RAPPORTO SUL MERCATO DEL A SENIGALLIA

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1 Comune di Senigallia Assessorato alle Pari Opportunità RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO FEMMINILE A SENIGALLIA GIANLUCA GOFFI

2 Indice Introduzione 1. Le dinamiche demografiche 2. L occupazione indipendente: le imprenditrici senigalliesi 3. La disoccupazione e i principali aggregati del mercato del lavoro 4. La dinamica dei flussi del mercato del lavoro locale 5. Il ricorso alla mobilità nel Ciof di Senigallia Riferimenti bibliografici Appendice. Sintesi del progetto di ricerca Pag. 3» 5» 9» 14» 19» 29» 31» 32

3 Introduzione La componente femminile è stata negli ultimi anni la maggiore protagonista delle trasformazioni del mercato del lavoro non solo marchigiano: i valori degli occupati distinti per genere fanno registrare nelle Marche come nell intero Paese un forte e generalizzato incremento dell occupazione femminile, più marcato rispetto a quello maschile. Il ruolo giocato dalla componente femminile è centrale sotto il profilo della qualificazione e del livello di scolarizzazione, oltre che in termini di accresciuta partecipazione al mercato del lavoro 1. Il contributo che le donne marchigiane conferiscono all aumento del livello medio della qualificazione del lavoro marchigiano risulta superiore a quello maschile. Si è assistito negli anni ad un incremento dell offerta di lavoro femminile, non accompagnato però da un adeguata espansione della domanda. Questo fenomeno è congiunto ad alcuni fattori culturali, economici e sociali che ancora frenano l inserimento della donna nel mercato del lavoro. Si riscontra una certa ostilità dei meccanismi di mercato nei confronti del lavoro femminile ed è ancora pesantemente confermata la disparità dei redditi da lavoro, e delle prospettive di carriera fra maschi e femmine. Il mercato del lavoro femminile appare diverso da quello maschile per salari più bassi, segregazione e maggiore flessibilità e mobilità durante tutto l arco della vita lavorativa. La disoccupazione e i salari bassi sono socialmente accettabili se il loro grado di incidenza è basso, se cioè colpiscono per periodi brevi gruppi ristretti di lavoratori, diventano socialmente inaccettabili se incidono per lunghi periodi di tempo su gruppi estesi di lavoratori e di famiglie 2. Le disuguaglianze di genere nell ambito lavorativo si manifestano essenzialmente attraverso una minore partecipazione delle donne alla forza lavoro, una minore permanenza nella forza lavoro, una concentrazione in occupazioni specifiche definite femminili e nei livelli gerarchici e professionali più bassi, di conseguenza meno pagati e meno prestigiosi 3. Spesso le difficoltà incontrate portano all interruzione del rapporto di lavoro. Le ragioni principali dell interruzione del rapporto possono essere le dimissioni volontarie dovute alle difficoltà di conciliare lavoro ed impegni familiari, l insoddisfazione per l attività svolta, l esiguità delle ore lavorate o della retribuzione. E quindi importante per un territorio, anche circoscritto come quello senigalliese, conoscere nel dettaglio la situazione del mercato del lavoro femminile locale, per predisporre adeguate azioni di policy. Lo studio dei dati sul mercato del lavoro è una parte fondamentale dell analisi economica e risulta importante qualora ci si accinga a considerare caratteristiche e prospettive di sistemi economici in cui più forte è la valenza territoriale dello sviluppo 4. In questo rapporto, prima fase di un più ampio progetto di ricerca 5, vengono raccolti e commentati a livello di genere i dati territoriali sul mercato del lavoro. Un fattore importante da analizzare per meglio comprendere anche dati ed elaborazioni sulle forze di lavoro è rappresentato dalla popolazione. Non si possono infatti trascurare le sinergie delle variabili che si realizzano con altri fattori che interagiscono con la domanda e con l offerta di lavoro e che quindi possono condizionarle. Il rapporto continua con l analisi della componente dell occupazione indipendente nel mercato del lavoro femminile. In Italia l occupazione indipendente ha un incidenza molto forte risultando una componente rilevante del mercato del lavoro, ma non è stata mai utilizzata con la stessa intensità da parte dei soggetti maschili e femminili 6. All interno dell occupazione indipendente una quota 1 Osservatorio Mercato del Lavoro Regione Marche (2005). 2 Marino D. Martella M. (1996). 3 David P. (2004). 4 Dini G. (2003). 5 Vedi in allegato la sintesi del progetto di ricerca. 6 David, op. cit. 3

4 crescente è costituita dalle imprenditrici. In questo report si procede con uno studio dettagliato delle imprese femminili senigalliesi con dati di fonte Infocamere. Il rapporto continua con una rappresentazione dei dati di stock riferiti al mercato del lavoro locale e dei sui principali indicatori. A livello comunale non è possibile disporre di dati Istat aggiornati relativi alle forze di lavoro, agli occupati e alle persone in cerca di occupazione ed ai tassi di attività, occupazione e disoccupazione. L unica fonte disponibile è il Censimento, riferito però all anno In questa parte sono stati utilizzati i dati provenienti dall indagine sui Sistemi Locali del Lavoro, dati di fonte censuaria e dati amministrativi. La fonte amministrativa è di indispensabile per effettuare analisi del mercato del lavoro su scala locale e viene ampiamente utilizzata nel capitolo riferito alle dinamiche dei flussi del mercato del lavoro. L esame delle assunzioni poste in essere dalle imprese in una determinata area fotografa le modalità attraverso le quali la domanda di lavoro espressa dal sistema produttivo locale si incontra con l offerta, sia questa residente o esterna. La peculiarità di questa fonte, oltre al dettaglio territoriale, è costituita dalla possibilità di coniugare le caratteristiche socio-anagrafiche di lavoratori ed aziende afferenti al rapporto di lavoro fra loro posto in essere, consentendo, inoltre, di evidenziare dinamiche e peculiarità del sistema del lavoro locale. Il rapporto si chiude con l analisi dei lavoratori collocati in mobilità nel Centro per l Impiego di Senigallia distinti per genere (non sono disponibili dati a livello comunale). La particolare evoluzione dell economia marchigiana, ma anche locale, caratterizzata nel corso dei primi anni Duemila da un rallentamento generale dell attività produttiva, con settori in difficoltà e crisi aziendali, impone una sempre maggiore focalizzazione sugli ammortizzatori sociali. Analizzando il numero di lavoratori collocati in mobilità è possibile disporre di un quadro ulteriore, oltre che sullo stato di salute mercato del lavoro, anche sull economia locale. In questo rapporto è stato attuato un confronto temporale di una certa ampiezza. L analisi per genere dei principali aggregati del mercato del lavoro, dei flussi dei lavoratori in entrata ed in uscita dal mercato del lavoro locale e dei lavoratori collocati in mobilità viene svolta sulla base di dati attinenti ai primi anni Duemila. Per studiare la struttura demografica della popolazione si fa riferimento anche a dinamiche di lungo periodo. L ampia gamma di dati raccolti deriva dalla convinzione che quanto più elevato è il livello di informazioni di cui si dispone, tanto maggiori, più incisivi e tempestivi possono essere gli interventi di tutti gli attori coinvolti nel processo decisionale. Questo approfondimento intende fornire un contributo aggiornato e dettagliato alla definizione del ruolo assunto dalla componente femminile nel mercato del lavoro senigalliese. 4

