LA REVISIONE DELLA NORMATIVA SULLA CENTRALE DEI RISCHI: GLI ADEGUAMENTI PUMA2 (bozza definitiva)

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1 GRUPPO INTERBANCARIO PUMA2 LA REVISIONE DELLA NORMATIVA SULLA CENTRALE DEI RISCHI: GLI ADEGUAMENTI PUMA2 (bozza definitiva) Roma, dicembre 2004 BANCA D ITALIA Servizio Informazioni Sistema Creditizio

2 INDICE PREMESSA CENTRALE DEI RISCHI: IL NUOVO MODELLO SEGNALETIC I rischi autoliquidanti Rilevazione della qualità dei crediti ceduti sezione informativa Crediti acquisiti da non intermediari debitori ceduti Rischi autoliquidanti crediti scaduti Nuove informazioni richieste in input Particolarità di trattamento nella fase fidi e garanzie I rischi a revoca Le sofferenze e i crediti passati a perdita Nuove informazioni richieste in input Particolarità nella produzione del file per la Centrale dei Rischi I crediti di firma Le garanzie ricevute Nuove informazioni richieste in input Trattamento delle garanzie reali esterne nella fase fidi e garanzie I contratti derivati finanziari Nuove informazioni richieste in input Particolarità nel trattamento dei derivati strutturati: fase extratabellare Le operazioni in pool Nuove informazioni richieste in input Particolarità nel trattamento della fase fidi e garanzie Nuovi domini delle variabili di classificazione Trattamento dello stato del rapporto ALLEGATI

3 PREMESSA Con la ristampa integrale della Circolare n. 139 dell (9 aggiornamento emanato il ) sono state effettuate rilevanti modifiche alla normativa della Centrale dei Rischi, volte a potenziare il patrimonio informativo posto a disposizione del sistema, tenendo conto sia dell evoluzione dell operatività degli intermediari sia degli orientamenti emergenti in sede internazionale in materia di gestione del rischio di credito. La maggior parte di tali modifiche entrerà in vigore dal mese di gennaio La presente nota tecnica illustra i connessi interventi di adeguamento della documentazione PUMA2 - con riferimento alle indicazioni per la predisposizione dell input e alle implementazioni di alcune funzioni extratabellari - i quali peraltro tengono conto anche delle precisazioni normative recentemente divulgate al sistema dalla stessa Centrale dei Rischi. Per ogni approfondimento si fa rinvio, in ogni caso, alla lettura dei fogli di analisi e del dizionario dei campi e delle formule della tabella decisionale. 3

4 1. CENTRALE DEI RISCHI: IL NUOVO MODELLO SEGNALETICO L aggiornamento alla normativa della Centrale dei Rischi prevede un significativo arricchimento del modello segnaletico, sia in termini di fenomeni rilevati sia in termini di elementi informativi richiesti. Le principali innovazioni riguardano: 1) la rilevazione delle operazioni in derivati finanziari negoziati over the counter; 2) la ridefinizione della categoria dei rischi autoliquidanti, nella quale confluiscono ora tutte le operazioni di smobilizzo crediti; 3) la rilevazione della qualità del portafoglio ceduto, distinguendo lo status di scaduto, pagato e impagato; 4) la distinzione delle garanzie reali in interne ed esterne; 5) il censimento delle operazioni in pool; 6) l evidenza del saldo medio contabile nelle aperture di credito in conto corrente e, più in generale, nei rischi a revoca; 7) l introduzione di informazioni concernenti l area della patologia dei crediti, coerentemente con la nozione di default maturata nell ambito dei lavori sul rischio di credito di Basilea; nello specifico è prevista la segnalazione delle partite incagliate, dei crediti scaduti e/o sconfinanti da più di 90/180 giorni, la nuova nozione dei crediti ristrutturati, la segnalazione delle sofferenze al lordo delle relative perdite. La gestione di queste innovazioni nella PUMA2 ha richiesto un significativo arricchimento degli attributi informativi richiesti in input e la revisione di alcune funzioni extratabellari di trattamento dei dati. Di seguito si descrivono in dettaglio gli interventi effettuati. 4

