Domanda e Prezzi nell'alta Velocità
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- Antonino Rocchi
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1 A cura di TRA consulting, Prof. Andrea Giuricin I benefici della concorrenza nel settore ferroviario L arrivo di Italo ha portato degli enormi benefici al viaggiatore italiano. La concorrenza ha infatti permesso di avere dei grandi miglioramenti, non solo in termini di qualità, ma anche in termini di riduzione dei prezzi. Lo studio ha considerato il perimetro dell alta velocità italiana, vale a dire laddove si ha oggi in Italia la concorrenza. Per il 2017 sono state effettuate delle stime partendo dai dati disponibili degli operatori e dall offerta dei treniper il secondo semestre. Dal 2011, anno precedente all apertura del mercato, al 2017, si stima che il prezzo medio del biglietto (depurato dall allungamento o dalla riduzione del tragitto medio) sia diminuito di circa il 40 per cento. Come evidenziato in altri settori, trasporto aereo o telecomunicazioni in primis, è stata proprio la competizione e l innovazione a portare ad una forte riduzione dei prezzi. Grafico 1: Domanda e Prezzi dei biglietti nell Alta Velocità a confronto con il PIL Domanda e Prezzi nell'alta Velocità (stima) (stima) Domanda Prezzi PIL Italia
2 Al contempo, si denota come la domanda sia aumentata in maniera importante. Tra il 2011 e il 2017, l incremento del numero di viaggiatori chilometro (in questo caso si considera anche il tragitto medio del viaggiatore) si stima sia cresciuto di circa il 90 per cento. Un aumento estremamente considerevole, soprattutto se tenuto conto che il livello del prodotto interno lordo rimane di 2 punti percentuali più basso rispetto al Una crescita della domanda di queste dimensioni non è stata registrata nemmeno nel settore aereo dopo la liberalizzazione degli anni Novanta, dimostrando che il potenziale dell alta velocità è enorme e come questo sia stato liberato dall arrivo di Italo. La caduta del prezzo medio del biglietto, dovuto all arrivo della competizione, permette di fare una stima molto interessante: vale a dire il risparmio per i viaggiatori grazie ai prezzi bassi di Italo. Il secondo grafico stima il risparmio dovuto alla caduta dei prezzi tra il 2012 e il 2017, tenendo in considerazione il prezzo medio di Italo e quello che era invece il prezzo antecedente all arrivo della concorrenza (anno 2011). Grafico 2: Risparmio per i viaggiatori che viaggiano su Italo grazie alla diminuzione dei prezzi Risparmio per i viaggiatori grazie ad Italo dal 2012 al 2017 Più di 1100 mln di Euro Milioni di Euro Più di 500 mln di Euro Più di 600 mln di Euro Totale Risparmio
3 Il dato complessivo evidenzia un risparmio per i viaggiatori superiore agli 1100 milioni di euro tra il 2012 e il 2017 solo per i passeggeri di Italo. Se tra il 2012 e 2015 il risparmio complessivo per i viaggiatori era stato superiore ai 500 milioni di euro, nel biennio si stima possa superare i 600 milioni di euro. Questo risparmio è andato aumentando per due fattori principali: - I prezzi di Italo sono diminuiti nel tempo - Il numero di passeggeri di Italo sono in continua e forte crescita Questa maggiore convenienza nell utilizzo del treno e il contemporaneo aumento della qualità del servizio degli operatori ferroviari, ha portato nel corso degli anni ad uno spostamento della domanda verso il treno, riconosciuto come mezzo di trasporto più ecologico. È possibile stimare la crescita della quota di mercato del treno tra Milano e Roma tra il 2008, anno nel quale non era conclusa l infrastruttura ad alta velocità e non c era competizione tra operatori ferroviari, il 2011, anno nel quale era conclusa l infrastruttura AV, ma non c era ancora Italo e il 2017, anno in cui oltre all infrastruttura AV completata c era anche una piena competizione tra Trenitalia ed Italo. Grafico 3: Quota di mercato del treno tra Milano e Roma tra il 2008 e il % 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Quota di mercato del treno Milano - Roma 37% 2008 (No AV-No Competizione) 56% 2011(AV-No Competizione) 76% 2017 (AV- Competizione)
4 La quota di mercato è cresciuta nel tempo, come è possibile osservare dal grafico precedente. Se nel 2008 il treno aveva solo il 37 per cento della quota di mercato e l aereo era preponderante, nel 2011, grazie all infrastruttura AV, la quota del treno era cresciuta al 56 per cento. Nel 2017, infine, grazie alla competizione e senza altri investimenti nell infrastruttura, la quota di mercato del treno era cresciuta a oltre il 75 per cento tra Milano e Roma. Questo evidenzia che l arrivo della concorrenza, tramite investimenti privati, ha permesso un maggior e più efficiente utilizzo della rete AV. Nel periodo interessato ( ), Italo ha pagatoun pedaggio per l utilizzo della rete (a fine 2017 pari a circa 8,2 euro per treno chilometro nell Alta Velocità) al gestore dell infrastruttura. Grafico 4: Ricavi del gestore dell Infrastruttura grazie all entrata di Italo Milioni di Euro Ricavi del Gestore dell'infrastruttura grazie ad Italo ( ) 0 Italo L arrivo di Italo dunque ha permesso un incremento dei ricavi del gestore dell infrastruttura nell ordine dei 500 milioni di euro, proprio grazie al pagamento del pedaggio da parte del nuovo entrante. Questi soldi non servono solo a pagare i costi di manutenzione, ma sono anche destinati per gli investimenti che verranno effettuati sulla rete.
