Le rotonde con bacile d età nuragica

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1 Rivista di Scienze Preistoriche - LIX , Giacomo Paglietti (1) Le rotonde con bacile d età nuragica SUMMARY - Roundhouses whit basin of Nuragic Age - Some Nuragic settlements which date back to the period of time comprised between the Last Bronze Age and the First Iron Age have some rooms at their inside, which are called roundhouses. They are small circular rooms with seats and additional elements, such as round and rectangular basins and fireplaces. The present work offers a survey of known cases through the comparison of their peculiar context, dimensional data, and workmanship, which suggest the existence of a model which is still used today. Parole chiave: età del Bronzo, età del Ferro, nuragico, rotonde. Key words: Bronze Age, Iron Age, Nuragic Age, roundhouse. 1. Introduzione e finalità del lavoro Agli inizi degli anni 50, durante lo scavo del villaggio e del nuraghe di Su Nuraxi di Barumini (Cagliari), Giovanni Lilliu mise in luce piccoli ambienti ricavati all interno di alcune capanne del villaggio, ai quali diede il nome di rotonde. 11 Tra queste quella denominata col numero 65 (Lilliu 1955, pp ), meglio di altre, aveva conservato una serie di elementi in apparente associazione: vano circolare con sedile anulare di pietre lavorate, pavimento lastricato e inclinato in direzione di un foro ricavato nella muratura, bacile litico con piede modanato posto al centro dell ambiente e, prossime al sedile, vasca rettangolare ricavata da un monolite e struttura per la produzione del fuoco 2. Il Lilliu notò in queste strutture il (1) Dottorato in Archeologia - Università di Roma La Sapienza ; Via S. Agostino 4, Monserrato (Cagliari); tel. 070/ ; giacomo.paglietti@tiscali.it. 1 Il termine rotonda utilizzato per definire gli ambienti con sedile e bacile presenti nel villaggio di Su Nuraxi di Barumini (Lilliu 1955, pp. 302, 304, 309, 312; 2003, p. 517; Contu 2006, p. 253) è stato utilizzato anche per definire grandi ambienti circolari quali capanne delle riunioni (Lilliu 1988, p. 117) o altri di età nuragica come quello documentato a Corona Arrubia-Gonnosnò-Cagliari (Campus et alii 1997, pp. 1-36). L equivoco può essere superato, a nostro avviso, definendo le prime con la definizione di rotonde con bacile. ripetersi delle condizioni di giacitura degli spazi del forno e del sedile in organismo fuso con integrazione reciproca per il particolare scopo (Ibid., p. 304) e, in riferimento a questi ultimi, come erano stati concepiti e costruiti l uno per l altro in organica associazione di funzione (Ibid., p. 312). Tuttavia, in alcuni casi, è possibile riscontrare l assenza di uno o più elementi tra quelli sopra citati. Tale eccezione può essere determinata dal fatto che per lo svolgimento di determinate azioni non era necessario il concorso di tutti gli elementi, che manufatti realizzati in materiale deperibile, con la stessa funzione di quelli litici, non si siano conservati, che spoliazioni avvenute già in antico abbiano comportato il trasferimento degli stessi in strutture vicine per utilizzi differenti, che, infine, l effetto delle intemperie ne abbia provocato il totale degrado. A seguito dello scavo del Su Nuraxi si sono registrati in tutta l isola altri ritrovamenti analoghi. La scoperta di rotonde con bacile in villaggi quali Sant Imbenia-Alghero-Sassari (Bafico 1986, pp ) e Sa Sedda e Sos Carros-Oliena- Nuoro (Fadda 1995, pp ), con gli stessi elementi in associazione a quelli del vano 65 di 2 Da ora in poi si adotterà la definzione di struttura termotecnica utilizzato per individuare specifiche aree all interno dell abitato di Genna Maria-Villanovaforru con documentate attività connesse per la produzione del fuoco (Badas 1987, p. 135).

2 336 G. Paglietti Barumini, suggerisce che questo tipo di struttura sia l esito di un progetto unitario dove i singoli elementi - accessori paiono concorrere al compiersi di una o più azioni precise. Sotto questa prospettiva, le rotonde possono considerarsi dei veri e propri impianti la cui destinazione d uso rimane tuttavia ancora oscura. Numerose le ipotesi proposte dai vari autori 3 : luogo per la panificazione (Lilliu 1955, pp. 292, 301, ; Ferrarese Ceruti 1980a, pp ; Contu 2006, pp. 564), per la lavorazione dell olio di lentischio (Lilliu 1955, pp. 257, 259; Contu 2006, p. 565), per lo svolgimento di abluzioni sacre al viso (Lilliu 1955, p. 305), per consumare, in occasione di cerimonie ospitali, entro il catino, un pasto o una bevanda in comune (Ibid., 1955, p. 305; 1980, p. 122), luogo di preghiera con abluzioni o di svolgimento di una cerimonia lustrale domestica quale una sorta di battesimo o di un rito purificatorio dei neonati (Ibid., 1980, p. 122), per attività connesse con la metallurgia (Basoli et alii 1988, p. 83), luogo di culto dell acqua (Fadda 2005, pp ), per la pratica dei bagni termali (Ugas 2001, p. 83). Le varie interpretazioni non sono state confermate dai dati di scavo né in questo contributo, occorre dire, si è stati in grado, partendo dai resoconti degli autori delle singole indagini, di definire univocamente la funzione. Manca, allo stato attuale, un analisi specifica finalizzata allo studio degli elementi di cultura materiale rinvenuti in associazione alle rotonde, alla determinazione dei contenuti dei manufatti ceramici e litici, alla verifica della funzionalità di quelle strutture definite qui termotecniche oltre che ad un esame puntuale dell architettura e degli espedienti tecnici adottati. Questo contributo, con tutti i suoi limiti, si propone come punto di partenza per indagini future. Si presentano, in ordine di scoperta, tutti i casi noti dalla letteratura fornendo per ciascuno i dati così come riportati dai singoli autori. Nel paragrafo 2 del capitolo 4, a conclusione di questa rassegna, si è ritenuto doveroso offrire alla comunità degli studiosi l esito di osservazioni derivate dallo studio, descrizione, confronto e interpretazione degli elementi strutturali. Tale esito consiste proprio nella formulazione di una nuova ipotesi funzionale delle rotonde scaturi- ta nel corso della ricerca orientata a verificare le precedenti ipotesi (supra). Tale proposta, proprio perché presentata in via ipotetica, resta a sua volta in attesa di una verifica o di una validazione sperimentale. 2. Su Nuraxi di Barumini 2.1. Le rotonde con bacile del villaggio (capanne 51, 64, 65, 90, 175, 195, τ, ππ) Nel villaggio di Su Nuraxi di Barumini sono documentate numerose rotonde nelle quali è possibile riscontrare l associazione del vano circolare, del bacile e della struttura termotecnica ed altre nelle quali si riscontrano alcuni elementi in associazione, potenzialmente riconducibili ad un impianto di tale tipo. - La capanna 51 (Lilliu 1955, p. 301, tav. LX.1; Lilliu e Zucca 1988, pp , fig. 55) è situata nel versante settentrionale del villaggio, a N della Torre H, in un agglomerato capannicolo di fase Nur. (Nuragico) II o D, riferito al periodo VIII-VI sec. a.c. della cronologia Lilliu (Lilliu e Zucca 1988). L ambiente 4 è a pianta trapezoidale con angoli arrotondati (largh. cm 340; lungh. cm 520) e vi si accede da un ingresso in direzione SE (largh. cm 95); il tratto murario occidentale è in comune con l adiacente vano 56. Nell angolo settentrionale è presente una struttura termotecnica a pianta semicircolare (largh. cm 75; prof. cm 70; h cm 78) con imboccatura (largh. cm 76; h cm 55) appena sopraelevata (cm 15) a stipiti monolitici in marna e copertura a cupoletta formata da sei filari di pietre aggettanti 5 ; all interno il fondo piano è composto da lastrine arrossate dall azione del fuoco. A destra dell imboccatura s individua una soglia, di tre pietre basaltiche, che introduce al vano retrostante dove, in posizione leggermente sopraelevata, residua un bancone semicircolare (largh. cm 210; prof. cm 120) che ha come parete frontale il retro della struttura termotecnica. Non sono comparse tracce né di bacile né di vasca. I dati relativi allo scavo della capanna 51 sono inediti. - La capanna 64 è situata ad E della precedente all interno dello stesso agglomerato capannicolo di fase Nur. II (Lilliu e Zucca 1988, pp ). 3 Occorre specificare che non tutte le interpretazioni che compaiono nel testo sono applicabili a tutte le rotonde documentate, ma alcune sono strettamente connesse ai dati ricavati dai singoli autori nei singoli contesti: l interpretazione di luogo della panificazione è inizialmente valida specificatamente per alcune rotonde di Su Nuraxi (Barumini, Cagliari) e per Sa Mandra e Sa Giua (Ossi, Sassari); di luogo per la lavorazione dell olio di lentischio per il vano ρρ di Su Nuraxi (Barumini, Cagliari); di luogo connesso con attività metallurgiche per la rotonda di San Luca (Chilivani, Sassari); di luogo di culto delle acque per Sa Serra e Sos Carros (Oliena, Nuoro). Ove non specificato dagli autori l interpretazione sull uso può considerasi estesa a tutti gli esempi di rotonde note. 4 I dati metrici sono ricavati da Lilliu, Zucca 1988, pp La struttura termotecnica rinvenuta al momento dello scavo priva di copertura (Lilliu e Zucca 1988, fig. 14) è stata restaurata realizzando una piccola cupoletta chiusa (Lilliu 1955, tav. LX.1).

