L età arcaica. 1 Scheda 10. di Alfonsina Russo L ENOTRIA

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1 di Alfonsina Russo L età arcaica L ENOTRIA L insediamento enotrio di Aliano Il centro indigeno di Aliano è ubicato tra la media valle dell Agri e l ampia valle del suo affluente, Sauro, in posizione strategica per i collegamenti con il vallo di Diano, da un lato, e con l alta valle del Basento, dall altro. Anche per l abitato di Aliano, come per quello di Chiaromonte, si può ipotizzare una o più comunità di villaggio cui sono afferenti le grandi necropoli individuate ad Alianello-Cazzaiola e a Santa Maria La Stella. L abitato cui si riferisce la necropoli di contrada Cazzaiola domina la vasta pianura agrina ricca di ampie aree destinate allo sfruttamento agricolo; esso divenne nel corso del VI secolo a.c. uno dei centri più ricchi del territorio con una forte concentrazione demografica, come è attestato dalle mille e più sepolture fino ad ora scavate. Dall analisi della stratigrafia orizzontale della necropoli è percepibile la tendenza a raggruppare le sepolture in base ai vincoli di parentela; il settore settentrionale è occupato da tombe monumentali delimitate da lastre litiche o da veri e propri recinti di pietre creati quasi a segnare lo spazio destina- Fig. 1. Aliano. Veduta dei calanchi 1

2 2 to ad un gruppo familiare emergente. Le tombe maschili, come consuetudine nelle necropoli indigene, sono contraddistinte dalle armi che contrariamente a quanto attestato a Chiaromonte sono esclusivamente di tipo offensivo. Solo alcuni corredi comprendono la spada, probabilmente a sottolineare il rango militare e l appartenenza ad un nucleo familiare privilegiato. Le sepolture femminili sono caratterizzate da veri e propri abiti cerimoniali, forse usati in vita durante particolari e importanti momenti della donna, quali, ad esempio, il matrimonio: si tratta di vesti decorate in bronzo, osso, ambra e ferro, costituite da gonne, stole, cinture, copricapi,veli. La ricchezza di tali abiti cerimoniali è direttamente proporzionale alla capacità economica del gruppo familiare cui la donna appartiene. Un altro elemento che connota i corredi femminili è costituito dagli strumenti usati per la filatura e la tessitura; oltre alla consueta presenza di pesi da telaio e fuseruole, in alcune tombe sono deposte piccole tessere in terracotta con minuscoli fori di sospensione utilizzate per piccoli telai a mano per realizzare tessuti preziosi e capi di abbigliamento prerogativa solo di donne di rango sociale elevato. Per quanto riguarda il resto del corredo, sempre nelle tombe più ricche, sono diffusi gli strumenti del banchetto, quali alari, spiedi, molle, mentre la ceramica comprende sia prodotti d importazione che di produzione locale, funzionali al consumo del vino, all uso di oli, di unguenti e di aromi (tra i vasi greci oinochoai, kothones, kylikes, stamnoi, aryballoi, lekythoi; tra i vasi indigeni, olle, brocche, ciotole, coppe, kantharoi). Degni di nota sono vasi legati alla valenza purificatrice dell acqua, come i grandi louteria su alto piede. La presenza di vasellame in bronzo contraddistingue ovviamente le sepolture più prestigiose: si tratta di bacili e di lebeti tripodi, di oinochoai trilobate. Un aspetto che caratterizza i corredi infantili sullo scorcio del VI sec. a.c. è la presenza di statuette di tipo greco che rappresentano divinità femminili dalle fattezze umane (Kore, Fig. 2. Aliano. Spada in ferro (VI sec. a C.) dea degli Inferi e Afrodite, forse Urania, con Fig. 2. Aliano. Planimetria della necropoli

