Prime stime dell annata agraria 2015 in Lombardia

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1 Prime stime dell annata agraria 2015 in Lombardia Il contributo del Prof. Roberto Pretolani è sviluppato in collaborazione con la DG Agricoltura nell ambito dei lavori relativi al progetto di ricerca regionale, affidato ad Éupolis Lombardia, con il quale viene divulgato il rapporto Il sistema agro-alimentare della Lombardia Le prime valutazioni sull annata agraria in Lombardia indicano un andamento caratterizzato da significativi cambiamenti rispetto all anno precedente. Il valore della produzione presenta una evidente flessione (stimabile nell ordine del 6-7%), derivante da lievi decrementi nelle quantità prodotte e da una generalizzata riduzione dei prezzi; anche sul versante dei costi si è verificato un consistente decremento (circa l 8%), dovuto al calo dei prezzi degli alimenti per il bestiame e dei prodotti energetici. Le dinamiche di ricavi e consumi intermedi, se confermate, porterebbero ad un calo del valore aggiunto della branca agricoltura rispetto al 2014 stimabile attorno al 4-5%. L andamento dell agricoltura lombarda nel 2015 ha risentito di numerosi fattori, che hanno modificato le superfici, influenzato le rese e, conseguentemente, le produzioni. L avvio della riforma PAC, con gli obblighi della diversificazione e delle aree ecologiche, ha provocato uno spostamento delle scelte colturali. La continua oscillazione dei prezzi di mercato, caratterizzata da dinamiche differenti per settori, ha portato anch essa a significativi mutamenti nel valore delle produzioni. Per quanto riguarda le superfici investite (tab.1), nel 2015 in Lombardia è proseguito lo spostamento di investimenti dai cereali verso le colture foraggere e quelle destinate ad usi industriali. Le superfici a cereali sono scese complessivamente di quasi ettari (-3,9% sul 2014), come risultato di dinamiche contrastanti: l obbligo di diversificazione ha portato ad un forte calo per il mais da granella ( ettari, -15,2%) e ad un lieve decremento per il frumento tenero (-1%), mentre sono cresciuti frumento duro, orzo e riso. I ettari in meno coltivati a cereali rispetto al 2014, cui occorre aggiungere il calo degli erbai (stimabile in ettari), sono stati investiti a oleaginose ( ettari, tutti a soia), a patate e ortaggi (+2.200) e a prati avvicendati ( ettari, con forte aumento dell erba medica). Circa ettari in più sono stati destinati a riposo per rispettare gli obblighi delle aree ecologiche. I seminativi rimangono quindi costanti, come le superfici destinate a coltivazioni arboree da frutto, mentre il calo di oltre ettari di foraggere permanenti, risultante da un affinamento delle stime dei reali utilizzi, conduce ad una corrispondente riduzione della SAU. La stima delle rese (tab.2) evidenzia generalizzate diminuzioni, dovute all andamento climatico sfavorevole. Tre i cereali le rese del grano tenero hanno perso circa il 5%, quelle dell orzo oltre il 10%, quelle del mais quasi il 13%; in controtendenza il riso (+3,6%); inoltre si riscontrano bassi livelli qualitativi specie per il mais. Cali rilevanti anche per le rese delle colture industriali e delle foraggere. Stazionarie, invece, le rese degli ortaggi e della frutta; lieve calo per la vite e ritorno verso condizioni migliori per l olivo. 1