5 1. Le dinamiche demografiche Un aspetto importante da considerare per meglio comprendere dati ed elaborazioni sul mercato del lavoro è rappresentato dalle popolazioni da cui derivano. Le caratteristiche della popolazione possono incidere sullo sviluppo economico e sociale di un territorio. Se da un lato la variabile demografica non ha influenze immediate sulle scelte economico-aziendali, in un arco di tempo relativamente ampio riescono a stabilizzarsi variazioni significative della popolazione, che potrebbero avere ripercussioni in modo più o meno diretto sulle dinamiche intrinseche alla domanda e all offerta nel mercato del lavoro. La demografia studia la popolazione, ne consegue che il suo oggetto consiste nello «studio dei processi che determinano il formarsi, il conservarsi o l estinguersi della popolazione» 7. L analisi delle dinamiche demografiche di un determinato territorio, oltre a dare una fotografia della popolazione residente e della sua evoluzione nel tempo, è considerato un aspetto rilevante della stessa ricerca economica. Un fattore importante da analizzare per meglio comprendere anche dati ed elaborazioni sulle forze di lavoro è rappresentato, infatti, dalla popolazione. Non si possono infatti trascurare le sinergie delle variabili che si realizzano con altri fattori che interagiscono con la domanda e con l offerta di lavoro e che quindi possono condizionarle. Questo discorso vale a maggior ragione per quanto sta accadendo in Italia, dove i mutamenti demografici in atto sono rilevanti e relativamente veloci, sia per quel che concerne il calo della fecondità e della mortalità, sia in riferimento al progressivo ed intenso invecchiamento della popolazione. Sotto questo profilo un contributo in senso positivo proviene dall inserimento degli stranieri di età media più giovane della popolazione autoctona e con una predisposizione maggiore, vuoi per motivi culturali o di altra natura, alla fecondità. A Senigallia alla fine del 2006 risiedono persone (erano nel 1991), di cui donne (52%), con una densità abitativa di 381 abitanti per kmq. I dati confermano il ruolo positivo del saldo migratorio (differenza fra iscritti e cancellati all anagrafe comunale) che alimenta in maniera decisiva la crescita demografica totale del comune. Riguardo al fenomeno della crescita della popolazione i dati locali considerati confermano il rallentamento dell espansione della popolazione evidenziato a livello nazionale. Il calo del saldo migratorio rispetto al 2002 e al 2003 è rilevante e rende ampiamente ragione del rallentamento della crescita totale della popolazione, ma nonostante il forte calo risulta comunque determinante in relazione al saldo demografico 8 positivo. Le dinamiche demografiche recenti nel Comune di Senigallia (anni ) Saldo naturale Saldo migratorio Saldo demografico Residenti Residenti maschi n.d Residenti femmine n.d % residenti femmine sul totale n.d. 52,2% 52,0% 52,1% 52,0% 52,2% 52,0% 52,0% 52,0% Famiglie residenti n.d n.d. -n.d Densità abitativa (abitanti/kmq) 355,2 359,45 368,01 358,53 366,23 376,58 379,19 380,26 381,85 Fonte: ns. elab. su dati Sistar Marche - Istat 7 M. Livi Bacci (1981), p Il saldo demografico è costituito dalla somma in valore assoluto del saldo migratorio (iscritti-cancellati) e del saldo naturale (nati-morti). 5

6 La crescita della popolazione negli anni è dovuta esclusivamente alla componente migratoria: infatti il saldo migratorio è sempre positivo, mentre l altra componente, il saldo naturale (differenza fra nati e morti), risulta sempre negativa. Tutti i fenomeni demografici sono strettamente connessi con l età della popolazione e quelli che hanno attinenza col sociale (ad esempio, l offerta di lavoro) risultano strettamente influenzati dalla sua struttura per età. Una caratterizzazione più approfondita dei fenomeni demografici deriva dalla suddivisione della popolazione residente per classi di età: questo risulta un utile strumento metodologico per comprendere importanti tendenze riferite allo sviluppo del sistema residenziale e dei servizi. La piramide d età relativa al comune di Senigallia (anno 2006) è caratterizzata da una classe centrale (20-64 anni) decisamente consistente, ma la cui incidenza cala dal 1996 al 2006 dal 61,4% al 59,9%; la popolazione di fascia giovane (compresa fra 0 e 19 anni) resta sostanzialmente invariata (intorno al 4%), mentre cresce il peso percentuale della fascia anziana (oltre 65 anni) dal 21,6% del 1996, al 23,7% del Tale conformazione anagrafica è riconducibile al basso tasso di natalità ed all aumento dell età media della vita. Le dinamiche demografiche per classi d età nel Comune di Senigallia (anni ) Valori assoluti Pesi percentuali 0-4 anni ,7 4 4,1 5-9 anni ,8 3,9 4, anni , anni ,3 4,4 4, anni ,4 60,7 59,9 65 e oltre ,6 22,9 23,7 Fonte: ns. elab. su dati Sistar Marche Istat 9 Senigallia presenta valori elevati per quanto riguarda un fondamentale indicatore demograficotp PT, l indice di vecchiaia, che esprime il grado di invecchiamento della popolazione: questo è infatti del 195,3%, notevolmente superiore non solo della media provinciale e regionale (174% circa), ma anche alla media italiana (139,9%). Allineato alla media provinciale e regionale è invece l indice di dipendenza strutturale (56%), indicatore di carico sociale, che esprime in termini percentuali la parte di popolazione che in linea teorica dipende, perché giovanissima o anziana, da coloro che sono in età lavorativa (è dato dal rapporto tra il numero di persone che si suppongono economicamente dipendenti e le persone che presumibilmente dovrebbero sostenerle con la loro attività). 9 Queste sono le formule dei due indicatori demografici qui considerati: Indice di vecchiaia=(popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14 anni)*100; Indice di dipendenza strutturale=[(popolazione 0-14 anni+popolazione 65 anni e oltre)/ Popolazione anni]*100. 6