5 Limiti alla concorrenza Se da un lato l arrivo di Italo ha portato ad una maggiore competizione con grandi benefici per i consumatori e ad un incremento dei ricavi da parte del gestore dell infrastruttura (al netto della riduzione del pedaggio decisa dall Autorità di Regolazione dei Trasporti), è bene evidenziare che rimangono ancora dei punti critici nel mercato ferroviario italiano in termini competitivi. La mancata separazione verticale Nel settore aereo è logico avere un gestore dell infrastruttura aeroportuale differente dal proprietario di una compagnia aerea. Il successo della liberalizzazione aerea avvenuta nel 1997, con la forte caduta dei prezzi e la crescita della domanda, è sicuramente dovuto anche a questo fattore. Nel settore ferroviario la separazione sembra essere un argomento non risolvibile. Dietro a problemi tecnici, si cela invece una volontà a mantenere operatori verticalmente integrati. La mancata separazione verticale porta ad avere una struttura dove il nuovo entrante affronta continui problemi, dalla gestione ordinaria fino a decisioni strategiche. Box 1: Barriere operative Il nuovo entrante ha sempre incontrato problemi operativi: il posizionamento delle ticket vending machine (TVM) è un esempio di come non è possibile tramite regolazione controllare tutti gli aspetti concorrenziali. Il posizionamento di una macchina per i biglietti automatici a Tiburtina alla fine delle scale mobili in entrata alla stazione è stato richiesto per un lungo periodo di tempo da ITALO. Dopo qualche anno il posizionamento è stato concesso dal gestore dell infrastruttura, ma a distanza di una settimana è stato cambiato verso alla scala mobile, che di fatto ha reso inutile la TVM in quella posizione. Avere una TVM in uscita è inutileper vendere biglietti, ma ogni singola macchinetta automatica è un costo di diverse decine di migliaia di euro per un azienda privata. Un altro problema ricorrente è l assegnazione delle tracce ferroviarie. Italo ha impiegato tre anni per operare nelle maggiori stazioni di Milano e Roma. Continui problemi si sono riscontrati anche per il lancio di nuove rotte, dove le proposte di assegnazione spesso riguardavano orari notturni.
