CORSO DEL QUALE LA FUSIONE TRA MADRE E BAMBINO È COSÌ ESTREMA CHE LA MADRE DIVIENE IL SÉ DEL BAMBINO FASE MATRIARCALE (Dominanza dell archetipo della Grande Madre e situazione psichica in cui inconscio e femminile predominano) 1 ANNO DI VITA I NUCLEI INSULARI DELL IO DANNO LUOGO AD UN IO INTEGRATORE. MOMENTO DELLA VERA NASCITA E PASSAGGIO DAL MATRIARCATO AL PATRIARCATO. INGRESSO NEL GRUPPO SOCIALE. IL MONDO SI RIORGANIZZA E COMPARE IL SUPER-IO PATRIARCALE (V. COSCIENZA COLLETTIVA). SOLO DOPO AVERE AFFRONTATO E VINTO LA BATTAGLIA CON IL FEMMINILE TERRIBILE L IO PUO INCONTRARSI CON IL MONDO PATERNO (SECONDA NASCITA)

57 Lo sviluppo umano procede, quindi, verso fasi di differenziazione sempre maggiore dalla matrice originaria (matrice inconscia) da cui si proviene, fino ad una struttura più stabile della coscienza, non perdendo mai il contatto con le origini

58 Fine lezione 13/02/2016

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