7 I principali indicatori demografici: confronto Senigallia, Ancona, Marche, Italia (anno 2007) 200,0 180,0 160,0 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 195,3 174,7 172,7 Indice vecchiaia 139,9 56,0 56,0 55,4 51,1 Indice di dipendenza strutturale Senigallia Ancona Marche Italia Fonte: ns. elab. su dati Sistar Marche - Istat Da queste indicazioni, la principale considerazione che si può trarre è che il proseguimento del trend in atto comporterebbe una significativa contrazione della base produttiva della piramide a Senigallia: un numero sempre minore di individui appartenenti alle classi centrali d età si troverà a provvedere, dal punto di vista del sostentamento, ad un numero sempre più grande di anziani. Tale fenomeno presenta implicazioni importanti con il mondo femminile, se si considera che spesso la responsabilità diretta della cura dei componenti della famiglia, in particolare gli anziani, ha significato per le donne rimanere lontane dal lavoro; fa comprendere, inoltre, quale sia la portata dei cambiamenti in atto, con un allungamento della vita che porta con sé anche problemi di salute e di non autosufficienza. Occorre dunque prestare una notevole attenzione alla variabile demografica, in particolare in questo comune. Se si osservano le dinamiche demografiche intercensuarie, il fenomeno dell invecchiamento della popolazione senigalliese emerge in tutta la sua evidenza: dal 1971 al 2001 passano da 1,73 a 4,89 gli anziani per bambino, con un indice di vecchiaia che sale dal 58% al 193%. Aumenta inoltre la popolazione (+9,1%, da 38mila a oltre 41mila abitanti), il numero delle famiglie (+54,2%, da a ), così come quello delle abitazioni (+66,8%) e si riduce il numero medio dei componenti della famiglia da 3,57 a 2,55. Cresce leggermente sia la percentuale di femmine sul totale (52,11% nel 2006) che il peso percentuale della popolazione totale senigalliese su quella provinciale (9,26% nel 2001). Le dinamiche demografiche intercensuarie nel Comune di Senigallia (anni ) Var. % '71-'01 Popolazione ,1% Peso percentuale sulla popolazione provinciale 9,14 9,26 9,41 9,26 Maschi ,1% Femmine ,0% Percentuale di femmine 51,67 52,12 52,23 52,11 Indice di vecchiaia 57, ,69 193,04 Indice di dipendenza strutturale 49,8 52,68 48,27 53,24 Anziani per bambino 1,73 3,24 5,31 4,89 Numero di famiglie ,2% Numero medio dei componenti per famiglia 3,57 3,18 2,81 2,55 Abitazioni ,8% Fonte: ns. elab. su dati Sistar Marche - Istat 7

8 Gli stranieri residenti nel Comune nel 2006 sono di cui 479 minorenni e donne; triplicano rispetto al 1999 ed arrivano a rappresentare il 5,5% della popolazione complessiva (5,6% le donne), un punto percentuale in meno rispetto alla media provinciale e regionale dello stesso anno. Gli stranieri residenti nel comune di Senigallia (anni ) Var. % Incidenza % 1999 Senigallia Incidenza % 2006 Senigalia Incidenza % provinciale 2006 Incidenza % regionale 2006 Stranieri residenti ,00% 2,0% 5,5% 6,3% 6,5% Stranieri residenti maschi ,50% 2,0% 5,6% 6,5% 6,7% Stranieri residenti femmine ,50% 1,9% 5,4% 6,1% 6,3% Stranieri minorenni ,10% Fonte: ns. elab. su dati Sistar Marche - Istat Nella predisposizione delle politiche sociali il fenomeno dell immigrazione va tenuto sotto attenta osservazione, in quanto ha inciso profondamente, non solo nella struttura demografica della nazione e dei singoli contesti territoriali, ma anche nella cultura, con un nuovo mondo che ormai da decenni affianca e si intreccia con quello tradizionale. Un mondo che nelle sue variegate presenze, è un insieme di questioni, problemi, quesiti e nodi anche difficili da sciogliere, ma che comunque non vanno sottovalutati 10. La fecondità delle donne straniere residenti in Italia è notevolmente superiore rispetto alle italiane (2,4 figli per donna, contro 1,2 delle italiane) 11 e questo fenomeno viene confermato anche a livello regionale: nelle Marche nel 2004 sono 2,43 i figli per donna per le straniere contro gli 1,16 figli per le italiane, valori simili si registrano anche in tutte le altre regioni italiane 12. È anche a partire dal modo in cui risolve il problema domestico che la donna decide il tipo di partecipazione al mercato del lavoro; è importante considerare inoltre come «con l aumento dei figli aumenta anche il passaggio da un occupazione palese e regolare ad una occulta e irregolare» 13. Anche il dato dei minorenni va osservato attentamente perché rappresenta uno degli indicatori più significativi di un immigrazione stabile, ma soprattutto in quanto pone una serie di problematiche estremamente rilevanti: si possono presentare, infatti, situazioni di difficoltà nell accudimento dell infanzia, nell affidamento familiare, nella socializzazione, nell integrazione nella vita quotidiana e nell istruzione. Sul tema dell immigrazione si rimanda alla ricerca recentemente pubblicata dalla Caritas Diocesana di Senigallia - Osservatorio sulle Povertà A. Cancellieri, T. Fava (2002). 11 Cfr. Caritas/Migrantes (2006). 12 Si veda il sito 13 U. Ascoli (1980), p Caritas Diocesana Senigallia - Osservatorio sulle Povertà (2007). 8

