CONFERENZA STAMPA. L ASL di Brescia presenta un progetto rivolto ai malati oncologici terminali con il sostegno della Fondazione Berlucchi.
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- Susanna Santoro
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1 DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE Servizio Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, Brescia Tel. 030/ Fax 030/ servizio.comunicazione@aslbrescia.it CONFERENZA STAMPA L ASL di Brescia presenta un progetto rivolto ai malati oncologici terminali con il sostegno della Fondazione Berlucchi. L Asl di Brescia ha deciso di investire nelle cure palliative predisponendo un progetto sperimentale triennale rivolto ai malati oncologici terminali e alle loro famiglie. Il progetto prevede sia l utilizzo ottimale della rete locale, sia la sperimentazione di servizi aggiuntivi in una parte del territorio ASL. La Fondazione Berlucchi ha deciso di finanziare il progetto proprio per realizzare tali servizi, con un importo di ,00 che verrà elargito nell arco dei tre anni di sperimentazione. In particolare gli obiettivi del progetto sono: da una parte l attivazione di un piano di intervento globale individuale specificatamente orientato alle cure palliative e al supporto della famiglia (da realizzare presso tutte le Direzioni Gestionali Distrettuali) e dall altra l introduzione nell assistenza domiciliare di servizi/prestazioni aggiuntivi per migliorare la continuità delle cure e rendere più sostenibile la domiciliarità delle persone in cure palliative (in sperimentazione presso le Direzioni Gestionali Distrettuali 1 e 2) e contestualmente la verifica degli esiti del potenziamento di alcuni interventi aggiuntivi. La dimensione della popolazione con necessità di cure palliative dell ASL di Brescia può essere stimata come segue: Descrizione Totale ASL di Brescia DGD 1 e 2 Numero assistiti (al ) Stima del numero di malati oncologici con necessità di cure di fine vita (75% dei deceduti per tumore) di cui ospiti di RSA I malati oncologici con necessità di cure palliative di fine vita presentano caratteristiche peculiari: breve durata della malattia, rapida modificazione delle necessità assistenziali, forte impatto emotivo e relazionale nel malato e nella sua famiglia; ciò rende necessario un approccio e modalità operative apposite e dedicate.
2 Benchè siano ormai numerosi e di diversa tipologia, nel territorio di competenza dell ASL di Brescia, i servizi coinvolti nella realizzazione delle cure palliative, quelli ospedalieri risultano ancora non completamente integrati con quelli territoriali, specialmente nelle fasi di dimissione/passaggio ad altre opzioni assistenziali. La presa in carico dei malati di ogni età con bisogni assistenziali complessi tra i quali gli oncologici con necessità di cure palliative di fine vita, avviene da anni in tutti i Distretti dell ASL di Brescia mediante la definizione/attivazione/verifica di un piano individuale globale di intervento, coordinato dalle unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale distrettuali (UCAM). I servizi sia dedicati alle cure palliative sia non dedicati ma più significativi per il coinvolgimento nella gestione dei malati in fase terminale si possono sintetizzare come segue Servizi di cure palliative DEDICATI N. Strutture/Servizi Hospice delle Unità Operative Cure Palliative (UOCP) 3 ODCP (Ospedalizzazione Domiciliare) delle UOCP 3 Hospice Residenziali 3 ADI Cure Palliative In tutta l ASL attraverso 19 Enti e 6 Distretti accreditati Servizi coinvolti nelle cure palliative NON DEDICATI UCAM distrettuali (con il coinvolgimento di MMG/PDF) Medici di Medicina Generale (MMG) Pediatri di Famiglia (PDF) Medici di Continuità Assistenziale (MCA) Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Residenze Sanitario Assistenziali (RSA) Residenze Sanitario assistenziali per Disabili (RSD) Consulenze specialistiche domiciliari (psicologo, fisiatra, geriatra, specialista mirato) Fornitura di: presidi, ausili, dispositivi, pompe infusione, ventilazione e nutrizione artificiale, dietetici Attività ambulatoriali (oncologia, radioterapia, terapia del dolore, medicina, chirurgia, specialità mirate) UO di ricovero ospedaliero (oncologia, radioterapia, medicina, chirurgia) PIANO DI INTERVENTO GLOBALE INDIVIDUALE