3 Le rotonde con bacile d età nuragica 337 Ha pianta 6 subcircolare (largh. cm 440; lungh. cm 465); i paramenti murari sono diversificati per fattura e per impiego di materiale differente: pietra basaltica e marna di piccola e media pezzatura quello occidentale e grosse pietre basaltiche quello orientale riferibili ad un precedente tratto murario di fase Nur. I superiore o C (XI-VIII sec. a.c. della cronologia Lilliu). La capanna mostra due ingressi, uno a NE ed uno a SW. Addossato al paramento occidentale residua un vano semicircolare (largh. cm 320; prof. cm 180) con alcuni elementi relativi ad un sedile e ad un pavimento di lastre in marna. Il vano coi sedili si trova in posizione sopraelevata (il dislivello è compensato da due gradini di lastre monolitiche) rispetto all imboccatura (largh. cm 80) della struttura termotecnica (largh. cm 180; prof. cm 85; h cm 60), che con il suo andamento semicircolare si addossa all ambiente mantenendo così la parete di fondo in comune. Di quest ultima residuano gli stipiti monolitici in arenaria ed un residuo elevato a cupoletta. Sul muro meridionale dell ambiente è stato rinvenuto un bacile forse riconducibile al vano semicircolare (Lilliu 1955, p. 118). I dati relativi allo scavo della capanna sono inediti. - La rotonda 65 è situata nel versante orientale del villaggio e strutturata all interno del vano 30, entrambi compresi all interno della capanna a cortile centrale 20 (fig. 1A), attribuita alla fase Nur. II (Lilliu 1955, pp , tavv. XXXIV.1, 2; LV.1, 2; LVI.1-2; LVII.1; Lilliu e Zucca 1988, pp ). Un recente riesame dell inquadramento cronologico degli isolati a corte centrale o a sviluppo centripeto propone di attribuire questo tipo di manifestazione architettonica alla prima Età del Ferro, rapportandola a siti del IX sec. a.c. (Santoni 2001, pp ). A sostegno della non concordanza degli isolati a sviluppo centripeto del Su Nuraxi (nn. 11, 20, 42) con l ambito Orientalizzante (Ibid., p. 66) si vuole far cenno, oltre a quelli già citati, ad altri casi di isolati a cortile centrale, con rotonde, che saranno oggetto di approfondimento più avanti: S. Barbara di Bauladu e Sa Sedda e Sos Carros. Nel primo sito (Gallin e Sebis 1989, pp ) è stata riscontrata una produzione ceramica affine ai materiali geometrici del villaggio di Genna Maria di Villanovaforru (Sebis 1989, p. 275; Badas 1992, p. 56); nel secondo è attestata una frequentazione dell intero complesso tra il Bronzo Recente/Finale e la prima Età del Ferro (Fadda 1996, pp ). Dai vani interni della capanna a corte centrale 20, di fase Nur. II, provengono anche materiali di fasi precedenti. Nel vano 23 è stato rinvenuto un frammento di ceramica micenea del MIC. IIIC ( a.c.) come nel vano 17 dell isolato 11 (Ferrarese Ceruti 1981, pp ) ed uno strato con materiali archeologici fra i quali era mischiato un coccio di tipo Nur. I sup., a stralucido rosso, decorato con cerchielli concentrici e rametto schematico di stile paleogeometrico (Lilliu 1955, p. 316). Nel vano 21 fu effettuato un saggio al di sotto del pavimento di fase D che raggiunse, al di sotto di un vespaio (?) di pietre basaltiche cadute dalla torre O frammiste a terra sterile, lo strato del Nur. I sup. caratterizzato da grande quantità di ossa animali, da valve di molluschi e resti di riccio e crostacei, da proiettili rotondi, da bella ceramica nitente, grigiastra e rossastra, di ottimo impasto, con pareti sottili (Ibid., p. 317). Per quanto riguarda lo scavo della rotonda 65, alla base non si trovò alcun materiale, solo in mezzo al crollo un frammento di bronzo, cocci nuragici tardi e punico-romani (Ibid., p. 316). La presenza all interno dell isolato 20 di materiali inquadrabili in un intervallo Bronzo Finale - prima Età del Ferro, in contesti attribuiti al Nur. II, è stata riferita agli strati di frequentazione di precedenti strutture sottostanti gli isolati le cui tracce possono scorgersi oltre che nei tratti murari residui del vano 41 (Santoni 2001, p. 64) anche in quelle del vano 70. Venendo alla descrizione, l impianto è situato nell angolo sudorientale del vano 30 e si caratterizza per la presenza di un ambiente circolare (diam. est/int cm 266/164) al quale si accedeva tramite un piccolo ingresso orientato a NE (largh. cm 44); all interno sono presenti il sedile anulare, il pavimento lastricato con bacile al centro, la struttura termotecnica e la vasca rettangolare 7. Lo stretto ingresso è stato obliterato durante la fase E, ponendo due lastre quadrangolari di marna, una trasversalmente lungo la spalla sinistra ed un altra longitudinalmente (Lilliu 1955, pp. 310, 312). Quest ultima, definita dal Lilliu bracciolo, era probabilmente collocata a destra o a sinistra dell ingresso e mostra sulla sommità una concavità tale da permettere all individuo seduto in prossimità di questa di appoggiare il proprio braccio (Ibid., p. 310). La presenza di una serie di sei filari residui (oggi se ne contano appena tre) di piccoli blocchi parallelepipedi in marna (lungh. cm 23; spess. cm 3,4/5,4), disposti orizzontalmente e alternati da leggeri strati di malta di fango (h res. cm 74), suggerisce una copertura a cupoletta di lastre in aggetto (Ibid., p. 309). All interno si trova il sedile (seduta prof. cm 33/38; h cm 35) composto da sei conci di marna 6 I dati metrici sono ricavati da Lilliu, Zucca 1988, pp Altre misure sono state effettuate dallo scrivente in collaborazione con A. Marotto. 7 I dati metrici sono ricavati da Lilliu 1955, pp ; Lilliu, Zucca 1988, pp. 109.

