GRUPPO Grattare macinare passare filtrare INCONTRO DELL'11/12/08

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1 GRUPPO Grattare macinare passare filtrare INCONTRO DELL'11/12/08 Discussione per collocare nella sagoma di corpo oggetti e strumenti al fine di rappresentare con un modello i processi che interessano gli alimenti nel loro percorso lungo il tubo digerente. (trasformare)

2 Sperimentazione con gli alimenti disposizione Mela passata nel passaverdura Rimangono nel filtro la buccia e molta polpa, nel piattino cadono solo poche gocce di succo. Aggiungendo un po' d'acqua, la polpa passa più facilmente. Mela grattugiata Si cerca di farla passare attraverso una garza. Prima esce un liquido scuro (quindi non solo acqua), poi pochissima polpa. Aggiungendo acqua e schiacciando con più forza, esce poca polpa in più.

3 Biscotto intero con acqua L'acqua è assorbita e lo ammorbidisce. Il tutto diventa come un pastone. Dalla garza prima esce tutto il liquido, poi, strizzando con forza, la pappetta esce dai buchini (tipo vermini). Biscotto pestato finemente nel mortaio Passa attraverso una garza solo se tenuta morbida. Attraverso il colino, passano solo le parti finissime. Caramella pestata con il batticarne Messa dentro il tulle e immersa nell'acqua, si scioglie e nel tulle ne rimane pressoché niente. Pane E' molto bagnato e si cerca di farlo passare attraverso una garza. Passa solo la parte morbida. La crosta rimane nella garza. Questa esperienza ci permette di immaginare che: le sostanze (come bucce, crusca, fibre in genere) che non si riesce a far passare attraverso garze, colini, tulle,... possono mimare la cacca; quello che è stato filtrato può mimare la parte nutriente degli alimenti che raggiunge tutte le parti del corpo, passando attraverso le pareti dell'intestino e nei vasi sanguigni.

4 Commento all'attività pratica Perché questa attività E utile che i bambini, nel corso degli anni, facciano svariate esperienze di trasformazione indipendentemente da discorsi di cibo e di corpo: attività simili a queste possono essere proposte anche al di fuori di un percorso sul corpo umano. Rompere, frammentare, trasformare in pezzetti, briciole, polveri,... aiuta a immaginare la materia, che apparentemente si presenta continua, composta da particelle tenute insieme da legami più o meno forti. Pensare o ri-pensare a soluzioni: cosa significa sciogliersi ( Essere in due... essere amici... è come nascondersi tra... ). Visualizzare le trasformazioni meccaniche dei cibi aiuta a costruire un primitivo modello di cibo - pappetta prima di immaginarne le trasformazioni chimiche. Trovare analogie con quello che succede nel corpo: se ci sono delle particelle piccolissime sciolte in acqua, sarà più facile immaginare che possano passare nel sangue; se ci sono fazzoletti, garze attraverso cui alcune cose possono passare, sarà possibile poi immaginare la separazione tra le particelle buone che vanno nel sangue (passaggio attraverso pareti di intestino e vasi sanguigni) e quelle cattive che vengono eliminate. Ricordare, in questo modello: - la mancanza di trasformazione chimica di sostanze - l'assorbimento è selettivo, può essere immaginato come un filtraggio? (Non basta essere piccoli per passare nel sangue.) Si possono mettere a disposizione dei bambini altri materiali come frutta, arachidi, carne cotta, formaggio, verdure (patate, carote crude e cotte), farina, zucchero, miele, olio, aceto, detersivo liquido,... per ampliare i discorsi sulle trasformazioni (con molta cautela si può usare l acido cloridrico, in commercio come acido muriatico). Ad esempio, si può mischiare olio rispettivamente con acqua e con detersivo liquido per piatti o per lavastoviglie (quest ultimo è estremamente alcalino, cioè basico) e si può osservare cosa passa e cosa rimane nel filtro (se faccio passare acqua e olio attraverso uno strato di scottex, questo tratterrà buona parte dell olio, mentre, se mischiato al detersivo, lo lascerà passare, con poche tracce di unto).