3 Il Piano di intervento globale individuale, che coinvolge tutte le Direzioni Gestionali Distrettuali ASL, le cui fasi si prevede verranno completate entro dicembre 2012, è articolato nel modo seguente: Destinatari: malati oncologici con necessità di cure palliative di fine vita. Attori: tutti gli Enti/servizi presenti nel territorio di competenza dell Asl di Brescia (evidenziati nel capitolo precedente). Ambito territoriale: tutti i Distretti dell ASL di Brescia. Modalità attuative: Nei confronti del singolo assistito, il nuovo modello prevede le seguenti modalità: - La segnalazione di un soggetto che si ritiene necessiti di cure palliative può essere formulata da: assistito o suo familiare, Medico di Medicina Generale, Pediatra di Libera Scelta, Medico di Continuità Assistenziale; Unità Operative Ospedaliere; qualsiasi altro operatore/servizio che ha in cura l assistito; - La presa in carico con cure palliative di un nuovo malato avviene a seguito di una valutazione multidimensionale specificatamente orientata alle cure palliative, effettuata dall UCAM con il coinvolgimento necessario del Medico di Medicina Generale/Pediatra di Libera Scelta, in tempi rapidi, coerenti con le necessità e con l andamento evolutivo della condizione clinicoassistenziale, anche con il supporto degli specialisti domiciliari presenti (palliatore, psicologo, fisiatra, geriatra); - L attivazione della/e opzione/i di cura ottimali per la specifica e contestuale condizione clinico assistenziale; - È definita all interno di un piano individuale globale di intervento specificatamente orientato alle cure palliative; - Avviene in tempi coerenti con le necessità e con l andamento evolutivo della condizione clinico assistenziale; - Si avvale di tutti i servizi dedicati alle cure palliative (Hospice delle Unità Operative Cure Palliative, Hospice residenziali, Ospedalizzazione Domiciliare Cure Palliative, Assistenza Domiciliare Integrata Cure Palliative) e non dedicati (Residenza Sanitaria Anziani, Residenza Sanitaria Disabili, Assistenza Domiciliare Integrata, ecc); - Il piano individuale globale di intervento viene aggiornato dall UCAM al mutare delle condizioni climatico-assistenziali, anche introducendo nuovi servizi e/o sospendendo servizi precedentemente attivati. Dal punto di vista organizzativo, il nuovo modello prevede la definizione/aggiornamento di protocolli di intesa tra l ASL e tutte le unità di offerta dedicate alle cure palliative che definiscano i seguenti aspetti: - Tipologia elettiva dei destinatari dell unità di offerta; - Criteri e modalità di accesso all unità di offerta. Sistema di monitoraggio L andamento del Progetto è monitorato attraverso la valutazione, sul totale della popolazione assistita, dei seguenti indicatori di processo, di risultato e di consumo di risorse economiche:
4 - Capacità di risposta: n. assistiti in cure palliative/n. soggetti deceduti per neoplasia (o sua stima - Tempo di risposta: n. giorni intercorsi tra segnalazione e inizio assistenza in cure palliative (primo accesso) - Durata dell assistenza: n. giorni intercorsi tra inizio assistenza e dimissione - Persistenza dell assistenza: % deceduti per luogo di decesso (domicilio, RSA RSD, Hospice, UO per acuti, altro) - Controllo del dolore: differenza tra valori medi alla prima e all ultima determinazione con scale del dolore - Soddisfazione dell utenza: valutazione della soddisfazione espressa tramite il questionario. INTRODUZIONE NELL ASSISTENZA DOMICILIARE DI SERVIZI DEDICATI ALLE CURE PALLIATIVE AGGIUNTIVI L introduzione nell assistenza domiciliare di servizi dedicati alle cure palliative aggiuntivi, in sperimentazione le Direzioni Gestionali Distrettuali ASL 1 e 