3 valenze celesti e ctonie) che accompagnano durante il lungo viaggio verso l Oltretomba i fanciulli, cui la sorte ha impedito un completamento del corso naturale dell esistenza. Sempre in questa fase cominciano a essere attestati vasi di produzione greca con episodi mitici legati in particolare alla saga di Eracle, eroe per eccellenza delle genti italiche. L altra importante necropoli di Aliano è quella ubicata in contrada Santa Maria La Stella, una vasta collina dominante la valle del Sauro. Della necropoli si sono recuperate circa sessanta sepolture, mentre diversi contesti funerari sono stati compromessi dai pesanti lavori agricoli. Da uno di questi proviene la famosa coppa indigena che rappresenta il mito di Eracle in lotta con gli uccelli stinfalidi. I corredi funerari, alla fine del VI-inizi del V sec. a.c., comprendono ormai quasi esclusivamente forme greche, legate a consuetudini di matrice greca; la società enotria sembra lentamente strutturarsi con la definizione di forme più complesse di religiosità e nella sfera politica. Non è un caso che alla prima metà del V sec. a.c. sia da riferire un olla di produzione enotria, rinvenuta a Castelluccio, con iscrizione in alfabeto greco acheo e lingua italica che menziona la touta, ossia una comunità pubblica. Fig. 4. Aliano. Parure da corredo femminile (fine VIIinizi VI a.c.) L insediamento enotrio di Guardia Perticara Recenti scoperte archeologiche effettuate a Guardia Perticara hanno permesso di evidenziare l estrema articolazione dei diversi comparti territoriali all inteno dell Enotria e di chiarire in parte i differenti esiti nelle modalità insediative e nelle trasformazioni culturali tra i vari centri di cultura enotria. Il centro antico si sviluppa su una collina a circa 700 m. s.l.m. dominante l alta valle del Sauro e il territorio circostante. Facili sono i collegamenti, attraverso percorsi trasversali, con la valle dell Agri, da un lato, e con quelle del Cavone e del Basento, dall altro. La necropoli scavata è ubicata sulle pendici orientali della collina, in località San Vito, e si data in un periodo piuttosto lungo compreso tra VIII e V sec. a.c. Anche in questo caso le sepolture sono realizzate in grandi fosse Fig. 5. Aliano. Statuetta in terracotta da corredo infantile (V sec. a.c.) 3

4 4 scavate nel terreno, talvolta delimitate e coperte da ciottoli e lastre di pietra; l analisi della stratigrafia orizzontale ha rilevato un organizzazione per nuclei familiari o di parentela, come indica la vicinanza di tombe di coppie di adulti associati a bambini. Il rituale funerario è quello della deposizione supina. I corredi più antichi, di VIII sec. a.c., sono caratterizzati dalla coppia funzionale costituita dall olla e dall attingitoio; le sepolture maschili sono connotate dalle armi (spada e lancia) e dal rasoio bronzeo, mentre quelle femminili da Fig. 6. Guardia Perticara. Tomba in corso di scavo (inizi V complesse parures ornamentali, in cui spiccano dei vistosi sec. a. C.) copricapi in tubuli e bottoni bronzei. Tra le necropoli enotrie scavate di recente, quella di Guardia Perticara esemplifica in modo chiaro un significativo fenomeno di interscambio culturale tra Greci ed Enotri. Nel corso del VI secolo a.c., i frequenti contatti con il mondo ellenico favoriscono l adesione ai modelli culturali del banchetto funebre, con il consumo delle carni e del vino mutuato dalla sfera civile e religiosa greca. Aumenta in maniera considerevole, come in tutto il mondo enotrio, il servizio ceramico, sia di produzione indigena (kantharoi, thymiateria, ciotole, coppe su piede ecc.), sia di imitazione che d importazione greca. Nel panorama della produzione vascolare enotria, le serie ceramiche attestate a Guardia Perticara presentano delle forme particolari assenti negli altri centri. Nell ambito del repertorio decorativo si registrano delle affinità con la ceramica diffusa nelle valli del Cavone, della Salandrella e del Basento. Si tratta di olle con decorazione geometrica provviste di anse e prese antropomorfe, di grandi kantharoi Fig. 7. Guardia Perticara. Disegni ricostruttivi di guerriero e con esuberanti motivi geometrici, talora con scene più donna complesse in cui è presente la figura umana, come il kantharos della tomba 115 con suonatore di lira. Lo strumento musicale allude al funerale di solito accompagnato da musici, ma è anche simbolo dell armonia cosmica nell escatologia greca. Sono attestati askoi, vasi multipli sul modello del kernos, talora sormontati da motivi plastici, quali protomi di ariete, serpenti o da volatili, simboli delle forze rigeneratrici della natura, di fecondità e di rinascita. Altri oggetti ceramici, anche questi con protomi di ariete, sembrano riprodurre degli arredi di culto, forse connessi con l uso rituale e purificatore del- Fig. 8. Guardia Perticara. Olla a decorazione subgeometrica con anse antropomorfe (VI sec. a.c.)