2 La dinamica combinata di variazioni delle superfici e delle rese ha portato ad un significativo calo delle produzioni cerealicole lombarde, pari a -16,2% sul 2014 (tab.4). Le oleaginose e le orticole hanno manifestato una crescita significativa. Le dinamiche dei diversi settori, sulla base dei dati disponibili portano ad un calo complessivo quantitativo delle produzioni vegetali circa del 7%. Le produzioni animali hanno manifestato, invece, una sostanziale stabilità (-0,7%). Sulla base dei dati desunti dall anagrafe zootecnica (tab.3), si può stimare che la produzione di carni bovine e suine sia rimasta quasi invariata, mentre le produzioni avicole sono in flessione. La produzione di latte bovino sembra aver mantenuto il livello raggiunto nel 2014, risultante da un significativo incremento nei mesi primaverili e da una successiva frenata nei mesi estivi dovuta al caldo e nei mesi autunnali per l aggravarsi della crisi dei prezzi. Il patrimonio di bestiame mostra un lieve calo per i bovini da carne, stabilità per quelli da latte e, per il settimo anno consecutivo, una contrazione dei suini. In lieve calo anche gli ovini. Le rese apparenti di latte per vacca (calcolate rispetto al totale delle vacche in allevamenti da latte ed in strutture miste) sono lievemente cresciute. La contrazione delle strutture di allevamento è stata più forte di quella dei capi e prosegue, quindi, l aumento delle consistenze medie, con l eccezione dei suini e degli ovini. L attività dei servizi connessi è stimata in lieve crescita, come negli anni precedenti, e anche le attività secondarie (agriturismo, trasformazione, ecc.) sono stimate in incremento quantitativo sulla base dei dati amministrativi e del trend degli anni più recenti. Nel 2015 la produzione agricola lombarda sembrerebbe, quindi, essere calata in quantità rispetto al 2014, ma con dinamiche differenti tra i settori. A partire dalle informazioni disponibili sulle produzioni si può giungere alla stima del valore della produzione (PPB) e del valore aggiunto (VA) 2015 dell agricoltura lombarda, moltiplicando tali dati per i valori medi dei prezzi. La stima dei valori unitari dei prodotti e dei fattori di produzione variabili è stata effettuata utilizzando le informazioni desunte dai listini prezzi dei mercati lombardi, laddove disponibili, o le variazioni degli indici dei prezzi all origine calcolate da Ismea e da Istat per i beni non quotati. Proseguendo la analisi degli ultimi anni, sono state effettuate due diverse stime per i prezzi dei principali prodotti vegetali (cereali, industriali e foraggere). La prima ricalca la metodologia utilizzata da Istat che impiega i prezzi medi annui di mercato, mentre le stime DEMM sono costruite paragonando le medie dei prezzi dei primi mesi seguenti la raccolta per i seminativi. Per le produzioni vegetali intensive e per quelle animali, invece, sono state utilizzate le medie annue. Con la prima metodologia si dovrebbe ottenere una stima pienamente paragonabile a quella che Istat effettuerà nei prossimi mesi, mentre la seconda metodologia consente di stimare il più probabile valore dei prodotti realizzati nel corso della campagna. Ad esempio, se si considerano i prezzi medi annui del mais da granella (rispettivamente 176,51 /t nel 2014 e 