4 338 G. Paglietti Fig. 1 - Su Nuraxi, Barumini. A: Isolato 20 e rotonda 65 (dis. A. Marotto, G. Paglietti). B: Isolato 42 e rotonda 90 (Elab. di G. Paglietti da originale Archivio Soprint. Arch. della Sardegna - Ca). Su Nuraxi, Barumini. A: Block 20 and roundhouse 65 (drawn. A. Marotto, G. Paglietti). A: Block 42 and roundhouse 90 (Elab. by G. Paglietti from Archivio Soprint. Arch. della Sardegna - Ca).

5 Le rotonde con bacile d età nuragica 339 finemente lavorati e accuratamente accostati tra loro, nel quale trovano posto circa sette persone (Ibid., p. 311). Il pavimento, inclinato in direzione E-SE, è realizzato in quattro lastre poligonali di marna ben connesse con quella centrale ribassata per ottenere il piano di posa del piede del bacile che, altrimenti, sarebbe rimasto obliquo (Ibid., p. 310). A livello del pavimento, sotto la sagomatura basale del primo sedile a sinistra per chi entra, è ricavato un foro (diam. cm 5.5) che si addentra nella muratura per circa 10 cm (Ibid., p. 311). Al centro, distante cm 33 dall orlo del sedile, si trova il bacile (diam. cm 162/164; h res. cm 40) con piede sagomato in trachite, oggi leggermente decentrato e in pessimo stato di conservazione (Ibid., p. 310); la vasca residua (diam. cm 81; spess. cm 7; h est. cm 21; prof. int. cm 23) mostra una piccola depressione conica sul fondo. Il piede (h cm 18) presenta profilo superiore (diam. cm 91; spess. cm 11) a taglio obliquo e inferiore cilindrico (diam. cm 56; h cm 7). Inserita nello spessore murario di separazione del vano circolare dal cortile, in posizione inclinata verso questo ma in diretta comunicazione con l ambiente interno è una vasca rettangolare di marna calcarea senza setto divisorio con angoli arrotondati (largh. est/int cm 65/55; lungh. est/int cm 136/119; h cm 50) ed orlo a taglio dritto 8. Adiacente al vano è la struttura termotecnica formata da uno spazio semicircolare (largh. cm 94; prof. cm 77) con la parete di fondo in comune. L imboccatura (largh. cm 104; h cm 74), al livello del piano di calpestio, è caratterizzata da un arco di tre lastre monolitiche. Sono presenti segni di arrossamento da esposizione ad una fonte di calore alla base e nella sommità esterna degli stipiti e nelle lastrine di marna costituenti il pavimento (Ibid., p. 313). L alzato è a filari di piccole lastre di marna aggettanti (Ibid., p. 313). Nel fondo della struttura, a cm 68 dall anta sinistra a livello del pavimento, si trova un foro articolato 9 interpretato come sfiatatoio (Ibid., p. 313). - La rotonda 90 si trova nel versante orientale della capanna a corte centrale 42 (fig. 1B), di caratteri architettonici del tutto simili alla 20 e come questa attribuita al Nur. II (Lilliu 1955, pp , tavv. LII.1-2; LIII.1-2; LIV.1; Lilliu e Zucca 1988, pp ). Rimanendo valide le considerazioni fatte in precedenza circa l attribuzione cronologica delle capanne a cortile centrale, è d obbligo uno sguardo ai contesti ma- teriali rinvenuti. Dal vano 22 si documentano: cocci d impasto di tipo Nur. I sup. color cuoio o bruno lisciati con la spatola sulla superficie ( ) messi per livellare il terreno preparato per ricevere il battuto del pavimento (Lilliu 1955, p. 297); dal vano 58: frammenti ceramici del Nur. II; dal fondo lastricato del vano 59: due teste di mazza rotte al diametro, tre frammenti di punteruolo in bronzo, un frammento a cerchielli concentrici e losanghe del Nur. I sup., cocci Nur. II e rottami di ceramica punico-romana dipinta (Ibid., p. 306); dallo strato di fondo del vano 60: ossa di animali, pestello, pietre liscie, un elemento di collana, ceramica del Nur. II (Ibid., p. 306); dal cubicolo 61: un frammento di bruciaprofumi con pareti forate (Ibid., p. 306); dal vano 90: industria del Nur. II: una fuseruola fittile intera e cocci di vasetti d impasto di varia forma (Ibid., p. 306). Il vano 90 era forse inizialmente pertinente al 60 così come visto nel rapporto tra i vani 65 e 30 dell isolato 20 (Ibid., p. 301). Il tratto murario costituente il fondo del vano 60 sarebbe stato realizzato in epoca punico-romana, censurando sia l accesso allo stesso vano 60 che l ingresso al 90, rintracciabile quest ultimo nel versante SW (si conserva il gradino di soglia) e smontando la struttura termotecnica che si doveva trovare in prossimità del vano circolare. Le tracce di questa si rinvengono al di sotto o incorporate nel nuovo paramento e si riferiscono a resti del pavimento di lastrine di marna arrossata e coperte di cenere per una largh. di cm 42 corrispondente all apertura della bocca (Ibid., pp , 306). Il vano 10 circolare (diam. int/est cm 145/228; spess. cm 92; h res. cm 68) mostra all interno un sedile (largh. cm 42; h cm 39) composto da sei conci residui di marna calcarea finemente lavorati a martellina e accuratamente accostati tra loro, caratterizzati da un bordo in rilievo (h cm 3; spess. cm 5) nella parte di fondo e da un listello a sporto nella parte anteriore. Residuavano, al momento della scoperta, un filare di piccoli blocchi parallelepipedi di marna calcarea riferibili ad una copertura a lastre in aggetto come ipotizzata per il vano 65 (Ibid., p. 303). Il pavimento è lastricato da cinque lastre poligonali di marna accostate tra loro in maniera accurata, lievemente inclinato verso E nella direzione di un foro. La lastra centrale del pavimento è lavorata per accogliere il piede del bacile litico in arenaria di cui si conserva la vasca (diam. est./ int. cm 77/66; spess. al bordo cm 5; prof. cm 25;) ed il piede (diam. cm 51; h cm 20) per una h totale 8 La vasca tende ad allargarsi al centro raggiungendo una largh. di cm 55 e si restringe verso le due estremità (cm 30 verso il cortile centrale e cm 37 verso il vano circolare) oltre che diminuire in ampiezza dall alto verso il fondo (prof. cm 37/41). 9 Il foro, di forma ovale (largh. cm 10; h cm 17), si addentra orizzontalmente nello spessore murario per circa 32 cm per poi risalire ad angolo verticalmente (Lilliu 1955, p. 313). 10 I dati metrici sono ricavati da: Lilliu 1955, pp ; Lilliu e Zucca 1988, pp. 107; Meloni 2007, pp