5 Con particolare riferimento alla nuova segnalazione relativa ai crediti scaduti e/o sconfinanti in via continuativa da più di 90/180 giorni, che andrà prodotta dalla data contabile di giugno 2005, si fa invece riserva di integrare, in una prossima nota tecnica, le indicazioni utili al trattamento della nuova informazione in PUMA I rischi autoliquidanti La nuova normativa prevede che nella categoria dei rischi autoliquidanti confluiscano, in termini generali, tutte le operazioni che configurano uno smobilizzo di crediti. Esse sono rappresentate come un esposizione per cassa del cedente per un ammontare pari alla somma incassata dallo stesso. Rispetto al precedente modello segnaletico rientrano, pertanto, nella suddetta categoria di rischio tutte le operazioni di cessioni di credito (pro soluto e pro solvendo) in cui il cedente non sia un intermediario 1, nonché gli anticipi su crediti ceduti per operazioni di factoring con pagamento del prezzo a titolo definitivo; riguardo allo sconto di portafoglio pro soluto, già rilevato nella categoria autoliquidante, andrà ora segnalato a nome del cedente. La generazione in PUMA2 dei rischi autoliquidanti è guidata dalle condizioni che testano l appartenenza del cedente ai sottogruppi di attività economica associati alla citata categoria degli intermediari, ovvero C00011U o C05011U, a seconda che il cedente sia la controparte diretta del rapporto (pro solvendo) oppure no (pro soluto). 1 Nella categoria degli intermediari, specificamente prevista nella normativa della Centrale dei Rischi (cfr. Glossario) sono incluse le banche, gli intermediari finanziari, le imprese di assicurazione e i fondi pensione. 5

6 Nel caso di cessioni di crediti in cui il cedente sia invece un intermediario (condizioni C00011T o C05011T), l operazione viene segnalata a nome del debitore ceduto, nella categoria di pertinenza dell operazione originaria, opportunamente indicata dall azienda nel campo che, in questo caso, guida la fase di generazione, insieme alla condizione più generale di appartenenza o meno alla categoria degli intermediari 2. Riguardo agli insoluti connessi con operazioni autoliquidanti, essi sono stati ricondotti, insieme alle altre tipologie di insoluti, nella categoria dei rischi a revoca Rilevazione della qualità dei crediti ceduti sezione informativa Crediti acquisiti da non intermediari debitori ceduti I debitori ceduti da clientela diversa da intermediari nell ambito di operazioni di factoring, di sconto pro soluto e di cessioni di credito (pro soluto e pro solvendo) vanno segnalati, per il valore nominale, in una specifica voce della sezione informativa (FTD ), individuando separatamente l ammontare della quota scaduta in mora. Con specifico riferimento alle operazioni di cessione pro solvendo (FTO /05) con cedente non intermediario, è opportuno far presente che, poiché ad esse non sono collegate forme tecniche ausiliarie relative al dettaglio del debitore, l azienda dovrà inserire un numero di 2 Sono state pertanto eliminate le condizioni legate all appartenenza alla categoria dei segnalanti in C.R. (vecchio campo 00164), superata dalla nuova definizione di intermediari (v. nota precedente). 6

7 record pari al totale dei debitori ceduti nell ambito della medesima operazione di cessione, così come previsto per le cessioni pro soluto (FTO /13/14/15). Inoltre, nell ambito della fase di produzione del file per la C.R., va tenuto presente che per la suddetta FTD non è previsto l abbinamento con la localizzazione del debitore censito, ancorché inserito nell anagrafica aziendale Rischi autoliquidanti crediti scaduti Nella sezione informativa (FTD ) deve essere anche evidenziata - a nome dei soli cedenti appartenenti alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici - la qualità complessiva dei loro portafogli di crediti scaduti nel mese precedente a quello della rilevazione. Tale segnalazione dovrà essere prodotta dalla data contabile di febbraio 2005, con riferimento ai crediti scaduti nel mese di gennaio; va tuttavia rilevato che l alimentazione delle relative informazioni utili alla PUMA2 (cfr. paragrafo 1.1.2) può essere effettuata sin da gennaio 2005, tenendo conto che la produzione dell output è opportunamente guidata dalle condizioni di generazione Nuove informazioni richieste in input Ai fini della corretta generazione delle informazioni di Centrale dei Rischi - e delle corrispondenti voci dei tassi attivi nominativi relativamente al cliente da censire nei rischi autoliquidanti, è stato 7