9 2. L occupazione indipendente: le imprenditrici senigalliesi Analizzare la componente dell occupazione indipendente nel mercato del lavoro femminile risulta di notevole importanza, tenuto conto che in Italia l occupazione indipendente ha un incidenza molto forte rispetto alla media europea. Nel 2001 l Italia ha ancora un incidenza dell occupazione indipendente che sopravanza la media dell Unione Europea di ben 11 punti percentuali 15. Ciò è legato anche alla diffusione nel nostro paese di imprese con dimensioni medie significativamente minori che nel resto d Europa. Per giunta le Marche, all interno del territorio nazionale, presentano dati molto elevati per la diffusione di imprese artigiane e di piccole dimensioni 16. L occupazione indipendente ha rappresentato in passato una componente rilevante del mercato del lavoro, ma non è stata mai utilizzata con la stessa intensità da parte dei soggetti maschili e femminili. All interno dell occupazione indipendente una quota importante e crescente è costituita dagli imprenditori. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le esperienze di ricerca e le analisi statistiche per cercare di arrivare ad un livello di conoscenza sull imprenditoria femminile più ampio e analitico. Se per le imprese individuali è semplice circoscrivere le imprese femminili sulla base della presenza della titolare donna, meno agevole e immediata si presenta l individuazione della natura femminile delle società di persone e di capitali, oppure delle altre forme giuridiche, tra cui le cooperative. La presenza femminile è esclusiva se donna è il titolare dell impresa individuale, oppure se lo è il 100% dei soci delle società di capitali, di persone o le cooperative, o, infine, se è femminile il 100% degli amministratori delle altre forme giuridiche. La presenza femminile è forte se le quote che controlla sono superiori al 60% (2/3 per le società di capitali); è, infine, maggioritaria se il controllo è superiore al 50%. La legge 215/91 individua alcune caratteristiche in capo alle imprese a gestione prevalentemente femminile per poter usufruire di alcune agevolazioni 17 : le società cooperative e le società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne; le società di capitali le cui quote di partecipazione al capitale devono essere per almeno i 2/3 di proprietà di donne ed i cui organi di amministrazione devono essere costituiti per almeno i 2/3 da donne; le imprese individuali gestite da donne, che operino nei settori dell industria, dell artigianato, dell agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi. L impresa è considerata femminile, in sintesi, quando le donne ne detengano il potere di gestione e di controllo. In questo studio un impresa viene considerata femminile nei casi in cui vengano rispettati i criteri dettati dalla legge 215/91, laddove quindi si ravvisi una presenza femminile forte. Le imprese femminili senigalliesi sono nel 2006 con un aumento del 4,7% dal 2003 e costituiscono il 10,6% del totale provinciale; l incidenza delle imprese femminili sul totale imprese è più alta a Senigallia rispetto alla media provinciale (24,3%), regionale (23,3%) e nazionale (23,2%). 15 David (2004). 16 Osservatorio Mercato del Lavoro Regione Marche (2007). 17 Gli incentivi, stabiliti nella forma di erogazioni finanziarie e di crediti di imposta, sono stati previsti al fine di stimolare lo sviluppo dell imprenditoria femminile, eliminando o attenuando gli ostacoli che le donne incontrano nello svolgimento di attività produttive. 9

10 Imprese femminili nel comune di Senigallia per settore e forma societaria (anno 2006) Società di capitale Società di persone Imprese individuali Cooperative Consorzi Altre forme Totali A Agricoltura, caccia e silvicoltura D Attivita' manifatturiere E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua F Costruzioni G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz J Intermediaz.monetaria e finanziaria K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca M Istruzione N Sanita' e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici,sociali e personali X Imprese non classificate TOTALE Fonte: ns. elab. su dati Stock View - Infocamere Il comparto in cui le imprese femminili sono più diffuse a Senigallia è il commercio con 356 imprese, circa un terzo del totale, seguito dai servizi pubblici, sociali e personali (16%), dall agricoltura 18 (14%), dalle attività manifatturiere, dal turismo e dalle attività immobiliari, informatiche e di ricerca (10%). Il macrosettore nel quale l imprenditoria femminile è più presente è il terziario, settore in cui si registrano gli aumenti maggiori dal Composizione percentuale imprese femminili nel comune di Senigallia per macrosettore (anno 2006) Servizi pubblici, sociali e pers. 16% Attiv.immob.,inf.,ricerc a 10% Intermediaz. Mon. Fin. 2% Trasporti e comunic. 1% Altre imprese 5% Alberghi e ristoranti 10% Agricoltura, caccia e silvicoltura 14% Commercio 30% Attivita' manifatturiere 10% Costruzioni 2% Fonte: ns. elab. su dati Stock View - Infocamere Analizzando l incidenza delle imprese femminili sul totale imprese, si osservano valori molto elevati per i servizi pubblici sociali e personali (oltre il 50%), così come per l agricoltura e il turismo (circa un terzo); seguono il commercio e il manifatturiero con oltre un quarto di imprese femminili. 18 La forte presenza di imprese nel primario è dovuto anche all intervenuto obbligo di registrazione alla Camera di Commercio, che rende minori i pesi degli altri rami di attività. 10

11 Imprese femminili nel comune di Senigallia per macrosettore, variazioni e pesi percentuali (anni ) Imprese femminili 2003 Imprese femminili 2006 Var. % imprese Femminili '03-'06 Imprese totali (Maschi+ Femmine) 2006 Incidenza % imprese femminili nel 2006 A Agricoltura, caccia e silvicoltura ,0% ,0% B Pesca,piscicoltura e servizi connessi ,0% C Estrazione di minerali ,0% D Attivita' manifatturiere ,8% ,6% E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua 1 1 0,0% 6 16,7% F Costruzioni ,4% 566 5,3% G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa ,3% ,0% H Alberghi e ristoranti ,0% ,0% I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz ,0% ,6% J Intermediaz.monetaria e finanziaria ,0% 85 27,1% K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca ,5% ,5% M Istruzione ,0% 19 21,1% N Sanita' e altri servizi sociali ,3% 26 53,8% O Altri servizi pubblici,sociali e personali ,9% ,6% X Imprese non classificate ,8% ,0% TOTALE ,7% ,2% Fonte: ns. elab. su dati Stock View - Infocamere Per quanto riguarda l articolazione interna del manifatturiero, i dati confermano, anche a Senigallia, l esistenza di settori di attività a forte caratterizzazione femminile: le imprenditrici della regione risultano, infatti, relativamente più presenti nel settore Tessile e abbigliamento (circa il 58%), per l appunto a tradizionale prevalenza femminile, e nell alimentare (un terzo circa). Sono questi i settori che presentano in valore assoluto il maggior numero di imprese femminili: 52 nel tessileabbigliamento (37%) e 23 nell industria alimentare (20%); seguono le meccaniche (20 imprese) e le alte manifatture (11%). Composizione percentuale imprese femminili nel comune di Senigallia nel manifatturiero (anno 2006) Meccaniche 17% Altre industrie 11% Alimentari 20% Minerali non met. 2% Chimica-gomma 3% Carta 3% Legno 3% Calzaturiero 4% Tessileabbligliamento 37% Fonte: ns. elab. su dati Stock View - Infocamere 11