6 340 G. Paglietti di cm 39,5. La vasca mostra, sul fondo, un piccolo incavo acuto. - La rotonda 175 è situata all interno del vano 173 (fig. 2A) che assieme ai vani 141 (Lilliu 1955, pp ), 170 e 172 rappresentano un agglomerato capannicolo distinto (Santoni 2001, pp. 67, 76) di fase Nur. I sup 11. Per chi accede da E lo spazio tra le capanne contrapposte 141 e 172 costituisce l accesso al cortile dove convergono gli ingressi delle stesse capanne 141, 172 e 173, quest ultima allineata con le capanne 172 e 170 sullo stesso asse NE-SW. Prima di analizzare l impianto 175 è necessario soffermarsi per inquadrare i tipi di agglomerati documentati in età nuragica. Le modalità di aggregazione sono molteplici a seconda che siano l esito di fasi costruttive succedutisi nel tempo o di progetti unitari prestabiliti. Nel villaggio di Su Muru Mannu - Tharros le capanne circolari si dispongono nello spazio in piccoli gruppi, disposte lungo lo stesso asse con i paramenti murari tangenti ma distinti e ingressi verso uno spazio comune (Santoni 1985, pp ). Questo tipo di aggregazione sulla base dei contesti materiali rinvenuti è collocabile nella fase intermedia o finale del Bronzo Medio (Santoni 2001, p. 93; Usai 2002, pp ) o all inizio del Bronzo Recente (Ugas et alii 2004, pp ; Campus e Leonelli 2006, p. 378). Nel villaggio di Bruncu Maduli (Puddu 1985, pp , tav. LXXIII-LXXVI; Lilliu 1988, pp ; Usai 1992, pp ), la cui frequentazione è riferita al Bronzo Finale 12, le capanne degli isolati A e B, a nicchie interne contrapposte, si dispongono in maniera centripeta intorno ad un cortile centrale con la chiara intenzione di circoscrivere un area comune. Le capanne distinte vengono raccordate da muri curvilinei e rettilinei a definire spazi ausiliari; alcuni vani si addossano, l un l altro, con un apparente intersezione dei paramenti e con porzioni di muri in comune. Si eseguono ristrutturazioni per condividere più vani e se ne erigono di nuovi. La tendenza a delimitare un area interna comune si rende più esplicita nell isolato plurivano A di Serucci-Gonnesa (Santoni e Bacco 1987, pp ) con accesso singolo ad un cortile sul quale gravitano vani di diverso modulo planimetrico, nel quale è stata riscontrata un occupazione del Bronzo Finale 13. L elemento legante e distintivo è la linea perimetrale esterna che rende unitario l intero complesso abitativo. L andamento del muro perimetrale per segmenti murari retto-curvilinei, in maniera discontinua, a seconda che siano riferiti a vani di gusto retto e/o curvilineo (Ibid., p. 314) e la diversa tecnica edilizia riscontrata nei vani 7, 8, 9 (Ibid., p. 314) suggeriscono forse un adattamento del progetto organico a strutture di poco precedenti. Alla prima Età del Ferro è riferibile la realizzazione ex-novo delle capanne a cortile centrale 11, 20, 42 di Su Nuraxi, dove una linea ellissoidale continua e non interrotta circoscrive lo spazio interno suddiviso da setti divisori rettilinei convergenti verso il centro, come a Sa Sedda e Sos Carros. È probabile che nuovi fattori connessi ad esigenze di tipo sociale ed economico abbiano portato alla sperimentazione dell uso di nuovi moduli abitativi e di nuove soluzioni di ripartizione interne dello spazio. La capanna a sviluppo centripeto si porrebbe dunque come evoluzione architettonica dei precedenti agglomerati di capanne circolari con ingressi volti ad un cortile centrale. L introduzione del paramento rettilineo avrebbe permesso oltre ad un uso razionale degli spazi anche l economizzazione della forza lavoro. A Genna Maria i moduli abitativi adottano questi espedienti, realizzando strutture ad angoli retti e delimitando vani trapezoidali o rettangolari attorno ad una corte quadrangolare (Badas 1987, pp ). Venendo alla descrizione 14, la rotonda 175 è costituita da un vano circolare (diam. int. cm 140; spess. cm 60) con sedile (prof. cm 20-30) composto da sette conci sbozzati e disposti vicini, il tutto compreso nella muratura comune ai vani 173 e 170. Al primo concio a sinistra (per chi accede) si sovrappongono una serie di lastrine marnose ed un grosso blocco di arenaria parallelepipedo, invalidando totalmente la funzione del sedile 15. A sinistra della rotonda è un piccolo spazio ad andamento semicircolare (largh. cm 60; prof. cm 60) realizzato in piccole pietre basaltiche disposte a semicerchio, con parete tangente al primo concio del sedile, da interpretare come struttura termotecnica. Il pavimento è lastricato con lastrine di marna; al centro del vano si trova una piccola porzione di bacile modanato in cattivo stato di conservazione. Non è presente alcun concio di arenaria caratterizzante l imboccatura della strut- 11 Dai depositi archeologici più antichi della capanna 141 provengono materiali riferibili anche al Nur I infer. (Lilliu 1955, p. 221). 12 Bronzo Finale I secondo la recente classificazione di F. Campus e V. Leonelli (2006, p. 388). 13 Secondo una recente disamina: entro un ambito culturale Bronzo recente-finale, a un di presso, intorno alla fine del XII sec. a.c. (Santoni 2001, p. 93). 14 I dati metrici sono ricavati da rilievi effettuati dallo scrivente in collaborazione con A. Marotto. 15 Il grosso concio sovrapposto, per la presenza negli interstizi di malta cementizia, è evidentemente riferibile ad un intervento di restauro recente di errata interpretazione. Se tale concio fosse rimosso, parte della parete di fondo della struttura termotecnica confinerebbe con il sedile, come avviene nei casi visti precedentemente.

