Gestione di una crisi Procedura di licenziamento collettivo Imprese con più di 15 dipendenti Legge 223/91 artt e 24

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1 Gestione di una crisi Procedura di licenziamento collettivo Imprese con più di 15 dipendenti Legge 223/91 artt e 24 Fiuggi 11/12 luglio 2017 ROMA E LAZIO

2 Avvio della procedura Art. 4 comma 1 Trattamento straordinario Nel corso del programma Misure alternative Procedure di mobilità

3 Comma 2 comunicazione preventiva rappresentanze sindacali e associazioni di categoria associazione dei datori di lavoro

4 Comma 3 Contenuti della comunicazione motivi di eccedenza motivi tecnici organizzativi/produttivi numero tempi di attuazione misure personale eccedente e personale abitualmente impiegato conseguenze sul piano sociale

5 Comma 57 giorni esame congiunto tra le parti contratti di solidarietà riduzione di personale forme flessibili misure sociali di accompagnamento

6 Comma 6/7/8 45 giorni L impresa da all assessorato al lavoro della Regione comunicazione scritta sul risultato della consultazione e sui motivi del suo eventuale esito negativo. assessorato al Lavoro della Regione accordo esame delle materie 30 giorni Qualora il numero dei lavoratori interessati dalla procedura di mobilità sia inferiore a dieci, i termini sono ridotti alla metà.

7 Comma 9 accordo sindacale mobilità livello inquadramento età carico famiglia nominativo luogo residenza qualifica Ufficio regionale del lavoro - massima occupazione competente Commissione regionale per l impiego - associazioni di categoria

8 Comma 9/16 Raggiunto l accordo mobilità licenziamento Comunicazione scritta ai lavoratori interessati Dati del lavoratore e le modalità di applicazione dei criteri di scelta assegnazioni a mansioni diverse Deroga al secondo comma art CC Comunicazione agli enti territoriali competenti e associazioni di categoria

9 Comma 9/15 Esaurita la procedura x Mancato rispetto della procedura comunicazione priva di effetto. Lavoratori in mobilità (NASPI) o accordi sindacali per la conservazione del posto di lavoro. Non applicazione in caso di fine lavoro o di contrati a termine. In caso la procedura interessi più unità produttive in diverse provincie/regioni la competenza passa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

10 criteri di scelta L individuazione dei lavoratori da collocare in mobilità deve avvenire nel rispetto dei criteri stabiliti nei contratti stipulati con le Organizzazioni sindacali o in mancanza dei quali nel rispetto di Carichi di famiglia Anzianità Esigenze tecnico organizzative Non possono essere messe in mobilità più donne che uomini nelle stesse mansioni prese in esame.

11 definire parrebbe ovvia la definizione del concetto di crisi. In realtà il legislatore non ha mai definito cosa intende per crisi. crisi La crisi di impresa? è il presupposto per l attivazione delle procedure volte a scongiurare il fallimento. L imprenditore che si trova in stato di crisi può proporre ai creditori un concordato preventivo. in quale momento si verifica la crisi di impresa? La definizione del momento in cui l impresa entra in crisi è fondamentale affinché l imprenditore adotti gli opportuni provvedimenti e proponga una strategia di risanamento. Purtroppo nella prassi accade sovente che il momento di verifica della crisi viene fatto coincidere con quello di grave insolvenza.

12 settori privati La grave crisi economica finanziaria che ha investito il nostro paese negli ultimi anni ha prodotto una politica di tagli spesso indiscriminati e lineari. La mancanza di risorse finanziarie causata dalla crisi, la ricerca della riduzione dei costi fatta anche con la legittima lotta agli sprechi ha causato una forte crisi dei settori che noi organizziamo. sanità privata S.A.E.P. igiene ambientale

13 Procedure art. 223/91 cooperative Si applica anche ai soci delle cooperative di lavoro, che abbiano instaurato con la cooperativa un ulteriore rapporto di natura subordinata, a tempo indeterminato. L avvio della stessa deve essere preceduta dalla approvazione, da parte dell assemblea dei soci, del piano di crisi aziendale (art.8 L.236/93).

14 Molti imprenditori che operano in questi settori spesso utilizzano la scusa della crisi per fare pressione agli enti pubblici committenti del servizio dato in gestione/appalto per ottenere risorse economiche. la ricerca spasmodica del risparmio se non unita a una politica di riorganizzazione dei servizi offerti alla cittadinanza, in termini di offerta di qualità, produce solo pessimi servizi e perdita di posti lavoro.