151,59 /t nel 2015) si ottiene un valore stimato della produzione 2015 pari a 242 milioni di euro, mentre usando i prezzi medi dei tre mesi seguenti alla raccolta (rispettivamente 163,65 /t nel 2014 e 159,17 /t nel 2015) si ottiene un valore di 270 milioni di euro. Analoghe considerazioni valgono per il riso, il cui prezzo appare costantemente sottostimato da Istat, per i cereali vernini, per le foraggere e per le carni. Tra i dati Istat e quelli utilizzati per la stima DEMM vi sono anche alcune differenze sulle quantità prodotte, ed in particolare sul latte bovino, per il quale sono impiegati in questa sede i dati delle consegne degli allevamenti diffusi da AGEA. 2

3 Il calo delle quotazioni medie annue ha riguardato sia le produzioni vegetali sia quelle zootecniche. In particolare tra i cereali sono calati i prezzi di grano tenero, orzo, mais mentre sono in crescita quelli del riso. Cali anche per la soia e le colture floricole. Aumenti di quotazioni vi sono state per quasi tutte le colture orticole e per le legnose. Il calo dei prezzi delle produzioni animali è invece generalizzato, con livelli elevati per il latte bovino (-9%), le carni suine (-8%) e le uova (-14%). Effettuando l attribuzione dei prezzi alle quantità realizzate in Lombardia si ottengono quindi due diverse stime (tab.5). Secondo i dati elaborati con metodologia analoga a quella Istat, la PPB lombarda sarebbe passata da milioni di euro del 2014 a milioni nel 2015, con un calo significativo pari al 7,1%, dovuto per oltre il 70% alla dinamica negativa dei prezzi. Con la metodologia DEMM la PPB sarebbe diminuita del 5,6%, passando da a milioni di euro. Entrambe le stime concordano, quindi, su una importante riduzione del valore della produzione, mentre le differenze tra i valori assoluti dipendono da quali quantità e quali prezzi si considerano. La PPB di origine animale, che costituisce circa il 60% di quella totale, sarebbe scesa di circa il 7,5%, come risultato di una lieve riduzione quantitativa e di un calo rilevante dei prezzi. Il valore della produzione vegetale avrebbe subito un decremento secondo entrambe le stime, ma con entità diversificate (-11,4% con la metodologia Istat e -3,6% con quella DEMM). A fronte di un calo quantitativo del 7% la differenza dei valori deriva dalla dinamica dei prezzi, stimata in calo del 5,1% tenendo conto delle medie annue (metodo Istat) e in aumento del 4% considerando solo i prezzi post raccolta (metodo DEMM). Vi sarebbe stato, invece, un incremento del peso delle attività di servizio e di quelle secondarie che, assieme, pesano per il 16% sul valore totale dalla branca agricoltura. Alla contrazione della PPB ha corrisposto nel 2015 un decremento del valore dei consumi intermedi (sementi, concimi, mangimi, carburanti, ecc.) stimabile nell 8% circa, in gran parte attribuibile al calo dei prezzi di mangimi, foraggi e prodotti energetici. Le dinamiche del valore dei prodotti agricoli e dei mezzi di produzione avrebbero portato ad un sostanziale calo del valore aggiunto 2015 rispetto a quello 2014 (stimabile tra -3,9% con la metodologia DEMM e -5,5% secondo quella Istat). I dati correnti di valore aggiunto stimati risultano inferiori a quelli degli ultimi quattro anni e segnano un brusco arretramento rispetto ai livelli dell ultimo triennio. Inoltre il segno negativo lombardo contrasta con quello positivo stimato da Istat a livello nazionale nei primi tre trimestri 2015, pari a +2,7% a prezzi correnti. Tale differenza appare dovuta alla prevalenza in Lombardia delle produzioni cerealicolo-zootecniche, quasi tutte contrassegnate da variazioni negative, mentre a livello nazionale pesano molto le produzioni vegetali intensive, contrassegnate quasi sempre da incrementi quantitativi e/o di prezzo. 3