12 Imprese femminili nel comune di Senigallia nel manifatturiero, variazioni e pesi percentuali (anni ) Imprese femminili 2003 Imprese femminili 2006 Var. % imp. Femminili '03-'06 Imprese totali (M+F) 2006 Incidenza % imprese femminili 2006 DA15 Industrie alimentari e delle bevande ,0% 71 32,4% DB17 Industrie tessili ,0% 33 57,6% DB18 Confez.articoli vestiario-prep.pellicce ,7% 56 58,9% DC19 Prep.e concia cuoio-fabbr.artic.viaggio ,0% 10 50,0% DD20 Ind.legno,esclusi mobili-fabbr.in paglia ,0% 30 10,0% DE21 Fabbric.pasta-carta,carta e prod.di carta 1 1 0,0% 5 20,0% DE22 Editoria,stampa e riprod.supp.registrati ,0% 21 9,5% DF23 Fabbric.coke,raffinerie,combust.nucleari ,0% DG24 Fabbric.prodotti chimici e fibre sintetiche ,3% 5 40,0% DH25 Fabbric.artic.in gomma e mat.plastiche ,0% 5 40,0% DI26 Fabbric.prodotti lavoraz.min.non metallif ,3% 15 13,3% DJ27 Produzione di metalli e loro leghe ,0% DJ28 Fabbricaz.e lav.prod.metallo,escl.macchine 5 5 0,0% 55 9,1% DK29 Fabbric.macchine ed appar.mecc.,instal ,0% 31 3,2% DL30 Fabbric.macchine per uff.,elaboratori 1 1 0,0% 7 14,3% DL31 Fabbric.di macchine ed appar.elettr.n.c.a ,0% 11 36,4% DL32 Fabbric.appar.radiotel.e app.per comunic ,0% 6 50,0% DL33 Fabbric.appar.medicali,precis.,strum.ottici ,0% 22 13,6% DM34 Fabbric.autoveicoli,rimorchi e semirim ,0% DM35 Fabbric.di altri mezzi di trasporto ,0% 18 16,7% DN36 Fabbric.mobili-altre industrie manifatturiere ,3% 55 20,0% DN37 Recupero e preparaz. per il riciclaggio ,0% 2 0,0% Totale ,8% ,6% Fonte: ns. elab. su dati Stock View - Infocamere Osservando la natura giuridica delle imprese femminili, è l impresa individuale ad essere più diffusa (63,2%), seguita dalla società di persone (27,4%); la società di capitali incide solo per il 7,7%. Tra le altre imprese è diffusa la forma cooperativa (20 imprese su 22 sono cooperative). Rispetto al 2003 si registra una crescita di 49 società di capitali (dal 3,8% arrivano a costituire il 7,7%); rimane invariato invece il numero delle società di persone e delle imprese individuali, mentre la categoria residuale delle altre imprese passa da 16 a 20 unità. Imprese femminili nel comune di Senigallia per forma giuridica, variazioni e pesi percentuali (anni ) Società di Società di Imprese Altre capitali persone individuali imprese Totale Imprese femminili Imprese femminili Imprese totali (M+F) Imprese totali (M+F) Variazione % Imp. Femminili '03-'06 111,4% 0,3% 0,0% 25,0% 4,7% Variazione % Imp. Totali (M+F) '03- '06 37,4% -3,9% 0,0% 1,9% 3,2% Peso % imprese femminili ,7% 27,4% 63,2% 1,7% 100,0% Peso % imprese femminili ,8% 28,6% 66,1% 1,4% 100,0% Peso % imprese totali (M+F) ,1% 25,1% 57,4% 2,4% 100,0% Peso % imprese totali (M+F) ,4% 26,9% 59,3% 2,4% 100,0% Fonte: ns. elab. su dati Stock View - Infocamere 12

13 Questa dinamica è un segnale che il sistema locale di imprese femminili sta cominciando ad affrontare un cambiamento in direzione di forme organizzative più articolate ed evolute. Ma, nonostante la crescita maggiore delle società di capitali al femminile (+111% a fronte del + 37,4% delle società di capitali totali), il livello di strutturazione delle imprese femminili resta ancora sensibilmente inferiore rispetto alle imprese complessive: per le donne le società di capitali hanno un incidenza notevolmente più bassa (7,7% contro il 15,1% del totale imprese), mentre è maggiore quella delle imprese individuali (63,2% contro 57,4%). Peso percentuale per forma giuridica delle imprese femminili e totali nel comune di Senigallia (anno 2006) Altre imprese 2,4% 1,7% 57,4% Imprese individuali 63,2% Società di persone 25,1% 27,4% Società di capitali 7,7% 15,1% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% Fonte: ns. elab. su dati Stock View - Infocamere Peso % imprese femminili 2006 Peso % imprese totali (M+F) 2006 Per analizzare l età delle imprenditrici si fa riferimento ad un altra banca dati Infocamere, quella per cariche sociali (i valori sono differenti quindi da quelli riferiti al numero di imprese 19 ). Oltre la metà ha dai 30 ai 49 anni (52%), un terzo dai 50 ai 69 anni, mentre sono l 8% sia le imprenditrici giovani (under 30) sia le anziane (over 69). Il 94% delle imprenditrici sono italiane, il 4% sono di nazionalità extracomunitaria e il 2% comunitaria. In totale le imprenditrici senigalliesi sono Imprenditrici nel comune di Senigallia per classi d età e per nazionalità (anno 2006) da 50 a 69 anni 32% 70 e oltre 8% fino a 29 anni 8% Comunitaria 2% Extra Comunitaria 4% da 30 a 49 anni 52% Italiana 94% Fonte: ns. elab. su dati Stock View - Infocamere 19 Imprese e cariche sociali corrispondono solo nel caso di imprese individuali, mentre nel caso di società in un impresa vi sono più imprenditrici e quindi più cariche. 13

