Le novità 2014 per CoachMag

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3 Credits Direttore editoriale: Natascia Pane - tel Editore: LA CASE Books, Los Angeles, CA 90093, USA. Fondatrice: Marina Fabiano Ufficio Marketing: Ufficio Abbonamenti e Partnership: Lucia Pasquini abbonamenti@coachmag.it Abbonamento annuale e numeri singoli 6 numeri in abbonamento a soli 35 invece che 42 (un numero in omaggio), oppure un numero singolo a 7 Pubblicità Hanno collaborato a questo numero (i profili degli autori sono disponibili nel sito Mattia Rossi, Marco Donadoni, Manuel Righele, Paolo Marinovich, Chiara Pozzoli, Marina Fabiano, Pier Paolo Colasanti, Paola Lunghi, Alessandra Marconato, Giuseppe Franco, Giada Ales, Rossella Trimarchi, Elena Davsar, Daisy Franchetto, Emiliano Sciarra Per l acquisto di spazi pubblicitari: media@coachmag.it Consulta il nostro Mediakit con tutte le informazioni per essere presente con la tua pubblicità su CoachMag: CoachMag Diffusione e periodicità: Periodico digitale bimestrale è un marchio di Contrappunto Literary Management 3

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5 Coaching, Socrate, meraviglia e creatività di Alessandra Marconato Mi sono laureata in Filosofia qualche anno fa e, nella mia testa, ho difficoltà ad associare Socrate alla figura del Coach, per vari motivi, e difficilmente riuscirò ad affermare che Socrate è stato il primo Coach della storia. Posso dire, però, che alcuni aspetti del dialogare di Socrate si avvicinano al coaching: questo sì. L arte maieutica ne può essere un esempio. Socrate, attraverso le sue domande (anche se a volte molto chiuse e indirizzanti), consente all anima in travaglio di creare e liberare le sue possibilità. Le domande del coach sono al servizio dell analisi e della scoperta. Il coach fa generare sapienza a chi ne è già in possesso e stimola la ricerca e lo studio per ampliare i propri orizzonti. Questa sapienza si rivela in piani d azione e azioni concrete, in nuovi comportamenti, in nuove strategie per affrontare nuove e vecchie situazioni. E i risultati sono visibili ed evidenti. Ogni coachee è gravido di idee, sentimenti, nuovi percorsi e nuove possibilità. E tutte queste cose appartengono al coachee e gli sono peculiari. Il coach è colui che supporta il coachee nel partorire quel qualcosa di nuovo che c era già, già gli apparteneva e gli è peculiare. E quando questo accade, durante la sessione di coaching, si nota nel coachee un cambio di tono di voce, di espressione facciale e di postura. Magari prima era un po contratto, scuro in volto, concentrato e poi c è un illuminazione, un intuizione e la meraviglia. Per gli dei, Socrate! dice Teeteto (1). Sono straordinariamente meravigliato dalla natura di tutto ciò, tanto che, a volte, esaminandolo a fondo, mi vengono le vertigini (2). Mai provato il senso di vertigine, di smarrimento e di liberazione di fronte ad una nuova idea o a un intuizione? Come ci si sente? Ciò che provi la meraviglia è un sentimento assolutamente tipico del filosofo (3) dice Socrate a Teeteto. Ecco: la meraviglia. La meraviglia è lo sconcerto e la sorpresa di fronte al fenomeno del divenire. La meraviglia è data dalla nuova possibilità e prospettiva. Nel coaching la meraviglia è scoprire qualcosa di me che prima non sapevo o conoscevo. È rendermi conto che la soluzione al mio problema è lì, l ho trovata e ho le risorse a mia disposizione. E, se non ho tutte le risorse a disposizione, so se posso trovarle e come posso cercarle. La meraviglia è differente rispetto alla curiosità. La curiosità si ferma alle superficie delle cose. La meraviglia di cui parla Socrate, e che nel coaching, a mio avviso, c è, ci fa interrogare sulle 28

6 cause delle cose e sulle soluzioni. La meraviglia induce il pensiero creativo. Quel tipo di pensiero che consente di trovare soluzioni nuove, vedere scenari non visti, imparare altre strade da percorrere e metodologie diverse, rispondere alle stesse situazioni in modo diverso, definire obiettivi nuovi, magari più ambiziosi, e stupirsi di poterlo fare e di saperlo fare. La creatività è la capacità cognitiva umana di creare e inventare. Con il coaching si crea e si inventa. Il coaching è meraviglia che induce la creatività. Perché, come diceva il matematico Henri Poincaré, "Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili". Il coaching consente questo: scoprire cose che si avevano già a disposizione o che si conoscevano già e unirle con altre, per trovare nuove possibilità. Queste cose risultano nuove perché non si avevano prima: sono la connessione di qualcosa che si aveva già e che miscelato con altro dà vita al nuovo e diverso da prima. Uso il termine miscelato perché penso all atto creativo nel coaching come l avere davanti i colori primari: il giallo, il blu e il rosso. Quando mescolo insieme i colori primari ottengo una gamma infinita di colori secondari. E la gamma è infinita perché posso miscelare i colori mettendo nel recipiente un po più di un colore e un po meno di un altro. E poi ci sono i non colori : il bianco e il nero. Il bianco che riflette la luce e il nero che la assorbe. Il bianco come il colore delle opportunità e il nero come il colore degli ostacoli e degli impedimenti. Quando arrivo ad una nuova idea devo verificarne la sua utilità in termini di funzionalità. Questa mia nuova idea quanto funzionale è rispetto a quello che voglio fare, ai miei desideri e alla mia vita? Quanto nero c è? Quanto è disfunzionale? Ci sono solo colori puri o ci sono anche luci e ombre? Ogni nuova idea è di per sé meravigliosa: perché è una nuova idea. Nella vita di tutti i giorni, nella mia vita, quanto applicabile è? L atto creativo nel coaching risulta cosa meravigliosa e deve fare i conti con la vita vissuta, con il qui e ora e con quello che verrà e che voglio che accada, nei limiti delle possibilità umane. Perché la creatività non è libertà priva di regole, in una vita senza regole. La creatività produce qualcosa di originale, di rilevante (per me e per chi mi sta intorno), di realizzabile (altrimenti parliamo di sogni e desideri) ed è utile (come qualcosa che serve a). L atto creativo nel coaching richiede, a mio avviso, la meraviglia con il senso di vertigine e smarrimento che comporta. È l essere di fronte ad un vuoto su cui sto costruendo il mio ponte. E il coach deve garantire questa forza creativa del coachee senza giudizio, senza critica, senza invidia per l atto di chi genera e deve essere solo accompagnato. (1) Il Teeteto è un dialogo scritto da Platone durante la fase della maturità, collocabile tra il a. C. (2) Platone, Teeteto, Universale Economica Feltrinelli I CLASSICI (prima edizione) p. 69 (3) Ivi, p