6 La mancata separazione verticale pone in evidenza come anche tramite una buona regolazione è impossibile gestire i molti aspetti che caratterizzano il settore ferroviario. Accesso alle Facilities In termini di decisioni strategiche, l accesso alle facilities è altrettanto complesso per un nuovo entrante. L utilizzo di depositi, spazi per la pulizia dei treni ed in generale di tutti quei servizi essenziali per lo svolgimento di un operatività efficiente da parte dell operatore ferroviario sono un ulteriore barriera all ingressoche di fatto frena la competizione. Accesso al materiale rotabile La barriera più elevata nel settore ferroviario italiano è forse quella legata all inesistenza di una ROSCO. L acquisto del materiale rotabile è la prima voce di spesa in termini di capitale. Questo problema è più presente nel settore regionale, dove gli Enti Locali spesso co-finanziano l acquisto dei treni da parte dell operatore dominante. Tuttavia anche nel settore a lunga percorrenza tale mancanza può creare delle difficoltà. Per esempio ancora prima di iniziare il servizio, Italo ha investito tra il 2008 e il 2012 circa 600 milioni di euro per l acquisto dei treni a fronte di investimenti totali nello stesso periodo di quasi 1 miliardo di euro. Italo ha anche comprato ulteriori 17 treni ad alta velocità per sviluppare la propria flotta e poter competere anche su delle nuove tratte. Il settore ferroviario, così come quello aereo, è indubbiamente capital intensive, visti anche i soli costi per l acquisto di un treno (fino a 30 milioni di euro) o di un aereo (fino a 300 milioni di euro), ma con una ROSCO molti problemi potrebbero essere risolti. Ad oggi, un nuovo entrante deve acquistare un treno che durerà oltre 30 anni con i rischi connessi. Non esiste un mercato per i treni usati, anche perché manca una vero e proprio mercato europeo (come se un aereo utilizzato in Italia non potesse operare nel resto dell Unione Europea). Non trasparenza dei dati dell incumbent Legato alla mancata separazione verticale, si pone un problema di trasparenza di dati. Non esiste infatti nel bilancio dell incumbent una specificazione del traffico alta velocità, così come non è chiaro l utilizzo dei contributi ricevuti da parte degli Enti Pubblici Locali.
7 Vi è infatti un conteggio complessivo delle risorse ricevute, ma mancando un processo di gara per l assegnazione dei servizi regionali e quelli a lunga percorrenza, non è chiaro la congruità dei contributi stessi. La mancanza di dati provoca un asimmetria informativa, poiché l operatore ferroviario dominante riesce a ricevere in anticipo informazioni da RFI, in quanto facenti capo alla stessa holding. Mancata concorrenza a livello regionale e rischio di sussidi incrociati L Italia è il primo paese ad avere liberalizzato l alta velocità ferroviaria, ma uno degli ultimi a non aprire il mercato del trasporto regionale. Si è dimostrato in Germania, dove Trenitalia opera nel mercato, che laddove si è introdotto un processo di gara trasparente, i contributi per treno chilometro sono diminuiti di circa il 30 per cento, permettendo anche un risparmio per i contribuenti. Il ricavo medioal netto del pedaggio di Trenitalia nel trasporto regionale risulta essere di circa il 50 per cento superiore a quello tedesco per treno chilometro. Bisogna evidenziare che in Italia i sussidi nel trasporto regionale sono molto cresciuti negli ultimi anni, così come i prezzi dei biglietti. Esiste inoltre un sussidio invisibile in Italia che è il pedaggio molto basso in confronto agli altri Paesi per il trasporto tradizionale e quello regionale. Il segmento regionale di Trenitalia è molto profittevole anche grazie agli elevati sussidi ed ha dei margini operativi del 28 per cento, superiore anche al segmento a lunga percorrenza. Al tempo stesso, in caso si evidenziasse con un processo di gara un eccesso di contributi pubblici, è chiaro che si porrebbe il rischio di contributi incrociati all interno di Trenitalia. Non trasparenza nella strategia d investimento Il pedaggio d accesso alla rete ferroviaria è la prima voce di spesa operativa per gli operatori ferroviari. Tale pedaggio, fissato dall ART, è tuttavia figlia delle scelte di investimento effettuate da RFI (insieme al decisore politico). Se una stazione che è stata programmata (quale quella di Firenze Belfiore), venisse cancellata dalle opere dopo avere speso centinaia di milioni di euro, si apre una problematica importante: il pedaggio serve a pagare in parte anche queste opere e degli errori strategici del gestore dell infrastruttura vengono di fatto riversati sugli operatori ferroviari.
8 Incertezza regolatoria La stabilità regolatoria è uno degli elementi più importanti per sviluppare un business. Se la regolazione è instabile, vi è il serio rischio di bloccare lo sviluppo di un settore economico. La regolazione dovrebbe dunque garantire una stabilità per gli operatori nel mercato e non per gli introiti delle società a controllo pubblico. Il pedaggio, così come il costo dell energia, dovrebbe dunque mantenersi stabile per gli operatori ferroviari, in modo da garantire un continuo sviluppo benefico per i consumatori. Nel momento in cui si registra un instabilità regolatoria, vi è un serio rischio che questa incertezza venga trasmessa ai consumatori tramite un aumento dei prezzi (volti a coprire un rischio più elevato). ITALO continua ad investire nell ampliamento della flotta, ma i cambi regolatori aumentano il rischio di credito e di sviluppo del business.
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