Lombardia Statistiche Report
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- Gloria Palla
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1 Lombardia Statistiche Report N 10 / novembre 2017 L andamento dell economia agricola in Lombardia - Anno 2016 In questo report vengono presentati alcuni dati tratti dai Conti Nazionali dell agricoltura in grado di offrire una visione sintetica e generale dell attività e della situazione del settore a livello regionale nell anno I dati sono forniti dall Istat secondo il nuovo sistema dei conti nazionali e regionali europeo (SEC 2010), si rimanda pertanto alla nota metodologica Istat per maggiori dettagli circa le modalità di calcolo adottate. In calo il valore della produzione agricola regionale Nel 2016 la produzione lombarda dell intero settore dell agricoltura, silvicoltura e pesca si è attestata a 7,18 miliardi di euro, in calo di 1,3 punti percentuali sul Ponendo l attenzione sulla sola branca dell agricoltura, i dati Istat indicano che nel 2016 le produzioni agricole lombarde sono cresciute dell 1,8% in termini quantitativi rispetto all anno precedente e nello stesso periodo i prezzi all origine sono diminuiti del 3,3% (deflatore). Ne consegue che il valore della produzione agricola ai prezzi base in Lombardia, misurato in termini correnti, nel 2016 è calato di 109 milioni e dell 1,5% rispetto al 2015, attestandosi a 7 miliardi di euro (Tabella 1). A cura di: Marco Gelati Numero chiuso il: 20 novembre 2017 Éupolis Lombardia Via Taramelli 12/F Milano comunicazione@eupolislombardia.it
2 Tabella 1 Dinamica della produzione agricola ai prezzi di base e del valore aggiunto. Lombardia, quinquennio (migliaia di ) Note: * Si rimanda al glossario per maggiori informazioni circa la definizione delle attività secondarie. Una versione più dettagliata della dinamica della produzione agricola a prezzi correnti viene riportata in appendice in Tabella 1.1. Analogamente, in Tabella 1.2, viene presenta la dinamica della produzione agricola a prezzi concatenati. Rispetto al 2015, il valore delle produzioni vegetali a prezzi correnti è cresciuto in media del 1,4%, con un valore doppio per le colture erbacee (2,8%) e quattro volte superiore per le coltivazioni foraggere (5,6%), mentre il valore delle colture arboree ha subito una flessione di quasi il 6%. Valori analoghi si rilevano anche in termini di volume, con le coltivazioni che hanno segnalato un incremento generale del 1,7% (Tab.1.2); in particolare, le coltivazioni erbacee hanno segnalato una crescita del 3,7%, le foraggere del 4,1% mentre le legnose un calo del 5,4%. Tra le coltivazioni erbacee si segnala la forte crescita dei cereali (9,6%), con risultati diversificati tra i principali singoli prodotti: frumento tenero (+18,5%), mais (+6,3%), riso (+2,2%). Tra gli ortaggi di maggior rilevo a livello regionale, calo in volume del 2
3 7,1% per la lattuga, del 5,2% per i meloni e del 3,9% per i pomodori. Contrazione anche nei volumi della soia (-8,5%), tra le principali coltivazioni industriali della Lombardia. Tra le coltivazioni legnose fruttifere (+29,3%), pere e mele segnalano un incremento del 73,4% e del 5,8% rispettivamente. Infine, si segnala una forte riduzione nella produzione di vino (-14,2%), che torna a segnalare valori prossimi a quelli registrati nel I prodotti zootecnici, a prezzi correnti, hanno subito un calo generale (-3,4%), con effetti negativi soprattutto nel comparto del latte (-5,2%) e meno accentuati nel comparto delle carni (-1,3%). Gli allevamenti registrano tuttavia una crescita in volume (+2,1%), come risultato degli aumenti nella produzione di carni (+1,4%) e latte (+3,3%). In particolare tra le carni si è assistito ad un incremento nella produzione di pollame (6,8%) e una limitata crescita nelle carni suine (0,6%), a fronte di una calo nelle carni bovine (-0,7%). Le attività di supporto all agricoltura i servizi connessi presentano invece un incremento del 2,7%, che si assesta all 1,5% in volume. Infine, le attività secondarie svolte dalle aziende agricole hanno subito un calo del 2,1% a prezzi correnti ma una sostanziale stabilità in volume (-0,1%), mentre le attività secondarie afferenti ai settori non agricoli hanno mostrato valori pari rispettivamente a -6,7% e +0,5%. Nel 2016 i consumi intermedi hanno subito un lieve incremento (1,2% a prezzi correnti), risultato dell incremento quantitativo (+1,3%) e della sostanziale stabilità dei prezzi (deflatore pari a -0,1%). In conseguenza dei diversi andamenti del valore della produzione e dei consumi intermedi, il valore aggiunto a prezzi correnti presenta un calo annuo del 4,5%. Le dinamiche della produzione agricola In Figura 1 è possibile visualizzare