PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA PER LA RESIDENZIALITA

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1 PIANO LOCALE DELLA NON AUTOSUFFICIENZA PER LA RESIDENZIALITA L invecchiamento della popolazione rappresenta una dei fenomeni più importanti che riguardano la popolazione dell intera Regione Veneto e del Polesine in particolare. In questo quadro socio demografico la Regione persegue gli obiettivi di promuovere il benessere della persona e di sostenere la permanenza a domicilio e di riservare l accoglienza residenziale alle persone non altrimenti assistibili, garantendo qualità ed appropriatezza degli interventi. In questa ottica si rende necessario avere una visione globale dei bisogni e delle risposte da adottare, all interno di un quadro unitario di programmazione degli interventi sia di tipo domiciliare che residenziale. Per tale motivo la Regione ha elaborato una serie di linee guida per la predisposizione del Piano locale per la Non Autosufficienza che comprende sia la parte domiciliare che quella residenziale. Per quanto riguarda questo ultimo aspetto due sono gli orientamenti strategici che vengono perseguiti e precisamente : la centralità del cittadino ed il diritto alla libera scelta; la programmazione territoriale delle risorse. Per garantire la libera scelta si rende necessario la presa in carico globale della persona e la qualificazione dell intero sistema della residenzialità. Analisi del fenomeno della non autosufficienza nel contesto territoriale dell Az. ULSS 19 Negli ultimi anni si è assistito ad un radicale cambiamento demografico della nostra società, con progressivo aumento della vita media dei cittadini, e conseguentemente dei problemi di salute, con prevalenza delle malattie croniche degenerative e neoplastiche ed altre condizioni di fragilità. Contemporaneamente, sotto la spinta della esigenza di compatibilità economica e ottimizzazione delle risorse, si è reso necessario implementare alcuni aspetti di qualità dell assistenza come appropriatezza e governo clinico, e ciò ha comportato un progressivo spostamento del baricentro dell assistenza sanitaria dell Ospedale verso il Territorio. tale processo si colloca in una più ampia riorganizzazione tuttora in corso della rete dei posti letto complessivamente offerti a livello regionale con riduzione di quelli ospedalieri ed un potenziamento delle strutture residenziali di tipo territoriale e dell Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). 1

2 Il cambiamento demografico ha determinato la presenza nelle strutture residenziali territoriali di pazienti fragili con bisogni assistenziali pesanti, un tempo accolti, in maniera inappropriata, nella rete ospedaliera. Per sostenere tale cambiamento la Regione Veneto, a far tempo dagli anni 80, ha adottato provvedimenti, normativi e finanziari, riguardanti l assistenza residenziale dei pazienti fragili non autosufficienti affidata alle cure primarie. Bisogna infine considerare che le ultime previsioni ISTAT del 2006 prevedono come la vita media degli italiani passi, entro il 2050, da 77,4 a 83,6 anni per i maschi (con un incremento di + 6,2 anni), e da 83,3 a 88,8 anni per le femmine (con un incremento di +5,5 anni). Poiché la condizione di fragilità si integra sempre col contesto familiare, il sistema assistenziale prevede una duplice modalità di risposta: Residenziale, quando il supporto familiare è inadeguato o assente; Domiciliare, quando il sistema famiglia è presente ed è in grado di soddisfare ai bisogni se adeguatamente supportato dai professionisti delle cure primarie. Il sistema della residenzialità nell Ulss 19 La 6 Case di riposo di Adria, Ariano, Corbola, Taglio di Po, Porto Viro e Papozze sono convenzionate con la Az. ULSS 19 per l assistenza agli ospiti non autosufficienti come da tabella allegata, assistiti da 12 Medici di medicina generale convenzionati. Ogni nuovo ospite entra dopo la valutazione da parte dell UVMD (Unità valutava multidimensionale distrettuale) effettuata mediante lo strumento della scheda regionale SVAMA, che ne consente l inserimento nella graduatoria unica nell ULSS 19. A partire dal 1997 è stata attivata presso ogni residenza l Unità Operativa interna (U.O.I.) per la valutazione multidimensionale degli ospiti all ingresso. ogni sei mesi viene effettuata la rivalutazione di ciascun paziente, e viene verificata l efficacia del programma assistenziale, mediante la rilevazione di un sistema di indicatori per la valutazione ed il monitoraggio continuo della qualità assistenziale, che consente di mettere a confronto i risultati ottenuti in ognuna delle cinque strutture con quelli ottenuti nelle altre case di riposo e negli anni precedenti dal 1997 ad oggi. Analogo monitoraggio viene effettuato sulla popolazione anziana assistita a domicilio, per un confronto epidemiologico fra i due gruppi di popolazione. E interessante, per esempio, notare la prevalenza della demenza senile nelle Case di riposo riguarda circa il 50% degli ospiti mentre a domicilio interessa solo il 12% degli assistiti; per contro le piaghe da decubito fra gli ospiti hanno raggiunto nel