8 necessario integrare l input PUMA2 con alcuni dati relativi al cedente (e, in alcuni casi, al ceduto), ove mancanti. In particolare, sono stati definiti i seguenti nuovi campi: - SOTTOGRUPPO DI ATTIVITA ECONOMICA DEL CEDENTE (campo 5011) E necessario per identificare il sottogruppo di attività economica del cedente - ove questo non sia la controparte diretta del rapporto (operazioni pro soluto) - al fine di individuarne l appartenenza o meno alla categoria degli intermediari. Il suo dominio è il medesimo del corrispondente campo 00011; - STATO DI INCAGLIO DEL CEDENTE/CEDUTO (campo 5106) E necessario per identificare lo stato di incaglio del cedente nelle operazioni pro soluto (FTO /13/14/15 e FTO /38/52 con campo 00142=1) o del debitore ceduto nelle cessioni pro solvendo (FTO /05/06/07) tra intermediari, al fine di determinare lo stato del rapporto (campo 00563) della controparte esposta in C.R. secondo la nuova articolazione. Il suo dominio è il medesimo del corrispondente campo (0=non incagliato, 1=incagliato); - STATO DI SOFFERENZA DEL CEDENTE/CEDUTO (campo 5119) E necessario per identificare lo stato di sofferenza del cedente nelle operazioni pro soluto (FTO /13/14/15 e FTO /38/52 con campo 00142=1) o del debitore ceduto nelle cessioni pro solvendo (FTO /05/06/07) tra intermediari, al fine di evitare la generazione nelle categorie autoliquidanti, a scadenza o a revoca di una controparte indiretta del rapporto, segnalata in C.R. nella voce propria delle sofferenze. Può assumere i valori zero (non in sofferenza) e 1 (in sofferenza). 8

9 Ai fini della rilevazione delle informazioni sulla qualità dei debitori ceduti in sezione informativa (cfr. paragrafo ), è necessario alimentare correttamente il dato relativo alla quota di capitale scaduto in mora (campo 00672), ove presente. Tale dato era già presente nelle FTO delle cessioni (1163.XX) ed è ora richiesto per la prima volta nella FTA delle operazioni di factoring a titolo definitivo ( ). Per ciò che concerne la generazione della voce di sezione informativa relativa ai crediti scaduti nel mese precedente a quello della segnalazione (cfr. paragrafo ), è stata definita una nuova forma tecnica ausiliaria (voce ) collegata a tutte le FTO interessate ( , , /05, /05/12/13/14/15, /38/52). Essa va alimentata distinguendo, nell ambito dei crediti acquisiti da un cedente e scaduti nel mese t-1, l ammontare di quelli pagati (campo 06008) e di quelli non pagati (campo 06009). I debitori sono classificati soltanto in base alla loro localizzazione geografica nell ambito delle macro aree previste dalla normativa; pertanto, per ciascun cedente, vanno alimentati tanti record relativi alla FTA quante sono le aree geografiche di appartenenza dei relativi debitori ceduti e scaduti nel mese t-1. A tal fine, nella suddetta FTA , sono stati previsti i seguenti nuovi campi: - AMMONTARE CREDITI SCADUTI MESE PRECEDENTE E PAGATI (campo 6008) E definito come tutti i campi importo; - AMMONTARE CREDITI SCADUTI MESE PRECEDENTE E IMPAGATI (campo 6009) E definito come tutti i campi importo; - LOCALIZZAZIONE DEL DEBITORE CEDUTO (campo 5000) 9

10 E un codice di cinque posizioni che identifica le macro aree geografiche di residenza del debitore (99520=nord-ovest, 99530=nordest, 99540=centro, 99550=sud, 99560=isole, 99510=non residente). Tale informazione va opportunamente gestita nella fase di produzione del file per la Centrale dei Rischi, a valle della generazione PUMA2; essa è, infatti, necessaria per trattare l unico caso in cui la segnalazione deve riportare una localizzazione che non si riferisce al cliente censito (campo 00030), bensì ad un altro soggetto (pluralità di debitori). L abbinamento con l archivio anagrafico C.R., per la FTD , va pertanto effettuato in eccezione rispetto al suddetto campo. Va inoltre osservato che la segnalazione della FTD va prodotta in connessione con la rilevazione, per cassa o per firma, dei rapporti riferiti al medesimo cedente ed è pertanto legata alla condizione di censibilità dello stesso ai fini della Centrale dei Rischi nel mese di riferimento Particolarità di trattamento nella fase fidi e garanzie Nell ipotesi in cui la controparte da segnalare in C.R. non è quella direttamente indicata nel rapporto, come nel caso delle operazioni autoliquidanti pro soluto in cui viene esposto il cedente anziché il debitore ceduto, occorre gestire la corretta rappresentazione delle informazioni presenti nei record fidi. Secondo quanto previsto dalla normativa, l esposizione del cedente deve essere rilevata attribuendo convenzionalmente alle classi di dati 10