l andamento dei dati di produzione e valore aggiunto lungo la serie storica Da questa rappresentazione emerge la tenuta quantitativa della produzione agricola regionale, mentre le maggiori oscillazioni in valore dipendono sostanzialmente dalle variazioni di prezzi. La produzione a prezzi correnti ha segnalato una relativa stabilità fino al 2004, seguita da un forte calo e da una fase di ripresa e crescita fino al nuovo massimo del A seguito del brusco calo del 2009 e della lieve ripresa nell anno successivo ha preso avvio una fase che ha riportato i valori della produzione sopra i livelli ante crisi. Tuttavia, gli ultimi anni sono caratterizzati da un calo della produzione. Andamento differente per il valore aggiunto, che pur presentando valori in flessione negli ultimi due anni si trova attorno ai livelli ante crisi, seppure inferiori a quelli raggiunti nella prima parte degli anni
4 Figura 1 Andamento del valore della produzione e del valore aggiunto ai prezzi di base. Lombardia, La produzione a prezzi concatenati presenta invece un andamento piuttosto rettilineo e stazionario, con una tendenza alla crescita. Tendenza che risulta più chiara nell andamento rettilineo del valore aggiunto a prezzi concatenati, soprattutto a partire dall anno In Figura 2 è possibile analizzare il contributo dell agricoltura lombarda nella formazione del valore della produzione e del valore aggiunto nazionale ai prezzi di base nel periodo Relativamente alla produzione di valore, il contributo regionale si è mantenuto tra il 2000 e il 2007 tra il 12,8% e il 13,5%, mentre negli anni successivi salvo le cadute nel 2013 e negli ultimi due anni di indagine ha avuto, nel complesso, una crescita, andando a superare il 14%. Il contributo al valore aggiunto nello stesso periodo si è attestato intorno ad un valore medio di circa 11,5%, caratterizzato da un quinquennio di decrescita costante dai massimi del 2001; nell ultimo quinquennio, pur rimanendo su valori medi simili, si è assistito ad oscillazioni annuali più marcate. 4
5 La produzione a valori concatenati, così come il corrispettivo valore aggiunto, presentano un peso sempre più rilevante a partire dal 2005, pur con alcune flessioni nell ultimo periodo di indagine (contributo 2016 sulla produzione:14%; contributo sul valore aggiunto: 11,8%). Da questi dati emerge l importanza della Regione in termini di contributo all economia agricola italiana. Figura 2 Contributo regionale al valore della produzione e del valore aggiunto nazionale ai prezzi di base. Rapporto Lombardia/Italia, Lombardia: prima regione agricola d Italia Nel 2016 circa il 13,4% del valore della produzione e oltre l 11% del valore aggiunto agricolo nazionale sono stati prodotti in Lombardia, prima regione italiana per la branca agricoltura. Rispetto al quadro nazionale, viene confermato un diverso contributo nella composizione del valore della produzione (Tabella 2). Come noto, la Lombardia si caratterizza infatti per una forte vocazione cerealicolozootecnia. Inoltre, come si può evincere dalla Figura 3, nel corso degli anni il contributo dei diversi comparti produttivi alla formazione del valore delle produzioni lombarde non ha mai subito forti modificazioni (tuttavia variazioni di maggior rilievo possono essersi manifestate all interno dei singoli settori). 5
6 Nel 2016 il peso degli allevamenti zootecnici sul valore totale regionale della branca agricoltura risulta pari al 57,7%, contro il 29,4% a livello nazionale. Le coltivazioni detengono invece un peso inferiore, contribuendo a circa il 27% della produzione lombarda, contro un valore del 51,5% a livello nazionale. Si evidenzia dunque un rapporto sostanzialmente invertito tra il dato regionale e quello nazionale. Il contributo della zootecnia lombarda sul valore della produzione dell intero comparto italiano si assesta sul 26,3%, con un valore che raggiunge quasi il 33% nel comparto latte e del 24,4% nel comparto carni. In particolare in Lombardia si concentrano alcune importanti produzioni tra cui: le carni suine (39,1% del dato nazionale), le carni bovine (23,3%) e il latte vaccino e bufalino (36,8%). Tra le produzioni vegetali, a livello regionale il contributo delle erbacee così come quello delle coltivazioni legnose risulta inferiore e lontano dai rispettivi valori assunti a livello nazionale. Diversamente le coltivazioni foraggere presentano un peso maggiore, seppure moderato nel contesto lombardo, rispetto a quanto evidenziato a livello nazionale e il loro contributo sul valore della produzione del corrispondente comparto nazionale si assesta al 33%. Nonostante i prodotti vegetali rappresentano globalmente solo una quota modesta, il 7%, del valore complessivo