3 una prevalenza bassa (7%), inferiore a quella rilevata a domicilio, a conferma della qualità dell accudimento che viene prestato agli ospiti delle strutture residenziali. L età media degli ospiti nelle strutture residenziali è di 83 anni,prevale il sesso femminile per il 76%, sono in aumento continuo i pazienti con problemi cognitivi. Per quanto riguarda il consumo di farmaci, le principali voci di spesa sono rappresentate dai farmaci neurolettici per la cura dei problemi comportamentali nella demenza, ed i prodotti per la medicazione e la prevenzione dei decubiti. l ingresso in struttura è avvenuto nel 2006 dopo un tempo medio di attesa di 64 giorni, per ospiti con una età media già all ingresso di 83 anni, provenienti principalmente dai Comuni sede delle strutture residenziali, ed in percentuali bassissime dai quattro Comuni che ne sono privi (Pettorazza, Porto Tolle, Rosolina, Loreo): in questi Comuni è molto più elevata la percentuale di residenti deceduti presso il proprio domicilio, che risultano in proporzione inversa ai deceduti presso le Case di riposo. per contro nei Comuni che ospitano le Case di riposo (per esempio a Corbola sono deceduti 13% a domicilio e 20% in Case di riposo) è molto più elevata la percentuale di residenti deceduti in struttura. Il turn over degli ospiti è stato del 28,86% nell anno, con una permanenza media di 3 anni e 4 mesi. Obiettivi primari Due sono le direttrici principali che dovranno guidare le scelte nel prossimo biennio: 1) ulteriore miglioramento degli standard qualitativi delle strutture, adeguando quelle più vetuste ai requisiti richiesti, anche in vista dell imminente processo di accreditamento delle strutture. 2) Diversificazione della risposta assistenziale ai bisogni dei pazienti più fragili dando inizio alla creazione di strutture semiresidenziali diurne per anziani non autosufficienti, centri Alzheimer, letti per gli stati vegetativi permanenti, ospedali di comunità (intermediate hospital), letti riservati al sollievo per l accoglienza temporanea di assistiti a domicilio. Lo spostamento della proposta assistenziale dall ospedale alla Casa di riposo incontra però alcuni punti di criticità su cui sarà necessario, per il futuro immediato, un maggior impegno di tutte la professionalità e le competenze operanti nel territorio. Tali criticità comprendono le resistenze da parte dei familiari nell accettazione al trattamento in residenza protetta invece che a livello ospedaliero, legate sia ai maggiori carichi per la famiglia nell accoglimento in casa di riposo, sia al riferimento preferenziale all ospedale come storica tradizione e fiducia consolidata. 3