4 Tab.1 - Superfici coltivate in Lombardia (ettari) SAU STIMATA ,4% -0,2% -0,6% SEMINATIVI (primo raccolto) ,4% 0,1% 0,0% Cereali (1 e 2 raccolto) ,8% -3,2% -3,9% Frumento tenero ,6% -8,7% -1,0% Frumento duro ,4% -9,8% 105,7% Orzo ,8% -12,8% 25,5% Riso ,6% 5,0% 5,1% Granoturco ibrido ,0% -3,8% -15,2% Altri cereali ,6% -3,2% -15,6% Legumi secchi ,6% 7,9% 31,9% Patate e ortaggi (1 e 2 raccolto) ,1% 9,7% 12,7% Barbabietola da zucchero ,1% 54,4% -33,7% Oleaginose (1 e 2 raccolto) ,2% 10,0% 39,7% Prati avvicendati ,0% -0,8% 4,0% Erba medica ,0% 1,2% 4,3% Altri monofiti ,5% 1,8% 5,8% Polifiti ,7% -6,2% 2,8% Erbai (1 e 2 raccolto) ,4% 5,3% -3,7% Mais ceroso ,1% 5,0% -3,2% Loietto ,3% 6,1% 4,5% Altri monofiti ,1% -0,6% -18,7% Polifiti ,3% 17,3% -4,9% Superfici a riposo ,0% -27,1% 130,3% FORAGGERE PERMANENTI ,6% -0,9% -2,7% Prati permanenti ,9% -3,4% -2,1% Pascoli ,2% 2,0% -3,3% LEGNOSE AGRARIE ,3% -1,8% 0,3% Vite ,8% -1,7% 0,2% Olivo ,0% 0,2% 0,0% Fruttiferi ,4% -3,3% 1,2% Melo ,4% -4,6% -0,1% Pero ,3% -0,9% -1,3% Frutta a nocciolo ,4% -7,3% -0,2% Tab.2 - Rese medie delle principali colture in Lombardia (100 kg/ha) Frumento tenero 50,7 61,0 46,1 57,3 54,3-24,3% 24,2% -5,2% Orzo 47,6 52,4 43,6 52,2 46,6-16,7% 19,7% -10,6% Riso 60,7 65,2 65,6 62,8 65,0 0,6% -4,3% 3,6% Granoturco ibrido 118,8 105,4 90,5 119,4 104,2-14,1% 32,0% -12,8% Soia 40,4 34,4 32,6 40,8 38,2-5,3% 25,2% -6,3% Barbabietola zucchero ,9% 34,6% -10,0% Pomodoro industria ,9% 12,4% 2,0% Melone pieno campo ,9% 0,1% -0,2% Melo ,7% 3,9% -0,7% Pero ,3% 1,8% -1,2% Uva da vino 88,0 83,7 101,6 96,2 92,9 21,4% -5,3% -3,5% Olive da olio 19,4 19,6 24,7 8,6 13,6 26,0% -64,9% 57,5% Mais ceroso ,6% 30,4% -9,2% Loietto ,5% 24,9% -3,4% Erba medica ,6% 1,3% -3,3% 4

5 Tab.3 - Consistenze e produttività del bestiame in Lombardia Bovini allevamenti ,8% -1,7% -1,9% Bovini da latte allevamenti ,9% -2,1% -2,7% Bovini da carne allevamenti ,0% -1,4% -1,4% Ovini e caprini allevamenti ,0% 0,7% 1,7% Suini allevamenti ,7% 0,1% 1,2% Bovini capi totali ,3% 0,8% -0,3% in allevamenti da latte ,1% 0,3% 0,0% - di cui vacche ,0% 0,9% -0,9% in allevamenti da carne ,9% 2,1% -1,1% - di cui vacche ,1% 5,7% 4,1% Resa latte (kg/vacca/anno) ,9% 2,6% 0,7% Bovini macellati ,4% -2,7% -0,1% Ovini capi ,3% 0,1% -2,7% Caprini capi ,1% -2,4% 0,0% Suini capi ,4% -1,5% -0,2% Ovini e caprini capi ,5% -0,5% -1,0% Bovini consistenza media 89,3 91,2 93,5 95,9 97,4 2,5% 2,6% 1,6% Bovini da latte media 149,8 155,5 161,6 165,6 170,1 4,0% 2,5% 2,7% - vacche da latte consistenza media 70,4 72,4 76,1 78,4 79,8 5,1% 3,1% 1,8% Bovini da carne consistenza media 46,6 46,7 47,2 48,9 49,1 1,1% 3,6% 0,3% Ovini e caprini consistenza media 15,8 16,0 16,0 15,9 15,4 0,5% -1,1% -2,7% Suini consistenza media ,1% -1,6% -1,4% Fonte: elaborazioni DEMM su dati Anagrafe Zootecnica Tab.4 - Principali produzioni agricole