nazionale, è comunque possibile individuare alcune importanti produzioni localizzate nella regione, tra cui: il riso (39,6% del dato nazionale), il granoturco (26,1%), i meloni (21,5%), la soia (17,6%). Infine, il peso delle attività di supporto all agricoltura in Lombardia è di circa 3 punti percentuali più basso rispetto a quanto rilevato a livello nazionale (8% vs 12,8%) ed il contributo dei servizi regionali si assesta all 8,4% del valore nazionale. Nel complesso, i 3 principali prodotti zootecnici (carni suine, carni bovine e latte) e i 3 principali prodotti vegetali (foraggere, riso e granoturco) sopra menzionati, costituiscono il 59,9% del valore della produzione regionale, a conferma della forte vocazione cerealicolo-zootecnica lombarda. 6
7 Figura 3 Distribuzione percentuale del valore della produzione ai prezzi di base tra i principali comparti produttivi. Lombardia,
8 Tabella 2 Ripartizione della produzione di beni e servizi dell agricoltura a prezzi correnti. Italia e Lombardia, anno 2016 (migliaia di ) 8
9 APPENDICE Tabella 1.1 Dinamica della produzione agricola ai prezzi di base e del valore aggiunto. Lombardia, anni , Prezzi correnti (migliaia di ) 9
10 Tabella 1.2 Dinamica della produzione agricola ai prezzi di base e del valore aggiunto. Lombardia, anni , Prezzi concatenati, anno rif (migliaia di ) 10
11 GLOSSARIO Produzione: Si intende produzione di beni e servizi a prezzi base e consta dei prodotti risultanti dall attività di produzione nel corso del periodo contabile. Prezzo base: misura l ammontare effettivo ricevuto dal produttore. Include i contributi sui prodotti ed esclude le imposte sui prodotti e ogni margine commerciale e di trasporto fatturato separatamente dal produttore. Valore aggiunto ai prezzi base: differenza tra il valore della produzione di beni e servizi ed il valore dei costi intermedi sostenuti a fronte di tale produzione. La produzione è valutata ai prezzi base, cioè al netto delle imposte sui prodotti e al lordo dei contributi ai prodotti e i costi intermedi ai prezzi di acquisto. Corrisponde alla somma delle retribuzioni dei fattori produttivi e degli ammortamenti. Prezzi correnti: l aggregato di interesse (attività economica) è espresso in valore e riflette il livello dei prezzi del periodo corrente. Valori concatenati: misura in volume degli aggregati di contabilità nazionale che permette di rappresentare la reale dinamica delle grandezze economiche al netto delle variazioni dei prezzi. Per ogni aggregato e per ogni anni si calcola il rapporto fra il valore espresso ai prezzi dell anno precedente e il valore corrente dell aggregato riferito all anno precedente. Gli indici di volume in base mobile così ottenuti sono poi riportati a una base di riferimento fissa (attualmente il 2010) dando luogo a indici di volume concatenati. Moltiplicando questi ultimi per il valore corrente relativo all anno di riferimento si ottiene l aggregato in valori concatenati. Deflatore: il rapporto tra un aggregato espresso in termini nominali e lo stesso espresso in termini reali. Indica quanta parte della crescita dell aggregato, espresso in termini nominali, sia da attribuire a variazioni di prezzo. Vedere anche Prezzi dell anno precedente. Prezzi dell anno precedente: indicano il valore di un prodotto al tempo corrente espresso ai prezzi dell anno precedente. Vedere anche Deflatore. Attività secondarie: si intendono le attività economiche non agricole, secondo la classificazione Ateco, effettuate nell ambito della branca agricola (ad esempio agriturismo, trasformazione di latte, frutta e carne) indicate con il segno (+); le attività economiche agricole esercitate in altre branche (per esempio le coltivazioni o gli allevamenti di imprese commerciali) indicate con il segno (-) FONTI ISTAT, 2015, Le novità nei conti agricoli ISTAT, Conti economici nazionali, serie storica disponibile su tema Conti nazionali / Conti e aggregati economici territoriali / Produzione, consumi intermedi e valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca (nace rev.2) Éupolis Lombardia Lombardia Statistiche Report Éupolis Lombardia supporta l esercizio delle funzioni di Regione Lombardia attraverso la promozione e la diffusione di un sistema avanzato di conoscenze al fine di sostenere, secondo il principio di sussidiarietà, lo sviluppo complessivo del territorio lombardo e degli enti, istituzioni e organismi a esso relazionati. Lombardia Statistiche Report propone approfondimenti tematici presentando il posizionamento regionale sullo specifico argomento, frutto di apposite elaborazioni sui micro-dati delle più recenti indagini rese disponibili da ISTAT.
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