5 l acqua per la presenza di piccole vaschette. Peculiari di Guardia Perticara sono i modellini di casatempietto, con decorazione geometrica, trovati all interno di sepolture del VI secolo a. C.; muniti di quattro piedini, in un caso in forma di gambe, recano un apertura quadrangolare con coperchio su uno dei due spioventi del tetto. I modellini sono sormontati dalla colomba, che allude all anima che si dilegua dal corpo e vola via (Odissea XI, 220), dal serpente, archetipo dell anima e simbolo delle forze ctonie provenienti dalle viscere della terra, o da protomi taurine, chiaro rimando alla potenza fecondante e agli dei celesti. Fig. 9. Guardia Perticara. Modellino di casa-tempietto (VI sec. A seguito di tali scoperte sono da considerarsi sicuramente provenienti da Guardia Perticara i modellini di a.c.) casa che intorno alla metà dell Ottocento erano nella collezione Amati di Potenza, in seguito dispersi sul mercato antiquario, e che si possono identificare in quelli attestati nei musei di Copenhagen e al Louvre. Si può ipotizzare che tali modelli di casa-tempietto in terracotta si diffondano in quest area per un influsso culturale di ambito metapontino. Non è un caso che i coloni di Metaponto dedicano, quale prestigioso ex-voto nel santuario indigeno di Garaguso, un modellino di tempio in marmo. Diversamente dagli altri centri enotri, che alla fine del VI sec. a.c. evidenziano una crisi demografica ed un impoverimento generale da riconnettere con la fine di Sibari, la necropoli di Guardia Perticara conosce una fase di notevole sviluppo con la formazione di una élite prestigiosa aperta ad idee, miti e consuetudini di provenienza ellenica. Verso la fine del VI secolo a.c., infatti, compaiono le prime forme di importazione quali le lekythoi attiche legate al rituale dell unzione del cadavere. Nei primi decenni del V secolo, periodo in cui vengono praticate alcune sepolture monumentali maschili e femminili, i corredi funebri contengono numerosi vasi a figure nere e a figure rosse all interno di servizi incentrati sul simposio, con complesso sistema vascolare e bronzeo per versare, miscelare, colare e aromatizzare il vino (oinochoe, colum, simpulum, grattugia, situla, griff-phiale). Sui vasi figurati compaiono episodi del mito o ispirati al pantheon e all epos greco. Particolarmente predilette sono le saghe legate ad Herakles e a Teseo, eroi o semidei che, attraverso le lotte contro mostri di diverse fattezze, rappresentano il paradigma della vittoria della vita sulla morte, della cultura sulla natura selvaggia. Basti pensare allo skyphos con Herakles Melqart in abiti orientali e il mostro Lamia, all hydria con Herakles e il leone Nemeo, alla lekythos con Teseo e il Minotauro. Fig. 10. Guardia Perticara. Skyphos a figure nere con Herakles e Lamia (inizi V sec. a. C.) 5

6 Ad essi si aggiungono il cratere raffigurante Hermes, che, nella sua veste di accompagnatore delle anime nell Aldilà (psychopompós), sembra accogliere il defunto che si rivolge mestamente verso il dio; la lekythos con corteo di divinità; l anfora con Nike in volo e l alabastron a fondo bianco raffigurante un guerriero nero (Filottete?) in ambientazione sud-mediterranea. Infine, numerosi altri vasi raffigurano soggetti (satiri e menadi) legati a Dioniso, dio dei vino, della sessualità e della fertilità. Fig.11. Guardia Perticara. Hydria a figure rosse con Herakles e il leone nemeo ( inizi V sec. a.c.) PER SAPERNE DI PIÙ: AA.VV., Tesori dell Italia dei Sud. Greci e indigeni in Basilicata, (catalogo della mostra Strasburgo 1998), Milano-Ginevra S. BIANCO, Nel cuore dell Enotria. La necropoli italica di Guardia Perticara, Potenza S. BIANCO, Le necropoli enotrie della Basilicata meridionale, in Bollettino d archeologia 1-2, 1990, pp. 7 ss. M. TAGLIENTE, Segni di trasformazione in una realtà di confine della val d Agri, in AA.VV., Studi su Siris-Eraclea, Roma 1989, pp. 113 ss. FONTI ICONOGRAFICHE: S. BIANCO, Nel cuore dell Enotria. La necropoli italica di Guardia Perticara, Potenza AA.VV., I Greci in Occidente. Greci, Enotri e Lucani nella Basilicata meridionale, Napoli Copyrhight Tutti i diritti riservati.