11 accordato e accordato operativo il medesimo valore dell utilizzato; tale esigenza è risolta tramite specifiche routine di generazione degli importi. Ove presente un fido a nome del debitore ceduto, è necessario intercettare l eventuale margine, al fine di evitarne la generazione nella rilevazione C.R. La fase di unificazione e controllo, pertanto, provvede ad identificare le operazioni in cui si verifica la condizione che determina il cambiamento della controparte esposta in C.R. (ad esempio le cessioni pro soluto non tra intermediari), derivando il campo con il valore 1 (tramite le routine 00011DF, 00142DF, 05011DF). Tale derivazione è funzionale alla generazione dei margini relativi alla categoria di rischio autoliquidante, che avverrà soltanto quando il suddetto campo non sarà pari a 1 (C050010). Per testare tale condizione è peraltro necessario che la fase Fidi e garanzie provveda a riportare il campo come sopra derivato (ove non presente andrà considerato pari a zero) sugli eventuali record dei fidi che riportano i margini che residuano dopo la ripartizione dell accordato (cfr. anche allegato 1). Nel caso in cui il fido a nome del debitore connesso ad una operazione autoliquidante sia ancora il fase di accordato (non sono ancora state alimentate FTO di rapporto ma è già presente la FTO di fido) è necessario che l azienda valorizzi in maniera coerente la tabella fidi (TCOR12). In particolare, in corrispondenza del relativo codice di fido (campo 00029) occorre alimentare l informazione della voce/sottovoce C.R. con il valore (fido non di competenza C.R.). Al momento dell utilizzo di quel fido (presenza delle FTO di rapporto), occorrerà 11

12 adeguatamente modificare il suddetto campo da a (categoria autoliquidante). 1.2 I rischi a revoca La categoria dei rischi a revoca è stata arricchita con una nuova classe di dati: il saldo medio (tipo importo = 34) che nell input PUMA2 è segnalato tramite il campo In particolare, esso è richiesto per tutte le tipologie di aperture di credito, anche per quelle che, avendo caratteristica di irrevocabilità (campo 00170=1), confluiscono nei rischi a scadenza (FTD ). Non è invece richiesto per gli insoluti - che, come già precisato, sono ora tutti ricondotti nei rischi a revoca (cfr. paragrafo 1.1) per i quali il relativo campo è valorizzato a zero dalla procedura. Nell ipotesi in cui al conto corrente afferiscano anche movimenti relativi ad operazioni salvo buon fine (gestione del conto unico) è necessario che l azienda fornisca anche un saldo medio depurato di tali operazioni (nuovo campo 06661, avente caratteristiche analoghe al campo 00661). 1.3 Le sofferenze e i crediti passati a perdita Le sofferenze devono essere esposte in C.R. al lordo delle svalutazioni e di tutti i passaggi a perdita eventualmente effettuati sulla singola posizione ( stock ). Per esigenze di continuità segnaletica, 12

13 peraltro, permangono i medesimi criteri di censimento ovvero non vanno rilevate le posizioni con importo inferiore a 250 euro, al netto delle perdite. L informazione relativa allo stock di perdite va fornita sia nella sezione per cassa (FTD ) per determinare il valore lordo della sofferenza, sia nella sezione informativa (FTD ); in PUMA2 è stato scelto di associare tale dato a ciascuna posizione a sofferenza (FTO 1171.XX, ecc.), al fine di garantire piena coerenza tra le due segnalazioni. Ciò comporta che, nel mese di estinzione della posizione a sofferenza (per effetto del pagamento della quota non a perdita, per passaggio totale a perdita o per cessione), le FTO interessate dovranno essere alimentate in input per l ultima volta, azzerando il loro valore contabile e segnalando l ammontare complessivo delle perdite accumulate da quella posizione, comprese quelle eventualmente rivenienti dall eventuale cessione, ai fini della segnalazione la FTD E importante sottolineare che nulla è cambiato riguardo all alimentazione delle voci della V sezione di matrice (FTO /16) relative alla cancellazione di attività connesse con sofferenze o cessioni di credito, salvo la circostanza che l informazione non va più fornita con riferimento ad una controparte nominativa (i campi e non sono più richiesti), ma per ammontare complessivo del mese di riferimento Nuove informazioni richieste in input Il trattamento dello stock di perdite in PUMA2 ha richiesto la definizione del seguente nuovo campo: 13

14 - AMMONTARE DELLO STOCK DI PERDITE (campo 6007) E definito come tutti i campi importo. Nel caso di operazioni effettuate con fondi di terzi in amministrazione, l azienda deve indicare nel campo soltanto la quota di perdita a proprio carico Particolarità nella produzione del file per la Centrale dei Rischi Nella fase di produzione del file per la C.R. le posizioni a sofferenza sono selezionate in base al citato limite di censimento (250 euro). A tal fine, in considerazione del fatto che i nuovi record contengono un importo al lordo delle perdite, in PUMA2 vengono generate parallelamente due derivate per la voce sofferenze (FTD e FTD fittizia ), rispettivamente con importi al lordo e al netto delle perdite. La derivata fittizia, con l importo al netto, dovrà essere utilizzata per l individuazione delle posizioni da segnalare. In particolare, qualora la derivata fittizia (FTD ) presenti un importo inferiore a 250 euro ed il cliente censito era segnalato per cassa a sofferenza fino al mese precedente, nel file C.R. occorre produrre soltanto l informazione di sezione informativa (FTD ) ed eliminare quella per cassa (FTD ). Se, invece, la derivata fittizia non risulta generata da PUMA2 (a causa di importo complessivo pari a zero) e gli importi presenti nella FTD e nella FTD sono uguali, nel file C.R. occorre produrre soltanto l informazione di sezione informativa (FTD ) ed eliminare quella per cassa (FTD ), sempre a condizione che il cliente censito fosse segnalato per cassa a sofferenza nel mese precedente. 14