7 Le rotonde con bacile d età nuragica 341 Fig. 2 - Su Nuraxi, Barumini. A: Capanna 195 e rotonda. B: Capanna 173 e rotonda 175 (vani 195, 173: Archivio Soprint. Arch. della Sardegna - Ca); particolare rotonde dis. e ril. A. Marotto, G. Paglietti). Su Nuraxi, Barumini. A: Hut and roundhouse 195. B: Hut 173 and roundhouse 175 (vani 195, 173: Archivio Soprint. Arch. della Sardegna - Ca). tura termotecnica come nei casi sopra descritti, né si attesta la presenza di alcuna vasca litica. - La capanna 195 si trova nel versante NE del villaggio, in un agglomerato capannicolo del Nur. I sup. costituito da tre capanne allineate sullo stesso asse (195, 196, 197), che si rapportano con paramenti murari intersecanti ed in comune del tipo visto precedentemente. All interno sono presenti una rotonda con bacile ed una struttura termotecnica (fig. 2B). Addossata al lato orientale

8 342 G. Paglietti della capanna, è la rotonda, 16 costituita da un sedile realizzato da un filare di pietre grezze disposte a cerchio (diam. int/est cm 140/ ) con sovrapposte tre residue lastre di marna allineate per rendere più comoda la seduta e da un bacile, oggi in cattivo stato di conservazione, situato al centro del vano lastricato. A sinistra dell accesso alla rotonda si trova una piccola struttura termotecnica ad andamento semicircolare (largh. bocca cm 40; largh int. max cm 80; prof. cm 80) del tutto simile a quella adiacente alla rotonda 175. Della struttura residuano: uno stipite sinistro in arenaria ed un frammento dello stipite destro con arrossamenti nella parte interna per esposizione ad una fonte di calore. I caratteri complessivi della rotonda 195 rimandano a quelli della 175: tipologia architettonica della capanna, dimensioni e caratteri tipologici della struttura termotecnica, qualità generale inferiore rispetto alle rotonde 65 e 90. Rispetto a quest ultima considerazione ci si chiede se le rotonde 175 e 195 precedano nel tempo, in un discorso di evoluzione stilistica e costruttiva, le rotonde 65 e 90 o se contemporanee mostrino un grado di esecuzione inferiore. Se accogliamo, dal punto di vista esecutivo, l anteriorità delle rotonde 175 e 195 rispetto a 65 e 90, possiamo considerare le prime contemporanee ai vani in cui sono inseriti o comunque molto vicine alla frequentazione di essi. Diversamente, nel caso della contemporaneità dei manufatti, dobbiamo ammettere un integrazione successiva all interno dei vani 173 e 195 di rotonde di esecuzione meno accurata. - Adiacente al paramento esterno dell antemurale di raccordo alle torri N e O è il vano τ (fig. 3A), in un settore del villaggio del Nur. II (Lilliu 1955, pp , tavv. LI.1-2; Lilliu, Zucca 1988, p. 133). L ambiente è delimitato da due muri rettilinei trasversali poggianti da un lato al paramento esterno dell antemurale e dall altro ad un vano quadrangolare ad angoli arrotondati, dove all interno, è presente una rotonda con bacile ed un adiacente struttura termotecnica. Vi si accede attraverso una breccia ricavata durante la fase E (Lilliu 1955, p. 293). Le strutture murarie del vano τ si sovrappongono ad uno strato archeologico del Nur. I sup. (Ibid., p. 294). La rotonda (diam. cm ; spess. cm 47) è costituita da un sedile (prof. cm 25-30; h cm 12-22) formato da cinque pietre sbozzate, di rozza fattura, a forma di parallelepipedo e disposte a tre quarti di cerchio. Il pavimento è lastricato con piccole lastre poligonali di marna. Al momento della scoperta si rinvennero sul piano lastricato due frammenti dell orlo di un bacile litico in trachite. Dal piano del vano circolare, attraverso tre gradini, si accede al sottostante vano rettangolare dove, posteriormente alla rotonda con cui condivide la parete di fondo, è la struttura termotecnica con fondo lastricato (spess. cm 16) di pianta semicircolare (largh. cm 92; lungh. cm 92; prof. cm 81,5) e imboccatura formata da due grandi stipiti in arenaria ad arco con copertura a cupoletta di cui residuano sette filari di pietre (h int/est cm 55/92); le pareti, gli stipiti e le lastre del pavimento mostrano tracce di arrossamento per esposizione al fuoco. A sinistra dell imboccatura un piccolo vano è stato interpretato come ripostiglio di materiale combustibile. Sotto i livelli di crollo si rinvennero cocci d impasto nuragici, un grosso vaso con orlo ispessito e adiacenti alla parete laterale sinistra due bacili del tipo a piede modanato, uno in trachite riferibile ai frammenti rinvenuti all interno della rotonda e l altro in marna (Ibid., p. 290, tav. LI, 1, 2). I bacili presentavano una sostanza bianca incrostata che all analisi si è rilevata essere il deposito di acque evaporate (Ibid., pp ). Nella rotonda, a contatto con il lastricato, si trovarono cocci d impasto rossiccio e nerastro, piccoli frammenti di legno da riferirsi forse a resti consunti del tetto ligneo insieme a carboni e qualche osso d animale al di sotto della coltre del crollo, fatto di blocchetti di marna e lava uniti a terriccio bianco (Ibid., p. 294). - Nello spazio compreso tra l antemurale ed il nuraghe, in prossimità della torre O, si trova il vano ππ (fig. 3B) di fase Nur. II, originariamente collegato all adiacente vano ρρ (Lilliu 1955, pp ). Al suo interno è presente una rotonda con vaschetta rettangolare adiacente. Il vano ππ mostra una serie di elementi connessi a vicende costruttive e culturali. La rotonda si trova a quota superiore all originario piano di calpestio (corrispondente all ingresso della torre O), ossia al di sopra del deposito stratificato che è stato scavato al di sotto del vano adiacente e contemporaneo ξξ, sacrificando lo stesso per raggiungere la quota di accesso alla torre O (Ibid., pp ; tav. LXIX, 2). Si tratta di un deposito poggiante su uno strato del Nur. I sup. (cm 30) di m 2.25 formato dal crollo dei paramenti della torre O (cm 145), da un piano antico 17 di battuto di fango (cm 15), da un vespaio (cm 45) e da un pavimento sterile di argilla (cm 20) del Nur II. Il vano ππ, a pianta quadrangolare (largh. cm 210/220; lungh. cm 291; h res. cm ), è costituito da due muri che si addossano alle murature residue dell antemurale del Nur. I sup. La parete di fondo mostra due tipi di paramenti mu- 16 I dati metrici sono ricavati da Lilliu 1955, pp Di questo livello di frequentazione non è dato riferimento cronologico.