4 Il raccordo tra il sistema della domiciliarità e quello della residenzialità. Sostanzialmente tre possono essere le proposte migliorative nel mettere in contatto due sistemi che necessariamente non devono essere antitetici gli uni agli altri ma integrativi. 1) usufruire delle strutture della residenzialità per attività che determinano un miglioramento nell assistenza domiciliare. Esempi si possono intravedere nell utilizzo di strutture, convenientemente attrezzate per la rieducazione, esistenti nelle Case di riposo ad attuale esclusivo utilizzo degli ospiti. Cruciale sarà il fattore umano data la difficoltà nella richiesta di figure professionali (fisiokinesi e masso terapisti). Altro esempio la creazione di punti prelievo all interno delle Case di Riposo cui facciano riferimento anziani della zona, trasportati il giorno del prelievo dal proprio domicilio usufruendo di progetti ad hoc con coinvolgimento del terzo settore. tra l altro, questo consentirebbe all assistenza domiciliare infermieristica di indirizzare la propria opera su interventi domiciliari a maggiore complessità. 2) Migliorare il coordinamento di figure professionali che già operano sia nella strutture residenziali che nel territorio. Ad esempio i Dirigenti medici del DSS che fungono anche da coordinatori nelle Case di riposo, ed ancora i MMG che operano sia nella medicina primaria territoriale che all interno delle case di riposo stesse. Sede naturale di queste esperienze integrative l UVMD che, lungi da essere una sede di un ufficio amministrativo del Distretto, deve costituire un metodo di lavoro adatto all integrazione delle diverse figure professionali, di volta in volta convocate per discutere dei percorsi delle singole situazioni complesse. 3) sviluppare nuovi spazi nelle Case di riposo per l accoglienza temporanea (realtà oggi insufficientemente attuata e non ancora sufficientemente considerata) come strumento appropriato per un raccordo ed un sostegno fra servizi della domiciliarità e della residenzialità. infatti famiglie che pur si fanno carico, convenientemente supportate da operatori, di situazioni molto complesse (dal punto di vista sanitario, sociale, organizzativo, ecc..) possono e debbono trovare momenti di sollievo in tali strutture. Ciò incentiva effettivamente la famiglia a continuare a farsi carico di tali situazioni. Sistema di accesso ai servizi residenziali Il sistema di accesso ai servizi residenziali nell ambito dell azienda ULSS 19 segue gli indirizzi emanati dalla Regione Veneto con la delibera 3632 del 13/12/2002 residenzialità a favore delle persone anziane, criteri di mobilità ed i successivi atti di indirizzo in materia. E stato pertanto già nel marzo 2003 istituito il registro unico della residenzialità (RUR) ed adottato il regolamento che disciplina l accesso sia alle strutture 4

5 residenziali operanti nel territorio dell Az. ULSS che quelle operanti in ambito regionale ed extraregionale. Tali strumenti operativi vengono costantemente aggiornati in armonia con le indicazioni regionali di cui l ultima espressione sono le delibere 456 e 457 del febbraio Procedura di ammissione ai trattamenti di residenzialità le domande di accesso presentate dai residenti presso le strutture residenziali, i Comuni o il Distretto vengono valutate in sede di U.V.M.D. mediante la S.V.A.M.A.. tale valutazione determina sia il livello di intensità del trattamento residenziale, attualmente distinto in ridotta o media, che l ordine di inserimento nel registro unico della residenzialità, all uopo istituito e che contiene tutte le informazioni previste dalle disposizioni Regionali. il registro unico della residenzialità rappresenta lo strumento informatico- operativo per la gestione delle impegnative di residenzialità che sono il titolo riconosciuto agli anziani non autosufficienti per la copertura della retta sanitaria al momento dell ingresso nella struttura protetta mentre la retta alberghiera è a carico dell interessato. Il numero delle quote (impegnative) è determinato annualmente dalla regione, e per l anno 2007 è di n. 427, di cui n. 379 di intensità di I livello e n. 48 di intensità di II livello. L attuale sistema prevede, oltre agli interessi ordinari, anche gli inserimenti temporanei per quei soggetti o famiglie che hanno bisogno di un periodo limitato (fino a 3 mesi) di inserimento in struttura protetta prima del ritorno al proprio domicilio, e ne assegna la priorità nella graduatoria unica determinata in base alla valutazione della UVMD, in modo da creare un ulteriore collegamento con il sistema della domiciliarità. tuttavia la percentuale delle impegnative destinate a tale scopo non può superare contemporaneamente il 2,5% delle impegnative assegnate all Az. ULSS. L emissione dell impegnativa di residenzialità da parte della Direzione del Distretto avviene nel momento in cui questa si è resa disponibile e nel contempo vi è la disponibilità di posto letto nel centro servizio scelto dal primo in graduatoria. Il registro unico della residenzialità viene aggiornato costantemente in seguito alla valutazione da parte dell UVMD di nuove domande di accoglimento nelle strutture residenziali, nonché in base agli ingressi nelle strutture qualora vengano rese disponibili le impegnative. La graduatoria unica viene con cadenza mensile trasmessa a tutti i centri di servizio dislocati nel territorio dell Azienda ULSS 19. E importante sottolineare il fatto che titolare dell impegnativa è il cittadino, che la può utilizzare nella struttura che meglio risponde alle sue esigenze anche fuori dal territorio aziendale. 5