2, che si prevede di completare nel 2014, si articola come di seguito Destinatari: Malati oncologici con necessità di cure palliative di fine vita residenti in territori delle DGD n. 1 e 2. Attori: Gli Enti erogatori delle cure domiciliari, integrati da tutti gli Enti/servizi presenti nel territorio di competenza dell ASL di Brescia (evidenziati precedentemente). Ambito territoriale: DGD 1 (Brescia città) e DGD 2 (Hinterland). Modalità attuative: Per rendere l intervento domiciliare più mirato e tutelante si intende integrare le attività in atto: potenziando il supporto psicologico a pazienti e familiari; garantendo la continuità di intervento attraverso la presenza anche di unità di Medici Continuità Assistenziale appositamente formati; attrezzando il domicilio, in casi selezionati, con personal computer munito di webcam per facilitare la comunicazione da parte degli operatori con i familiari ed il malato, riducendo l angoscia della solitudine. Devono pertanto venire messe a disposizione: o apparecchiature telematiche con web-cam che consentano di mettere direttamente in contatto visivo-acustico il malato/famigliare con l operatore (case manager, Medici Continuità Assistenziale, medico palliatore, psicologo, infermiere, ecc.); o psicologi dedicati all attività sia a supporto del personale dell équipe sia a supporto di malato e familiari; Per ciascun soggetto/famiglia preso in carico viene: o attribuito un case manager, con il compito di garantire la tempestiva attuazione dei servizi che man mano si rendono necessari; o effettuata una valutazione degli aspetti psico-relazionali da parte di uno psicologo dedicato alle cure palliative, il quale ha la possibilità, nei casi in
5 cui ciò risulti indicato o a seguito di richiesta del malato/famigliare, di effettuare interventi diretti (ambulatoriali, domiciliari, via web-cam); Per garantire un pronto intervento sanitario nelle ore notturne e nelle giornate festive/prefestive, viene attivato un turno medico del Servizio di Continuità Assistenziale dedicato alle cure palliative, effettuato da MCA appositamente formato; Il MMG, per ciascun assistito con necessità di cure palliative preso in carico, esplicita se intende: o coinvolgere direttamente il medico palliatore per le definizioni clinicoterapeutiche; o gestire in prima persona gli aspetti clinici delle cure palliative. Viene attivato un sistema informativo dedicato, integrato con il sistema informativo già in uso per le cure domiciliari e per i malati con bisogni assistenziali complessi, supportato da apposito programma informatico web. Sistema di monitoraggio L andamento del Progetto è monitorato attraverso la valutazione, sul totale della popolazione assistita nelle due DGD interessate, dei seguenti indicatori di processo, di risultato e di consumo di risorse economiche: capacità di risposta: n. assistiti in cure palliative/n. soggetti deceduti per neoplasia (o sua stima) tempo di risposta: n. giorni intercorsi tra segnalazione e inizio assistenza in cure palliative (primo accesso) durata dell assistenza: n. giorni intercorsi tra inizio assistenza e dimissione persistenza dell assistenza: % deceduti per luogo di decesso (domicilio, RSA-RSD, Hospice, U.O. per acuti, altro) controllo del dolore: differenza tra valori medi alla prima e all ultima determinazione con scala del dolore soddisfazione dell utenza: valutazione della soddisfazione espressa tramite il questionario. L attuazione della sperimentazione di servizi aggiuntivi è resa possibile grazie al supporto economico della Fondazione Berlucchi che permetterà di sostenere i costi necessari a sviluppare ed attivare il sistema informativo dedicato, acquisire apparecchiature con web/cam, acquisire autovetture e attrezzature, acquisire figure professionali dedicate (es. Medico Palliatore, Psicologi) e realizzare un adeguata formazione a MMG MCA e operatori domiciliari coinvolti nel progetto. 5 giugno 2012 Ufficio Stampa ASL Brescia
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