9 Le rotonde con bacile d età nuragica 343 Fig. 3 - Su Nuraxi, Barumini. A: Capanna τ e rotonda (dis. e ril. A. Marotto, G. Paglietti). B: Vani ρρ, ππ e rotonda, ξξ (Archivio Soprint. Arch. della Sardegna - Ca). Su Nuraxi, Barumini. A: Hut and roundhouse τ (drawn. and rel. A. Marotto, G. Paglietti). B: Rooms ρρ, ξξ and roundhouse ππ (Archivio Soprint. Arch. della Sardegna - Ca).

10 344 G. Paglietti rari, dal basso: due filari di pietre lunghe e sbozzate di forma parallelepipeda riferiti all antemurale ed un secondo che si sovrappone in opera poligonale. All interno, nell angolo SE, sono i resti di una rotonda. Il sedile, che si conserva per tre quarti di giro (diam. cm 136), è costituito da sei conci residui di marna calcarea lavorati e ben accostati tra loro dove potevano stare sedute cinque persone (Ibid., p. 254); il pavimento è lastricato e tutto il piano di posa è in leggera pendenza verso l ingresso. Le pareti di destra sono edificate, in parte, al di sopra di due conci del sedile provando così l anteriorità della rotonda ai paramenti murari del Nur. II (Ibid., pp. 253, 255). Il sedile, in corrispondenza della parete di fondo, si affianca ad una vasca in arenaria rettangolare a due settori, con foro alla base del setto divisorio e inclinata verso il lato sinistro. Il Lilliu riferisce che verso la parete laterale sinistra il sedile circolare s interrompeva per incorporarsi al muretto della parte posteriore di un forno (Ibid., p. 253) di cui residua in terra la traccia semicircolare di base con la convessità verso lo spazio contornato dal sedile (Ibid., p. 254). I residui elementi murari hanno permesso di ricostruire la bocca (largh. cm 90), la profondità (60 cm) e lo spess. (cm 25). Il piano della struttura termotecnica, allo stesso livello del lastricato dello spazio circolare, era colmo di ceneri e non conteneva ossa di animali né resti di pasto ma solo i residui della combustione (Ibid., p. 258); al di sotto dello strato di ceneri (spess. cm 2) era la lastra basale (spess. cm 10), alterata dall esposizione al fuoco (Ibid., p. 258). Gli stipiti monolitici dell imboccatura ad arco con all interno le tracce di esposizione al fuoco (Ibid., pp ) sono ancora visibili, integrati nella muratura del paramento di divisione con l adiacente vano ρρ. Al centro del lastricato si trovava un frammento di un bacile litico modanato costituito dalla base della coppa circolare e del piede; un bacile è oggi visibile all interno del vano ρρ. Indagini effettuate al di sotto del pavimento hanno rilevato carboni, ceneri, resti ossei animali e piccoli frammenti di ceramiche, taluno spatolato dalla superficie nerastra o marrone scuro del tipo del Nur. I sup. interpretati come elementi contenuti in un recupero di terra per livellare, effettuato nello strato sottostante (Ibid., p. 254). La presenza di questi elementi è apparentemente anomala tanto più che a distanza di pochi metri (nel contemporaneo vano ξξ) lo strato del Nur. I sup. si trovava al di sotto di un deposito e di come si sia opportunamente livellato il pavimento del vano ξξ, con un vespaio e degli strati d argilla, al di sopra dello strato di crollo della torre O. Sulla base di questi dati è possibile proporre una sequenza cronologica. Addossata alle mura dell antemurale e al di sopra di un deposito (verosimilmente del tipo verificato sotto ξξ) formatosi dopo la frequentazione del Nur. I sup., viene realizzata la rotonda, con vasca e struttura termotecnica. Nel Nur. II si realizza, al di sopra di un tratto della rotonda, senza invalidarla, un vano rettangolare (ππ) che permette una fruibilità interna all intero impianto. Questa viene meno nel momento in cui il vano è diviso in due (ρρ/ππ) con l edificazione di un tratto murario mediano ed un ingresso autonomo per ππ. L edificazione di questo tratto comportò lo smantellamento della struttura di produzione termica impiegando gli stipiti ad arco nell edificazione del paramento stesso (Ibid., pp ) e conservando una parte dei conci del sedile e della vasca monolitica per un impiego forse differente dal precedente (Ibid., p. 256). È innegabile l anteriorità della rotonda al paramento del vano ππ come nel caso di strutture precedenti il Nur. II rinvenute al di sotto dei vani 32, 33 e zz (Ibid., pp ). Non è dunque da escludere, durante il Nur. I sup. o al termine di esso, un occupazione dello spazio tra antemurale e nuraghe in un momento immediatamente successivo all evento che ha causato la formazione del deposito. Lo suggerisce, oltre al rinvenimento di reperti del Nur. I sup. rinvenuti al di sotto del pavimento della rotonda, anche la presenza di un pavimento antico in battuto rinvenuto tra lo strato di crollo della torre O e il piano di occupazione del Nur II del vano ξξ Elementi sporadici o di reimpiego (capanne 19/27, 79, 87, 111, 113, 160, torre O) Nell area del villaggio è possibile riscontrare numerosi elementi del tipo analizzati fin ora, quali bacili e grandi monoliti in arenaria, caratteristici dell imboccatura ad arco delle strutture termotecniche. Questi elementi slegati dal loro impianto originario si ritrovano fuori posto, reimpiegati nelle murature o in strutture ormai quasi più leggibili. - All interno della capanna a cortile centrale 11 tradizionalmente di fase Nur. II sono documentati, nel muro divisorio fra i vani 19 e 27, 18 quattro monoliti di cui tre pertinenti all imboccatura ad arco di una struttura termotecnica (Lilliu 1955, p. 324, tav. LVIII.2). La struttura è forse riferibile ad una rotonda originariamente collocata nell ambiente 27 (Lilliu e Zucca 1988, p. 114). 18 Oggi nel paramento 27/19 è visibile solo un monolite dei quattro documentati fotograficamente. La causa va ricercata forse nell apertura recente (?), nel lato sinistro per chi accede dal cortile, di un passaggio prima inesistente. Anche l alzato appare notevolmente ridotto.