6 Articolazione del Sistema di offerta esistente dei servizi Con DGR 457 del la Regione, oltre a fornire le linee di indirizzo per la predisposizione del presente Piano, ha altresì aggiornato la dotazione territoriale in relazione al dato demografico riferito al Accanto al numero della impegnative di 427, viene assegnato un numero di postiletto autorizzabili/accreditabili avente un 10% in più rispetto alle impegnative. Il motivo di questo numero di posti letto maggiore delle impegnative è appunto quello di permettere al cittadino di poter esercitare il diritto della libera scelta, arrivando ad una dotazione di posti- letto complessiva per il territorio pari a 470, che allo stato attuale risultano essere distribuiti nei Centri di Servizio come da tabella allegata. RECETTIVITA ANZIANI CENTRI DI SERVIZIO Territorio ULSS 19 Struttura Non auto Auto Altro Adria 123 I livello 72 4 SVP 24 II livello Papozze 48 I livello 45 Ariano 32 I livello 31 Pol.(CIASS) Corbola (CIASS) 67 I livello II livello Taglio di Po 48 I livello (CIASS) Porto Viro- Villa Tamerici 75 I livello 8 20 (handicap) 15(ex psichiatrici) 6

7 CENTRO SERVIZI ANZIANI ADRIA Decreto del Direttore Generale n. 99 del 16/03/2006 n. 392 del 22/11/2006 n. 363 del 03/11/2006 Decreto del Dirigente Regionale della Direzione per i Servizi Sociali n. 37 del 07/02/2007 Posti Letto Posti letto per ospiti non autosufficienti : 147 Posti letto per ospiti autosufficienti: 72 Posti letto SVP : 4 OPERA PIA F.BOTTONI PAPOZZE Decreto del Direttore Generale n. 391 del 21/11/2006 Decreto del Dirigente Regionale della Direzione dei Servizi Sociali n.36 del 07/02/2007 Posti Letto Posti letto per ospiti non autosufficienti: 48 Posti letto per ospiti autosufficienti: 45 (esistenti) 7

8 CASA DI RIPOSO ARIANO NEL POLESINE CIASS Autorizzazione del Presidente della Giunta Regionale Repertorio n. 31-RO- 04 del 14/06/1994 (non è indicato il numero di posti) Posti Letto Posti letto per ospiti non autosufficienti: 32 Posti letto per ospiti autosufficienti: 31 (rilevati in sopralluogo) VILLA AGOPIAN CORBOLA - CIASS Autorizzazione del Presidente della Giunta Regionale Repertorio n. 31-RO-02 del 15/03/1990 Posti Letto Posti letto per ospiti non autosufficienti: 67 I livello 24 II livello Posti letto per ospiti autosufficienti: 14 (rilevati in sede di sopralluogo) 8