14 3. La disoccupazione e i principali aggregati del mercato del lavoro Dare una rappresentazione a livello comunale dei dati di stock riferiti alle forze di lavoro, agli occupati e alle persone in cerca di occupazione ed ai relativi tassi (attività, occupazione e disoccupazione) risulta complicato, vista l indisponibilità di dati Istat su scala comunale, con l eccezione di quelli censuari. Avendo il censimento cadenza decennale e, poiché fra la rilevazione e la loro diffusione il lasso temporale è lungo, si capisce come questa fonte possa essere utilizzata soltanto parzialmente e per considerazioni di natura generale. Per realizzare analisi territoriali si utilizzano i dati provenienti dall indagine sui Sistemi Locali del Lavoro, che però non sono distinti per genere; questi si riferiscono a stime Istat che forniscono utili indicazioni per ricostruire l andamento del mercato del lavoro locale. I sistemi locali del lavoro (SLL) sono aggregazioni di comuni 20 operate dall Istat in modo da costruire una griglia sul territorio determinata dai movimenti dei soggetti per motivi di lavoro: l ambito territoriale che ne discende rappresenta l area geografica in cui maggiormente si addensano quei movimenti. In questo modo, si aggregano unità amministrative elementari (i comuni) individuati sul territorio dalle relazioni socio-economiche. Queste prime considerazioni fanno riferimento ai dati del Sistema Locale del Lavoro di Senigallia secondo la classificazione 1991, che comprende quindi oltre a Senigallia anche Castel Colonna, Corinaldo e Ripe. I dati quindi non riguardano soltanto il comune di Senigallia, anche se questo costituisce la grande maggioranza sia della popolazione del SLL che del numero di imprese e degli aggregati del mercato del lavoro. Questi dati consentono tuttavia una prima ricostruzione della dinamica generale dei principali aggregati del mercato del lavoro fra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. Nel periodo considerato si registra un trend favorevole allineato a quello provinciale e regionale per le persone in cerca di occupazione (-22,55%, decremento molto simile a quello nazionale), aumenta la partecipazione al mercato del lavoro (di circa il 5%, variazione inferiore a quella rilevata nella provincia di Ancona) e l occupazione. Nel complesso emerge un quadro positivo, un mercato del lavoro dinamico che rispecchia un economia in salute ; l andamento è confermato anche dall analisi dei tassi di attività, occupazione e disoccupazione 21. Va detto però che i tassi di attività e di occupazione nei dati sui SLL non sono confrontabili con quelli che l Istat diffonde nelle medie annuali, in cui viene considerata la classe di età anni: i tassi vengono calcolati rapportando rispettivamente le forze lavoro e gli occupati alla popolazione, mentre nelle medie annuali e nelle rilevazioni trimestrali Istat il numeratore del rapporto è costituito dalle forze lavoro anni e gli occupati anni. Il tasso di attività cresce di quasi due punti percentuali (raggiunge il 50% circa), quello di occupazione di 2,5 punti percentuali (47,75%) e gli incrementi registrati sono in linea con le Marche; il tasso di disoccupazione passa dal 6,05% al 4,42%. Le analisi dei principali aggregati del mercato del lavoro e dei relativi tassi mostrano una dinamica positiva ed una notevole capacità di risposta del territorio che non sembra interessato da caratteri di particolare problematicità, ma per verificare se tali andamenti sono continuati anche negli ultimi anni è necessario ricorrere a dati più recenti. 20 Le aggregazioni derivano da una ricerca condotta da Istat ed Irpet in collaborazione con l Università di Newcastle Upon Tyne, a partire dai dati relativi al pendolarismo dei componenti delle famiglie per motivi di lavoro ricavati dagli appositi quesiti posti nel Censimento Generale della Popolazione del In base a questi elementi, l Istat è giunta a determinare, tramite apposite tecniche statistiche di clusterizzazione, 784 SLL esaustivi dell intero territorio nazionale. I sistemi locali del lavoro, così come i distretti industriali determinati dall Istat (che dai SLL discendono), non dipendono da vincoli amministrativi. Un SLL può essere formato da comuni appartenenti a province o regioni diverse, l importante è il vincolo di contiguità e la concentrazione di attività produttive e di servizi in quantità tali da offrire opportunità di lavoro e residenziali alla maggior parte della popolazione che vi è insediata. 21 Goffi G. (2006). 14

15 Tassi di attività, occupazione e disoccupazione nel SLL di Senigallia (Senigallia + Castel Colonna, Corinaldo e Ripe), anni Var. p.p. 98/ 02 Tassi di attività 48,12 48,82 49,96 1,84 Tassi di occupazione 45,21 46,47 47,75 2,54 Tassi di disoccupazione 6,05 4,8 4,42-1,63 Fonte: ns. elab. su dati Istat SLL Analizzando i dati censuari per i principali comuni della provincia Ancona si osserva come nel 2001 Senigallia presenti un tasso di attività del 48% in linea con quello degli altri comuni e un tasso di attività femminile (39,3%) molto più basso di quello maschile (58,1%). Anche per gli altri tassi le differenze di genere sono notevoli: il tasso di occupazione femminile è del 35,6% contro un tasso maschile del 55,1%; il tasso di disoccupazione è doppio (9,28%) rispetto a quello maschile (4,98%) e il più alto dei comuni considerati; elevato è anche il tasso di disoccupazione giovanile (20,3%) sia per la componente maschile (17,5%), ma soprattutto per quella femminile (24,2%). Per ricostruire una situazione più aggiornata possono invece essere utilizzati i dati dei Sistemi del Lavoro 2001; quello di Senigallia comprende oltre a Castel Colonna, Corinaldo e Ripe, già presenti nel SLL 1991, anche i comuni di Monterado, Ostra, Ostra Vetere. Tassi di attività, occupazione e disoccupazione nei principali comuni della provincia di Ancona (anno 2001) Tasso attività Tasso occupazione Tasso disoccupazione Tasso disoccupazione giovanile Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Ancona 58,98 40,58 49,25 56,37 37,35 46,32 4,43 7,95 5,96 17,11 23,4 19,93 Fabriano 58,83 41,51 49,75 57,64 39,38 48,06 2,02 5,15 3,39 6,46 12,8 9,39 Falconara M. 58,01 41,35 49,31 55,66 37,89 46,37 4,06 8,37 5,95 15,65 21,06 18,09 Jesi 57,72 42,5 49,74 55,41 39,28 46,95 4 7,59 5,61 14,49 22,03 17,95 Osimo 61,32 44,44 52,57 59,63 41,76 50,36 2,76 6,02 4,19 11,05 14,26 12,55 Senigallia 58,01 39,3 48,17 55,12 35,65 44,89 4,98 9,28 6,82 17,47 24,21 20,36 Fonte: Censimento Istat 2001 I dati sui SLL non vengono diffusi per genere, né per classi d età, quindi è possibile ricostruire esclusivamente la situazione a livello generale. Per ottenere il valore aggiornato degli aggregati e dei tassi, è stata effettuata una stima, con la quale sono stati mantenuti inalterati i pesi dei singoli aggregati del mercato del lavoro di Senigallia sul totale del SLL rispetto al censimento Si è ipotizzato in buona sostanza che i valori degli aggregati nel tempo relativi al comune di Senigallia si siano mossi come quelli del SLL di cui Senigallia fa parte. Tale ipotesi appare giustificata dal fatto che Senigallia costituisce il comune principale del SLL presentando oltre due terzi della sua popolazione, del numero totale di imprese, delle forze lavoro e degli occupati. Da questa stima emerge un tasso di attività e di occupazione sostanzialmente stabile nel tempo per il comune ed una diminuzione marcata del tasso di disoccupazione che passa dal 6,8% del 2001 al 5% del 2005, diminuzione concentrata nell ultimo anno considerato (era il 6,4% nel 2004). I principali aggregati e tassi del mercato del lavoro nel comune di Senigallia (dati censuarie e stime da dati SLL lavoro Senigallia anni ) Censimento anno2001 Stima da dati SLL anno 2004 Stima da dati SLL anno 2005 Forze lavoro Occupati Persone in cerca di occupazione Tasso di attività 48,2 47,7 47,6 Tasso di occupazione 44,9 44,7 45,1 Tasso di disoccupazione 6,8 6,4 5,0 Fonte: ns. elab. su dati Istat SLL e Istat Censimento