11 Le rotonde con bacile d età nuragica All interno del vano 79 di fase Nur. II residua una rotonda di sei sedili in conci sbozzati in posizione di semicerchio; alcune lastre del pavimento originario testimoniano la presenza di un lastricato. Il vano, di planimetria ellissoidale irregolare, si trova in una parte del villaggio che mostra le tracce di forti azioni di rimaneggiamento: lo testimoniano la presenza di tratti murari di grandi blocchi basaltici ortostatici contrapposti a paramenti di pietre di piccola e media pezzatura nello stesso vano 79 e nel 69. La capanna 79 mostra, come la 64, due ingressi. Non si attestano resti di bacile, di focolare né di vasca. - A NE della capanna 79, si trova l ambiente 87, piccolo recinto ellissoidale con due accessi a S e a W. I tratti murari sono in pietrame di basalto e marna di piccola e media pezzatura così come osservato nei vani 51, 64 e nel paramento meridionale del 79. Residuano i resti di una struttura termotecnica: su livelli di ceneri stratificati (Lilliu 1955, tav. LX.2) si trovano un monolite in arenaria di grandi dimensioni, finemente accurato, con tracce di arrossamento nel lato interno ed una struttura collassata riferibile all elevato aggettante della copertura. Dirimpetto un bacile a piede modanato. - Nel vano 113 è presente, inserito nella muratura di fase E (punico-romana), un concio in arenaria ad arco con tracce di arrossamento all interno Nei tratti murari settentrionali dei vani 111 e 160, di fase Nur. I. sup., sono presenti due spazi semicircolari strutturati nello spessore murario interpretabili come strutture termotecniche. La prima, di pianta semicircolare, mostra un elevato a filari progressivi di piccole pietre basaltiche ed un residuo stipite in arenaria (h res. cm 80). La seconda di caratteri simili alla precedente (largh. cm 65; prof. cm 70; h res. cm 75) mostra nello spazio antistante un bacile. Non si rinvengono tracce di sedili. - Sopra i tratti murari della torre O residuano i resti di una struttura termotecnica. Gli elementi consistono in un arco di tre elementi litici di arenaria con tracce negli spigoli interni di esposizione ad una fonte di calore come visto nella rotonda 65 (Lilliu 1955, p. 325, tav. LIX.1). I dati di cultura materiale provengono dagli strati segnati sulla parete A e B appartenenti entrambi all orizzonte del Nur. I superiore (fase c), dello spess. di circa 35 cm, di terra argillosa compatta con zone di terra nera (5-8 cm), contenevano, insieme con qualche raro osso e frammenti di molluschi, fuseruole biconiche, fram- menti di ceramiche buccheroidi fra cui cocci con decorazione incisa di cerchielli concentrici e corde, di gusto geometrico (Ibid., p. 188). La struttura termotecnica della torre O sta all isolato 11 come la 65 alla 20. Se a questa struttura termotecnica corrispondeva una rotonda, i resti dovevano trovarsi all interno della torre O, al di sopra di un deposito 20 e protetta dai tratti murari residui. La presenza di una scala che dal cortile 11 conduce al di sopra della torre O, sembra confermare che questa era colma di un deposito al momento della realizzazione della struttura termotecnica. Un bacile, probabilmente pertinente a questo impianto, proviene dall area della capanna a cortile 11 (Ibid., p. 330). 3. Le rotonde con bacile del territorio regionale 3.1. Rotonde attestate in villaggi nuragici Vengono descritte le rotonde rinvenute nel territorio regionale successivamente a quelle del villaggio di Su Nuraxi di Barumini, riportando i caratteri tipologici e culturali descritti dai singoli autori. - Nel 1979, nell area del villaggio intorno al nuraghe Sa Mandra e Sa Giua (Ossi, Sassari), è stata rinvenuta una rotonda all interno di un vano circolare 21 denominato a, strutturato all interno di una serie di capanne circolari addossate e tangenti l una all altra, con ingresso volto intorno ad un cortile centrale (Ferrarese Ceruti 1980, p. 192, fig. 187; 1985 pp ; Derudas 2000, pp , ). Il vano a (diam. est. cm 194; diam. int. cm 148) è costituito da uno spesso muro ad andamento circolare integrato all interno da tratti murari di spessore inferiore. Questi definiscono lo spazio di due vani ausiliari: una piccola nicchia nella quale è ricavata un area adibita alla produzione termica tangente al vano circolare ed uno spazio adiacente aperto verso il cortile e comunicante, tramite uno stretto passaggio, con la struttura di combustione e con lo stesso vano circolare. Alla rotonda si accede tramite un ingresso (largh. cm 47-57) strombato verso l esterno. All interno il pavimento è costituito da 3 lastre squadrate a tagli ortogonali e da numerosi fori alla base di un sedile formato da quattro elementi monolitici (largh. cm 24; alt. cm 34). Adiacente al sedile si trova una singolare vaschetta (largh. cm 56; lungh. cm 155) monolitica senza setto diviso- 19 Confrontando la situazione attuale con le immagini dell epoca (Lilliu 1955, tav. LXI.1) è evidente che il concio analizzato non è lo stesso della fotografia. 20 Verosimilmente lo stesso che si documenta nei vani ππ/ρρ e ξξ. 21 I dati metrici sono ricavati da Ferrarese Ceruti 1980, p. 192, fig. 187; 1985, pp. 52, 58; Meloni 2008, pp

