Preview: I movimenti di liberazione in Giamaica: il. Non trascurando che la bellezza del sincretismo

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1 Preview: I movimenti di liberazione in Giamaica: il Garveismo e il Rastafarianesimo Non trascurando che la bellezza del sincretismo caraibico dipenda dall unione di culture e tradizioni lontane, la tesi si propone di mettere in evidenza la volontà della parte africana di prevalere su quella europea e di irrompere nella realtà. Tema centrale del lavoro è, quindi, l incontro/scontro tra due realtà opposte. I conquistatori bianchi ed europei, da una parte, e gli schiavi negri e africani, dall altra. Il Garveismo e il Rastafarianesimo sono i due movimenti che hanno combattuto e contribuito alla liberazione dell Africa dal sistema di stereotipi che, creati dagli europei nel sedicesimo secolo per sostenere il colonialismo, sono stati assimilati dalle popolazioni afro-diasporiche instillando quel complesso di inferiorità che è il peggior danno che la schiavitù e il colonialismo hanno provocato. Il lavoro si sviluppa in tre capitoli: partendo da un analisi della diaspora africana e dei danni materiali e psicologici che ha provocato, il primo capitolo spiega 1

2 quello contro cui la popolazione giamaicana e, più in generale, tutto il mondo afro-diasporico, deve e vuole combattere: la perdita della libertà. L analisi storica, permette di mettere in evidenza la violenza che gli africani hanno subito fin dal primo momento in cui furono catturati, resi schiavi dai capi delle tribù locali e infine venduti ai mercanti europei. Sulle navi negriere le loro condizioni continuavano a peggiorare. Il numero di uomini ammassati nelle stive era esorbitante. Gli uomini, le donne e i bambini, legati gli uni agli altri, spesso morivano per asfissia, per malattie causate dalle pessime condizioni igieniche o perché preferivano la morte alla perdita della libertà e, quindi, sceglievano il suicidio. Nel nuovo continente, le famiglie venivano disgregate, le tribù divise e i nuovi schiavi perdevano la possibilità di comunicare tra loro e qualunque tipo di legame con le proprie origini. Il sistema delle piantagioni era sostenuto da idee razziste: i bianchi erano i degni dominatori dei negri ritenuti inferiori e selvaggi. Se non fu facile per gli schiavi africani abituarsi a una realtà di subordinazione e violenza, non fu facile 2

3 nemmeno per i coloni europei gestire un sistema che provocava l inevitabile ribellione di chi ne era vittima. Continui erano i tentativi di rivolta degli schiavi, molti dei quali avevano successo. Per i duecento anni che durò la schiavitù, gli africani non accettarono mai la situazione di subordinazione in cui erano costretti a vivere e tentarono sempre di ribellarsi al padrone bianco. E stato proprio lo spirito ribelle che ha dominato gli animi degli schiavi africani delle colonie britanniche, che ha permesso la nascita di fenomeni di liberazione quali, appunto, il Garveismo e il Rastafarianesimo. Marcus Garvey era discendente dei Maroons, gli schiavi africani che scappavano dalle piantagioni e si rifugiavano nelle foreste dando vita a vere e proprie città africane. Fu forse il sangue ribelle che scorreva nelle sue vene o, semplicemente, la volontà di ribellarsi ad un sistema, quello giamaicano, che lo emarginava perché era negro, che gli permise di diventare il primo leader delle masse nella storia della diaspora africana. 3

4 Il secondo capitolo è dedicato, all attività del leader giamaicano, preceduta da una breve introduzione storica che descrive la reazione del mondo intellettuale di colore alla spartizione dell Africa ad opera delle grandi potenze europee alla fine dell ottocento. Garvey, con la sua Universal Negro Improvement Association, si oppose alle strategie di lotta che dominavano nel mondo intellettuale e che prevedevano l integrazione razziale come soluzione ai problemi dei neri. La sua linea di azione era più dura ed estremista. Era necessario provvedere alla preservazione della razza negra in modo da permettere alla gente di origine africana di recuperare la propria identità evitando matrimoni misti. La gente di colore doveva diventare indipendente economicamente, socialmente, politicamente e culturalmente dalla società bianca, altrimenti, avrebbe per sempre occupato un posto subordinato all interno di tale società. I punti centrali della sua filosofia di lotta attraverso cui perseguire questi risultati erano: il concetto di razza prima di tutto, l importanza, cioè, di preservare la purezza della razza negra perchè le popolazioni di colore divenissero 4

5 orgogliose del proprio essere africane. La necessità di ritornare alle origini, i neri, cioè, dovevano creare una nazione indipendente in Africa per conquistare potere e non essere più sottomessi al controllo dei bianchi. Infine, per Garvey, riteneva importante il recupero del proprio passato: i neri dovevano essere consapevoli della grandezza della loro storia. Gli storici europei avevano nascosto la verità agli schiavi. Avevano descritto l Africa come il continente abitato da selvaggi. Garvey, invece, aveva scoperto che il continente nero era stato la culla della civiltà e che in Africa regnavano grandi re quando ancora in Europa gli uomini vivevano nelle caverne. Tutto questo era necessario perché la gente di colore si liberasse dalla schiavitù mentale, da quell insieme di stereotipi che i bianchi avevano creato e i neri avevano interiorizzato. Secondo il leader giamaicano, solo dopo aver recuperato fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità creative e aver imparato a considerarsi la razza privilegiata, i neri di tutto il mondo avrebbero potuto vivere in pace con i bianchi. Fino ad allora, sosteneva Garvey, era necessaria la separazione tra le due razze. 5

6 Diretta conseguenza del Garveismo, al Rastafarianesimo è interamente dedicato l ultimo capitolo. Dopo aver raccontato dell origine del culto giamaicano, ho mostrato in che senso questo fenomeno si può definire movimento di liberazione. Partendo dalla divinità di Haile Selassie, l imperatore d Etiopia che rappresenta il Dio nero che i Rasta oppongono all immagine del Cristo bianco, i fedeli hanno reinventato la realtà del padrone europeo attraverso una prospettiva africana. Hanno dato vita a un nuovo linguaggio: il dreadtalk; hanno manifestato la propria africanità attraverso il proprio corpo con i dreadlocks e, infine, hanno dato origine ad una nuova forma musicale: il reggae, diventato il veicolo di diffusione dell ideologia rasta in tutto il mondo. Dopo aver sottolineato la peculiarità del simbolismo rasta e il suo valore di arma nella lotta dei fedeli giamaicani per conquistare la libertà dall oppressione di Babilonia, il capitolo termina con lo studio del processo di internazionalizzazione del Rastafarianesimo. La sua filosofia che predica la resistenza al razzismo e alla discriminazione della società dei bianchi, il rifiuto del materialismo occidentale, l'orgoglio nell'identità e 6

7 nelle origini africane e, infine, la richiesta di libertà, giustizia e uguaglianza, si è arricchita, negli ultimi decenni, di un nuovo valore universale divenendo il simbolo della lotta per la libertà portata avanti da i popoli oppressi in tutto il mondo. 7