15 Va da sé che, affinché tale dinamica sia correttamente gestita, è necessario memorizzare mese per mese le informazioni relative ai clienti (codice censito) che vengono segnalati a sofferenza in C.R. (categoria ). 1.4 I crediti di firma Nell ambito della categoria dei crediti di firma di natura finanziaria (FTD ) è prevista una segnalazione che rilevi le garanzie rilasciate dall azienda in occasione di operazioni di cessione pro solvendo. Essa è dovuta fino all estinzione della garanzia. L informazione è generata dalla FTO , relativa alle cessioni pro solvendo, coerentemente con il dato segnalato nella sezione degli impegni e rischi della matrice (FTD 1509.XX). 1.5 Le garanzie ricevute Nuove informazioni richieste in input La normativa prevede la distinzione delle garanzie reali (pegno e ipoteca) in interne ed esterne (ad es. terzo datore di ipoteca). Attualmente sulle FTO dei fidi ( , , , , ) è presente un campo (00313) composto da alcuni informazioni ripetitive (che vanno cioè alimentate attraverso più ricorrenze); esse servono ad individuare le diverse garanzie reali che 15

16 possono assistere un affidamento. Tale individuazione avviene essenzialmente attraverso il codice della garanzia (campo 00025, il cui dominio è gestito tramite la tabella TCOR10) ed il suo relativo valore (campo 00650), con l aggiunta di alcune informazioni di corredo. Al fine di distinguere le garanzie interne da quelle esterne è stato necessario implementare la struttura sopra descritta con ulteriori tre campi ripetitivi, definiti come segue: - CODICE ANAGRAFICO AZIENDALE DEL GARANTE DI GARANZIA REALE ESTERNA (campo 5308) indica il codice aziendale del cliente che ha rilasciato una garanzia reale esterna (pegno o ipoteca). Tale informazione è utilizzata dalla fase fidi e garanzie sia per testare la condizione di presenza di una garanzia reale esterna ai fini della determinazione del valore da attribuire al campo (tipo garanzia), sia per la segnalazione del censito da indicare nella FTD (garanzie ricevute). Nell ipotesi in cui non siano presenti garanti esterni, il campo va valorizzato con la dicitura: NO GAR REALE EST ; - CODICE ANAGRAFICO AZIENDALE DI AGGREGAZIONE C.R. DEL GARANTE DI GARANZIA REALE ESTERNA (campo 5310) indica il codice aziendale di aggregazione C.R. del cliente che ha rilasciato una garanzia reale esterna (pegno o ipoteca). Tale informazione, se presente, è utilizzata in alternativa al campo per la segnalazione del censito da indicare nella FTD (garanzie ricevute); - STATO DEL RAPPORTO (campo 00563) il campo era già definito nell anagrafica PUMA2, ma nell attuale normativa ha modificato il proprio dominio. In particolare, nell ambito delle garanzie reali esterne, esso serve a distinguere, al pari di quanto già 16

17 avviene per le garanzie personali, se la garanzia non sia stata attivata (valore 61) oppure se lo sia stata ma con esito negativo (valore 62). Tale dato è necessario alla corretta generazione dell informazione relativa allo stato del rapporto presente sulla citata FTD (garanzie ricevute) Trattamento delle garanzie reali esterne nella fase fidi e garanzie La corretta alimentazione dell input secondo le indicazioni descritte nel precedente paragrafo, è funzionale alla fase Fidi e garanzie che, in particolare, dovrà (cfr. anche allegato 1): - implementare la fase di ripartizione delle garanzie reali generando, oltre alle attuali informazioni, anche le nuove relative ai campi 05308, 05310, e al campo (valore garanzia reale); - generare sui record rapporti del filone C.R., oltre agli attuali campi 569 (tipologia della garanzia reale), 624 (importo garanzia reale per C.R.) e 564 (tipo garanzia per C.R., secondo i valori alimentabili in input), anche i campi 05308, 05310, 00563, (forma tecnica di provenienza presente sul record fidi) e 00650; - derivare il campo 564 di output sulla base dei campi ripetitivi 569 (tipologia della garanzia reale) e 5308 (codice anagrafico garante esterno) e dell eventuale contenuto del campo 564 di input, seguendo le regole descritte nella routine 00564R1 definita nella sezione 0 della tabella decisionale. L informazione relativa alle garanzie reali esterne deve essere utilizzata anche per la segnalazione delle garanzie ricevute (FTD ), che in precedenza comprendevano soltanto quelle personali. 17