lombarde (migliaia di tonnellate) Cereali ,1% 19,0% -16,2% Frumento ,9% 13,3% 5,1% Riso ,0% 0,6% 8,9% Granoturco ibrido ,2% 27,0% -26,1% Altri ,0% 3,9% -15,9% Soia ,8% 40,2% 36,6% Patate e ortaggi ,2% 23,2% 11,9% Foraggere ,3% 21,6% -10,2% Mais insilato ,9% 36,9% -12,1% Prati avvicendati ,8% 4,3% -4,0% Erba medica ,8% 2,8% 0,9% Frutta ,0% -0,4% -3,4% Vino (.000 hl) ,7% -5,0% -2,3% Carni bovine ,3% -2,7% -0,1% Carni suine ,4% -1,5% -0,2% Pollame ,1% 6,8% -5,0% Latte bovino e bufalino Istat (.000 hl) ,9% 3,8% 0,1% Latte bovino consegne (.000 t) ,9% 3,8% 0,1% Uova (milioni di pezzi) ,7% -1,7% 0,0% 5

6 Tab 5 - Dinamica del valore delle produzioni ai prezzi di base in Lombardia Metodologia ISTAT Metodologia DEMM Valori correnti in milioni di euro Var%PPB Var%PPB Coltivazioni agricole ,4% ,6% Erbacee ,9% ,7% - Cereali ,7% ,3% - Legumi secchi ,3% ,3% - Patate e ortaggi ,2% ,6% - Industriali ,5% ,3% - Fiori e piante da vaso ,3% ,3% Foraggere ,6% ,8% Legnose ,6% ,8% - Prodotti vitivinicoli ,2% ,1% - Prodotti dell'olivicoltura 1,4 2,8 102,9% 4,0 8,0 102,9% - Frutta ,0% ,7% - Altre legnose ,8% ,3% Allevamenti zootecnici ,3% ,7% Carni ,4% ,3% -bovine ,2% ,2% -suine ,5% ,5% -avicole ,3% ,3% Latte ,0% ,0% Altri zootecnici ,1% ,2% Prodotti zootecnici non alimentari 0,2 0,2 0,0% 0,2 0,2 0,0% Attività dei servizi connessi ,3% ,3% Totale produzione beni e servizi agricoli ,8% ,1% + attività secondarie (agriturismo,trasformazi ,8% ,8% - attività secondarie (imprese commerciali) ,2% ,2% Totale produzione branca agricoltura ,1% ,6% - Consumi intermedi ,5% ,4% Valore aggiunto ai prezzi di base ,5% ,9% Fonte: elaborazioni e stime DEMM su dati Istat e DGA Regione Lombardia 6

7 Tab.6 Quadro riassuntivo delle variazioni di quantità, prezzi e valori 2015/2014 Dati quantitativi Metodologia ISTAT Metodologia DEMM Superfici Rese Quantità Prezzi PPB Prezzi PPB CEREALI -3,9% -12,8% -16,2% -4,1% -19,7% 5,8% -11,3% Frumento tenero -1,0% -5,2% -6,2% -6,4% -12,2% 6,0% -0,5% Orzo 25,5% -10,6% 12,1% -8,3% 2,9% -4,3% 7,3% Riso 5,1% 3,6% 8,9% 9,0% 18,7% 1,0% 10,0% Granoturco ibrido -15,2% -12,8% -26,1% -14,2% -36,6% -2,7% -28,1% LEGUMI SECCHI 31,9% 0,3% 32,3% 0,0% 32,3% 0,0% 32,3% COLT. INDUSTRIALI 33,6% -5,6% 26,1% -10,8% 12,5% 0,7% 22,3% Soia 45,8% -25,1% 36,6% -11,5% 20,9% 1,5% 38,6% PATATE E ORTAGGI 12,7% -0,7% 11,9% 7,5% 20,2% 7,8% 20,6% Patate -19,9% -7,0% -25,8% -8,2% -31,9% 12,6% -16,5% Lattuga 93,8% -23,2% 50,2% 15,6% 73,7% 15,6% 72,1% Pomodori 12,6% 1,9% 14,7% 14,6% 31,4% 14,6% 31,4% Cocomero 0,4% 0,0% 0,4% 78,9% 79,6% 78,9% 79,6% Meloni 13,6% 0,0% 13,6% -31,6% -22,3% -24,7% -14,4% FORAGGERE -2,2% -8,5% -10,5% -15,7% -24,6% -3,6% -13,8% VINO 0,2% -4,2% -4,0% 0,9% -3,1% 0,9% -3,1% OLIO 0,0% 57,2% 57,2% 29,0% 102,9% 3,4% 102,9% FRUTTA 1,2% -4,5% -3,4% 39,7% 35,0% 32,3% 24,7% Mele -0,1% -0,9% -1,0% 48,4% 46,9% 48,4% 46,9% Pere -1,3% -1,7% -3,0% 66,8% 61,8% 66,8% 61,8% Actinidia 11,4% -11,3% -1,2% 27,3% 25,8% 27,3% 25,8% CARNI Capi Rese -1,3% -4,2% -5,4% -5,1% -6,3% Carni bovine -0,1% -0,1% -1,0% -1,2% -1,0% -1,2% Carni suine -0,2% -0,2% -8,4% -8,5% -8,4% -8,5% Pollame -5,0% -1,3% -6,3% 0,0% -1,0% LATTE -0,6% 0,7% 0,1% -9,1% -9,0% -9,1% -9,0% UOVA 0,0% -13,8% -13,8% -13,8% -13,8% MIELE -30,0% 1,9% -28,7% 1,9% -28,7% 7

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