15 La perdita di un appalto di servizi non può essere ricondotta alle situazioni tipiche di sospensione del lavoro o riduzione del personale per situazioni temporanee di mercato, né ad ipotesi di ristrutturazione o crisi aziendale, quanto, piuttosto, ad un turn over assolutamente fisiologico (Min. Lav. interpello 1/08/2012, n. 22) Licenziamenti per cessazione di appalti Non rientrano, qualunque sia il loro numero, nell area di applicazione della disciplina dei licenziamenti per riduzione del personale. (L.223/1991) Si considerano come licenziamenti individuali plurimi per giustificato motivo oggettivo da assoggettare, quindi, a diversa disciplina.

16 Procedure concorsuali fallimento FONTI NORMATIVE REGIO DECRETO 16 marzo 1942, n. 267 CODICE CIVILE E CODICE DI PROCEDURA CIVILE DECRETO-LEGGE 14 marzo 2005, n. 35 LEGGE 14 maggio 2005, n. 80 DECRETO LEGISLATIVO 9 gennaio 2006, n. 5 Riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali a norma dell articolo 1, comma 5, Della legge 14 maggio 2005, n. 80 DECRETO LEGISLATIVO 12 settembre 2007, n. 169 DECRETO-LEGGE 22 giugno 2012, n. 83 ART. 33

17 imprese fallimento non soggette soggette che esercitano un attività commerciale Enti pubblici non economici Art c.c. Artigiani se al di sotto delle soglie di fallibilità piccole imprese, lavoro svolto dall artigiano in prevalenza Imprenditori in possesso dei requisiti Art. 1 comma 2 L.F. Ente pubblico piccolo imprenditore Imprenditore agricolo (Art c.c.) Start-up innovative

18 concordato imprenditore proposta domanda al tribunale fallimentare PREVENTIVO FALLIMENTARE IN BIANCO presentata DA UNO O PIU CREDITORI CON CESSIONE DEI BENI CON ASSUNZIONE DI GARANZIA SUDDIVISO IN CLASSI DI DEBITORI CON CONTINUITA AZIENDALE

19 finalità evitare proseguire favorire tutelare IL FALLIMENTO DELL AZIENDA L ATTIVITA IL RISANAMENTO L IMPRENDITORE I CREDITORI (i lavoratori)

20 DICHIARAZIONE DI INNAMMISSIBILITà L amministrazione del patrimonio è affidata agli organi della procedura. tribunale fallimentare GIUDICE DELEGATO CURATORE FALLIMENTARE COMITATO CREDITORI

21 DISTRIBUZIONE DEI RICAVATI somme ricavate dalla liquidazione per il pagamento dei crediti prededucibili per il pagamento dei creditori chirografari crediti garantiti da ipoteca per il pagamento dei crediti ammessi con prelazione

22 DICHIARAZIONE DI AMMISSIBILITà L imprenditore continua l attività per gli atti di gestione ordinaria dell azienda, per quelli straordinari ha necessità di autorizzazione del tribunale. tribunale nomina GIUDICE DELEGATO COMMISSARIO GIUDIZIALE COMITATO CREDITORI

23 giudizio di omologazione camera di consiglio decreto motivato reclamabile corte d appello Quando il decreto di omologazione diventa definitivo, cioè quando sono terminati i giudizi di reclamo o sono scaduti i termini per proporli, il curatore rende conto della gestione ai sensi dell art. 116 L.F. e il tribunale dichiara chiuso il fallimento. Con l omologazione del concordato non decadono gli organi della procedura ma rimangono in funzione per sorvegliarne l adempimento.

24 AMMINISTRAZIONE grandi STRAORDINARIA imprese d.lgs n. 270/99 e modifiche requisiti di ammissione lavoratori subordinati non inferiori a 200. Debiti non inferiori ai 2/3 del totale dell attivo dello stato patrimoniale e dei ricavi dell ultimo esercizio. Si trovino in stato di insolvenza. richiesta imprenditore 1 o più creditori pubblico ministero tribunale giudice delegato 1/3 commissari giudiziari

25 AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA di rilevanti dimensioni Legge n /2/2004 requisiti di ammissione Lavoratori subordinati non inferiori a 500. Debiti, inclusi quelli derivanti da garanzie rilasciate, per un ammontare complessivo non inferiore a 300 milioni di euro. richiesta imprenditore mise tribunale decreto di ammissione accertamento insolvenza commissari straordinari

26 scopo amministrazione straordinaria finalizzata alla continuità dell attività dell impresa per difendere i residui valori commerciali produttivi e occupazionali affidando la gestione della crisi all autorità amministrativa

27 fasi osservazione dichiarazione stato insolvenza valutazione risanabilità risanamento realizzabile in via alternativa Cessione dei complessi aziendali Ristrutturazione economica e finanziaria dell impresa In caso di società operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali, anche tramite la cessione dei complessi di beni e contratti.