18 A tal fine, sempre nell ambito della fase Fidi e garanzie, al termine della ripartizione andranno opportunamente individuati i record aventi informazioni significative relative alle garanzie reali esterne (campi 05308, e 00563) ed articolati in tante ricorrenze quanti gli abbinamenti garante esterno/garantito. Tali combinazioni vanno confrontate con le analoghe prodotte dalla ripartizione delle garanzie personali al fine di alimentare correttamente le diverse ricorrenze della FTD intermedia , che rappresenta l input della successiva fase di generazione della FTD In particolare: - se per la medesima coppia di garante/garantito esistono solo garanzie personali, la voce va elaborata secondo le attuali modalità (nel campo 564 va riportato il valore presente in input); - se per la medesima coppia di garante/garantito sono presenti soltanto garanzie reali esterne, la voce va alimentata secondo modalità analoghe alle attuali, tenendo presente che nel campo (valore garanzia) va riportato il campo (valore della garanzia reale), nel campo (valore garantito) va riportato il campo 00624, nel campo va riportato il valore 126 (garanzia reale esterna) e che vanno avvalorati i campi 05308/05310 e 00563, così come presenti sui record fidi. Va inoltre riportato il campo (derivato in input sulle FTO dei fidi tramite la routine 00001D1) che serve alla generazione del censito collegato ; - se per la medesima coppia di garante/garantito sono presenti sia garanzie personali che garanzie reali esterne, i campi e saranno dati dalla somma dei rispettivi valori garanzia e garantito e il campo andrà impostato con il valore 124. Nel campo andrà riportato il valore 62 soltanto se almeno una delle garanzie 18

19 (personale o reale esterna) prestate dal garante risulti attivata con esito negativo, altrimenti andrà valorizzato a zero. 1.6 I contratti derivati finanziari I contratti derivati finanziari sono rilevati per la prima volta nel modello segnaletico della Centrale dei Rischi. Ciò determina l obbligo di identificazione della controparte (codice aziendale del cliente); sono state, pertanto, eliminate le forme tecniche originarie che facevano riferimento a clienti non codificati (FTO , , /08, /07, /07, /07/11/15/19). Devono essere segnalati tutti i derivati finanziari, incluse le operazioni a termine, negoziati sui mercati over the counter (condizione C010030), esposti in base al loro valore intrinseco positivo, al netto di eventuali accordi di compensazione (condizione C005430). Sono esclusi dalla rilevazione i derivati incorporati in strumenti finanziari passivi, quali ad esempio le obbligazioni emesse (condizione C00940A), gli internal deals (condizione C00521A) e i contratti su tassi di cambio di durata originaria non superiore a 14 giorni di calendario (condizione C00010A) Nuove informazioni richieste in input La rilevazione in C.R. di taluni contratti derivati finanziari ha richiesto un trattamento particolare per poter individuare correttamente il 19

20 valore intrinseco positivo da segnalare come misura dell esposizione a rischio nei confronti della controparte. Alcune tipologie di interest rate swap (ad esempio: amortizing, accreting) prevedono la presenza di un capitale nozionale variabile nel tempo; pertanto in matrice, ai fini della segnalazione della vita residua, sono scomposti in più record, per ciascuno dei quali può essere indicato un valore intrinseco (positivo o negativo). Resta fermo, peraltro, che il valore intrinseco del contratto è unico ed è dato dalla somma algebrica dei valori intrinseci riportati sui singoli record componenti. Poiché ai fini dell esposizione in Centrale dei Rischi rilevano soltanto i valori intrinseci positivi, tale configurazione potrebbe risolversi in una rappresentazione non corretta dell effettiva esposizione del cliente. Nei casi in cui sia verificata la situazione sopra descritta, l azienda può, soltanto per tali tipologie di derivati, indicare, convenzionalmente, il valore intrinseco complessivo del contratto (positivo o negativo) su un unico record, individuato in quello avente data di scadenza maggiore, avvalorando gli altri record con il valore intrinseco minimo accettabile dai controlli formali previsti per i campi e (un centesimo di euro). Anche i contratti derivati cosiddetti strutturati (ad esempio: quelli che prevedono un contratto ospite e uno o più derivati incorporati) sono attualmente scomposti in più record, secondo le disposizioni di matrice; per queste tipologie è stata individuata una modalità che consente di identificarli come unico contratto nei confronti della medesima controparte, con un valore intrinseco dato dalla somma algebrica dei singoli valori 20