5 Nell'attività con i bambini è bene... Dedicare del tempo alla scoperta delle proprietà: degli ingredienti interi dei prodotti ottenuti nelle varie fasi della frantumazione delle pappette di ciò che passa e di ciò che non passa nei filtraggi. Alcuni esempi: accorgersi (sfregando tra due dita) delle diverse granulosità delle caramelle e dei biscotti ridotti in polvere; domandarsi perché alcune cose si appiccicano alle dita (da cosa deriva l appiccicosità, si appiccicano tutte allo stesso modo) trovare differenze e somiglianze tra bagnato e appiccicoso (e untuoso) osservare i prodotti (interi o sbriciolati) nell'interazione con l'acqua (perché c'è assorbimento nel pane, nei biscotti, non nella mela; come fa la caramella polverizzata a sciogliersi nell'acqua e cosa vuol dire sciogliersi). Dedicare del tempo all osservazione degli attrezzi e al loro funzionamento anche per stabilire quale sia il più adatto allo scopo: funzione degli attrezzi: schiacciare, triturare, tagliare, sminuzzare, grattugiare, setacciare, separare, attrezzi con una sola funzione (il mortaio), con più funzioni (passaverdura per sminuzzare, schiacciare e separare); funzionamento e struttura degli attrezzi (ad esempio: per manovrare il passaverdura, una mano per tenere e l'altra per girare la manovella, serve un contenitore,...); nell'attrezzo, relazione tra le parti in funzione di (ad es. nella grattugia: la base di appoggio, l eventuale impugnatura, i buchi visti da sopra e da sotto, come si fa a grattugiare,...); scelta degli attrezzi adatti e le strategie usate per rompere (ad es.: frantumare grossolanamente i biscotti con le mani e polverizzarli con il passaverdura; per frantumare le caramelle non bastano le mani e non va bene il passaverdura, ma si può usare il batticarne); la forza necessaria, la fatica, l energia impiegata e le difficoltà; il controllo sulla forza /forze, quella impiegata da noi e quella del prodotto da rompere che oppone resistenza (è' possibile immaginare forze che tengono unite le particelle, corrispondenti alle forze necessarie per separale: ad esempio, meno forza per rompere i biscotti, più forza per rompere le caramelle fanno immaginare particelle unite con meno o più forza); i vincoli del prodotto da rompere (quali proprietà?); ad es. se il pane non è secco a sufficienza, non si può grattugiare, ma se lo si ammolla con acqua,

6 posso utilizzare il passaverdura; controllo sul prodotto (ad es. utilizzo il coltello per tagliuzzare grossolanamente la mela, poi uso il passaverdura). APPROFONDIMENTO PER L'INSEGNANTE Nella prassi didattica spesso, quando ci si occupa di digestione, si vedono le funzioni dell apparato digerente quasi esclusivamente come fine a se stesse o al massimo finalizzate a un generico nutrimento. Ma chi si nutre, il corpo o le sue cellule? La digestione è la trasformazione dei cibi in molecole che possono essere distribuite e utilizzate da tutte le cellule del corpo. Tali molecole possono essere fonte di energia, possono fornire elementi chimici essenziali (aminoacidi, calcio, ferro, ). Le principali trasformazioni nella digestione. La saliva è acquosa, leggermente alcalina e, negli umani, contiene un enzima digestivo che inizia la trasformazione degli amidi (questo enzima non è presente nei carnivori). Le cellule gastriche secernono pepsina e acido cloridrico (HCl). Il ph del succo gastrico è compreso tra 1,5 e 2,5. L acido cloridrico ammorbidisce i cibi più duri e fibrosi, la pepsina inizia una prima trasformazione delle proteine. Il duodeno (25 cm circa) è la parte dell intestino più attiva nelle trasformazioni. Riceve: la bile dal fegato, che emulsiona i grassi in piccole goccioline; il succo pancreatico, liquido alcalino che neutralizza l acidità; enzimi vari, come quelli che trasformano (amilasi) gli amidi (trasformazione iniziata con la saliva) in monosaccaridi e quelli che rompono le proteine in aminoacidi. Il filtraggio, che viene chiamato assorbimento, avviene nella parte rimanente dell intestino tenue e si completa nell intestino crasso.

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