16 Evoluzione del tasso di disoccupazione nel comune di Senigallia nei primi anni Duemila (dati censuari e stime da dati SLL lavoro Senigallia) 7,0 6,8 6,4 6,0 5,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0, Censimento Stima da dati SLL 2004 Stima da dati SLL 2005 Fonte: ns. elab. su dati Istat SLL e Istat Censimento Vengono di seguito riportati i dati riferiti ai disoccupati iscritti al Centro per l Impiego, l Orientamento e la Formazione, dati non confrontabili con quelli di fonte Istat. Statisticamente parlando, le dimensioni della disoccupazione italiana e territoriale sono quelle che provengono dalla fonte Istat, Istituto di Statistica Nazionale. Con l omogeneizzazione a livello europeo delle metodologie di indagine e delle definizioni adottate, la nozione di persona in cerca di occupazione (nozione di difficile accertamento per la forte componente soggettiva di autodefinizione nel distinguersi dalle non forze di lavoro) si è fatta tendenzialmente sempre più rigorosa. La definizione adottata in tutti i Paesi dell Unione europea è la seguente: persone non occupate e in cerca di occupazione che abbiano effettuato almeno un azione di ricerca di lavoro entro i 30 giorni che precedono l intervista e siano immediatamente disponibili (entro due settimane) ad accettare un lavoro qualora venga loro offerto. Mentre la statistica, basata essenzialmente sull indagine trimestrale sulle forze di lavoro, ha compiuto questo percorso passando da una percezione dello status di disoccupato ad una sua sempre maggiore oggettivizzazione, a livello amministrativo si è mantenuta una diversa definizione: lo stato di disoccupazione è riconosciuto esclusivamente a chi, privo di lavoro, si presenta al competente Centro per l Impiego, e dichiara l immediata disponibilità allo svolgimento di un attività lavorativa, oltre all eventuale attività lavorativa precedentemente svolta; ha diritto ad essere riconosciuto come disoccupato anche chi percepisce un reddito da lavoro non superiore al reddito minimo personale escluso da imposizione 22. Una crescita del numero di soggetti in stato di disoccupazione amministrativa, può quindi significare anche che aumentano gli individui che scelgono di utilizzare i servizi pubblici per l impiego. Così sia a livello regionale che a livello nazionale per la statistica, la pubblica opinione e il dibattito politico la disoccupazione ha un valore che oscilla solitamente fra un terzo e la metà rispetto alla disoccupazione amministrativa 23. La grande differenza fra dati statistici ufficiali e dati amministrativi ha determinato diverse e talvolta divergenti interpretazioni nella rappresentazione del mercato del lavoro. Questo perchè i dati amministrativi hanno una loro rilevanza nella 22 Il reddito minimo annuale escluso da imposizione è fissato dall anno 2007 in 8000 lordi per lavoro dipendente e prestazioni di lavoro ad esso assimilato, 4800 lordi per lavoro autonomo e lordi per i disabili. Per il 2008 il limite di reddito per i disabili è pari a , Questo fa si che la platea dei soggetti cui indirizzare interventi attivi e passivi di politica del lavoro sia dunque molto più ampia di quella ufficialmente considerata. 16