21 intrinseci segnalati in ciascun record componente. In particolare è stato definito il seguente nuovo campo: - CODICE UNIVOCO DELLA STRUTTURA DEL DERIVATO (campo 05277) il campo serve ad identificare univocamente un derivato strutturato (la codifica è a cura dell azienda, ma il codice assegnato dovrà comunque essere diverso da tutti zeri); deve essere alimentato in input con il medesimo valore riportato su tutti i record componenti un singolo contratto. Tale informazione sarà utilizzata dalla fase di compattamento per aggregare i record, a parità di NDG del cliente (campo 00030) e di codice del derivato strutturato Particolarità nel trattamento dei derivati strutturati: fase extratabellare Come descritto nel precedente paragrafo, i derivati strutturati sono identificati in input dall alimentazione del campo 05277, che rappresenta il codice univoco del contratto. Nella fase di Unificazione e Controllo, sui record ove è presente tale codice, viene derivato, tramite la routine 00697D1, un campo segnato (campo 06010) che rappresenta il valore intrinseco del singolo record componente il contratto, positivo o negativo. Per questi record la fase di generazione, guidata dalla condizione che testa la presenza del suddetto campo (C00940B), produce una serie di derivate fittizie specifiche (FTD ). Tali derivate dovranno opportunamente essere trattate dalla fase di compattamento, al fine di aggregare tutti i record che presentano parità di 21

22 codice cliente (campo 00030) e di codice univoco del derivato strutturato (campo 05277), sommando il citato campo segnato I soli record che, al termine di questa fase di aggregazione, presentano un valore intrinseco totale positivo devono essere presi in considerazione ai fini della segnalazione della derivata finale (FTD ), eliminando opportunamente dall output il campo Le operazioni in pool Nell ambito della sezione informativa è stato previsto il censimento delle operazioni effettuate in pool, distinguendo la quota di ciascun partecipante (identificato dai valori del campo 00109=2,4) da quella della capofila (identificata dai valori del campo 00109=1,3) e dall ammontare globale del pool (segnalato dalla sola capofila). Le informazioni relative a ciascuna operazione sono generate secondo i medesimi criteri con i quali la stessa è rilevata per cassa, a meno degli attributi informativi non richiesti. Tale condizione in PUMA2 è realizzata replicando la struttura della generazione dei crediti per cassa per i quali è richiesto il di cui pool (rischi autoliquidanti voce 5502; rischi a scadenza voce 5504; rischi a revoca voce 5506; finanziamenti a procedure concorsuali voce 5508), attraverso la definizione di una serie di derivate fittizie opportunamente abbinate alle diverse categorie di rischio. In particolare la struttura di riferimento è la seguente: - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi autoliquidanti ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; 22

23 - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi autoliquidanti ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi a scadenza ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi a revoca ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai finanziamenti a procedure concorsuali ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi autoliquidanti ( ) per azienda partecipante (C00109T) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi autoliquidanti ( ) per azienda partecipante (C00109T) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi a scadenza ( ) per azienda partecipante (C00109T) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi a revoca ( ) per azienda partecipante (C00109T) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai finanziamenti a procedure concorsuali ( ) per azienda partecipante (C00109T) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi autoliquidanti ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi autoliquidanti ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi a scadenza ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; - FTD : derivata fittizia corrispondente ai rischi a revoca ( ) per azienda capofila (C00109S) genera ; 23

24 - FTD : derivata fittizia corrispondente ai finanziamenti a procedure concorsuali ( ) per azienda capofila (C00109S) genera Questa impostazione garantisce che le informazioni per cassa relative alle operazioni in pool - già oggi segnalate individualmente da ciascun partecipante (la maggior parte, infatti, sono rilevate in C.R. in quanto rientranti nel limite di censimento, ma non sono riconoscibili come tali) - siano coerentemente identificate nelle specifiche voci della sezione informativa ( e ), attraverso la sola valorizzazione del campo Riguardo all informazione globale sul pool (voce ), essa, come già detto, deve essere fornita dalla sola azienda capofila. In particolare, questa deve segnalare il totale dell accordato (operativo e non) e dell utilizzato. Con riferimento all utilizzato, in matrice oggi è rilevata, attraverso il campo 00645, la cosiddetta quota altrui, che può essere pertanto utilizzata per integrare la quota della singola capofila (campo 00605) ed ottenere il totale richiesto. E opportuno, tuttavia, richiamare l attenzione sulla corretta alimentazione del suddetto campo da parte della capofila: esso deve, infatti, deve essere coerente con la somma degli utilizzati segnalati da ciascun partecipante al pool diverso dalla capofila. Riguardo all accordato, invece, è stato necessario integrare le informazioni di input. 24