9 CASA DI RIPOSO DI TAGLIO DI PO- CIASS MADONNA DEL VAIOLO Decreto del Direttore Generale n. 59 del 04/02/2002 n. 51 del 17/02/2006 n. 18 del 19/01/2007 Posti Letto Posti letto per ospiti non autosufficienti: 48 I livello Posti letto per ospiti autosufficienti: 0 RES. ASS. VILLA TAMERICI PORTO VIRO Decreto del Direttore Generale n. 249 del 19/06/2000 n. 348 del 31/08/2001 n. 261 del 04/07/2003 n. 360 del 07/10/2003 n. 357 del 31/10/2006 Posti letto: Posti letto per ospiti non autosufficienti: 75 I livello Posti letto per ospiti autosufficienti: 0 9

10 Articolazione della programmazione futura In linea con quanto previsto dalla DGR 457/07 relativamente ai posti autorizzabili/accreditabili si rappresenta di seguito lo sviluppo della programmazione della residenzialità che tiene conto dei limiti indicati dalla DGR succitata. Struttura Non auto Auto Altro Adria 123 I livello 72 4 SVP 24 II livello Papozze 48 I livello 45 Ariano 37 I livello 24 Pol.(CIASS) Corbola (CIASS) 90 I livello II livello Taglio di Po 48 I livello (CIASS) Porto Viro- Villa Tamerici 75 I livello 8 20 (handicap) 15 (ex psichiatrici) Risultano pervenute dal Comune di Rosolina e dal Comune di Porto Tolle due distinte richieste di attivazione di strutture a carattere polivalente per anziani auto e non autosufficienti. Tali progetti vengono allegati al presente Piano, Per entrambi si accoglie la proposta che andrà inserita nella futura programmazione regionale dei posti letto e delle impegnative di residenzialità. Fermo restando che in base alla DGR 457/07 le impegnative di residenzialità risultano essere in numero di 427 e che i posti letto eccedenti vanno utilizzati per favorire il principio di libera scelta del cittadino, si prevede che, oltre le 427 impegnative, possano essere utilizzati posti letto aggiuntivi previo specifico accordo con le strutture per un accoglimento per tempi brevi di ricovero secondo modalità definite con apposito protocollo e con progetto individuale. Risultano pervenute inoltre dai Centri di Servizio del territorio numerose richieste di attivazione di posti letto per soggetti affetti da Alzheimer, indice di una patologia in continuo aumento all interno delle strutture e di un conseguente bisogno di risposta specifica. 10

11 Considerato che allo stato attuale non risulta possibile attivare nuclei S.A.P.A, la risposta che tali pazienti ricevono risulta poco adeguata perché effettuata nella migliore delle ipotesi all interno dei nuclei RSA oppure richiede lo spostamento della persona al di fuori del territorio. Appare quindi utile attivare una sezione ad alta protezione Alzheimer (S.A.P.A) nel contesto del territorio dell Azienda ULSS 19, procedendo pertanto ad inoltrare apposita richiesta in ambito di programmazione regionale. Centro Diurno Socio-Sanitario Ai fini della programmazione inserita nel Piano Locale per la Residenzialità, uno degli aspetti sicuramente importanti nel supporto alla famiglia è rappresentato dal Centro Diurno Socio - Sanitario. L assistenza nel Centro Diurno Socio- Sanitario per anziani non autosufficienti svolge un ruolo importante e strategico nella integrazione delle politiche territoriali a favore degli anziani poiché concorre a mantenere la persona nel proprio ambiente familiare e sociale. Considerata la mancanza di una struttura di questo tipo nel territorio e la sua particolare rilevanza nell evitare interventi di istituzionalizzazione precoce e/o di ricoveri ospedalieri inappropriati della persona anziana non autosufficiente, si ritiene importante la realizzazione di un Centro Diurno Socio-Sanitario che permetta di favorire la permanenza a domicilio della persona attraverso l erogazione di prestazioni sanitarie e riabilitative atte a mantenere le condizioni di autonomia e di rallentamento del processo di decadimento fisico e psichico. Tale struttura può essere assegnata alla Opera Pia Franceso Bottoni di Papozze. 11

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