12 346 G. Paglietti rio ad andamento anulare. Non è presente il bacile. Il villaggio s inquadra nel periodo del Bronzo Finale - prima Età del Ferro (Ferrarese Ceruti 1985, pp ). - Nel 1982 è stata indagata l area attorno al nuraghe S. Imbenia (Alghero, Sassari). Gli scavi compiuti negli anni successivi hanno messo in luce, tra le numerose capanne del villaggio articolato ad isolati, una rotonda con bacile, due piccoli vani circolari e quattro pozzi (Bafico 1986, pp ; tav. XXVI.1-5; Bafico 1998, p. 14). La rotonda con bacile (fig. 4A) si trova all interno di un vano circolare (diam. cm 380), di cui si conserva un breve alzato (h cm 30); vi si accede tramite un breve ingresso (largh. cm 50) e presenta all interno un sedile anulare in blocchi di arenaria (largh. cm 30; h cm 26) distante cm 33 dal bacile in calcare (diam. est. cm 120; int. 170; spess. cm 9; prof. cm 30; h tot. cm 40) modanato con piede cilindrico; inserita nella muratura è una piccola vaschetta in trachite di forma quadrangolare ad angoli arrotondati (largh. cm 72; lungh. cm 93), tangente alla rotonda una struttura termotecnica di pianta semicircolare. A pochi metri di distanza è il pozzo (Bafico 1986, p. 91, tav. XXVI.3; Meloni 2008, pp , fig. 9). Poco più a S del predetto vano sono presenti altri due ambienti privi di bacile litico all interno. Il primo, di pianta circolare irregolare, mostra all interno un sedile di conci sbozzati di arenaria poco rifiniti. Il pavimento è realizzato da grandi lastre di arenaria poligonali ben accostate tra loro (Bafico 1986, pp ; tav. XXVI.4). Il secondo 22 (diam. cm 168) denominato capanna con le nicchie (fig. 4B), mostra un paramento residuo (h cm 130) con alla base una serie di blocchi poligonali di arenaria ben rifiniti e combacianti e superiormente una serie di lastrine poste di traverso aggettanti verso l interno e alternate a spazi vuoti di luce quadrangolare, tali da formare una serie di piccole nicchie (Ibid., p. 91, tav. XXVI.5; 2001, p. 23; Meloni 2008, p. 65) in una modalità analoga a quella di Sa Sedda e sos Carros. All interno si trova un sedile perimetrale formato da due serie di conci lavorati di arenaria. Sul piano basale, resti di una pavimentazione in lastre, con al centro una lacuna in luogo, forse, del bacile. Da un pozzo, situato a NE, parte una canaletta in tufo che termina nel suddetto vano. Prospiciente il nuraghe, all interno della capanna dei ripostigli, è stata rinvenuta una vasca rettangolare in tufo con foro (Bafico 1991, p. 98, fig. 21; 1998, pp ). La vasca, del tutto simile per caratteristiche a quella di altri impianti associati a rotonde, potrebbe riferirsi originariamente ad uno dei vani citati ed essere stata trasferita in antico. Il villaggio conserva testimonianze materiali che vanno dal XIV al VII sec. a.c. (Bafico 1998, pp ). - Nella località di San Luca (Ozieri, Sassari) è stata rinvenuta una rotonda caratterizzata da resti di una banchina con sedile con risega a spigolo, poggiante su un vano circolare lastricato e inclinato in direzione di un foro ricavato in un concio (Amadu et alii 1985, pp ). - Nel 1986 nell area del villaggio e del nuraghe di S. Barbara di Bauladu (fig. 5A) all interno di una struttura a cortile centrale è stata rinvenuta una rotonda (diam. cm 215) con un pavimento di pietre di tufo con i bordi perfettamente arrotondati. All interno del vano è presente un sedile anulare di blocchi ben lavorati in arenaria; tre dei conci del sedile di cui due ancora strutturati mostrano, ciascuno, due fori alla base. A fianco del vano circolare si trova una vaschetta rettangolare in ignimbrite (largh. cm 74; lungh. cm 170; prof. cm 46) a due settori con foro alla base del setto divisorio. Adiacente una struttura termotecnica 23. Non è presente il bacile. La frequentazione del villaggio è riferita al Bronzo Finale - prima Età del Ferro (Gallin e Sebis 1989, pp ). - Nel 1988, nel corso della campagna di scavi del villaggio nuragico di Palmavera (Alghero, Sassari) sono stati individuati nell area 50, riferibile ad un occupazione dell Età del Ferro, alcuni sedili in trachite bel lavorati con andamento semicircolare (Moravetti 1992, fig. 57). - Nel 1993, nel sito nuragico di Sa Sedda e Sos Carros (Oliena, Nuoro), all interno di un isolato a cortile centrale, è stata scoperta una rotonda (fig. 5B) costituita da un vano 24 circolare (diam. cm 250), un sedile anulare, un bacile litico, una vaschetta a due settori e un adiacente struttura termotecnica. Al vano si accede tramite un ingresso strombato all interno (largh. cm 55-76); l alzato residuo (h cm 180; spess. cm 58) è costituito da sette filari in opera isodoma che mostrano fattura e impiego di materiali differenti. I primi due filari sono costituiti da conci di pietra basaltica lavorati con faccia piana a vista ad andamento curvilineo; il terzo è costituito da conci trapezoidali che accostati tra loro formano cinque residue piccole cavità di luce triangolare; il quarto è costituito da conci in calcare nei quali sono state risparmiate in rilievo sette protomi di ariete; il quinto filare, di conci in basalto, ri- 22 I dati metrici sono ricavati da Bafico 1986, p. 91; tav. XXVI, 5; Bafico 1998, p. 23; Meloni 2007, p Si ringrazia per la segnalazione S. Sebis. 24 I dati metrici sono ricavati da Fadda 1996, pp ; 1990, pp ; 2005, pp ; Meloni 2008, pp

13 Le rotonde con bacile d età nuragica 347 Fig, 4 - S. Imbenia, Alghero. A-B: Rotonde dal villaggio (da Bafico 1998). S. Imbenia, Alghero. A-B: Roundhouse from village (da Bafico 1998). propone lo spartito a cavità triangolari del sottostante terzo filare seppur con un altezza minore; il sesto è formato da lastre in basalto sporgenti verso l interno; il settimo ed ultimo filare residuo è realizzato alternando a conci semplici altri posti di traverso con lato a vista di taglio obliquo a costituire delle mensole; un concio frontale all ingresso è lavorato con il lato di base ad archetto. La posa dei conci di traverso alternati ad altri di piatto trova confronto con la citata capanna delle nicchie di S. Imbenia. Le protomi mostrano in luogo della bocca dell animale un foro collegato ad un canaletta anulare ricavata nello spessore murario interno. Il pavimento è realiz-

14 348 G. Paglietti Fig. 5 - A: S. Barbara, Bauladu. Rotonda dal villaggio (Archivio Soprint. Arch. della Sardegna - Ca). B: Sa Sedda e sos Carros, Oliena. Rotonda dal villaggio (da Fadda 1993). A: S. Barbara, Bauladu. Roundhouse from village (Archivio Soprint. Arch. della Sardegna - Ca). B: Sa Sedda e sos Carros, Oliena. Roundhouse from village (da Fadda 1993). zato in lastre poligonali di calcare. Il sedile anulare è costituito da conci in basalto ben lavorati (largh. cm 29; h cm 35) con risega nello spigolo; a contatto col pavimento è presente un foro ricavato nell alzato del sedile. Situato al centro del vano, distante dal sedile cm 27, si trova il bacile modanato su piede cilindrico (h cm 13), con foro di dispersione nella vasca nella stessa direzione del foro del pavimento (diam. est. cm 133; spess. cm 7; h cm 45; prof. cm 19). Sul lato sinistro, per chi entra, si trova una vasca rettangolare in trachite a due settori (largh. cm 76; lungh. cm 87), inserita nello spessore delle murature del vano e sopraelevata di circa cm 120 rispetto al piano del pavimento, con due fori: uno passante alla base del setto divisorio e l altro superiore nel bordo a contatto con la canaletta interna anulare. Sul lato sinistro dell ingresso una struttura termotecnica.

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