17 costruzione dell immagine collettiva delle dimensioni degli aggregati del mercato del lavoro e a livello locale sono spesso gli unici disponibili, quindi vengono ampiamente utilizzati. Allo status di disoccupato amministrativo sono connessi diritti e benefici talvolta non attinenti con il mondo del lavoro, come l accesso a determinate facilitazioni (case popolari, pensioni di invalidità, ticket, etc.), spesso favorendo l interesse del singolo a maturare lunghe anzianità (es. legando la concessione di sgravi contributivi ad assunzioni riferite a disoccupati con anzianità, etc.). L esito finale comunque è costituito da dati amministrativi molto più elevati di quelli statistici ufficiali. Il problema della convergenza tra dato statistico e dato amministrativo, che non può che avvenire con la riduzione della seconda categoria, può essere risolto soltanto definendo il concetto di disponibilità in modo simile (non necessariamente coincidente) con quello utilizzato nelle statistiche 24. Con quanto detto non si vuole certamente cancellare nei fatti l esistenza di una banca dati amministrativa, nè sminuire la sua importanza, né tantomeno voler suggerire soluzioni per la convergenza. Quello che si vuole sottolineare ai fini del presente lavoro è che, vista la diversa definizione e le differenti finalità delle due nozioni di disoccupato, la nozione statistica è quella utilizzabile e utilizzata per fini statistici studiare dinamiche e ampiezza del fenomeno in oggetto mentre quella amministrativa viene impiegata a fini descrittivi per monitorare esigenze, problematiche e peculiarità di soggetti (in questo caso donne) 25 che hanno reso la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e che quindi hanno assunto ai sensi del D. Lgs. 276/02 lo status di disoccupato amministrativo. Si registra negli ultimi anni una crescita delle persone residenti a Senigallia iscritte al Centro per l Impiego dome disoccupate: sono nel 2007 di cui femmine; questo può significare anche che un numero crescente di persone sceglie di avvalersi dei servizi pubblici per l impiego 26. Donne residenti nel comune di Senigallia iscritte al Ciof come disoccupate (anni ) Femmine Maschi Totale complessivo Fonte: ns. elab. su dati Ciof Senigallia Analizzando lo stock al gennaio 2008, le disoccupate residenti nel comune di Senigallia, iscritte al Centro per l Impiego, l Orientamento e la Formazione di Senigallia sono 1.656, di cui: il 7% sotto i 25 anni, un terzo circa sia per la classe anni e che per quella anni, il 19 % da 45 a 54 anni e il 10% over Anastasia B., Gambuza M., Rasera M. (2000). 25 Vedi in allegato la sintesi del progetto di ricerca. 26 Ciof Senigallia (2006). 17

18 Donne residenti nel comune di Senigallia iscritte al Ciof come disoccupate, per classe d età (gennaio 2008) anni 19% 55 e oltre 10% anni 7% anni 31% anni 33% Fonte: ns. elab. su dati Ciof Senigallia Considerando il titolo di studio le disoccupate senigalliesi iscritte al Ciof che hanno assolto soltanto all obbligo scolastico sono il 35%, le diplomate il 38%, mentre le laureate il 13% (va tenuto conto che il dato è mancante nel 13% dei casi). Su disoccupate amministrative, il 95% è iscritta al Centro per l Impiego da meno di un anno. Donne residenti nel comune di Senigallia iscritte al Ciof come disoccupate, per titolo di studio (gennaio 2008) Laurea 13% N. d 14% Diploma di maturità o di qualifica professionale 38% Scuola dell'obbligo 35% Fonte: ns. elab. su dati Ciof Senigallia Donne residenti nel comune iscritte al Ciof come disoccupate, per durata della disoccupazione (gennaio 2008) Più di un anno 5% Fonte: ns. elab. su dati Ciof Senigallia Meno di un anno 95% 18

19 4. La dinamica dei flussi del mercato del lavoro locale Un livello di occupazione in leggera crescita o pressoché costante nel tempo nasconde un processo continuo di creazione e distruzione di lavoro, con una riallocazione dei lavoratori data da flussi di assunzioni e cessazioni più o meno ampi. Un esame dei flussi è particolarmente importante, poiché un dato livello di occupazione può riflettere due realtà radicalmente diverse: un mercato del lavoro dinamico con molte interruzioni del rapporto di lavoro e altrettante assunzioni, oppure uno statico, con poche assunzioni e poche cessazioni. I dati di fonte amministrativa (Centri per l Impiego) forniscono un supporto importante per conoscere le dinamiche del mercato del lavoro di un territorio. L esame delle assunzioni poste in essere dalle imprese in una determinata area fotografa le modalità attraverso le quali la domanda di lavoro espressa dal sistema produttivo locale si incontra con l offerta, sia questa residente o esterna. La peculiarità di questa fonte, oltre al dettaglio territoriale, è costituita dalla possibilità di coniugare le caratteristiche socio-anagrafiche di lavoratori ed aziende afferenti al rapporto di lavoro fra loro posto in essere, consentendo, inoltre, di evidenziare dinamiche e caratteristiche rilevanti del sistema del lavoro locale 27. A seguito di un avviamento 28 vengono messe in relazione le caratteristiche del rapporto di lavoro con le informazioni di carattere socio-anagrafico del lavoratore e quelle relative all azienda in riferimento alla sua localizzazione ed al settore economico di appartenenza. E così possibile individuare e delineare le dinamiche evolutive delle variabili che determinano l incontro tra domanda e offerta di lavoro: si possono analizzare variabili socio-anagrafiche come sesso, età, cittadinanza, titolo di studio, provenienza geografica, tipologia contrattuale, ecc. Per mezzo di queste si studia, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, la domanda di lavoro espressa dalla imprese. Il territorio di pertinenza del Centro per l Impiego di Senigallia include, oltre al comune di Senigallia, altri comuni delle Valli Misa e Nevola: Barbara, Castel Colonna, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Monterado, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Serra de Conti. L analisi dei flussi dei lavoratori in entrata ed in uscita dal mercato del lavoro locale viene svolta sulla base di dati relativi agli anni estratti dal Centro per l Impiego, l Orientamento e la Formazione di Senigallia (Provincia di Ancona), Sistema Informativo del Lavoro della Regione Marche. Va precisato che le imprese spesso non comunicano ai Centri per l Impiego i lavoratori assunti con contratti di collaborazione, il dato risulta dunque sottostimato; anche per quanto riguarda le comunicazioni delle assunzioni effettuate dalle amministrazioni pubbliche il dato è incompleto perché non è obbligatoria la comunicazione 29. In questo capitolo viene considerata la dinamica delle assunzioni e delle cessazioni dei rapporti di lavoro, seguita da un analisi per tipologia contrattuale, per orario di lavoro, per settore e per età. Non vengono effettuate analisi per titolo di studio e per nazionalità in quanto l incidenza dei valori non determinati sul totale è elevata. 27 Osservatorio Mercato del Lavoro, Regione Marche (2006). 28 Per avviamento si intende una persona avviata al lavoro, ovvero una assunzione. 29 Il Decreto Legislativo 297/2002 prevede l estensione dell obbligo di comunicazione ai Centri per l Impiego delle assunzioni con tali tipologie di contratti, ma a questo non è poi seguito un Decreto Ministeriale Attuativo. Lo stesso decreto prevede un simile adempimento anche per tutte le assunzioni del settore pubblico. Il quadro muta soltanto a partire dal 2007, da quando per la prima volta le comunicazioni sono complete e quindi il datawarehouse regionale sarà in grado di riflettere la reale situazione degli avviamenti. 19

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