25 1.7.1 Nuove informazioni richieste in input Al fine di completare la segnalazione della capofila, pertanto, è stato necessario definire il seguente nuovo campo: - AMMONTARE DELLA QUOTA ALTRUI DI FIDO CONCESSO IN POOL (campo 06006) il campo rappresenta l ammontare del fido concesso dagli altri partecipanti al pool diversi dalla capofila (è il complemento al campo indicato sulle FTO dei fidi per ottenere il totale dell accordato dell operazione in pool). E presente soltanto sulla FTO relativa ai fidi specifici e va avvalorato dalla sola capofila (campo 109=1,3) sui medesimi record fidi ove essa segnala la quota di pool di propria competenza. Esso va, alimentato, con modalità analoghe, anche sugli eventuali record fidi in cui viene rilevata la parte di fido non ancora operativo (campo 00312=0). E importante sottolineare che, per la corretta generazione delle informazioni relative al totale pool, la capofila deve alimentare in modo adeguato le informazioni sui fidi. In particolare, per le operazioni in pool essa potrà utilizzare soltanto fidi specifici (FTO ). L eventuale utilizzo di fidi promiscui, infatti, non consentirebbe una corretta ripartizione dell accordato globale pool, tenuto conto che ad un fido promiscuo potrebbero essere collegati rapporti riferiti allo stesso affidato del pool, per operazioni non inerenti al pool Particolarità nel trattamento della fase fidi e garanzie 25

26 Nel trattamento delle operazioni in pool, la fase Fidi e garanzie, in presenza di fido specifico della capofila (campo 109=1,3) operativo (campo 00312=1), deve riportare l importo indicato nel campo nel medesimo campo 06006; per l eventuale parte non operativa (campo 00312=0), l importo indicato nel campo 06006, va invece riportato nel campo 06887, analogamente a quanto già avviene per il campo 887 sulla quota singola. 1.8 Nuovi domini delle variabili di classificazione Nella nuova normativa diverse variabili di classificazione hanno ampliato e modificato il precedente dominio di rappresentazione dell informazione. Ad esempio, la variabile tipo attività (campo 00556) prevede un articolazione più ampia della categoria dei rischi autoliquidanti e della corrispondente sezione informativa, così come ridefinite. In proposito, si segnala che è stato opportunamente modificato il dominio previsto per tale variabile nell ambito della tabella fidi (TCOR12; cfr. allegato 2), che dovrà essere, pertanto, adeguata in modo coerente dall azienda Trattamento dello stato del rapporto La variabile stato del rapporto è stata ridefinita al fine di rilevare le caratteristiche dell operazione secondo la nozione di default maturata nell ambito dei lavori sul rischio di credito di Basilea. 26

27 In particolare, sono ora rilevati: lo stato di incaglio (campo 00106/05106), lo stato di ristrutturato secondo la nozione coerente con la definizione di default prevista da Basilea2 (campo 00126) e lo stato di scaduto/sconfinante da più di 90/180 giorni. Quest ultima informazione andrà segnalata a partire da giugno 2005, prima data utile per identificare gli inadempimenti continuativi da oltre 180 giorni, considerando l avvio del monitoraggio delle posizioni dal 1 gennaio Con riguardo alla nuova nozione di ristrutturato, così come descritta nella normativa, si fa presente che in PUMA2 andrà utilizzato il medesimo attributo informativo (campo 00126); tuttavia, stante la discontinuità segnaletica determinata dalla nuova definizione, il dominio del campo è stato completamente rivisto. A far tempo dal mese di gennaio 2005, i valori ammessi saranno 0 (zero) per i rapporti non ristrutturati e 9 per quelli ristrutturati in base alla nuova disciplina. La categoria dei crediti in corso di ristrutturazione (vecchio valore 3) è stata abolita. Con riferimento alle segnalazioni di matrice dei conti e alle altre rilevazioni statistiche (ad es. tassi BCE, segnalazione decadale) che trattano la suddetta informazione, si fa presente che sono in corso di emanazione gli aggiornamenti alle relative normative che prevedono l introduzione della nuova definizione di credito ristrutturato e la connessa abrogazione delle precedenti nozioni dal mese di gennaio Pertanto in PUMA2, dal medesimo mese, la generazione delle segnalazioni decadali e dei tassi BCE sarà guidata dalla condizione C (se non ristrutturato) anziché dall attuale C00126B (se non ristrutturato e o in corso di ristrutturazione). Saranno altresì eliminate le forme tecniche di matrice mensili e trimestrali attinenti alle precedenti definizioni (ad es XX, 2477.XX, ecc.). 27

28 ALLEGATI 28

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