28 cessione azienda accordo sindacale passaggio dei lavoratori deroga ai diritti Art 47 c. 5 l. 428/90 mantenimento dei diritti Art 2112 cc.

29 AMMORTIZZATORI SOCIALI 2017

30 AMMORTIZZATORI SCOMPARSI Cassa integrazione in deroga indennità di mobilità Dal 2017 sono stati cancellati dalla legge ma attraverso un accordo con la regione Lazio sono stati prorogati per l anno 2017, ovvero 12 mesi a determinate condizioni.

31 fis fondo integrazione salariale strumento di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell attività lavorativa dei lavoratori dipendenti di aziende appartenenti a settori non coperti dalla normativa in materia d integrazione salariale. Decreto L.gs 148/2015

32 durata 12 mesi massimo in un biennio mobile assegno di solidarietà 26 massimo in un biennio mobile assegno ordinario settimane 24 mesi in un quinquennio mobile per ciascuna unità operativa esempi Sarà possibile, nel rispetto del biennio mobile riferito alle singole causali, a seconda della combinazione delle causali invocate, avere le seguenti durate massime: 36 mesi di assegno di solidarietà; 24 mesi di assegno di solidarietà + sei mesi di assegno ordinario + altri sei mesi di assegno ordinario; 24 mesi di assegno di solidarietà + sei mesi di assegno ordinario + sei mesi di assegno di solidarietà. assegno ordinario e di solidarietà

33 quanto spetta 80% retribuzione globale per le ore di lavoro non prestate, comprese tra le ore zero e il limite dell orario contrattuale. tetto retribuzione inferiore o uguale 2102,24 Lordo = 971,71 - netto = 914,96 superiore a 2102,24 lordo = 1167,91 - netto = 1099,70 Gli importi sono rivalutati annualmente con le modalità e i criteri in atto per la cassa integrazione guadagni per l industria. Il Fondo non eroga, in quanto non previsto dal decreto istitutivo del Fondo stesso, l assegno al nucleo familiare.

34 lavoratori contratto subordinato compresi gli apprendisti con contratto di lavoro professionalizzante e con esclusione dei dirigenti e dei lavoratori a domicilio. assegno di solidarietà Garantito ai lavoratori di datori di lavoro che, al fine di evitare o ridurre le eccedenze di personale nel corso della procedura di licenziamento collettivo, (Art. 24, legge 23/07/1991, n. 223) o al fine di evitare licenziamenti plurimi individuali per giustificato motivo oggettivo, stipulano accordi collettivi aziendali che stabiliscono una riduzione di orario con le organizzazioni sindacali più rappresentative. assegni ordinari Tutti i lavoratori interessati da riduzione dell orario di lavoro o sospensione dell attività lavorativa, per cause non dipendenti dalla volontà del lavoratore o del datore di lavoro. L integrazione salariale deve essere concessa per il tempo necessario alla ripresa dell attività produttiva interrotta.

35 assegno di solidarietà azienda procedura licenziamento collettivo Legge 223/1990 esame congiunto 3giorni 25 giorni 10 giorni fino a 50 dipendenti Art 24/31-148/15 accordo sindacale

36 assegno ordinario azienda comunicazione preventiva rsa - rsu - ooss territoriali esame congiunto 3giorni 25 giorni 10 giorni fino a 50 dipendenti Art14/30-148/15 accordo sindacale

37 naspi NUOVA assicurazione SOCIALE PER L IMPIEGO condizioni Partecipazione a politiche attive del lavoro. destinatari requisiti durata indennità Lavoratori in stato di disoccupazione licenziati o che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa e nei casi di risoluzione consensuale. Art. 7 L. 604/1966 Contribuzione di 13 settimane nei 4 anni precedenti e 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti. Erogazione mensile per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni (max 24 mesi) Rapportata alla retribuzione imponibile previdenziale degli ultimi quattro anni, con un importo mensile che non potrà superare euro. È prevista una riduzione del 3% dal quarto mese.

38 ROMA E LAZIO grazie

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